lunedì 28 agosto 2017

La Germania ha un problema salariale

Non si tratta di un documento uscito da un collettivo di sinistra né da una cellula di estrema destra dell'est, ma di una presa di posizione del Ministero dell'Economia tedesco sul tema della disuguaglianza sociale in Germania. La forbice retributiva continua a crescere, una larga parte dei lavoratori è rimasta esclusa dal boom degli ultimi anni. La Süddeutsche Zeitung fa riferimento ad un documento ufficiale del Ministero dell'Economia.



L'economia tedesca continua a crescere, le esportazioni anno dopo anno raggiungono nuovi record e la disoccupazione è cosi' bassa come non accadeva da anni. La ripresa è arrivata anche per i lavoratori, questo almeno suggeriscono le statistiche ufficiali. Nel 2016 secondo l'Ufficio di Statistica i salari nominali sono cresciuti del 2.3 %. Documenti interni al Ministero dell'Economia guidato da Brigitte Zypries (SPD) tuttavia indicano che al ministero si teme che il divario fra i redditi possa continuare ad aumentare. "La disuguaglianza salariale resta ad un livello storicamente molto elevato", cosi' almeno è scritto in un documento informativo uscito dal Ministero dell'Economia.

"Tutto cio' oltre ad essere profondamente ingiusto, rappresenta un serio pericolo per la coesione sociale in Germania", dice il sottosegretario all'economica Matthias Machnig alla Süddeutsche Zeitung. Al Ministero dell'Economia, anche dopo la recente ripresa dei salari in termini reali, non vedono alcuna ragione per far rientrare il segnale di allarme. "La Germania continua ad avere un problema salariale", è scritto nel documento. Soprattutto i percettori di un basso salario o di un salario medio, per un lungo periodo di tempo non hanno tratto alcun beneficio dalla crescita economica. "Nel 2015 i salari reali del 40% dei lavoratori situati nella parte piu' bassa della distribuzione erano significativamente piu' bassi rispetto al 1995", è scritto nel documento. Oggi la loro retribuzione ha un potere d'acquisto inferiore rispetto a quello di 20 anni fa. Cio' significa che una "gran parte della popolazione nel nostro paese non sta facendo passi avanti" avverte Machning. "La situazione dei figli è decisamente peggiore rispetto a quella dei loro genitori".

Al contrario il 60% dei lavoratori collocati nella parte piu' alta della distribuzione dei salari ha potuto registrare un miglioramento significativo. "La forbice nelle retribuzioni ha continuato ad ampliarsi", osservano gli esperti del Ministero. Senza dubbio i salari reali in Germania dal 2013 ad oggi sono cresciuti in media dell'1.8%, tuttavia "resta immutata la necessità di recuperare in termini di aumenti salariali".



Con questa presa di posizione anche il Ministero dell'Economia, in piena campagna elettorale, fa il suo ingresso nel dibattito sulla redistribuzione del reddito e chiede un ripensamento sul tema. "Ci sono spazi per un miglioramento salariale. E devono essere utilizzati", dice Machnig. "La tassazione sui redditi piu' bassi deve diminuire. Per le donne deve finalmente valere il principio dello stesso salario per lo stesso lavoro. Ci sono ancora troppe persone, in un paese benestante come il nostro, a cui le cose vanno molto peggio di come dovrebbero andare". I miglioramenti salariali per i lavoratori dipendenti in realtà sono stati molto meno positivi rispetto a quanto lascerebbero ipotizzare gli elevati aumenti salariali ottenuti nelle contrattazioni collettive. Nella chimica le retribuzioni previste dai contratti collettivi sono salite di oltre il 5%, nella meccanica i lavoratori hanno ottenuto un 4.8% di aumento. Poichè il mercato del lavoro per i lavoratori specializzati in molti casi è caratterizzato dalla carenza di figure professionali, i lavoratori si sono trovati in una posizione contrattuale decisamente migliore.

Che la situazione retributiva non sia buona per tutti è dovuto soprattutto al fatto che sempre meno lavoratori beneficiano della protezione dei contratti collettivi. L'arretramento della percentuale di lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva continua da anni e oggi questa percentuale ha raggiunto il 56%. Inoltre è continuata la crescita dei lavori a tempo determinato e dei cosiddetti minijob. Una quota sempre maggiore di lavoratori in Germania ha un basso salario
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4 commenti:

  1. Mah...mi sembrano interpretazioni personalizzate a carattere elettoralistico dei dati. Non per nulla, ma manca di contenuto concreto, sono solo valutazioni. Capita infatti che leggi una differente descrizione da fonti come ad esempio una intervista di qualche anno fa al responsabile del dipartimento E109 che riguarda le retribuzioni, costo del lavoro e la loro composizione dello "Statistisches Bundesamt" che analizza i dati del periodo 2010-2014 e del quale ti invio il link via email nel caso lo dovessi ritenere interessante da pubblicare. Lui non dà una lettura così drammatica.

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    1. Grazie per i commenti, mi collego anche a quello precedente, un punto importante è che il salario minimo, peraltro alquanto basso, entra in vigore solo ad inizio 2015, dopo più di 10 anni dall'introduzione di Hartz Iv, questo significa che fino al 2015 era perfettamente legale offrire lavoro a 5-6 euro lordi all'ora, ed infatti centinaia di migliaia di persone lavoravano con salari del genere, tanto poi c'era lo stato che ci metteva quello che mancava per arrivare ai minimi previsti da Hartz. La Spd lo ha ripetuto più volte: aver introdotto le riforme Hartz senza un salario minimo di fatto ha eguagliato il livello minimo effettivo dei salari con Hartz IV (400 euro al mese). Ed infatti la disoccupazione ha iniziato a diminuire e contemporaneamente è iniziata una forte pressione verso il basso per i salari dei lavoratori meno qualificati. C'e da considerare poi che la vera stagione di moderazione salariale per i lavoratori coperti da un contratto collettivo finisce tra il 2010 e il 2011 perché da allora i rinnovi contrattuali sono cresciuti più dell'inflazione e molto più che in Francia o on Italia, semplicemente perché i sindacati sanno bene che ci sono ampi margini verso l'alto, la politica ovviamente è compiacente visti gli avanzi con l'estero e i surplus di bilancio. Diciamo un buon momento per lavorare in Germania.

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    2. Allora dobbiamo dire che la situazione per gli altri paesi dell'eurozona è anche peggiore di quanto si ipotizzava visto che nonostante gli aumenti salariali che, come è scritto nel commento, sono partiti al 2011, l'effetto sul surplus commerciale tedesco non si è visto, cioè non sono aumentate di più le importazioni rispetto alle esportazioni...

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