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giovedì 19 luglio 2012

Svendita di fine stagione?


La politica tedesca, a corto di argomenti, ci ricorda che prima di scomodare il contribuente tedesco, sarebbe auspicabile tassare i patrimoni privati e (s)vendere i beni pubblici del sud Europa: tutto in nome della moneta unica. Da Handelsblatt.de
La ricchezza dei ceti abbienti nei paesi Euro in crisi suscita interesse. I politici tedeschi vorrebbero una tassa patrimoniale. Grazie a questi introiti, il contribuente tedesco sarebbe sollevato dagli aiuti finanziari.

CDU, SPD e perfino la FDP, in via eccezionale, sono d'accordo sul tema della tassa patrimoniale per i ricchi. Tutti e 3 i partiti vorebbero far pagare i ricchi -  non in Germania, ma nei paesi Euro in crisi. Un segnale come questo, in Germania sarebbe particolarmente benvenuto: il paese infatti garantisce per la parte principale degli eurosalvataggi. Soprattutto per contrastare le critiche crescenti verso le misure di aiuto, espresse dai partiti e dai cittadini.

Il ministro delle finanze Schäuble aveva già dichiarato in passato il suo interesse per un prestito forzoso nei paesi in crisi. Anche nella SPD ci sarebbe approvazione: si spera che "le abbondanti ricchezze private" non fuggano dai paesi in crisi, ma piuttosto "possano essere impiegate per la risoluzione della crisi" ha dichiarato il vice presidente del partito Joachim Poß. I prestiti forzosi "sono decisamente ipotizzabili", tanto piu' che i ricchi dei paesi mediterranei, fino ad ora, pare non abbiano avuto l'abitudine di pagare le tasse.

Poß appoggia una proposta del Deutschen Instituts für Wirtschaftsforschung (DIW). Gli economisti chiedono che siano i detentori di patrimoni dei paesi in crisi a sostenere il risanamento delle finanze statali con un prestito forzoso o una tassa patrimoniale .

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I prestiti forzosi o i prelievi patrimoniali una tantum hanno 2 vantaggi, scrive il DIW in uno studio: non deprimono la domanda dei consumatori - diversamente dall'IVA, e sono un segnale verso i paesi donatori: anche i paesi riceventi, si stanno dando da fare.

Squilibri evidenti

In Germania è sempre piu' forte l'impressione che i poveri del Sud Europa non siano poi così poveri come sembra. E per questo potrebbero permettersi un grosso contributo al risanamento delle finanze statali. Di fatto in Italia ci sono circa 270.000 famiglie con un patrimonio superiore al milione di Euro, settima posizione mondiale secondo una lista redatta dal Boston Consulting Group.

Anche in Spagna e Portogallo gli squilibri sono evidenti: mentre regna la disoccupazione di massa e le casse statali sono vuote, nei 2 paesi gli affari per Porsche  vanno a gonfie vele. Nel 2011, il marchio di lusso ha venduto nella penisola iberica il 18% in piu' rispetto all'anno precedente. E in Italia le vendite di Cayenne sono cresciute addirittura del 66%.

Il successo di Porsche ci dice: nonostante la crisi, che mette sempre piu' stati in ginocchio, anche nei paesi superindebitati esiste ancora una considerevole ricchezza privata.

E questa ricchezza dovrà essere impiegata per disinnescare la crisi. "Prima che altre misure di aiuto vengano accordate, ci si puo' aspettare che un paese in crisi mobiliti la propria ricchezza nazionale", ci dice il vice presidente SPD Joachim Poß.

Anche il segretario generale della FDP Patrick Döring non è contrario alla proposta "Ulteriori impegni dei contribuenti in Spagna, Grecia e Italia per il risanamento - ad esempio attravero la sottoscrizione del debito pubblico o l'incremento degli investimenti nel settore industriale - sarebbero desiderabili", ha dichiarato.

La Spagna ha ancora molta argenteria

I politici non vogliono coinvolgere solamente i ricchi nella risoluzione della crisi sul debito. Prima che il contribuente tedesco garantisca con i 310 miliardi Euro, gli stati in crisi del sud dovrebbero iniziare a vendere il loro patrimonio pubblico. "E' auspicabile, laddove la situazione lo permetta, che i grossi patrimoni pubblici non restino inosservati" ha detto il segretario generale della FDP Patrick Döring.

In effetti le statistiche mostrano che la Spagna potrebbe teoricamente coprire, attraverso la vendita delle sue partecipazioni nelle aziende, la metà delle esigenze di rifinanziamanto del debito pubblico fino a fine 2013. E se in Italia si utilizzasse solo l'1% dei patrimoni privati per il risanamento delle casse statali, lo stato sarebbe piu' ricco di 37 miliardi di Euro.

I governi di Madrid e di Roma hanno ancora partecipazioni aziendali del valore di 100 miliardi di euro. A queste si aggiugnono le riserve di oro e di divise. La Germania non deve "stendere l'amaca" per la Spagna, l'Italia o la Grecia, ha dichiarato il portavoce per la politica finanziaria della CDU/CSU, Klaus-Peter Flosbach. La privatizzazione del patrimonio statale potrebbe essere "una misura appropriata per il consolidamento delle finanze pubbliche". "La solidarietà non è un binario a senso unico", ha detto anche Herbert Reul, presidente del gruppo CDU/CSU al parlamento europeo. "Prima che i paesi in crisi cerchino aiuti all'esterno, devono esplorare tutte le possibilità, per tenere i problemi sotto controllo con le proprie forze".

Da Brussel arrivano tuttavia anche voci di avvertimento: la vendita di partecipazioni statali è una misura una tantum, il cui effetto scompare alla svelta, ci dice dalla commissione EU. "Vendere i gioielli di famiglia può essere una misura di supporto. Ma non può certo sostituire le misure di risparmio strutturale".

121 commenti:

  1. Sarebbe veramente ora, di tassare i ricchi!Il 90% degli italiani sono in ginocchio, non ce la fanno piu'a pagare per tutti,anche perche' il restante 10% come dite nell'articolo,solo pagando l'1% del patrimonio, andremmo in attivo di 37milirdi.Il guaio e' che al governo(non voluto dagli elettori)ci sono dei banchieri, o bancari, e non sono certo stati messi li,per non fare gli interessi delle banche e dei ricchi!Se ci puo' essere un rimprovero, puo' venire solo dalla Cancelliera,e obbligare a Monti di fare una politica anche contro i Ricchi patrimoni!!

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  2. Questa crisi sta prendendo una piega insospettabile.
    Un'articolo del genere, che praticamente va a ficcare il naso sotto le gonne di spagna e italia solo un anno fa avrebbe generato un putiferio sui media.

    Spero che tutto cio' non sia l'inizio di un conflitto, ma la fine degli stupidissimi stati nazionali.

    @giovanni ahem, io condivido il senso dell'articolo, la logica non fa una piega, ma la persona di Frau Merkel non e' la piu' indicata per fare rimproveri. Prima dovrebbe spendere due parole sullo scandalo DB-Libor e poi dovrebbe spiegare come intende tappare il buco delle due principali banche tedesche. Oltre a cio' in germania si sta studiando una patrimoniale che dovrebbe dragare soldi da chi possiede piu' di 250.000 Euro.
    che sia anche questo un segnale di svolta?!

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    1. sono d'accordo! Facciamo finire gli stati nazionali! Via la Germania, via il Belgio, confiniamo la Francia nei libri di storia! Basta! Torniamo ad una lingua unica, il latino!

      Caro DerPielger, se questo è il progetto, sono con te!

      (ma non è questo che intendevi vero? ;)

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  3. C'è un piccolo problema, in questo discorso: la fuga dei patrimoni. Chiunque ci provi ad alzare tasse ai grandi patrimoni o i grandi redditi, si trova esposto alla loro fuga in altri paesi europei, senza parlare dei paradisi fiscali.
    (http://leprechaun.altervista.org/libe_paradisi_fiscali.shtml).
    Infine, tutti discorsi che non tengono conto dell'enorme peso sul deficit degli interessi, che ne sono magna pars. La logica vorrebbe che dovrebbero essere la prima cosa da prendere di petto.

    @pilger dico: fine degli stupidissimi stati nazionali, ma al loro posto cosa mettiamo?
    Non esiste niente con cui sostituirli, e anche l'idea degli Stati Uniti d'Europa non prevede la loro abolizione, ma la costruzione di un livello superiore.
    Ma questo "livello superiore" è un'idea scritta su di un pezzo di carta, altra cosa è la realtà storica.
    Demolire gli stati nazionali significa spingere verso la frammentazione, non verso un maggiore grado di unità.
    E' la debolezza dello stato nazionale che in Italia ha condotto alla Lega.
    E questa debolezza proviene direttamente dalla costruzione europea, che ne ha legato le mani dietro la schiena.
    Rischiamo, stiamo rischiando, un ritorno al medio evo.

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    1. @pilger dico: fine degli stupidissimi stati nazionali, ma al loro posto cosa mettiamo?

      Il Sacro Impero Germanico.

      Ma il Vaticano lo mandiamo in Arica a calci in c....

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    2. Macroregioni ! L'Europa troverebbe affinità antiche che oggi neanche immaginiamo

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    3. Sai bene Yuma che la penso allo stesso tuo modo.

      Le macroregioni lander, marchesati (li si chiami come si vuole) vanno benissimo purchè vi sia un centro di riferimento e coordinamento.

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    4. Beh affinità da colonia, ... buona per le mas.turbazioni mentali notturne di qualche legaiolo in crisi di identità forse...


      MArioC

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    5. Beh MarioC allora aspettiamo quello che se la prenderà con la perfida Albione, quell'altro che inveirà contro la Germania dai comportamenti ovviamente nazisti ed un terzo che vedrà negli slavi la causa di tutti i mali ecc. ecc.

      Se andiamo avanti così come abbiamo fatto fino ad ora personaggi simili avranno terreno fertile per nascere e masse sterminate pronte a seguirli.
      Sarà un tutti contro tutti.
      Credo si dica anche: guerra (e non più verbale).

      Se ti piace così........

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    6. A dire la verità mi sembra piacerebbe più a Te con i Tuoi inviti al ripristino del Sacro (Romano xrò che hai omesso) Impero Germanico ;)

      I personaggi che hanno spadroneggiato per l'europa, e nell'Italia divisa di Dantesca memoria:

      "Ahi serva Italia, di dolore ostello,
      nave sanza nocchiere in gran tempesta,
      non donna di province, ma bordello!"

      negli ultimi 1.400 anni sono stati esattamente quei personaggi cui Ti riferisci a dettare legge, ....mi pare che sia Tu sentirne la nostalgia.

      L'europa ha senso se è un sogno non se diventa un incubo se il vicino è visto solo come quello che vuole prenderti i soldi, se le politiche sono di breve respiro e basate sulla miopica difesa delle briciole personali, ...purtroppo però questa è la strategia prevalente oggi in Germania ed è questa strategia che sta portando e porterà ad autoavverasi la profezia stessa dei Sinn degli Stark e (più subdolamente) dei Wiedmann, ...se poi le capacità di rielaborazione e di risposta qui sono la riproposizione del lombardo-veneto asburgico... beh siamo proprio alla frutta...

      MArioC

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  4. sulla fuga dei capitali non mi pronuncio, dico solo che se un tedesco fa fuggire i capitali allora deve fuggire anche lui, il finanzamt non perdona e ti insegue in capo al mondo.
    Allo stesso modo vedo che stanno arrivando ingenti capitali dalla grecia e nessuno dice nulla.

    Per quanto riguarda l'europa...
    leprechaun quello che tu dici e' vero se dai retta a tutti coloro che non hanno mai messo il becco fuori dal paesello.
    Nel corso degli anni si e' formato uno strato, effettivamente molto sottile, di gente che ha viaggiato e non solo in europa ma per il mondo e non sto parlando di turismo.
    Quando esci dall'europa poi ti rendi conto che gli europei sono molto piu' coesi e affini culturalmente di quanto possano immaginare. Se si lasciano perdere certe differenze che fanno tanto folklore allora e' possibile costituire un nucleo di valori condivisi sui quali far coagulare un'embrione di europa.
    Abbiamo perso 20 anni e' vero, persi dietro alla "roba", ma non e' detto che sia troppo tardi.
    A te (voi) sembrera' una cazzata ma la lettera di monti e holland al primo ministro ucraino chiedendo conto della timoschenko mi ha fatto luccicare gli occhi, mi ha fatto sognare una politica estera europea che sia tale.

    Rifiuto poi l'affermazione che la debolezza dello stato italiano derivi dalla costruzione europea: lo stato italiano e' debole perche' e' fatto di gente corrotta che ha fatto patti con la mafia.

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    1. Purtroppo la lettera di Monti e Hollande al premier ucraino era solo uno specchietto per le allodole. All'atto pratico, l'hanno vista? Hai letto qualcosa in merito? Io no, ma se hai notizie in materia sarò lieto di essere smentito.
      Sono d'accordo sul fatto che l'Europa rappresenta un patrimonio di valori (anche se la civiltà occidentale di cui sarebbe baluardo, ha tanto da farsi perdonare). Ma temo che l'unione sovranazionale che tu auspichi, sia un perverso meccanismo che favorisca pochi a scapito delle classi (ebbene sì) subalterne. Sullo stato Italiano hai ragione, ma prima dell'Euro, dal punto di vista economico non era affatto debole, anzi...

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    2. no io non ho visto niente, l'idea stessa mi ha fatto luccicare gli occhi. vedo bene che la politica estera europea non esiste. Quella lettera e' stato un bel sogno.

      si' anche qui a sud della germania circola la storia che l'italia prima dell'euro stava bene, se per questo anche la grecia e la spagna non se la passavano male. Questo euro piu' che una moneta unica sembra un virus.
      Resta da capire come mai i popoli piu' furbi dell'europa si siano fatti infinocchiare dai tedeschi (pare che il piano sia stato ordito dalla germania).
      Grecia e Italia hanno fatto persino carte false per unirsi all'euro (Kohl non voleva l'italia nella moneta unica, non subito almeno). Complotto dei governi comunisti greci e italiani?
      Non e' invece che con l'euro e tutti i suoi difetti e unendo la crisi mondiale sono venute fuori le magagne degli stati nazionali?

      Ieri a monaco erano in visita Illy, Alessi e Guzzini. Hanno raccontato cose molto molto interessanti sull'economia italiana, ma nessuno di loro ha maledetto l'euro.
      Gente strana.

      io auspico l'europa dei popoli, il favore dei pochi a scapito delle classi (?) subalterne avviene quando i cosiddetti subalterni dormono.

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    3. ...o sono male informate. In Italia, non c'è mai stato un vero dibattito sulle conseguenze dell'unione monetaria, che adesso è difesa da chi (il PD) dovrebbe invece metterne in luce tutti i meccanismi distruttivi. Prima dell'Euro la bilancia commerciale dell'Italia con la Germania era in attivo, non è solo una storia. Agli imprenditori come quelli che citi tu, l'euro ha fatto comodo. Vorrei solo essere chiaro su una cosa, di magagne da correggere in Italia ed in Grecia ce ne sono tante, non ultima la miopia e la superficialità di una classe politica che ha condotto il paese a una situazione come quella attuale. Ma adesso in Germania si sta diffondendo questa opinione secondo cui loro sono bravi e gli altri devono adeguarsi, che non tiene conto di molte variabili.

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    4. scusa ma la prospettiva non cambia di molto: se gli italiani sono stati (o si sono) male informati comunque fa ricadere la responsabilita' sui cittadini di un paese formalmente democratico. Dire "non sapevamo, non credevamo" cioe' farsi passare per fessi non fa acquistare molto credito verso popoli che vedono la questione in termini di competizione.
      Certo che agli imprenditori ha fatto comodo l'euro, ma se non ricordo male l'italia ha vissuto questa allucinazione del "- stato + mercato" e quindi tutto cio' che andava bene agli imprenditori in genere e ad uno in particolare allora andava bene per tutti. Ora (forse) gli italiani si stanno svegliando e pretendono cappuccino e brioche, forse non sanno che il cappuccino tedesco fa schifo e la brioche sa di cartone.
      Quando poi dite "tedeschi" non si capisce mai a chi vi riferiate. Alla commessa e al pensionato del terzo piano l'euro ha portato solo sciagura, mitigata dal fatto che chi ci ha guadagnato (imprenditori e paperoni vari) in germania e' obbligato a distribuire la ricchezza. Qui e' stato coniato subito il gioco di parole "Teuro" (teuer vuol dire caro).

      Certo, in germania si sta diffondendo l'opinione di essere i vincitori di una competizione in cui le regole erano ben definite. Come dargli torto? i numeri parlano e il benessere si vede nelle strade, non solo nelle ville di arroganti tycoons.
      Sono state infrante le regole? Forse, ma non ho sentito grandi guaiti da chi si e' sentito frodato. La germania (i suoi affaristi) ha approfittato sicuramente dell'euro come l'han fatto i paesi che a tutti i costi hanno voluto unirsi al club, ma dall'italia non si percepiscono una certa quantita' di dati fondamentali che porterebbero alla comprensione piu' che al giudizio. Il principe di questi dati che agli italiani sfugge e' l'antieuropeismo spinto di parte del panorama politico italiano. Quando partiti di governo, un giorno si' e l'altro pure, gettano merda sull'europa e l'italia manda mezze calzette al parlamento europeo come modo di parcheggiarle, come credete che venga percepito tutto cio'? Quanta fiducia credete che traspaia? L'eterna domanda in germania e' stata: i nostri partner sono affidabili? La risposta non e' sempre stata positiva e l'atteggiamento conseguente e' stato "approfittiamone finche' possiamo".
      Competizione quindi, non prepotenza come pateticamente ho sentito dire.
      Adesso in italia il dibattito su euro ed europa e' decollato? Buongiorno, peccato che sia pomeriggio inoltrato, che gli italiani cointinuino ad essere male informati e si diffonda la vulgata del complotto ai danni di uno stato sovrano. La germania non ha complottato proprio nulla, la germania ha utilizzato gli strumenti a disposizione cercando di trarre il massimo vantaggio, nevroticamente in bilico fra una visione solo nazionale voluta dai conservatori e una europeista voluta dai progressisti.

      Se volete vi dico cosa hanno riferito gli imprenditori sulle tecniche di infiltrazione tedesche nei mercati cinesi e della difficolta' degli italiani nello stare al passo.

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    5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    6. Sto rispondendo a Der Pilger, non ad Anonimo. Gli insulti non mi interessano. Hai detto molte cose giuste, ho paura che manchi in Germania qualcuno che faccia notare ai Tedeschi (tutti) quanto ci abbiano guadagnato le loro banche ed il loro sistema industriale, a spese degli stessi lavoratori tedeschi e dei paesi "partner" della zona Euro e che la Germania è stata la prima a violare i patti di stabilità nel 2003 (le regole ben definite). E' vero che ci sono tante inefficienze negli altri stati, ma la semplice austerità non porta a nulla, in un periodo di recessione come questo, è disastrosa, abbiamo esempi storici che lo dimostrano.
      L'attivo commerciale della Germania attualmente è con il resto dell'eurozona. Se chi deve comprare le merci tedesche fallisce, voglio vedere poi cosa succede. La Germania (o se preferisci il suo apparato politico/industriale/finanziario), per dirla con il prof Bagnai, sta segando il ramo su cui è seduta.

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    7. Pilger, in merito alla commessa e al pensionato del terzo piano, qui si parla di quelli che con la moderazione salariale degli ultimi 15 anni si sono beccati il cetriolone:

      http://www.goldreporter.de/wer-fur-das-deutsche-job-wunder-zahlt/news/18467/

      Se preferisci l'inglese, puoi andare al minuto 35 di questa fantastica inchiesta della BBC, e vedrai che anche gli inglesi la spiegano nello stesso modo:

      http://www.youtube.com/watch?v=Pee_w3RwHhs

      Sull'affidabilità dei partner dovremmo interrogarci anche noi latini, perché vedi, se tieni l'inflazione per 15 anni di un punto piu' bassa dei tuoi vicini che hanno il cambio bloccato, se comprimi i salari e affondi la domanda interna, devi necessariamente intercettare la domanda dei tuoi vicini di casa. E in questo modo, a forza di partite correnti negative fra il 5 e il 10% del pil, i tuoi vicini di casa con il cambio bloccato, prima o poi finiscono nei guai. Non si scappa.

      Poi sono pienamente daccordo sul fatto che siamo troppo disorganizzati, individualisti, menefreghisti per metterci daccordo e organizzare una difesa da aggressioni commerciali di questo tipo.

      Purtroppo è andata male, pensavamo di entrare nell'unione monetaria e ottenerne dei grandi vantaggi, e invece ci siamo beccati il cetriolone, sarà per la prossima volta!

      Tanto questa dura ancora poco ;)

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    8. Quando esci dall'europa poi ti rendi conto che gli europei sono molto piu' coesi e affini culturalmente di quanto possano immaginare. Se si lasciano perdere certe differenze che fanno tanto folklore allora e' possibile costituire un nucleo di valori condivisi sui quali far coagulare un'embrione di europa.

      Concordo totalmente.

      Per la realizzazione del progetto manca il leader adatto non coloro pronti a seguirlo e sostenere l'idea.

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    9. mi dispiace che il livello del dibattito si sia abbassato così tanto , ma questo scadimento mi permette a pieno titolo di intervenire

      @der pirleg : di economia non capisci davvero nulla . in primo luogo per tua stessa ammissione dai all'economia connotazioni moralistiche , le quali vanno benissimo per un discorso di basso livello , di cui le tue argomentazioni sono un valido esempio .
      Perchè dico che non capisci niente di economia , o sei male informato , o sei accecato dal moralismo ?
      Tu dici "sulla fuga dei capitali non mi pronuncio, dico solo che se un tedesco fa fuggire i capitali allora deve fuggire anche lui, il finanzamt non perdona e ti insegue in capo al mondo." Queste è una scemata , una palese negazione dell'intelletto , si nota come il moralismo insito nella tua visione dell'economia offuschi completamente la logica : in primo luogo gli spostamenti di capitale non sono (ancora)in nessun luogo dell'universo conosciuto illeciti , e non si capisce perchè dai per scontato l'intervento del "finanzamt" . Spiegacelo per favore .
      In secondo luogo è evidente come lo stesso moralismo ti impedisce di vedere ciò che è ovvio , e cioè che nel recente passato , dalla germania sono "fuggiti" enormi capitali , diretti verso la periferia (grecia , spagna , irlanda , italia etc ) , gonfiando bolle speculative praticamente in ognidove sono approdati . Del tuo "finanzamt" non s'è vista l'ombra . Perchè ? Semplice , perchè su una cosa che dici , a questo punto , sono d'accordo : i tedeschi sono persone serie , non come gli italiani . Sopratutto gli espatriati che non vedono l'ora di gettar fango sul paese che li ha delusi a tal punto da farli espatriare . Per carità , possiamo convenire sui problemi e delusione , ma da qui a tradire la patria ce ne corre .

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    10. : in primo luogo gli spostamenti di capitale non sono (ancora)in nessun luogo dell'universo conosciuto illeciti , e non si capisce perchè dai per scontato l'intervento del "finanzamt" .

      Sicuro?
      Strano perchè a me risulta che tra Svizzera e Germania sia in corso una trattativa sulla tassazione dei capitali tedeschi fuggiti in Svizzera.

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    11. E tu sei sicuro di conoscere il significato della locuzione " fuga di capitali?"

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    12. Certo che se si leggessero i miei commenti, prima di fare volare parole grosse...
      Se si fossero letti i miei commenti si sarebbero scoperte cose molto interessanti a cominciare dalla mia competenza economica. Infatti io stesso ho detto che ci capisco pochissimo di economia (non parliamo poi di finanza) ma ci capisco parecchio di societa' e in questo campo ci azzecco quasi sempre.
      Quello che faccio e' riportare aspetti della societa' tedesca che gli italiani non trovano su nessun giornale e che non si colgono nemmeno dopo due settimane di Oktoberfest.
      In alcuni commenti ho riportato il fatto che gli economisti tengono in pochissima considerazione o quasi per niente la componente psicologica e la storia di un popolo per questo offrono soluzioni che semplicemente non stanno in piedi, che siano l'austerita' o gli eurobond.
      Inoltre ho ribadito in piu' di un commento che parlare di "tedeschi" non ha nessun senso ed e' come parlare di mafia chiamando gli appartenenti alle cosche "gli italiani".
      Detto cio' io dovrei spiegare a 80 milioni di tedeschi, cioe' non solo a industriali e banchieri che in 10 anni di Euro ci hanno guadagnato?! E' uno scherzo vero? E' una boutade no?

      Riguardo alla fuga di capitali. E' vero quando ho letto "fuga di capitali" ho capito fuga di capitali illecita e per quello il finanzamt e' responsabile ed e' intervenuto in passato andando al limite della legalita'.
      Io posso citare alcuni esempi di come viene gestita a livello politico la fuga di capitali (chiamiamola lecita), potrei citare come e' stata vissuta anche nel quotidiano la decisione di Nokia (per esempio) di spostare gli investimenti e i centri di produzione ma a questo punto, come detto in un commento piu' sopra, se non vengo ritenuto un interlocutore affidabile mi astengo. Sorvolo sulla questione della mia posizione da emigrante e sul "gettare fango": in tutti questi anni ci ho fatto il callo e il meccanismo mentale e' lo stesso che ha citato Saviano nei suoi libri. Buffo poi il commento "da qui a tradire la patria ce ne vuole", che mi e' stato rivolto solo recentemente (non e' la prima volta quindi) e che la dice tutta sulla deriva tra il nazionalista e il fascista dei paesi europei, tipica dei momenti di crisi.

      @vocidellagermania, io sto parlando esattamente di questo.
      Riesci tu a spiegarmi con che faccia posso seguire il suggerimento dei commentatori di questo blog e scendere alla kneipe a spiegare al gommista, alla commessa disoccupata (schlecker e' fallita) e al pensionato di smetterla di mugugnare che ci hanno guadagnato da tutta la baracca?
      La storia dei mini-jobs, del tenore di vita che si e' abbassato (non e' rimasto stabile, si e' abbassato) ma anche del mindestlohn e' tema da un decennio e la massa e' stata tenuta buona con lo slogan "se non si fa cosi' india e cina ci fanno il culo".
      L'affidabilita' dei partner e' una corda sensibilissima per i tedeschi,
      una corda sepolta nella loro storia, trascurarla significa prendere delle topiche gigantesche e infatti lamentarsi come ho sentito fare nei commenti che la germania non ha cooperato significa non conoscere nulla della storia e della mentalita' di questo paese.
      Sul fatto dell'unione monetaria...certo che -anche- l'italia pensava di ottenere dei vantaggi, o almeno la sua classe politico-industrial-finanziaria, altrimenti non si capisce perche' (secondo Helmut Kohl) l'italia abbia falsificato le carte per entrarci.

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    13. E tu sei sicuro di conoscere il significato della locuzione " fuga di capitali?"

      Probabilmente non lo conosco anche perchè io preferisco l'espressione: 'riallocazione del proprio capitale legittimamente accumulato' in luogo ritenuto più sicuro.

      Certo però che é strano che mentre alcuni tedeschi li portino fuori dal loro paese, altri e sono tanti investano i propri in Germania.

      Mah!

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    14. Non è affatto strano
      Forse per te , che fai confusione con elusione del fisco e "capitale legittimamente accumulato"

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    15. Va bene Stefano correggo:

      capitale legittimamente accumulato e rimasto dopo aver pagato le tasse sul reddito.

      Ti va bene così o coloro che agiscono come descritto sopra sono sempre e comunque malfattori?

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  5. La ricchezza privata accumulata dalle famiglie e dalle imprese, è pari a 5,5 volte il nostro pil, in altre parole 8.800 miliardi di euro, a cui si dovrebbe aggiungere la ricchezza dei beni pubblici, valutati intorno a 1,5 volte il pil, in altre parole 2.400 miliardi di euro; in totale, avremmo una ricchezza complessiva pari a circa 7 volte il nostro pil, per un debito pari a 1,23 volte il pil annuo. Un programma serio di governo (questo e i prossimi) deve contemplare l'abbattimento del debito pubblico. L'Europa è la ragione per la quale rimanere in questo paese.

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    1. Nella ricchezza privata includi anche i denari delle mafie?

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    2. sarebbe anche carino vedere qualche fonte dei dati che citi
      qualche malizioso potrebbe pensare che stai dando i numeri ...

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    3. Sono i dati del rapporto sulla ricchezza nazionale della Banca d'Italia. Li trovi su Internet e vorrei far notare che l'80% di quella ricchezza è costituito da immobili, per il restante in gran parte da quote e azioni di società di capitali, che a loro volta hanno nella pancia immobili. Ovvero quasi il 90% della ricchezza nazionale è costituito da immobili.
      A questo punto, perchè cercare di correre dietro a capitali finanziari mobilissimi? Meglio tassare gi immobili e detassare per lo stesso importo lavoro, utili e consumi (IVA)

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    4. hydeparkcorner ma la storia del debito pubblico te l'ha insegnata chi? Perché sarebbe un problema carissimo? Perché te lo dice la televisione o perché ti sei informatoda chi porta dati (uno tra tutti http://goofynomics.blogspot.it/). Perché se invece devi venire su un sito di divulgazione (anche se il titolo "voci dalla Germania" doveva farmi riflettere prima di entrare) a dire ovvietà permettimi ma ti consiglio di tornare su facebbok. Der Spiegel (chissà perché quest'articolo non lo avete pubblicato) informa i tedeschi che prima dell'Euro l'Italia esportava in Germania e che senza l'Euro l'Italia riesporterebbe in Germania "massacrando"la (citazioni tra virgolette). E poi, questi parlano di "(s)vender"ci e voi gli datee ragione?! Vi è andato di volta il cervello? Già che ci siete andate in giro per Berlino con un cartello del tipo: "italienischen Sklaven verkaufen", di acquirenti ne trovate, basta non diciate di essere così masochisti, sennò sai che divertimenti col cetriolone...

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  6. Bisogna vedere se gli italiani saranno disposti ad accettare la patrimoniale...poverini parlano come dai tempi del nazismo non fosse passato un giorno...

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  7. io mi chiedo : una volta venduti tutti i patrimoni pubblici , dopo la definitiva spoliazione di ogni patrimonio pubblico , gli stati nazionali come potranno risanare i disastri creati dal fallimento del mercato ?
    Questa gente va internata !

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  8. Forse lo spread BTP-BUND è alto perchè la percezione comune dei famigerati "mercati" è che si romperà e Berlino fa di tutto per lasciare intendere che il "nocciolo duro" si fermerà alla Francia:

    http://www.manager-magazin.de/politik/weltwirtschaft/0,2828,844980,00.html

    Così non solo la Francia (certo non messa così meglio dell'Italietta) ma anche il Belgio hanno cominciato a sperimentare il brivido dei bond emessi a tassi negativi reali... del resto li non è in discussione l'adesione all'euro "core" il resto sono onorevolissime e importantissime considerazioni assolutamente.... secondarie.

    MArioC

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    1. Ma se il nocciolo duro si fermasse alla Francia sarebbe davvero interessante, perchè già ora la Francia ha giganteschi problemi di competitività, oltre il 10% di disoccupazione, fa 100 miliardi di deficit pubblico all'anno etc etc.

      La Francia sarebbe spappolata dalla competitività tedesca, ecco perchè i francesi non accetteranno MAI un progetto di moneta unica limitato alla Germania + satelliti + Francia

      Francesi e tedeschi nonostante i 10 anni di unione monetaria, continuano ad avere una concezione molto diversa dell'economia.

      http://www.tradingeconomics.com/france/indicators

      Stark si preouccupa perchè la Francia resta il piu' grande cliente tedesco, con i giganteschi avanzi commerciali che ne derivano...

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    2. Nel caso Spagna e Italia dovessero uscire dall'Euro il progetto moneta unica tramonterà definitivamente. L'Italia in termini economici (soprattutto export)ne avrebbe un vantaggio molto importante e certamente entrerebbe in crisi l'export dei paesi del Nord Europa, che sarebbero penalizzati da una moneta forte. Bisogna aggiungere che la Francia non ha la forza economica della Germania, non ha i conti a posto (anzi, per molti parametri è messa molto peggio dell'Italia) ed ha una disoccupazione media che è superiore a quella italiana (intorno all'11%)...insomma un euro extra-strong la metterebbe definitivamente in ginocchio, ed a quel punto anche questa lascerà l'Euro..ed a quel punto sarebbe la fine.

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    3. #Voci dalla Geermania: vero ma questa è la percezione/lettura che fanno i mercati:

      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-21/paura-spagna-spread-btpbund-081157.shtml

      Non ci sono motivi relativi ai fondamentali economici relativi che spieghino perchè i belgi (e anche i francesi) si stiano finanziando a tassi negativi e noi si debba pagare più del 6&... I motivi possono essere solo politici: a torto o a ragione si pensa che ormai l'eurozona (e forse anche l'UE) che verrà sarà ristretta rispetto ad ora e noi non saremo della partita perchè non desiderati dagli espnenti del club che "contano", verranno addotte (o provocate) motivazioni di carattere economico.
      (una volta del resto si costruivano pretestuosi casus belli per giustificare i conflitti)

      MArioC

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  9. Se possiedo tre case e ne vendo una sono più povero, se ne
    Vendo due ancora di più sono povero, se ne vendo tre sono costretto a pagare l'affitto per avere una casa per viverci.
    La soluzione non e svendere ma fare una Revisione di Spesa.
    1) non dare più i soldi alle gerarchie della Chiesa
    2) Non fare le guerre e non comprare gli armamenti (F135)
    3) Patrimoniale
    4) Tassare le transazioni finanziarie.
    . . . Avrei da aggiungere altro, ma mi fermo qui.
    www.progettoalternativo.com

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    1. Se vendi 3 case a 300.000 euro hai 900.000 mila euro in tasca, ovviamente sei povero.

      Basta con questa filosofia spicciola!!

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  10. Premetto di non aver letto i commenti ma solo l'articolo....e quello che mi viene subito alla mente è di mandare in un luogo che non si può citare questa banda di ladroni arraffoni e carogne infami nelle cui mani pare sia finita la Germania che non è più con tutta evidenza la terra meravigliosa che amavo un tempo. Dopo la doverosa premessa che una bella patrimoniale in Italia e pure sostanziosa non è doverosa ma giustissima aggiungo subito però che di farci comprare da questi bastardi tutta l'argenteria proprio no....fuori dall'euro e anche dal mercato comune subito e poi vedremo un cadavere avvolto di wurstel e crauti scivolare lentamente lungo il Reno, e ci sarà da ridere quando succederà, perchè succederà e allora chi piangerà saranno sti poveri di spirito indegni della loro storia.

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  11. Der Pilger...ora mi son letto anche i commenti e in effetti quel che ti avevo detto tempo fa è vero...vivi nel paese di heidi, senza offesa eh, non prendertela, quasi quasi ti invidio...Comunque per cercare di fare un pochino di chiarezza qualcosa non posso esimermi dal dirla a questo punto. La Germania da un bel po' di tempo ha fatto competizione scorretta invece di cooperare coi suoi partner e poi pretende di venirci a fare la lezioncina quando fra l'altro è stata la prima a non rispettare gli stupidi parametri che aveva essa stessa voluto, poi visto che i luoghi comuni vann di moda meglio chiarire un punto: la Germania nei mercati asiatici si prende sonori schiaffoni da cinesi and c. (cercati e leggi un po' di dati va prima di parlare a vanvera), Khol era ben contento di farci entrare nell'euro per sbriciolare l'unica economia manifatturiera d'europa che gli faceva concorrenza e pure alla grande visto che prima la nostra bilancia era in attivo nei loro confronti, le tue esuberanti (per la caffeina suppongo) frequentazioni monacalimprenditoriali per forza son contente dell'euro, grazie al ritornello "l'europa lo vuole" (un po' come il Deus vult da regno d'Outremar) hanno distrutto il mercato del lavoro, tenuto compressi salari e stipendi, flessibilizzato, messo le grinfie su autostrade, telefoni ecc, zittito e annichilito i sindacati, distrutto tutte le visioni non liberiste della società...meglio di così che vuoi? Anche un rene? Comunque mi fa piacere che ti commuovi per quell'imbonitrice ucraina con la treccia e per il suo destino (uno dei tanti personaggi fra l'altro al soldo di chi vuol destabilizzare e creare problemi alla presa russa nell'est europa), io invece mi commuovo per il mezzo milione di bambini greci denutriti grazie alla tenace merkel che con le sue giacchette colorate porta gioia ed allegria e come l'epifania tutte le feste si porta via...e sai a noi sudeuropei (da non intender ovviamente come europei che sudano perchè quelli stanno tutti dalla baviera in su) se ci tocchi le feste ci arrabbiamo perchè odiamo il lavoro, non siamo seri nè competitivi, ci piace il dolce far niente, adoriamo la corruzione, che sia il clima? mah fatto sta che però ci son più giorni di festa in germania che in Italia (13 a 10 le festività ma anche 3 giorni in più di ferie..ma guarda un po' sti sfaticati del sud) e ti consiglierei di andarti a cercare l'età media in cui si va in pensione in germania e confrontarla con quella dell'Italia, ti si aprirebbero orizzonti interessanti di riflessione....(ma forse saranno le infiltrazioni mafiose in Germania a portare cattive abitudini, chissà).

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    1. Mah, appena comincerai a leggere i miei commenti magari potro' anche ribattere.
      Se poi non mi ritieni interlocutore affidabile fermiamoci qui, mica me l'ha ordinato il medico di offrire il punto di vista a nord delle alpi a chi ha gia' le idee chiare rimanendo a sud.

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  12. Proseguo visto che avevo scritto troppo....Per chiudere, è inaccettabile il discorso sul fatto che gli italiani dovevano pensarci e saperlo e via andare, siamo stati ingannati e truffati da una intera classe dirigente, non solo politica, molta gente ha creduto alle bugie che gli venivano raccontate, tutto qui. Non tutti hanno gli strumenti o anche solo il tempo per informarsi adeguatamente, qualcuno si è bevuto la favolina per motivi ideali, io sono fra questi ed è anche per questo motivo che sono molto molto arrabbiato....per esser chiari sono sempre stato un europeista suoperconvinto ed in realtà lo sono ancora ma di un'europa così non ce ne facciamo niente, anzi fa danni epocali e basta. Quindi fra un'europa così e il niente meglio il niente, almeno gli stati nazionali sono qualcosa di più vicino democraticamente alle persone e almeno in parte controllabile, questa cosa che è l'europa oggi è un orrore nelle mani delle lobby, autoritaria e iperliberista che ha distrutto la cosa migliore che aveva partorito la civiltà europea cioè la socialdemocrazia e che priva tutti i cittadini di libertà di scelta e possibilità di pensare il proprio futuro. Ma la merkel vorrà un funerale vichingo quando cascherà dal pero fragorosamente dopo aver segato il ramo su cui ha probabilmente non molto in modo delicato posato il suo considerevole fondoschiena? Perchè succederà fra non molto.....e insieme a lei verrà giù anche qualche bel pezzo di germania.

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    1. zeno, "non ti curar di loro ma guarda e passa", non sono lidi per pippi questi...

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  13. ..il paese (la Germania)infatti garantisce per la parte principale degli eurosalvataggi. Soprattutto per contrastare le critiche crescenti verso le misure di aiuto, espresse dai partiti e dai cittadini.

    E questo spiega tutto, se lo si vuol capire ovviamente.

    Ma a tanti fa comodo non volerlo capire: 'paga Germania perchè noi abbiamo diritti che TU ci devi grantire'

    A quando un bel fuck you da parte tedesca?

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    1. L'Italia garantisce e paga una quota rilevante (la terza) non molto inferiore a quella tedesca, ora che nelle birrerie germaniche abbiano la convinzione di essere quelli che stanno pagando per tutti ci può stare, ma Tu dovresti saperlo che non è così, finora noi siamo pagatori (e non ricettori) tanto quanto loro, l'unica differenza è che noi quei soldi li paghiamo al 6% e mentre i Tuoi simpatici amiconi sono pagati per prenderli in prestito.

      Tirare la corda fino a quando anche l'Italia perda la possibilità di essere una risorsa nel tamponare la crisi, per diventarne una vittima porrebbe l'eurozona e la UE in una condizione di non-ritorno non auspicabile neppure per la Germania (almeno per chi di loro auspica sinceramente una soluzione)

      Naturalmente è diverso per chi spera in un'evoluzione che faccia saltare con l'euro il quadro geopolitico e consenta a un pugno di nostalgici del lombardo-veneto sogni fantozziani nei quali ritornare ad essere la colonia meridionale austroungarica...

      In tutti gli altri casi il "fuck U" avrebbe notavoli analogie con l'adagio "evirarsi per far dispetto alla moglie"

      MArioC

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    2. @Mario C

      le tue sono considerazioni ragionevoli.

      Non sogno di diventare colonia ma solo di integrarmi in qualcosa di stabile e finirla di vivere in un pollaio pieno di galletti molti dei quali stanno mutando in capponi.

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  14. La germania ha l'80 per cento delle sue esportazioni nella zona euro e grazie alla concorrenza sleale che fa è in surplus commerciale verso l'europa del sud, ha risucchiato capitali ai "cosiddetti" partner europei al tempo della riunificazione grazie allo SME, ha abbassato il costo del lavoro interno con riforme antisociali sforando i parametri da lei imposti agli altri paesi europei per riuscire a fare dumping sociale nei loro confronti, impone agli altri paesi europei politiche di austerità assurde per farli andare in crisi comprarsi le loro imprese ed eliminare concorrenti, negli ultimi dodici anni coi prestiti delle sue banche che rastrellavano grazie all'euro capitali da tutta europa ha fatto gonfiare a dismisura senza un minimo di razionalità economica la bolla spagnola (e le conseguenze si vedono) ma poverini sono i loro soldi no? Il problema della merkel e di ogni altro politico tedesco è che loro queste cose le sanno bene ma che per fare le riforme liberiste controllare i sindacati comprimere il mercato del lavoro ecc per 20 anni hanno raccontato ai tedeschi la favolina che serviva per l'europa e che era tutta colpa degli europei del sud che sfaticati pigri mafiosi coi baffi neri e il mandolino improduttivi che odiano lavorare e che vanno in pensione a 40 anni insomma solo mare sole sieste e fieste e i tedeschi poverini ci han creduto perchè poi gli dicevano pure quanto erano bravi belli produttivi biondi competitivi loro....e adesso non si può dire la verità, cioè che li han presi per i fondelli per ridurgli lo stato sociale, che non è vero proprio niente, che è appunto una favolina visto che parlando solo dell'Italia siamo competitivi quanto e più di loro, sui mercati fuori dall'europa siamo bravi quanto e più di loro, andiamo in pensione più tardi di loro, lavoriamo più giorni all'anno di loro, ecc ecc ecc quindi ogni politico tedesco è costretto nell'illusione che hanno costruito e non potrà dire la verità e cioè che la germania ha costruito la sua (poca) crescita sfruttando i suoi partner europei, che se saltasse l'euro perderebbe il dieci per cento del suo PIL e sarebbe lo stato europeo con le conseguenze peggiori, che è saggio intervenire per dar soldi a chi compra i tuoi prodotti sennò non li compra più e tu che fai? Quindi l'euro è già un morto che cammina...L'italia poi non ha avuto un euro di aiuti anzi ne abbiam dati già parecchi per gli altri stati e in più ci dobbiamo anche sorbire le prediche di questa banda di idioti e banditi? La germania per la sua smania di egemonia ha perso due guerre mondiali e di nuovo per la brama di egemonia perderà anche questa guerra economica e si farà di nuovo molto molto male e di nuovo con le sue stesse mani....

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    1. Non capisco questo furore ani-tedesco, impazza la retorica delle guerre perse della Germania; si spera (e desidera) che il mulo tedesco si azzoppi, non prevedendo chi tirerà questo carro allegorico e talvolta carnevalesco chiamato Europa; per verità di cronaca allego la seguente tabella:

      I dati dell'ufficio federale di statistica

      Esportazioni 2011, % diretta verso la UE e l'area Euro

      Paesi EU Unione monetaria
      2011 % 59,2 % 39,7
      2010 % 60,0 % 40,8
      2009 % 62,3 % 42,8
      2008 %63,3 % 42,8
      2007 % 64,6 % 43,8
      Soprassiedo a chi va la restante parte delle esportazioni.

      La Germania è uno dei pochi paesi europei che ha una visione del mondo con il quale ci si deve confrontare (combattere), fuori dall’Europa, non esistono benefattori, bensì squali assetati di sangue.
      L’Europa è da migliorare e si può perfezionare, è una costruzione difficile e complessa, ma il progetto è buono, europei, senza se e senza ma, ce ne sono tanti, bisogna costruire una solida casa comune.

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    2. Visione del mondo? Leggi i dati: fino al 2007 (dopo le riforme del lavorodell'SPD) e prima della crisi la Germania ha riallocato le sue esportazioni verso l'EuroZona, dove ha il vantaggio competitivo dell'euro (dovuto a svalutazione salariale e controllo dell'inflazione). Questo vuol dire che si ritira dal "Welt" di cui tanto parli per lavorare dove ha un vantaggio non derivato da "supremazia tecnologica tedesca" ma da bachi di un sistema politico (l'euro è un aborto economico, non avviciniamo i due termini). Poi, dopo la crisi che ha prosciugato i mercati del sud si sta spostando verso altri lidi, dove non aveendo vantaggi competitivi ne esce mica troppo bene (contrazione del pil tedesco di questi ultimi anni). Quello in atto è in effetti una specie di ritirata strategica, come quando ti ritiri e lasci terra bruciata per non avvantaggiare il nemico (cioè la competitività dell'industria manifatturiera italiana, vedi pre-Euro). E non stupirti, non è cosa nuova: i fiorentini acquistarono e chiusero i setifici di palermo nel '300 approfittando dell'ignoranza di Carlo I d'Angiò, gli inglesi combatterono 3 volte l'Olanda perché applicava prezzi più bassi dei suoi, poi tagliò i pollici alle sarte indiane che concorrevano con le fabbriche di Manchester. Solo che indiani, palermitani e olandesi questo se lo ricordano, perché tu no? Gli squali sono loro, anzi, sono pesci lanterna, e tu sei il furbo pescetto che si lascia abbindolare dalle loro fotoghiandole.

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  15. Se non si riesce ad uscire dal campanilismo , si rischia di continuare negli stessi errori.

    La Germania può essere il motore che ci serve a superare i vecchi problemi che continuiamo a tiraci dietro

    Gli occhi di tutti sono pieni di pagliuzze. Sono le travi i problemi

    Liberiamoci dai pregiudizi e guardiamo al futuro.
    Pensare in termini di una 50 ina d'anni solo perchè sono quelli centrali della nostra vita, è una visione miope.

    Gli uomini dovranno continuare a migliorare la loro qualità della vita anche quando noi non ci saremo più

    Un'Europa unita , coesa e forte è una soluzione OBBLIGATA , nella coesistenza con gli altri blocchi che verranno a formarsi , oltre a quelli che già ci sono

    La Storia insegna che più si va nel piccolo e più le parole passano alle armi.

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  16. Volevo scrivere qualcosa sui lati meno noti della “virtuosa” Germania, ma non potrei fare meglio di zeno, di cui condivido in toto l'analisi.
    Mi limito ad aggiungere che i tedeschi non sono solo leali e laboriosi come si ritiene generalmente, ma sono anche quelli che da 16 anni non includono nel loro debito pubblico le passività del Kreditanstalt für Wiederaufbau: € 428 mld interamente garantiti dallo Stato che, se fossero inclusi nei conteggi, come vuole il Trattato di Maastricht, farebbero salire il debito pubblico tedesco da 2.076 mld a 2.504, e il rapporto con il Pil del 2011 dall’80,7% al 97,4%.
    In secondo luogo perché l'adozione del “modello Hartz”, ossia quello che ha introdotto il lavoro in affitto, con i cosiddetti mini-jobs per un massimo di 400 € al mese e di 15 ore a settimana, a costo contributivo e fiscale zero per imprese e lavoratori, ha creato una massa di lavoratori con una retribuzione oraria di 6/7 €, talvolta anche meno.
    In un rapporto del gennaio di quest'anno, l'Istituto per il Lavoro e la Qualificazione di Duisburg ha calcolato che un lavoratore dipendente su 5 è interessato da questo fenomeno. Dal 1995 al 2006 la percentuale delle persone che percepiscono un salario basso è passata dal 15 al 22,2%. 1,9 mln di persone lavoravano conseguentemente nel 2006 per meno di 5 € l'ora. Il reddito reale dei lavoratori appartenenti alla fascia salariale bassa è diminuito ulteriormente del 14% dal 1996 al 2006, e il valore reale delle retribuzioni tra il 2000 e il 2010 è aumentato solo del 4,4% mentre l’economia è cresciuta negli stessi anni del 9,7%.

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    1. Ma allora i lavoratori tedeschi non guadagnano tutti 3.000 euro al mese.
      Non saranno questi stipendi da terzo mondo che consentono alla Grande Germania di essere così competitiva?
      Ma forse sbaglio, sono più competitivi perchè hanno una classe politica incorrutibile, perchè sono tutti biondi con occhi azzurri ecc..............

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  17. Per verità di cronaca ammetto di essermi espresso male causa la fretta e un certo furor da ulfedhnar...facevo riferimento ai surplus e non alle esportazioni approssimando poi il dato dell'80 per cento....chiedo venia, comunque di seguito incollo alcune citazioni pescate nei post sulla germania dal blog Goofynomics del Prof Bagnai legate alla questione e consiglio di leggersi pure il resto del blog....
    "Per quanto riguarda i saldi, quello complessivo era in surplus per 69 miliardi nel 1999 e per 204 nel 2010, con un incremento di 135 miliardi. Di questi 135 miliardi 81 sono dovuti al commercio verso l’area euro (il saldo era 37 nel 1999 e 118 nel 2010) e 54 al commercio verso il vero resto del mondo (con cui il saldo era 33 nel 1999, e 87 nel 2010). Chi ha contribuito di più?"

    "La crescita delle importazioni dall’extra euro è stata del 153%, quasi identica alla crescita delle esportazioni verso l’extra euro. Quindi la situazione è stata abbastanza bilanciata, e quindi anche il surplus della Germania verso l’extra-euro è cresciuto in modo quasi proporzionale (165%). Ma nel caso della zona euro la situazione è totalmente diversa! Le importazioni tedesche dall'eurozona sono cresciute solo dell’88%, cioè venti punti meno delle esportazioni."

    "è vero che la Germania verso la zona euro ha esportato meno che verso il resto del mondo. Ma siccome è anche vero che la Germania ha importato dal resto del mondo molto più che dalla zona euro, diciamo che il resto del mondo ha sottratto alla Germania (riprendendoselo via importazioni tedesche) buona parte del reddito che le aveva dato (via esportazioni tedesche). Già. Perché è strano come un’importazione tedesca somigli a un’esportazione cinese... Invece, del relativamente minor reddito che noi abbiamo dato alla Germania, comprando i suoi beni, a noi è tornato indietro molto ma molto poco via importazioni tedesche di nostri beni. E quindi il surplus della Germania verso di noi, cioè X-M, è esploso del 221% (cioè è cresciuto proporzionalmente di 56 punti più di quello verso l’extra-euro."
    "Ecco perché anche se i flussi lordi verso il resto del mondo sono più grandi, il maggior contributo netto alla crescita dei nostri fratelli nell’euro, bravi, produttivi, diligenti, ordinati, meritocratici, lo abbiamo dato noi. Ed ecco anche la risposta alla domanda: ma se questi sono così bravi, produttivi, diligenti, ordinati e meritocratici, perché diavolo si sono legati a noi? Semplice: noi paghiamo."

    "Dal 1999 al 2007 il surplus tedesco è aumentato di 239 miliardi di dollari, di cui 156 realizzati in Europa, mentre il saldo commerciale verso la Cina è peggiorato di 20 miliardi (da un deficit di -4 a uno di -24). I giornali dicono che la Germania esporta in Oriente e così facendo ci sostiene con la sua crescita. I dati dicono il contrario. La domanda dei paesi europei, drogata dal cambio fisso, sostiene la crescita tedesca"

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  18. Proseguo perchè non sono riuscito di nuovo a contenermi....La germania non è per niente la locomotiva d'europa ora è il vagone di coda...voglio ripetere come ho già detto in altri post che non ho nulla contro la germania, la amo moltissimo come paese per mille motivi, ma qui non si parla di germania o popolo tedesco ma di una classe dirigente a cui andrebbero fatti fare tre giri di chiglia, anzi quattro va...
    Ps altro che campanilismo, ero e sono ancora un europeista convinto ma sono anche ormai totalmente disincantato e piuttosto arrabbiato tanto per usare un eufemismo..e il progetto comunque non mi pare poi tanto buono, io proverei a chiederlo a greci, spagnoli, portoghesi, e magari anche ai ciprioti che preferiscono farsi prestar soldi dalla Russia piuttosto che dall'eu...
    Ps bis Yuma....da molti pregiudizi riesco a liberarmi ma da quello verso le "anime belle" proprio non ci riesco...perdonami ma sta cosa della Storia con la s maiuscola che ci insegna e il piccolo con le armi...ma dove le hai trovate? nel lunario di frate Indovino? Perchè vorrei proprio sapere su quali basi argomentative storiche serie si reggono, su quali analisi di fatti problematiche ed eventi sono basate, quale storico degno di questo nome le ha affermate, oppure più semplicemente i baci Perugina hanno cambiato il tema dei bigliettini messi in ogni cioccolatino???

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    1. Zeno, ti amo (e te lo dico con la mia donna dietro che mugugna). E ritiro quanto detto sopra. Questa è la zona di trincea. Aggiungo una postilla: Italia e Germania hanno prospettive geopolitiche diverse. La Germania vede il Reno e come alleata-nemica solo la Francia, il resto d'Europa è appendice per esportarre o proiettarsi (vedasi relazione italo-tedesche fino il '43). L'Italia è la portaerei del Mediterraneo e dovrebbere diventare un ponte tra Suez ed il resto d'Europa (vedasi secoli d'Oro italiani, dove pratcamente c'eravamo solo noi tra la il Reno ed Alessandria). Per cui l'Europa può essere bella cosa, ma come diceva de Gaulle "è cosa per francesi e tedeschi", noi siamo ammessi massimo come lacché. Per cui tante grazie, ma al massimo dogane e difesa, per economia, amici come prima.

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    2. Paolo ti ringrazio....comunque si, lo penso anch'io, questa è una delle trincee in cui non mollare e dove la questione in gioco è il non accettare più su queste questioni e combattere sempre luoghi comuni, frasi fatte e idee di parte vendute come verità assolute, litanie mediatiche sparse in giro artatamente nell'opinione pubblica, deliri di pseudogiornalistiopinionisti, nani ballerine e trapezisti della politica e dell'imprenditoria e via proseguendo...
      Aggiungo poi una nota alla tua postilla che mi fa fare alcune riflessioni: non sono molti anni che l'Italia operando a livelo diplomatico ha bloccato la possibilità per la germania di arrivare ad avere quel seggio permanente nel consiglio dell'ONU tanto bramato...

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    3. bel sunto zeno
      forse sei entrato troppo nel tecnico , perchè il "sociologo" non si degna di confrontarsi con quanto scrivi .
      anzi , si da alla traduzione di Kurzgeschichte2000

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    4. il "sociologo" rifiuta la logica da tifoso e l'impostazione "noi contro voi" che viene assunta in questo periodo.

      inoltre e' chiaro che io zeno abbiamo presupposti diversi:

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/13/litalia-entro-nelleuro-trucco-creo-precedente-grecia/228353/

      preferisco le traduzioni di handelsblatt.

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    5. Zeno scusa , non avevo più letto.

      No, niente baci Perugina, sono quelli che sorridono dietro una mitragliatrice montata su un pick up favendo V con la mano destra.

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  19. Vedo che vi siete dati da fare durante il WE, bene bene. Ho leggiucchiato i commenti e vedo che il succo e' lo stesso, amaro per lo piu'. Le conclusioni non lasciano poi spazio di discussioni e se per questo nemmeno spazio manovra, di fronte a cosi' ponderoso avversario non rimane che lanciarsi nella tipica e inconcludente esplosione emotiva che si puo' risassumere con il grottesco slogan sentito su questo blog "Germania fuori dall'Euro".
    Dio che paurissima...

    Invece mi permetto di aggiungere un altro pezzo di puzzle, che magari a qualcuno brilla la lampadina in testa.
    Lo Handelsblatt ha commissionato un sondaggio e ad un campione selezionato di germanici ha posto la domanda "Da 0 a 10 quanto pensate che siano criminali i banchieri/finanzieri tedeschi ?". Dove con 0 si indicava "estremamente criminali" e con 10 "innocenti".
    Il risultato e' stato inaspettato. Ci si aspettava infatti una distribuzione democristianamente distribuita verso il centro invece la media delle opinioni e' stata 3,3 (tendente al criminale quindi) con ben il 24% che ha votato 0.
    Cioe' un quarto dei tedeschi pensa che i banchieri siano dei criminali che hanno causato piu' danni di un bombardamento aereo.

    Piu' in la' riportero' di un altro articolo di Handelsblatt (a meno che non lo voglia fare voci) sulla domanda "Cosa pensano greci, spagnoli, italiani, britannici, ecc. della Frau Merkel e di noi tedeschi?"). Fate le vostre previsioni.

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    1. Pilger, sarebbe bello se tu potessi aggiungere qualche traduzione, saremmo onorati di avere un punto di vista un po' diverso sulla questione...ma per le traduzioni bisogna avere pazienza perché io in questi giorni sono in vacanza e allora sai come vanno certe cose ;)

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    2. vocidallagermania le fonti sono piu' o meno le stesse, quindi non so che contributo potrei dare con le traduzioni. Il punto di vista diverso lo posso dare sull'interpretazione delle informazioni, un punto di vista diciamo cosi' "sociologico" piu' che economico, ma la cosa non sembra essere apprezzata dalla maggior parte dei commentatori che preferiscono rimanere nell'ambito del dibattito fra tecnici o nella visione da tifoso di tutta la vicenda.

      A proposito.
      Ho mandato un commento in cui rispondevo a stefano cicchiello, ma il commento sembra essere sparito. problemi tecnici o altro?
      Nel commento dichiaravo la mia quasi totale ignoranza in materia di economia (non parliamo di finanza) ribadendo invece che la mia e' una visione piu' sociale, politica al massimo, visto che quando si parla di "tedeschi" sicuramente non si intendono 80 milioni di economisti, ma 80 milioni di persone.
      Nel commento ammettevo la svista dei capitali illegali, ma citavo la reazione politica e nel quotidiano alla fuga legale dei capitali.
      Tutto cio' e' sparito ma va bene ugualmente, c'era anche un riferimento ad un presunto "tradimento della patria" che non fa onore al mio interlocutore.

      Fra poco invio il riassunto dell'articolo dello Handelsblatt, di piu' non posso fare, es tut mir Leid. ;)

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    3. vocidallagermania le fonti sono piu' o meno le stesse, quindi non so che contributo potrei dare con le traduzioni.

      No non traduzioni ma impressioni, pensieri da uno che lassù ci vive.

      Sarebbe molto utile e dal sottoscritto gradito.

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    4. di impressioni e pensieri ne ho a bizzeffe, ma comincia ad essere frustrante questo clima da tifoseria da stadio, dove per il solo fatto di vivere fuori dall'italia e raccogliere le impressioni del quotidiano si passi per traditori. traditori di cosa poi ancora non s'e' capito.

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    5. Sì hai perfettamente ragione su questo punto.
      Molti lettori credono di essere allo stadio e non in un luogo dove si dovrebbe cercare di scambiare civilmente solo opinioni, NON certezze.

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    6. a essere sincero non pretendo di scambiare nemmeno opinioni, mancano i presupposti, mi accontenterei di fornire informazioni su come si vive nel sud della germania ma persino questo pare che gli rompa il giocattolo.
      visto come si imbizzarriscono i tecnici quando si fa balenare il fatto che i "tedeschi" sono anche persone e non solo economisti? son buffi.

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  20. Non sono avezzo a leggere giornali economici, ma il numero del finesettimana di Handelsblatt ha attirato la mia attenzione, visto che parlava della percezione degli europei della germania e della sua cancelliera.
    Ho la forte sensazione che sia un cerotto psicologico confezionato per lenire mesi di martellamenti mediatici anti-tedeschi, ma tant'e'.
    In prima pagina il faccione della merkel fatta con le iconcine dei profili facebook e sotto titolo e occhiello:

    "Derisa, ammirata, combattuta.
    Cosi' dicono della cancelliera e di noi tedeschi, spagnoli, italiani, greci, francesi e britannici nell'anonimita' di internet."

    Nel paginone centrale l'articolo:

    "I tedeschi cattivi? Tutto un malinteso!
    La Germania ha la responsabilita' della crisi? A sentire capi di governo, star dell'economia o grandi investori si', ma la gente in europa ha un'altra opinione. I corrispondenti di Handelsblatt l'hanno raccolta."

    Purtroppo non ho trovato l'articolo originale in internet. A richiesta lo posso trasformare in PDF e inviare.
    La prima parte dell'articolo fornisce la percezione ufficiale, trasmessa dai vari capi di stato e veicolata dai media.
    Abbiamo quindi i giornali britannici che giocano la carta-nazi senza problemi, opinioni di Stigliz, di monti, di soros, di vari giornalisti spagnoli che ci vanno giu' con la mazza ferrata.
    A contraltare un sondaggio che vede 4 tedeschi su 5 concordi con l'ostinazione della cancelliera, anzi la minacciano: "tu prova a distribuire a pioggia i soldi dei contribuenti e ti puoi scordare i nostri voti".
    Nel frattempo un terzo di tedeschi ha cancellato le prenotazioni per le vacanze in grecia, spaventati dalle immagini viste al telegiornale dell'incendio di bandiere tedesche nelle piazze di atene.
    L'amara domanda del giornalista e': per 60 anni si e' cercato di sostituire con esperienze positive gli orrori della guerra, la crisi del debito [sic] ha messo tutto in gioco?

    Handelsblatt ha sguinzagliato i propri corrispondenti i quali hanno frequentato blog, forum, twitter, facebook alla ricerca delle opinioni della gente e sono rimasti di sasso.
    Oltre ai soliti stereotipi e agli sciocchi slogan, gli attoniti corrispondenti hanno trovato una fetta consistente di gente comprensiva nei confronti della posizione tedesca e anzi critica nei confronti
    del proprio governo.
    Mi sono letto solo la parte relativa all'italia, non me ne si voglia.
    Nell'articolo vengono citati i blog di grillo e vari altri forum. Su tutti mi permetto di riportare la trasmissione di rai 3, termometro politico, dove alla domanda se merkel sia responsabile della crisi in italia, solo il 6.3% risponde di si'.
    Ometto altri commenti che vanno nella direzione di legnare i propri governanti piuttosto che il
    mio gommista e anzi la faccio breve e riporto i sondaggi commissionati dall'Unione Europea che fanno da cornice all'articolo:

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  21. "Chi sta gestendo meglio la crisi? merkel/il mio governo":
    Germania 80%/80%
    Francia 76%/56%
    Repubblica Ceca 67%/25%
    Gran Bretagna 66%/51%
    Spagna 63%/45%
    Italia 55%/48%
    Grecia 14%/32%

    "Ha fiducia nel suo governo? si'/no"
    Germania 32%/62%
    Gran Bretagna 21%/74%
    Francia 21%/74%
    Spagna 16%/80%
    Repubblica Ceca 15%/83%
    Italia 12%/80%
    Grecia 8%/90%

    "La riduzione del debito non puo' essere rimandata. E' d'accordo? si'/no"
    Germania 92%/4%
    Italia 85%/11%
    Gran Bretagna 84%/9%
    Francia 83%/9%
    Spagna 83%/8%
    Repubblica Ceca 81%/14%
    Grecia 79%/19%

    "Il mio paese ha bisogno di riforme? si'/no"
    Spagna 97%/2%
    Grecia 95%/4%
    Italia 89%/9%
    Gran Bretagna 87%/6%
    Francia 87%/9%
    Germania 87%/9%
    Repubblica Ceca 76%/19%

    "Chi lavora di piu' ?"
    Secondo tedeschi, francesi, britannici, italiani, spagnoli e cechi, sono i tedeschi quelli che lavorano piu' sodo. Secondo i greci sono i greci. Non ci sono percentuali.

    "Qual e' il paese piu' corrotto d'europa?"
    Secondo tedeschi, francesi, britannici, italiani e spagnoli e' l'italia.
    Secondo i greci e' la grecia, secondo i cechi e' la repubblica ceca.
    Non ci sono percentuali.


    ----------
    a parte la questione del lavoro, per la quale potrei raccontare una bella serie di cose sulla presunta laboriosita' dei tedeschi, sul resto evito commenti e anzi mi sa che questo giro lo passo. vediamo come va.

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  22. Der Pilger se ho usato toni troppo forti ti chiedo scusa ma onestamente la situazione è "pesantuccia", ci stanno scorticando vivi e ci prendono pure per i fondelli, ci raccontano balle, i media veicolano un'informazione che deforma la realtà e che tenta di indirizzare l'opinione pubblica un'ennesima volta, in più ci tocca sorbirci le storielle delle formichine teutoniche e delle cicale mediterranee e i predicozzi che quotidianamente arrivano dall'area del marcheuro...se permetti uno si può innervosire un tantino considerata la sua quotidianità...detto questo farebbe piacere veramente anche a me leggere il tuo punto di vista e le tue traduzioni e avere anche un punto di vista più sociologico. Poi mi ripeto, io amo molto la Germania, la sua cultura, la sua storia e il popolo tedesco, ho viaggiato in Germania e Austria quando ancora potevo permettermelo (....) e ho conosciuto persone splendide e non ho assolutamente niente contro di loro, anzi...è la loro classe dirigente che assieme alla nostra ci sta massacrando da un bel po' di tempo.
    Dopo questa premessa ti rispondo riguardo ai nostri diversi presupposti e al link all'articolo che hai citato...lo faccio rapidamente e in modo schematico senza approfondire...
    1 I parametri di maastricht nei quali non rientravamo sono in pratica una bufala economica, qualcosa che è stato inventato a tavolino e accettato da politici incompetenti che sapevano poco di economia visto che non hanno alcuna reale base scientifica, nessun precedente, nessuna motivazione giustificabile ma solo conseguenze negative per l'economia (ma forse invece in qualcuno c'era la consapevolezza delle conseguenze...ma questo è un altro discorso...)
    2 Il parametro migliore sul quale basarsi probabilmente sarebbe stato il DEBITO ESTERO (debito pubblico più debito privato) di uno stato e in questo pure noi eravamo biondi belli alti e con gli occhi azzurri...
    3 Ti inserisco alcune citazioni pescate a caso e in fretta dal web..."L'Italia, a detta di tutti gli economisti di allora (ci sono le riviste specializzate) doveva entrare con una parita' uno a uno, massimo 1,2 invece di svendersi a 1936,27. Per non dire di come la Germania ritardo' l'entrate dell`euro perchè doveva far pagare, a carico di tutti gli altri, le spese della riunificazione."
    "La Francia: Negli anni 90 prelevò di imperio 37,5 miliardi di Euro dal fondo pensioni di France telecom e li mise sul bilancio pubblico come nuove entrate. Questo gli permise di rispettare i parametri di Maastricht e quindi far parte dell'Europa. Il prelievo riuscì in un sol colpo a far diminuire il deficit del 1996 dello 0,5%."
    "A truccare i conti fu anche la Germania di Helmut Kohl. Nel 1995, infatti, lo Stato tedesco fece uscire dal bilancio dello Stato la Kfv, che corrisponde alla nostra Cassa depositi e prestiti. Si tratta di una società pubblica che eroga prestiti agli enti locali e che oggi ha 430 miliardi di debiti..."
    Come vedi non ci sono solo puri e casti fuori dall'Italia...la cosa importante però è che quei parametri nei quali rientrare, sul serio erano una patacca senza un senso...

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    1. Parto dal fondo.
      Non ho mai detto e qui nel mio ambiente non ho mai sentito dire che la Germania e' casta e pura. Lo sforamento dei parametri di maastricht ha fatto cadere le fette di salame dagli occhi dei tedeschi, almeno di quelli che conosco io.
      Le voci delle carte false italiane io le ho sentite nel 2002, ma le mie fonti davano un Kohl contrario all'ingresso dell'italia, mentre nell'articolo del Fatto pare fosse il contrario.
      Le citazioni che fai confermano la tesi che vuole l'Euro come il frutto di un artificio politico, fatto principalmente per far digerire al mondo la riunificazione tedesca e credo che mi segnero' la citazione: "Ma Kohl preferì dimostrare che la Germania, anche dopo la riunificazione, rimaneva profondamente europeista, definiva la moneta comune “una garanzia di pace”."
      Sugli altri due punti non mi pronuncio, non ho gli strumenti per decidere cosa abbia senso a livello economico, mi devo fidare di quello che mi si dice. Ribadisco solo che dire "la germania ci ha guadagnato", per me rimane una affermazione troppo generica e magari anche troppo tecnica: la germania chi? L'introduzione dell'euro a noi peones residenti nella Bundesrepublik ha portato un dimezzamento del potere d'acquisto da un giorno all'altro.
      L'equivalenza 1 marco=1 euro si e' stabilita quasi subito e nella straricca monaco sono apparsi i barboni, cosa che prima erano una rarita'. Chi si offre volontario a spiegare a quelli che rovistano nei cassonetti la storia dell'export?!
      Poi non so se sia conseguente, ma qui i salari sono bloccati da piu' di un decennio mentre a monaco di baviera la bolla immobiliare ha praticamente impedito a me e a tutti quelli come me, gente normale, di comprarsi casa. Quindi i nervi trillano pure a me quando dall'italia mi additano come quello che affama mezzo mediterraneo solo perche' il mio culo sta a nord delle alpi.

      continuo sotto...

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    2. Riguardo i nervi tesi...se Atene piange, Sparta non ride.
      Da mesi ormai si e' coi nervi a fior di pelle, sia per certe uscite poco felici di governanti e media sia perche' quello tedesco come popolo (generalizziamo via) soffre di crisi croniche d'ansia.
      Se l'italiano riesce a barcamenarsi e utilizzare il mantra "tutto s'aggiusta", questo per il tedesco medio e' impossibile.
      La conseguenza e' nefasta, quasi quotidianamente sento commenti del tipo "ma si' che crolli tutto almeno finira' questo periodo d'incertezza". Nell'immaginario tedesco, l'isolamento, il crollo e la ricostruzione sono esperienze note,
      mentre la calma prima della tempesta diventa ingestibile emotivamente e l'essere umano preferisce sempre l'inferno che conosce al paradiso che non conosce.
      Infine, quello che e' estremamente difficile comunicare agli italiani e' l'abisso che separa l'approccio tedesco e italiano allo stato. Cerco di spiegarmi.
      Se l'italiano vede lo stato come un nemico, quello che gli succhia il sangue, il tedesco vede lo stato come fonte primaria della sussistenza in caso di necessita'.
      Se in italia la rete sociale e' rappresentata dalla famiglia (come in effetti sta succedendo) in germania e' il welfare che provvede, la famiglia non esiste. Qui il cittadino e' solo di fronte allo stato, nel bene e nel male.
      Cosa vuol dire? Vuol dire che se in italia si puo' accettare una riduzione del welfare entro certi limiti, in germania questi limiti sono molto risicati. Il risultato e' che a livello politico dire ai tedeschi, ai peones intendo, non alla famiglia Krupp, che devono sborsare per risanare l'europa scatena rivolta, ma questa rivolta non e' quella dei riccastri che vedono portarsi via la mercedes, e' la rivolta di coloro che sono terrorizzati dall'idea di perdere il sussidio o i servizi di base.
      Per fare un'esempio fra i tanti. Una fetta sempre piu' consistente di Beamten (gli impiegati statali) deve integrare lo stipendio con il sussidio e questo non fa per niente bene ai nervi, proprio per niente.
      Si dira', si' ma italiani e greci sono gia' alla canna del gas, perche' per un tedesco non deve essere possibile dare una bella
      inalata? Perche' un tedesco, nel quotidiano e' martellato da un sistema di controllo sociale che gli impedisce di sgarrare, sente quindi di aver gia'. Quindi e' facile vedere nella "rilassatezza" mediterranea la differenza sostanziale e, se vogliamo chiamarla cosi', la colpa.
      Convincere sia nord che sudeuropei che la situazione e' complessa e' impresa titanica.

      Morale? Morale e' che se si torna alle parole di Kohl c'e' da tremare. Se nella visione di Kohl l'euro rappresentava la pace, la sua sparizione cosa rappresenta?! Vedere le bandiere tedesche bruciare nelle piazze greche e spagnole fa una grande impressione e sentirsi dare del "traditore della patria" stando in europa e solo per aver cercato di portare il punto di vista di chi sta a nord delle alpi fa presumere che Helmut non avesse tutti i torti.
      A livello personale poi sono quello che da una tensione europea avra' tutto da perderci:
      sono partito dall'italia sperando di diventare europeo e mi ritrovo ne' italiano, ne' tedesco, ne' niente.
      Tifo Euro quindi, qualsiasi forma assumera' in futuro.

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    3. Oooh! finalmente s'è capito chi è il tifoso , e chi si attiene ad analisi dei dati

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    4. posso tradurre per chi non parla tedesco?
      Tifo Europa, qualsiasi forma assumera' in futuro.
      Meglio?

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    5. Anch'io, ne' italiano, ne' inglese, solo europeo. Der Pilger, non ti demoralizzare, siamo in tanti, purtroppo silenziosi.

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    6. @Der Pilger

      Se l'italiano riesce a barcamenarsi e utilizzare il mantra "tutto s'aggiusta", questo per il tedesco medio e' impossibile.

      Come hai ragione. Io li capisco benissimo perchè avendo un pò di sangue tedesco sono esattamente come loro.
      Visti dall'esterno possono apparire dei sadici, in realtà è solo gente responsabile e per natura previdente: visto un problema esistente o in arrivo lo afronta per tempo, non confida nello stellone.

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    7. @Der Pilger

      Morale? Morale e' che se si torna alle parole di Kohl c'e' da tremare. Se nella visione di Kohl l'euro rappresentava la pace, la sua sparizione cosa rappresenta?

      Lo disse chiaramente la Merkel molti mesi fa, ma nessuno l'ha ascoltata o se ascoltata l'ha capito.

      Il tempo stringe come anche si stanno stringendo le cinghie dei pantaloni di tutti gli europei.
      Fino a quando sarà possibile o poggio si accetterà di farlo?

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  23. Ci piaccia o no siamo nel 21mo secolo e non possiamo portare indietro le lancette del tempo; se avessimo consapevolezza della storia europea soprattutto degli ultimi 500 anni, dovremmo avere orrore del passato di buona parte dei paesi europei: in nome dell’imperialismo e della religione abbiamo colonizzato paesi interi, distruggendo popoli e culture, praticando stermini di massa; il 20mo secolo ha decretato la fine dell’imperialismo europeo, e non siamo più il centro del mondo.
    Il nostro destino fatalmente e l’unione tra ex stati nemici per sopravvivere in questo “nuovo” mondo globalizzato, non si può tornare indietro!

    RispondiElimina
  24. Ci piaccia o no siamo nel 21mo secolo e non possiamo portare indietro le lancette del tempo; se avessimo consapevolezza della storia europea soprattutto degli ultimi 500 anni, dovremmo avere orrore del passato di buona parte dei paesi europei: in nome dell’imperialismo e della religione abbiamo colonizzato paesi interi, distruggendo popoli e culture, praticando stermini di massa; il 20mo secolo ha decretato la fine dell’imperialismo europeo, e non siamo più il centro del mondo.
    Il nostro destino fatalmente e l’unione tra ex stati nemici per sopravvivere in questo “nuovo” mondo globalizzato, non si può tornare indietro!

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    1. eh purtroppo temo che si possa, sto sentendo cose troppo brutte.
      personalmente non mi spingo cosi' in la' nell'analisi storica, mi accontento di non tornare indietro al periodo dove per fare l'interrail dovevo ordinare nove valute diverse e mostrare il documento alla frontiera di ogni sputo di paese.
      fa schifo l'euro? va bene via, chiamatelo Ecu, chiamatelo doblone, chiamatelo tallero, basta che contribuisca a farmi sentire a casa a Lisbona come a Rosenheim.

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  25. Der non mi sognerei mai di darti del traditore ecc. poi forse non mi son spiegato bene evidentemente...non ho niente contro i tedeschi e la Germania, anzi...gli perdono pure l'invenzione dei nanetti da giardino e il tradimento di Arminio a Teutoburgo (che era un civis romanus oltre ad essere un germano)...ho molto invece contro la loro classe dirigente avida e sfruttatrice e contro la nostra classe dirigente altrettanto avida e in più ottusa e/o connivente...sono ancora un europeista convinto ma penso che l'euro fatto in questo modo sia stato un errore fatale purtroppo per il destino dell'Unione Europea (mi auguro di no eh), anche l'Unione fatta in questo modo poi ha mandato al massacro le condizioni di vita dei popoli europei e ridotto lo stato sociale in misura penosa e chi ci ha guadagnato sono state le elite imprenditoriali e finanziarie non certo la gente.

    Detto questo però su un'altra questione mi tocca intervenire...la storiella dei 500 anni di colonialismo imperialismo brutalità massacri di massa fatti dagli europei cattivoni è coi canini affilati che brillano nell'oscurità di un perenne Medioevo etico europeo non la posso accettare, chiedo venia ma penso che l'Europa abbia dato invece tantissimo alla storia in termini di civiltà e cultura...perchè se è vero che grazie ad un gap tecnologico vantaggioso abbiam fatto un po' di "disastri" negli altri continenti in modo sicuramente condannabile e vergognoso, è anche poi vero che o si fa del moralismo o si fa (o almeno ci si prova) dell'analisi storica...personalmente preferisco tentare la strada dell'analisi ed allora mi rendo conto subito che nella storia dell'umanità non è che si ami e pratichi tanto la cooperazione e i rapporti di buon vicinato fra popoli stati nazioni...insomma (PURTROPPO) la storia è fatta di competizione e conquista, guerre e sfruttamento. Non si seguono i consigli e le regole del Manuale delle Giovani Marmotte o di quello di Nonna Papera....ripeto PURTROPPO, ma è un dato di fatto. L'espansione araba non era motivata dalla smania di far conoscere l'algebra al Medio Oriente, al nord Africa, alla Spagna ed alla Sicilia, gli Assiri non erano tanto gentili coi popoli sottomessi anche se avevano le barbe coi riccioli, i Turchi non è che hanno assediato due volte Vienna perchè erano golosi di Sacher, gli imperi asiatici e gli Unni e i Mongoli non erano certo spinti dal desiderio di far nuove conoscenze personali ed amicizie...e l'elenco potrebbe proseguire molto molto molto a lungo. Quindi non mi pare il caso di indossare il cilicio del buonismo e neanche quello di autoflagellarci più di tanto per espiare qualcosa che non è certo una novità, non siamo stati i primi e non saremo di certo gli ultimi...fra l'altro poi nell'ultimo secolo abbondante di storia la nazione che si è autodefinita anticolonialista e antimperialista è quella che ha combattuto più guerre di tutti e che non ha fatto altro che conquistare nuovi territori e non è una nazione europea. la globalizzazione poi...non è una vera novità, globalizzazione c'era al tempo dei Micenei e dei Minoici, al tempo della colonizzazione fenicia e greca del Mediterraneo, c'era nell'ambra etrusca che veniva dal Baltico, c'era con l'impero ateniese, c'era nel periodo della conquista romana e dell'impero e nel Medioevo con l'interscambio commerciale col Medio Oriente e con l'Asia e via andare fino anche all'Ottocento ecc. come anche c'erano alleanze accordi trattati commerciali per il libero scambio...non mi dilungo ulteriormente e scusate la prolissità e a volte il mio sarcasmo, ma non riesco a trattenermi...

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    1. Non mi riferivo a te per la questione del tradimento, mi e' successo tre o quattro volte dal vivo e un paio nei vari forum. Non me la prendo, sono solo preoccupato, per me sono solo il termometro del nazionalismo montante.

      poi pero' mi perdi, non capisco a quale discorso ti riferisci citando i 500 anni di storia, forse a qualche altro commento, ormai il materiale sta diventando corposo.
      Io posso solo dire che nell'europa ci vedo luci ed ombre, certo non siamo santi ma nemmeno mostri, non tutti almeno.
      Girando per il mondo, parlando con la gente ho potuto constatare che gli europei hanno commesso le peggiori atrocita' e donato punte eccelse di virtu' e cultura, ma qui andiamo fuori tema.
      Il discorso e' che per il resto del mondo siamo "europei" e poca gente riesce a distinguere fra un italiano e un islandese.
      Altro discorso e' che la cooperazione fra gente che si e' scannata fino a 60 anni fa ce la chiede un mondo globalizzato che per noi europei prevede solo l'estinzione. Seguo alcuni blog di gente che vive in cina e ho capito che questi non ci hanno ancora mangiati solo perche' hanno problemi di cooperazione piu' grossi dei nostri. Mentre noi stiamo qui a farci le pippine sul debito di uno sputo sulla crosta terrestre loro si stanno organizzando per fare di noi un ricordo.
      Frequento ambienti internazionali, diciamo cosi' e ho le prove che le differenze culturali in europa ci sono e sono enormi, ma non sono insormontabili. La vera unione europea e' solo questione di volonta'.
      Ma dopo tutti sti discorsi rilancio la domanda, si vuole piu' europa o no? A me i tedeschi sembrano pronti per una europa un po' piu' vera, lo vedo da scemate, tipo i moduli in banca in inglese o il tasso di immigrazione arrivato al 10% della popolazione senza causare grossi disastri.

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    2. @Der Pilger

      A me i tedeschi sembrano pronti per una europa un po' piu' vera,..

      Come ho scritto anche in altro blog a me sembra che la Germania chieda in sostanza la collaborazione dei partner europei per costruire un qualcosa di solido in questo continennte e lo chiede invitandoli ad abbattere il debito. La modalità per raggiungere tale obiettivo lo lasciano decidere ai singoli Stati.
      Il ns. non decide, raschia il barile e basta. Degli altri conosco solo ciò che leggo e non é detto che sia la verità.

      Non credo che i tedeschi siano cos' stupidi da voleci/li distruggere economicamente perchè sanno benissimo che equivarrebbe a spararsi sui piedi.

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    3. non commettere lo stesso errore che fa il consigliere qui sotto, che confonde la moralita' di quello che tira la carretta tutti i giorni e che alla fin della fiera e' quello che vota alle elezioni e il moralismo di una classe dirigente furbastra: i tedeschi chi?
      i tedeschi che incontro la mattina in metro', a pranzo e la sera alla kneipe hanno un'obiettivo ben chiaro: farsi i fatti loro con i soldi al netto delle tasse.
      i tedeschi di tutti i giorni non vogliono distruggere nessuno economicamente ma nemmeno pagare per gli errori altrui, che siano gli errori di criminali travestiti da banchieri o di governanti corrotti e mafiosi.
      purtroppo i tedeschi comuni leggono la bild e dalla bild apprendono che in atto c'e' un conflitto fra paesi, cioe' fra peones, mentre il conflitto dovrebbe essere fra i peones di tutta europa e la gente che gli sta in cima e gli piscia in testa facendogli credere che e' una doccia calda.
      invece i tedeschi che attorniano la signora merkel hanno un'altro obiettivo: distogliere l'attenzione del lettore della bild dalla situazione disastrosa delle due principali banche tedesche.
      di quali tedeschi vuoi parlare?

      non ti so dire come si ottenga una collaborazione a livello europeo, se prima abbattendo il debito o prima regolando questo aberrante sistema economico-finanziario, sicuramente non la si ottiene bruciando bandiere o berciando nei blog di star "zitti che pure voi avete la coscienza sporca" anche perche' con questa logica sulla terra regnerebbe un silenzio totale.

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  26. ai sociologi che commentano l'economia come un macellaio commenterebbe in merito di neurochirurgia , consiglio di leggere , se non tutto , quantomeno il contributo di Cesaratto , di questo libro per capire le dinamiche della crisi .

    Vedete cari sociologi , voi giustamente vi stracciate le vesti perchè gli italiani subiscono passivamente il malaffare , la malversazione e la commistione pubblico-privato che sfocia in corruzione . Sarà anche vero che la classe politica e dirigente italiana ce la siamo scelta noi , e che dobbiamo quindi pagarne le conseguenza . Ma se la nostra classe politica è una , quella tedesca è l'altra faccia della medaglia . Chi ci va di mezzo sono sempre le classi subalterne , i salariati , i dipendenti , gli immigrati . Non so voi , ma io faccio parte di quel 90% della popolazione che ha visto evaporare potere d'acquisto , salario , dignità e tutele lavorative . E questo in nome di una ideologia e precise scelte politiche che vengono descritte nel libro , guarda caso gratuito , che vi ho linkato poco sopra .
    Se volete continuare a non guardare i treni che vi passano davanti , e si dirigono verso voi sapete cosa , fate pure . Non ci sarà patibolo per voi , ma almeno non fate discorsi moralistici , che davvero non ve li potete permettere .

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    1. i consigli sono sempre ben accetti, anche quelli che vengono dagli umorali dal grilletto facile.

      ricambio con questo:
      http://temi.repubblica.it/limes/la-germania-tedesca-nella-crisi-delleuro/27080

      si' potra' essere d'accordo o meno, ma da peone posso confermare in gran parte quello che viene detto.

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  27. La questione dei 500 anni di imperialismo e colonialismo era riferita ad un post precedente non tuo Der. Anche la parte sulla globalizzazione che non è qualcosa di nuovo nella storia, che non è neppure inevitabile e che non è detto che "etterna duri" si collegava in particolare a quel post ma è un discorso che in realtà si vede abbastanza spesso quello sulla globalizzazione inevitabile ecc. Sulla Cina comunque vorrei dire una cosa, ha sempre avuto un posto più o meno pari ad un terzo del Pil mondiale eccetto nell'ultimo secolo e mezzo quindi non è una novità che ci deve far paura la sua crescita ed il suo ruolo nel mondo, in particolare a noi. Dal commercio con l'impero romano a "Il Milione" dovremmo conoscerci reciprocamente piuttosto bene, abbiamo fatto sempre affari con reciproca soddisfazione mi pare e nessuno si è fatto male...Der pure io mi sento profondamente europeo, non vorrei esser nato in nessuna altra parte del mondo e non vorrei vivere in nessuna altra parte del mondo, ma non è l'euro che unirà gli europei, anzi...e questa unione che ha fatto del liberismo la sua base economica e sociale in modo fanatico ed ottuso sta massacrando i popoli europei, tutti quanti, tedeschi compresi. Alla fine il risultato sarà che la stessa idea di Europa Unita diventerà un incubo e finirà a triturata purtroppo. Poi vorrei dire a luigiza che temo che invece la classe dirigente tedesca volutamente stia operando per trasformare l'europa mediterranea in una grande colonia manifatturiera a basso costo dove potersi anche comprare per un torsolo di mela un bel po' di robe (i porti greci per esempio e tante belle indistrie italiane), anche perchè sarebbe pure patetico se non fosse ipocrita e in malafede da parte loro chiederci di fare come loro, quel che han fatto (non ripeto tutto quel che ho scritto in post precedenti) si può fare solo se i tuoi vicini non lo fanno pure loro, perchè se tutto comprimono i costi del lavoro e lo stato sociale per esportare chi importa? Diventa un gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori e dei popoli, che poi è quel che sta succedendo in parte. La Germania, non il popolo tedesco, persegue la sua convenienza che in tutta evidenza non prevede la collaborazione ma la sottomissione e lo sfruttamento, tutto qui, secondo me lo fa in modo decisamente miope ma il mio parere conta poco. E il nostro attuale governo di ultraliberisti-liberoscambisti a causa dei suoi paraocchi idelogici e probabilmente anche di collusioni varie, non farà nulla o farà pochissimo per ostacolare questi processi in atto, anzi quel che fa ci spinge sempre di più in recessione e ci fa diventare più facilmente comprabili, quindi... Più Europa in questa situazione PURTROPPO significa solo aprire la botola sotto i piedi dopo esser saliti sul patibolo e avere messo il cappio attorno al collo. Der io comunque non faccio per niente confusione fra i popoli tedesco, italiano, spagnolo...ed i veri responsabili di questo disastro annunciato, ci tengo a sottolinearlo. E faccio parte pure io di quel 90 per cento eh...

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    1. Questo e' un linguaggio che riesco a comprendere. Rilancio.

      So che questo ferira' alcuni animi sensibili ma mi permetto di aggiungere qualche altro pezzetto del puzzle tedesco, visto che qui alla fine si parla di germania e non necessariamente solo di economia.
      Io rimango convinto che l'euro sia nato per questioni politiche e la sua tara genetica e' stata sfruttata da mercanti e truffaldini vari portandoci alla fine a quello che vediamo.
      Mi e' chiarissimo che la germania (sto parlando di dirigenti e affaristi) ne ha approfittato e ne approfitta, ma mi e' altrettanto chiaro che il popolo tedesco (si' sto parlando della gente) ha nel suo patrimonio genetico il concetto di solidarieta' e cooperazione fra sodali e di competizione con chi non appartiene alla cerchia dei propri pari. La solidarieta' fra pari e' ereditata dalla storia, fin dai tempi dei Männerbund mentre il gene della competizione viene installato nei primi anni di scuola e fa dei tedeschi dei portenti quando si tratta di raggiungere degli obiettivi ma poco inclini alla flessibilita' e al compromesso, per usare un eufemismo.
      L'ho gia' detto ma repetita juvant: secondo me trascurare aspetti di questo tipo e concentrarsi su tecnicismi economici significa prendere topiche clamorose.
      Io mi sono permesso di commentare su questi fatti cercando di smontare la teoria del complotto e, con buona pace dell'incazzino stefano che chissa' quali commenti legge, io non mi sono mai sognato di "commentare l'economia".
      Senza considerare questi aspetti di base non si riesce a comprendere l'assurda posizione del governo Merkel se non usando stereotipi o vere e proprie scemate degne del peggior sallusti per giustificare una posizione altrimenti incomprensibile.
      Purtroppo i tedeschi (come popolo) sono arrivati esausti al 2012, dopo essere stati devastati da una riforma di stampo sciocco-liberista del governo schroeder, che infatti ha pagato con la morte politica le sue sciagurate scelte, e da una politica inconcludente e provinciale del governo Merkel.
      Certo merkel fa gli interessi della germania anche a scapito dei propri vicini, certo i dirigenti e imprenditori tedeschi vedono al proprio orticello magari fottendo i propri competitori francesi italiani e spagnoli, ma non e' quello che han fatto tutti ognuno con la propria ricetta? O credete forse che cose tipo certe depenalizzazioni del falso in bilancio o certe leggerezze fiscali siano passate inosservate?! Sono state registrate come parte della competizione e compensate con migliori strategie commerciali. Miopi? Certo miopi se si considera l'europa, ma lungimiranti se la visione si ferma ai confini della Bundesrepublik. Purtroppo nel risiko europeo qualcosa e' andato storto.
      Io sono d'accordissimo nel dire che il gioco e' al massacro che e' loose-loose altro che win-win, ma come se ne esce?! Pensate veramente che a livello politico se ne esca facendo leva sul senso di colpa dei tedeschi citando politiche mercantilistiche?! I tedeschi, quelli di tutti i giorni, hanno fatto il callo al senso di colpa, sanno benissimo come si fa ad ingoiarlo e a tirare dritto, altro che "spiegare a 80 milioni di tedeschi come stanno le cose" come mi e' stato consigliato di fare e magari senza nemmeno scoppiare a ridere.
      In un altro blog ho letto: la crisi sarebbe stata gestita meglio sia se ci fossimo trovati al periodo delle vecchie monete nazionali, sia se l'europa fosse stata uno stato federale.
      Credo si sia capito quale opzione sceglierei se potessi.

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  28. @ Der Pilger (24 luglio 2012 12:13)

    Mi scusi se mi intrometto, ma mi hanno colpito un paio di sue affermazioni. La prima: “un terzo di tedeschi ha cancellato le prenotazioni per le vacanze in Grecia, spaventati dalle immagini viste al telegiornale dell'incendio di bandiere tedesche nelle piazze di Atene”; la seconda: “A me i tedeschi sembrano pronti per una europa un po' piu' vera”.

    Viene quindi da chiedesi se invece le immagini dei greci che vanno per stracci non fanno nessuna impressione ai tedeschi.
    Poi viene da chiedersi quando si è stabilito che a delineare il modello dell'unione europea, quello che lei definisce “un'Europa un po' più vera”, debbano essere i tedeschi.

    Alla fine del maggio scorso Lagarde ha dichiarato che i greci devono “cominciare a pagare le tasse” per risolvere i propri problemi. In precedenza Lagarde aveva detto di provare più simpatia per i bambini dell’Africa subsahariana privati dell’istruzione che per quelli greci, figli di “genitori che devono pagare le tasse”.
    Io non vedo le caratteristiche di una “unione” in un atteggiamento come questo.

    Qui non si tratta di avercela con i tedeschi – Lagarde è francese, ma è altrettanto irritante. Qui si tratta di un sistema monetario che sta fallendo rovinosamente, e che sta creando gravi problemi a decine di milioni di famiglie in mezza Europa – sicché il disagio dei tedeschi lo mettiamo in fila con quello degli altri - e di cui i tedeschi sinora si sono avvantaggiati slealmente, pretendendo anche di essere il modello da seguire.
    Negli ultimi 30 anni la Germania è cresciuta in media 0.3 punti in meno della media europea, e 1.2 punti in meno della media mondiale. La situazione si è aggravata nell’ultimo ventennio, cioè, in pratica, dall’ultimo “riallineamento” importante dei cambi all’interno dello SME: in questo periodo la Germania è cresciuta mezzo punto in meno degli altri paesi euro, e 1.5 punti in meno della media mondiale.
    Secondo Sergio Cesaratto, «la Germania si era ben preparata a vincere la battaglia dei mercati dell’UME attraverso una decisa riforma del mercato del lavoro [imprimendo] un deciso orientamento moderato alla dinamica dei salari e dei consumi interni. [...] se ci sono cambi fissi l’importante è tenere l’inflazione un po’ più bassa dei concorrenti per sostenere le proprie esportazioni, pur continuando a godere di un cambio forte. [...] Ora nell’UME è un bel guaio anche per noi che bolle non ne abbiamo avute e una industria invece ce l’abbiamo [...], ma abbiamo pure uno zoccolo inflazionistico rispetto ai tedeschi che ci fa perdere competitività. Esso non è stato scalfito né dallo SME né dall’UME».

    Secondo Monti, che notoriamente vede nei tedeschi il modello da seguire, noi dovremmo continuare a fare sacrifici inutili e penosi per i prossimi 20 anni per diventare come loro e sentirci europei. In realtà, occorrerà molto meno per giungere al punto in cui cambiare sistema non sarà più un'opzione da considerare sul piano della fattibilità politica, ma una necessità dettata da ragioni di mera sopravvivenza, nell'ottica del mantenimento della pace sociale. Che, diciamolo, costa sempre meno di una guerra civile tra morti di fame in mezza Europa.

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  29. kthrcds diamoci del tu, sulla rete si usa cosi'.

    rispondo alla prima domanda.
    Ovviamente la situazione greca fa impressione, anche perche' l'immigrazione greca in germania e' soprattutto a monaco e' consistente.
    Ne ho gia' parlato e posso solo ripetermi: all'uomo della strada, magari che legge la bild la situazione greca e' la conseguenza di un sistema corrotto e cesaratto non mi risulta che sia tradotto in tedesco, ma anche se lo fosse la gente che sia tedesca o italiana o lussemburghese si fa seguire dalla pancia e la pancia dice cose contrastanti,: da una parte
    vede i greci soffrire e dall'altra vede i greci assumere 70.000 dipendenti pubblici (fonte der spiegel) quando aveva firmato accordi per la riduzione dell'apparato statale.
    Ho gia' citato il mio spazzacamino europeista che e' dispostissimo a includere una tassa di solidarieta' europea che affianca la Solidaritaetssteuer per la DDR ma in cambio
    vuole un sistema fiscale unificato e la possibilita' di ficcare il naso e farsi ficcare il naso nei conti pubblici.
    Oltre a questo ripeto il paradosso che i piu' incazzati a monaco sono proprio i greci espatriati, che vedono il loro compatrioti investire in immobili a monaco mentre in grecia
    la gente crepa per mancanza di medicinali.
    Per sintetizzare: il tedesco medio non accettera' mai l'equivalente di una cassa del mezzogiorno.

    Per il resto posso solo reiterare la domanda: i tedeschi chi?
    I tedeschi sono un modello per monti ma a cosa si riferisce? al sistema fiscale che utilizza metodi da stasi, al sistema federale di distribuzione della ricchezza, al modello mercantilista esteso a tutta europa o cosa?
    Certo i tedeschi sono convinti che il loro modello sia vincente, ma proprio perche' non esiste un dibattito europeo non sono in grado di vedere che no, l'europa non puo' e non deve diventare una grande germania. Ma forse che in italia non si parla di adottare il modello tedesco per quanto riguarda, per esempio, la legge elettorale? Come credete che reagiscono i miei interlocutori quando dico che conoscendo gli italiani, applicare il modello tedesco non ha senso?

    Glisso sul mantra "la germania ci ha guadagnato", ho scritto nel commento precedente cosa penso di questa affermazione e sarei anche un po' stanco di queste generalizzazioni. La germania chi? io non ci ho guadagnato per niente, e anch'io faccio parte di quel 90% di residenti in germania che nel grande risiko finanziario ha il ruolo del bersaglio, certamente non quello del carro armato.
    Evito anche di fare commenti sulle parole della lagarde, per me fa parte di quella fetta di burocrati che ci ha portati al disastro.

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  30. @ Der Pilger (25 luglio 2012 03:05)

    Lei è il primo, in tanti anni, che mi invita ad usare il tu, perché "sulla rete si usa così". Spero non me ne vorrà se io continuo a frequentare la rete secondo le mie abitudini.
    Detto questo, lei afferma che “i tedeschi di tutti i giorni non vogliono distruggere nessuno economicamente ma nemmeno pagare per gli errori altrui, che siano gli errori di criminali travestiti da banchieri o di governanti corrotti e mafiosi”.

    D'accordo. Ma perchè allora all'inizio della crisi finanziaria «c'erano una serie di istituzioni finanziarie francesi, tedesche, belghe che si finanziavano a tassi dello 0,25% presso la Fed o dell'1% presso la BCE e che poi hanno prestato massicciamente alla Grecia […] Qui ci sono dei segni di illegittimità […] perché queste banche [...] li hanno incoraggiati a indebitarsi oltre misura. [...] Poi ci sono imprese straniere come la Siemens - che sono oggetto di cause giudiziarie - che hanno versato tangenti enormi ai politici dell'epoca. Infine ci sono le spese militari enormi della Grecia che rappresentano il 4% del PIL. Gli americani, i tedeschi e i francesi sono i principali fornitori militari e in un primo tempo si è chiesto alla Grecia solo di tagliare le spese sociali in modo da poter onorare gli ordini militari a Berlino e a Parigi».
    Berlino, ad esempio, ha preteso che nonostante il divampare della crisi Atene onorasse l'impegno ad acquistare due sottomarini della Thyssen-Krupp per cui, tra l'altro, versò una tangente di € 150 mln per ottenere la commessa.

    Una Reuters degli inizi di luglio riporta che “La BaFin, l'autorità di mercato tedesca, ha aperto un'istruttoria speciale su Deutsche Bank in merito a sospetta manipolazione dei tassi interbancari, unendosi alle authority di altri paesi che stanno investigando su alcune delle principali banche mondiali”.

    Lei ha una spiegazione anche per questo? E i “tedeschi di tutti i giorni” che cosa ne pensano?

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  31. la mia spiegazione e' che il cittadino medio tedesco sente di avere un potere di intervento su questi meccanismi di poco superiore a quello italiano. il tedesco di tutti i giorni sa delle forniture militari alla grecia, sa che la grecia in passato ha condotto una guerra fredda con la turchia, il cittadino sa che adesso e' piu' facile per le industrie tedesche esportare armi, sa questo e altro e fa quello che fa l'onesto cittadino italiano: si indigna e poi tira dritto.
    quindi il cittadino medio tedesco si comporta piu' o meno come il cittadino medio italiano quando sente dire che alla borsa di francoforte girano capitali della ndrangheta, quando apprende che il suo governo ha fatto patti con la mafia, quando legge che il proprio esercito occupa territori stranieri: lo sa, si indigna e poi tira dritto.

    strani questi cittadini medi eh? o ci si aspetta che il cittadino medio tedesco agisca in modo piu' illuminato rispetto a tutti gli altri cittadini medi?

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  32. @ Der Pilger (25 luglio 2012 13:04)

    “ci si aspetta che il cittadino medio tedesco agisca in modo più illuminato rispetto a tutti gli altri cittadini medi?”

    No, perché? Ci si aspetta solo che non pretenda che il suo paese sia un modello per il resto d'Europa. Tanto più che il resto d'Europa non glielo ha mai chiesto.

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  33. il cittadino medio non pretende niente di tutto questo, quella che pretende e' la merkel e tutta la cricca politico affaristica che le gira attorno. forse da li', da cosi' lontano non si vede bene la differenza, ma qui e' evidente.

    detto tutto cio' che si fa?

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    1. Pilger, apprezzo la profondità dei tuoi ragionamenti e il tuo euroentusiasmo. Ma ci sono alcuni punti da chiarire, pur non volendo dividere il mondo in buoni o cattivi:

      - l'euro, cioè una moneta senza uno stato, è una PESSIMA idea, una moneta senza uno stato non è MAI sopravvissuta, e anche questa volta andrà a finire nello stesso modo

      - gli stati nazionali non decideranno di trasferire a Bruxelles tutte le competenze fiscali e di bilancio necessarie, tanto meno con la pistola alla tempia dei mercati finanziari. E' una pia illusione pensare che Parigi, Berlino, Roma e Madrid cedano competenze a Bruxelles con l'acqua alla gola e sotto il ricatto delle borse.

      - è chiaro a tutti, ormai da tempo, che il ruolo principale nel generare la crisi, l'ha avuto l'eccesso di DEBITO PRIVATO ESTERO, e non il debito pubblico. Se curi una classica crisi da bilancia dei pagamenti con l'austerità non farai altro che peggiorare quella crisi. Perchè la leadership tedesca continua a vendere una storia non vera e poco credibile? Continuano a mentire per i loro meschini interessi elettorali, semplice no?

      - non si capisce perchè sia il sud europa a doversi beccare la deflazione, e non sia la Germania a dover inflazionare. Perchè non si fa deficit pubblico in Germania? Perché non si fanno ripartire i salari del settore privato? Forse non sarebbe la soluzione definitiva alla crisi, ma aiuterebbe molto gli altri paesi. E la Germania se lo può permettere.

      http://www.tradingeconomics.com/germany/government-budget

      Te lo dico io perchè, ma tu lo sai già: perchè la Germania del 2012 non è la Germania di Kohl degli anni '90, quella europeista che aveva i complessi di inferiorità nei confronti della Francia, complessi che l'hanno portata ad accettare la follia della moneta unica. E in fondo tu lo sai meglio di me, perchè i giornali li leggi e il tedesco lo parli meglio di me.

      In Germania l'Euro è sempre piu' indigesto, e basta leggere die Welt, Wirschaftswoche, FAZ.net per capirlo. E non si tratta di fare grandi riflessioni socio-culturali, ma si tratta di capire chi resterà con il cerino in mano. Perché vedi, la grande Germania esportatrice ha accumulato 2 trilioni di crediti esteri, dopo 15 anni di deflazioni salariali, a forza di minijobs e leiharbeit.

      Se come dici tu, per combattere contro i cattivi cinesi ci vuole cooperazione, collaborazione e amicizia fra noi europei, allora la prima porta a cui io andrei a bussare è quella di Berlino. Dopo 10 anni in cui hai accumulato SURPLUS COMMERCIALI al ritmo di 100-150 miliardi all'anno a spese dei tuoi cari amici latini, hai il DOVERE INDEROGABILE di coooperare alla soluzione della crisi, cosa che non hai fatto fino ad ora.

      Ribadisco, non sta scritto da nessuna parte che siano i latini a doversi beccare una lunga quaresima di deflazione e rientro dal debito.

      Credo che il tuo spazzacamino europeista non sarebbe troppo contento se a decidere il suo livello di tassazione, la sua età pensionabile, le sue prestazioni sanitarie fosse un BUROCRATE NON ELETTO di Bruxelles. Perchè dovrebbe essere diversamente per un greco o un italiano? Perchè devo essere felice di far commissariare il mio paese da un signore che non ho eletto e che entra a gamba tesa sui parlamenti nazionali?

      Spiega pure al tuo spazzacamino che questo non accadrà e lui tornerà ad essere pagato in marchi.

      Mi fai il fantastico esempio dell'Interrail, che tutti i ragazzi tra gli anni 80 e 90 hanno fatto, pagando in franchi, marchi, pesetas, gulden etc etc. Scusa ma per risparmiare uno 0.5 % di costi di transazione abbiamo messo in piedi un sistema che sta distruggendo ricchezza per centinaia di miliardi? A me questa sembra pura follia.

      Si ritorna allo stesso punto: una moneta senza stato non sta in piedi, e se credi che a breve si arriverà ad uno stato federale europeo, fai bene ad essere entusiasta. Siccome io non ci credo, continuo con il mio scetticismo.

      Ti saluto, e spero ti tornare a tradurre molto presto

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    2. L'euro e' stata una scommessa. persa.
      L'euro doveva essere il nucleo di condensazione per la nuova europa, doveva essere strappato dal'utero-burocrate che l'ha inventato e affidato ad una madre amorosa e multiforme ma non e' successo.
      Mi spiego cosi' anche la mossa italiana. Non ho informazioni ma credo che prodi abbia pensato "entriamo, cosi' l'italia sara' costretta a varare alcune riforme".
      Cosi' non e' stato e sara' compito degli italiani chiedere conto.

      Che la germania di merkel non sia quello di kohl l'ho ribadito per tutti i commenti, quindi non capisco perche' i miei interlocutori si aspettino da questa classe dirigente mosse che mettano in primo piano l'europa, abbiamo gia' stabilito che l'interesse non e' una componente sufficiente.
      Questa crisi sarebbe stata una grande occasione, peccato che ai comandi ci sia una spice girl e non uno statista.
      No il mio spazzacamino non se sarebbe contento, ma sarebbe contento se tanto per cominciare la commissione europea fosse scelta in qualche modo da lui inoltre lo spazzacamino sa benissimo che tornera' ai marchi, ma non e' un problema: ha cominciato a sentirne nostalgia dal momento in cui per un euro gli hanno dato mezza birra invece che una birra intera. non e' questo il problema.
      il problema e' che a livello psicologico si torna indietro, lo spazzacamino voleva andare in europa senza spostarsi e non rimanere in germania.

      ma ti pare che il mio problema di interrail fosse la commissione?! il mio problema era che ad ogni cambio di moneta si cambiava testa, non solo per calcolare i cambi. il mio problema e' che andavo in giro col treno e mi sembrava di andare all'estero, non in un'altra provincia europea.
      Credo che si sentissero allo stesso modo i pre-italiani che attraversando la penisola dovevano far conti con ducati, fiorini, talleri e chissa' cos'altro oltre che a lingue diverse.

      una scommessa quindi, persa perche' fatta perdere.
      subito dopo l'introduzione si dovevano adottare misure a cominciare dall'istruzione. Solo in alcune scuole belghe e lussemburghesi ho visto programmi in cui si martellava sulla costituzione europea, sui meccanismi del mercato comune, su visite al parlamento europeo, etc.
      Sara' durato un anno, negli altri paesi nemmeno quello.

      Anche l'organizzazione per cui lavoro aveva come scopo secondario questo, fare le cose certo, ma anche essere un'esperimento di cooperazione come possono essere stati NATO o l'ESA. Funziona tutto, ma non e' mai decollato il progetto di mostrare i risultati incredibili che si possono ottenere con risorse inferiori a quelle disponibili agli americani e solo mettendo insieme teste che vengono da realta' diverse.
      allo stesso modo il progetto Erasmus ha contribuito piu' di tutti, di euro e di progetti internazionali a formare un sentimento europeo, ma non mi sembra che venga citato ogni tre per due al telegiornale.

      Per il momento sorvolo sulla questione di bussare a berlino, la rimando. Potrei scrivere un papiro sul perche' a berlino non si muove una foglia e perche' non si sente il dovere inderogabile di cooperare, anzi che non e' ben chiaro cosa voglia dire cooperare visto che nella traduzione la parola assume diversi significati, dal piu' becero al piu' illuminato.
      Appena si saranno calmati gli animi potrei tornare sulla questione dei "patti fra sodali", ma fin'ora vedo che il focus e' sui trilioni accumulati e sul presunto egoismo di merkel.

      per concludere.
      ho accolto con speranza l'euro, con entusiasmo anche. L'entusiasmo l'ho mantenuto per tutto questo tempo, la speranza ho cominciato a perderla subito, credo da quando ho assistito alla scena grottesca di celebrazione dell'euro, a quel balletto di vecchie cariatidi attorno alla sedia trasmesso da euronews dove all'improvviso una funzionaria ha avuto un attacco di cuore. brutto segnale, il resto e' storia.

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    3. La gran parte dei 94 commenti tende a voler identificare un colpevole, una causa, un capro espiatorio dei mali causati dalla crisi. C'e' chi punta l'indice verso la Germania, chi verso l'Euro, altri verso i paesi del Club-Med, ai burocrati EU, alle banche ... etc.

      Poco importa.

      Cosa sta succendendo? Sono due i fenomeni principali. L'attentissimo Pilger se ne e' gia' accorto: "i piu' incazzati a Monaco sono proprio i greci espatriati, che vedono il loro compatrioti investire in immobili a Monaco" ... per non parlare degli spagnoli, anch'essi assidui investitori nella capitale Bavarese. Gli Italiani sembrano invece preferire la Svizzera e altre capitali europee.

      All'ombra di questi fiumi di denaro, si assiste al secondo fenomeno, che e' di immigrazione. Der Pilger sostiene che "l'immigrazione greca in Germania e soprattutto a Monaco e' consistente".
      Le autorita' tedesche prevedono 6 milioni di immigrati nei prossimi anni nella sola Germania. Immigrati provenienti da soli paesi comunitari.

      Senza buoni ne cattivi. Mentre l'Europa della finanza e delle banche evita accordi fra gli stati membri perche' ancora vive delle loro differenze, la crisi spinge alla costruzione dell'Europa dei cittadini.

      L'Europa dei cittadini si costruisce esclusivamente con processi migratori e non stando seduti davanti a uno schermo o nei parlamenti. Il processo sara' lungo e doloroso, ma indispensabile per il nostro futuro di popolo Europeo.

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    4. Icaro questo e' un punto di vista interessante.
      Io consideravo l'impennata del flusso migratorio (dall'italia per esempio) una sciagura o almeno un segnale di una catastrofe italiana. Probabilmente e' anche cosi' pero' non nego che la gente che arriva in germania (o francia o UK), magari gente che considerava espatrio il cambiare regione e' costretta ad aver a che fare col resto d'europa.

      Per il resto posso solo confermare che da circa un anno si e' impennato il numero di persone che sia privatamente che sui blog mi chiede come si faccia a trasferirsi in germania. Purtroppo non parliamo solo di muratori e operai, anzi questi hanno pochissime possibilita'.

      Quindi la migrazione interna come coaguolo per la nuova europa invece che l'euro? A me sta benissimo, ma allora dovremmo parlare piu' in dettaglio di alcuni aspetti dei paesi ospitanti che possono presentarsi come un muro per i nuovi arrivati.

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    5. Pretendere di costruire l'Europa Politica stando seduti ognuno a casa propria e' ridicolo, e per di piu' avrebbe conseguenze devastanti (tema da sviluppare).

      L'immigrazione, non e' sempre facile, non e' sempre possibile, ma grazie al cielo Schengen esiste. Senza Schengen ci troveremo ad assistere come spettatori alla putrefazione della societa' Greca. Senza poter intervenire, e loro senza poter uscire dalla loro tomba!

      L'immigrazione non e' ne bella ne brutta, di questi tempi e' semplicemente necessaria. L'immigrazione oggi e' facilitata dai trattati, da internet, dagli scompensi economici. Da tanti e' vissuta come scoperta e arricchimento personale, per altri rappresenta un peso necessario.

      Paradossalmente i capitali che oggi fuggono dai paesi in difficolta' serviranno a finaziare attivita' in cui i migranti troveranno lo spazio necessario per essere accolti!

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    6. "Paradossalmente i capitali che oggi fuggono dai paesi in difficolta' serviranno a finaziare attivita' in cui i migranti troveranno lo spazio necessario per essere accolti!"

      Caspita sei persino piu' ottimista di me ;)
      Purtroppo per il momento non registro questa tendendenza. Un mio informatore (un agente immobiliare, un peone) mi dice che la sua vita e' diventata un inferno, che da mesi lavora 14 ore al giorno per riuscire a trovare case in un mercato immobiliare bloccato e gonfiato. I suoi clienti sono quasi tutti greci.
      Si' capira' che in una situazione di follia immobiliare come quella di monaco, dove il greco magari qui da 4 anni e che non puo' nemmeno permettersi un affitto all'interno del Mittlerer Ring figuriamoci di acquistare casa che conclusioni possa trarre dal vedere il suo connazionale che si compra casa da un giorno all'altro.
      Questi capitali torneranno in circolo? Dubito.
      Certo si crea un bel movimento di gente, ma alla fine per fare cosa? per campare alla giornata o per costruire qualcosa di piu' ampio?

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    7. Pilger, non si faccia demoralizzare! ... "il greco magari qui da 4 anni e che non puo' nemmeno permettersi un affitto all'interno del Mittlerer Ring" ... ha ha ha ... scusi mi vien da ridere!! ... e lei dove abita a Marienplatz!!! scusi! ... e' come se il peone lombardo si lamentasse del fatto che non puo' permettersi di abitare all'interno dell'area C a Milano! .. suvvia! senza contare che "periferie malfamate" come Neuperlach o Feldmoching a Milano sarebbero viste come extra lusso ... altro che San Siro!!

      Veniamo a i fatti. Riccone Greco, non residente, si compra appartamento all'interno del Mittlerer Ring a 1 milione e forse piu' ... peone greco si incazza! va beh! ... il risultato qual'e'?

      1 milione e forse piu' di euro sono finiti in mano a qualche tedesco. Il tedesco in questione cosa' ne fara' di questo capitale? ... molto probabilmente, se non si compra una villa al mare nei paesi del Mediterraneo, gli investira' nell'industria tedesca!

      In questo momento la forza principale della Germania e' che i Tedeschi investono in loro stessi, nel loro paese. Da questo deriva la loro immagine arrogante percepita all'estero, ma che di arrogante non ha nulla; credono semplicemente nelle loro industrie. Gli italiani, spagnoli, greci no!

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    8. affitti e costi al metro quadro si abbassano a cominciare da una ventina di chilometri da monaco. Il prezzo di un appartamento a garching bei muenchen e' di poco inferiore a quello con le stesse caratteristiche a schwabing.
      una persona normale se non vuole fare mutui da strozzo deve spingersi fino a Erding o freising, non proprio dietro l'angolo.
      il mio appartamento all'interno del mittlerer ring veniva valutato 650.000 marchi, adesso se lo volessi comprare ce ne vorrebbero 800.000. Per la stessa metratura e caratteristiche ho chiesto a Freimann, fuori dal mittlerer e me ne hanno chiesti 700.000. un affarone. la zona C a monaco e' ben piu' ampia ma il mio riferimento al mittlerer ring era solo per parlare degli investimenti dei vari riccastri in giro per il mondo, non ultimo il sig. putin e alla conseguente gentrificazione.
      Alla fine il peone greco o polacco vive a Giesing. In affitto.
      Ma non e' questo il punto, il peone greco non si incazza finche' vede che anche il peone tedesco o bosniaco o italiano sono nella stessa situazione. Il peone greco comincia ad inalberarsi quando vede che viene sorpassato a destra da gente che in teoria dovrebbe mostrare questa famosa solidarieta' per il proprio popolo.
      il peone greco si incazza quindi e cosa succede? non succede niente, se non che nei sondaggi andra' ad ingrossare la percentuale di quelli che consigliano alla merkel di tenere duro e di lasciar crepare i greci.
      se poi il milione finisse nelle mani del tedesco sarebbe pure una cosa bella, ma e' piu' probabile che finisca nella mani di una banca, di un'assicurazione o di una finanziaria e qui avrei dei dubbi su dove finiscano quei soldi. magari finanziano le industrie eh, ma magari no.

      riguardo il credere nelle proprie industrie...proprio ieri il ministro italiano Clini si e' espresso con toni forti sull'argomento.

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    9. correzione: gli 800.000 e 700.000 sono euro ovviamente.

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    10. Lei sta descrivendo un loop, un circolo vizioso, che si auto-alimenta, che impoverisce una parte dell'Europa e ne arricchisce un'altra. Io non conosco ne la cura ne la causa ... anzi tendo a diffidare di coloro che dicono di averne una. Il sistema e' complesso e le verita'/cause sono molteplici!

      I giovani delle regioni povere, in molti casi, saranno costretti a migrare verso regioni piu' ricche ... come in realta' e' sempre successo. Lei lo ha fatto ... io anche. Pentiti delle nostre scelte non siamo!!.

      Tante volte mi chiedo come mai i miei figli non hanno nessun timore del futuro! Probabilmente perche' loro nel futuro saranno attori attivi ... qualunque esso sara' ... con o senza risorse! ... mentre noi al massimo spettatori di cio' che abbiamo creato!

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    11. il sistema e' cosi' complesso che riesco a sentire di tutto e il suo contrario e la sensazione non e' bella.

      si' certo, io non mi sono pentito, ma io sono emigrato per fare esperienza piu' che per ragioni economiche.
      osservo questi giovani che si lanciano in germania allo sbaraglio e in effetti non sembrano spaventati, incoscienti forse ma non timorosi come potevo esserlo io ai tempi, io pero' avevo la sicurezza da perdere, i giovani oggi ne hanno molta meno.

      dai vado ad iniettarmi un po' di tranquillante mediatico fornito da Draghi.

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    12. Giovani migranti allo sbaraglio ... attori spavaldi nel mondo moderno che brulica di vitalita'!

      Vecchietti inchiodati davanti a schermi che trasmettono l'ultima variazione dello spread ... spettatori passivi di cio' che hanno creato!!!

      ... io conti tornano :-) !!! ti saluto e W l'Europa!!

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  34. “che si fa?”

    Se lo sapessi... So solo che da quando è iniziata la crisi, in particolare da quando la Grecia è diventata un laboratorio per sperimentare tecniche di smantellamento dello stato sociale, avverto un generale peggioramento delle condizioni di vita attorno a me. Non tanto sul piano economico, quanto sul piano psicologico. Da oltre quattro anni non sentiamo altro che reprimende, ammonimenti e vediamo, giorno dopo giorno, peggiorare la condizione di vita di milioni di persone.
    Ha un senso tutto questo?
    “Avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità” viene ripetuto un giorno sì a l'altro pure. E ci viene garantito che domani le cose andranno peggio.

    Non era così l'Europa di cui ci avevano parlato.

    Ora la saluto, la ringrazio per l'attenzione, e mi scusi per la prolissità.

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  35. “Allora i sogni affiorano nella notte per andare a incendiarsi nel miraggio della luce che si muove. Non è affatto la vita quel che accade sugli schermi…”
    Voci dalla Germania, condivido e sottoscrivo tutto il tuo post. Der sulla questione dello spirito di comunità tedesco ti do ragione, penso sia legato alla loro storia a partire dall’antichità.
    Mi preme dire alcune cose poi…temo che il botto sarà doloroso a tutti i livelli, anche per quelli che si fanno un bel po’ di sogni ad occhi aperti. Quel che è davanti ai nostri occhi sono gli ultimi 30 anni abbondanti di storia di costruzione europea usati per cancellare e comprimere lo stato sociale e i diritti delle classi subalterne in tutti i modi possibili. Basta pensare a quel che c’è scritto nei trattati europei e a tutto quel che è stato fatto negli stati a livello di diminuzione dei diritti dei lavoratori , tutele, riduzione dell’intervento dello stato, ridistribuzione della ricchezza fatta stile Robin Hood alla rovescia e via andare…La “rivoluzione” neoliberista ha dato i suoi frutti, amari per i popoli e dolci per pochi. Questo è il nocciolo del problema oggi in Europa. L’unificazione europea ormai sarà sempre identificata con questo processo purtroppo e sarà sempre più odiata dalla gente. Gliene vogliamo fare una colpa? Non mi pare proprio il caso, hanno ragione ad essere inferociti ed a rifiutare questa europa fatta così. Per decenni ci hanno detto che “l’europa lo vuole”, “serve per l’europa”…e via col massacro sociale…il più delle volte affidato ad esponenti della “sinistra” (sinistra???) o del centrosinistra, da blair a schroeder a chi in italia ci ha, fra le altre cose, ridotte il diritto di sciopero. Per decenni ci hanno sfrancicato e tormentato con le loro parole d’ordine ed i loro luoghi comuni (privatizzare, liberalizzare, il mercato è bello onesto pulito e non ha neanche i punti neri, riformare, maggioritarizzare, governabilità, investimenti esteri, debito pubblico, competizione, globalizzazione, lo statalismo vuol dire corruzione inefficienza spreco burocrazia lentezza e anche calvizie ecc) triti e ritriti, fatti per rincitrullire e convincere, per diffondere una visione ottusa e limitata, per vendere cambiamenti profondi delle società europea che sono andati in direzione contraria agli interessi delle popolazioni (i disastri delle privatizzazioni in italia son sotto gli occhi di tutti, cito come esempio solo la Nuovo Pignone). Hanno distrutto il mercato del lavoro, zittito i sindacati, ridotti i diritti dei lavoratori e la loro forza contrattuale in tutti i modi (mantenendo la disoccupazione e stimolando e favorendo l’immigrazione extraeuropea nei nostri stati per esempio). Questo è successo, ed ora si sta arrivando al redde rationem, ormai molti mercati interni degli stati sono impoveriti e in recessione, il lavoro si è flessibilizzato e depauperato, salari e stipendi stanno cominciando a non permettere più di vivere dignitosamente, la povertà dilaga e tutta l’europa si sta avvitando in una crisi senza precedenti. L’europa unita e l’euro stanno diventando nell’immaginario i colpevoli di tutto questo mentre siamo stati e siamo nelle mani di classi dirigenti avide ma purtroppo ottuse (non mi riferisco solo ai politici, le accuse contro la “casta” e la politica sono sicuramente vere ma sono anche un ulteriore tassello dell’attacco allo stato e al pubblico di cui parlavo prima basta guardare da dove partono per rendersene conto). Per tutto questo il crollo sarà duro sul serio.

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  36. “Allora i sogni affiorano nella notte per andare a incendiarsi nel miraggio della luce che si muove. Non è affatto la vita quel che accade sugli schermi…”
    Voci dalla Germania, condivido e sottoscrivo tutto il tuo post. Der sulla questione dello spirito di comunità tedesco ti do ragione, penso sia legato alla loro storia a partire dall’antichità.
    Mi preme dire alcune cose poi…temo che il botto sarà doloroso a tutti i livelli, anche per quelli che si fanno un bel po’ di sogni ad occhi aperti. Quel che è davanti ai nostri occhi sono gli ultimi 30 anni abbondanti di storia di costruzione europea usati per cancellare e comprimere lo stato sociale e i diritti delle classi subalterne in tutti i modi possibili. Basta pensare a quel che c’è scritto nei trattati europei e a tutto quel che è stato fatto negli stati a livello di diminuzione dei diritti dei lavoratori , tutele, riduzione dell’intervento dello stato, ridistribuzione della ricchezza fatta stile Robin Hood alla rovescia e via andare…La “rivoluzione” neoliberista ha dato i suoi frutti, amari per i popoli e dolci per pochi. Questo è il nocciolo del problema oggi in Europa. L’unificazione europea ormai sarà sempre identificata con questo processo purtroppo e sarà sempre più odiata dalla gente. Gliene vogliamo fare una colpa? Non mi pare proprio il caso, hanno ragione ad essere inferociti ed a rifiutare questa europa fatta così. Per decenni ci hanno detto che “l’europa lo vuole”, “serve per l’europa”…e via col massacro sociale…il più delle volte affidato ad esponenti della “sinistra” (sinistra???) o del centrosinistra, da blair a schroeder a chi in italia ci ha, fra le altre cose, ridotte il diritto di sciopero. Per decenni ci hanno sfrancicato e tormentato con le loro parole d’ordine ed i loro luoghi comuni (privatizzare, liberalizzare, il mercato è bello onesto pulito e non ha neanche i punti neri, riformare, maggioritarizzare, governabilità, investimenti esteri, debito pubblico, competizione, globalizzazione, lo statalismo vuol dire corruzione inefficienza spreco burocrazia lentezza e anche calvizie ecc) triti e ritriti, fatti per rincitrullire e convincere, per diffondere una visione ottusa e limitata, per vendere cambiamenti profondi delle società europea che sono andati in direzione contraria agli interessi delle popolazioni (i disastri delle privatizzazioni in italia son sotto gli occhi di tutti, cito come esempio solo la Nuovo Pignone). Hanno distrutto il mercato del lavoro, zittito i sindacati, ridotti i diritti dei lavoratori e la loro forza contrattuale in tutti i modi (mantenendo la disoccupazione e stimolando e favorendo l’immigrazione extraeuropea nei nostri stati per esempio). Questo è successo, ed ora si sta arrivando al redde rationem, ormai molti mercati interni degli stati sono impoveriti e in recessione, il lavoro si è flessibilizzato e depauperato, salari e stipendi stanno cominciando a non permettere più di vivere dignitosamente, la povertà dilaga e tutta l’europa si sta avvitando in una crisi senza precedenti. L’europa unita e l’euro stanno diventando nell’immaginario i colpevoli di tutto questo mentre siamo stati e siamo nelle mani di classi dirigenti avide ma purtroppo ottuse (non mi riferisco solo ai politici, le accuse contro la “casta” e la politica sono sicuramente vere ma sono anche un ulteriore tassello dell’attacco allo stato e al pubblico di cui parlavo prima basta guardare da dove partono per rendersene conto). Per tutto questo il crollo sarà duro sul serio.

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  37. Riguardo alle questioni degli emigranti (migranti??? Che sono wild goose?) mi permetto di dire alcune cose. In effetti lo spostamento di numerose decine di milioni di lavoratori dal sud europa al nord è un elemento che sul piano economico darebbe un bel contributo per risolvere gli squilibri commerciali fra le aree, tuttavia mi sembra ovvio che non è così facilmente realizzabile. Non si possono prendere decine di milioni di lavoratori, metterli su carri bestiame piombati e spedirli verso nord, l’esperienza dell’organizzazione Todt non è ripetibile almeno per ora, per fortuna….e mi pare perlomeno sgradevole augurarsi che moltitudini di esseri umani siano COSTRETTI a lasciare il proprio paese per cercare un lavoro che non trovano o a causa delle loro condizioni di vita impoverite. Non discuto che per qualcuno sia una bella e giusta scelta di vita che arricchisce e gratifica, ma deve essere appunto una scelta. Un conto è partire e andare a vivere in un’altra nazione liberamente e senza costrizioni di alcun tipo, magari con qualche confortevole “paracadute” alle spalle e un conto è farlo per necessità economica impellente e bisogno. Questa non sarebbe un’europa dei cittadini, mi sembra ovvio, sarebbe un’europa dei disperati…l’immigrazione non è un pranzo di gala e se poi sei povero, senza un lavoro, con strumenti culturali ridotti diventa un inferno. E non è neppur vero che sia necessaria, non sta certo scritto (per fortuna) a lettere indelebili di fuoco nel nostro destino, basterebbe applicare le ricette economiche e sociali che qualsiasi economista di buon senso e non “liberbocconians” conosce molto bene per permettere a chi vuole di andare a vivere in un altro stato e a chi non vuole di restare nel proprio. E non è neppur vero che sia sempre successo, masse di milioni di persone che si son spostate nel modo in cui teorizzate non si sono mai viste nella storia. Quando succedeva si sostituivano alle popolazioni indigene in modi non molto indolori…

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    1. Sig Zeno,

      le ripeto i concetti espressi nel post precedente:

      -Pretendere di costruire l'Europa Politica stando seduti ognuno a casa propria e' ridicolo, e per di piu' avrebbe conseguenze devastanti. L'Europa dei cittadini si costruisce esclusivamente con processi migratori e non stando seduti davanti a uno schermo di una banca o di un blog, ne tanto meno legiferando nei parlamenti.

      - Paradossalmente i capitali che oggi fuggono dai paesi in difficolta' servono a finaziare attivita' in cui gli "immigranti" (contento?) trovano lo spazio necessario per essere accolti.

      - Senza buoni ne cattivi. Mentre l'Europa della finanza e delle banche evita di stipulare accordi fra gli stati membri perche' ancora vive delle loro differenze, la crisi spinge all' immigrazione tante persone determinando cosi' la costruzione dell'Europa dei cittadini.

      Poi aggiungo, Lei ha una visione dell'immigrazione del secolo scorso, mi scusi, ma e' cio' che penso. Oggi emigrare e' molto piu' facile. Schengen lo permette, ditte tedesche, olandesi .. etc hanno bisogno di lavoratori, e chiudono volentieri un occhio se non si parla la lingua (ma un po' di Inglese almeno lo si deve parlare per sopravvivere all'inizio). Chi parte non e' costretto da nessuno, lo fa per scelta, e tutti quelli che lo fanno sono orgogliosi di provarci. Per i nostalgici, con 50 Euro si vola da Amsterdam a Milano, c'e' internet, la televisione, il telefono, e la pasta De Checco!!

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    2. aggiungo lei sostiene: "E non è neppur vero che sia sempre successo, masse di milioni di persone che si son spostate nel modo in cui teorizzate non si sono mai viste nella storia. Quando succedeva si sostituivano alle popolazioni indigene in modi non molto indolori…"

      - dal 1892 al 1954 dodici milioni di immigrati sono stati registrati nella sola Ellis Island. Questo processo migratorio e' stato alla base del successo Amaricano durato fino ai giorni nostri. Una parte della mia famiglia fa parte di questa massa. Nessuno parente e' mai tornato in Italia se non da turista!

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  38. “E ho visto in effetti le grandi costruzioni massicce e vetrate, delle specie di acchiappamosche senza fine, in cui si scorgevano degli uomini che si agitavano, ma agitavano appena, come se si dibattessero solo debolmente contro un non so che d’impossibile.”
    Le citazioni sono uno dei pochi lussi che ci si può concedere ormai….
    Brevemente per più di un motivo:
    1 L’unità europea si può costruire in tanti modi e gli scambi di ogni tipo fra le nazioni ed i popoli servono sicuramente ma servirebbero ben altre cose e da tutto quel che ho scritto nei post precedenti si possono intuire. Quel che è stato fatto fino adesso, mi duole scriverlo, ma va esattamente in direzione opposta. Di sicuro comunque non servono a molto (se non a creare masse di sottoccupati e disgraziati) quegli “allegri” processi migratori di milioni e milioni di disperati costretti dal bisogno di cui si parla con tanta esuberanza.
    2 Questa dei capitali che fuggono e che creano opportunità per gli immigrati mi pare tanto una “favola bella” e una illusione, per non dir di peggio. Anche perché al limite, ma proprio al limite, saranno una parte talmente infinitesimale che si avvicina allo zero.
    3 A me pare che spinga verso l’Europa dei diseredati altro che dei cittadini…
    4 Io avrò anche una visione da secolo scorso forse, (come cantava Battiato: “il mio stile è vecchio”), ma sarei molto cauto nel fare analisi storiche e sociologiche partendo da presupposti stile “La fine della storia” e da visioni che fan riferimento “alle mirabili sorti e progressive”, la storia è piena di ritorni e costanti, di rimandi e somiglianze, è parte della sua fascinazione.
    5 Chi parte non è costretto da nessuno poi…mi pare che spesso chi parte sia costretto dal bisogno e dalla povertà , o no?
    6 L’esempio degli Usa non lo capisco proprio, va oltre le mie capacità. Lei mi cita un caso che riguarda la creazione di un nuovo stato totalmente ex novo, con spazi enormi da riempire e possibilità di tutti i tipi, porta l’esempio dei milioni di immigrati passati da Ellis Island nell’arco di più di mezzo secolo, mah... Come si può mettere a confronto e paragonare con un processo rapido e che dovrebbe riguardare nazioni già popolate e pure parecchio, è totalmente un’altra questione. Fra l’altro poi la popolazione indigena non è che ha fatto una gran bella fine… Mi pare si adatti e calzi come un paio di ballerine ai piedi di un hobbit questo esempio.
    7 “Giovani migranti allo sbaraglio ... attori spavaldi nel mondo moderno che brulica…” davanti ad affermazioni così, molto onestamente resto basito….

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    1. un paio di pensieri prima di andare a dormire.

      - Lo stato sociale così caro a noi Europei, sopravvive solamente nei seguenti stati: Germania, Olanda, Danimarca, Scandinavi, Francia, Austria, Svizzera, Lussemburgo. Non c'e' da meravigliarsi se migliaia di giovani provenienti da stati "mediterranei" e' dunque pronta ad emigrare, considerando anche il fatto che codesti stati sono anche gli unici in grado di fornire ai giovani una speranza di futuro. Lo stato sociale e' divenuto un lusso per ricchi! ... in Italia per esempio, lo stato sociale esiste solamente per gli anziani (chi più chi meno) che sono rimasti gli unici benestanti! ragioni/cause di tutto ciò? veda lei!

      - L'immigrazione di migliaia di giovani, meno giovani, per studio, lavoro e pensione e' un dato di fatto.

      - I tedeschi difendono il loro benessere come e' giusto che sia. Non sono gli artefici di complotti neoliberisti e non hanno mire espansionistiche. Anzi vengono spesso accusati anche da validi giornalisti italiani, vedi B.Spinelli, di non volere prendere in mano le redini dell'Europa.

      - Se tutta la popolazione mondiale si radunasse in un unica grandiosa assemblea dell'umanità coprirebbe una superficie equivalente alla provincia di Firenze, lo 0.007% della superficie terrestre. Se lo facesse la popolazione Europea ... la superficie del comune. Si faccia un giro in Francia, Spagna, Germania, Svezia, Finlandia per capire.

      - E' più ricco un povero con una speranza per il proprio futuro che un povero ;-) (banale)

      - Popper annunciava la miseria dello storicismo e delle sue teorie cicliche. Il suo allievo Fayerabend lo criticava ... La banalità del male si annida in ognuno di noi ... vado a studiare!

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  39. Riflettendo su quanto esposto da Icaro circa le “migliaia di giovani provenienti da stati mediterranei" pronti ad emigrare, mi chiedevo cosa accadrebbe se, poniamo, un terzo della popolazione africana e un terzo di quella cinese – che notoriamente non se la passa molto bene in termini di reddito e di assistenza sociale - decidesse di emigrare negli stati del nord Europa, perché “codesti stati sono anche gli unici in grado di fornire ai giovani una speranza di futuro”.

    Mi chiedevo inoltre come mai “lo stato sociale è divenuto un lusso per ricchi” nei paesi mediterranei, ma non per i tedeschi, ai quali invece s riconosce la legittimità di difendere “il loro benessere”, e quindi anche il loro stato sociale.

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  40. Troppo ridere...sto pirla di Icaro legge un articolo i cui i tedeschi dicono che, attraverso l'Europa, per salvare il loro culo (il disavanzo commerciale guadagnato dalla truffa dell'Euro) vogliono vendere il nostro (i patrimoni pubblici mediterranei) e ciononostante finisce le frasi con motti da balilla fascista (viva i giovani balilla, a morte gli occhialuti e ammuffiti professorini del blog...sembra Fascisti su Marte di Guzzanti) e inneggiando all'Europa di cui sopra...se non avessero il mio stesso diritto di voto riderei fino alla morte...
    L'unico modo che ho per spiegarmi certe cose è che questa ideologia pseudo-europeista faccia le veci della volontà di potenza e annessi, ovvero riempia un tremendo vuoto esistenziale e dia un senso ad un misto di insoddisfazione e odio di classe (del 2000: quello tra operai e lavoratori intellettuali specializzati). Anche perché potremmo sostituirli con "a morte gli ebrei, viva la razza ariana" senza che l'impressione avutane cambi...

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    2. Sig Paolo Giusti ... quanta veemenza nelle sue parole!

      ... si rilassi perché il voto di noi residenti all'estero vale meno della meta del suo! ... e tra l'atro molto spesso non abbiamo nemmeno diritto di voto nel paese che ci ospita.

      Potrà continuare a votare ed eleggere indisturbato validi politici italici che la difenderanno da quei cattivoni di Tedeschi! ... buona fortuna ... e mi raccomando tenga d'occhio lo spread!!

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  41. Che dire?!? non ci sono parole...

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  42. se il sig. Monti avesse detto alla Germania , ai tedeschi e al loro euro , un bell'aufwiedersehen adesso loro si sarebbero dovuti vendere la porta di brandeburgo con cavalli sul tetto compresi ...
    ma in Italai ci sono troppi europeisti idioti , sembra quasi che avere in tasca quella moneta inutile renda piu' intelligenti ...
    un sano ritorno alla lira e vedremo chi vendera' cosa ....

    Lombard

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