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mercoledì 20 marzo 2013

Italiani, frugatevi le tasche!



La notizia secondo cui il patrimonio degli italiani sarebbe superiore a quello dei tedeschi arriva sulla stampa popolare. Su Focus.de, Uli Dönch chiede agli italiani di saldare il conto senza scomodare il contribuente tedesco. La crisi euro raccontata all'uomo della strada, il trionfo del trash. Da Focus.de.



I miliardi spesi per il piccolo stato Euro non ci uccideranno. Peggio, c'è una grande economia che aspetta il nostro denaro: gli italiani stanno facendo di tutto per rovinarsi da soli. Ma il paese è in grado di far fronte ai suoi problemi da solo.


Cari amici italiani! Vi vogliamo bene. Ammiriamo il vostro stile di vita. E vi invidiamo perché vivete nel piu' bel paese del mondo. E voi che fate? Vi mettete nei guai da soli: mettete in scena il peggior caos politico dal 1945, pontificate sull'uscita dall'Euro, scioccate le borse mondiali e portate gli interessi sui vostri titoli di stato già traballanti ad un livello molto pericoloso. 

E poi? Alzate le spalle, guardate come dopo un (presunto) fallo - e pretendete che il resto d'Europa faccia il possibile per far scendere di nuovo i tassi. Solo per poter continuare a fare quello che avete fatto fino ad ora.

"Non ci sono le condizioni per l'intervento della banca centrale"

Cosi' non va, cari italiani. Oppure detto in maniera piu' diplomatica come ha fatto il presidente della Bundesbank Jens Weidmann sul numero attuale di Focus: "Se in Italia attori politici importanti discutono di un'uscita dall'unione monetaria e a causa di cio' gli interessi sui titoli di stato crescono, questo non potrà essere in alcun modo un motivo per l'intervento della banca centrale".

In parole povere: se giocate col fuoco, dovete anche essere capaci di spegnerlo. Invece di fare pressione sugli altri, vi dovrete bruciare i piedi. Nel frattempo anche gli economisti tedeschi piu' vicini a voi sono stufi. Anton Börner è presidente dell'Associazione per il Commercio Estero BGA, vive con la sua famiglia nella patria di adozione Italiana e in un'intervista a "Die Welt" vi dà una bella lavata di capo: "Non è possibile che un paese ricco come l'Italia chieda l'aiuto della EU".

I miliardi discreti delle vecchie famiglie

Perché - qui si arriva al punto - voi siete piu' ricchi di noi! I vostri depositi e i patrimoni privati raggiungono un impressionante 175 % del PIL. Noi, i vostri vicini al di sopra delle Alpi apparentemente forti, arriviamo appena ad un 125 % del PIL. Questo è dovuto prima di tutto ai vostri famosi "vecchi soldi" - i tesori miliardari discreti dell'industria finanziaria nel nord Italia e quelli nel sud che invece appartengono alla...lo sapete già.

Anche l'esperto Börner lo dice: "I patrimoni sono distribuiti in maniera molto diseguale". Il vostro prossimo governo dovrebbe finalmente avere il coraggio di tassare i patrimoni improduttivi (ville, antichità, gioielli)  con un'aliquota piu' alta rispetto alla ricchezza produttiva (salari, profitti delle imprese): "Allora gli imprenditori tirerebbero fuori i soldi dalle case al mare oppure in montagna e si deciderebbero a metterli nelle imprese".

Allora? Avete già smesso di parlare? Non è uno dei vostri sindacalisti comunisti a predicare. Ma un imprenditore tedesco molto solido e radicato in Italia. Che conosce voi e i vostri veri problemi. Tuttavia, voi - popolo piu' amabile sul continente - non potete sempre lamentarvi con "quelli là sopra". Anche voi dovete cambiare. E soprattutto la vostra caratteristica peggiore: "L'italiano conosce solamente se stesso e la sua famiglia e per questa cerca di ottenere il massimo, in ogni modo", racconta l'esperto Börner.

Fare ordine a casa propria

Per questo Börner non capisce le vostre continue richieste di aiuto: "E' anti-solidale pretendere che siano i tedeschi a dover pagare oppure garantire per gli italiani. Uno dei paesi piu' ricchi d'Europa si arrabbia perché deve fare ordine a casa propria". Oppure volete che si faccia un accordo secondo il vecchio stile italiano: la Juventus ad aprile perde in Champions League contro il Bayern Muenchen - e poi parliamo di nuovo di soldi ed interessi?

Voi non lo volete? Molto bene. Nemmeno noi. Allora vi resta solo una cosa da fare: indossate gli occhiali da sole, sigaretta dietro l'orecchio, maniche tirate su', tasse pagate  in parte - e continuate a sostenete i politici che vi faranno perdere una parte del patrimonio, sicuramente piu' grande di quanto non sia accaduto fino ad ora. Alla salute del paese piu' bello del mondo!



34 commenti:

  1. Beh,a parte il rimando sul quarto di finale di Champions League, l'articolo sembra scritto da Paolo Villaggio.....baffi neri, sempre mangia spaghetti e suona mandolino, dice cosa e poi fa altra......che ognuno possa andare per la propria strada!

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  2. Sono t'accorto con esperto tetesco Born di cose taliane:
    dobbiamo aiutarci da soli. Quindi dobbiamo bloccare "assolutamente" il Fiscal Compakt subordinandolo al raggiungimento di una crescita al 2/3%. Condizionare i conferimenti alla BCE per i piani di salvataggio al pagamento di interessi uguali a quelli pagati dall'Italia per il reperimento di capitali. Pretendere dalla BCE un programma tipo LTRO indirizzato esclusivamente alle imprese e alle famiglie con interessi pari al 50% di quelli chiesti al sistema finanziario. Per fare questo abbiamo come paese un unico problema. Chi ci mandiamo a fare il muso duro con la UE?

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  3. L'autore si dovrebbe preoccupare, nn dei nostri evidenti difetti, ma del sistema finanziario tedesco così fragile e così pericoloso in prospettiva futura. Causa loro rischiamo di affondare, quando le loro banche salteranno saranno dolori. Non conosco il tedesco ma glielo scriverei volentieri con dati e cifre inconfutabili.

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  4. Credo che quando i tedeschi si lasciano prendere dall'arroganza ed insegnano agli altri cosa dovrebbero fare, é neccessario chiederli di fermarsi e meditare, meditare...

    https://www.youtube.com/watch?v=Uwt0ys6_NyE

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    1. Che tanto poi alla fine se le pigliano sempre...

      http://www.youtube.com/watch?v=C63fOi-AvC0

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  5. Ancora con la retorica del 'vi abbiamo salvato noi". Piuttosto scadente ma tutto sommato propria di una elite che non sa fare il proprio mestiere. E che sposta l'attenzione scaricando la responsabilità su qualcun altro (come nel finale di 1984 di Geroge Orwell).

    Perchè andrebbe finalmente ripetuto come un mantra: i tedeschi saranno anche bravi in alcune cose, ma sono pessimi quando si tratta della gestione del denaro. Le banche tedesche sono un disastro!

    Le banche tedesche sono un disastro. Il fatto è che esse sono unite nel destino da quelle inglesi, olandesi e, anche, da quelle francesi. E quindi per il principio di maggioranza, tutte sono sane.

    La 'fortuna' di questi sciagurati amministratori è che possono contare nell'unico paese che potrebbe loro salvare il culo, su una elite esterofila e, soprattutto, anti-italiana.

    Ma essendo la nostra una elite 'coi fiocchi', essa agirà come meglio sa fare: 'nazionalizziamo tutte le bicilette!'. Anche quelle? 'Eh, no tutte, quelle no, sono le nostre'. A colpi del 15%.

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    1. Che poi a noi non ci ha salvato nessuno. L'Italia non solo non ha ricevuto un solo centesimo in aiuto, ma anzi ha dovuto concedere aiuti per decine di miliardi di euro ad altri paesi in difficoltà.
      Aiuti che in realtà non sono finiti a quei paesi ma alle banche, in prevalenza tedesche e francesi, che vantavano crediti verso quei paesi.
      Quindi se c'è qualcuno che ha salvato qualcun altro siamo stati noi con i nostri soldi a salvare le banche tedesche e francesi.

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  6. Ancora una prova in più, la necessita di uscire dall'unione monetaria e forse dall'unione europea. Ognuno abbia il diritto di gestirsi come meglio gli aggrada. Con questi, nessun tipo di rapporto, che vengano a spendere i loro soldi come turisti e poi se ne tornino nella loro fredda e nebbiosa patria.

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  7. Commento che ho lasciato sulla pagina facebook difocus.de:
    Bisher hat Italien zur Rettung von Ländern in der Krise (Spanien Griechenland Portugal), wurde nicht für Hilfe gebeten und hat stark zu besteuern hinzugefügt und ist einer der wichtigsten Geldgeber der EU beigetragen.
    Italien muss nicht danke für nichts zu den deutschen Steuerzahler zu sagen.
    Ich bin Italiener, ich habe kein Zigaretten auf den Ohren, und ich habe kein Schnurrbart.
    Dieser Artikel ist falsch und rassistisch. Eine Schande
    Entschuldigen für mein schlechtes Deutsch.

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    1. Ben detto.

      Inoltre, rimanendo sulla falsa riga dell'articolo, meglio la sigaretta dietro l'orecchio che una enorme pancia piena di birra e bratwurst con i lederhosen a cantare "jo wir sein mit radl do".

      Certo che stare qui a farsi dare lezioni di vita da un crucco è il massimo. Popolino di robottini a comando. Maronna mia quanto mi stanno sulle palle i crucchi.

      Forza Juve cazzo. Mandate a casa i crauti maledetti. Devono soffrire, devono vivere di stenti per aver provato per la terza volta a germanizzare l'Europa.

      ma lo sanno che non piacciono a nessuno???

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    2. La cosa problematica se vuoi, è che finiamo per prendercela col lavoratore, o medio-borghese teutonico.

      'Sti poveracci sono stati caricati a molle contro i loro pari italici.

      E' opportuno dire che non sono loro il problema. Se si vuole definirli come si definivano gli 'utili idioti', allora ci sto. Il punto è che di 'utili idioti' sul nostro suolo ce ne solo altrettanti. E quindi che facciamo? La guerra tra 'sfigati'?

      No, la guerra tra sfigati e degli sfigati, no! E' l'ultimo passaggio del piano (consapevole o meno) dell'elite banco-centrica.

      PS: OMG, cosa mi è toccato leggere. Il sottoscritto che fa il 'comunista'. Cazzo, il mondo è DAVVERO capovolto.

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    3. ma infatti, è per quello che sono andato a rispondere a Focus su facebook, la colpa non è di chi legge. I tedeschi, presi come persone, hanno tantissime belle qualità. E' un popolo che a me piace. Mi fanno arrabbiare tantissimo questi pennivendoli prezzolati come Uli Docnh che seminano false informazioni, odio e razzismo.

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    4. Sottoscrivo quello che dici, Klaus.

      La posizione che condividiamo, se mi posso permettere di descriverla, è davvero poco invidiabile. Mi spiego: è come se fossimo al cinema, in una sala gremita di migliaia di persone, ad assistere ad un film "Il sogno dell'€uro" di ....(il nome del regista mettilo tu, se vuoi :)).

      Ad un certo punto della visione, ci accorgiamo delle stronzate in forma di immagini e parole che vengono proiettate, e allora ci alziamo in piedi e cominciamo a dire a tutti "Svegliaaaaaaaaa, vi stanno prendendo non solo per il culo, ma vi stanno derubando anche di portafoglio e futuro".

      Stamattina, ho cercato di catechizzare un artigiano di 75 anni e un commerciante di 30. Credo di aver usato tutto il tempo utile concesso come credito personale.

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  8. Non accetto lezioni da crucchi nè da altri. Questi articoli fanno capire che prima usciamo da euro e questa europa meglio è. ognuno vada per la sua strada poi vediamo...

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  10. Ciò che risalta in questo caso è l'abissale ignoranza. Un popolo con leader in malafede e così culturalmente arretrato è semplicemente infrequentabile (e posso confermare tale diagnosi dai contatti in sede UE con tedeschi, finlandesi, svedesi et similia).
    La patrimonializzazione italiana dipende dal risparmio accumulato. Ora da Maastricht in poi l'accumulazione di risparmio è stata solo apparente, una reazione difensiva determinata dalla simultanea incidenza di brusco calo della redditività d'impresa per via di un cambio insostenibile e di shock inflattivo (occultato) generato dalla fase di cambio dell'euro.
    Ma in forza della contabilità inesorabile dei saldi settoriali, l'azzeramento e poi la negativizzazione del risparmio italiano sono vincolati, e nel lungo periodo, proprio dal corollario dell'euro: il fiscal compact.
    Il pareggio di bilancio determina inevitabile distruzione del risparmio, e sovraofferta di vendite immobiliari con calo dei prezzi.
    Ciò significa che le differenze di patrimonializzazione pro-capite con la germania sono destinate a diminuire e a scomparire comunque e drammaticamente, cioè in situazione di crescente disoccupazione (senza reddito il risparmio si contrae ulteriormente).
    Ora questi rozzi demagoghi intenderebbero anticipare il rientro, amplificando la recessione italiana fino a irreversibili livelli distruttivi, solo per una meschina invidia di un presente letto con gli occhi dell'ignoranza.
    Almeno potrebbero attendere che l'afflusso di capitali finisca di determinare il rialzo dei prezzi immobiliari in germania, fermo restando che le imprese sono già in situazioni patrimoniali enormemente vantaggiose rispetto all'Italia.
    In Italia nessuno poi scherza col fuoco dell'uscita dall'euro, purtroppo.
    Se così fosse sareste i primi ad accorgervene, piombando col c..per terra nella realtà in cui vi siete andati a cacciare.
    Ma potete sempre andarvene voi.
    In fondo la vostra sicurezza merita una verifica empirica. Altrimenti potremmo pensare che siete solo dei quaquaraquà e dei furbastri

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  11. Ma io mi domando e dico, ma se sti crucchi sono così capaci e volenterosi e produttivi chi glielo fa fare di stare insieme (e prestare soldi) a dei poveracci corrottinullafacenticlown? Se ne andassero per la loro strada, di certo starebbero meglio senza di noi... o no?

    Grazie per l'informazione che ci mettete a disposizione.

    Teresa C.

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    1. @Teresa
      ..chi glielo fa fare (ai crucchi) di stare insieme (e prestare soldi) a dei poveracci corrottinullafacenticlown?

      Il problema, per i crucchi, é che i soldi li hanno GIA' prestati(e per inciso alla c..o di cane).
      Ora li rivorrebbero indietro.
      Per questo non si staccano.

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  13. “ITALIANI MAIALI, MA NON TROPPO”.

    “CARO ALEMANNO”, se in Italia i patrimoni privati raggiungono il 175% del PIL, mentre quel tedesco arriva appena ad un 125% del PIL, è dovuto semplicemente al fatto che quei puzzoni e scansafatiche degli Italiani, per quasi 80% è proprietario dell’abitazione dove abita e quella se anche ci cacciate dall’euro mica si svaluta più di tanto, noi i nostri soldi li abbiamo messi nel vecchio tradizionale mattone.

    Mentre voi Alemanni li avete messi in Banca, che a loro volta li hanno investiti nei “PIGS”, ed ora che avete costretto i “maiali” a tirare la cinghia, rischiate che i vostri risparmi non tornino più a casa, ed è per questo che i vostri politicanti pagliacci come i nostri sono costretti a mentirvi, fanno la faccia cattiva con i “MAIALI CHE VIVONO AL DI SOPRA DELLE LORO POSSIBILITÀ”, ma poi gli euro dei contribuenti tedeschi c’è li devono mettere in ogni modo, se no venite affondo con noi.

    Caro Alemanno, gli Italiani caciaroni e scansafatiche, con la puzzolente ed inflazionata liretta, le case dove abitano se le sono comprate, mentre voi con il vostro Marco a prova d’inflazione non si direbbe.

    “NON SARÀ MICA CHE UN MODERATA INFLAZIONE (DAL 5 AL 10%) FAVORISCA DI PIÙ CHI LAVORA VERAMENTE, CHE CHI GLI EURO LÌ SPUTTANA IN INVESTIMENTI FINANZIARI IMPRODUTTIVI A PIÙ O MENO ALTO RISCHIO ?”

    Sai te che ridere, vedere l’Italia tornare alla puzzolente liretta svalutata del 20/30% e vedere che “LE SCASSATE FIAT” si tornano a vendere allegramente in Germania perché poco costose, mentre “LE PERFETTINE VOLKSWAGEN” non si riuscirebbero più a vendere in Italia perché troppo costose.

    CARO ALEMANNO, MICA SOLO A VOI FAREBBE COMODO USCIRE DALL’EURO, PROVATE A TOCCARE LA CASA AGLI ITALIANI E SE NÉ VEDRÀ DELLE BELLE, CHE VE’ LO’ DIAMO NOI L’EURO STABILE.

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  14. Probabilmente lo avete già letto. Nel caso contrario, ecco un ulteriore punto di vista sulla questione.

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  15. Caro nemico tedesco! Son 2000 anni che varcate le Alpi in cerca di razzìe.
    E son 2000 anni che ritornate indietro con le pive nel sacco.
    Ebbene, succederà anche stavolta. Fatevene una ragione.

    Fuori, fuori da 'sto cazzo di euro e da tutti i trattati NaziEU! Fuori, ma subito!
    I tedeschi (ma in generale i popoli nel centro-nord europa) non son capaci di stabilire relazioni sociali stabili e collaborative.
    Quanto dovremo aspettare prima di capire in quale trappola ci siamo tuffati? Quanto dovremo soffrire? Quando prenderemo vera coscienza di tutto ciò?
    Questi sono gli "avvertimenti" di quello che sarà il prossimo futuro: la svendita generalizzata del NOSTRO patrimonio. Non soltanto immobiliare, ma soprattutto economico, culturale, sociale.
    Non possiamo permetterlo. I nostri nonni son morti per conservarlo e tramandarlo a noi. Non saremo MAI una colonia (estiva) tedesca.

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    1. Jorg, la questione del gas non è per nulla secondaria in questa vicenda, imho.

      Lo dico perchè è mia opinione che siano stati il gas e in particolare i gasdotti, la ragione del 'golpe morbido' avvenuto in Italia a fine 2011.

      Io non sò se c'entri con la 'crisi di popolarità' che vive il settore dell'energia nucleare, giustamente, dopo la tragedia di Fukushima di un paio d'anni fa; ma la questione della politica energetica e il controllo degli approvvigionamenti a livello continentale, sono argomenti mooolto rilevanti nell'agenda dei politici dei maggiori stati europei.

      Ora, per come me la rappresento, i progetti dei gasdotti concorrenti in Europa hanno portato alla rottura dei rapporti tra Merkel e Berlusconi, in quanto ognuno dei due voleva essere il miglior amico di Putin, per avere sul proprio suolo, o comunque avere le chiavi, del principale rubinetto del gas per l'EU.

      Il Berlusca aveva un vantaggio rispetto a Merkel: allo Zar piace la gnocca e la Fuhrer non era in grado di soddisfarne gli appetiti.

      La sponda, il collaborazionismo italiano è stato fondamentale per riuscire nel piano di distruzione del Berlusconi; "chi di gnocca ferisce, di gnocca perisce" è stato il piano. Piano che ha avuto due conseguenze favorevoli, una per la Germania e una per il PD.

      La terza conseguenza, nefasta per l'Italia, è che le imprese dell'energia italiane sono risultate indebolite e se non sono già diventate prede è perchè sono davvero di dimensioni sensibili.

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    3. Jorg, ottimo intervento pieno di spunti di analisi. Su cui la riflessione non sarà mai abbastanza profonda.

      Il punto che non ho voluto per ovvie ragioni sostenere la tesi che l'Europa conti qualcosa nello scacchiere dell'energia mondiale.

      La disputa tra Germania e Italia è più una lite tra piccoli commercianti, tra chi deve essere il ruffiano preferito del monopolista di turno.

      Il vantaggio è solo in termini di distribuzione del gas, e il lucro che ne deriva da esso, non tanto in termini di pretesa di possedere le risorse. Ma solo di gestirle.

      E nel settore delle concessioni pubbliche, e delle utenze in particolare, la gestione fa molti profitti.

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    5. Belìn, c'hai ragione.

      "Tutte briciole, che possono venir meno in qualsiasi momento". Come non essere d'accordo?

      Ma vediamo il lato buono (o solamente ironico) della cosa: parte della letteratura 'imprenditoriale' giapponese del '600 racconta di molte imprese nate raccogliendo le briciole cadute ad altri. :)))

      Poi, egoisticamente (o nazionalisticamente) faccio il tifo per Eni o Saipem anzichè Ruhr Gas.

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    7. Se fosse solo per la volontà dei nipotini di Stalin (che non hanno mai letto Zinovev o Koestler o Rand) quelle sarebbe state svendute diverso tempo fà.

      Puah!

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  17. scusate ma Focus non sarebbe una rivista scientifica? che era sta roba da minculpop?

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    1. No Focus in Germania è stampa popolare (trash), con un orientamento verso la finanza e l'economia. E vendono tando, non sono affatto marginali.

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