Pagine

martedì 9 aprile 2013

L'Eurogulden e i sogni tedeschi


Hans-Olaf Henkel, euroscettico della prima ora, tra i fondatori della nuova formazione eurocritica "Alternative fuer Deutschland", ex presidente degli industriali tedeschi, su Handelsblatt descrive in chiave ironica il suo sogno di un Euro-nord esteso alle zone di tradizionale influenza germanica. Da Handelsblatt.de
Il nostro columnist sogna una nuova moneta, che su proposta degli olandesi sarà rinominata "Eurogulden". Molti paesi non-Euro si agganceranno - con l'intenzione di rispettare le regole del trattato di Maastricht.

Nel fine settimana mi sono addormentato sull'ICE Berlino-Amburgo. Ed ho sognato il Presidente francese che esponeva alla Cancelliera il desiderio, espresso dalla Francia e da altri paesi del sud Europa, di una uscita della Germania dalla zona Euro. Non si puo' piu' pretendere che il sud-Europa resti prigioniero del feticismo della stabilità tedesco. Anche a Parigi si è giunti alla conclusione che l'Euro per la maggioranza delle imprese del sud Europa è diventato troppo forte, mentre per le imprese del nord troppo leggero.

Mentre la Germania esporta sempre di piu', nel sud cresce il numero di insolvenze, si riduce la base imponibile e aumenta la disoccupazione. In particolare, la disoccupazione giovanile in tutto il sud diventa un esplosivo sociale ingovernabile. A cio' si aggiunge che non solo i paesi del sud, ma anche la Francia, non potranno raggiuntere né quest'anno né il prossimo gli obiettivi di stabilità fissati.

Con l'uscita della Germania dall'Euro unitario Hollande si aspetta una svalutazione del nuovo Euro mediterraneo e in questo modo un forte impulso al recupero di competitività nei paesi del sud Europa. "Madame", nel sogno Hollande diceva cosi': "Anche lei non crede certo che i tedeschi si lascerebbero tagliare i salari e le pensioni del 30%!"

Subito dopo Merkel inizia a discutere con alcuni imprenditori e ricordo bene che nel sogno ho assistito a litigi rumorosi; non solo fra i rappresentanti delle imprese familiari e delle casse di risparmio da un lato e dall'altro i dipendenti e i manager delle grandi banche, ma anche fra i membri della coalizione di governo. Il candidato della FDP Bruederle ha detto chiaramente a Schäuble che continuare con il "business as usual!" equivale a portare avanti una grottesca politica di sovvenzione, da cui "l'industria dell'export tedesca sicuramente trae profitto nel breve periodo, ma le cui conseguenze finanziarie nel sud-Europa dovranno essere pagate a lungo dal contribuente tedesco e dai suoi figli".

In una trasmissione speciale della ARD, gli ex Cancellieri Schmidt e Kohl e l'ex ministro degli esteri Genscher esprimevano le loro preoccupazioni in merito ad una possibile terza guerra mondiale. Il moderatore, il capo di WDR Schönenborn, ha detto immediatamente "di dover condividere con milioni di spettatrici e spettatori questa preoccupazone" e ha posto la seguente domanda: perché non si fanno ulteriori concessioni ai francesi al fine di mantenerli nella moneta unica?

Subito dopo il leader della SPD Gabriel e il leader della confederazione sindacale Sommer hanno chiesto un aumento immediato degli stipendi e delle pensioni tedesche pari al 20%, "per dare un contributo al livellamento dei differenziali di produttività che minacciano la sopravvivenza della moneta unica". Il leader dei Verdi Trittin ha consigliato di raggiungere questo obiettivo anche attraverso la strada della "svolta energetica" (uscita dall'energia atomica) e il conseguente aumento dei costi energetici. Il leader degli industriali Grillo (BDI) ha messo in guardia dalle conseguenze di una rivalutazione, perché "il 60 % dell'export tedesco è diretto verso l'Europa!" Il rappresentante della Bundesbank, Dombret, ha sottolineato invece che "oltre il 60% dell'export tedesco non va verso l'Eurozona", cosa ancora piu' rilevante, "oltre il 40% delle nostre esportazioni è stato precedentemente importato e in caso di rivalutazione diventerebbe piu' economico".

Dopo l'accettazione della proposta francese da parte di Finlandia, Olanda e Austria, cosi' continuava il mio sogno, anche il governo federale tedesco si è visto costretto ad accettare il piano. Si annuncia che la nuova valuta - su proposta degli olandesi, sarà rinominata "Eurogulden" - i paesi non-Euro Danimarca, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca intendono entrare a farne parte. Tutti i partecipanti alla nuova eurovaluta si impegnano a rispettare l'originale trattato di Maastricht, compresa la "clausola di No-bail-out", che vieta qualsiasi messa in comune del debito sovrano.

Il mio sogno continuava con un discorso della Cancelliera "alle cittadine e ai cittadini tedeschi". Si rallegrava perché ora in Europa "abbiamo perfino meno valute di quante ne avevamo prima" e l'abbiamo sempre saputo che "è meglio una valuta che si adatta alla realtà economica,  piuttosto che il contrario". "L'obiettivo strategico del presidente Hollande, e anche il mio, è ricongiungere prima o poi le due monete, ma solo quando si saranno create le condizioni economiche. Potranno essere necessari decenni".

Il mio sogno proseguiva, e Cameron si felicitava per la "nuova politica eurorealista", era cosi' felice che aveva deciso di cancellare l'annunciato referendum sulla permanenza nell'UE. Solo quando il presidente della repubblica Joachim Gauck assegnava ai professori Hankel, Renate Ohr, Schachtschneider, Starbatty e Spethmann (euroscettici della prima ora) l'Ordine di Merito per il "loro coraggio civile mostrato nonostante i lunghi anni di emarginazione", mi sono finalmente svegliato ad Altona (stazione di Amburgo). Ero andato troppo in là con il treno, ma quello era il problema minore.
-->

9 commenti:

  1. Non vedo l'ora che la Germania vada fuori dalle palle.

    RispondiElimina
  2. cioè in altre parole i leader tedeschi sono saggi solo quando dormono...

    RispondiElimina
  3. ottimo scenario. purtroppo non si realizzerà, a meno che il partito di questo signora non vinca le elezioni, mentre non sappiamo nemmeno se si presenterà.

    piccolo dettaglio che faccio notare: ma che caz...c'azzeccano polacchi e cechi in una moneta del genere? verrebbero spennati vivi in 5 anni. che forse hanno economie più mature del sud europa? diciamo che 50 milioni di persone di mercato di sbocco easy fanno comodo sempre eh?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Probabilmente è proprio per quello: dopo che avranno rastrellato il rastrellabile dai paesi del sud-Europa proveranno a fare lo stesso con quelli dell'est. Sempre se ciò si realizzerà; e lo spero vivamente per noi.

      Elimina
  4. Speriamo se ne vadano prima di aver rovinato tutti invece

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-09/soros-merkel-accetti-eurobond-190720.shtml?uuid=Ab0S1ilH

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non e' la prima uscita di questo tenore di Soros, lo squalo. Mi piacerebbe pensare che, avvicinandosi il momento di morire, e vedendo che l'Europa sta franando ed andando in poverta' a causa della speculazione e della malvagita' dei piu' forti, voglia in qualche maniera prendere un po' le distanze. Ma forse sono un illuso, questi tipi di persone normalmente restano carogne fino al giorno stesso della morte .

      Elimina
  5. I Paesi dell'Est sono piu saggi di quanto si crede in Europa occidentale:
    nella Repubblica Ceca gli investitori occidentali sono ora superati da quelli russi e cinesi oltre che da quelli dei Paesi arabi e ancor più da Israele (ecco en passant, perché la RC lo sostiene energicamente).
    Tutta l'Europa dell'Est (compresa la Polonia e con l'eccezione dei Paesi Baltici comprensibile sia per le loro piccole dimensioni che per il loro passato con L'unione sovietica) ha capito subito il disegno economico-imperialista avviato dalla Germania dopo la propria riunificazione e da lungo i Paesi dell'Est stanno cercando mercati alternativi o rafforzandosi su posizioni di parità coi partner commerciali tedeschi. Il resto d'Europa, dalle banche alle altre industrie, si è supinamente inchinato alla politica economica tedesca e ne paga e pagherà sempre più care le conseguenze.


    RispondiElimina
  6. Credo che i paesi dell'est non abbiano ancora un designo politico preciso. Infatti stanno semplicemente ad osservare, dalle loro fortezze monetarie al riparo dalla zone euro come andrà a finire con l'euro e con l'Europa, nel frattempo accolgono naturalmente volentieri i capitali di chi glieli porta dato che l'intera unione, inclusa ormai anche la Germania asserragliata nella sua sempre meno decisa austerità, versa ormai in crisi di sistema e non riesce a contrastare l'artiglieria di fuoco dei rubli, di cui la Russia grazie al gas dispone. E nemmeno le incursioni cinesi sostenute da un economia, si in relativo rallentamento ma, pur sempre galoppante ed in continua espansione.

    RispondiElimina
  7. Articolo davvero delirante di un tedesco euro scettico che forse beve troppa birra. La Germania può uscire se gli altri rimangono alle stesse condizioni forza dell'euro attuali. Altrimenti le sue esportazioni verranno sepolte dagli altri, Italia in testa. Il mercato interno non tira, come lo fanno il pil? Per finire, sara' bene che comincino a guardare i buchi delle banche tedesche, che sono un bel casino per tutti e saranno il vero problema, molto presto..

    RispondiElimina