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mercoledì 1 febbraio 2017

Il risparmio privato dei tedeschi è fra i più bassi d'Europa

Marcel Fratzscher, economista e direttore del prestigioso Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung, su Die Zeit ci spiega perché nella Germania del grande boom economico, la ricchezza privata resta nelle mani di poche fortunate famiglie. Alla favola della Germania ricca e felice, in piena occupazione e con alti stipendi non crede piu' nessuno. Ne scrive Marcel Fratzscher su Die Zeit




La Germania è il Paese europeo dove si registra la maggiore disparità nella ripartizione del patrimonio privato e nemmeno lo stato sociale riesce a compensare questa stortura: è giunta l'ora di politiche più eque.

A Natale la BCE ha portato ai Tedeschi una cattiva notizia: secondo un recentissimo censimento la Germania possiede il triste primato della disparità più accentuata dell'Eurozona per ciò che riguarda la ripartizione del patrimonio privato. Il problema non è tanto che in nessun altro Paese il 10% più ricco possiede quanto in Germania; il vero dato scioccante è che circa il 40% dei Tedeschi non possiede praticamente nulla: dispone a malapena di qualche risparmio su cui fare affidamento in vecchiaia, con cui stipulare un'assicurazione sanitaria o da investire nell'educazione dei propri figli. L'ingente sproporzione del patrimonio privato è già in questo momento alla base di conflitti sociali che negli anni a venire si acuiranno ulteriormente. 


Le cifre provenienti dalla BCE non sono certe confortanti. Nonostante il reddito medio dei Tedeschi risulti tra i più alti d'Europa, il patrimonio medio risulta decisamente modesto. Il patrimonio mediano tedesco – ossia che si situa in posizione esattamente intermedia tra una metà più ricca e un'altra più povera – consiste di 60.000 € di patrimonio netto (depositi, azioni, immobili, polizze assicurative ma anche auto e masserizie, al netto dei debiti) contro gli oltre 100.000 € di molti altri Paesi europei, tra cui Spagna e Italia dove è addirittura più del doppio.

Il 40% più povero non possiede praticamente nulla

Ciò non significa che in Germania ci sia meno risparmio privato in assoluto, bensì che questo è ripartito in modo sproporzionato. Il 10% più ricco ne possiede il 60% mentre il 40% più povero deve accontentarsi di meno dell'1% del patrimonio privato totale. Dal 2010, ossia da quando la BCE ha effettuato per la prima volta tali rilevamenti, questa disparità è perfino aumentata e, di conseguenza, il patrimonio delle fasce più deboli ha registrato una contrazione.



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Alcuni politici e alcuni economisti affermano che il livello di armonia sociale in Germania è molto alto, che questa disparità è normale e che non rappresenta affatto un problema. Facendo ricorso a tre argomenti provano a liquidare come apparentemente irrilevante la questione della disuguaglianza: il più diffuso di questi fa leva sul presupposto che i Tedeschi non avrebbero bisogno del risparmio privato dal momento che dispongono già di un generoso Stato sociale, il quale, oltre a garantire loro una sicura pensione, li tutela in caso di difficoltà.

Lo Stato sociale non può compensare la disuguaglianza

Lo Stato sociale non può però supplire completamente alla mancanza di risparmio, né potrà mai farlo. La promessa di una cospicua pensione non è di alcun aiuto ad una madre di 35 anni che si vede costretta a crescere i figli da sola, nel momento in cui bisogna provvedere alle spese per l'educazione o è necessario comprare una nuova auto. 


Cionondimeno è piuttosto spiacevole che sempre più Tedeschi in vecchiaia dipendano finanziariamente quasi esclusivamente dallo Stato. Un tasso di sostituzione del 48% dello stipendio medio comporta già oggi una considerevole riduzione degli standard di vita di un pensionato. Considerando che il livello delle pensioni è destinato a diminuire, molti guardano come un successo se fino al 2030 l'abbassamento si arresterà ai 45 punti percentuali (rispetto ai 43 finora previsti).

In breve, per quasi metà dei Tedeschi lo Stato sociale non può sopperire nemmeno lontanamente al mancato risparmio privato.

Chi non ha nulla non può trarre giovamento dai bassi tassi d'interesse

Altrettanto errata è la recriminazione di quanti vedono nei bassi tassi d'interesse la causa fondamentale dell'esiguo risparmio privato in Germania. Il 40% dei Tedeschi non è assolutamente nella condizione di accantonare risparmi dallo stipendio mensile. Per chi non possiede delle riserve sul proprio conto è del tutto indifferente se gli interessi sono del 10% o dello 0%.

La terza argomentazione con cui si prova a relativizzare la questione della disuguaglianza è rappresentata dalla constatazione che il risparmio privato più alto negli altri Paesi europei dipenderebbe sostanzialmente dal maggiore tasso di case di proprietà (85%) che in Germania, il “Paese degli affittuari”, è fermo al 44%. In effetti il patrimonio immobiliare ammonta a circa la metà del patrimonio privato complessivo in Europa. Attualmente i Tedeschi stanno sperimentando sulla propria pelle quanto sia faticoso far fronte ai continui rincari degli affitti. Inoltre viene a mancare una forma di assicurazione per la vecchiaia: l'acquisto di una casa di proprietà rappresenterebbe per molti, se non per tutti, un modo assennato per cautelarsi e per iniziare a disporre di un proprio capitale privato.


Chi ha guadagnato poco ora non ottiene nulla in più

Com'è possibile che in un Paese ricco come la Germania così tante persone possiedono così poco? Il motivo principale risiede nella disparità dei redditi, la cui forbice negli ultimi 30 anni si è notevolmente ampliata. Negli ultimi due decenni il 40% dei lavoratori a basso reddito ha dovuto perfino sopportare una diminuzione del proprio salario reale. Quando i redditi ristagnano o addirittura si riducono la prima cosa che generalmente si fa è salvaguardare il proprio standard di vita, limitando però le possibilità di risparmio o di accumulazione di capitale. 

Altrettanto importante è il sistema fiscale tedesco. In quasi nessun altro Paese industrializzato lo Stato tassa così poco i patrimoni e, al contrario, in modo così gravoso i redditi da lavoro. E quando i patrimoni vengono tassati i ricchi spesso la fanno franca. Un esempio calzante è rappresentato dalla tassa di successione: chi eredita più di 20 milioni di Euro paga all'incirca l'1%; coloro che invece ereditano un patrimonio ben più modesto pagano il 10% o anche di più.

I ricchi sono più istruiti ed ereditano molto

Un terzo motivo che spiega la forte disuguaglianza dei patrimoni privati in Germania è l'esiguo livello di pari opportunità e la ristretta mobilità sociale. I bambini che provengono da famiglie socialmente ed economicamente disagiate conseguono il più delle volte un diploma di basso livello, dispongono di un reddito limitato ed ereditano poco o niente. Al contrario i bambini che provengono da famiglie benestanti ricevono di norma un livello di istruzione elevato, hanno stipendi alti ed inoltre ereditano molto; i beni ereditati costituiscono quasi la metà del patrimonio complessivo di coloro che hanno accesso ad un'eredità. 


Ciò significa che i ricchi diventano sempre più ricchi e che per i poveri si fa sempre più difficile raggiungere l'ascensore sociale tramite una buona istruzione e un robusto salario. La forte disuguaglianza dei patrimoni privati non comporta unicamente che quasi la metà dei Tedeschi è fortemente dipendente dallo Stato sociale, bensì riduce anche l'uguaglianza di prospettive e la mobilità sociale, congelando con ciò le strutture vigenti.

È finalmente giunta l'ora di tenere conto dei più deboli

La grande sproporzione del patrimonio privato in Germania non è il frutto di un'economia sociale di mercato funzionante, bensì rappresenta innanzitutto il fallimento della politica tedesca dal punto di vista sociale ed economico. Alcuni politici provano a strumentalizzare il tema della disuguaglianza, sostenendo il principio secondo cui è possibile aiutare i poveri soltanto a patto di sottrarre qualcosa ai ricchi. Questo è un errore fatale. Non si può rimediare alla mancanza di pari opportunità evocando più ridistribuzione.


L'obiettivo primario per la politica dovrebbero essere un miglior sistema educativo e un corretto sistema fiscale in cui le famiglie in difficoltà, invece di essere penalizzate, possano ricevere un supporto maggiore. Ciò richiede delle politiche che, sia nell'ambito del mercato del lavoro quanto in quello della formazione, tengano conto degli interessi dei più deboli, in modo da ridurre anche il divario nelle retribuzioni. È anche necessario che la politica aiuti più di quanto fatto finora le persone prive di averi a risparmiare per crearsi un proprio patrimonio. Solo in questo modo sarà possibile disinnescare stabilmente la miccia sociale rappresentata dalla disuguaglianza economica.




7 commenti:

  1. Questo blog continua a dare un contributo essenziale alla corretta informazione. Purtroppo in Italia la Germania viene rappresentata come il "Bengodi". Grazie.

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  2. Bravi. Un blog che seguo sempre. L'unico che fornisce vere notizie sulla realtà dell'ordoliberismo tedesco.

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  3. Ho vissuto 2 anni in Germania e questa cosa mi era saltata all'occhio quando tutti, ma proprio tutti, mi dicevano: da quando è arrivato l'euro, le paghe non sono più aumentate e il livello di benessere è diminuito.
    Non so come si possa continuare a inneggiare al operaio della VW che guadagna 3000€ al mese, quando sono tanti, gli operai "semplici" che portano a casa non più di 1200€. E questo, quando gli va bene...

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  4. Vivo in Germania dal 2008 e posso toccare con mano quotidianamente quanto si dice nell'articolo. A mio parere qui in Germania le cose finiranno male... 1-2-3 anni e poi Schluss!

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    1. Il discorso è complesso, perchè la media comprende anche i tedeschi dei "nuovi" Bundeslaender, che per forza di cose hanno risparmi piu' bassi rispetto all'ovest. Inoltre, la media considera il risparmio dei nuclei familiari, che in Germania sono mediamente piu' piccoli rispetto ai paesi del sud, nel senso che ci sono molte piu' persone che vivono da sole e che quindi hanno meno risparmi. Un altro punto importante, secondo me, è il fatto che lo stato tedesco, per quanto criticabile possa essere, resta mediamente piu' efficiente rispetto a quello italiano, nel senso che se tu dovessi trovarti in stato di indigenza, riuscirebbe comunque ad offrirti un'abitazione ed un reddito minimo (Hartz IV), assistenza che in Italia al momento non esiste o forse esiste solo nelle città piu' ricche del Nord, non credo i comuni del sud abbiano risorse per aiutare tutti. Quindi le famiglie hanno meno incentivi a risparmiare. C'è poi da aggiungere che si tratta di statistiche raccolte dalla BCE tramite le banche nazionali, qundi comparare il valore di un immobile spagnolo con un immobile tedesco o finlandese puo' essere un'operazione anche difficile da fare. Resta il fatto che gli stipendi tedeschi attuali impediscono a molte famiglie di risparmiare anche poche centinaia di Euro al mese. Per i singoli non si mette meglio, perché la steuerklasse I è altamente penalizzante.

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  5. "la media comprende anche i tedeschi dei "nuovi" Bundeslaender, che per forza di cose hanno risparmi piu' bassi rispetto all'ovest."

    Non solo: sta diventando sempre più grave il problema delle eredità: ad Ovest i figli ereditano dai padri, ad Est non ereditano nulla. Questo ta ulteriormente allargano la forbice tra Est ed Ovest.


    "nuclei familiari, che in Germania sono mediamente piu' piccoli rispetto ai paesi del sud, nel senso che ci sono molte piu' persone che vivono da sole e che quindi hanno meno risparmi."

    Nelle grandi città è probabilmente così ma non nei piccoli centri. La precarietà nel lavoro + bassi salari + aumento degli affitti sta già dando i suoi frutti e i tedeschi diventano progressivamente più "mammoni".


    "il fatto che lo stato tedesco, per quanto criticabile possa essere, resta mediamente piu' efficiente rispetto a quello italiano"

    Questo è abbastanza vero ma ad es. il sistema sanitario/previdenziale secondo me è molto peggiore che in Italia.



    "un'abitazione ed un reddito minimo (Hartz IV), assistenza che in Italia al momento non esiste o forse esiste solo nelle città piu' ricche del Nord, non credo i comuni del sud abbiano risorse per aiutare tutti."

    Sì ma questo ha anche a che fare con una situazione economica della Germania decisamente migliore di quella italiana: noi siamo con le pezze al culo da ormai troppi anni. Non solo non siamo efficienti ma non ci sono neanche le risorse.


    Gli immobili, soprattutto in Spagna ma anche in Italia, hanno perduto molto del loro valore. In Germania si assiste al fenomeno contrario favorito da una congiuntura economica molto positiva, bassi tassi d'interesse, nessun appeal di altri tipi di investimento + un'ondata di soldi arrivati dai paesi del sud.


    Quanto all'Hartz IV ecc. sentivo oggi Schulz sconfessare quanto fatto dal suo compagno di partito Schroeder.


    Se in un paese che ha goduto e sta godendo del vantaggio di una valuta fatta su misura, che è in una posizione talmente dominante da poter fare e disfare a suo piacimento le regole (dalle porte antincendio a quelle che regolano le banche), nonostante gli indiscutibili successi della sua economia, il risultato di benessere per il cittadino medio è così miseramente basso, direi che sia di fronte ad un fallimento clamoroso. E per ottenere questa supremazia che ha impoverito i paesi del sud ma anche milioni di tedeschi, sempre loro, i tedeschi, hanno messo a repentaglio l'idea stessa di unione europea (cioè non solo l'esistenza dell'Unione Europea).

    Sono poche le voci che si sono levate, già molto tempo fa, per ammonire i tedeschi. Ricordo quella di Gregor Gysi ad esempio.

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