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giovedì 13 giugno 2019

Bundesbank: "il sistema Target2 resta un elemento irrinunciabile dell'unione monetaria"

In Germania prosegue il dibattito sulla natura dei saldi Target2 e in una recente audizione presso la commissione finanze del Bundestag, la Bundesbank conferma la sua piena fiducia nel sistema Target2 e nei suoi giganteschi saldi contabili. Per le banche tedesche invece il tema resta alquanto controverso. Ne scrive Finanztreff.de


Il sistema di pagamento Target 2, secondo la Bundesbank, resta un elemento indispensabile dell'Unione monetaria europea, le cui potenzialità non dovranno essere in alcun modo limitate. Secondo quanto emerge dal testo di un'audizione pubblica della Commissione finanze del Bundestag, la Bundesbank tuttavia ritiene che la recente crescita dei saldi Target2 debba essere considerata il sintomo di una politica economica sbagliata. Le banche tedesche, come emerge dalla stessa audizione, suggeriscono invece di considerare i saldi Target2 di segno positivo, quelli della Bundesbank, come un aiuto offerto alla bilancia delle partite correnti dei paesi con un saldo negativo. 

Secondo la Bundesbank, l'unione monetaria si fonda sul principio della libera circolazione dei capitali, e il Target2 contribuisce a ciò garantendo un mercato monetario unico. "Le misure che potrebbero limitare la libera circolazione dei capitali tra i paesi europei, in linea di principio sarebbero in conflitto con i principi dell'Unione monetaria europea", si legge nella dichiarazione. Target2 resta "un elemento irrinunciabile della nostra unione monetaria". 


La Bundesbank riconduce l'aumento dei saldi Target2, avvenuto sulla scia della crisi finanziaria, alla fuga di capitali dalla periferia verso i paesi core dell'area valutaria. La crescita registrata a partire dal 2015, d'altro canto, viene spiegata come un effetto collaterale degli acquisti di obbligazioni da parte delle banche centrali dell'Eurosistema, che in larga misura sono stati effettuati tramite la Germania. Secondo la Bundesbank, tuttavia, il fatto che i capitali arrivati in Germania successivamente non siano stati redistribuiti ha delle cause politiche. 

Bundesbank: gli investitori preferiscono evitare alcuni paesi 

"Ad esempio, vi possono essere dei dubbi in merito alla sostenibilità della politica economica e delle finanze pubbliche, alla mancanza di competitività oppure al fatto che i problemi di rifinanziamento bancario possano impedire la realizzazione dei corrispondenti investimenti sul mercato dei capitali del paese in questione" si legge nella dichiarazione. 

Per ridurre i saldi Target2 secondo la Bundesbabk è di importanza decisiva il fatto che l'area dell'euro nel suo complesso e, in particolare, gli stati membri con dei saldi negativi molto elevati tornino ad essere percepiti dagli investitori internazionali come dei paesi attraenti per gli investimenti. "In questo ambito svolgeranno un ruolo decisivo una politica di bilancio orientata alla stabilità che assicuri la sostenibilità delle finanze pubbliche in linea con le regole di bilancio europee e nazionali, ed una politica economica che rafforzi la capacità di crescita economica e la resilienza delle rispettive economie e che in questo modo contribuisca a ridurre i saldi contabili accumulati", è scritto nel documento. 

Le banche tedesche propongono di trattare i saldi Target2 positivi, come quelli della Bundesbank, come un aiuto di conto corrente per i paesi con dei saldi negativi. Nella presa di posizione delle banche private si afferma infatti: "In definitiva, i saldi Target2 sono una sorta di "stabilizzatore integrato" per i problemi di bilancia dei pagamenti". 

Banche: il meccanismo Target2 è uno stabilizzatore automatico 

Secondo l’associazione bancaria tedesca BdB, questo punto dovrebbe godere di maggiore considerazione nell’ambito del dibattito attualmente in corso sull'ulteriore sviluppo dell'unione monetaria. "In primo luogo, in questo modo sarà possibile ridurre le preoccupazioni in merito al fatto che l'unione monetaria non dispone ancora di strumenti automatici di stabilizzazione, e in secondo luogo, servirà a relativizzare l'ammontare finanziario necessario per la costruzione degli ulteriori stabilizzatori automatici di cui spesso si parla”. 

Le casse di risparmio, le banche cooperative e le banche pubbliche si spingono ancora oltre: secondo il loro punto di vista, nel caso di una nuova condivisione del rischio transnazionale (Fondo monetario europeo, fondi di risoluzione, assicurazione sui depositi Edis), i saldi Target2 dovranno essere esplicitamente considerati e ricalcolati come una copertura. "Ciò spingerebbe verso un uso piu’ ragionevole dei saldi e porterebbe ad una loro potenziale riduzione evitando un doppio onere", sostengono gli istituti di credito. 

I saldi positivi esistenti potrebbero quindi essere calcolati come dei contributi già versati. E continua: "Solo i paesi in deficit sarebbero quindi obbligati attivamente a riempire i nuovi fondi di garanzia. Alla luce delle situazioni di rischio sarebbe adeguato e compatibile con gli incentivi. Perché sono questi paesi e i loro sistemi bancari a generare anche i rischi più significativi, a dare luogo a fughe di capitali oppure a creare la necessità di interventi di stabilizzazione da parte della banca centrale" .





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