Pagine

domenica 22 dicembre 2019

H. W. Sinn - Perché i saldi Target stanno scendendo

Dalle colonne della FAZ, il professore H. W. Sinn prosegue la sua battaglia sulla natura dei saldi Target e questa volta risponde a chi nei giorni scorsi, dopo una inattesa riduzione dei saldi tedeschi, aveva subito ipotizzato una normalizzazione della situazione sui mercati finanziari europei. Dalla FAZ.net, il professore Hans Werner Sinn


Dopo anni di saldi Target in crescita, nell'ottobre 2019 c'è stato un primo calo dei saldi che a molti è sembrata quasi un'inversione di tendenza. Il solo saldo Target della Bundesbank, che nel mese precedente era stato di 915 miliardi di euro, è sceso di 78 miliardi arrivando a 837 miliardi di euro. A novembre questo crollo è stato parzialmente compensato da un nuovo aumento fino a 871 miliardi di euro, ma resta comunque un calo considerevole.

Alcuni commentatori hanno individuato in questa svolta un segno della normalizzazione della situazione sui mercati finanziari. È stato "un duro colpo per tutti i critici della moneta unica e per i profeti della crisi dell'euro", si poteva leggere su Internet, e parole simili erano riportate anche nelle cronache dei giornali. Questa valutazione è errata, se non completamente sbagliata.

Lo è perché implicitamente equipara il rischio di un crash con l'esistenza stessa dei saldi Target. In realtà il sistema Target protegge l'economia da un'improvvisa fuga degli investitori privati ​​e aiuta a evitare il crollo del sistema. I crediti pubblici all'interno dell'eurosistema, misurati dai saldi target, in caso di emergenza sostituiscono i prestiti dei privati ​​ed evitano in questo modo  dei possibili fallimenti.




Il problema con i saldi target in realtà non è il rischio di un crash, ma il rischio di credito implicito per la Germania. I beni, le azioni, le società, i beni immobili e i titoli di debito che sono diventati di proprietà estera o che sono stati estinti in cambio dei crediti target della Bundesbank sono ormai andati, resta solo da vedere se il corrispettivo equivalente verrà mai rimborsato. Il rischio di credito non riguarda solo l'eventuale uscita di un paese dalla zona euro, ma ciò che  spesso viene trascurato, è che quando uno stato fallisce, fallisce anche il sistema bancario locale.

A ciò si aggiunge il fatto che i crediti target minano la democrazia, rendono la Germania ricattabile, hanno effetti redistribuivi significativi e rallentano la crescita economica. In primo luogo, senza chiedere il loro consenso e senza la partecipazione dei loro parlamenti, i cittadini vengono resi  responsabili per i rischi di credito. Se l'Eurosistema fosse stato costruito sulla base dei sistemi di pagamento privati, consentiti dal Trattato di Maastricht, i rischi sarebbero stati spostati sugli investitori privati. In secondo luogo i rischi Target rappresentano una potenziale minaccia da parte dei paesi debitori, grazie ai quali possono forzare un'unione di trasferimento e l'introduzione di una garanzia congiunta sui depositi bancari. In terzo luogo, la copertura assicurativa gratuita garantita dai contribuenti riduce il premio al rischio con il quale i paesi con un indebitamento eccessivo possono indebitarsi. Ciò provoca ulteriore debito aggiuntivo e priva i paesi esportatori di capitali di una parte dei loro proventi derivanti dagli investimenti all'estero. In quarto luogo, i saldi Target non proteggono solo le banche, le aziende e gli stati sani da una possibile irrazionalità dei mercati, ma consentono anche agli stati in difficoltà e alle aziende zombie che non possono più far fronte ai debiti di astenersi dal fare le riforme necessarie per il proprio risanamento.

È perciò errato ipotizzare che il calo dei saldi Target indichi una "normalizzazione" della situazione sui mercati finanziari. In realtà il calo è il risultato dell'introduzione degli interessi negativi sui depositi bancari introdotti da parte delle rispettive banche centrali nazionali. E ciò non deriva dalla crescente fiducia del mercato, ma da una mossa draconiana da parte del Consiglio direttivo della BCE per indirizzare i capitali privati nei paesi della zona euro colpiti dalla crisi.

Con la decisione del consiglio direttivo del settembre 2019, il tasso di interesse negativo sui depositi delle banche è stato fissato allo 0,5% e allo stesso tempo è stata introdotta una soglia molto alta al di sotto della quale non si applicano gli interessi per l'eccesso di liquidità delle banche (superiori al requisito di riserva), pari a sei volte il requisito minimo di riserva. L'importo di questa soglia corrisponde a circa la metà della liquidità in eccesso complessiva all'interno dell'Eurosistema, vale a dire circa 900 miliardi di euro.

Se la liquidità in eccesso fosse stata distribuita uniformemente in tutti i paesi, gli interessi negativi non avrebbero avuto alcun effetto sui saldi Target. Tuttavia non è stato così. Piuttosto, l'estrema disparità nella distribuzione della liquidità all'interno della zona euro, misurata e resa possibile anche dai saldi target, ha creato tra le banche europee delle transazioni di arbitraggio reciprocamente vantaggiose che hanno ridotto nuovamente questi saldi. A causa di questa disparità nella distribuzione, si sono resi disponibili nei paesi in crisi dell'area mediterranea dell'eurozona  degli importi significativi inutilizzati di liquidità in eccesso, che potevano essere riempiti con della liquidità aggiuntiva senza dover pagare interessi negativi. Contemporaneamente le banche tedesche detenevano enormi somme di liquidità in eccesso rispetto agli importi di esenzione al di sopra dei quali devono pagare degli interessi negativi. Prestando una parte di tali eccedenze all'Europa meridionale a un tasso di interesse che si trovava da qualche parte tra meno 0,5% e 0, sia le banche tedesche che le banche dell'Europa meridionale sono state in grado di realizzare un profitto: le prime perché hanno dovuto pagare meno interessi negativi, le seconde perché avevano dei prestiti di rifinanziamento che avevano ottenuto dalla loro banca centrale allo 0%, e che erano in grado di rimborsare con prestiti concessi dalle banche tedesche a tassi di interesse negativi. Il prestito di denaro all'Europa meridionale, ottenuto in modo quasi forzoso, ha ridotto i saldi Target tedeschi perché in questo modo si è ridotta la somma dei trasferimenti netti verso la Germania, misurata dal saldo target tedesco. 

Sarà necessario capire fino a che punto si spingeranno le misure finalizzate ad evitare gli interessi negativi. Sicuramente in Germania non porteranno alla completa eliminazione della liquidità in eccesso tramite la soglia priva di interessi negativi, perché in qual caso gli interessi negativi sarebbero dovuti anche al sud. Ad un certo punto l'effetto si esaurirà. Ovviamente, ciò non significa, come si potrebbe pensare, che i saldi target non possano scendere ulteriormente, dato che i profitti della Bundesbank derivanti dagli interessi negativi pagati dalle banche tedesche vengono condivisi all'interno dell'Eurosistema e accreditati alle banche centrali del sud grazie al sistema Target. I crediti Target tedeschi diminuiscono a causa del trasferimento degli interessi negativi sui depositi alle altre banche centrali dell'Eurosistema, e in questo modo scendono anche i debiti Target dei paesi in crisi. Analogamente a quanto accade nel caso di partner privati in un contratto di credito, l'accumulo dei tassi di interesse negativi porta a una riduzione sia dei crediti che delle passività.

La riduzione dei saldi target legata agli interessi negativi ovviamente è solo un effetto di lungo termine, che nel breve periodo non è molto significativo. In futuro i saldi potrebbero anche essere sommersi dall'effetto dei nuovi acquisti di titoli di stato appena decisi dalla BCE. Ma qualunque cosa accada: da un punto di vista economico è difficile interpretare un declino dei saldi, che è stato e sarà causato dai tassi di interesse negativi e dagli sconti sugli interessi negativi, come una qualche forma  di normalizzazione del mercato dei capitali o anche come una pillola calmante per gli investitori e i contribuenti tedeschi.



4 commenti:

  1. Direi che da tempo non leggevo un articolo che ti fa capire meglio l'importanza e la sagacia delle scelte di Draghi e della BCE non solo a difesa dell'Unione ma della stessa economia europea.

    RispondiElimina
  2. Ok i tedeschi delldesonoe elites sono ancora ossessionati dai saldi target 2.Ergo l euro è sempre piu vicino alla rottura.ottima notizia.

    RispondiElimina