Pagine

lunedì 16 aprile 2012

La BCE semina inflazione

La conservatrice Wirtschaftswoche attacca nuovamente la BCE e la sua politica monetaria: il riequilibrio interno alla zona Euro avverrà a spese dei risparmiatori tedeschi. Continua il mantra anti-inflazione.
A causa delle politiche della BCE, la Germania si appresta a vivere una fase di inflazione. Si ridurrà il valore della proprietà e della ricchezza.

Non ci può consolare il fatto che secondo l'ufficio di statistica federale, il costo della vita in Germania a marzo è cresciuto solamente del 2.1 % rispetto al 2.3 % del mese precedente. Le previsioni di inizio anno degli economisti che ipotizzavano un'inflazione inferiore al 2% sono ormai carta straccia.

Politiche per il sud.

Il nostro tasso di inflazione resta ancora inferiore al 2.6% medio della zona Euro. Ma la situazione cambierà ben presto, visto che la politica monetaria della BCE resta troppo espansiva per la Germania.

Da quando i paesi del sud Europa hanno dirottato la BCE e occupato i posti principali con i loro rappresentanti, la banca centrale adotta una politica monetaria chiaramente orientata agli interessi del sud Europa. Bassi tassi di interesse e rendimenti spinti artificialmente verso il basso dovrebbero nelle intenzioni della BCE salvare i paesi del sud Europa dalla bancarotta.

Il conto in futuro lo pagherà la Germania - attraverso una inflazione crescente. I segni che la BCE sta seminando inflazione sono evidenti. I tassi a 3 mesi in Germania sono ampiamente negativi, a -1.3 % se si considera l'inflazione. Lo stesso per i Bund a 10 anni, che hanno un rendimento reale di - 0.3 %.

Per i cittadini e le imprese non ha piu' senso depositare il denaro presso le banche o acquistare titoli di stato. E infatti investono il loro denaro nell'acquisto di beni di consumo, immobili o in nuovi macchinari e attrezzature. Nel mercato immobiliare il boom ha lasciato delle tracce ben visibili. I prezzi delle case secondo i dati della Bundesbank negli ultimi 2 anni sono cresciuti dell'8%.

L'inflazione redistribuirà le ricchezze

La robusta domanda interna ha fatto in modo che le capacità delle aziende nonostante la recente crisi economica restino sfruttate al massimo. La domanda crescente di forza lavoro e la mancanza di lavoratori specializzati rendono il mercato del lavoro sempre piu' un mercato dell'offerta, nel quale i lavoratori dettano le condizioni.

Il generoso accordo salariale nel settore pubblico è solo l'inizio di una ventata di rialzi salariali in arrivo.  Le aziende dovranno trasferire ai consumatori gli aumenti dei costi. Con effetti letali: l'inflazione redistribuirà la ricchezza dei creditori ai debitori, renderà i poveri piu' poveri, distorcerà la struttura dei prezzi, produrrà investimenti sbagliati e ridurrà il nostro benessere.  La Germania dovrà versare molto sangue per l'Euro.

4 commenti:

  1. La Germania e soprattutto i tedeschi, ripassino l'aritmentica;
    il 70% dell'export tedesco avviene in Europa, con 140 milioni di cittadini (i piigs) in crisi, e con forti segnali di stagflazione nei detti paesi, a chi credono di esportare?
    La crisi che attanaglia l'Europa perifericà si riverserà con tutto il suo impeto anche in Germania, sarà solo questione di tempo.
    Roberto64

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Roberto, sono posizioni non così rare nel dibattito tedesco, una parte della stampa continua a cavalcare la paura dell'inflazione. A torto o a ragione sono in molti ad avere aspettative di questo tipo.

      Elimina
  2. da quando conservatrice è diventato sinonimo di sparapalle ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sul fatto che Wirtschaftswoche sia conservatrice nessun dubbio, sul fatto che stiano sparando balle non potrei giurare, basta avere un po' di pazienza ed aspettare....

      Elimina