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sabato 28 luglio 2018

Perché il FMI mette sotto accusa la Germania

Un report del FMI mette sotto accusa i giganteschi avanzi commerciali tedeschi: sono ormai una minaccia per l'economia mondiale, i tedeschi devono rilanciare gli investimenti e la spesa per dare una mano ai pesi in deficit. Ne parla Holger Zschäpitz su Die Welt


Il momento non potrebbe essere piu' sfavorevole per Berlino. Proprio nei giorni in cui Jean-Claude Juncker, il capo della Commissione Europea, si reca a Washington per i negoziati commerciali, il FMI mette sotto accusa la Germania. Il motivo sono gli orrendi avanzi commerciali che la Germania realizza nel commercio mondiale.

Nella lista nera del FMI, in cui gli economisti hanno messo i paesi che con i loro squilibri minacciano la stabilità dell'ordine mondiale, la Germania occupa il primo posto davanti ai soliti sospetti Cina, Giappone e Corea del Sud, che nelle scorse settimane erano stati al centro degli anatemi di Donald Trump.

Ora il presidente americano, nella sua campagna contro la Germania, riceve nuove munizioni dal FMI. Che a farlo sia proprio un'autorità sovranazionale, per lui sempre sospette, non manca certo di ironia.


I numeri sono alquanto impressionanti. Secondo i dati la Germania lo scorso anno con il suo modello basato sull'export ha generato un avanzo delle partite correnti di 296.4 miliardi di dollari. Corrispondente all'8% del PIL tedesco e allo 0.4% del PIL mondiale.

La Germania ha il piu' grande avanzo commerciale

Nessun'altro paese si avvicina a tali valori. Il Giappone, secondo paese nell'elenco del FMI, ha un surplus delle partite correnti di 196.1 miliardi di dollari, pari allo 0.2% del PIL mondiale del 2017. La Cina, con la quale Trump si trova già in uno stadio avanzato di guerra commerciale, con poco meno di 165 miliardi di dollari, è solo al terzo posto.

Il Regno di Mezzo contribuisce agli squilibri globali solo con lo 0.2% del pil mondiale. I 165 miliardi di dollari di avanzo rappresentano solo l'1.4% dell'economia della Cina.


Il report del FMI sembra confermare le riserve del presidente americano nei confronti della Germania. La valuta tedesca è sottovalutata fra il 10 e il 20%, misurata sulla base dell'elevato surplus delle partite correnti si potrebbe parlare anche di una sopravvalutazione fra il 15 e il 30%. Che la Germania fa parte dell'eurozona e perciò non ha alcun impatto sul valore esterno dell'euro, Trump tuttavia puo' anche ignorarlo.

Per gli economisti del FMI la ragione principale di cio' è l'austerità praticata da Berlino. Se la Germania utilizzasse il suo margine fiscale e spendesse di piu' per gli investimenti, le dimensioni del problema si ridurrebbero. Il governo federale e le regioni potrebbero spendere circa un punto percentuale di PIL in piu'.

La Germania dovrebbe continuare ad aumentare l'età pensionabile

Gli esperti del FMI chiedono inoltre un aumento dell'età pensionabile. Cio' significa che le persone dovrebbero risparmiare di meno. Maggiori consumi ridurrebbero anche gli avanzi nel commercio estero.

Ma non c'è solo la politica ad essere considerata responsabile del surplus. Anche i gruppi industriali tedeschi vengono criticati dal FMI. Avrebbero dei tassi di risparmio troppo elevati e quindi esacerberebbero gli squilibri. Salari piu' alti, tasse piu' elevate e maggiori investimenti potrebbero aiutare a ridurre questo surplus (...).

Gli avanzi delle partite correnti non sono di per sé negativi

(...) Gli squilibri delle partite correnti non sono  di per sé negativi, come sottolineato dal FMI. Possono servire anche a mitigare gli shock asimmetrici come l'aggiustamento strutturale di un determinato paese in crisi.

Gli squilibri diventano pericolosi quando non sono di natura temporanea o ciclica, ma permanenti. I singoli paesi vengono spinti in deficit con l'estero da quelli in eccedenza. Se i singoli paesi generano grandi eccedenze, ci saranno altri paesi che automaticamente saranno costretti a fare dei deficit.

Il FMI ha calcolato dei livelli equi per la situazione economica dei singoli stati. E secondo questi dati la Germania dovrebbe realizzare un avanzo delle partite correnti del 2.8 % del PIL a livello globale. Vale a dire: un buon 5% del surplus tedesco secondo il FMI contribuisce agli squilibri globali. E per questa ragione la Germania ora si trova sotto accusa.

5 commenti:

  1. Beh e' palese che i tedeschi rispettino solo le regole che gli convengono non e' una novita', e' nella loro indole si credono i migliori quando negl'ultimi 100 anni sono falliti 4 volte e provocato almeno 1 guerra mondiale con 60 milioni di morti; noi italiani con le nostre scoperte e invenzioni abbiamo dato al mondo molto piu' dei tedeschi, e questo e' un dato di fatto ;) !!! ???
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. A si?Potrebbe fornire dati sui 4 fallimenti e sul "abbiamo dato al mondo molto più dei tedeschi ecc.ecc. "? A me non risulta.

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  2. Le importazioni della Germania crescono già da anni più delle esportazioni ma i prezzi delle materie prime sono diminuite sensibilmente (vedi petrolio) per cui la Germania come altre nazioni hanno goduto delle conseguenze sul piano del riparmio economico che ho calcolate oessere di alcune decine di miliardi di euro annui. Se i prezzi non fossero calati il surplus delle partite correnti sarebbe già prossimo al 6&. Se poi consideriamo che gli scambi commerciali con la Cina sono aumentati sensibilmente negli ultimi 10 anni (30 miliardi le esportazioni tedesche in Cina nel 2007, 86 mld nel 2017 contro i 13,5 mld dell'Italia) e si tenga presente che nel 2017 le importazioni dalla Cina sono ammontatre a 100 mld si può comprendere come parte del surplus dipenda anche da quesato fattore perché se anziché acquistare 100 mld dalla Cina si fossero rivolti altrove verosimilmente il costo sarebbe risultato superiore di almeno 30-40 mld che avrebbe influito sul surplus riducendolo.
    Le ricette del FMI (e non solo) sono poco efficaci, redditi, investimenti e consumi sono aumentati ma il suplus anche, quindi? Quindi non è quella la soluzione migliore, ma una maggiore competitività delle economie concorrenti.

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    1. Mi scusi ma non riesco a seguire il ragionamento. Lei dice che se invece di acquistare prodotti dalla Cina li avessero acquistati altrove avrebbero speso di più e quindi il surplus globale (perché con la Cina la Germania è in deficit) sarebbe addirittura "gonfiato" dai prezzi cinesi troppo bassi?
      Con il resto d'Europa nel frattempo però il surplus è aumentato e questo perché i tedeschi non comprano. Non capisco poi perché ritiene che i consumi e i salari siano aumentati. Se i salari crescono meno della produttività vuol dire che calano (e infatti il potere di acquisto cala) e quindi vengono spesi in prodotti cinesi che costano meno. La sua interpretazione rinnega i dati, perché il fatto che i tedeschi siano in deficit con la Cina e in surplus con leurozona è dovuto proprio al fatto che hanno meno soldi in tasca per via dell'austerità. Altrimenti comprerebbero prodotti più costosi. Se comprassero prodotti più costosi calerebbe il deficit con la Cina ma anche l'enorme surplus con l'eurozona. Cioè il surplus totale (dovuto per il 60% alleurozona), e proprio per la grande differenza di prezzo che lei cita tra prodotti europei e cinesi. Ma il problema è proprio questo, il surplus gonfiato. Per quello che riguarda le materie prime dice bene, il prezzo è calato per tutti, quindi è un'invariante.
      L'accenno alla competitività è poi fuorviante. Non si può essere tutti contemporaneamente più competitivi, le importazioni di uno sono le esportazioni dell'altro, ed è per questo che si parla di squilibri: se tutti inseguono la competitività nessuno diventa più competitivo e le economie diventano più fragili.

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  3. questi squlibiri sono logici e facilmente risolvibili, ma non con ricette fantasiose come questa del FMI, solo con la conclusione di un esperimento fallimentare sempre piu' pericoloso, si chiama Euro

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