Nel panorama politico tedesco si è acceso uno scontro tra due figure di primo piano: Sahra Wagenknecht e Robert Habeck. E se nella prima fase la leader del BSW ha avuto la meglio, l’episodio è tutt’altro che concluso. Ne scrive il Nordkurier.de
L’accusa di corruzione: il caso BSW-Russia
Durante un evento elettorale a Dresda, il ministro dell’Economia federale, Robert Habeck, membro del partito dei Verdi, ha insinuato che il partito BSW di Sahra Wagenknecht fosse corrotto, accusandolo di ricevere finanziamenti dalla Russia. Questa dichiarazione ha scatenato un’immediata reazione legale da parte della leader del BSW.
Wagenknecht non si è limitata a respingere le accuse ma ha intrapreso un’azione legale, richiedendo che Habeck firmasse una dichiarazione di ritrattazione per ritirare le sue affermazioni. E ora, il ministro ha ceduto, correggendo così le sue parole.
Secondo una portavoce di Habeck, durante l’evento il ministro avrebbe “esagerato un po’”. Ma questa correzione tardiva non è bastata a calmare le acque.
Le dichiarazioni di Habeck a Dresda: un attacco frontale
Durante il suo discorso alla fine di agosto, Habeck aveva lanciato pesanti accuse contro il BSW. Le sue parole precise sono state:
“Farsi pagare per esprimere la propria opinione, comprare voti su Internet, creare eserciti di troll, farsi pagare un’opinione: questo è disgustoso, e non dovrebbe accadere. Sappiamo che AfD e BSW sono pagati allo stesso modo.”
Ma non si è fermato qui. In merito alla politica estera, Habeck ha aggiunto:
“Ovviamente si può avere un’opinione diversa dal governo sulla questione dell’Ucraina. Il governo federale non fa tutto bene. Ma nessuno è completamente comprato – a differenza di AfD e BSW.”
E infine, la frase più pesante:
“Tutti sanno che molti di loro sono pagati da Mosca e Pechino.”
Queste dichiarazioni hanno avuto un forte impatto mediatico, tanto che sono state riprese non solo da testate giornalistiche, ma anche da noti satirici. Tuttavia, Habeck è stato costretto a fare marcia indietro e ha ritirato le accuse.
Wagenknecht risponde: “Le bugie hanno le gambe corte”
Dopo la firma della dichiarazione di ritrattazione da parte di Habeck, Sahra Wagenknecht non ha perso tempo e ha commentato la vicenda su X (precedentemente Twitter), scrivendo:
“Le bugie hanno le gambe corte. (…) Bene che i tribunali abbiano fermato questa diffusione di fake news.”
Ma per Wagenknecht, il ritiro delle accuse non è sufficiente. Secondo lei, Habeck deve fare molto di più.
La richiesta di una pubblica scusa
La soddisfazione della leader del BSW non si ferma alla dichiarazione di cessazione firmata da Habeck. In una lettera inviata dall’avvocato di Wagenknecht al ministro, viene richiesta una pubblica scusa.
Nel documento, l’avvocato di Wagenknecht dichiara:
“Non basta la dichiarazione di ritrattazione, poiché la mia cliente ha diritto alla rimozione delle conseguenze attraverso una dichiarazione pubblica di ritrattazione per l’affermazione di fatto che sia pagata da Mosca e Pechino.”
L’avvocato continua a spiegare che né l’origine dei finanziamenti del BSW è “dubbia”, né le dichiarazioni di un vicecancelliere con accesso a informazioni riservate possono essere considerate semplici opinioni soggettive. Wagenknecht può documentare in modo completo l’origine dei suoi finanziamenti, e pretende che la verità venga chiarita pubblicamente.
Conclusione: Lo scontro è tutt’altro che finito
Nonostante la correzione da parte di Habeck, lo scontro tra questi due leader politici rimane aperto. Wagenknecht vuole una pubblica ritrattazione e una piena scusa, mentre le sue richieste legali mostrano quanto sia determinata a difendere la sua reputazione e quella del suo partito.
Questa battaglia politica non solo mette in luce le tensioni tra due dei partiti più influenti in Germania, ma evidenzia anche l’impatto che la disinformazione e le accuse infondate possono avere sul dibattito pubblico.
Come si evolverà questa situazione? Solo il tempo lo dirà.
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