Martedì scorso, il Cancelliere Olaf Scholz ha dato il via ai lavori per una nuova fabbrica di chip con un gesto simbolico: ha preso in mano una pala rossa e ha sollevato un piccolo mucchio di sabbia davanti ai fotografi. Ma dietro questa scena apparentemente innocua si cela una realtà ben più complessa e costosa. Il governo federale ha stanziato cinque miliardi di euro per questo progetto, una cifra che corrisponde alle tasse annuali di oltre 800.000 contribuenti tedeschi. Il motivo? Costruire una fabbrica di chip a Dresda. Ma c’è da chiedersi: è davvero la strada giusta? Ne scrive Die Zeit
Un’Iniziativa Ambiziosa, ma a Che Prezzo?
Il colosso taiwanese dei chip TSMC, insieme a Bosch, Infineon e alla multinazionale olandese NXP, ha in programma la costruzione di un impianto a Dresda, un progetto dal costo stimato di dieci miliardi di euro. La metà di questa somma sarà coperta dai contribuenti tedeschi. E non finisce qui. Il governo sta già pianificando ulteriori investimenti in altre fabbriche di chip, con sovvenzioni che raggiungono somme astronomiche: dieci miliardi di euro per Magdeburgo, alcune centinaia di milioni per il Saarland, e un altro miliardo per un secondo impianto a Dresda.
Ma questi investimenti colossali rischiano di trasformarsi nel più grande spreco di denaro nella storia della Germania. Le aspettative sono alte, forse troppo. Il Ministro dell’Economia Robert Habeck ha sottolineato che queste iniziative creeranno nuovi posti di lavoro. Tuttavia, ogni nuovo posto nel futuro stabilimento TSMC costerà allo Stato ben 2,5 milioni di euro. Anche ipotizzando che i fornitori creino ulteriori opportunità di lavoro, la spesa per posto di lavoro rimane incredibilmente alta.
Sogni e Realtà: Quando la Logica Vacilla
Un altro argomento utilizzato per giustificare queste sovvenzioni è la necessità di stimolare l’economia nelle regioni dell’Est, per evitare che gli elettori si rivolgano a partiti radicali. Ma gli Stati Uniti ci insegnano che questa strategia può fallire miseramente. Nonostante le massicce sovvenzioni dell’amministrazione Biden, il populismo di Donald Trump rimane forte. Allo stesso modo, in Germania, nonostante i miliardi investiti, AfD e BSW sembrano destinati a un trionfo nelle elezioni regionali dell’Est.
C’è poi la questione dell’indipendenza. Si dice che queste fabbriche renderanno la Germania e l’UE meno dipendenti dall’estero, soprattutto dopo la lezione della pandemia. Ma questo ragionamento, seppur allettante, non è del tutto solido. La produzione di chip è un processo complesso che richiede non solo fabbriche, ma anche materie prime e il contributo di aziende altamente specializzate da tutto il mondo. Finché l’UE non sarà in grado di fare tutto da sola – un obiettivo irrealistico – rimarrà comunque parte di una rete globale di interdipendenze.
La Vera Domanda: È Davvero Necessario?
Il mondo è già pieno di produttori di chip. Oggi, i chip vengono realizzati in Germania, Irlanda, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti, con nuovi impianti previsti in Malesia, Singapore e India. Quindi, è davvero necessario sovvenzionare a tutti i costi queste nuove fabbriche in Germania? La risposta, per molti, è un sonoro “no”. Questi investimenti rischiano di essere un errore costoso, una scommessa azzardata con i soldi dei contribuenti che potrebbe non dare i frutti sperati.