Un blog per raccontare in italiano il dibattito tedesco sulla crisi dell'euro e le nuove ambizioni di Berlino, ma anche per mostrare qualche aspetto meno conosciuto, ma non secondario, del grande miracolo economico tedesco.
Traduco in italiano articoli di economia e politica pubblicati sulle principali testate online tedesche.
Nel 2° trimestre 2024, i prezzi delle immobili residenziali in Germania (destatis.de) mostrano dinamiche interessanti, rivelando un quadro complesso. Ecco cosa c’è da sapere:
Diminuzione rispetto allo scorso anno, ma segni di ripresa
I dati preliminari indicano che i prezzi delle immobili residenziali (indice dei prezzi delle case) sono diminuiti in media del 2,6% rispetto al 2° trimestre 2023. Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, si registra un aumento dell’1,3%. Questo segna il primo incremento rispetto a un trimestre precedente dal 2° trimestre 2022.
Panoramica dell’Indice dei Prezzi delle Case
L’indice dei prezzi delle case (con base 2015 = 100) mostra un calo significativo nel tempo, ma l’ultimo trimestre ha portato un’inversione di tendenza.
Aumenti di Prezzo nelle Diverse Regioni
Nonostante i prezzi siano ancora in calo nella maggior parte delle aree della Germania rispetto al 2° trimestre 2023, si osservano aumenti nei prezzi delle case unifamiliari e bifamiliari in tutte le regioni rispetto al trimestre precedente.
Città Principali in Evidenza
Nelle sette più grandi città della Germania (Berlino, Amburgo, Monaco, Colonia, Francoforte sul Meno, Stoccarda e Düsseldorf), i prezzi sono aumentati dell’1,6% per gli appartamenti e del 2,3% per le case unifamiliari e bifamiliari rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, rispetto al trimestre dello scorso anno, gli appartamenti in queste metropoli sono stati più economici del 1,5%, mentre le case hanno visto una diminuzione del 4%.
Trend nei Distretti Rurali
Anche in altre città grandi e autonome, gli appartamenti hanno mostrato un aumento dei prezzi dell’1,4% rispetto al trimestre precedente, ma un calo dello 0,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Per quanto riguarda le case unifamiliari e bifamiliari, il loro costo è aumentato dell’1,3% rispetto al 1° trimestre 2024, ma è comunque più basso del 4,9% rispetto al 2° trimestre 2023.
In distritti rurali scarsamente popolati, i compratori hanno speso il 0,9% in più per le case unifamiliari e bifamiliari rispetto al 1° trimestre 2024, ma hanno pagato ancora il 5% in meno rispetto al 2° trimestre 2023. Gli appartamenti in queste aree hanno visto una diminuzione del 3% rispetto al trimestre precedente e del 6,5% rispetto al trimestre dello scorso anno.
Conclusione
In sintesi, mentre i prezzi delle immobili residenziali mostrano una diminuzione rispetto all’anno scorso, l’aumento dei prezzi rispetto al trimestre precedente potrebbe suggerire una possibile ripresa nel mercato immobiliare. Sarà interessante osservare come questi trend evolveranno nei prossimi mesi.
Nel primo semestre del 2024, la Germania ha visto un rallentamento significativo nel suo commercio estero, con esportazioni e importazioni in calo rispetto all’anno precedente. I numeri sono chiari: le esportazioni tedesche hanno raggiunto un valore complessivo di 801,7 miliardi di euro, registrando una flessione dell’1,6% rispetto al 2023, mentre le importazioni sono scese del 6,2%, fermandosi a 662,8 miliardi di euro.
Settori in Calo: Auto, Macchinari e Chimica
Alcuni dei settori più forti della Germania hanno subito una battuta d’arresto. Le esportazioni di veicoli e componenti, che da sempre trainano l’economia tedesca, sono calate del 2,4%, fermandosi a 135,3 miliardi di euro. Anche le esportazioni di macchinari hanno segnato un -4,4%, raggiungendo 109,6 miliardi di euro. La stessa tendenza negativa si è vista nel settore chimico, con un calo del 4,4% rispetto all’anno scorso.
Chi Compra e Chi Vende: Partner Commerciali
Gli Stati Uniti rimangono il principale acquirente dei prodotti tedeschi, con esportazioni per un valore di 80,7 miliardi di euro, seguiti da Francia e Paesi Bassi. Sul fronte delle importazioni, la Cina si conferma il maggiore fornitore, con beni importati per un totale di 73,5 miliardi di euro.
Un Surplus Che Fa Ben Sperare
Nonostante il calo generale, la Germania ha registrato un surplus commerciale di 138,8 miliardi di euro, un aumento significativo rispetto all’anno precedente. Questo dimostra che, nonostante la frenata, l’economia tedesca rimane resiliente.
Un Giugno Da Dimenticare
Giugno 2024 è stato particolarmente duro per il commercio estero: le esportazioni sono scese dell’8,2% rispetto allo stesso mese del 2023, mentre le importazioni hanno subito un calo del 9,2%. Anche con questi numeri, però, la Germania continua a mantenere una posizione di forza a livello globale, anche se con qualche segnale di rallentamento in settori chiave.
L’istituto di economia tedesca (iw) svela i retroscena del bilancio ue: pubblicato ad agosto 2024 il rapporto “Nettozahler und Nettoempfänger in der EU” che fotografa la realtà del 2023 – chi mette la mano al portafoglio e chi ride sotto i baffi? ecco chi contribuisce di più e chi si gode i frutti dell’unione – le risorse finanziarie e le priorità politiche dell’ue sotto la lente: cosa bolle in pentola a Bruxelles?
Il Bilancio dell’UE e la Redistribuzione delle Risorse
Nel 2023, il bilancio dell’UE ammontava a 173,1 miliardi di euro, con 143,4 miliardi di euro redistribuiti tra gli Stati membri e altri 66,1 miliardi di euro stanziati attraverso il programma NextGenerationEU (NGEU). Il rapporto IW evidenzia che la Germania è rimasta il maggiore contribuente netto, con un saldo negativo di 17,4 miliardi di euro. Questo importo è quasi il doppio rispetto al contributo netto della Francia, che si è attestato a circa 9 miliardi di euro. Dall’altro lato dello spettro, la Polonia è emersa come il principale beneficiario netto, ricevendo circa 8 miliardi di euro in più di quanto ha contribuito.
Il Ruolo di Germania e Francia nel Bilancio dell’UE
La Germania, con la sua economia robusta e la sua posizione centrale all’interno dell’UE, continua a sostenere il peso maggiore nel finanziamento delle attività dell’Unione. Tuttavia, a causa della recente debolezza economica, la posizione netta della Germania è diminuita rispetto al 2022, quando il suo contributo netto era di 19,7 miliardi di euro. Questa riduzione riflette non solo le difficoltà economiche interne, ma anche un cambiamento nella distribuzione delle risorse all’interno dell’UE. Mentre il contributo della Germania diminuisce, il peso finanziario si sta spostando su altri paesi, come la Spagna e il Portogallo, che stanno vivendo una crescita economica più forte.
L’Impatto di NextGenerationEU
Un elemento chiave del rapporto è l’analisi del programma NextGenerationEU (NGEU), concepito per stimolare la ripresa economica post-pandemia. Questo programma ha alterato temporaneamente le dinamiche tradizionali dei flussi finanziari all’interno dell’UE, favorendo paesi come la Grecia e il Portogallo, che hanno ricevuto significativi aumenti nelle risorse grazie a NGEU. Ad esempio, la Grecia ha beneficiato di un supporto finanziario pari all’1,31% del suo Reddito Nazionale Lordo (RNL) attraverso NGEU, evidenziando l’importanza di questo strumento nel sostenere le economie più fragili.
Confronto con il Passato e Lezioni dal Futuro
Un confronto con i dati degli anni precedenti offre spunti interessanti su come le posizioni nette dei paesi siano cambiate nel tempo. La diminuzione della posizione netta della Germania nel 2023, rispetto al 2022, è significativa e solleva domande su come l’UE potrebbe dover adattare le sue politiche finanziarie in risposta a cambiamenti economici interni e globali. Questa evoluzione riflette non solo le sfide economiche che il paese sta affrontando, ma anche la necessità di un riequilibrio all’interno dell’UE.
Disparità tra Politiche Agricole e di Coesione
Il rapporto distingue chiaramente tra i benefici derivanti dalle politiche agricole e quelli derivanti dalle politiche di coesione. Mentre la Grecia, la Bulgaria e la Lituania traggono maggiori vantaggi dalle politiche agricole, paesi come la Croazia, la Slovacchia e l’Ungheria beneficiano principalmente dei fondi di coesione. Questa disparità suggerisce la necessità di rivedere e potenzialmente semplificare le regole di allocazione dei fondi, in modo che possano essere erogati più rapidamente e in modo più mirato, specialmente in vista di una possibile futura espansione dell’UE.
Possibili Conseguenze dell’Allargamento dell’UE
Un altro tema importante sollevato dal rapporto riguarda l’impatto potenziale dell’allargamento dell’UE, in particolare in considerazione delle discussioni in corso sull’adesione dell’Ucraina e di altri paesi. L’ingresso di nuovi membri richiederebbe non solo riforme nei processi decisionali dell’UE, ma anche un adattamento del bilancio dell’Unione. In particolare, sarebbe necessario concentrarsi nuovamente sui paesi più poveri, assicurando che le risorse di coesione siano distribuite in modo da favorire uno sviluppo equilibrato.
Effetto a Lungo Termine delle Politiche di Coesione
Le politiche di coesione mirano a ridurre le disparità economiche tra le regioni dell’UE, e il fatto che i paesi dell’Europa dell’Est siano i principali beneficiari suggerisce un possibile percorso verso la convergenza economica con l’Europa occidentale. Tuttavia, la sostenibilità di questa convergenza resta incerta. Sarà interessante osservare se, nel lungo termine, queste regioni riusciranno a diventare più indipendenti dai fondi UE o se emergeranno nuove forme di dipendenza economica.
Implicazioni Politiche e Futuri Sviluppi
I risultati del rapporto IW potrebbero avere importanti implicazioni politiche. Paesi come la Germania, in qualità di principali contributori, potrebbero chiedere una revisione delle politiche di spesa dell’UE, soprattutto se ritengono che i benefici non siano equamente distribuiti. D’altra parte, i beneficiari netti avranno un forte incentivo a difendere lo status quo, evidenziando l’importanza delle politiche di coesione per la stabilità dell’UE.
Guardando al futuro, l’UE dovrà affrontare nuove sfide, come la transizione verde, la digitalizzazione e la crescente disparità economica tra i suoi Stati membri. Questi temi potrebbero richiedere un ripensamento delle modalità di finanziamento dell’Unione e delle sue priorità di spesa. La capacità dell’UE di adattarsi e rispondere a queste sfide determinerà in gran parte la sua capacità di mantenere la coesione tra i suoi membri e di garantire una crescita sostenibile per tutti.
Conclusione
Il rapporto IW 2024 offre un quadro chiaro delle attuali dinamiche finanziarie all’interno dell’UE, mostrando come le risorse siano distribuite tra i vari Stati membri e quali siano le implicazioni di tali dinamiche. Esso non solo aiuta a comprendere meglio il presente, ma fornisce anche spunti cruciali per riflettere sul futuro dell’Unione. In un’epoca in cui la solidarietà europea è più che mai necessaria, queste analisi diventano fondamentali per orientare le politiche future e garantire che l’UE possa continuare a prosperare come un’entità coesa e dinamica.
In un recente video, lo youtuber Marcello Ascaniha intervistato diversi giovani professionisti italiani che vivono e lavorano a Berlino. L’obiettivo era capire quali lavori svolgono, quanto guadagnano e se i loro stipendi sono sufficienti per vivere in città. Questo articolo riassume le interviste e analizza le differenze tra il mercato del lavoro a Berlino e quello italiano, con particolare attenzione a Milano.
Professioni e Stipendi
Marcello ha parlato con professionisti di vari settori, principalmente tecnologici e finanziari. Ecco alcuni esempi:
Alex: Machine Learning Engineer per Tesla, con uno stipendio base di 65.000 euro più bonus.
Francesco: Software Engineer per Tesla, guadagna circa 81.000 euro l’anno.
Valerio: Software Engineer nel settore automotive, con uno stipendio di circa 60.000 euro.
Daniele: Consulente SAP Junior per un’azienda di consulenza tedesca, con uno stipendio di 41.000 euro più bonus.
Giovanni: Assistente universitario, guadagna circa 1.150 euro al mese.
Simone: Cuoco, guadagna circa 2.000 euro al mese.
Settori con Stipendi più Alti
I settori tecnologico e finanziario offrono stipendisignificativamente più alti rispetto a quelli in Italia. Questo è evidente nei salari di coloro che lavorano per aziende come Tesla e startup tecnologiche. I professionisti STEM, in particolare programmatori e ingegneri, sono molto richiesti e ben pagati.
Costo della Vita a Berlino
Nonostante il costo della vita a Berlino sia paragonabile a quello di Milano, gli stipendi più alti permettono ai lavoratori di avere un maggiore potere d’acquisto e di risparmiare di più. Questo è un aspetto fondamentale per chi pianifica il futuro, ad esempio per l’acquisto di una casa o la formazione di una famiglia.
Impatto Lavorativo
Molti degli intervistati ritengono che il loro lavoro abbia un impatto positivo nel mondo. Ad esempio, i lavoratori di Tesla sono orgogliosi di contribuire alla transizione verso l’energia sostenibile. Anche chi lavora nel settore dell’educazione, come gli sviluppatori di Blinkist, sente di avere un ruolo importante nell’aiutare le persone ad acculturarsi.
Gender Pay Gap
Elisa, una delle intervistate, ha menzionato la presenza di un divario retributivo di genere (gender pay gap) nel settore del marketing. Gli uomini tendono a guadagnare di più rispetto alle donne, anche se ci sono eccezioni.
Esperienze Lavorative Precedenti
Alcuni intervistati hanno esperienza lavorativa precedente in Italia, mentre altri sono arrivati direttamente a Berlino dopo aver completato gli studi. Questo influisce sulla loro percezione delle differenze salariali e del costo della vita tra i due paesi.
Settore della Ristorazione
Simone, un cuoco, ha notato che anche se il suo stipendio è sufficiente per vivere a Berlino, c’è sempre margine per migliorare. Questa osservazione riflette una realtà simile a quella italiana nel settore della ristorazione.
Giovani Professionisti
La maggior parte degli intervistati sono giovani professionisti, spesso sotto i 30 anni, che stanno costruendo le loro carriere in un ambiente internazionale. Questo dimostra come Berlino sia una città attraente per i giovani talenti italiani in cerca di opportunità professionali.
Conclusione
Le interviste dello youtuber Marcello Ascani mostrano chiaramente che Berlino offre stipendi più alti rispetto a Milano, soprattutto nei settori tecnologico e finanziario. Il costo della vita simile a quello di Milano permette ai professionisti di risparmiare di più e pianificare meglio il loro futuro. La presenza di un vivace ecosistema di startup rende Berlino una destinazione ideale per i giovani talenti italiani. Infine, la diversità delle esperienze lavorative e delle retribuzioni evidenzia l’importanza di scegliere il giusto percorso professionale per massimizzare le proprie opportunità.
Alla fine del 2023, il numero di prostitute regolarmente registrate presso le autorità in Germania secondo la legge per la protezione delle prostitute (ProstSchG) era di circa 30.600. Questo rappresenta un aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente (2022: 28.300). Nonostante l’incremento, il numero rimane comunque significativamente inferiore a quello registrato prima della pandemia di Covid-19, quando alla fine del 2019 si contavano ancora 40.400 prostitute registrate.
L’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha anche comunicato che il numero delle autorizzazioni valide o provvisorie per un’attività di prostituzione è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, con 2.300 permessi. Alla fine del 2019, il numero delle attività di prostituzione registrate era di 2.200. È importante notare che la statistica include le registrazioni e le autorizzazioni basate sulla ProstSchG in vigore dal 1° luglio 2017, mentre le attività e le prostitute non registrate non sono incluse.
Un quinto delle prostitute registrate possiede la cittadinanza tedesca. Tra le circa 30.600 prostitute registrate, la maggior parte, ovvero 23.100 (75%), aveva un’età compresa tra i 21 e i 44 anni. 6.500 (21%) avevano 45 anni o più, e 1.100 (4%) avevano tra i 18 e i 20 anni. In termini di nazionalità, 5.400 prostitute avevano la cittadinanza tedesca, pari al 18% del totale. Le tre nazionalità straniere più comuni tra le prostitute erano la rumena con 11.100 (36% di tutte le prostitute registrate), la bulgara con 3.400 (11%) e la spagnola con 2.100 (7%).
Di seguito, un grafico che illustra la distribuzione delle prostitute registrate per cittadinanza e continente di provenienza:
Nel dettaglio, la distribuzione è la seguente:
Totale in Germania: 30.636
Nazionalità Tedesca: 5.392
Nazionalità Non Tedesca: 25.244
Di cui:
Europa: 23.109
Asia: 1.247
America: 622
Analisi della Distribuzione
Il grafico mostra chiaramente che la maggior parte delle prostitute registrate in Germania proviene da paesi europei. Questo dato è in linea con le tendenze osservate negli anni precedenti. È interessante notare anche la presenza significativa di prostitute con cittadinanza tedesca, che rappresentano comunque una minoranza rispetto al totale.
La distribuzione per continente evidenzia che l’Europa è la principale area di provenienza, seguita da Asia e America. Questo potrebbe essere dovuto a vari fattori socio-economici che influenzano la migrazione e il lavoro nel settore della prostituzione.
Considerazioni Finali
Questi dati offrono uno spaccato significativo della realtà della prostituzione in Germania. La legge per la protezione delle prostitute (ProstSchG) ha portato a una maggiore regolamentazione e controllo del settore, ma è evidente che esiste ancora un numero considerevole di persone coinvolte. Le dinamiche di nazionalità e età delle prostitute registrate forniscono ulteriori spunti di riflessione per le politiche sociali e di immigrazione.
Continueremo a monitorare questi dati per comprendere meglio l’evoluzione del fenomeno e l’impatto delle normative in vigore.
Uno studio dell’Ufficio Federale di Statistica tedesco ha rivelato una cosa interessante: un bel po’ di gente in Germania vive da sola rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea. Nel 2023, il 20,3% della popolazione tedesca viveva da sola, ben più della media dell’UE che è del 16,1%. Questo pone la Germania tra i paesi con più persone che vivono da sole in Europa, superata solo da alcuni paesi nordici come Finlandia, Lituania, Svezia, Danimarca ed Estonia.
Secondo i dati di Eurostat, la tendenza al vivere da soli è in aumento quasi ovunque in Europa. Tra il 2013 e il 2023, la percentuale di persone sole nell’UE è cresciuta dal 14,2% al 16,1%. I paesi che hanno visto il maggior aumento includono Bulgaria, Lituania e Finlandia, con incrementi significativi rispettivamente del 9,3%, 8,5% e 6,2%.
Particolarmente rilevante è il confronto tra generazioni: le persone anziane vivono quasi il doppio delle volte da sole rispetto alla popolazione generale. Nel 2023, il 31,6% degli individui di età pari o superiore ai 65 anni viveva da solo nell’UE, con percentuali più alte in paesi come la Lituania, dove oltre la metà delle persone anziane risiede da sola (51,0%). In contrasto, in Slovacchia questa percentuale è significativamente inferiore, con solo l’11,6% degli anziani che vive in solitudine.
Questi dati evidenziano un cambiamento sociale significativo nell’Unione Europea, con un aumento della propensione al vivere da soli che riflette diverse dinamiche culturali ed economiche tra i vari stati membri.
Ciò solleva importanti considerazioni su come la società e le politiche pubbliche possono adattarsi a questa tendenza in evoluzione, garantendo il benessere e la coesione sociale, specialmente per le fasce di popolazione più vulnerabili come gli anziani. Resta da vedere come i paesi europei si adegueranno a queste sfide demografiche in futuro.