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sabato 21 settembre 2013

E' nelle vostre mani...

NachDenkSeiten, interessantissimo sito di analisi politica ed economica, a poche ore dal voto lancia un appello: se volete un cambiamento, allora votate un rosso-rosso-verde. Pensateci bene, è nelle vostre mani. Questo blog condivide l'appello. Da Nachdenkseiten.de

Se pensate che l'austerità imposta dal governo attuale debba proseguire e che il numero dei disoccupati in Europa continui a salire, oppure scenda molto lentamente nel corso dei prossimi anni:

Disoccupati in Europa


- che la Germania, invece di aumentare i salari e la domanda interna, prosegua con la solita dipendenza dall'export che distrugge i posti di lavoro dei nostri vicini di casa:

Quota dell'export sul PIL

- che gli avanzi commerciali e i profitti da record delle imprese orientate all'export continuino a crescere indisturbati a spese delle retribuzioni e dei consumi interni, vale a dire la prosperità generale del popolo tedesco:

Andamento dell'export (rosso), in rapporto ai consumi delle famiglie tedesche e alle retribuzioni. Fonte Querschuesse.de

- se volete che i nostri avanzi commerciali continuino a crescere affinché anche altri paesi, oltre a Grecia, Portogallo, Spagna, Italia e Francia si debbano indebitare per acquistare i beni prodotti in Germania, senza poi essere in grado di rimborsare i prestiti:

Saldo tra import ed export

- notate, i crediti tedeschi verso l'estero provenienti dai surplus delle partite correnti, corrispondono ai debiti degli altri paesi:

Crediti tedeschi verso l'estero, imprese e banche

- che si continui a fare concorrenza ai nostri vicini europei a colpi di moderazione salariale:

Costo del lavoro per unità di prodotto in Europa
- che fra i nostri vicini in Europa sia sempre piu' popolare l'immagine del "tedesco cattivo":


- che i nostri futuri "successi nell'export" siano raggiunti con una ulteriore estensione del settore a basso salario, che già oggi conta circa 8 milioni di lavoratori: 

Numero di occupati nel settore a basso salario (meno di 2/3 del salario mediano).



- che le nostre imprese possano accrescere  la loro competitività con una ulteriore diffusione del lavoro interinale (ed ora anche dei contratti d'opera):

Crescita del numero di lavoratori interinali.


- che un numero sempre maggiore di occupati che vorrebbero lavorare full time, siano relegati in lavori a tempo parziale:

Percentuale di lavoratori part-time sul totale (rosso)


- che un numero sempre maggiore persone occupate debba ricorrere ai sussidi pubblici (ALG II) per raggiungere il livello minimo di sussistenza. Mentre lo stato, dal 2007 al 2011, ha speso 53 miliardi di Euro di sussidi salariali per i datori di lavoro, invece di introdurre un salario minimo:

Numero in milioni (blu scuro) di lavoratori che ricevono un sussidio pubblico (ALG II) per raggiungere il minimo di sussistenza. In blu chiaro il numero complessivo dei destinatari di sussidi pubblici, in rosso il rapporto fra i due numeri.

- che gli alti redditi e i patrimoni paghino sempre meno tasse:

Percentuale di gettito proveniente dalla tassazione delle diverse fonti di reddito.

- che gli investimenti pubblici e le risorse finanziarie per il mantenimento dello stato sociale nel nostro paese continuino a scendere:

Investimenti pubblici  complessivi 1960-2012

- che i poveri siano sempre piu' poveri e i ricchi sempre piu' ricchi, e che in questo modo lo sviluppo economico sia sempre piu' instabile:

Aumento/riduzione del reddito disponibile delle famiglie suddivise per decili di reddito, dal 1999 al 2009

- che le possibilità di successo nell'educazione siano cosi' fortemente dipendenti dallo status dei genitori, come in nessun altro paese del mondo:

Quanti sono i giovani che accedono alle università o Fachhochschule, su 100 figli di laureati (arancioni) e non laureati (giallo). Il sistema educativo tedesco resta profondamente classista ed elitario.

Se siete rassegnati a questo stato di cose e volete che tutto continui nello stesso modo, allora domenica potrete votare Angela Merkel, la CDU/CSU oppure la FDP.

Se invece pensate che la Germania abbia bisogno di un corso economico ancora piu' liberista, allora votate „Alternative für Deutschland“ (AfD).

Se invece volete che su alcuni punti ci possano essere dei piccoli cambiamenti, ma in sostanza nulla cambi, allora potete sperare in una Grosse Koalition fra CDU/CSU e SPD, oppure un nero-verde.

Se invece sperate in un'alternativa al solito coro del "le cose da noi vanno bene" e in una maggioranza a sinistra del cosiddetto centro, dovreste segnalare con la vostra scheda elettorale che in quanto cittadino, dal nuovo governo vi aspettate qualcosa di diverso.

Un segnale veramente molto forte sarebbe votare per una coalizione rosso-rosso-verde, in modo da mettere una spina nel fianco dei poteri economici, e dare una rappresentazione politica ai milioni di cittadini che a causa della loro esperienza di vita hanno smesso ormai da tempo di votare. Forse riusciremmo ad evitare una ulteriore divisione della nostra società








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martedì 19 marzo 2013

Di chi è la colpa?


Dopo lo scaricabarile, NachDenkSeiten.de, interessante sito di analisi economica da sempre critico verso le politiche merkeliane, individua i responsabili della patrimoniale cipriota. Non è tutta colpa dei tedeschi. Jens Berger Da NachDenkSeiten

Secondo i racconti fatti dagli insider e raccolti dal Financial Times e dal cipriota Kathimerini, il poker della negoziazione si è svolto in questo modo: nel pomeriggio Angela Merkel ha messo la pistola alla tempia del nuovo presidente Nikos Anastasiades - un politico conservatore che con il sostegno di Merkel ha vinto le elezioni contro il suo avversario Christofias. L'offerta: il denaro dal fondo ESM arriverà solo se i risparmiatori ciprioti parteciperanno ai costi del salvataggio. Anastasiades ha quindi proposto una tassa speciale alquanto moderata del 3.5 % sui depositi bancari sotto i 100.000 €, e del 7.5 % sui depositi superiori ai 100.000 €. Se in questi giorni i commentatori conservatori si  strappano i vestiti per la violazione della garanzia sui depositi, allora dovrebbero mettere nero su bianco i nomi. L'idea di far passare alla cassa anche i piccoli risparmiatori, a quanto pare è arrivata dal capo del FMI Christine Lagarde, ed è stata imposta ai ciprioti da Angela Merkel.

Si apre il sipario per Wolfgang Schäuble

Nelle negoziazioni successive, la questione non era piu' se i risparmiatori dovevano essere coinvolti, ma in quale misura. Dopo che il lato cipriota nella negoziazione aveva approvato una partecipazione del risparmiatore tutto sommato moderata, Wolfgang Schäuble ha preso la palla al balzo e ha messo di nuovo la pistola alla tempia di Anastasiades. Non si tratta piu' del 3.5% e del 7.5%, ma della somma complessiva da ricavare con la tassa speciale. I 7 miliardi di Euro decisi da Schäuble, corrispondono a quasi il doppio di quanto in precedenza era stato definito prelievo "moderato". Anastasiades è uscito dalla stanza arrabbiato e ringhiando: "state cercando di ucciderci".

Si apre il sipario su Jörg Asmussen

A questo punto entra in scena il membro del board BCE Jörg Asmussen e chiarisce ai ciprioti: in caso di un fallimento dei negoziati, la BCE a partire da martedi' è pronta a chiudere la sua linea di credito per le due banche cipriote piu' grandi. Decisione che avrebbe portato il sistema bancario cipriota al crollo immediato. Il governo cipriota non aveva alcuna scelta - bere o affogare.

Il risultato finale non getta una buona luce sul presidente cipriota. La partecipazione dei piccoli risparmiatori alla tassa speciale non è stata in realtà una richiesta specifica dei tedeschi, del FMI, dell'Eurogruppo o della BCE. A Cipro è stato richiesto "esclusivamente" di raccogliere 7 miliardi di Euro con una tassazione straordinaria. E questa somma si sarebbe potuta ottenere senza tanti problemi anche evitando la partecipazione dei piccoli risparmiatori. Secondo i calcoli di Barclays Capital, Cipro avrebbe potuto raggiungere i 7 miliardi di Euro anche senza tassare i depositi bancari sotto i 100.000 €, e tassando i depositi oltre i 100.000 € con un 15.5 % di prelievo.

E' stato il presidente Anastasiades a decidere se i piccoli risparmiatori dovevano essere coinvolti oppure se a partecipare dovevano essere i numerosi e facoltosi clienti russi. Anastasiades del resto non sarebbe stato un vero conservatore, appoggiato da Merkel in campagna elettorale, se avesse deciso difendere i piccoli risparmiatori e far pagare quelli grandi.
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