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sabato 14 settembre 2019

Voci dalla stampa tedesca

Dalla stampa tedesca arriva un coro di critiche nei confronti di Draghi e della BCE a guida italiana. Sono ormai lontani i tempi in cui Draghi si faceva fotografare sorridente dalla Bild con un elmo prussiano in mano. Dalla Bild



L'eco alle decisioni della BCE: devastante!

Commentatori ed esperti del mondo finanziario si rivolgono a Draghi ricoprendolo di critiche!

- Handelsblatt scrive: "Nella sua lotta contro la bassa inflazione nell'eurozona, il presidente della BCE Draghi ha caricato un nuovo bazooka. (...) Non è pensabile che Mario Draghi possa essere considerato responsabile per la debole inflazione dell'eurozona. Ma lo è sicuramente per le tracce profonde lasciate dalla politica monetaria della BCE nei bilanci delle banche e nei conti correnti dei risparmiatori. Quando Draghi lascerà l'incarico a fine ottobre, lascerà alle sue spalle un'eredità pesante"

- Per quanto riguarda i nuovi acquisti di obbligazioni, Hans-Peter Burghof, professore di economia bancaria presso l'Università di Hohenheim, ha detto alla FAZ: "Penso che semplicemente sia molto problematico. Quali obbligazioni dovranno ancora essere acquistate? Prima o poi la BCE arriverà all'idea folle di acquistare azioni"

- La Neue Zürcher Zeitung descrive le misure della BCE come "azionismo selvaggio". Si tratterebbe "piu' che altro di un segno della sua impotenza". E inoltre: "A beneficiarne saranno solo i possessori di azioni, i proprietari di case, i debitori. L'economia nel suo complesso, tuttavia, soffrirà per gli effetti collaterali. Una medicina inizialmente salutare è degenerata in un veleno".

- La "Rheinische Post" titola: "i piu' stupidi sono i risparmiatori europei". E scrive: "la decisione della BCE può essere ricondotta a un semplice denominatore: gli stupidi restano i risparmiatori, e fare debiti continua ad essere premiato. Le istituzioni monetarie di Francoforte non sembrano avere idea di come sia possibile liberare l'Europa da questo dilemma". E ancora: "in questo modo nella società si crea una nuova frattura sociale potenzialmente esplosiva. La BCE agisce in maniera irresponsabile, e ha già sparato tutte le sue cartucce". E aggiunge: "le regole di stabilità dell'euro già da tempo sono solo una tigre di carta".

- La "Süddeutsche Zeitung" almeno inizialmente prova a difendere il presidente della BCE, elogiando la sua politica degli ultimi anni - ma tuttavia è molto critica sull'eredità che lascia al suo successore: "Draghi ha fatto grandi cose con misure molto criticate. Le decisioni di giovedì, tuttavia, mostrano che ora ha smarrito la strada. Il suo successore, la francese Christine Lagarde, dovrà cambiare rotta".

- Nel suo „Morning Briefing“ quotidiano, il giornalista Gabor Steingart scrive: "con le recenti decisioni della BCE, la comunità finanziaria europea celebra una Woodstock della frivolezza". Sul bilancio della BCE già oggi ci sono obbligazioni per un valore superiore ai 2,6 trilioni di euro. Vale a dire circa sette volte il bilancio federale tedesco del 2020. "Si vuole continuare a pompare le economie con la droga del credito. Il "colpo fatale" viene accettato senza troppe preoccupazioni". Le conseguenze: "i mercati azionari sono in forte espansione, anche se l'economia reale segnala tendenze di raffreddamento. Il denaro a buon mercato assicura che l'economia finanziaria e quella reale si siano ormai disallineate".

Le decisioni prese ieri sono una cattiva notizia non solo per i risparmiatori, ma anche per le banche. A dare l'allarme è Joachim Wuermeling, capo dell'autorità di controllo bancario della Bundesbank.

Gli istituti di credito in Germania tradizionalmente ottengono la maggior parte dei loro guadagni dal margine sugli interessi, ha dichiarato il dirigente di Bundesbank alla rivista "Focus". "In una fase di bassi tassi di interesse, mano a mano che il margine si fa sempre piu' ridotto, questo modello non garantisce quasi più nulla. La supervisione bancaria è allarmata". Wuermeling è responsabile della supervisione bancaria presso la Bundesbank.

Secondo Wuermeling, gli istituti di credito tedeschi nel 1990 su ogni 100 euro prestati guadagnavano 1,72 euro. Oggi meno di un euro.

Per l'economista Lüder Gerken le recenti decisioni della BCE sono "un atto di disperazione". "Fondamentalmente la BCE ha già sparato tutte le sue cartucce. Sta solo cercando di compensare i fallimenti nei bilanci degli Stati membri. Ma non ci riuscirà",  ha dichiarato il direttore del Center for European Policy (CEP) in un'intervista alla Neue Osnabrücker Zeitung.
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lunedì 17 dicembre 2018

Due rifugiati su tre sono sussidiati Hartz

L'associazione degli imprenditori nei giorni scorsi ha elogiato il livello di integrazione raggiunto dai rifugiati sul mercato del lavoro, del resto gli industriali non hanno di che lamentarsi: in una fase di forte crescita economica hanno a disposizione un esercito di lavoratori a basso costo la cui permanenza in Germania spesso è legata al mantenimento del posto di lavoro, uno scenario ideale per portare avanti la guerra fra poveri. Dati alla mano, quelli della Bundesagentur für Arbeit, a piu' di 3 anni dalla decisione unilaterale con cui il governo nell'estate del 2015 apriva le frontiere, due rifugiati su tre sono sussidiati Hartz. Ne parla la Bild Zeitung su dati della Bundesagentur für Arbeit


Il presidente dell'associazione dei datori di lavoro (BDA) Ingo Kramer nei giorni scorsi ha elogiato il livello di integrazione raggiunto dai rifugiati nel mercato del lavoro tedesco. "Io stesso sono sorpreso che tutto stia procedendo così velocemente", ha detto Kramer alla "Augsburger Allgemeine".

- Degli 1,6 milioni di migranti provenienti dai principali paesi di partenza dei rifugiati (Afghanistan, Eritrea, Iraq, Iran, Nigeria, Pakistan, Somalia e Siria), 360.000 sono attualmente occupati (settembre 2018). Il 41% in più rispetto a un anno fa!

- Ciò significa: il 31,6% dei migranti provenienti dai principali paesi di partenza (in età compresa tra i 15 e i 65 anni) è occupato. Fra gli stranieri questa quota raggiunge il 50,3%, il 67,7% fra tutte le persone residenti in Germania.

- Il 36%, cioè 185.580 persone, restano comunque disoccupate! Un anno fa erano ancora il 44,8%. Un confronto: nel complesso, il tasso di disoccupazione tra i bulgari e i rumeni in Germania è rispettivamente del 5,8% e del 7,7%.

- Ma: due rifugiati su tre provenienti dai principali paesi di partenza dei rifugiati (63,7%) percepiscono un sussidio Hartz IV, sul totale della popolazione i percettori di un sussidio sono invece il 9% e il 20,6% fra tutti gli stranieri che vivono in Germania. Nel complesso 992.202 rifugiati ad agosto percepivano un sussidio Hartz IV.

- Secondo la Bundesagentur für Arbeit, i rifugiati disoccupati sono "prevalentemente giovani e maschi". Sempre secondo l'analisi della BA, "vengono spesso utilizzati per lavori in cui le competenze linguistiche non sono il fattore più importante". A novembre c'erano infatti 22.000 rifugiati disoccupati in cerca di un lavoro nelle pulizie, 21.000 cercavano nella logistica, 15.000 come aiutanti in cucina e 10.000 nelle vendite.

- Tra il dicembre 2017 e il novembre 2018, 116.000 persone provenienti dai paesi di partenza dei rifugiati hanno trovato un lavoro, hanno avviato un'attività in proprio o hanno iniziato un percorso di formazione. Più di un rifugiato su tre ha trovato un'occupazione nel "lavoro temporaneo", cioè nel lavoro interinale.


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martedì 12 marzo 2013

10 anni di Agenda 2010


A dieci anni dalla presentazione dell'Agenda 2010 dei rosso-verdi, Bild.de intervista l'ex Cancelliere Gerhard Schröder. Il dibattito sugli effetti delle riforme resta aperto. Da Bild.de

Dieci anni fa, il 14 marzo 2003, il cancelliere Gerhard Schröder annuncio' al Bundestag l'Agenda 2010 - secondo molti esperti alla base della crescita odierna e della competitività della Germania. Bild ha intervistato l'ex Cancelliere

BILD: Immaginava allora di dover perdere il suo posto di Cancelliere a causa delle riforme, Herr Schröder?

Gerhard Schröder: Guidare politicamente un paese significa anche correre il rischio di non essere rieletti a causa di una decisione necessaria. Bisogna avere il coraggio. Nella politica di oggi sembra mancare. Una cosa è certa: allora l'Agenda era indispensabile, nel vero senso del termine!

Senza l'Agenda la Germania si sarebbe trovata in emergenza?

C'era il pericolo. La situazione economica stava peggiorando, avevamo 5 milioni di disoccupati. Per questo motivo dovevamo modificare i sistemi di sicurezza sociale, affinché potessero restare sostenibili per il contribuente. Dovevamo rendere l'economia piu' competitiva, perché i posti di lavoro si creano solo se riusciamo ad esportare i nostri prodotti. E abbiamo speso di piu' per l'istruzione, solo per lo sviluppo delle scuole a tempo pieno 4 miliardi di Euro.

Qual'è stata la parte piu' importante dell'Agenda?

Abbiamo creato un nuovo equilibrio fra la responsabilità individuale per la propria vita e l'aiuto dello stato. Ciascuno deve fare il possibile per se stesso. Lo stato in cambio deve aiutare affinché un disoccupato possa tornare indipendente e trovare un lavoro ragionevolmente pagato, ad esempio con la formazione. Questo pensavamo con il motto "esigere e promuovere".

Lei sapeva quale ondata di proteste avrebbe causato?

Era chiaro che questa decisione sarebbe stata dolorosa per molte persone. Ma non c'era modo di sottrarsi. Sapevamo anche che gli effetti positivi della decisione sarebbero arrivati dopo anni. In questo spazio di tempo puo' venire meno la legittimazione democratica di una politica. Soprattutto se ogni elezione regionale viene considerata come una piccola elezione federale.

Nell'est erano in migliaia con le "manifestazioni del lunedi'" a protestare contro la sua politica. Ne fu colpito?

Certo, naturalmente! Fui molto colpito. Ma le manifestazioni rappresentano l'essenza della democrazia. E' comprensibile che le persone coinvolte decidano di manifestare in strada.

Hartz IV doveva essere una misura provvisoria. Ma la maggior parte degli oltre 4 milioni di destinatari riceve gli aiuti per mesi o addirittura anni. Il concetto "esigere e promuovere" è fallito?

No. Milioni di persone sono tornate sul mercato del lavoro. Coloro che ancora ricevono i sussidi, dovranno essere formati affinché possano avere una possibilità sul mercato del lavoro. E coloro che sono in grado di lavorare, ma si rifiutano, devono fare i conti con le sanzioni. Questa è una buona cosa.

Lei ha contribuito all'estensione massiccia del lavoro interinale. Un errore?

Naturalmente abbiamo fatto degli errori. Non esiste una politica perfetta. Bisogna riconoscere gli errori e fare il possibile per correggerli. E in tema di lavoro a tempo servono delle correzioni. Un lavoratore a tempo non deve guadagnare meno del suo collega con un posto fisso. A proposito: abbiamo cercato di introdurre il salario orario minimo, parallelamente all'Agenda, ma non avevamo la maggioranza nella camera federale (Bundesrat). Chi lavora, deve poter vivere del suo lavoro manuale o intellettuale. Non si puo' certo dare ad una parrucchiera meno di 4 € l'ora. Considero 8.5 € l'ora un salario minimo adeguato.

Il suo lavoro di riforma è stato sufficientemente valorizzato nel nostro paese?

Non mi posso lamentare per una mancanza di apprezzamento nei confronti dell'Agenda. Si dice anche che le riforme abbiano avuto successo. Lo si vede adesso: la Germania è uscita dalla crisi meglio degli altri paesi europei.

Vale anche per il suo partito, la SPD?

Il rapporto fra il mio partito e l'Agenda resta sempre un po' difficile. E rimarrà tale.

Perché?

La SPD non è mai soddisfatta - anche se è stata lei a fare le riforme. Per questo motivo ne sono un membro e restero' tale per tutta la vita. Il motore che spinge la SPD è rendere migliore la società. Per questa ragione non potrà mai sentirsi soddisfatta con lo status quo. Alla SPD mancherà sempre qualcosa.

La Germania ha bisogno di un'agenda 2020?

Si'. La Germania potrà difendere il suo vantaggio nei confronti delle potenze economiche emergenti come il Brasile e la Cina solo se lavoreremo duramente sulla nostra competitività. Solo se ce la facciamo, avremo lavoro a sufficienza, potremo pagare le pensioni, ci potranno essere strade e scuole buone.

Che cosa propone?

Abbiamo bisogno di piu' denaro per la ricerca e l'istruzione. Abbiamo bisogno di piu' scuole a tempo pieno, per dare maggiori possibilità a chi a casa non ha delle buone condizioni. A causa del nostro basso tasso di crescita abbiamo troppi pochi operai specializzati. Per questo l'istruzione e l'educazione sono cosi' importanti.

La carenza di forza lavoro qualificata dovrà essere colmata con l'immigrazione?

L'incredibile dibattito se siamo un paese di immigrazione oppure no ci ha danneggiato notevolmente. Possiamo essere soddisfatti se lavoratori qualificati decideranno di emigrare da noi. E' chiaro da molto tempo: a causa del declino demografico abbiamo bisogno di immigrati.

Le piacerebbe partecipare alla redazione di un'Agenda 2020?

No, dovranno farlo coloro che sono ai vertici del paese. Non è il compito di un pensionato. Tuttavia è importante non dimenticare una cosa: i sistemi sociali in una società che sta invecchiando, statisticamente non potranno essere mantenuti. Per questo avremo sempre bisogno del coraggio di cambiare.

mercoledì 27 febbraio 2013

Pizza Quattro Stagnazioni


Bild.de, il quotidiano piu' letto, commenta con ironia il risultato delle elezioni italiane e avvisa: saranno i tedeschi a pagare per l'irresponsabilità degli italiani. Ovvero, come la stampa popolare spiega la crisi Euro all'uomo della strada. 
Ok, il giorno dopo si possono fare una gran quantità di battute sulla follia delle elezioni italiane: Pizza Quattro Stagnazioni! Ma troppa pasta non farà diventare stupidi?

Adesso l'Italia è nei guai!

Ma in verità non c'è da piangere

Un'elezione democratica in una democrazia europea rispettabile dà ad un clown politico invecchiato, con la pelle del viso gonfia come un pallone da calcio, la possibilità di bloccare qualsiasi legge che abbia un po' di senso.

Ora sarà assistito da un secondo e piu' giovane clown, il cui unico programma politico fino ad ora è stato "no a tutto". E il valoroso risanatore, il Presidente del Consiglio Mario Monti che ha fatto riacquistare credibilità al paese in difficoltà, ha preso appena il 10% dei voti. 

Ancora una volta: ogni italiano ha il diritto di votare, se vuole votare. E se alla fine esce un risultato privo di senso, che sia cosi!

Ma una cosa è cambiata, per questo la risata resta ferma in gola: prima si poteva assistere alle capriole politiche degli italiani come si fa con gli scimpanzé allo zoo.

Oggi pero' c'è un'immagine migliore: tutti gli europei siedono sulla stessa barca, remano con tutta la forza contro la tempesta della crisi - ma qualcuno sulla barca apre improvvisamente un buco sul fondo. Semplicemente perché ha un martello.

Diciamocelo: quasi un anno fa in Grecia è successo qualcosa di simile. Una prima elezione parlamentare è finita in pareggio fra i riformatori e le forze anti-riforme. Anche perché in queste condizioni gli altri paesi Euro si rifiutavano di pagare ulteriori miliardi di aiuti. I greci hanno votato ancora una volta, questa volta è stata quella giusta.

Con la nuova maggioranza di governo i paesi Euro hanno potuto fare un accordo e sottoscrivere gli impegni. E poi hanno lasciato che il denaro dei loro contribuenti fluisse verso Atene.

In Italia non siamo ancora in quella situazione. Il paese nell'UE è uno dei pochi che al bilancio comune contribuisce piu' di quanto non riceva. Per adesso non ha avuto bisogno di alcun pacchetto di salvataggio.

Tuttavia: con la "Pizza Quattro Stagnazioni" la crisi Euro si ripresenta in un colpo solo. La sfiducia sui mercati ha colpito da questa mattina anche gli altri paesi in difficoltà, Spagna e Portogallo. La paura è che l'Euro possa tornare a vacillare, perché un paese grande come l'Italia non potrà essere protetto da nessun fondo di salvataggio. 

In breve: gli italiani alle elezioni hanno avuto il loro divertimento. Ma del conto intero, ne pagheranno solo una piccola parte - il grosso saranno gli altri a pagarlo, che naturalmente in Italia non possono votare. 

Su questo l'Europa, almeno quella di oggi, non ha nessuna risposta. Abbiamo bisogno di almeno una.

giovedì 2 agosto 2012

In fondo a noi va ancora bene...


Bild.de ricorda ai tedeschi che nonostante la crisi europea, mentre tutto affonda, la Germania sta guadagnando dalle sfortune altrui. Schadenfreude? 
Ogni giorno aumentano i miliardi con i quali la Germania cerca di risolvere la crisi Euro. Se il fondo ESM sarà approvato, la Germania sarà responsabile per circa 340 miliardi di Euro.

Ma non paghiamo solamente: in particolare i consumatori e lo stato, attraverso i bassi tassi di interesse ricevono un importante aiuto.

Bild.de ci spiega chi in Germania sta guadagnando dall'Euro-crisi.

Il Ministero delle Finanze

Wolfgang Schäuble mentre emette debito, sta addirittura guadagnando del denaro. Il rendimento per i bond federali a 2 anni è arrivato a - 0.021%. Chi presta il denaro, paga addirittura un prezzo! Per i Bund a 10 anni Schäuble deve ora pagare solo l'1.25% di interessi. A confronto: l'Italia deve pagare per lo stesso periodo il 5,96%. 

Folker Hellmeyer, capo analista di Bremer Landesbank, ha calcolato: la Germania negli ultimi 30 mesi ha risparmiato oltre 60 miliardi di Euro per il rifinanziamento del debito. Insieme a maggiori entrate ed una spesa sociale piu' bassa il risparmio è fra i 70 e i 100 miliardi di Euro.

Proprietari di case

I tassi per i prestiti ipotecari da settembre 2008 si sono dimezzati dal 5.24% al 2.62%. Chi 4 anni fa ha preso a prestito 100.000 Euro, oggi potrebbe per lo stesso costo prendere a prestito 155.000 Euro.

Credito

Chi chiede ora un prestito a rate (ad es. 10.000 €), paga in media il 6.56 % di interessi. Nel settembre 2008 erano ancora l'8.29%. Risparmio per interessi: 361 €

I tassi per i fidi bancari sono scesi all'1.54%, fino al 10.92% di media. Chi ha una scoperto di conto di 2000 €, risparmia 31 € all'anno. (FMH - consulenza finanziaria).

Banche

Le banche possono rifinanziarsi presso la BCE allo 0.75% di interesse (nel settembre 2008 era il 4.25%). Su 100 milioni di Euro sono circa 290 000 Euro di risparmio per interessi ogni mese.

Esportatori

Il corso debole dell'Euro rende attrattivi i prodotti tedeschi all'estero. I clienti che pagano in dollari, a causa del corso debole dell'Euro, oggi pagano per le macchine e la tecnologia tedesca meno di due anni fa.

martedì 5 giugno 2012

Raus!

Continua la campagna per l'uscita di Atene dall'Euro. Questa volta Bild.de, il quotidiano popolare piu' letto, tira fuori una lettera ad Angela Merkel di Tzimeros, leader politico greco.
Bild.de - PAUL RONZHEIMER - Il politico liberale e imprenditore greco Thanos Tzimeros (51), segretario del partito "Rinascita greca", che nei sondaggi pre-elezioni viene dato al 4%, ha scritto alla cancelliera Angela Merkel una lettera molto chiara.

Tzimeros alla cancelliera: " Se fossi in lei, direi: lasciate questo paese andare all'inferno..."

Nella lettera che Tzimeros ha scritto pochi mesi fa a Merkel, prosegue in questo modo: "La ringraziamo per gli sforzi fatti per aiutare la Grecia ad uscire dalla crisi, ma come si può notare ogni giorno, gli sforzi non porteranno ad alcun risultato fino a quando le cause di fondo non saranno affrontate: la corruzione, lo sperpero di denaro e uno stato che ostacola ogni sviluppo economico ...nella Grecia di oggi non c'è un ambito che ricordi un paese dell'Europa occidentale". 

Tzimeros ha fatto appello a Merkel: "obbligate questi politici a cambiare qualcosa. Non date loro piu' un Euro - ve lo ruberanno". La Grecia ha un grosso potenziale di uomini giovani e intelligenti, ma il "partito della mafia", la corruzione e lo stato hanno distrutto il paese.

Tzimeros nella sua lettera ha descritto numerosi casi di corruzione: ha raccontato dei cittadini che non pagano le tasse, e scritto di funzionari pubblici che pretendono sempre la bustarella.

Tzimeros nella lettera a Merkel: "Cosa direbbe se la finanza arrivasse nelle vostre aziende, trovasse tutto in ordine, ma le dicesse che non può tornare nel suo ufficio con le mani vuote, e quindi le facesse una multa, in modo da avere la sua tangente?"

Il politico greco ha concluso: "Vorrei assicurarle che ci sono 2 Grecia - non ci sono solo i politici e i burocrati truffatori che ci hanno portato nella condizione in cui siamo oggi, quella di vergognarci del nostro paese. La Grecia ha un grosso potenziale di cittadini intelligenti, produttivi, laboriosi che ogni giorno vengono strangolati dalla mafia dei partiti. Se la mafia in Italia ha un collegamento con lo stato, in Grecia la mafia corrisponde con lo stato"

Il gioco è finito!

Continua la campagna di Bild.de per l'uscita di Atene dall'Euro. Inutile ricordare che la maggioranza dei tedeschi è d'accordo. Un commento di Nikolaus Blome, capo redattore di Bild.
Non datecela ad intendere: nelle prossime settimane assisteremo alla fine del gioco con la Grecia - e con l'Euro.

Gli avvoltoi si aggirano sopra il paese: i greci saccheggiano i loro conti: l'import non viene piu' assicurato.  Per le città girano voci di Dracme già stampate. Le forniture di energia potrebbero non essere piu' pagate.

Il paese ormai è sfilacciato. Sta per cadere. Non importa quali saranno i risultati delle elezioni, così non può andare avanti. I nuovi miliardi di aiuti dall'Europa bastano per qualche giorno, una settimana, un mese. Ma non ce la fanno a far ripartire l'economia, la politica e l'amministrazione.

Sembra difficile e sarà molto difficile: la Grecia deve essere ricostruita da zero. Come in un paese in via di sviluppo. E qualcuno fra i leader dell'Euro-zona alla fine dovrà dire la verità: questo nuovo inizio potrà funzionare con un solo passo radicale.

Vale a dire: raus aus dem Euro.