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giovedì 1 novembre 2012

Oltre 5 milioni di tedeschi ricevono un sussidio di disoccupazione.



La disoccupazione ufficiale è ai minimi storici, ma a guardare bene si scopre che le statistiche sulla disoccupazione nascondono una parte della verità: oltre 5 milioni di tedeschi ricevono mensilmente un sussidio di disoccupazione (Arbeitslosengeld I oder II). Da Deutsche Mittelstands Nachrichten.



La cifra ufficiale di 2.7 milioni di disoccupati è solo una parte della reatà: di fatto oltre 5 milioni di tedeschi ricevono un sussidio di disoccupazione (Arbeitslosengeld I oder II). Il numero dei disoccupati in Germania resta invariato rispetto a un anno fa.


Secondo l'agenzia federale per il lavoro (Bundesagentur für Arbeit) a settembre 2012 il tasso ufficiale di disoccupazione è del 6.5 %. Un quadro piu' realistico del mercato del lavoro lo si ottiene però se si rifiuta la definizione ufficiale di disoccupazione, e si considera il numero delle persone in grado di lavorare che ricevono un sussidio.

Il tasso di disoccupazione diffuso dall'Agentur für Arbeit non è altro che il rapporto fra il numero delle persone disoccupate e il numero di tutte le persone in grado di lavorare. L'agenzia calcola a settembre 2,78 milioni di disoccupati. Allo stesso tempo l'agenzia comunica che in totale 5.089 milioni di persone in età lavorativa ricevono un sussidio di disoccupazione (Arbeitslosengeld I oder II). Con questi numeri si arriva ad un tasso di circa l'11.9 %.

L'agenzia federale fornisce anche il motivo per cui circa 2.3 milioni di persone in grado di lavorare, destinatarie di un sussidio di disoccupazione, non siano incluse nel tasso di disoccupazione ufficiale. Non vengono considerati disoccupati tutti coloro che si trovano all'interno di un programma di politica del mercato del lavoro (formazione e inserimento) organizzato del governo federale o dell'agenzia del lavoro (889.000 nel settempre 2012).

Anche coloro che hanno un basso reddito e che per questo ricevono un'integrazione (Arbeitslosengeld II) non vengono considerati disoccupati (655.000 nel maggio 2012, nessun dato piu' recente disponibile). I destinatari dei sussidi di disoccupazione che crescono dei figli, si prendono cura dei parenti oppure vanno a scuola, vengono considerati come non disponibili e non rientrano nel numero dei disoccupati (630.000 nel maggio 2012). A questi si aggiungono le persone non capaci di lavorare perché malate e quindi destinatarie di un sussidio di disoccupazione (248.000 nel maggio 2012).

Ma la cosa piu' sorprendente è il trattamento dei dati relativi agli anziani beneficiari di un'indennità di disoccupazione. Chi ha oltre 58 anni, non viene considerato disoccupato, se nei precedenti 12 mesi non ha avuto una occupazione coperta da assicurazione sociale (235.000 in maggio).

Di fatto, piu' della metà dei destinatari dei sussidi di disoccupazione in grado di lavorare, per diversi motivi non vengono considerati come disoccupati. La vera causa del basso tasso ufficiale di disoccupazione è l'arbitraria definizione di cosa sia la disoccupazione nelle corrispondenti leggi.

mercoledì 4 luglio 2012

Disoccupati del sud-Europa, studiate il tedesco!


In Germania, nonostante i milioni di disoccupati e sottoccupati, mancano lavoratori qualificati e allora si cercano nei paesi in crisi. L'ostacolo resta la conoscenza della lingua: un mercato del lavoro europeo resta un miraggio. Da Welt.de
Alle imprese nazionali mancano nuove leve. I candidati del sud-Europa dovrebbero sopperire alle mancanze. Nelle agenzie federali per il lavoro (Arbeitsagentur) il numero di candidati si è quadruplicato - ma molti non sono adatti.

Francesca Lopez-Tomasety negli ultimi 5 anni ha lavorato solo la metà del tempo. A volte una settimana, a volte per tre mesi. "Ho lavorato in molte cliniche", ci racconta l'infermiera. La maggior parte del tempo è stata però disoccupata. Da poco Francesca ha un nuovo datore di lavoro - non in Spagna, ma in Germania.

Lopez-Tomasety è una delle 27 infermiere spagnole, che in queste settimane hanno iniziato presso la clinica universitaria di Erlangen, in Franconia. La clinica universitaria all'inizio dell'anno ha pubblicato un annuncio in Spagna - in meno di 4 settimane sono arrivate piu' di 1000 candidature. "Questo è il numero di candidature che normalmente riceviamo in un anno", ci dice il direttore Reiner Schrüfer. E in Spagna si trovano dei profili molto specializzati, che nel nostro paese sono difficili da trovare. 

"La Germania è molto attrattiva per i paesi del sud Europa", ci conferma Raimund Becker, responsabile per i lavoratori specializzati dell'agenzia federale per il lavoro (Bundesagentur für Arbeit). L'agenzia federale sta sempre piu' cercando forza lavoro qualificata in Portogallo, Spagna, Italia e Grecia.

Il numero dei candidati esteri è quadruplicato

Nei primi 5 mesi si è quadruplicato il numero dei candidati provenienti dai paesi in crisi. Si cercano soprattutto ingegneri, medici, infermieri ma anche lavoratori per gli alberghi e i ristoranti e nel settore metalmeccanico ed elettronico. La Zentralstelle für Arbeitsvermittlung (ZAV) a Bonn ha raddoppiato il numero dei suoi dipendenti per il recruiting di personale qualificato dall'estero, da 50 a 100.

Di un cambio di paradigma nella gestione del lavoro ci parla anche Becker. "Prima si proponevano i disoccupati tedeschi per posizioni all'estero, oggi invece reclutiamo professionisti per portarli in Germania". L'agenzia sta reclutando nei paesi con un surplus di manodopera qualificata. Nelle fiere specializzate e nei recruiting day, le Arbeitsagenturen insieme ai datori di lavoro reclutano all'estero i tanto ricercati lavoratori specializzati.

L'ostacolo principale è la scarsa conoscenza del tedesco

L'agenzia per il lavoro di Stuttgart è riuscita a trovare in Spagna per le medie imprese del Baden-Württemberg 33 ingegneri. "L'interesse per la Germania è grande", ci dice Becker. Ma di 300 interessati restano solo dai 20 ai 30 candidati qualificati. L'ostacolo principale è la mancanza di conoscenza della lingua tedesca. Il numero degli occupati dai 4 stati sud Europei in crisi è cresciuto fino ad aprile 2012, in rapporto all'anno precedente, di circa 26.500 unità, o del 6.3 %. "E' evidente", dice Becker.

Invece il numero degli occupati dall'Europa dell'est è cresciuto di 103.700 unità, il 45.7% in piu'. Gli est europei dal primo di maggio 2011 hanno la totale libertà di movimento nella EU. L'aumento è stato in linea con quanto la Bundesagentur si aspettava prima dell'apertura dei confini ad est. Altre istituzioni avevano previsto l'arrivo di un milione di lavoratori. 

Dall'Europa dell'est sono arrivati soprattutto lavoratori non qualificati.

Becker sottolinea che dall'Europa dell'est non "sono arrivati i lavoratori piu' qualificati", piuttosto lavoratori non specializzati impiegati nel lavoro temporaneo, nelle costruzioni, nell'agricoltura e nell'industria. Da oggi al 2025 sarà necessario reclutare all'estero fino a 800.000 lavoratori qualificati, calcola la Bundesagentur, per poter sopperire alla mancanza di personale specializzato.

Fra i target delle agenzie per il lavoro ci sono gli studenti stranieri nelle università tedesche. Ogni 100 studenti, solo il 25% dopo la loro formazione decide di tornare nel proprio paese, il 25% resta in Germania, la metà decide invece di trasferirsi in un altro paese. E sono questi studenti che dovranno essere sempre piu' l'obiettivo per la Germania. 

venerdì 4 maggio 2012

Scricchiola il ramo?


Lo Schadenfreude, un sentimento molto umano, ovvero "il piacere provocato dalla sfortuna dell'altro", che tanto si è visto all'opera nella crisi europea, questa volta va nella direzione opposta. Bild.de, il quotidiano popolare piu' venduto, ci dice che il mercato del lavoro si sta fermando e che sono partiti i licenziamenti di massa. 
Licenziamenti di massa  alla Lufthansa (3.500 tagli), Schlecker (10.000 posti), Neckermann (1.380 posti), Solar First (1.200 posti), Mueller Brot (600 lavoratori): anche il gigante del commercio al dettaglio Metro oggi ha annunciato una significativa riduzione dei dipendenti. 

"Dovremmo sicuramente tagliare dei posti di lavoro", ha detto il CEO Olaf Koch. Numeri concreti non ne ha voluti fare, ha annunciato però che il processo sarà doloroso. Metro punta a 100 milioni di Euro di risparmio. Lufthansa, la piu' grande compagnia aerea, ha reso noto oggi che 3.500 posti saranno tagliati nella parte amministrativa. 

Situazione della Lufthansa: la pressione delle linee a basso costo, la concorrenza della penisola arabica e gli alti prezzi del carburante obbligano la Lufthansa ad un risparmio obbligato: la piu' grande compagnia aerea ha deciso di cancellare 3.500 posti nell'amministrazione. Nel primo trimestre del 2012 l'azienda ha registrato perdite operative per 381 milioni di Euro.

Che cosa succede nel paese del Jobwunder?

Per l'azienda è sempre piu' difficile combattere contro la concorrenza. Così Lufthansa è impegnata ormai da anni nella battaglia con le compagnie low cost. In Europa Ryanair e Easyjet mettono Lufthansa sotto pressione. Nei trasporti intercontinentali è forte la concorrenza delle compagnie statali della penisola arabica che premono con qualità elevata e bassi costi.

Lo stesso quadro emerge dal gigante del commercio Metro.

Soprattutto nelle catene di elettronica Media Markt e Saturn l'azienda ha dovuto alla fine  abbassare i prezzi, per poter tenere testa alla concorrenza su Internet. Solo nel primo trimestre questo è costato 50 milioni di Euro. L'azienda ha investito ulteriori 23 milioni in azioni sul prezzo presso i propri rivenditori. 

Il miracolo economico è finito?

Secondo un sondaggio, gli affari delle aziende tedesche in aprile sono andati male come non accadeva da quasi 3 anni. 

L'indice dei responsabili degli acquisti è sceso di 2.2 punti a 46.2 punti, ha comunicato l'Istituto Markit. E' il dato peggiore dal luglio 2009. In questo modo il barometro si è allontanato dal valore di 50, che segnala la crescita: "L'abbassamento continuato della domanda ha portato le aziende a tagli di produzione" dichiare Tim Moore, economista di Markit.

Le imprese hanno perciò ridotto il numero dei posti di lavoro per la prima volta dal marzo 2010.

Prospettive incerte

Gli esperti parlano sottovoce. Si evita di fare delle previsioni sullo sviluppo nel mercato del lavoro. Soprattutto dopo la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione in aprile.

Nell'ultimo mese il numero dei disoccupati è sceso di 65.000 unità raggiungendo i 2.963 milioni. "E' una sorpresa negativa. Il tasso di disoccupazione destagionalizzato è salito", ci dice Heinrich Bayer di Postbank. "La debolezza economica comincia a lasciare il segno".

Gli osservatori parlano di "un fulmine sul mercato del lavoro tedesco". Che cosa significa questo?

Diversamente dall'anno precedente - secondo le valutazioni di alcune grandi banche interpellate in un sondaggio - il mercato del lavoro non ha mostrato nessun miglioramento congiunturale. La ripresa primaverile quest'anno è piuttosto debole. A confronto: gli anni scorsi la disoccupazione di aprile era diminuita ad una velocità doppia rispetto a quanto accaduto quest'anno. 

Gli esperti non sono meravigliati da questo sviluppo. Gli economisti delle banche avevano già previsto, dopo il rallentamento economico di fine 2011, che prima dell'estate 2012 ci sarebbe stata una flessione anche nel mercato del lavoro. Motivo: la flessioni economiche si riflettono sul mercato del lavoro con qualche mese di ritardo. 

"Molte aziende si muovono al momento con moderazione. Sui nuovi posti di lavoro ci si  muove a vista" ci dice  il capo economista di Commerzbank Eckart Tuchtfeld. "Adesso ci troviamo in una fase di stagnazione. Questa non è una tendenza al ribasso. La debole congiuntura invernale ha lasciato tracce nel mercato del lavoro. Anche se l'economia dovesse tornare a crescere, la disoccupazione potrebbe rimanere stabile nei prossimi mesi", sostiene l'analista di Postbank

mercoledì 2 maggio 2012

I sindacati non ci stanno

Sulla Frankfurter Rundschau leggiamo che al di sopra delle Alpi non ci sono solo Sinn, Weidmann, Schäuble e  il rigorismo merkeliano. I sindacati, in occasione del primo maggio, hanno manifestato il loro disaccordo verso le politiche di risparmio del governo di Berlino.
Migliaia di lavoratori in tutto il paese hanno sfilato nelle strade al grido di: "Lavori buoni per gli europei, salari equi e sicurezza sociale". "Non sono gli uomini ad aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità", ha dichiarato Sommer, il leader di DGB (confederazione sindacale tedesca). Le vere responsabili della crisi sono le elite avide di danaro.

I sindacati per il primo di maggio hanno avvertito i governi di non trasferire i costi della crisi sulla collettività. "Non sono le persone ad aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità" ha detto Michael Sommer, numero uno della DGB (confederazione sindacale tedesca) a Stoccarda. Sono le elite "avide di danaro che hanno derubato gli stati e che vogliono continuare a farlo". Il leader di Ver.di (il sindacato dei servizi) Frank Bsirske,  si è detto contrario a misure di risparmio a senso unico. 

Alle dimostrazioni nazionali del primo maggio, sotto il motto "Lavori buoni per gli europei,  salari equi e sicurezza sociale", hanno preso parte 420.000 persone, secondo quanto indicato da DGB.

Politica sbagliata

La vera responsabile della crisi è la politica sbagliata, ha detto Sommer. Chi non aumenta le tasse, permette la corruzione: "aver lasciato i mercati finanziari liberi di agire e il capitalismo predatorio privo di regole, è la vera causa della crisi vissuta in molti paesi europei". Invece di far risparmiare gli stati fino alla morte, sono necessari investimenti per il futuro dei paesi, ha continuato il leader di DGB. "L'alternativa alla capitolazione di metà delle economie europee non sono i programmi di risparmio, ma i programmi di rilancio economico".
Frank Bsirske alla manifestazione centrale di Ver.di a Saarbruecken ha detto che il Fiskalpakt "impone all'Eurozona una dose eccessiva di risparmio". Se l'Europa continua a risparmiare in maniera così forte durante la crisi, dovrà rassegnarsi alle differenze sociali fra gli stati membri e all'interno degli stessi paesi. Sono sotto attacco le conquiste sociali come la contrattazione collettiva e i sistemi di protezione sociale: "In questo modo si affonda la legittimazione dei progetti europei, questa politica è una bomba per l'integrazione europea" ha continuato Bsirske.

Richiesta di un piano Marshall

Per risolvere la crisi europea è necessaria una maggiore regolamentazione dei mercati finanziari e un piano Marshall che dia impulso alla crescita, ha dichiarato il leader della IG Metall Berthold Huber. La Germania ha bisogno di una Europa capace di avere un futuro e una politica, che abbia attenzione per il lavoro, rafforzi la sicurezza sociale e prenda in considerazione la questione ecologica. "Non si tratta di cambiare lato della strada e continuare a camminare nella direzione sbagliata - no, c'è bisogno di cambiare la direzione" ha detto Huber ad Amburgo.

Secondo il leader della Linke Gregor Gysi, i governi sarebbero all'opera per distruggere l'Europa come idea sociale. Tutti discutono di risparmiare e tagliare la spesa. "Mai una volta che quelli che dovrebbero farlo discutano di un aumento delle entrate fiscali". Ci sarebbe piu' solidarietà di quanta non ne serva, anche con la società greca, ha detto sempre Gysi.

martedì 1 maggio 2012

Ieri biochimico, oggi ragazzo alla pari, domani chi lo sa...

La Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), con un'intervista ad un giovane laureato, ci parla della speranza di un lavoro in Germania per i tanti spagnoli disoccupati e superqualificati: Baviera e Baden-Württenberg sono pronte ad accogliere gli altri 5 milioni di disoccupati spagnoli senza un titolo universitario?
Victor Mari non riusciva a trovare nessun lavoro come biochimico in Spagna. Ora il giovane laureato è arrivato a Francoforte come ragazzo alla pari. Un po' se ne vergogna. Ma non è certo il solo in questa situazione. 

FAZ: Signor Victor Mari Cervera, che cosa l'ha portata qui in Germania?

VMC: Ho studiato biochimica a Valencia e volevo lavorare come ricercatore. Ma a causa della crisi non ci sono lavori in laboratorio o presso le aziende

FAZ: E quindi è arrivato qui per lavorare come ragazzo alla pari?

VMC: No, prima ho fatto un master, per poter insegnare biologia e chimica nelle scuole. Ma al momento in Spagna non vengono assunti insegnanti. Non c'era per me alcuna possibilità, sebbene abbia una buona laurea. La sola cosa che poteva aiutarmi era una raccomandazione, ma non sono riuscito a trovarla.

FAZ: Non aveva pensato, che la situazione sarebbe peggiorata, quando ha iniziato con il master?

VMC: No, fare l'insegnante in Spagna mi sembrava una buona idea. In Spagna le scuole hanno bisogno di insegnanti di biologia. E negli ultimi anni erano stati assunti anche alcuni nuovi insegnanti. 

FAZ: Quando le è venuta l'idea di scappare?

VMC: E' arrivata immediatamente dopo la fine del mio master. Fuggire dalla Spagna per imparare una lingua. Avrei dovuto aspettare ancora un anno, perchè forse ci sarebbe stata la possibilità di ricevere un assegno di ricerca. Ma io non ho voluto, volevo solo andarmene. Ho 26 anni e non volevo piu' perdere tempo.

FAZ: Poteva immaginarsi di diventare un ragazzo alla pari, con una laurea in tasca?

VMC: Cercavo una possibilità di imparare la lingua e poi di potermi candidare in Germania come insegnante o in un centro di ricerca.

FAZ: Non ha mai la sensazione che il lavoro di ragazzo au pair per lei sia poco decoroso?

VMC: Naturalmente, quando incontro qualcuno qui in Germania, cerco di evitare il tema. All'inizio mi sono un po' vergognato. Ma la situazione attuale è solo un trampolino di lancio per imparare la lingua e trovare un lavoro. Inoltre mi piace il lavoro. Ha molto a che fare con l'educazione. Io amo l'insegnamento. Ed è un buona preparazione per il lavoro di professore.

FAZ: Si sta già candidando nelle scuole?

VMC: Si', e per ora la situazione è buona. Con la mia famiglia che mi ospita abbiamo l'accordo che io me ne posso andare quando troverò un buon lavoro. La famiglia  troverà rapidamente un sostituto, io credo, data la grande quantità di laureati spagnoli in attesa.

FAZ: Perchè?

VMC: La famiglia che mi ospita, per trovare un ragazzo alla pari, ha inserito un annuncio su un sito specializzato per ragazzi alla pari e ha ricevuto in poco tempo 30 candidature dalla Spagna: fra questi avvocati, architetti, ingegneri.

FAZ: Che cosa fanno i suoi colleghi di università, anche loro alla pari?

VMC: No, solo un'amica ad Amsterdam. Gli altri sono disoccupati o stanno cercando di aggiungere un titolo di studio al loro curriculum. Alcuni imparano le lingue, ma non all'estero. E pochi hanno trovato un buon lavoro.

FAZ: Può valutare quante persone del suo stesso anno accademico hanno trovato un lavoro?

VMC: Di 200 persone dello stesso anno accademico al massimo 50, e non sempre si tratta di un lavoro adeguato.

FAZ: Che cosa fanno allora?

VMC: Danno ripetizioni, o fanno i commessi da Zara o Massimo Dutti. Alcuni lavorano in discoteca, non importa se sono insegnanti o architetti. Ci sono molti architetti disoccupati in Spagna perché dopo la crisi immobiliare non si costruisce piu'. Fra i miei amici hanno trovato un lavoro solo una parrucchiera e due impiegati in una compagnia aerea. E tutti e tre non hanno fatto l'università. Per i laureati è sicuramente dura.

FAZ: Non sembra però che siano molte le persone a voler lasciare la Spagna.

VMC: No, fra i miei amici solo 2

FAZ: Dei portoghesi si dice che molti cerchino fortuna nella ex-colonia Brasile. C'è una tendenza fra i giovani spagnoli ad emigrare verso l'Argentina, il Cile o il Messico?

VMC: No, fra i miei conoscenti nessuno ha preso in considerazione questa possibilità.

FAZ: E che cosa fanno allora?

VMC: Aspettano tempi migliori

FAZ: I giovani ricevono aiuto dallo stato?

VMC: No, chi non ha mai lavorato, non riceve denaro dallo stato.

FAZ: Significa che i giovani vivono con il denaro dei genitori?

VMC: Tutti i miei amici vivono con i genitori e ricevono ancora supporto economico, anche dopo i 25 anni. Molti cercano di fare lavoretti. Io ad esempio ho lavorato in un bar. Non è bello, dopo una laurea essere ancora dipendenti dai propri genitori.

FAZ: I suoi genitori l'aiutano ancora?

VMC: Sì, ad esempio quando ho bisogno del denaro per i libri di testo

FAZ: Ma i giovani spagnoli nonostante tutto vanno ancora spesso nei bar e lì spendono soldi, l'abbiamo notato nei soggiorni in Spagna.

VMC: Sì, questo è vero, forse è necessario uscire almeno la sera, quando si vive a lungo a stretto contatto con i genitori. Forse anche i genitori trovano sia una buona idea, restare un po' senza i figli adulti.

FAZ: Pensa che il destino sia stato cattivo con la sua generazione?

VMC: In un certo modo sì. Ho studiato a lungo e con buoni risultati e nonostante questo non trovo nessun lavoro.

FAZ: Per i suoi genitori è stato piu' facile?

VMC: Anche per loro non è stato facilissimo. Ma in ogni caso hanno trovato un lavoro. I miei genitori gestiscono un'officina e vanno avanti abbastanza bene

FAZ: E i suoi fratelli?

VMC: Mio fratello studia meccanica, vedremo se entrerà nell'azienda dei miei genitori. In realtà voleva studiare. Mia sorella studia per diventare insegnante di scuola elementare. Le sue prospettive non sono buone. Oggi in Spagna è così: gli adulti hanno un lavoro, i giovani sono disoccupati, almeno il 50% dei giovani fino a 25 anni. Le aziende non assumono giovani.

FAZ: Da lontano si ha l'impressione che i giovani accettino con rassegnazione la situazione difficile e continuino a festeggiare. Perchè non c'è una rivoluzione?

VMC: La rabbia non aiuterebbe molto. Ci sono state grosse proteste, soprattutto il movimento 15 maggio in tutto il paese, ma anche proteste a Valencia.

FAZ: Ma ora la situazione è calma

VMC: Sì certo ora lo è.

FAZ: In Spagna c'è stato un cambiamento di governo. Il paese ora è governato dal partito conservatore. C'è stato un miglioramento?

VMC: No, nella mia città Valencia i conservatori governano da 20 anni. C'è solo crisi e corruzione

FAZ: I giovani come hanno votato?

VMC: Né i conservatori né i socialisti. I giovani che io conosco hanno votato un partito di sinistra chiamato Compromis.

FAZ: Il popolo è disilluso nei confronti della politica?

VMC: Sì, abbiamo un re che va a caccia di elefanti mentre il suo paese è in una crisi profonda, che cosa dovremmo pensare?

FAZ: Si immagina di poter restare in Germania?

VMC: Sì, sono stato a Valencia per due settimane poco tempo fa. Le persone hanno perso ogni speranza. Non mi sento più a mio agio nel mio paese. Tutti parlano delle loro preoccupazioni, trovare un lavoro e farsi bastare il denaro. Mi sono deciso a trovare qualcosa qui in Germania, in una scuola o in un laboratorio.

FAZ: Perchè la Germania?

VMC: 5 anni fa ero già stato qui e mi era piaciuta molto. Perciò ho deciso di tornare.

FAZ: Come si trova qui?

VMC: Mi trovo bene qui, Francoforte è una bellissima città.

FAZ: E con la lingua va già piuttosto bene

VMC: No, non ancora abbastanza. Ma ogni giorno imparo qualcosa. 

Salari reali tedeschi invariati negli ultimi 20 anni

La Frankfurter Allgemeine Zeitung ci ricorda ancora una volta la misura della moderazione salariale degli ultimi anni in Germania. I dati sono quelli di uno studio dell'ufficio federale di statistica (Bundesamt).
I lavoratori producono oggi molto piu' di 20 anni fa. Ma per questo non ricevono salari maggiori. Hanno però altri vantaggi.

I lavoratori tedeschi lavorano meno, ma sono piu' produttivi di 20 anni fa. Un terzo della produttività in piu' per ogni ora lavorata. Tra il 1991 e il 2011 la "produttività per ora lavorata" è cresciuta del 34.8 %, secondo i dati comunicati dall'ufficio federale di statistica. Tra i fattori dell'incremento di produttività ci sono sicuramente migliori macchinari e computer piu' rapidi.

E qui in molti potrebbero pensare che i salari sono aumentati in maniera corrispondente. Alla fine dovrebbe valere la vecchia regola dei sindacalisti: i lavoratori devono ricevere un aumento salariale, che comprenda l'inflazione piu' l'aumento di produttività. In questo modo i lavoratori approfittano della produttività aggiuntiva, mentre i datori di lavoro pagano una parte di reddito aggiuntiva. 

Ma questo non è accaduto. Secondo i dati dell'Ufficio Federale di Statistica (Bundesamt),  i salari reali negli ultimi 20 anni non sono cresciuti. Il salario nominale medio è cresciuto di circa la metà rispetto al valore di 20 anni fa - ma i prezzi sono cresciuti quasi alla stessa velocità. Alla fine, dopo 20 anni, l'aumento del salario reale è stato solamente dell'1 %.

I salariati hanno comunque beneficiato di altri progressi. Da un lato lavorano molto meno di 20 anni fa: ogni lavoratore nel 2011 secondo dati del Bundesamt ha lavorato il 9.7 % in meno rispetto al 1991. Dall'altro lato oggi in Germania lavorano piu' persone di allora - nel complesso in Germania nel 2011 c'erano 2 milioni di lavoratori in piu' rispetto a 20 anni prima.

Ora che la disoccupazione è in discesa, molti sperano in salari crescenti. Almeno all'inizio di questo anno non è stato così - in gennaio gli aumenti salariali sono rimasti dietro all'inflazione, secondo i dati diffusi dal Bundesamt. 

L'aumento dei salari arriverà presto? Non necessariamente. La domanda di forza lavoro sembra rallentare, secondo quanto comunicato dall'agenzia federale per il lavoro - e nello Stelleindex di aprile, rispetto a marzo, è scesa di 5 punti a 171 punti. Questo può essere dovuto al fatto che l'agenzia ha misurato la domanda nel mezzo delle ferie pasquali. L'agenzia per il lavoro stessa conclude: "Il picco della domanda sembra essere stato superato".

lunedì 16 aprile 2012

Lieto fine: il lavoro e la felicità in Germania


La popolare Bild.de ci racconta l'happy end della crisi del sud Europa. Giovani e capaci laureati fuggono da mercati del lavoro in profonda crisi e trovano la felicità e la realizzazione in Germania. Prosegue il feeling fra la stampa popolare e il governo di Berlino.


Abbiamo trovato la felicità in Germania - Sempre piu' lavoratori dal sud Europa.

Nel loro paese regna la crisi e sempre piu' spagnoli e greci arrivano in Germania per lavorare. 43.000 spagnoli, (+ 9% sull'anno precedente) e 112.000 greci (+8%), sono i dati dello scorso anno (Bundesagentur fuer Arbeit). 

Christos Kotanidis (33) dalla Grecia, Ingegnere civile

"Ho studiano a Tessaloniki, dopodiché ho trovato un impiego, ma a causa della crisi abbiamo iniziato a lavorare solo a tempo parziale e abbiamo dovuto rinunciare alla metà del salario. Quindi mi sono cercato un lavoro in Germania, perchè avevo studiato il tedesco già da bambino. Mi posso immaginare di restare qui a lungo e di creare una famiglia".

Laura Liarte, 27 anni, dalla Spagna, specialista di IT.

E' da gennaio ad Eschborn e lavora per il fornitore di servizi  informatici GFT

"Ho studiato informatica e poi subito dopo ho trovato un lavoro a Barcellona. Appena ho sentito che in Germania c'era una posizione libera, mi sono candidata subito. La situazione del mercato del lavoro in Spagna è frustrante. I laureati spesso guadagnano meno di 1000 Euro al mese. Prima o poi vorrei tornare nel mio paese, ma al momento le prospettive non sono buone".

Edoardo Gomez Martinez, 24 anni, dalla Spagna.

Da ottobre 2011 lavora come ingegnere aereonautico presso Ferchau Aviation in Hamburg

"Ho studiato ingegneria a Madrid. Dopo 4 mesi di pratica presso Ferchau Aviation ad Amburgo mi è stato offerto un lavoro. Ho colto subito l'occasione, visto che in Spagna la metà dei laureati è disoccupata. Soprattutto in Germania guadagno molti piu' soldi. Con la lingua non ho alcun problema, ho frequentato dei corsi di lingua a Madrid"

Marta Garcia Blasco (33) dalla Spagna, esperta di Tunnel.

Nell'agosto 2011 ha iniziato a lavorare presso Deutschen Bahn (ferrovie tedesche).

"Come ingegnere ho iniziato a lavorare presso un'azienda di costruzioni a Valencia. A causa della crisi gli ordini sono crollati e il mio futruo è diventato insicuro. Mi è stato subito chiaro che quello era il momento per qualcosa di nuovo. Poiché avevo studiato 2 anni a Vienna e lì avevo imparato il tedesco, mi sono cercata un lavoro in Germania. E proprio qui da sempre desideravo lavorare. Adesso sono responsabile per dei progetti di costruzione dei tunnel e sono molto felice".

Sempre Bild.de ci dà i numeri del Jobwunder: 1 milione di posti vacanti.

In Germania il mercato del lavoro continua a tirare e il Jobwunder non si spegne. Al momento ci sarebbe circa 1 milione di posti di lavoro vacanti secondo l'istituto di Norimberga IAB. Da un punto di vista contabile ci sarebbero 3 disoccupati ogni posto libero - dato migliore da almeno 20 anni.

Germania paradiso del Lavoro! L'esperto IAB Alexander Kubis: "In confronto agli altri stati siamo messi molto bene"

Bild.de ci racconta in quali settori le aziende cercano urgentemente dei lavoratori:

Costruzioni: le aziende hanno circa 35.000 posizioni scoperte per lavoratori specializzati e ingegneri.

Computer e telecomunicazioni: al momento mancano 40.000 lavoratori, soprattutto specialisti IT e programmatori.

Salute e cura: il settore cerca 70.000 nuovi lavoratori, soprattutto personale per la cura, infermieri, specialisti di farmacia.

Commercio: oltre 30.000 posizioni aperte, soprattutto nell'est mancano specialisti di macelleria e capi reparto.

Hotel e ristoranti: oltre 30.000 posizioni aperte, ricercati cuochi e impiegati di hotel.

Metalmettanico ed elettronico: 120.000 posizioni sono vacanti, soprattutto per lavoratori specializzati in elettronica,  meccatronici, ed ingegneri.

Settore pubblico: sono ricercati soprattutto insegnanti per la scuola materna e professori.

Trasporti e logistica: da qui alla fine dell'anno mancano circa 25.000 guidatori di camion.

Lavoro a tempo: le aziende cercano 50.000 lavoratori, in tutti i settori.

domenica 11 marzo 2012

La classe operaia passa all'incasso.


Nell'industria automobilistica si distribuiscono ai lavoratori bonus a 5 cifre mai visti prima. Sarà questo il modo per tenere buono il sindacato in una fase di contrattazione? da FAZ (Frankfurter Allgemeine Zeitung).

Rekord! Rekord! Rekord! Esclama l'industria automobilistica. Mai prima di ora sono state vendute così tante auto, e mai fino ad ora i profitti avevano raggiunto questi livelli. E mai fino ad ora i lavoratori ne avevano tratto un così grande vantaggio. Quest'anno arriveranno bonus a 5 cifre. A testa beninteso. E questo non si era mai visto nel mondo. E poichè nelle aziende non ci sono investment banker da pagare, 8.000, 10.000 o 12.000 € per i singoli saranno un bel po' di soldi. 

Una normale contrattazione sindacale non può tenere il passo con queste cifre. Il ministro Ursula von der Leyen (CDU), con grande dispiacere degli industriali, ha chiesto che i lavoratori partecipino in maniera adeguata ai profitti, e questo è accaduto in tempi brevi: la nuova fase di contrattazione sindacale è appena iniziata, e i lavoratori già ricevono il bonus sul loro conto. La IG Metall richiede un aumento salariale del 6.5 % per i 3.6 milioni di lavoratori occupati nel settore metalmeccanico ed elettronico. Se paragonate ai salari mensili, le somme distribuite con i bonus significano diversi stipendi per lavoratore.  Profitti giganteschi, come quello della VW da 16 miliardi di Euro, produrrano dei giganteschi extra bonus per i lavoratori. 

"I bonus lasceranno molti di noi senza parole, non abbiamo mai visto nulla del genere" afferma  Uwe Hück, rappresentante dei lavoratori nel Betriebsrat (consiglio di fabbrica) di Porsche, dove tradizionalmente i bonus sono piu' generosi che in altre aziende. "I nostri lavoratori si sono guadagnati una gigantesca paga straordinaria" ci dice ancora Hück.

Il bonus sarà pagato individualmente: l'uomo alla catena di montaggio o la donna della mensa incasserano tanto quanto l'ingegnere. Fino ad ora il bonus piu' alto mai pagato da Porsche ammontava a 6000 €. Quanto sarà pagato quest'anno dipende dalle trattative del sindacato con i vertici aziendali. 

Il calcolo del bonus è ancora piu' vantaggioso per i dipendenti delle aziende in cui si applicano formule prefissate per la distribuzione dei bonus, come ad esempio a Ingolstadt: i 45.000 lavoratori di Audi quest'anno sono i re del bonus. Anni fa il consiglio di amministrazione ha deciso la seguente regola: la parte dei profitti operativi, che supera 1.2 miliardi di €, per un decimo deve essere distribuita al personale. Un regalo molto generoso, nel quale l'importo è definito in base al livello di salario: in media i dipendenti Audi lo scorso anno hanno ottenuto 5000-6000 €. Quest'anno sarà di piu' dicono, sarà a cinque cifre, suggeriscono i calcoli approssimativi. Il premio " sarà un bel po' piu' alto di quanto non sia stato un anno fa" dichiara un portavoce dell'azienda. 
Che cosa significa questo denaro per la prossima contrattazione salariale?

Daimler, l'unico produttore di auto ad aver già presentato i bilanci per il 2011, ha festeggiato un bonus pro capite di 4.100 € a testa: una bella cifra, comunque un terzo in piu' dell'anno precedente; una cifra modesta però, se comparata ai colleghi di Ingolstadt dell'Audi. 

Anche i risultati di BMW hanno raggiunto un livello storico e anche qui sarà pagato un bonus storico senza che il consiglio di fabbrica abbia dovuto muovere un dito. I premi individuali si calcolano in base ad una formula predefinita. Nel 2011 sono stati di 6000 € e quest'anno saranno ancora piu alti.

Che cosa significa tutto questo denaro per le contrattazioni in corso? I premi record affonderanno la capacità di sciopero dei metalmeccanici oppure invece li renderanno piu' determinati? Entrambe le parti, sindacati e datori di lavoro organizzano le loro tattiche. Così Gesamtmetall (l'associazione delle aziende metalmeccaniche) sostiene che con questi premi hanno già dato abbastanza.  Di piu' non è possibile, il 6.5 %  di aumento richiesto è una forzatura. Le aziende che hanno fatto buoni guadagni, con il pagamento dei bonus copiosi avrebbero fatto il loro dovere, dalle altre non ci sarebbe molto da ottenere - questa è l'argomentazione dei datori di lavoro, i quali sperano che i premi pagati riducano le richieste dei sindacati. I bonus piu' corposi sono stati pagati nelle grandi aziende, laddove gli scioperi vengono decisi: perchè i lavoratori dovrebbero scioperare per pochi Euro in piu' sulla busta paga, questo è il calcolo, quando sono già stati ricompensati con diverse migliaia di € sul conto?

Non si può certo accusare la IG Metall di inerzia nella contrattazione sindacale: "I nostri lavoratori sono mobilitati e pronti alla battaglia", ci dice Jörg Schlagbauer, rappresentante della IG Metall alla Audi di Ingolstadt. Un bonus annuale deve essere separato dagli accordi contrattuali, che riguardano tutti. "In realtà ci interessa il contratto di lavoro, per questo lotteremo con piena solidarietà" conferma Uwe Hück. Il leader della IG Metall Hofmann dice: "Anche se lo stomaco si è allargato, la fame non è diminuita". Naturalmente qualsiasi rivendicazione salariale intergalattica può ora essere motivata.

sabato 11 febbraio 2012

Generazione a chiamata

Il sindacato IG Metall, principale organizzazione sindacale tedesca, ci racconta il lavoro precario.



Il lavoro a tempo determinato ha cambiato il mondo del lavoro e la nostra società. Comprare un'abitazione, creare una famiglia, pianificare la propria vita è molto difficile per i lavoratori che presto potrebbero cambiare lavoro o addirittura perderlo.   

In Germania nel 2010 circa il 12% di tutti gli occupati in età fra i 15 e i 65 anni (senza considerare gli studenti con un lavoro part time e i tirocinanti) era occupato con un contratto a tempo determinato. I contratti a tempo determinato sono particolarmente diffusi fra i lavoratori piu' giovani: quasi il 52% degli occupati a tempo determinato ha meno di 35 anni. 3 lavoratori a tempo determinato su 4 lavorano nella ex Germania dell'Ovest.

La generazione a tempo determinato ("Generation befristet") non può progettare il futuro.

Nei media si è diffuso rapidamente il termine "Generation befristet". I giovani raccontano di un costante cambio da un lavoro all'altro. Lavorano supermotivati e si impegnano per mantenere il posto. Poi di nuovo demotivati, perché la lotta per un posto fisso sembra senza speranza e i piani per la propria vita devono essere rinviati al futuro.

Con le leggi sul lavoro part-time e il tempo determinato le aziende hanno la possibilità di legarsi anche solo per un periodo limitato ai propri lavoratori. Secondo una recente sentenza della Corte di giustizia europea i contratti a tempo determinato possono essere prorogati anche numerose volte, se esiste un valido motivo. Nel caso in questione, alla lavoratrice tedesca era stato rinnovato per ben 13 volte il contratto a tempo determinato per la sostituzione di altri lavoratori. 

Un contratto a tempo determinato in Germania può durare fino a due anni. Entro questo periodo di tempo, il contratto può essere rinnovato fino a 3 volte. Per il rinnovo con motivazioni ragionevoli, la legge non prevede alcun limite di tempo massimo. La motivazione per l'avvio del contratto a tempo determinato - ad esempio la sostituzione di un altro dipendente per motivi di salute, maternità, o simili - deve però all'incirca coincidere con la durata del contratto di lavoro. 

Il nuovo ordine nel mercato del lavoro

Il mercato del lavoro in Germania è diviso in due parti. Con oltre 41 milioni di occupati, il 2011 è stato l'anno del record. Ma il numero dei lavoratori in condizioni di lavoro precarie cresce costantemente. E coinvolge in primo luogo i giovani, i quali sono occupati con il lavoro interinale, con contratti a tempo determinato oppure semplicemente con un Minijob. Si tratta molto spesso di lavori che offrono un magro guadagno e nessuna sicurezza. 

Il lavoro interinale (Leiharbeit) - non è un trampolino di lancio nel mercato del lavoro.

Il numero dei lavoratori interinali si avvicina al nuovo recordo di un milione. Come i Minijobber o i lavoratori con contratto a tempo determinato, i lavoratori in affitto guadagnano molto meno degli occupati regolari - in media il 40 % in meno. Ma non è solo lo stipendio ad essere peggiore. I lavoratori in affitto, spesso non svolgono il lavoro per il quale hanno ricevuto una formazione e hanno ridotte possibilità di formazione. Spesso a causa del periodo di occupazione troppo breve non rientrano nei criteri per ottenere le indennità di disoccupazione.

Minijob a livello record - A lavorare come Minijobber (contratti da 15 ore per settimana a 400 € netti al mese) non sono solo studenti, casalinghe o pensionati. Sempre piu' spesso anche gli occupati regolari iniziano parallelamente un Minijob. Se il salario non è piu' sufficiente per vivere, cercano di guadagnare qualche soldo in piu' con un secondo lavoro. In Germania c'erano nel 2011 circa 7.3 milioni di lavoratori impiegati con un Minijob. Generalmente guadagnano meno della metà di quanto guadagnano i lavoratori regolari in un posto a tempo pieno. 

Con i Minijob le aziende hanno trovato un modo semplice per ridurre rapidamente i costi del personale. Per questi lavoratori infatti non devono pagare né le tasse né i contributi sociali. Il fatto che il salario lordo corrisponda al salario netto dei lavoratori, è un ottimo argomento per pagare salari orari piu' bassi rispetto a quelli dei lavoratori fissi. "Se fra i 40 milioni di occupati, oltre 7 lavorano nei Minijobs, la politica delle riforme è stata forse eccessiva" ha dichiarato Berthold Huber, segretario del sindacato IG Metall.

Alle origini i mini lavori erano stati concepiti come una ulteriore possibilità di guadagno per le donne. Infatti i posti di lavoro a 400 € per molti lavoratori sono la sola possibilità di guadagno (4.8 milioni). Due terzi dei minijobber sono donne, 3.2 milioni. Per loro questa possibilità di guadagno si rivela sempre piu' un vicolo cieco: la "Minijobberin" (lavoratrice donna) rimane assicurata mediante l'assicurazione sanitaria del marito e questo impedisce a molte donne un sostentamento autonomo ed una totale indipendenza. La dipendenza dal coniuge per l'assicurazione sanitaria continua anche in età avanzata. Chi ha guadagnato molto poco nella vita lavorativa, avrà ovviamente anche una pensione piu' bassa. 

Secondo la IG Metall, questa esplosione dei contratti di Minijob sono la prova che una nuova regolamentazione del mercato del lavoro in Germania è sempre piu' urgente. 

venerdì 3 febbraio 2012

Il lato nascosto del Jobwunder


VER.DI (Vereinte Dienstleistungs Gewerkschaft), principale sindacato nel settore dei servizi, ci spiega cosa si cela dietro i dati sull'occupazione tedesca.



A prima vista i fatti parlano da soli: nonostante la crisi persista, il numero dei disoccupati  è  basso come mai fino ad ora. E anche adesso in inverno, quando i disoccupati crescono per le condizioni ambientali, restano sempre meno di 2 milioni. Dopo un lungo periodo nel quale abbiamo avuto 6 milioni di disoccupati, la situazione attuale è definita "Jobwunder", con un lato nascosto però. Quasi un lavoratore su 10 ha un secondo lavoro, perchè il reddito da lavoro principale non è sufficiente al sostentamento.

In cifre questo significa: 2.6 milioni di persone, ufficialmente occupate,  guadagnano attraverso un minijob 400 € al mese lavorando per 15 ore alla settimana. Sono 135.000 persone in piu' rispetto all'anno precedente. E la tendenza? Saranno sempre di piu'. Soprattutto nel commercio al dettaglio, nella pulizia degli edifici, e nella ristorazione. Anche nella sanità e nei servizi sociali lavorano sempre piu' spesso "Minijobber": nel 2011 sono stati in totale 272.000 occupati, quasi quanto nel settore della ristorazione.

Inoltre sempre piu' persone sono occupate a tempo parziale. Rispetto ai lavori full time che sono aumentati solamente del 1.4%, i lavori a tempo parziale sono aumentati del 7.3 %. Gerd Dielmann,  sindacalista attivo in  ambito sanità e professione infermieristica sa anche il motivo:  molte infermiere lavorano anche nella cura a domicilio dei pazienti perché nel loro ambito ricevono solo lavori parziali. Anche i prelievi del sangue negli ospedali spesso vengono svolti da assistenti che lavorano sulla base di un minijob di base.

Il fatto che sempre piu' persone debbano cercarsi un secondo lavoro per integrare i guadagni, ha a che fare con il livello troppo basso degli stipendi. Secondo Elke Hannack, del comitato esecutivo del sindacato Ver.di (principale organizzazione sindacale nei servizi) "2.1 miloni di lavoratori lavorano per meno di 6 € l'ora, la metà di questi per meno di 5 € l'ora. Questo oggi non è piu' sufficiente per condurre un'esistenza dignitosa. Per questo motivo i lavoratori cercano opportunità di guadagno aggiuntiva per non dover chidere aiuto agli uffici pubblici"

E importante sottolineare che le paghe orarie basse di questi anni avranno un pesante effetto in futuro: "bassi stipendi portano ad una bassa pensione, e i minijob sono un biglietto di ingresso per una vecchiaia povera" continua Elke Hannack.  Già nel 2010 la pensione media per uomini e donne nella ex Germania ovest era di 713 €, nei nuovi Bundeslandern di 850 €. "Per combattere la povertà è necessaria una nuova legislazione del lavoro. Un inizio sarebbe l'introduzione di una paga minima oraria di 8.5 € l'ora in modo che tutti gli occupati possano vivere decentemente del loro lavoro".

Quello che rimane del Jobwunder.

I datori di lavoro sulla base delle leggi attuali possono assumere in maniera flessibile e licenziare rapidamente. Le riforme del lavoro avrebbero dovuto produrre un Jobwunder. Ma l'obiettivo era solo quello di abbassare il costo del lavoro. Le conseguenze sono gravi: gli atipici perdono il lavoro con estrema facilità. Soprattutto il lavoro in affitto ha avuto l'effetto di dividere i lavoratori. 

Il lavoro deregolamentato ha spinto sempre piu' persone a diventare lavoratori indipendenti. Il loro numero è cresciuto dal 2000 di mezzo milione ed ha raggiunto i 4 milioni. Il 60% di questi sono donne. Sicuramente non dovranno ascoltare nessun capo. Ma non hanno neanche i diritti e le protezioni sociali dei lavoratori dipendenti. Hanno bisogno di competere nel mercato e di farsi la concorrenza per ottenere un lavoro. Il 30 % di loro, ma fra le donne sono il 40 %, vivono  con meno di 1.100 € netti al mese.

 Se un rapporto di lavoro su tre si discosta dal cosiddetto lavoro normale, le cause sono da ricercare nelle riforme di mercato degli ultimi 10 anni. In particolare la cosiddetta "Agenda 2010" dell'allora governo Rosso-Verde ha avuto un ruolo importante in questo mutamento. Da allora i lavori a basso salario, come i Minijobbs, il lavoro in affitto e i finti lavoratori indipendenti sono  cresciuti massicciamente.

I salari di tutti questi lavoratori occupati sono in media significativamente piu' bassi di un normale rapporto di lavoro. Quasi la metà di questi lavoratori guadagna salari lordi al di sotto della soglia di basso salario - e la tendenza è in crescita. Ma anche condizioni di lavoro normali sono a malapena sufficienti per condurre un'esistenza dignitosa.
Le leggi vigenti fanno in modo che il dumping salariale sia ampiamente praticato. Ci sono inoltre circa mezzo milione di persone che guadagnano cosi' poco con il loro lavoro che per vivere devono richiedere i sussidi statali. Questo costa allo stato 11 miliardi di Euro all'anno che vanno a finanziare con il denaro dei contribuenti le deflazioni salariali dei datori di lavoro.

Il lavoro temporaneo in affitto - Lehiarbeit.

Fino al 2004 il lavoro temporaneo in affitto era un'eccezione. Gli imprenditori lo usavano per far fronte ai picchi di lavoro. Con le leggi HARTZ IV l'allora maggioranza di governo rosso verde ha deregolamentato il lavoro temporaneo. Da allora è in piena espansione. Le aziende hanno fondato le loro agenzie di lavoro in affitto per poter fare dumping sui salari. Ora anche gli infermieri lavorano con un contratto di lavoro in affitto. I servizi sociali come la Caritas hanno fondato le loro agenzie di lavoro in affitto. Nel settore del commercio al dettaglio, i lavoratori in prestito sono all'ordine del giorno. Anche i redattori nei giornali sono spesso lavoratori temporanei in affitto. 

In tutti questi settori i datori di lavoro con l'aiuto del lavoro temporaneo riducono il numero degli impiegati permanenti ed il costo del lavoro. Prima delle leggi Hartz erano circa 300.000, dopo sono saliti fino a 800.000. Durante la crisi sono stati i primi a perdere il lavoro. Poi poco dopo hanno avuto un boom. I lavoratori in affitto erano all'inizio del 2011 circa un milione.  Ogni 3 posti di lavoro vacanti, uno viene ricercato attraverso le agenzie di lavoro temporaneo.  Secondo uno studio del Instituts für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung, solo il 7 % di tutti i lavoratori temporanei riesce a fare il salto verso un posto stabile. Piu' di 2/3 di questi lavorano per un salario orario sotto la soglia del basso salario. La Germania è così diventato il paese occidentale con il piu' alto gap salariale tra lavoro temporaneo e quello regolare.