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mercoledì 12 settembre 2018

Sopravvivere ad Hartz IV

Hartz IV non è un reddito di cittadinanza ma un sistema di controllo finalizzato a scandagliare l'esistenza dei sussidiati i quali sono costretti a dichiarare ogni minima entrata e restano costantemente sotto osservazione. La minaccia sullo sfondo è sempre la stessa: sanzioni, decurtazioni, tagli al sussidio. Una madre di Berlino racconta a Deutschlandfunk Kultur che cosa significa sopravvivere con un sussidio Hartz. Ne parla deutschlandfunkkultur.de


Quasi otto milioni di persone in Germania percepiscono un sostegno sociale al reddito sotto forma di sussidio "Arbeitslosengeld II" oppure come assistenza sociale. Persone che vivono sotto la minaccia costante di sanzioni e sotto un permanente controllo. Questa situazione li fa ammalare, si sentono feriti, senza dignità.

Un'insalata, qualche carota tagliuzzata, patate e un mango con qualche macchia marrone. Tutto finisce nella busta della spesa della signora con la treccia scura e il sorriso amichevole. Ogni martedì arriva in questo punto di distribuzione della Tafel di Berlino:

"Ho assolutamente bisogno di tutto ciò, un vero guadagno per noi, è quello che ogni settimana ci salva. Sono grata di poter venire qui ogni martedì per sentirmi parte di una comunità, per la premura, per la bella gente, e io a volte davvero ho le lacrime di gioia, perché sento un po' di integrazione ".

La donna ha poco più di 50 anni e qui vuole essere chiamata Beatrice Buchmann. I suoi vicini di casa non devono in alcun modo sapere che da decenni ormai fa affidamento solo sui soldi del Jobcenter o del Sozialamt e che senza l'aiuto della Tafel non avrebbe mai avuto abbastanza da mangiare.

"Devi fingere e questa è la cosa brutta, esci di casa come un bozzolo, perché hai ancora una dignità, ma quella dignità dentro di te in verità non ce l'hai piu' perché all'Arbeitsamt ti hanno già fatto male, perché ogni volta dobbiamo mostrare tutto quello che ancora abbiamo".

Non può permettersi l'affrancatura delle lettere

Beatrice Buchmann non ha mai avuto molto. Come assistente di un dentista part-time guadagnava così poco da dover integrare con l'indennità Arbeitslosengeld II. Madre single con un bambino, ha fatto ben 55 lavori diversi, su sollecitazione del Centro per l'impiego ha scritto 189 candidature, fino a quando alla fine le hanno diagnosticato la ragione dei suoi continui fallimenti: è una autistica con sindrome Asperger, e oltre a cio' ha una grave malattia agli occhi.

Ora vive con una pensione di invalidità e integra l'assegno con la sicurezza di base (Hartz IV): l'Arbeitsamt le trasferisce 416 euro al mese, detratti i 120 euro che deve aggiungere perché il suo appartamento è di qualche metro quadrato piu' grande e quindi troppo caro per il Sozialamt. Le restano circa 300 euro al mese per vivere. A ciò si aggiungono tutte le pratiche burocratiche con i servizi sociali. Deve andarci due volte al mese in bicicletta:

"Perché i documenti non possono più essere inviati via e-mail a causa della legge sulla protezione dei dati, è cosi' da maggio ormai. Ora dobbiamo fare tutto sempre per iscritto e questo ci costa anche tanti soldi. Oppure dobbiamo farlo da soli e di solito nei mesi estivi non prendo l'abbonamento scontato, perché voglio oppure devo risparmiare. Servono 27,50 € per l'abbonamento, quindi faccio tutti i giri in bicicletta".

In questo modo Beatrice Buchmann risparmia 1,45 euro a lettera. Questo è il motivo per cui deve segnalare immediatamente qualsiasi cambiamento nei suoi costi o acquisti:

"Devono prima arrivare la bolletta del riscaldamento e le altre bollette per i consumi, inviate separatamente dal padrone di casa. Oppure a luglio arriva l’aumento della pensione, quindi l'impiegato del Jobcenter prepara un nuovo documento che deve essere spedito all'assicurazione sanitaria. La cassa malattia prepara un nuovo calcolo e io poi devo inviare questo nuovo documento dall'assicurazione sanitaria all'impiegato a me assegnato al Jobcenter, e da quel momento l'importo puo' essere nuovamente adeguato. Ho tre grandi raccoglitori che stanno scoppiando ".


"Gli appuntamenti in cui sei messo a nudo"

Un sforzo enorme in termini di burocrazia. E poi ci sono gli appuntamenti durante i quali viene fatta un'audizione personale. Perché ogni anno tutte le domande devono essere rinnovate:

"Un altro appuntamento in cui sei messo a nudo, penso ogni volta, perché io come autistica mi immagino tutto in senso figurato. Ti viene chiesto quanto denaro hai a casa, domanda che trovo degradante in quanto ogni volta devi specificare tutto, se hai ricevuto gioielli o qualcosa del genere. "

Tutto viene calcolato e detratto dal sussidio. Il Kindergeld del figlio Lasse, che nel frattempo ha raggiunto la maggiore età ed è uscito di casa, veniva detratto dalla sua assistenza sociale di 300 euro. Se lei va in ospedale vengono detratti dei soldi dal sussidio perché il cibo durante la degenza è fornito dall'ospedale. Beatrice Buchmann non può nemmeno avere un credito sull'affitto nei confronti del suo padrone di casa, che aveva ottenuto perché per alcune settimane durante una ristrutturazione non aveva potuto usare la sua cucina:

"E sfortunatamente ho dovuto dichiararlo al mio impiegato del jobcenter come una forma reddito, ed è stato interamente detratto dal sussidio di base. Così non ho visto un centesimo per il mio disagio, per tutto quello che ho dovuto passare".

Al figlio non era permesso di tenere le mance

Quando il figlio Lasse viveva con lei era ancora peggio. Quando aveva 15 anni, madre e figlio dovevano vivere con poco meno di 800 euro al mese. Anche quando Lasse voleva guadagnare qualche soldo con un lavoro estivo, l'Arbeitsamt prendeva subito dei provvedimenti:

"Mio figlio poteva guadagnare al massimo 100 euro al mese. Niente in piu'. Ha dovuto rinunciare perfino alle mance, e anche il suo capo sapeva esattamente che con noi bisognava procedere in quel modo. Perché non gli era permesso di guadagnare un centesimo in piu', altrimenti dovevamo dichiararlo e poi veniva detratto"

Per Beatrice e suo figlio non ci sono né libertà né indipendenza: proprio mentre Lasse stava preparando la maturità, dal Centro per l'Impiego continuavano a chiamarlo per obbligarlo a candidarsi a dei colloqui di selezione e a dei test:

"C'era un impiegata che chiamava mio figlio in continuazione per dei colloqui a cui sono seguite decine di candidature. Questo è il peso che viene scaricato su di uno studente che a causa della madre purtroppo percepisce ALG II, è già in quel momento si trova in una trappola. Era vicino ad un esaurimento nervoso, deve immaginarselo, un diciassettenne, tormentato in questo modo dal centro per l'impiego, che non riesce piu' a gestire la sua vita. Era già a rischio suicidio".

"Il 90 per cento si ammala a causa dei centri per l'impiego"

Un esame poi è andato anche male, e purtroppo non è stato sufficiente per ottenere una Abitur pienamente valida. La madre di Lasse accusa:

"Io stessa ho avuto dei sensi di colpa, proprio perché mi trovavo in questa situazione e non ne sono mai uscita. Nessuno mi ha mai potuto aiutare. Nel 90 per cento dei casi le persone si ammalano di mente a causa della pressione del Jobcenter. Non possono fare alcun errore, perché vengono messe sotto osservazione con una lente di ingrandimento"

Oggi il figlio di Beatrice Buchmann ha 21 anni e vive da solo, ha finito un apprendistato come venditore di auto e ora vorrebbe ancora studiare. Per lei nulla è destinato a cambiare. Poiché continua a pagare la riparazione della lavatrice, attualmente vive con 80 euro al mese. Domani Beatrice Buchmann deve tornare di nuovo al Sozialamt:

"Cosi' passo da un mese all'altro e sono lieta di avere almeno qualcosa, anche se alla fine tutto cio' non è nemmeno degno di essere vissuto. E' solo un sopravvivere".


venerdì 7 settembre 2018

Perché Hartz IV non è un reddito di cittadinanza ma un sistema fondato sulle sanzioni

Non è un mistero che l'Hartz IV tedesco sarà il modello per il futuro reddito di cittadinanza italiano. Hartz IV tuttavia prevede un sistema sanzionatorio molto rigido affidato allo zelo degli impiegati dei Jobcenter i quali possono accanirsi sul singolo percettore di sussidio vessandolo con richieste e minacce fino alla cancellazione dell'intera indennità. La trasmissione televisiva PlusMinus della ARD (tv pubblica) affronta il problema e offre un'ottima sintesi delle vessazioni tipiche del regime sanzionatorio Hartz. 


Klaus Brieger era un uomo di successo. Viveva in una villetta a Iserlohn, nel Nord Reno-Westfalia. Aveva fatto prima il direttore delle vendite, poi si era messo in proprio con una sua palestra. Non erano rari i giorni in cui lavorava fino a 14 o 16 ore. La situazione è cambiata bruscamente, come dice Klaus Brieger: "c'è stato un crollo totale, un burn-out, mi sono semplicemente accasciato, sono svenuto e quando mi sono svegliato ero in ospedale".

Dopo un anno si sente nuovamente in buona forma fisica tanto da accettare un mini-job come conducente di autobus. Al mattino porta i bambini disabili a scuola. E fa domanda per Hartz IV. Vorrebbe avere accesso alle prestazioni, ma solo temporaneamente, almeno secondo il suo piano. A causa dell'impegno con il suo mini-job chiede agli impiegati del Jobcenter di essere convocato per gli appuntamenti nell'orario successivo a quello in cui porta i bambini a scuola, almeno dopo le 10. Ma nessuno dal jobcenter prende in considerazione la sua richiesta: "Mi hanno sempre convocate alle 7.30, anche se sapevano che avevo un mini-job e gli avevo anche detto che in quell'orario non potevo andare. Nonostante cio' hanno continuato a chiamarmi in quell'orario e dato che non mi sono potuto recare al centro per l'impiego sono stato sanzionato".

Poiché non si è presentato nelle date assegnate, il suo sussidio Hartz IV è stato tagliato, prima per 30%, poi del 60% e alla fine in maniera completa. L'Arbeitsamt non gli pagava piu' nemmeno l'affitto - secondo l'ufficio del lavoro avrebbe ripetutamente omesso di adempiere ai propri obblighi.

La pressione sulle persone fa parte del programma

Dietro Hartz c'è anche l'idea di fare pressione sui disoccupati affinché questi accettino un lavoro. "A nessuno in futuro sarà permesso di essere pigro a spese della collettività. Chi rifiuterà un lavoro ragionevole - e cambieremo i criteri di ragionevolezza - onorevoli colleghi, dovrà fare i conti con le sanzioni" cosi' parlava nel 2003 il cancelliere Gerhard Schröder al Bundestag.

Destini tragici

Rifiutare un lavoro ritenuto inadeguato, scrivere troppe poche applicazioni, saltare gli appuntamenti al centro per l'impiego: tutto questo può costare il cosiddetto "sostegno". Ma i Jobcenter spesso mancano l'obiettivo, afferma l'avvocato Dirk Feiertag. Circa il 90% di tutte le notifiche sanzionatorie contiene un errore, tuttavia vengono applicate perché le persone colpite non sanno difendersi. Feiertag lo ha imparato con il suo lavoro: "Ho avuto dei casi anche qui, c'è stato ad esempio un uomo che per mesi si è nutrito di foglie, perché in pratica non riceveva il denaro del sussidio, nemmeno i buoni alimentari. Il numero non quantificabile di persone che non va dall'avvocato, che non va in tribunale, che non presenta un'obiezione, specialmente nel caso di sanzioni, è incredibilmente alto. Le sanzioni causano una sofferenza enorme".


Senso e dignità portati via

Lo stesso è accaduto a Klaus Brieger. Presumibilmente in diverse occasioni non è riuscito a rispettare gli obblighi previsti dal Jobcenter e per questo ha ricevuto la sanzione di livello piu' alto: il pagamento del sussidio mensile è stato completamente annullato e l'affitto è stato bloccato. Ciò ha avuto delle conseguenze fatali: Brieger prima ha fatto debiti per pagare l'affitto, poi senza preavviso gli hanno tolto l'appartamento.

"Quello è il momento in cui ti chiedi se tutto ciò abbia ancora un senso. Stai lì e ti chiedi: cosa ci sarà in serbo ancora per me, niente di più? Se questa gente può rovinare una persona in questo modo e farla anche diventare un senzatetto, allora mi chiedo: per quale motivo andare avanti? "

Perché il Jobcenter abbia punito così duramente Klaus Brieger, anche se stava lavorando ed era disponibile per un appuntamento in una data successiva, l'Arbeitsamt di Iserlohn non intende rivelarlo davanti ai microfoni - ufficialmente per ragioni di protezione dei dati.

Nessuna punizione affrettata

Il ricercatore di Colonia, il Prof. Christoph Butterwegge, esperto in materia di povertà, da tempo chiede che i centri per l'impiego, invece di sanzionare frettolosamente, facciano uso del loro margine discrezionale: "La punizione non può essere la soluzione, ma deve essere un aiuto per le persone colpite. Soprattutto chi si trova in Hartz IV da molto tempo ha bisogno di sostegno. Alcuni hanno problemi psico-sociali, altri hanno problemi di dipendenza e per questo devono essere aiutati: se vieni tormentato e vessato, come accade con le sanzioni, allora spingi le persone verso la totale rassegnazione".

Tribunale sociale: il sostentamento ha la precedenza

Il Tribunale sociale di Gotha ha messo in discussione il regime sanzionatorio nei confronti dei beneficiari di Hartz IV nel suo complesso. Secondo una sentenza del tribunale i tagli all'Alg II (sussidio Hartz) sarebbero addirittura incostituzionali: "la Costituzione tedesca stabilisce che le persone abbiano diritto almeno ad una sussistenza minima e che abbiano a disposizione un minimo di mezzi finanziari per assicurarsi il proprio sostentamento e per poter partecipare attivamente alla vita sociale. Per questa ragione secondo il tribunale non sarebbe più possibile applicare le sanzioni previste dal SGB II (Sozialgesetzbuch Zweites Buch)".

I giudici di Gotha hanno inviato le loro conclusioni alla Corte costituzionale federale con la richiesta di esaminarle. La Corte dovrebbe pronunciarsi entro l'anno. Le sanzioni nei confronti dei beneficiari di Hartz IV sono destinate a sparire?

aufRecht – L'associazione che aiuta gli Hartz IV

Klaus Brieger non è diventato un senzatetto solo grazie agli amici e ai familiari. Ha anche ricevuto aiuto da Ulrich Wockelmann. Egli stesso vive di Hartz IV e con la sua piccola associazione "aufRecht" ha già aiutato piu' di 2.400 persone in difficoltà. Wockelmann è riuscito a convincere Klaus Brieger ad andare in tribunale: "La sanzione non era valida, ma è stata ugualmente eseguita, i soldi non c'erano piu' e le vie legali purtroppo sono troppo lunghe".

Il tribunale non ha riscontrato alcuna violazione degli obblighi e ha pertanto ordinato al centro per l'impiego di pagare a Klaus Brieger i soldi trattenuti ingiustamente. Per lui, tuttavia si è trattato di una vittoria amara: "Ho recuperato tutto, ma il momento in cui vieni accusato, in cui non hai piu' nulla, ti senti come un monticello di miseria. I miei diritti fondamentali, tutto ciò che avevo, l'umanità, la dignità, tutto ciò mi è stato tolto da queste persone ". E questa dignità, che gli è stata tolta per cinque anni, non gliela restituirà nessun ufficio del lavoro.

Il servizio della ARD su PlusMinus:





domenica 6 maggio 2018

Hartz IV, quando restano solo 1.77 euro all'ora

Tutti parlano della riforma di Hartz IV o addirittura del suo superamento, ma quali sono i numeri del sistema tedesco per l'aiuto alle persone in stato di necessità, piu' comunemente conosciuto come Hartz IV? Qualche cifra per fare un po' di chiarezza, ne parla Die Zeit.


9.6 % di tutte le famiglie percepisce un sussidio Hartz IV

Il numero dei disoccupati in Germania continua a scendere: al momento ci sono 2.38 milioni di persone registrate come disoccupate. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il minimo storico del 5.3 %. Alcuni sognano addirittura di arrivare alla piena occupazione. Ma quasi una famiglia su dieci ricevere un sussidio oppure un'integrazione salariale Hartz IV. Nelle statistiche dell'Agenzia Federale per l'occupazione ci sono circa sei milioni di persone registrate come bisognose che ricevono prestazioni dalla sicurezza di base per chi è in cerca di un lavoro. Fra queste ci sono le  indennità di disoccupazione e le prestazioni ai sensi del secondo codice di sicurezza sociale, comprese le indennità di sostegno per l'alloggio e gli assegni per i figli (oltre al Kindergeld) pagate ai lavoratori a basso reddito. "Cio' significa che il 7.8% della popolazione in età lavorativa ha bisogno di aiuto", scrive la Bundesagentur für Arbeit nelle sue ultime statistiche, "vale a dire il 9.6% di tutte le famiglie".

650, i giorni che un disoccupato in media rimane nel sistema Hartz IV

Chi riceve un sussidio Hartz IV oggi lo percepisce in media per un periodo piu' lungo rispetto a quanto accadeva qualche anno fa. La durata media è salita fino a 650 giorni. Otto anni fa erano 555 giorni. Cio' significa che molte persone oggi tendono a restare disoccupate piu' a lungo rispetto al 2010. Ma significa anche: dopo circa 2 anni gli Hartz IV trovano un nuovo lavoro. Attualmente ci sono circa 317.000 disoccupati che percepiscono un sussidio di disoccupazione da oltre 3 anni. Nel 2011 erano meno, cioè 298.000. La Linke recentemente ha voluto attirare l'attenzione su questo tema con un'interrogazione parlamentare. L'aumento della durata del periodo di percezione del sussidio indica una "cronicizzazione della disoccupazione di lunga durata", ha detto un portavoce della Bundesagentur für Arbeit. 

841.000 sono disoccupati di lunga durata

Anche il numero dei disoccupati di lunga durata negli ultimi anni è diminuito. Mentre nel 2005 erano circa 1.8 milioni, al momento sono solo 841.000. Secondo l'agenzia federale per l'impiego viene considerato disoccupato di lunga durata chi da piu' di un anno è alla ricerca di un lavoro. Messo in questo modo non sarebbe una prova del fatto che le riforme Hartz abbiano reso il mercato del lavoro piu' asociale e del fatto che solo i disoccupati in grado di lavorare possano reintegrarsi nei periodi di boom. Inoltre, attualmente ci sono oltre 1.2 milioni di posti di lavoro vacanti. Fra questi ci sono molti lavoratori non qualificati o poco qualificati, dicono i ricercatori. E' quindi probabile che in molti luoghi vi sia una discrepanza fra il tipo di posti di lavoro vacanti e le persone in cerca di un lavoro in quel luogo.

1.570.000 percettori di Hartz IV sono disoccupati

Non tutti i beneficiari sono disoccupati, al contrario. In generale, i sussidi vengono  pagati anche ai partner che non lavorano e che vivono nella stessa famiglia. E naturalmente anche ai bambini minorenni, percio' il numero dei destinatari di Hartz IV è molto piu' grande rispetto al numero dei disoccupati. Inoltre i sussidi vengono pagati anche quando le persone in stato di necessità non possono lavorare, perché hanno dei bambini piccoli oppure perché devono prendersi cura dei genitori, per questa ragione l'accettazione di un lavoro viene considerata irragionevole. Non vengono tuttavia considerati come disoccupati. Nel complesso i percettori di Hartz IV che non sono in condizione di lavorare sono circa 1.7 milioni di persone. Fra questi ci sono coloro che sono troppo vecchi, sono malati oppure sono troppo giovani. I restanti 4.2 milioni di percettori di un sussidio sono tuttavia sufficientemente sani per lavorare e sono in età da lavoro. Di questi, 1.57 milioni sono registrati come in cerca di un lavoro. Gli altri 2.6 milioni non sono considerati disoccupati e lavorano per meno di 15 ore a settimana (ungeförderten Beschäftigungsverhältnissen), partecipano ad una misura di  formazione oppure riqualificazione, lavorano regolarmente con un mini-job, hanno un lavoro regolare oppure sono lavoratori autonomi. Nel complesso il 29% dei percettori guadagna qualcosa con il proprio lavoro retribuito.

205.000 destinatari di Hartz IV lavorano a tempo pieno

371.000 lavoratori dipendenti e percettori di un sussidio Hartz IV - circa un terzo - hanno solo un mini-job, guadagnano quindi al massimo 450 al mese. Di questi soldi possono trattenere al massimo i primi 100 euro, il resto viene  scalato dal sussidio pubblico. Oltre la metà, vale a dire 598.000, sono  lavoratori dipendenti con un lavoro che prevede un'assicurazione sociale, pagano quindi i contributi per la sicurezza sociale. Spesso lavorano a tempo parziale (393.000 occupati). Ciò è dovuto principalmente al fatto che molti genitori single o genitori in famiglie sussidiate non possono o non vogliono lavorare a tempo pieno a causa dei loro figli. Oppure perché il datore di lavoro non offre un lavoro a tempo pieno. Nel complesso 205.000 persone hanno anche un lavoro regolare a tempo pieno - ma guadagnano cosi' poco che devono fare affidamento sui servizi di supporto previsti da Hartz IV. Sono di fatto lavoratori nel cosiddetto settore a basso reddito. Ci sono poi quasi 90.000 lavoratori autonomi che necessitano di un ulteriore aiuto finanziario. Non possono superare sia per se stessi o per la loro famiglia la soglia di reddito che i codici sociali indicano come il massimo per percepire un aiuto sociale. Per una coppia con due bambini si tratta di circa 1.300 euro al mese, a cui si aggiunge un sussidio per l'abitazione in media di 644 euro netti. 

Un Hartz IV puo' trattenere dal salario orario 1.8 euro l'ora

Del denaro che i percettori di Hartz IV guadagnano con il proprio lavoro possono tenerne solo una piccola parte. Solo i primi 100 euro possono essere intascati senza tasse. Ogni euro aggiuntivo deve essere scalato dal sussidio all'80-90% - la stessa somma sarà poi esclusa da altre prestazioni in egual misura, come ad esempio i sussidi di disoccupazione, i sussidi per l'alloggio o gli assegni per i figli. Ciò significa che con un salario orario di 8,84 euro e un'aliquota dell'80%, al lavoratore resteranno solo 1.77 euro. Gli Aufstocker e coloro che ricevono un'integrazione salariale, fra tutti i salariati, hanno l'aliquota piu' elevata, afferma l'economista Andreas Peichl, responsabile del Centro per la ricerca Ifo. Se con il loro reddito superano determinate soglie, allora potrebbe anche accadere che alcune prestazioni, come l'assegno per i figli, vengano completamente annullate. Di conseguenza in certe condizioni potrebbero anche ricevere un netto inferiore rispetto a quanto accadrebbe senza i guadagni aggiuntivi. E questo nei fatti è un incentivo a non aumentare il numero di ore lavorate oppure a non accettare un lavoro meglio retribuito, secondo Peichl.

946 euro è il sussidio medio mensile per i singoli e le famiglie

In media ogni comunità di bisogno (Bedarfsgemeinschaft) riceve 946 euro al mese. Un tale unità è composta in media  da 1.9 persone. Il 55 % dei beneficiari di prestazioni sono tuttavia singoli, cioè persone che vivono da sole. Ma nel restante 45 % delle famiglie ci sono anche dei coniugi o dei figli. Dei 946 euro, in media 785 euro sono rappresentati dalle indennità di disoccupazione e sociali. Ci sono in media anche 379 euro aggiuntivi per l'alloggio e il riscaldamento. Le prestazioni per le assicurazioni sociali sono altri 152 euro al mese. Ci sono anche 9 euro di prestazioni varie aggiuntive. L'importo del pagamento dipende anche dalla regione e dal comune in cui il destinatario vive: mentre il Nordrhein-Westfalen e l'Hessen pagano il massimo con rispettivamente 996 e 992 euro al mese, la Sassonia e la Turingia chiudono la classifica con 814 e 819 euro mensili. Tra le grandi città, Colonia ha il budget piu' alto per ogni percettore, ovvero 1.069 euro. Segue Stoccarda con 1.060 euro, c'è poi Monaco con 1.050 euro e Francoforte con 1.037 euro. A Berlino le famiglie beneficiarie ricevono in media 1.005 euro. Gli importi differiscono principalmente a causa del diverso costo degli affitti.

lunedì 23 aprile 2018

Hartz IV: poco per vivere, troppo per morire

La ZDF (RAI 2 tedesca) intervista Frank Steger, un consulente Hartz IV che a Berlino aiuta le persone in difficoltà a difendersi dalle richieste e dalle vessazioni dei Jobcenter. Steger sulle sanzioni previste da Hartz IV non ha dubbi: servono solo a tenere in piedi un gigantesco settore a basso salario e sono una minaccia alla dignità delle persone. Ne parla la ZDF


heute.de: l'ex cancelliere federale Gerhard Schröder, per giustificare l'introduzione di Hartz IV, sottolineo' allora che non esiste alcun diritto alla pigrizia. Le sanzioni possono essere considerate una risposta pedagogicamente giustificata?

Steger: è un vecchio pregiudizio quello quello secondo il quale la disoccupazione sia dovuta alla pigrizia. Questo argomento viene usato spesso per screditare le persone e per alimentare le discussioni da bar, ma non riflette la realtà. Questo approccio non riesce a spiegarci perché in Germania nel mercato del lavoro abbiamo situazioni molto diverse. I bavaresi non sono necessariamente piu' diligenti dei tedeschi dell'est. Piuttosto, secondo la nostra esperienza, la stragrande maggioranza delle persone vorrebbe lavorare e partecipare alla vita sociale. 


Parlare di pigrizia è servito piu' che altro a giustificare la propria politica di riduzione dei diritti sociali. Le sanzioni sono uno strumento collaudato per far avanzare il settore a basso salario, cresciuto massicciamente grazie ad Hartz IV. E si tratta in primo luogo di questa minaccia. Il problema: le persone sanno di poter essere sanzionate se non sono disposte a cedere alle pressioni esercitate su di loro. Ecco perché finiscono per accettare ogni lavoro possibile anche con un pessimo stipendio. Gerhard Schröder a Davos durante l'incontro dei capi di stato e delle elite economiche si è persino vantato di aver "creato il piu' grande settore a basso reddito in Europa".

heute.de: con quale frequenza nella consulenza quotidiana ha a che fare con persone colpite da sanzioni Hartz IV?

Steger: quantitativamente si tratta di un problema marginale. Il tasso di sanzioni è intorno al 3%, percentuale che si riflette anche nel nostro lavoro. Sono altri i temi che dominano la routine di consulenza. Si tratta soprattutto dell'assunzione dei costi per l'alloggio. A Berlino, come altrove, i sussidi concessi dallo stato ai beneficiari di Hartz IV spesso sono insufficienti per coprire il costo reale degli alloggi. Alle persone colpite viene quindi chiesto di ridurre le spese per l'affitto, possibile pero' solo allontanandosi dalla città. Di solito nelle grandi città è pura teoria. L'unica via di uscita: le persone colpite devono pagare con il loro sussidio Hartz IV la differenza esistente fra i costi di affitto effettivi e quelli ricevuti con il sussidio per l'alloggio. In questo modo finiscono per scendere sotto al livello minimo di sussistenza. Ma quando il sanzionato arriva da noi, in genere per la persona coinvolta si tratta di una questione di sopravvivenza.

heute.de: quali sono le conseguenze delle sanzioni per le persone colpite?

Steger: le sanzioni hanno un enorme impatto sulle condizioni di sussistena minime. Se ad esempio su di una prestazione di 416 euro viene imposta una sanzione del 30%, perché magari un'offerta di lavoro non è stata accettata, al sanzionato restano meno di 300 euro al mese per sopravvivere. Le sanzioni vengono comunque applicate per tre mesi, anche se la persona interessata dovesse poi accettare il lavoro.

heute.de: sono veramente gravi i motivi che portano i Jobcenter a comminare delle sanzioni?

Steger: è stato documentato che il 70% delle sanzioni viene imposto perché la persona non si è presentata ad un appuntamento. Questo spesso non accade perché le persone colpite non vogliano rispettare le regole, ma semplicemente perché sono disorganizzate. Non hanno un calendario per gli appuntamenti oppure non aprono regolarmente la posta che ricevono, perché ad esempio hanno paura.

heute.de: in quale misura secondo lei l'espressione "troppo poco per vivere, troppo per morire" puo' essere applicata ad Hartz IV?

Steger: anche dal punto di vista scientifico è stato calcolato che i sussidi standard, a seconda del nucleo da cui vengono percepiti, sono fino a 150 euro troppo bassi. Per chiarire: la somma prevista dalle tariffe standard per l'alimentazione e le bevande è di 4.77 euro al giorno. Per l'educazione ci sono 1.06 euro al mese. Riuscire a sopravviere, a dir poco, è una sfida. Vediamo ogni volta che le persone colpite dopo il 20 del mese hanno dei problemi a sopravvivere. Per non parlare di quando un elettrodomestico si rompe.

heute.de: Hartz IV e l'idea secondo cui bisogna "aiutare e pretendere" sono ancora attuali?

Steger: sono dell'opinione che Hartz IV sin dalla sua introduzione sia superato e mi auguro si possa tornare ad un sistema di sicurezza sociale in grado di proteggere dalla disoccupazione e di mitigarne le conseguenze. A Berlino abbiamo la situazione in cui solo il 20% dei disoccupati percepisce un'indennità di disoccupazione. L'altro 80% percepisce un'indennità Hartz IV. In linea di principio oggi la disoccupazione è sinonimo di povertà. Si tratta di una grave aberrazione socio-politica. Dopo un anno di disoccupazione le persone devono aver utilizzato la maggior parte dei loro beni ed essersi spogliate di tutto per poter accedere alle prestazioni Hartz IV. Già questa è sufficiente come umiliazione, per non parlare delle sanzioni.

giovedì 29 marzo 2018

Perché in realtà nessuno si sogna di mettere in discussione Hartz IV

Qualcuno nella SPD ha provato a lanciare l'idea di un "reddito di base solidale" come alternativa ad Hartz IV. I vertici del partito socialdemocratico non hanno perso tempo nel far sapere che Hartz IV, con il suo carrozzone fatto di sanzioni, corsi di formazione obbligatori e impiegati zelanti non è affatto in discussione. Mark Schieritz su Die Zeit con un commento molto interessante ci spiega perchè il superamento di Hartz IV al momento è impensabile: si dovrebbe aumentare il salario minimo fissato dalla legge mettendo in pericolo interi settori fondati sul lavoro a basso costo. Ne parla Die Zeit.


In realtà dovremmo essere grati a Jens Spahn. Con le sue dichiarazioni controverse su Hartz IV ha involontariamente avviato un dibattito atteso da tempo, e cioè se il reddito minimo statale nella sua forma attuale possa essere ancora considerato adeguato ai tempi. La risposta è no.

Quando Hartz IV fu introdotto, la Germania era un paese con oltre cinque milioni di disoccupati e un debito pubblico in rapida crescita. Oggi, in alcune regioni c'è la piena occupazione e il debito pubblico sta diminuendo. Si può discutere a lungo su quanto l'introduzione di Hartz IV abbia contribuito a questa inversione di tendenza, ma una cosa è chiara: oggi rispetto ad allora dal punto di vista economico è molto piu' difficile giustificare il fatto che il governo deve risparmiare proprio su coloro che comunque hanno poco o nulla.

Perché è quello che accade: le tariffe standard non tengono conto, ad esempio, del fatto che l'elettricità è diventata sempre più cara, e che non sono previste spese per l'alcol o il tabacco. E chi non si presenta ad un appuntamento all'Arbeitsamt deve aspettarsi un ulteriore taglio al sussidio - solo tra ottobre 2016 e settembre 2017 ci sono stati 965.000 casi in cui sono state applicate sanzioni. Le stime lo mostrano chiaramente: se Hartz IV dovesse consentire una vita dignitosa con un minimo di partecipazione sociale, bisognerebbe aumentare le indennità di 50 o 100 euro al mese.

L'aumento dei sussidi tuttavia è solo uno fra gli elementi necessari di una riforma. Perché se lo stato decidesse di spendere di piu' per le persone bisognose, potrebbero esserci diversi effetti collaterali indesiderati. Probabilmente non varrebbe piu' la pena cercarsi un lavoro oppure passare da un lavoro part-time a basso reddito a uno a tempo pieno - perché di fatto il sostegno statale viene meno quando il reddito aumenta, mentre si iniziano a pagare le tasse e le imposte. Più lordo, in determinate circostanze, può significare anche meno netto. Chiunque cercasse di rendersi indipendente dai sussidi statali verrebbe punito finanziariamente.

Per inciso, questo è anche il motivo per cui Hartz IV, anche in una fase con entrate fiscali copiose come questa, non può essere aumentato a piacere. Almeno non senza paralizzare una parte significatica del mercato del lavoro tedesco. Ma ciò non significa che non si possa fare nulla. Il governo dovrebbe affrontare la questione in maniera sistemica: il salario minimo probabilmente dovrebbe essere aumentato, la tassazione sui redditi piu' bassi dovrebbe scendere e i diversi trasferimenti statali - indennità di alloggio, assegni familiari, sicurezza di base - dovrebbero essere  meglio coordinati. Nell'accordo di coalizione fra Unione e SPD ci sono alcune buone idee, ma non vanno abbastanza lontano. Anche perché un simile attacco al settore a basso salario costerebbe probabilmente miliardi.

E poi c'è la questione su cosa dovrebbe effettivamente accadere a coloro che non trovano un lavoro regolare - ad esempio, perché sono disoccupati da così tanto tempo che non hanno piu' alcuna possibilità di essere collocati sul mercato del lavoro regolare. Per queste persone la SPD vorrebbe introdurre un cosiddetto "reddito di base di solidarietà", una sorta di mercato del lavoro statale per i disoccupati di lunga durata. Cosa dovrebbe significare nel dettaglio non è ancora chiaro.  Ad esempio, le persone coinvolte potrebbero essere impiegate da aziende municipali per svolgere lavori socialmente utili retribuiti: pulizia dei parchi, mantenimento degli edifici pubblici in buone condizioni, allenamento delle squadre giovanili nelle associazioni sportive.

Per questa ragione, il "reddito di base di solidarietà" differisce in maniera fondamentale dal reddito di base incondizionato, che invece resta popolare in alcune aree della sinistra.  Nel concetto di reddito di base incondizionato il lavoro è inteso come un male da evitare, motivo per cui tutti dovrebbero avere il diritto di accedere ai sussidi statali, indipendentemente dal fatto che lavorino o meno. I sostenitori del reddito di base di solidarietà, invece, considerano il lavoro come un mezzo per la partecipazione sociale, quindi chiunque sia in condizione di farlo dovrebbe avere la possibilità di lavorare.

E' decisamente piu' probabile che la realtà della vita in un moderno stato industriale si avvicini a questo modello.

Sullo stesso argomento: La nuova frontiera di Hartz IV

giovedì 22 marzo 2018

In Germania quasi il 10% della popolazione percepisce un sussidio di base

Da sozialpolitik-aktuell.de, il sito del prestigioso IAQ di Duisburg (Institut Arbeit und Qualifikation), rilanciamo una breve ma interessante analisi sui dati relativi ai percettori di un sussidio sociale minimo in Germania: 7.9 milioni di persone pari al 9.7% della popolazione complessiva percepiscono sotto diverse forme un sussidio sociale minimo, in forte crescita il numero degli stranieri. Da sozialpolitik-aktuell.de

Fonti: Bundesagentur für Arbeit (2018), Statistische Ämter des Bundes und der Länder (2017), Sozialberichterstattung

- Nella discussione su quanto accaduto presso la Tafel di Essen (blocco dell'accettazione per i non tedeschi) non si possono ignorare le condizioni quadro all'interno delle quali si svolge il conflitto: la società è caratterizzata da una crescente divisione sociale. Nonostante la buona congiuntura economica, l'aumento dell'occupazione, la diminuzione della disoccupazione e il surplus del bilancio pubblico, quasi il 10% della popolazione ha un reddito cosi' basso da dover richiedere l'erogazione di un sussidio per la "sicurezza di base".


- Le prestazioni previste dalla "sicurezza di base" (Grundsicherung) sono cosi' basse che sempre piu' persone devono fare ricorso agli aiuti messi a disposizione dalla società civile e dalle Tafel, il cui volume pero' è alquanto limitato. In questo modo i confitti per la redistribuzione sono strutturalmente programmati tanto che in una società benestante è necessario porsi la domanda: chi ha diritto a ricevere il cibo scaduto?

- La media nazionale di quasi il 10% della popolazione nasconde pero' un fatto: in molte regioni e città della Germania c'è una dipendenza ancora maggiore dai sussidi di base e molta piu' povertà. Questo è particolarmente vero per le città dell'area della Ruhr, sulla costa e nei nuovi Bundeslaender. Cosi' nella città di Essen nel 2016 il 21.2% della popolazione era classificato a rischio povertà, vale a dire il loro reddito era inferiore al 60% del reddito mediano tedesco calcolato a livello nazionale. Fra questi è sempre piu' alta la percentuale delle persone prive di cittadinanza tedesca.

- La parte piu' significativa dei percettori di un sussidio di base è rappresentata dai disoccupati nell'ambito del SGB II (Sozialgesetzbuch Zwei) con l'indennità Arbeitslosengeld II (Hartz IV) e il Sozialgeld (assistenza per chi è impossibilitato a lavorare). La media nazionale dei beneficiari di prestazioni secondo il SGB II nel 2017 era pari al 9.3% della popolazione complessiva. Nella città di Essen la percentuale di destinatari di un sussidio nell'ottobre 2017 era pari al 20.4%. Quasi il 40% dei beneficiari di SGBII in questa città sono stranieri.

- Il tasso di copertura della "sicurezza di base" fra il 2006 e il 2012 è sceso leggermente. Poiché il numero dei disoccupati nello stesso periodo è diminuito significativamente, lo sviluppo di questo trend è sorprendente. I dati indicano che una parte crescente dei beneficiari di prestazioni sociali nell'ambito di SGB II non è disoccupata.

- Dal 2013 si puo' notare un nuovo aumento sia del numero dei beneficiari sia della percentuale dei destinatari di un sussidio di base. Cio' è riconducibile alla forte crescita degli aventi diritto fra i richiedenti asilo nell'ambito del grande afflusso di profughi. Nel 2016 circa 728.000 persone hanno ricevuto prestazioni ai sensi della legge sul diritto di asilo.

- Anche la struttura dei destinatari delle prestazioni nell'ambito del SGBII è cambiata. Mentre dal 2007 la dipendenza fra i tedeschi ha continuato a scendere - raggiungendo nel 2016 il 6.4% - fra la popolazione straniera si puo' individuare la tendenza opposta: la percentuale di percettori cresce e nel 2016 ha raggiunto un valore del 17.7%. La distanza fra i tedeschi e gli stranieri nel 2016 era di 11.5% punti percentuali.


martedì 20 marzo 2018

Vita di una madre Hartz IV: 5 euro al giorno per mangiare

Per chi in Italia sogna un reddito di cittadinanza vale la pena dare uno sguardo al dibattito tedesco su Hartz IV: Jens Spahn, politico CDU e neoministro alla sanità nel governo Merkel, nei giorni scorsi ha dichiarato che in fondo ai percettori di Hartz IV non manca nulla. Risponde Sandra S., una giovane madre destinataria di Hartz IV che dopo aver lanciato una petizione online contro Jens Spahn, spiega alla FAZ quanto sia difficile la vita di chi è costretto a sopravvivere con il sussidio di base, ovviamente in una costosa città dell'ovest. Dalla FAZ.net


Lo scorso fine settimana Jens Spahn, politico CDU, in un'intervista ha affermato che essere un Hartz IV non significa vivere in povertà e che con Hartz IV "tutti ricevono ciò di cui hanno bisogno". Sandra S., che è una madre single e da 5 anni dipende da Hartz IV, si è molto arrabbiata.

"Quando sui media ne ho sentito parlare ho provato tanta rabbia". Per la quarantenne certe affermazioni sono "ingiuste, irrispettose e lontane da qualsiasi realtà". Secondo lei Spahn sta spingendo la gente a pensare male dei percettori di Hartz IV. Un'amica le ha quindi consigliato di lanciare una petizione online: su change.org ha chiesto a Spahn di gestire per un mese la sua vita quotidiana secondo le regole e con il budget previsto da Hartz IV.

Il sussidio standard è di 416 € al mese ed è composto da diverse voci. Sandra stima quanto il Jobcenter calcola per le diverse uscite e quanto la somma prevista possa essere realistica: per gli alimenti ci sono 145,04 euro al mese, appena  5 euro al giorno. Sandra deve quindi gestire il budget. "Non è possibile farlo senza un piano", ci dice, e ci racconta che scandaglia le brochure dei supermercati alla ricerca di offerte speciali e fa la spesa la sera dopo le 18 perché la frutta e la verdura a volte sono piu' economiche. Si puo' anche sopravvivere con questa somma per il cibo e gli alimenti, ma "ci sono altri ambiti in cui ti fanno sentire davvero povero".

Un'altra voce sono lo svago e la cultura. "Ti tieni lontano dalle attività sociali perché la cultura semplicemente è costosa e qui io posso risparmiare quando i soldi scarseggiano per altre necessità", chiarisce Sandra. Non le capita quasi mai di andare a mangiare fuori con gli amici e quando le hanno chiesto se voleva andare ad un concerto rock ha dovuto rifiutare. Il biglietto costava 80 euro, la tariffa standard prevede 39.91 euro al mese.

Con il "Karlsruhe Pass", che dovrebbe permettere ai piu' bisognosi di partecipare alla vita sociale, lei e suo figlio possono entrare gratuitamente allo zoo e hanno uno sconto per il museo. "Sono grata di avere questa possibilità, ma le attività costano comunque dei soldi e non dobbiamo andare necessariamente ogni fine settimana allo zoo, non ne abbiamo bisogno".

Anche le spese per gli altri bisogni sono molto contenute. Per i vestiti e le scarpe ci sono 36,45 euro. Per questa ragione fa acquisti in maniera anticiclica: in inverno i sandali e in estate le scarpe invernali.  Rovista nei negozi di seconda mano - "eccetto la biancheria intima!". E questo per lei è molto importante. E' molto piu' difficile invece per suo figlio. "Certo che vuole le scarpe di marca da 80 euro, ma non è possibile," dice Sandra S., e subito percepisci una certa sofferenza nella sua voce. Che pero' nella frase successiva scompare immediatamente in un leggero orgoglio: "cosi' impara che è una buona cosa risparmiare per poi un giorno poterselo permettere ".


Nessun soldo per i viaggi

Nel sussidio standard ci sono anche 36.89 euro per l'alloggio, l'energia e la manutenzione. L'affitto viene pagato in gran parte dall'Arbeitsamt, l'elettricità pero' deve pagarla lei. "Peccato, perché la mia tariffa costa 10 euro in più" commenta Sandra.

Anche i 25,64 euro per gli elettrodomestici e gli articoli per la casa non bastano mai. Sandra S. prega ogni giorno che la sua lavatrice arrugginita continui a funzionare ancora un po' e che al forno, che ha comprato quattro anni fa usato, non si rompano le piastre. Per comprarli nuovi semplicemente non ci sono i soldi.

All'elenco mancano ancora 32.99 euro per "altri beni e servizi", comprese le visite dal parrucchiere. Riceve inoltre 34.66 euro per i mezzi di trasporto. Bastano per il "Karlsruhe Sozialticket" (abbonamento scontato), che costa 22 euro, ma appena ci sono dei viaggi extra fuori città -  come ad esempio per i colloqui di lavoro - la situazione si fa immediatamente complicata.

Per la voce "salute e cura", Sandra riceve 15,80 euro al mese con cui deve coprire una parte dei costi degli articoli per l'igiene, sia dal medico che in farmacia. Raramente bastano. Il sussidio standard è completato poi dai 37.20 euro per i media, dai 10.35 euro per il ristorante o la Kneipe e da 1.06 euro per l'istruzione. "Quanta istruzione posso permettermi con questa cifra è abbastanza chiaro", ride amaramente.

Contratti pessimi, lavoro autonomo, poi la bancarotta

Sandra S. riceve dal centro per l'impiego piu' di quanto previsto dal sussidio di base, in totale sono 950 euro piu' i 194 euro di Kindergeld per suo figlio. In questo importo sono tuttavia compresi il contributo per l'affitto e i benefici che suo figlio riceve dall'Arbeitsamt. Il Kindergeld viene in parte detratto dal suo sussidio standard, quindi non riceve il sussidio pieno di 416 €. "È così complicato che devi aver studiato per capirlo", scherza mentre piega la ricevuta del mese scorso. Di norma per lei e suo figlio restano fra i 350 e i 400 euro al mese. "Non moriremo di fame, ma è povertà finanziaria!"

Sandra S. percepisce Hartz IV dal 2013. In precedenza aveva lavorato per 19 anni con piccole interruzioni. Dopo un tirocinio come impiegata d'ufficio ha lavorato come receptionist in un hotel, agente di call-center per un fornitore di energia elettrica e per il supporto tecnico di una compagnia di telecomunicazioni. Si trattava principalmente di contratti precari seguiti poi da altri contratti di lavoro vessatori.

Cinque anni fà per la prima volta non è piu' riuscita a trovare un lavoro. "Da allora cerco di uscire da questa situazione disastrosa", ci racconta. Poiché nessuna candidatura sembrava avere successo ha deciso di mettersi in proprio. Ha creato un suo negozio online di articoli da regalo „kleinpreiszauber.de“ con il quale riusciva almeno a guadagnare un po' di denaro. E' diventata cosi' "Aufstockerin" (percettore di un'integrazione salariale)". Dopo 3 anni pero' l'attività stava andando cosi' male che Sandra ha dovuto scegliere fra il prendere un prestito oppure rinunciare al suo portale. Ai suoi occhi un dilemma: "Ho un figlio, non posso accollarmi dei debiti". E' scivolata di nuovo e completamente in Hartz IV.

Quando ha iniziato a dubitare di se stessa è arrivato Jens Spahn

A causa di una sua malattia Sandra non ha potuto accettare anche quei lavori che avrebbe fatto volentieri: "non sarebbe stato difficile trovare qualcosa da fare con i bambini oppure qualcosa come badante, ma avrei avuto troppo stress emotivo". Poiché non voleva "sentirsi di peso per nessuno", Sandra ha continuato a candidarsi e nel 2018 ha iniziato a sperare quando un installatore le ha offerto un lavoro d'ufficio. L'ultimo giorno del periodo di prova pero' è arrivato il licenziamento. Come madre sono troppo poco flessibile, c'era scritto, cercavano qualcuno per un lavoro a tempo pieno. 

"E' stata davvero una bella botta per me", ha detto, e per la prima volta ha perso la determinazione del passato e la sicurezza in se stessa. "Ho iniziato a chiedermi: ce la farai davvero?", oppure, "non è che alla fine hanno davvero ragione?".

E mentre la sua mente era invasa dai dubbi, lo scorso fine settimana è arrivato Jens Spahn.


venerdì 9 marzo 2018

Come funziona il reddito di cittadinanza in Germania: Hartz IV non è una passeggiata di salute!


Al di là degli ipotetici assalti ai centri per l'impiego, la vera fake news consiste nell'aver fatto credere che il reddito di sussistenza e le altre forme di sostegno alle persone in stato di necessità siano una passeggiata di salute. 

Purtroppo non è cosi': Hartz IV è un sistema burocratico e vessatorio che spesso annulla la dignità delle persone e costringe ad una vita ai margini della società.

Qui sotto una lista di articoli tradotti direttamente dalla stampa tedesca nel corso degli ultimi 18 mesi. Articoli per chiarire come funziona realmente Hartz IV, il sistema tedesco per il sostegno alle persone in stato di necessità.






Vita di un Hartz IV



Povertà per legge, Hartz IV



La paura di Hartz IV



Gli Hartz IV non possono avere risparmi



Le riforme prossime venture ovvero quando un Jobcenter di Berlino obbliga una giovane madre a lavorare in un sexy shop



Buone notizie per il Lumpenproletariat: le sanzioni Hartz IV potrebbero avere i giorni contati



Un giorno all'Arbeitsamt nella ricca Monaco di Baviera



La nuova frontiera di Hartz IV



Vite da Hartz IV



Il trauma dell'Agenda 2010



Il trauma dell'Agenda 2010 (seconda parte)



Sempre piu' bambini poveri in un paese ricco



Jobwunder e Hartz IV, qualcuno crede ancora ai miracoli?



10,78 miliardi di euro di sussidi sociali Hartz IV che somigliano tanto a sovvenzioni statali per le imprese
















martedì 17 ottobre 2017

Gli Hartz IV non possono avere risparmi

Un altro esempio chiarisce la natura vessatoria ed invasiva di Hartz IV. Il Tribunale Sociale  di Kassel con una recente sentenza ha deciso che i percettori di Hartz IV (circa 400 € al mese) non sono autorizzati a mettere da parte qualche soldo, anche se per risparmiare  decidono di privarsi del cibo. Dalla  Berliner Zeitung



I disoccupati non sono autorizzati a mettere da parte qualche soldo risparmiando una parte del sussidio Hartz IV. Lo ha deciso giovedi scorso il Tribunale Sociale Federale di Kassel, il provvedimento esclude solo i prodotti previdenziali e assicurativi ai quali il disoccupato momentaneamente non ha accesso.

E' la sentenza emessa nei confronti di un uomo di 60 anni della Sassonia-Anhalt che grazie alle prestazioni Hartz IV ricevute, nel corso degli anni era riuscito a mettere da parte un piccolo patrimonio pari a 18.540 euro.

L'uomo disponeva di un deposito azionario di 1300 €, di un libretto di deposito di 424 € e di un'assicurazione sulla vita per un valore di circa 16.800 €.

Ho risparmiato una parte del sussidio Hartz IV "privandomi del cibo"

Il Jobcenter Mansfeld-Südharz ritiene che il denaro risparmiato debba essere utilizzato. Nel suo ricorso contro il Jobcenter l'uomo ha evidenziato invece che in questo caso dovrebbe essere fatta un'eccezione visto che il denaro "è stato risparmiato privandosi del cibo".

Il Tribunale Sociale ha rigettato il ricorso. L'utilizzo dei risparmi accumulati "su prestazioni non necessarie" non rappresenta una misura di particolare durezza. La legge non prevede in questo caso nessuna esenzione. Sebbene sia possibile risparmiare una parte delle prestazioni Hartz IV, tali risparmi sono pensati in previsione di spese piu' grandi, come la sostituzione di un vecchio elettrodomestico ad esempio. Per queste spese il disoccupato puo' far valere un credito di imposta fino a 750 euro, oltre all'importo base di 9.000 euro di risparmio permesso dalla legge.

Sono previsti diritti aggiuntivi per le prestazioni previdenziali, ma solo per quelle assicurazioni sulla vita che non siano immediatamente disponibili. Nel caso specifico il tribunale sociale regionale della Sassonia-Anhalt deve tuttavia chiarire se l'assicurazione sulla vita in questione puo' essere utilizzata in ogni momento o meno.