Per chi in Italia sogna un reddito di cittadinanza vale la pena dare uno sguardo al dibattito tedesco su Hartz IV: Jens Spahn, politico CDU e neoministro alla sanità nel governo Merkel, nei giorni scorsi ha dichiarato che in fondo ai percettori di Hartz IV non manca nulla. Risponde Sandra S., una giovane madre destinataria di Hartz IV che dopo aver lanciato una petizione online contro Jens Spahn, spiega alla FAZ quanto sia difficile la vita di chi è costretto a sopravvivere con il sussidio di base, ovviamente in una costosa città dell'ovest. Dalla FAZ.net
Lo scorso fine settimana Jens Spahn, politico CDU, in un'intervista ha affermato che essere un Hartz IV non significa vivere in povertà e che con Hartz IV "tutti ricevono ciò di cui hanno bisogno". Sandra S., che è una madre single e da 5 anni dipende da Hartz IV, si è molto arrabbiata.
"Quando sui media ne ho sentito parlare ho provato tanta rabbia". Per la quarantenne certe affermazioni sono "ingiuste, irrispettose e lontane da qualsiasi realtà". Secondo lei Spahn sta spingendo la gente a pensare male dei percettori di Hartz IV. Un'amica le ha quindi consigliato di lanciare una petizione online: su change.org ha chiesto a Spahn di gestire per un mese la sua vita quotidiana secondo le regole e con il budget previsto da Hartz IV.
Il sussidio standard è di 416 € al mese ed è composto da diverse voci. Sandra stima quanto il Jobcenter calcola per le diverse uscite e quanto la somma prevista possa essere realistica: per gli alimenti ci sono 145,04 euro al mese, appena 5 euro al giorno. Sandra deve quindi gestire il budget. "Non è possibile farlo senza un piano", ci dice, e ci racconta che scandaglia le brochure dei supermercati alla ricerca di offerte speciali e fa la spesa la sera dopo le 18 perché la frutta e la verdura a volte sono piu' economiche. Si puo' anche sopravvivere con questa somma per il cibo e gli alimenti, ma "ci sono altri ambiti in cui ti fanno sentire davvero povero".
Un'altra voce sono lo svago e la cultura. "Ti tieni lontano dalle attività sociali perché la cultura semplicemente è costosa e qui io posso risparmiare quando i soldi scarseggiano per altre necessità", chiarisce Sandra. Non le capita quasi mai di andare a mangiare fuori con gli amici e quando le hanno chiesto se voleva andare ad un concerto rock ha dovuto rifiutare. Il biglietto costava 80 euro, la tariffa standard prevede 39.91 euro al mese.
Con il "Karlsruhe Pass", che dovrebbe permettere ai piu' bisognosi di partecipare alla vita sociale, lei e suo figlio possono entrare gratuitamente allo zoo e hanno uno sconto per il museo. "Sono grata di avere questa possibilità, ma le attività costano comunque dei soldi e non dobbiamo andare necessariamente ogni fine settimana allo zoo, non ne abbiamo bisogno".
Anche le spese per gli altri bisogni sono molto contenute. Per i vestiti e le scarpe ci sono 36,45 euro. Per questa ragione fa acquisti in maniera anticiclica: in inverno i sandali e in estate le scarpe invernali. Rovista nei negozi di seconda mano - "eccetto la biancheria intima!". E questo per lei è molto importante. E' molto piu' difficile invece per suo figlio. "Certo che vuole le scarpe di marca da 80 euro, ma non è possibile," dice Sandra S., e subito percepisci una certa sofferenza nella sua voce. Che pero' nella frase successiva scompare immediatamente in un leggero orgoglio: "cosi' impara che è una buona cosa risparmiare per poi un giorno poterselo permettere ".
Nessun soldo per i viaggi
Nel sussidio standard ci sono anche 36.89 euro per l'alloggio, l'energia e la manutenzione. L'affitto viene pagato in gran parte dall'Arbeitsamt, l'elettricità pero' deve pagarla lei. "Peccato, perché la mia tariffa costa 10 euro in più" commenta Sandra.
Anche i 25,64 euro per gli elettrodomestici e gli articoli per la casa non bastano mai. Sandra S. prega ogni giorno che la sua lavatrice arrugginita continui a funzionare ancora un po' e che al forno, che ha comprato quattro anni fa usato, non si rompano le piastre. Per comprarli nuovi semplicemente non ci sono i soldi.
All'elenco mancano ancora 32.99 euro per "altri beni e servizi", comprese le visite dal parrucchiere. Riceve inoltre 34.66 euro per i mezzi di trasporto. Bastano per il "Karlsruhe Sozialticket" (abbonamento scontato), che costa 22 euro, ma appena ci sono dei viaggi extra fuori città - come ad esempio per i colloqui di lavoro - la situazione si fa immediatamente complicata.
Per la voce "salute e cura", Sandra riceve 15,80 euro al mese con cui deve coprire una parte dei costi degli articoli per l'igiene, sia dal medico che in farmacia. Raramente bastano. Il sussidio standard è completato poi dai 37.20 euro per i media, dai 10.35 euro per il ristorante o la Kneipe e da 1.06 euro per l'istruzione. "Quanta istruzione posso permettermi con questa cifra è abbastanza chiaro", ride amaramente.
Contratti pessimi, lavoro autonomo, poi la bancarotta
Sandra S. riceve dal centro per l'impiego piu' di quanto previsto dal sussidio di base, in totale sono 950 euro piu' i 194 euro di Kindergeld per suo figlio. In questo importo sono tuttavia compresi il contributo per l'affitto e i benefici che suo figlio riceve dall'Arbeitsamt. Il Kindergeld viene in parte detratto dal suo sussidio standard, quindi non riceve il sussidio pieno di 416 €. "È così complicato che devi aver studiato per capirlo", scherza mentre piega la ricevuta del mese scorso. Di norma per lei e suo figlio restano fra i 350 e i 400 euro al mese. "Non moriremo di fame, ma è povertà finanziaria!"
Sandra S. percepisce Hartz IV dal 2013. In precedenza aveva lavorato per 19 anni con piccole interruzioni. Dopo un tirocinio come impiegata d'ufficio ha lavorato come receptionist in un hotel, agente di call-center per un fornitore di energia elettrica e per il supporto tecnico di una compagnia di telecomunicazioni. Si trattava principalmente di contratti precari seguiti poi da altri contratti di lavoro vessatori.
Cinque anni fà per la prima volta non è piu' riuscita a trovare un lavoro. "Da allora cerco di uscire da questa situazione disastrosa", ci racconta. Poiché nessuna candidatura sembrava avere successo ha deciso di mettersi in proprio. Ha creato un suo negozio online di articoli da regalo „kleinpreiszauber.de“ con il quale riusciva almeno a guadagnare un po' di denaro. E' diventata cosi' "Aufstockerin" (percettore di un'integrazione salariale)". Dopo 3 anni pero' l'attività stava andando cosi' male che Sandra ha dovuto scegliere fra il prendere un prestito oppure rinunciare al suo portale. Ai suoi occhi un dilemma: "Ho un figlio, non posso accollarmi dei debiti". E' scivolata di nuovo e completamente in Hartz IV.
Quando ha iniziato a dubitare di se stessa è arrivato Jens Spahn
A causa di una sua malattia Sandra non ha potuto accettare anche quei lavori che avrebbe fatto volentieri: "non sarebbe stato difficile trovare qualcosa da fare con i bambini oppure qualcosa come badante, ma avrei avuto troppo stress emotivo". Poiché non voleva "sentirsi di peso per nessuno", Sandra ha continuato a candidarsi e nel 2018 ha iniziato a sperare quando un installatore le ha offerto un lavoro d'ufficio. L'ultimo giorno del periodo di prova pero' è arrivato il licenziamento. Come madre sono troppo poco flessibile, c'era scritto, cercavano qualcuno per un lavoro a tempo pieno.
"E' stata davvero una bella botta per me", ha detto, e per la prima volta ha perso la determinazione del passato e la sicurezza in se stessa. "Ho iniziato a chiedermi: ce la farai davvero?", oppure, "non è che alla fine hanno davvero ragione?".
E mentre la sua mente era invasa dai dubbi, lo scorso fine settimana è arrivato Jens Spahn.