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martedì 5 giugno 2012

Se 50 ore sono poche

Un articolo sulla Süddeutsche Zeitung riporta i dati di uno studio del Deutschen Instituts für Wirtschaftsforschung (DIW). Centinaia di migliaia di occupati a basso salario, per sbarcare il lunario devono lavorare almeno 50 ore la settimana.


Chi guadagna poco spesso deve faticare  piu' a lungo. Secondo uno studio, il 25% degli  occupati con un basso salario (Niedriglohn) deve lavorare 50 ore alla settimana e anche di piu'. La legge sugli orari di lavoro, prevede tuttavia al massimo 48 ore settimanali.


Molti degli occupati a basso salario devono lavorare a lungo per sbarcare il lunario. Un quarto degli occupati a basso salario con un lavoro a tempo pieno, lavora di regola 50 ore la settimana, e anche di piu'. I dati emergono da uno studio del Deutschen Instituts für Wirtschaftsforschung (DIW). "Orari di lavoro cosi' lunghi come fra i lavoratori a basso reddito, sono presenti solo all'altro estremo della scala dei redditi, lavori ben pagati e a tempo pieno", scrive l'autore dello studio Karl Brenke.

Nel complesso, secondo lo studio, quasi 900.000 occupati con un basso stipendio lavorano almeno 50 ore la settimana. Fra questi ci sono ad esempio i conducenti di mezzi pesanti, i magazzinieri, e gli occupati nel settore dell'ospitalità. In media i lavoratori a basso salario con un lavoro full time secondo lo studio DIW, lavorano 45 ore per settimana - 2 ore in piu' delle altre forze lavoro impiegate a tempo pieno. "E' un problema sociale il fatto che queste persone possano sbarcare il lunario solo con degli orari di lavoro molto lunghi", ci dice Brenke. I lavoratori rischiano inoltre conseguenze per la loro salute. L'istituto DIW fa riferimento anche alle leggi sul lavoro, che fissano a 48 ore per settimana l'orario di lavoro massimo.

Sono considerati a basso salario, i lavoratori che ricevono meno dei due terzi del salario medio orario. Nel 2010 la soglia era di 9.26 € per ora lordi. In totale, nel 2010 circa il 22% dei lavoratori riceveva un salario considerato basso, secondo i dati del DIW. Piu' della metà ha un' occupazione per la quale è necessario un periodo di apprendistato o un titolo universitario. A questo gruppo appartengono i commessi, gli assistenti medici, i panettieri, i lavoratori nel settore dell'ospitalità, parrucchieri e infermieri. 

lunedì 4 giugno 2012

Contratti di serie A solo per la metà degli occupati

Una recente analisi di IAB (Instituts für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung) ci dice che i contratti collettivi ormai si applicano solamente al 50% degli occupati. E' davvero un Jobwunder?
Nel 2011, i contratti collettivi di lavoro si applicavano solo a circa il 50% della forza lavoro occupata nelle aziende. Lo mostrano i dati del panel IAB ( Instituts für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung), una indagine annuale su oltre 15.000 aziende condotta da IAB.

Rispetto al 1996, primo anno in cui sono stati raccolti i dati sulla contrattazione collettiva, il numero dei salariati a cui si applicano i contratti collettivi è sceso fortemente. Nel 1996 nella Germania Ovest il 70% degli occupati lavorava in aziende alle quali si applicano i contratti collettivi di lavoro. Nel 2011 sono solo il 54%. Nella Germania Est, la corrispondente quota di occupati è scesa dal 56 al 37%. Rispetto al 2010 questo ha significato nell'ovest una discesa di 2 punti percentuali. Ad est, rispetto all'anno precedente non ci sono stati cambiamenti importanti. "Nel lungo periodo emerge chiaramente la tendenza al ribasso", hanno commentato Susanne Kohaut e Peter Ellguth, ricercatori IAB.

Per un altro 7% degli occupati nell'ovest e il 12% ad est, vengono invece applicati contratti negoziati su base aziendale (Firmentarifvertrag).

domenica 20 maggio 2012

+4.3% annuo per i metalmeccanici tedeschi


Il paese che sulla moderazione salariale ha costruito il proprio successo sembra aver cambiato rotta e i metalmeccanici portano a casa un 4.3% di aumento su base annua. Saranno le loro richieste a ribilanciare gli squilibri europei? Dalla Frankfurter Rundschau
Accordo raggiunto dalla IG Metall - 4.3 % di aumento per i metalmeccanici

L'aumento piu' consistente da 20 anni: in Baden-Württemberg i datori di lavoro e la IG Metall si sono accordati per un aumento del 4.3 % annuo. Il nuovo contratto sarà esteso a tutta la repubblica federale.

I circa 3.5 milioni di occupati nell'industria metalmeccanica ed elettronica possono essere soddisfatti per l'aumento salariale piu' sostanzioso degli ultimi 20 anni. Dopo 14 ore consecutive di trattativa i datori di lavoro e la IG Metall si sono accordati per un contratto pilota nel Baden-Württemberg che prevede un aumento del 4.3 %. I tirocinanti (Auszubildende), secondo l'accordo, saranno assunti al termine del tirocinio con un contratto a tempo indeterminato. Il nuovo contratto di lavoro sarà esteso a tutta la repubblica federale. Le prime reazioni della politica e dell'economia sono positive. 

Il leader della IG Metall Huber: l'accordo è "equo" e "garantisce stabilità"

Il leader della IG Metall Berthold Huber e il numero uno della confederazione sindacale Martin Kannegiesser hanno definito l'accordo "equo e stabile". "I contratti collettivi non sono una musica a richiesta", ha detto Huber. Entrambe le parti hanno fatto dei passi indietro rispetto alle richieste massime iniziali. Con un aumento del salario reale, uno sciopero generale del settore è stato evitato, sottolinea Kannegiesser. L'industria metalmeccanica ed elettronica, che comprende i costruttori di auto e di macchinari, con i suoi 3.6 milioni di occupati ed un fatturato di quasi un trilione di Euro rappresenta un settore chiave, da cui nel bene e nel male dipende l'intera economia tedesca.

La IG-Metall aveva iniziato le negoziazioni in marzo con una richiesta di un aumento salariale del 6.5 %. I datori di lavoro avevano offerto un aumento del 2.6 % su base annua. Con una serie di scioperi nelle settimane scorse il sindacato ha dato un messaggio forte.

Con il contratto appena firmato, che vale fino ad aprile 2013, il consiglio di fabbrica (Betriebsrat) ottiene maggiore potere decisionale sull'utilizzo dei lavoratori interinali: negli ultimi tempi nel settore sono stati infatti assunti in grandi quantità. Il datori di lavoro sono tuttavia riusciti ad ottenere la possibilità di utilizzare un lavoratore interinale per un massimo di 2 anni senza restrizioni.

L'aumento dovrebbe costare 7 miliardi di Euro alle imprese del settore.

Secondo una stima approssimativa, l'aumento salariale dovrebbe costare al settore circa 7 miliardi di Euro. I salari dovrebbero essere aumentati già in maggio. Aprile sarà considerato un mese senza aumento. La IG Metall ha consigliato, dopo la trattativa durata 37 ore, di estendere l'accordo anche agli altri Lander. Anche i datori di lavoro hanno accettato l'accordo come modello nazionale - ad eccezione dell'associazione della Sassonia. In Baden-Württemberg nel metalmeccanico e nell'elettronica sono attivi circa 800.000 lavoratori. Una lunga battaglia con i sindacati avrebbe sicuramente danneggiato il settore, ampiamente dipendente dalle esportazioni. L'ultmo sciopero dei metalmeccanici nel sud ovest del paese era stato 10 anni fa.

La richiesta di aumento salariale era stata agganciata al tema dell'assunzione dei tirocinanti e dell'utilizzo del lavoro interinale. Dal principio della assunzione immediata e a tempo indeterminato dei tirocinanti si potrà derogare solo in caso di forte crisi aziendale. Sul tema del lavoro interinale, l'accordo prevede maggiore spazio per gli accordi aziendali, che regolino l'accesso dei lavoratori temporanei.  In cambio le aziende potranno chiedere a un maggior numero di lavoratori una settimana lavorativa piu' lunga di 40 ore.

Assunzione a tempo indeterminato dopo 18 mesi in azienda.

Dopo 18 mesi di lavoro in azienda, in futuro, ci sarà la possibilità per i lavoratori interinali di essere assunti a tempo indeterminato; dopo 2 anni l'assunzione diverrà un obbligo.

Poche ore dopo la firma dell'accordo anche dagli altri Lander sono arrivate parole di apprezzamento. Il leader della SPD Sigmar Gabriel ha elogiato le parti sociali per aver raggiunto in Baden-Württemberg un buon accordo. Gabriel ha sottolineato in particolare che i giovani dopo la fine del loro tirocinio potranno essere assunti a tempo indeterminato. "In Germania le parti contrattuali arrivano sempre ad un compromesso giusto ed equo" ha continuato celebrando il modello tedesco del partenariato sociale. Il ministro federale dell'economia non si è pronunciato per rispetto verso l'autonomia contrattuale delle parti. 

lunedì 16 aprile 2012

Lieto fine: il lavoro e la felicità in Germania


La popolare Bild.de ci racconta l'happy end della crisi del sud Europa. Giovani e capaci laureati fuggono da mercati del lavoro in profonda crisi e trovano la felicità e la realizzazione in Germania. Prosegue il feeling fra la stampa popolare e il governo di Berlino.


Abbiamo trovato la felicità in Germania - Sempre piu' lavoratori dal sud Europa.

Nel loro paese regna la crisi e sempre piu' spagnoli e greci arrivano in Germania per lavorare. 43.000 spagnoli, (+ 9% sull'anno precedente) e 112.000 greci (+8%), sono i dati dello scorso anno (Bundesagentur fuer Arbeit). 

Christos Kotanidis (33) dalla Grecia, Ingegnere civile

"Ho studiano a Tessaloniki, dopodiché ho trovato un impiego, ma a causa della crisi abbiamo iniziato a lavorare solo a tempo parziale e abbiamo dovuto rinunciare alla metà del salario. Quindi mi sono cercato un lavoro in Germania, perchè avevo studiato il tedesco già da bambino. Mi posso immaginare di restare qui a lungo e di creare una famiglia".

Laura Liarte, 27 anni, dalla Spagna, specialista di IT.

E' da gennaio ad Eschborn e lavora per il fornitore di servizi  informatici GFT

"Ho studiato informatica e poi subito dopo ho trovato un lavoro a Barcellona. Appena ho sentito che in Germania c'era una posizione libera, mi sono candidata subito. La situazione del mercato del lavoro in Spagna è frustrante. I laureati spesso guadagnano meno di 1000 Euro al mese. Prima o poi vorrei tornare nel mio paese, ma al momento le prospettive non sono buone".

Edoardo Gomez Martinez, 24 anni, dalla Spagna.

Da ottobre 2011 lavora come ingegnere aereonautico presso Ferchau Aviation in Hamburg

"Ho studiato ingegneria a Madrid. Dopo 4 mesi di pratica presso Ferchau Aviation ad Amburgo mi è stato offerto un lavoro. Ho colto subito l'occasione, visto che in Spagna la metà dei laureati è disoccupata. Soprattutto in Germania guadagno molti piu' soldi. Con la lingua non ho alcun problema, ho frequentato dei corsi di lingua a Madrid"

Marta Garcia Blasco (33) dalla Spagna, esperta di Tunnel.

Nell'agosto 2011 ha iniziato a lavorare presso Deutschen Bahn (ferrovie tedesche).

"Come ingegnere ho iniziato a lavorare presso un'azienda di costruzioni a Valencia. A causa della crisi gli ordini sono crollati e il mio futruo è diventato insicuro. Mi è stato subito chiaro che quello era il momento per qualcosa di nuovo. Poiché avevo studiato 2 anni a Vienna e lì avevo imparato il tedesco, mi sono cercata un lavoro in Germania. E proprio qui da sempre desideravo lavorare. Adesso sono responsabile per dei progetti di costruzione dei tunnel e sono molto felice".

Sempre Bild.de ci dà i numeri del Jobwunder: 1 milione di posti vacanti.

In Germania il mercato del lavoro continua a tirare e il Jobwunder non si spegne. Al momento ci sarebbe circa 1 milione di posti di lavoro vacanti secondo l'istituto di Norimberga IAB. Da un punto di vista contabile ci sarebbero 3 disoccupati ogni posto libero - dato migliore da almeno 20 anni.

Germania paradiso del Lavoro! L'esperto IAB Alexander Kubis: "In confronto agli altri stati siamo messi molto bene"

Bild.de ci racconta in quali settori le aziende cercano urgentemente dei lavoratori:

Costruzioni: le aziende hanno circa 35.000 posizioni scoperte per lavoratori specializzati e ingegneri.

Computer e telecomunicazioni: al momento mancano 40.000 lavoratori, soprattutto specialisti IT e programmatori.

Salute e cura: il settore cerca 70.000 nuovi lavoratori, soprattutto personale per la cura, infermieri, specialisti di farmacia.

Commercio: oltre 30.000 posizioni aperte, soprattutto nell'est mancano specialisti di macelleria e capi reparto.

Hotel e ristoranti: oltre 30.000 posizioni aperte, ricercati cuochi e impiegati di hotel.

Metalmettanico ed elettronico: 120.000 posizioni sono vacanti, soprattutto per lavoratori specializzati in elettronica,  meccatronici, ed ingegneri.

Settore pubblico: sono ricercati soprattutto insegnanti per la scuola materna e professori.

Trasporti e logistica: da qui alla fine dell'anno mancano circa 25.000 guidatori di camion.

Lavoro a tempo: le aziende cercano 50.000 lavoratori, in tutti i settori.

mercoledì 28 marzo 2012

Leiharbeit macht frei?


La progressista Die Zeit ci racconta le ineguaglianze del lavoro interinale (Leiharbeit) e i tentativi della politica di riformare questo settore: solo promesse elettorali oppure riforme concrete?

Stesso lavoro ma spesso solo la metà del salario: questo squilibrio nelle retribuzioni dei lavoratori interinali, secondo uno studio della fondazione Bertelsmann non sarebbe sostenibile nel lungo periodo.  La fondazione propone di pagare i lavoratori interinali, dopo 3 mesi di impiego, come i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato.

Secondo lo studio commissionato dalla fondazione, circa 491.000 lavoratori in affitto dei complessivi 910.000 ne trarrebbero un profitto. I costi sono stimati in circa 410 milioni di Euro. Il salario minimo in vigore dal 2011 "è il primo passo nella giusta direzione, per risolvere gli squilibri nelle retribuzioni" dichiara Aart De Geus, membro del consiglio di amministrazione della fondazione Bertelsmann. Il secondo passo sarebbe ora l'introduzione di identici livelli retributivi dopo un primo periodo introduttivo.

Il ministro del lavoro Ursula Von der Leyen (CDU), nel caso in cui le parti sociali non trovino un accordo, entro la fine della legislatura intende presentare una legge per parificare le retribuzioni. Tuttavia non esiste alcun consenso con la FDP. "E' inaccettabile che dei lavoratori con impieghi di lungo periodo e con lo stesso compito abbiano uno stipendio diverso", ha dichiarato il ministro a Die Welt.

"Penso che i lavoratori interinali al più tardi dopo 3 mesi debbano essere pagati come tutti gli altri lavoratori", ha dichiarato Christian Bäumler (CDU). Anche i Verdi hanno richiesto una legge, nel caso in cui non si arrivi ad un accordo fra le parti sociali sulla parità di retribuzione.

La FDP spera invece in un consenso delle parti sociali. "Sulla parità di pagamento il settore deve trovare e troverà una buona soluzione" ha detto responsabile per il mercato del lavoro della FDP, Johannes Vogel. Die Linke chiede invece una legge che vieti il lavoro in affitto.

Secondo lo studio del Rheinisch-Westfälischen Instituts für Wirtschaftsforschung (RWI) su commissione della fondazione Bertelsmann, i lavoratori in affitto scontano i costi  e gli svantaggi della flessibilità. Così un lavoratore che ha ricevuto una formazione professionale, nella Germania dell'Ovest guadagna il 47 % lordo in meno mentre nell'est il 36% in meno rispetto ad un lavoratore con un contratto di serie A e con lo stesso livello di istruzione. Come motivo gli autori della ricerca hanno indicato i bassi salari orari del lavoro a tempo.

La maggior parte dei lavoratori interinali sono uomini e lavorano nell'industria dell'ovest. Qui il divario retributivo, con il guadagno medio nell'intero settore è abbastanza grande. Ricevono al mese il 48% in meno degli occupati con contratto indeterminato - invece di 2.990 lordi sono 1.540 €. Per gli interinali occupati nel settore dei trasporti la discrepanza è di circa il 45 % mentre nelle organizzazioni e nei lavori amministrativi e di segreteria è del 46 %. Nei lavori con bassa qualificazione le differenze sono più piccole.

In generale il divario salariale fra il 2003 e il 2010 si è ridotto solo in pochi gruppi lavorativi, si dice nello studio. Solo tra i lavoratori non qualificati come gli imbianchini e i verniciatori le differenze fra occupati interinali e lavoratori stabili si sono ridotte in media al 30% nel 2010.

Secondo lo studio i lavoratori a tempo non minaccerebbero l'impiego dei lavoratori stabili. Una riduzione dei posti fissi a favore di un aumento dei lavoratori interinali, secondo lo studio, sarebbe un fenomeno poco frequente. Durante gli anni della crisi, 2008 e 2009, questo è accuaduto solo per il 3% dei clienti delle agenzie di lavoro interinale. Molto più probabile sarebbe il contrario: un aumento dei lavoratori in affitto in concomitanza con un aumento dei lavoratori stabili. 

domenica 18 marzo 2012

Qualcuno crede ancora ai miracoli?

Sulla Süddeutsche Zeitung, quotidiano progressista di Monaco, ancora un'analisi sul mercato del lavoro e sul famoso miracolo occupazionale (Jobwunder). Per molti tedeschi il miracolo ancora non è arrivato.

Dal mercato del lavoro, nel mezzo di una crisi economica, arrivano dei dati impressionanti: il numero dei disoccupati in Germania è sceso al livello piu' basso degli ultimi 20 anni. Dall'altra parte, molti lavoratori ricevono bassi salari - il numero degli occupati a basso salario cresce. Il Jobwunder è solo un'illusione?

In Germania per molte persone lo stipendio è appena sufficiente a sbarcare il lunario. Non solo perché la crescita dei salari non riesce a star dietro all'aumento dei costi per l'affitto e gli alimenti. Soprattutto perché per molti non è possibile trovare un lavoro ben pagato. Un quarto dei lavoratori ha un salario basso, secondo la ricerca dell'Istituto per il Lavoro e la Formazione dell'Università di Essen-Duisburg (IAQ). Si può parlare in questo caso di un miracolo occupazionale? Oppure il nuovo mondo del lavoro in Germania è solo una certificazione di povertà - in senso letterale? Un'analisi.

In Germania in questo periodo si parla spesso di miracolo occupazionale (Beschäftigungswunder). Perchè?

Perché il numero dei disoccupati è così basso come non lo era mai stato. Il mese scorso con  3.11 milioni di disoccupati, si è raggiunto il livello più basso per il mese di febbraio da 21 anni. In certi periodi del 2011 il numero dei disoccupati era sceso addirittura sotto i 3 milioni. E se durante una difficile crisi economica il numero dei disoccupati cala, questo è un buon segno. Dopo tutto questo aiuta l'intera economia. I cittadini hanno piu' denaro a disposizione, si comprano piu' beni e si fanno piu' viaggi. Le entrate fiscali crescono e le casse per l'assistenza sanitaria - come ultimamente è accaduto - possono avere dei guadagni e non avere bisogno di alcun aiuto dallo stato.

Da quando abbiamo questo aumento dell'occupazione?

Anche se lo sviluppo positivo nel mercato del lavoro è stato percepito solo durante la crisi - di fatto il livello di occupazione cresce da almeno una decade. La spinta principale è arrivata alla fine degli anni '90 e all'inizio della scorsa decade.

In che misura lo sviluppo dei lavori a basso salario è da ricondurre alla comparsa dei nuovi Mini-Jobs e del lavoro in affitto?

Il numero degli occupati con lavori ad orario ridotto è cresciuto dal 2000 fino al 2010 da 4.1 a 4.9 milioni. I Minijobber hanno quindi contribuito in maniera sostanziale al Jobwunder. Accanto a questi, nel 2010 c'erano ancora 2.3 milioni di individui, che avevano un Mini-job come secondo lavoro - accanto ad un'occupazione principale. E' cresciuto fortemente anche il numero dei lavoratori in affitto (interinali). In questo momento sono circa 800.000. Un confronto: nel 1996 erano solamente 180.000. I lavoratori interinali non guadagnano solamente meno denaro dei dipendenti a tempo pieno e con contratto regolare - a loro manca anche la possibilità di pianificare un futuro, offerta dai normali contratti, a causa dei continui cambi di lavoro. A tale riguardo possiamo dire: molti tedeschi non hanno percepito il Jobwunder nel loro portafoglio. Molti non riescono nemmeno a vivere del loro salario. Secondo lo studio appena pubblicato, poco meno di un quarto degli occupati ha un basso salario. Questi sono prima di tutto Minijobber che non possono guadagnare piu' di 450 € netti al mese. Oltre a questi, il 15% degli occupati a tempo pieno hanno un basso salario. 

Che cos'è un basso salario?

Il limite del basso salario viene calcolato confrontandolo con la media degli altri salari. Un basso salario è un salario inferiore ai due terzi della media dei salari. Al momento il limite del basso salario è di 9.15 € per ora. Questo modo di calcolare facilita il confronto con gli altri paesi. I 9.15 € per ora sono solo la soglia. Secondo lo studio dello IAQ, i lavoratori a basso salario guadagnano 6.68 € per ad ovest e 6.52 € nell'est. I numeri sono quelli del 2010.

Secondo la definizione EU, chi guadagna meno del 60 % della media dei salari è a rischio povertà. Questo significa che gli occupati nei settori a basso salario hanno un rischio maggiore di povertà?

Naturalmente è vero. Chi guadagna poco, ha anche un rischio maggiore di povertà. Tuttavia, può anche accadere, che un basso salario sia una fonte di reddito aggiuntiva all'interno di un nucleo familiare dove altri membri hanno redditi superiori.

Spesso si è discusso dell'introduzione dei salari minimi, in alcuni settori è già stato fatto. In questo caso si dovrebbe inserire un limite minimo per il salario. I datori di lavoro argomentano che un salario minimo distruggerebbe posti di lavoro, perché renderebbe il lavoro piu' costoso. E' così?

Al momento in Germania non c'è nessuno studio in materia. Un'analisi dettagliata del settore delle costruzioni  mostra che l'introduzione del salario minimo nel 1997 nella ex Germania dell'Est ha causato solo una piccola riduzione dell'occupazione. Nella Germania dell'ovest questo effetto non è stato osservato. Uno studio empirico recente in Gran Bretagna ha concluso che :" I salari minimi nel medio e lungo periodo hanno un effetto neutro sull'occupazione". I posti di lavoro non verrebbero né distrutti né creati.

Perchè il mercato del lavoro tedesco durante la crisi è andato così bene?

Ci sono stati diversi fattori, soprattuto nel 2009, quando l'economia è caduta del 5%, mentre l'occupazione ha tenuto per l'intero periodo. Thomas Rhein dell'Istituto per la Ricerca sul mercato del lavoro e dell'occupazione (IAB), considerato un centro di ricerca indipendente, ha parlato di relazioni industriali in grado di creare al proprio interno una elevata flessibilità. Questo significa, che in molte aziende il calo drastico degli ordinativi è stato gestito attraverso il Kurzarbeit (cassa integrazione)  o con la riduzione degli straordinari.

Molto diversa è la situazione in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove il numero dei disoccupati è cresciuto drammaticamente. Nei paesi anglosassoni si è cercato di contrastare la congiuntura attraverso i licenziamenti. Il modello del Kurzarbeit - a causa dei notevoli aiuti statali - per le aziende è piu' costoso di un licenziamento. In seguito, quando nuovi lavoratori saranno assunti, la politica di mantenimento darà i suoi frutti, visto che l'inserimento di nuovi lavoratori porta con sé molti costi.

Molte aziende durante la crisi erano consapevoli di disporre di un elevato capitale umano, come dicono gli esperti di lavoro. In altre parole: non hanno voluto licenziare i lavoratori, soprattutto perché si aspettavano una rapida ripresa dell'economia.

Il calcolo del numero dei disoccupati viene spesso modificato. Il Jobwunder è solo un effetto statistico?

No. Regina-Konle-Seidl dello IAB ci dice, che al contrario le statistiche sul mercato del lavoro negli ultimi anni sono diventate piu' credibili: in Germania il cambio nel sistema di calcolo dei disoccupati avrebbe invece portato ad un aumento dei disoccupati. Particolarmente sorprendente è che,  a partire dal 2005 con l'introduzione delle riforme Hartz IV,  coloro che ricevono aiuti sociali sono stati registrati come disoccupati. In questo modo il tasso di disoccupazione è aumentato di 500.000 unità fino a 4.9 milioni. Le persone oltre i 58 anni con un lungo periodo di disoccupazione alle spalle non erano piu' comprese in queste statistiche. Da inizio 2008 chi è in cerca di occupazione viene compreso nelle statistiche sulla disoccupazione fino all'età di pensionamento.

Differenze nel calcolo ce ne sono ancora, quando ad esempio le persone in cerca di lavoro prendono parte a misure di politica del mercato del lavoro. Queste persone, ad esempio occupati sovvenzionati, prepensionati, disoccupati in congedo per malattia, vengono calcolati solo nella cosiddetta "riserva silenziosa", che racchiude la disoccupazione nascosta. L'esperto di statistica Gerd Bosbach dell'Università di Coblenza, in un'intervista radiofonica, ha dichiarato che la "riserva silenziosa" nel 2011, sarebbe di quasi 2 milioni di persone.

Il Jobwunder è solo un'illusione?

I dati ci dicono che in Germania in questo momento sono occupate molte persone che prima non avevano alcuna occupazione - l'alta "riserva silenziosa" era presente anche negli anni precedenti. Se consideriamo che negli anni scorsi gli esperti, in seguito alla crisi economica avevano pronosticato un crollo occupazionale, i dati sono davvero miracolosi. Ma questo non può nascondere il fatto che in Germania ancora molte persone sono senza un lavoro - se si aggiunge la "riserva silenziosa" ai dati ufficiali, si raggiunge un numero di disoccupati fra i 4 e i 5 milioni. Inoltre, bisogna aggiungere che l'aumento occupazionale non ha portato ad un aumento dei salari. A causa dell'aumento del costo della vita, in termini reali molti lavoratori guadagnano meno di quanto non facessero qualche anno fa. Il miracolo per molti ancora non è arrivato.


giovedì 15 marzo 2012

Miracolo a Schwäbisch Hall


La piccola e provinciale Schwäbisch Hall è diventata il simbolo del nuovo Jobwunder e della piena occupazione tedesca, mentre il Sud Europa affoga nella disoccupazione e nel debito. Migliaia di posti vacanti non si riescono a coprire, e allora città lancia una campagna di PR sulle riviste dell'Europa del sud. Da Der Spiegel


Un piccolo Jobwunder sta meravigliando Schwäbisch Hall. Dopo la visita di alcuni giornalisti stranieri, la città è stata sommersa dai curriculum. Piu' di 10.000 si sono candidati - vogliono sfuggire alla triste situazione del loro paese di origne e trovare un impiego nel paradiso svevo.

Quando Guido Rebstock l'8 di febbraio è arrivato in ufficio e ha aperto la sua email, non poteva credere ai suoi occhi: erano arrivate 2500 emails. In una notte. Tutte dal Portogallo. Il direttore della locale agenzia per il lavoro ha capito rapidamente qual'era la ragione. Poco prima la cittadina aveva iniziato un'offensiva mediatica invitando 5 giornalisti dai paesi Euro in crisi, Spagna, Italia, Grecia e Portogallo per informarli sulle offerte di lavoro. 

Dopo la pubblicazione degli articoli greci e spagnoli non è successo molto. Al contrario la giornalista Madalena Queiros nel suo paese di origine ha scatenato un'ondata - all'agenzia del lavoro (Arbeitsagentur) e alle aziende locali sono giunte oltre 10.000 candidature. Guido Rebstock chiarisce in questo modo: "Questo era l'unico articolo disponibile anche online, e su Facebook la notizia si è propagata in maniera esplosiva".

L'articolo era piaciuto a 18.127 persone, le cui candidature hanno inondato la posta elettronica di Rebstock. Sebbene l'azione pubblicitaria era finalizzata ad attrarre lavoratori specializzati, all'agenzia del lavoro sono arrivate candidature di ogni tipo: donna delle pulizie, lavoratori edili, ingegneri o specialisti IT. "Ci sono davvero tutti i lavori che ci si può immaginare" ci dice Rebstock.

Ma che cosa ha scritto la giornalista sulla rivista economica "Diário Económico", per convincere tanti portoghesi che Schwäbisch Hall è il paradiso in terra? L'articolo con il titolo "Venite a conoscere la citta tedesca, che offre lavoro ai portoghesi" mostra agli abitanti di un paese in crisi e con alta disoccupazione, una città dove la ricchezza e l'occupazione abbondano. In questa città si possono guadagnare in media 2700 € netti al mese, la scuola per i bambini non costa nulla, anche le tasse studentesche sono state abolite recentemente, e questo grazie a un presidente regionale dei Verdi. Inoltre a Schwäbisch Hall, anche nelle ore di punta, non ci sono traffico e code, racconta ancora Madalena.

L'agenzia di lavoro promette di fare tutto.

Ma questo non è tutto. La città può offrire anche un'alimentazione sana. E poichè l'autrice conosce molto bene i suoi connazionali, non dimentica di chiarire alcuni punti importanti. Non farà troppo freddo in Germania? Le abitazioni sono costruite al meglio contro il freddo. Ma i tedeschi non sono particolarmente chiusi? Anche per questo non bisogna avere nessuna preoccupazione - sono pronti ad aiutare, amichevolie e disponibili. Chi alla fine dell'articolo era convinto, come in un normale annuncio di lavoro era pregato: "Se siete interessati, inviateci il vostro curriculum in inglese a schwaebischhall.arbeitgeber@arbeitsagentur.de".

Schwäbisch Hall, conosciuta principalmente per l'omonima banca, è una cittadina 60 km a nord di Stoccarda e ha 37.000 abitanti, la provincia ne ha 188.000. In questo momento ci sono 3.500 disoccupati, una percentuale del 3.4 %. In città ci sono sempre circa 2.500 posti vacanti, ci dice Guido Rebstock dell'agenzia del lavoro.

Per i lavoratori provenienti dai paesi in crisi queste sono condizioni da sogno, visto che il loro mercato del lavoro è in condizioni difficili o peggio è  senza speranza. Così la Spagna ha registrato un nuvo record negativo con 4.7 milioni di disoccupati. Schwäbisch Hall, appare come un'attraente via di uscita a questa situazione.

Pochi giorni dopo il primo articolo sono stati tantissimi a mettersi in contatto con la cittadina. Non è stata solo l'agenzia per il lavoro a ricevere le candidature, tutte le aziende della città hanno ricevuto dei curriculum. Robert Gruner, portavoce della città dice: "Hanno inviato email ad ogni indirizzo trovato sul nostro sito web, è incredibile". Madalena Queirós ha sollevato le speranze di molti portoghesi: "L'agenzia del lavoro della città promette di fare il possibile per trovare un posto".

L'azione pubblicitaria è costata 10.000 €, circa un Euro per candidatura ricevuta. Il giorno seguente Rebstock ha dovuto impiegare 8 persone per visionare e catalogare i curriculum ricevuti, e per indirizzarli ai potenziali datori di lavoro interessati. 

Alcuni sono arrivati direttamente dal Portogallo.

Il 5% delle lettere sono arrivate in portoghese, 9 emails su 10 erano in inglese, il resto in tedesco. Non tutte le richieste hanno buone possibilità "75% hanno ancora un lavoro in Portogallo, ci concentriamo solamente sui senza lavoro" così Rebstock.

Alcuni invece non hanno scritto nessuna email, ma sono stati così colpiti dall'articolo che sono arrivati direttamente davanti alla porta di Rebstock per chiedere lavoro. In alcuni casi sono anche riusciti a fissare un colloquio con il datore di lavoro. Di successo Rebstock parla ancora con cautela: fino ad ora hanno trovato un impiego 2 autisti, un imbianchino e 2 impiegati in un Hotel. Altre selezioni vanno invece avanti, ma molte speranze resteranno deluse.

Dato il grande successo dell'iniziativa la città è ancora sorpresa:"Non ci aspettavamo un successo così grande", ci dice un portavoce. "Ma la prossima volta lo faremo in maniera piu' coordinata".

venerdì 3 febbraio 2012

Il lato nascosto del Jobwunder


VER.DI (Vereinte Dienstleistungs Gewerkschaft), principale sindacato nel settore dei servizi, ci spiega cosa si cela dietro i dati sull'occupazione tedesca.



A prima vista i fatti parlano da soli: nonostante la crisi persista, il numero dei disoccupati  è  basso come mai fino ad ora. E anche adesso in inverno, quando i disoccupati crescono per le condizioni ambientali, restano sempre meno di 2 milioni. Dopo un lungo periodo nel quale abbiamo avuto 6 milioni di disoccupati, la situazione attuale è definita "Jobwunder", con un lato nascosto però. Quasi un lavoratore su 10 ha un secondo lavoro, perchè il reddito da lavoro principale non è sufficiente al sostentamento.

In cifre questo significa: 2.6 milioni di persone, ufficialmente occupate,  guadagnano attraverso un minijob 400 € al mese lavorando per 15 ore alla settimana. Sono 135.000 persone in piu' rispetto all'anno precedente. E la tendenza? Saranno sempre di piu'. Soprattutto nel commercio al dettaglio, nella pulizia degli edifici, e nella ristorazione. Anche nella sanità e nei servizi sociali lavorano sempre piu' spesso "Minijobber": nel 2011 sono stati in totale 272.000 occupati, quasi quanto nel settore della ristorazione.

Inoltre sempre piu' persone sono occupate a tempo parziale. Rispetto ai lavori full time che sono aumentati solamente del 1.4%, i lavori a tempo parziale sono aumentati del 7.3 %. Gerd Dielmann,  sindacalista attivo in  ambito sanità e professione infermieristica sa anche il motivo:  molte infermiere lavorano anche nella cura a domicilio dei pazienti perché nel loro ambito ricevono solo lavori parziali. Anche i prelievi del sangue negli ospedali spesso vengono svolti da assistenti che lavorano sulla base di un minijob di base.

Il fatto che sempre piu' persone debbano cercarsi un secondo lavoro per integrare i guadagni, ha a che fare con il livello troppo basso degli stipendi. Secondo Elke Hannack, del comitato esecutivo del sindacato Ver.di (principale organizzazione sindacale nei servizi) "2.1 miloni di lavoratori lavorano per meno di 6 € l'ora, la metà di questi per meno di 5 € l'ora. Questo oggi non è piu' sufficiente per condurre un'esistenza dignitosa. Per questo motivo i lavoratori cercano opportunità di guadagno aggiuntiva per non dover chidere aiuto agli uffici pubblici"

E importante sottolineare che le paghe orarie basse di questi anni avranno un pesante effetto in futuro: "bassi stipendi portano ad una bassa pensione, e i minijob sono un biglietto di ingresso per una vecchiaia povera" continua Elke Hannack.  Già nel 2010 la pensione media per uomini e donne nella ex Germania ovest era di 713 €, nei nuovi Bundeslandern di 850 €. "Per combattere la povertà è necessaria una nuova legislazione del lavoro. Un inizio sarebbe l'introduzione di una paga minima oraria di 8.5 € l'ora in modo che tutti gli occupati possano vivere decentemente del loro lavoro".

Quello che rimane del Jobwunder.

I datori di lavoro sulla base delle leggi attuali possono assumere in maniera flessibile e licenziare rapidamente. Le riforme del lavoro avrebbero dovuto produrre un Jobwunder. Ma l'obiettivo era solo quello di abbassare il costo del lavoro. Le conseguenze sono gravi: gli atipici perdono il lavoro con estrema facilità. Soprattutto il lavoro in affitto ha avuto l'effetto di dividere i lavoratori. 

Il lavoro deregolamentato ha spinto sempre piu' persone a diventare lavoratori indipendenti. Il loro numero è cresciuto dal 2000 di mezzo milione ed ha raggiunto i 4 milioni. Il 60% di questi sono donne. Sicuramente non dovranno ascoltare nessun capo. Ma non hanno neanche i diritti e le protezioni sociali dei lavoratori dipendenti. Hanno bisogno di competere nel mercato e di farsi la concorrenza per ottenere un lavoro. Il 30 % di loro, ma fra le donne sono il 40 %, vivono  con meno di 1.100 € netti al mese.

 Se un rapporto di lavoro su tre si discosta dal cosiddetto lavoro normale, le cause sono da ricercare nelle riforme di mercato degli ultimi 10 anni. In particolare la cosiddetta "Agenda 2010" dell'allora governo Rosso-Verde ha avuto un ruolo importante in questo mutamento. Da allora i lavori a basso salario, come i Minijobbs, il lavoro in affitto e i finti lavoratori indipendenti sono  cresciuti massicciamente.

I salari di tutti questi lavoratori occupati sono in media significativamente piu' bassi di un normale rapporto di lavoro. Quasi la metà di questi lavoratori guadagna salari lordi al di sotto della soglia di basso salario - e la tendenza è in crescita. Ma anche condizioni di lavoro normali sono a malapena sufficienti per condurre un'esistenza dignitosa.
Le leggi vigenti fanno in modo che il dumping salariale sia ampiamente praticato. Ci sono inoltre circa mezzo milione di persone che guadagnano cosi' poco con il loro lavoro che per vivere devono richiedere i sussidi statali. Questo costa allo stato 11 miliardi di Euro all'anno che vanno a finanziare con il denaro dei contribuenti le deflazioni salariali dei datori di lavoro.

Il lavoro temporaneo in affitto - Lehiarbeit.

Fino al 2004 il lavoro temporaneo in affitto era un'eccezione. Gli imprenditori lo usavano per far fronte ai picchi di lavoro. Con le leggi HARTZ IV l'allora maggioranza di governo rosso verde ha deregolamentato il lavoro temporaneo. Da allora è in piena espansione. Le aziende hanno fondato le loro agenzie di lavoro in affitto per poter fare dumping sui salari. Ora anche gli infermieri lavorano con un contratto di lavoro in affitto. I servizi sociali come la Caritas hanno fondato le loro agenzie di lavoro in affitto. Nel settore del commercio al dettaglio, i lavoratori in prestito sono all'ordine del giorno. Anche i redattori nei giornali sono spesso lavoratori temporanei in affitto. 

In tutti questi settori i datori di lavoro con l'aiuto del lavoro temporaneo riducono il numero degli impiegati permanenti ed il costo del lavoro. Prima delle leggi Hartz erano circa 300.000, dopo sono saliti fino a 800.000. Durante la crisi sono stati i primi a perdere il lavoro. Poi poco dopo hanno avuto un boom. I lavoratori in affitto erano all'inizio del 2011 circa un milione.  Ogni 3 posti di lavoro vacanti, uno viene ricercato attraverso le agenzie di lavoro temporaneo.  Secondo uno studio del Instituts für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung, solo il 7 % di tutti i lavoratori temporanei riesce a fare il salto verso un posto stabile. Piu' di 2/3 di questi lavorano per un salario orario sotto la soglia del basso salario. La Germania è così diventato il paese occidentale con il piu' alto gap salariale tra lavoro temporaneo e quello regolare.