Secondo Berthold Kohler, condirettore della prestigiosa Frankfurter Allgemeine Zeitung, nel suo ultimo editoriale su FAZ.net, dopo l'elezione di Trump, per la Germania è arrivato il momento di dotarsi di un'arma nucleare. Da FAZ.net
Dato il terremoto geo-politico che con l'elezione di Trump potrebbe colpire il nostro continente, anche la Germania deve rivedere la sua politica di sicurezza.
Presto Frank-Walter Steinmeier si trasferirà al palazzo di Bellevue e la Germania avrà bisogno di un nuovo Ministro degli Esteri. La scelta del suo successore ancora non è stata fatta, la SPD sta prendendo tempo. Il nuovo Ministro degli Esteri dovrà rivedere la politica estera tedesca, in particolar modo la politica di sicurezza. Un "avanti cosi" sul percorso già noto non è possibile, soprattutto se nella politica mondiale dovessero materializzarsi quelle scosse geo-politiche che per ora sono solo state annunciate.
L'ordine sorto in Europa dopo la vittoria delle democrazie liberali occidentali sul dispotismo sovietico è entrato in crisi da quando Putin ha deciso di voler ridare alla Russia un ruolo di super-potenza. Anche la Cina qualche anno fa si è risvegliata dal suo torpore e ha iniziato a ricordarsi che i draghi hanno grandi aspirazioni. La spinta di entrambe le potenze ad estendere le loro zone di influenza viene contrastata da una contro-forza che da decenni garantisce la sicurezza dei suoi alleati in Europa e Asia: gli Stati Uniti d'America.
Che cosa accadrà all'architettura di sicurezza occidentale?
Si puo' e si deve sperare che Trump, quando si sarà ripreso dallo shock dell'elezione, impari alla svelta quali sono le responsabilità "dell'uomo piu' potente del mondo". Potrebbe anche diventare un presidente erratico che riesce a mantenere almeno alcune delle sue promesse, perchè se cosi' non fosse sarebbe bugiardo quanto il tanto criticato establishment. Anche se Washington non dovesse ritirarsi completamente dalle sue posizioni politiche e geografiche, e se anche lo scudo protettivo sugli alleati non dovesse crollare completamente, la convinzione che il destino dell'America sia indissolubilmente legato a quello dei suoi principali partner europei e del Pacifico è già stato messo in crisi, sia fra gli alleati che fra gli antagonisti. I dubbi seminati da Trump tuttavia mettono in crisi uno dei pilastri piu' importanti nell'architettura della sicurezza occidentale: la pace si crea con il potere dato da un deterrente.
Solo a sentirne parlare in Germania, dove ancora si sogna "di portare la pace senza armi", sono in molti a trasalire. La politica della deterrenza ha evitato che la guerra fredda si trasformasse in una apocalisse nucleare. La stabilità raggiunta grazie alle armi nucleari era infatti la base per una pacifica coesistenza e per le iniziative di disarmo, sulle quali anche Steinmeier ha investito una parte delle sue speranze politiche. Tuttavia per negoziare con successo con il Cremlino bisogna essere determinati e capaci di dimostrare di essere in grado di saper difendere i propri interessi, valori e alleati.
Un proprio deterrente nucleare
Se Trump dovesse restare sulle sue posizioni, allora l'America lascerà agli europei il compito di difendere l'Europa, compito che dal 1945 di fatto l'Europa non conosce piu'. Non sarebbe poi cosi' strano, ma certamente per molti europei sarebbe una sfida. Le conseguenze spiacevoli collegate, fino ad ora evitate grazie al tanto odiato ma molto comodo scudo americano, sarebbero molte: aumento della spesa militare, ad esempio, e ripristino della leva obbligatoria, di fatto delle linee rosse che per il cervello dei tedeschi restano alquanto inconcepibili. Fra le conseguenze ci sarebbe ovviamente anche un adeguato deterrente nucleare in grado di compensare i dubbi sulle possibili garanzie americane. Gli arsenali francesi e britannici nelle loro condizioni attuali sono troppo deboli. Mosca nel frattempo si sta riarmando.
Schierati su queste posizioni ("nessuna arma nucleare") ci sono proprio coloro che considerano Trump il peggior errore della storia americana, e sperano che alla fine ascolterà i suggerimenti di qualche consigliere saggio, o che magari si farà frenare dal sistema politico americano o forse interverrà una fata durante la notte a ridargli il senno politico. I responsabili della politica estera e della difesa europei e tedeschi, che intendono adempiere al loro ruolo e alle loro responsabilità, devono preparare i loro paesi all'eventualità che tutto questo non accada.
Pläne, "Europa" zur militärisch operierenden Weltmacht unter deutscher Führung zu formieren, gehören zu den ältesten Konstanten der deutschen Außenpolitik.
RispondiEliminaNo, per favore. Vista l'immaturità l'ottusità e l'aggressività mostrata dalla classe politica tedesca, io non li lascerei dotarsi neppure di un temperino!
RispondiEliminaTrasformare l'Europa in una potenza militare mondiale SOTTO COMANDO TEDESCO è una vecchia costante della poltica estera tedesca.
RispondiEliminaGià
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