venerdì 3 maggio 2019

Verso un crollo dell'export tedesco in Gran Bretagna

La Brexit non c'è ancora stata ma l'export tedesco verso la Gran Bretagna è già in crisi e i segnali in arrivo dalla chimica e da altri importanti settori industriali lasciano ipotizzare un forte rallentamento. Ne scrive Die Welt


Da quasi tre anni si ripetono gli allarmi sul crollo degli scambi commerciali fra Germania e Regno Unito in caso di Brexit. Per ora siamo ancora in attesa dell'uscita dell'UE, ma il commercio tra Germania e Gran Bretagna si è già ridotto in maniera significativa. "I numeri sono drammatici", afferma Christian Kille, direttore dell'Istituto per la logistica applicata (IAL) presso l'Università di Würzburg-Schweinfurt.

Nel 2018 le esportazioni tedesche verso la Gran Bretagna sono diminuite dell'11,4 %, scendendo a 16,5 milioni di tonnellate. Le importazioni sono addirittura diminuite del 15,4 %, passando a 14,7 milioni di tonnellate. "Un importante fattore del forte calo nelle importazioni è stato il crollo delle materie prime come il petrolio greggio e il gas naturale", afferma Kille.

Ma anche i settori chiave ad alto valore aggiunto hanno registrato un calo significativo. "La Gran Bretagna già ora sta sperimentando le conseguenze della Brexit", afferma l'esperto di logistica Kille, il cui istituto, insieme ad una società di software specializzata nella logistica, pubblica il  cosiddetto sismografo dell'import e dell'export - una valutazione costante degli scambi fra la Germania e il resto del mondo.


Sia nell'industria chimica che in quella farmaceutica, le importazioni e le esportazioni hanno già subito delle perdite elevate senza che siano state ancora applicate delle barriere tariffarie. "Gli ordini nell'industria chimica sono un buon indicatore precoce dello stato dell'economia. Quando diminuiscono gli ordini nella chimica, è perché l'industria in generale si aspetta meno ordini e chiede meno prodotti chimici intermedi", afferma Kille. "Se il settore è in grado di mantenere la sua reputazione di indicatore precoce dell'andamento dell'economia, ci possiamo aspettare una ulteriore diminuzione nel commercio estero".

Soprattutto nel settore alimentare sensibile ai prezzi, l'applicazione di tariffe doganali porterebbe a dei sensibili cambiamenti. Anche nell'industria automobilistica e nella componentistica, fino ad oggi fortemente interconnesse, secondo lo IAL, sono già state registrate perdite a due cifre in entrambe le direzioni. Le importazioni tedesche dall'isola sono diminuite del 12,1% passando a 430.000 tonnellate, le esportazioni dell'11,4% passando a 1,73 milioni di tonnellate.

La Brexit tuttavia non sarebbe l'unico fattore ad aver scatenato i cambiamenti in corso nel commercio estero britannico. Per l'industria automobilistica parla Mike Hawes, il leader dell'associazione dei produttori di auto britannici SMMT, il quale fa riferimento ad una "catena di circostanze sfortunate". È tuttavia vero che la Brexit imminente e la situazione poco chiara in merito ai futuri rapporti con l'UE a 27 stanno mettendo in difficoltà i produttori, i quali sono strettamente legati ai fornitori del continente. Secondo Hawes, a ciò tuttavia bisogna aggiungere anche l'incertezza sul futuro dei motori diesel e l'indebolimento della domanda in Europa e in Cina.


La produzione sull'isola di auto da parte dei fabbricanti come Nissan, Honda, Jaguar, Land Rover o BMW va per l'80% nell'export. I produttori recentemente hanno considerevolmente ridotto la loro produzione. Gli ultimi dati mostrano che il numero di auto prodotte nel paese, nel primo trimestre si è ridotto del 16% rispetto all'anno precedente. Solo 370.289 veicoli sono usciti dalle catene di montaggio fra gennaio e marzo, tradizionalmente il trimestre più forte per l'industria.

Il crollo del commercio tedesco con il Regno Unito diventa chiaro se confrontato con lo sviluppo degli altri stati dell'UE, afferma Kille. Nel 2017, le esportazioni tedesche verso l'UE, compreso il Regno Unito, sono cresciute del 2,1 % salendo a 322 milioni di tonnellate, mentre le importazioni sono cresciute del 3,1 %, passando a 349 milioni di tonnellate. La Gran Bretagna si sta allontanando da questa traiettoria di sviluppo.

Ciò diventa ancora più chiaro nel confronto di lungo termine: dal 2015 al 2018, le esportazioni tedesche verso l'UE sono aumentate del 12% e le importazioni addirittura del 15%. Le esportazioni verso il Regno Unito sono scese dell'8%, le importazioni del 4%.

"Le aziende non possono permettersi di aspettare che il poker della Brexit arrivi alla fine. Hanno già preso le loro decisioni e agito sulla base di queste", commenta Ulrich Lison, esperto di dogane, riferendosi alle cifre attuali sul commercio estero. In altri settori, il big bang probabilmente deve ancora arrivare. "Le tariffe doganali porteranno a dei cambiamenti evidenti, specialmente nell'industria alimentare sensibile ai prezzi".

L'attuale boom nei trasporti fra l'UE e le isole britanniche, come riportato dal barometro del mercato del trasporto merci Timocom, serve piu' che altro per ricostituire le scorte e come misura precauzionale in caso di una hard Brexit . Kille cita un interlocutore del settore immobiliare britannico: "Ogni magazzino disponibile attualmente viene affittato per immagazzinare merci".


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1 commento:

  1. Articolo tendenzioso. L'export tedesco verso la Gran Bretagna è calato molto meno di quanto può apparire. I dati ufficiali (Statistisches Bundesamt) dicono che nel 2016 l'export è stato di 86 mld, nel 2017 di 85 mld e nel 2018 di 82 mld. A titolo di curiosità l'andamento italiano è stato l'opposto, sebbene con valori inferiori (dati Istat): 22,4 mld nel 2016, 23,2 mld nel 2017 e 23,4 mld nel 2018.

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