mercoledì 27 gennaio 2021

Una ricercatrice italiana ci spiega perché il Covid probabilmente è uscito da un laboratorio cinese

Rossana Segreto, ricercatrice italiana presso l'Università di Innsbruck, ci spiega perché il Covid potrebbe essere un virus manipolato uscito dal laboratorio di virologia di Wuhan. Una  intervista molto interessante alla ricercatrice italiana dalla Austria Presse Agentur. 


"Vorrei non aver mai scoperto queste relazioni", ammette Segreto, "la ricerca sull'origine del virus è politicamente scottante, come scienziata non vorrei nemmeno fare il gioco di qualche complottista". Ma ciò che ha scoperto nell'ultimo anno di ricerca, cioè da quando è scoppiata la pandemia, evidenzierebbe una manipolazione di laboratorio come possibile origine della pandemia. E questa sua posizione la pone in netto contrasto con la maggioranza degli scienziati, i quali invece sostengono l'origine naturale del coronavirus.

Critiche alla "negligenza"

Ma Segreto sostiene: "non c'è ancora nessuna prova scientificamente valida in merito al fatto che il patogeno si sia sviluppato in maniera naturale e che non sia nato in laboratorio". Eppure, sostiene la ricercatrice, l'ipotesi che all'origine della pandemia ci sia stato un potenziale incidente indotto da un errore umano viene esclusa sin dall'inizio.

"Questa è negligenza", si lamenta la microbiologa, aggiungendo che dopo tutto, decine di laboratori in tutto il mondo stavano sperimentando agenti patogeni mutati che avrebbero il potenziale di causare una pandemia. "Per questo siamo tutti a rischio", ha argomentato, "dato che ci sono già diverse prove in merito a dei precedenti incidenti di laboratorio".

Lei stessa, ancora prima dello scoppio della pandemia di coronavirus, nel gennaio 2020 stava già facendo delle ricerche presso l'Università di Innsbruck in merito alla comparsa di mutazioni, mentre l'anno precedente aveva avuto una posizione di post-dottorato presso l'Istituto di Microbiologia. Quando sono stati resi noti i primi casi di Wuhan, ha detto, si è subito incuriosita. Da allora, infatti, nel suo tempo libero lavora da sola e in collaborazione con altri scienziati per raccogliere diversi indizi che indicano una manipolazione di laboratorio come possibile origine del virus SARS-CoV-2.

Centro di ricerca sui virus ad alto rischio nell'area metropolitana

In primo luogo, ha detto, vi è la vicinanza geografica fra l'Istituto di virologia di Wuhan e il mercato degli animali esotici della provincia di Hubei, dove già nel mese di gennaio erano stati segnalati i primi casi di una misteriosa malattia polmonare. "In questo laboratorio la ricerca sui coronavirus mutanti va avanti da anni", ha spiegato Segreto. L'istituto di Wuhan è un laboratorio ad elevata sicurezza BSL-4, contina, in cui si lavora su patogeni altamente infettivi. In questi laboratori ci sono numerose misure di sicurezza da osservare per prevenire il rilascio di biosostanze. In ogni caso, il fatto che un tale laboratorio sia stato costruito in un'area metropolitana è preoccupante, ha detto Segreto. Già nel 2018, infatti, erano state sollevate delle preoccupazioni in merito alla sicurezza del lavoro svolto all'interno del laboratorio cinese in questione, scriveva il Washington Post lo scorso aprile.

Rossana Segreto (Twitter)

Dopo lo scoppio della pandemia, tuttavia, il laboratorio non è mai stato ispezionato e i database che in precedenza erano stati resi disponibili al pubblico nel frattempo sono stati cancellati, sostiene la scienziata. Il fatto che sin dall'inizio sia stata ipotizzata un'origine naturale del virus, secondo lei, è dovuto anche a un articolo scientifico pubblicato a marzo sulla rivista scientifica "The Lancet". In esso, i ricercatori sostenevano che il virus CoV-2 della SARS si era probabilmente già trasformato in un patogeno all'interno di un ospite animale tramite la selezione naturale, per poi saltare verso gli esseri umani.

"In Cina, come in altri paesi, la ricerca viene condotta con l'obiettivo di identificare e combattere i virus potenzialmente pericolosi", ha detto Segreto. In alcuni casi, sempre secondo la Segreto, i virus vengono mutati e alterati per essere resi ancora più contagiosi e mortali. Che i virus in microbiologia vengano creati artificialmente non è nulla di insolito, riferisce Segreto. Tali esperimenti, noti come "gain of function research", non riguardano solo la guerra biologica, ma anche la protezione da potenziali focolai di virus pericolosi mediante farmaci e vaccini. Ma molte cose nel processo possono andare storte, ha detto Segreto.

La struttura del virus indica una origine artificiale

Per il gruppo di ricerca la struttura del SARS-CoV-2 dimostrerebbe anche che questo virus non si è sviluppato mediante la selezione naturale, ma sarebbe stato prodotto artificialmente in laboratorio. Da un lato, non è molto probabile che un virus possa sviluppare, in un tempo molto breve, una nuova sequenza che gli permetterebbe di infettare più specie, compresi gli esseri umani e diversi tessuti, ha spiegato Segreto. Questa sequenza fa parte della "proteina a spina" tipica del SARS-CoV-2 che gli permetterebbe di rompere l'involucro della cellula ospite e di penetrarvi. D'altra parte è lecito anche dubitare che la costituzione di un legame con il recettore che può attaccarsi al recettore umano ACE2, si sia formato simultaneamente, con la conseguenza che il virus si è perfettamente adattato all'infezione delle cellule umane. Ci dice di essere co-autrice di un documento scientifico su questo tema insieme all'imprenditore del settore biotecnologico Yuri Deigin, studio sottoposto a peer-review e pubblicato sulla rivista BioEssays a novembre. In precedenza "sette riviste si erano rifiutate di pubblicare questi risultati".

Negli ultimi giorni la discussione sull'origine del coronavirus SARS-CoV-2 è tornata nuovamente di attualità. Oggi, giovedì, il team internazionale di esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) inizierà a indagare sull'origine del coronavirus a Wuhan, dove poco più di un anno fa erano stati resi noti i primi casi di infezione. La Cina lunedì scorso aveva dato il via libera all'arrivo degli esperti, dopo un lungo ritardo, e il loro arrivo è previsto per giovedì. Lo zoologo britannico-americano ed esperto in epidemiologia delle malattie infettive Peter Daszak fa parte del team di esperti. "Daszak è un partner e un collaboratre stretto dell'Istituto di virologia di Wuhan", ha notato la microbiologa, aggiungendo che non si può escludere un conflitto di interessi. "Non possiamo essere certi, che venga svolta un'indagine neutrale".


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