martedì 10 settembre 2024

Commerzbank: Il Grande Addio dello Stato Dopo 16 Anni di Perdite Miliardarie

Nel 2008, in piena crisi finanziaria, lo Stato tedesco è intervenuto per salvare Commerzbank, investendo miliardi dei contribuenti. Sedici anni dopo, quel “salvataggio” sta per concludersi, ma il conto finale per i cittadini non sarà dei migliori: una perdita di circa 2,5 miliardi di euro. Ora, lo Stato è pronto a vendere la sua partecipazione nella banca, ma lo scopo è solo uno: minimizzare le perdite. Vediamo cosa è successo e cosa aspettarsi. Da Welt.de

Commerzbank: L’inizio dell’avventura nel 2008

Tutto comincia nel novembre del 2008, in piena crisi finanziaria globale. Martin Blessing, allora CEO di Commerzbank, dichiarava che la banca poteva superare la crisi con le proprie forze. Tuttavia, sotto la pressione delle agenzie di rating, delle autorità di vigilanza e dei partner commerciali, che chiedevano maggiore stabilità finanziaria, Commerzbank decise di accettare l’aiuto del fondo di salvataggio statale.

Da quel momento, iniziava un’avventura per i contribuenti tedeschi che sembra ora giungere alla fine. Dopo 16 anni, il governo federale ha deciso di disfarsi gradualmente della sua quota del 16,49% nella banca, come confermato dal segretario di stato per le finanze, Florian Toncar.

Obiettivo: minimizzare le perdite

Questa vendita non ha più l’obiettivo di generare profitti. Lo Stato tedesco punta solo a ridurre al minimo le perdite accumulate nel corso degli anni. In definitiva, la partecipazione dello Stato nella banca potrebbe costare ai contribuenti circa 2,5 miliardi di euro. Una cifra pesante, soprattutto se confrontata con l’esito positivo di altre operazioni di salvataggio, come quella di Lufthansa, che ha generato un profitto di 760 milioni di euro.

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Il contesto della crisi del 2008

L’autunno del 2008 fu un periodo di grande turbolenza sui mercati finanziari. Dopo il fallimento della banca d’investimento Lehman Brothers, il mondo finanziario fu scosso. Le banche temevano il peggio e la fiducia tra gli istituti di credito crollò. Commerzbank, nel pieno di questa tempesta, si trovava in una posizione difficile, aggravata dall’acquisizione della Dresdner Bank, che aveva reso la sua posizione finanziaria ancora più fragile.

Per evitare il collasso della banca, lo Stato intervenne con 18,2 miliardi di euro di aiuti, sotto forma di depositi silenti e partecipazioni azionarie. Questi fondi permisero a Commerzbank di sopravvivere e di stabilizzarsi nel tempo.

Il rimborso parziale e la realtà attuale

Nel corso degli anni, Commerzbank ha rimborsato una parte significativa dei fondi statali, restituendo 13,15 miliardi di euro sotto forma di capitale, interessi e dividendi. Tuttavia, rimane un “buco” di circa 5 miliardi di euro, che lo Stato spera di ridurre con la vendita delle azioni rimanenti, attualmente valutate circa 2,55 miliardi di euro.

Una delle operazioni di salvataggio più costose

È già chiaro che l’operazione di salvataggio di Commerzbank sarà una delle più costose nella storia dello Stato tedesco. Una situazione ben diversa da quella vissuta con Lufthansa durante la pandemia di Covid-19, dove lo Stato non solo ha recuperato l’investimento, ma ha anche realizzato un profitto significativo.

Tempismo: l’errore del governo

Anche se la decisione di vendere le azioni è giustificata, alcuni analisti sostengono che il governo abbia mancato il momento perfetto per uscire dall’investimento. A maggio, il titolo Commerzbank era quotato a 15,82 euro, un valore quasi 20% superiore rispetto al prezzo attuale.

Cosa ci aspetta ora?

Non è ancora chiaro quanto velocemente avverrà la vendita delle azioni. Lo Stato ha due opzioni: vendere grandi blocchi di azioni a investitori istituzionali o immettere le azioni sul mercato in piccole quantità. Resta da vedere se ci saranno nuovi grandi investitori. Attualmente, oltre allo Stato, i maggiori azionisti sono Blackrock e il fondo sovrano norvegese.

È improbabile che una banca o un investitore strategico utilizzi questa opportunità per acquisire una grande partecipazione, ma se ciò accadesse, i contribuenti potrebbero beneficiarne grazie a un possibile sovrapprezzo per il pacchetto di azioni.

Conclusione

Dopo 16 anni di attesa, l’avventura Commerzbank sembra avvicinarsi alla conclusione per lo Stato tedesco. L’obiettivo non è più guadagnare, ma ridurre i danni. Sarà interessante vedere come il governo gestirà la vendita e quali saranno le ripercussioni per i contribuenti. Una cosa è certa: la storia di Commerzbank rappresenta una delle lezioni più costose nella gestione delle crisi finanziarie.

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