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venerdì 17 agosto 2012

Target2: termometro della crisi


Il vero termometro della crisi Euro sono i saldi Target2: specchio della fuga di capitali in corso, delle partite correnti  in deficit e del mercato interbancario bloccato.  Da Querschuesse.de


I saldi Target2 della Bundesbank su base mensile in miliardi di Euro dal gennaio 1999. Nel Luglio 2012 i crediti (saldi Target2 positivi) sono scesi di 1,361 miliardi rispetto al mese precedente raggiungendo 727,206 miliardi di Euro.


Saldi Target2 della Banca centrale olandese dal gennaio 1999 su base mensile. Nel giugno 2012 i crediti sono scesi (saldi target2 positivi) di -19,212 Miliardi di Euro rispetto al mese precedente raggiungendo i 123,299 miliardi di Euro


I saldi Target2 della banca centrale del Lussemburgo dal gennaio 2002. Nel luglio 2012 i crediti (saldi Target2 positivi) sono scesi di 1,263 miliardi di Euro rispetto al mese precedente, raggiungendo i 124,119 miliardi di Euro.



Saldi Target2 della Banca centrale finlandese in miliardi di Euro dal genanio 2001. Nel luglio 2012 i crediti (saldi Target2 positivi) sono scesi di 3,424 miliardi di Euro rispetto al mese precedente, raggiungendo i 59,05 miliardi di Euro.


Saldi Target2 della Banca centrale portoghese in miliardi di Euro dal gennaio 1999 ad oggi. Nel giugno 2012 le passività (saldi Target2 negativi) sono cresciute di 11,634 miliardi di Euro raggiungendo i -74,324 miliardi di Euro. 



Saldi Target2 della Banca centrale irlandese. Nel giugno 2012 le passività (saldi Target2 negativi) sono cresciute di 1,12 miliardi di Euro rispetto al mese precedente, raggiungendo i  -103,2 miliardi di Euro.


Saldo Target2 della Banca centrale italiana dal gennaio 2001. Nel gennaio 2012 le passività (saldi Target2 negativi) sono cresciute di 5,802 miliardi di Euro rispetto al mese precedente raggiungendo i -280,093 miliardi di Euro.



Saldi Target2 della Banca centrale greca in miliardi di Euro dal gennaio 1999. Nel gennaio 2012 le passività (saldi Target2 negativi) sono cresciute di 4,433 miliardi di Euro sul mese precedente, raggiungendo i -105,987 miliardi di Euro.


Saldi Target2 della Banca centrale spagnola su base mensile dal gennaio 1999. Nel luglio 2012 le passività (saldi Target2 negativi) sono cresciute di 14,852 miliardi di Euro a -423,272 miliardi di Euro.

Saldi Target2 della Banca centrale belga su base mensile in miliardi di Euro. Nel luglio 2012 le passività  (saldi Target2 negativi) sono cresciute di 10,022 miliardi di Euro rispetto al mese precedente, fino a 41,091 miliardi di Euro.


Saldi Target2 della Banca di Francia dal 2007 al 2012 su base mensile. Nel maggio 2012 le passività (saldi Target2 negativi) sono cresciute sul mese precedente di 21,919 miliardi di Euro, a -48,219 miliardi di Euro.



Saldi Target2 della Banca centrale austriaca su base annua dal 1999 fino al 2011. Al termine del 2011 le passività (saldi Target2 negativi) erano -34,614 miliardi di Euro, -27,496 rispetto al 2010. La banca centrale austriaca non pubblica dati mensili.


I saldi Target2 di Germania, Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna, e dei PIIGS sommati da gennaio 2007 fino a maggio 2012.


Saldi Target2 di Germania, Olanda, Lussemburgo, Finlandia, Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna, Belgio e Francia da gennaio 2007 fino al maggio 2012.


I saldi Target2 delle banche centrali di DNLF (Deutschland, Niederlande, Luxemburg, Finnland), Germania, dei PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) e dei PIIGSBF (PIIGS + Belgio e Francia) da gennaio 2007 a maggio 2012.

venerdì 11 maggio 2012

Target-two, I love you! Perché i risparmiatori tedeschi dovrebbero applaudire la BCE

Continua il dibattito sulla natura dei saldi Target 2 e Mark Schieritz su Die Zeit ribalta la prospettiva di Hans Werner Sinn: se non ci fosse stata la BCE a garantire la solvibilità delle banche del sud Europa i risparmiatori tedeschi avrebbe subito delle pesanti perdite.


I risparmiatori vengono espropriati dei loro risparmi attraverso il sistema Target?

Fin dall'inizio del dibattito, gli appassionati del sistema Target sono alla ricerca di una possibile  vittima dei saldi crescenti della bilancia dei pagamenti. All'inizio la cercavano fra le banche tedesche, a cui sarebbe stato negato il credito - e dopo aver notato che questa vittima non era credibile, adesso ipotizzano che siano i risparmiatori tedeschi a soffrire le conseguenze della crescita di questi saldi

"Secondo l'istituto IFO le vittime sarebbero i risparmiatori dei paesi europei piu' solidi, i cui investimenti sarebbero stati reindirizzati dalla BCE. I titoli negoziabili delle casse di risparmio, delle banche e delle assicurazioni, che sono normalmente coperti dai risparmi di questi paesi, senza il consenso dei risparmiatori, sono stati trasformati in crediti verso la propria banca centrale nazionale, che a sua volta ha dei crediti verso la BCE e che quindi detiene in maniera indiretta dei crediti verso le banche centrali nazionali di Spagna e Italia."

Insieme a Sebastian Dullien ho mostrato in un articolo su VOX, che questa interpretazione non ha molto senso. Al contrario: i risparmiatori traggono vantaggio da questa situazione, soprattutto in considerazione del fatto che le banche tedesche tramite il sistema Target 2 possono riportare a casa i capitali tedeschi, e quindi metterli al sicuro. Se non ci fosse stata questa possibilità, il risparmio tedesco già da molto tempo avrebbe subito delle grosse perdite. La nostra conclusione:

Thus, the liquidity provided by the ECB which is reflected in the TARGET system has made it possible for German banks to bring their money back home. Without the ECB’s intervention, the attempt to shed assets in the periphery would most likely have led to defaults in the banking sector and the wider economy, which would have eroded the value of these assets. German savers – whose money the banks ultimately manage – should therefore applaud the increase in the Bundesbank’s TARGET balance.

Potremo discutere a lungo se questa è una buona soluzione o meno, ma è chiaro: i risparmiatori non sono le vittime  - come non lo sono le banche.

giovedì 3 maggio 2012

Werner Sinn: i crediti Target mettono a rischio il risparmio del nord Europa

Continua sul blog di Handelsblatt.com la discussione sui saldi Target-2 e sui loro effetti: secondo Sinn la Bundesbank e i contribuenti tedeschi sono esposti a rischi eccessivi per i quali non sono remunerati. Questa la puntata precedente.
Caro sig. Gruener,

molte grazie per la sua risposta del 23 aprile. Mi lasci ricapitolare ancora una volta. Come critica alla mia posizione lei ha sostenuto che i saldi Target non potevano finanziare i deficit delle partite correnti, perchè questi deficit erano già presenti prima della crisi e prima della crescita dei saldi Target. A questo io ho risposto scrivendo che anche io non credo che i saldi Target abbiano creato un ampliamento dei deficit delle partite correnti, ma piuttosto provveduto al loro finanziamento. Un deficit delle partite correnti all'interno dell'Eurozona deve essere finanziato o con i crediti Target o attraverso l'importazione di capitali. Lei ha replicato nella sua ultima lettera, che i deficit delle partite correnti possono essere finanziati anche con i trasferimenti di capitale (ad es. donazioni o remissioni del debito), come avviene nei casi di insolvenza.

Quello che lei dice è corretto: un'insolvenza greca porta ad una rinuncia ad un credito dall'estero, che coincide con una riduzione dell'importazione di capitale da parte della Grecia. Fino ad ora, accanto alla normale importazione di capitali e ai crediti Target, questa è stata una fonte aggiuntiva per il finanziamento della bilancia delle partite correnti.

Tuttavia, nei 4 anni di crisi dal 2008 al 2011, ai quali si riferiscono le mie affermazioni, non c'è stata praticamente alcuna rinuncia dei creditori. Pertanto rimane valida la mia affermazione: in questi anni la Grecia non ha avuto in pratica nessuna importazione di capitali e ha finanziato per intero il suo deficit delle partite correnti con i crediti derivanti dal rifinanziamento, i quali hanno provveduto al mantenimento dell'economia greca. E se anche ci fosse stato un fallimento, sarebbe rimasta vera l'affermazione che l'intero deficit delle partite correnti è stato finanziato con i crediti Target.

Anche se in questo periodo ci fosse stato un fallimento senza l'aiuto della BCE, per la mia affermazione non ha alcuna importanza. E non è importante nemmeno il fatto che i deficit delle partite correnti reagiscano ai crediti Target. La mia tesi è che il normale import di capitale con cui si finanziava in precedenza il deficit delle partite correnti si è prosciugato, ed è stato rimpiazzato dai crediti Target. Per favore, legga ancora una volta il working paper con Timo  Wollmershäuser.

Timo Wollmershäuser e io condividiamo anche la sua osservazione, secondo cui la politica BCE nel dopo Lehman è stata utile e ha salvato molti posti di lavoro. Non c'è alcun dissenso sull'utilità di tale politica nei momenti di crisi acuta.

Differenze di opinione ci sono solamente nel lungo periodo, sebbene non posso immaginare che lei abbia un'altra opinione. Un allentamento dei vincoli di bilancio, che nel breve periodo può essere corretto, nel lungo periodo può essere dannoso.

Ci troviamo oggi nel quinto anno di crisi e nel quinto anno di finanziamento totale della Grecia. La Grecia fino ad ora sotto forma di crediti Target, crediti intergovernativi e tagli del debito ha ricevuto 500 miliardi di Euro, che in proporzione al PIL corrispondono a 125 piani Marshall. Il sospetto che siano stati già erogati piu' aiuti di quelli necessari a calmare una crisi di panico di breve periodo dei mercati, è molto forte.

Per quanto riguarda gli effetti di lungo periodo della politica BCE, in particolare l'abbassamento degli standard richiesti per il rifinanziamento del credito che ci ha portato ai crediti Target, dovremmo guardare ai tassi di interesse. Di per sé la politica della BCE ha evitato una stretta creditizia nel sud Europa, e spinto indirettamente verso un abbassamento dei tassi di interesse di lungo periodo in Germania, causato dalla sfiducia dei mercati. La politica della BCE ha inoltre stimolato una maggiore domanda nel sud Europa e quindi un aumento dell'inflazione, o in alternativa un rallentamento della deflazione. Entrambi i fattori hanno ridotto la crescita in Germania. Soprattutto se confrontiamo questa politica, con una caratterizzata da standard di sicurezza per il rifinanziamento meno generosi, e di conseguenza tassi piu' alti nel sud Europa.

Il problema della politica BCE è che il denaro del risparmiatore tedesco che non vuole piu' andare nel sud Europa, viene forzato ad andarvi con la protezione offerta dal contribuente tedesco, fino ad ora 619 miliardi di Euro. Con questa rinuncia al premio di rischio che i mercati pretenderebbero,  le banche centrali e gli stati vengono esposti a dei rischi per i quali non sono ricompensati. In questo modo si abbassa il tasso effettivo nel sud Europa, nel senso delle aspettative matematiche (tasso di interesse meno rischio di insolvenza),  grazie ai tassi effettivi del nord. I tassi di interesse effettivi diseguali portano ad una errata allocazione dei capitali e ad una perdita di benessere dovuta ad una crescita ridotta della zona Euro.  A causa di ciò nel  sud si finanziano progetti con un rendimento marginale minore di quelli che invece nel nord vengono trascurati. 

Nel sistema americano questo non sarebbe stato possibile. In quel sistema i saldi Target, vale a dire i crediti fra i diversi distretti della banca centrale, durante la crisi sono cresciuti fino ad un massimo del 3% del PIL e ogni aprile vengono saldati per mezzo di obbligazioni garantite, questo aprile fino allo 0.1 % pari a 21 miliardi. In Europa dove gli importi possono essere aggiunti al conto in maniera illimitata e dove si paga solo l'1% di interesse per i saldi Target, gli importi sono esplosi e al momento il saldo è pari al 9.8 % del PIL, vale a dire 925 miliardi di Euro. Se in Europa si dovessero saldare i crediti Target come avviene in USA, gli interessi nel sud sarebbero piu' alti. Perciò ci sarebbe da un lato un maggiore afflusso di capitale privato. Da un altro lato gli sforzi per il risparmio sarebbero stati maggiori, e allo stesso tempo gli squilibri esterni si sarebbero ridotti piu' rapidamente. La Bundesbank avrebbe ricevuto dalle altre banche centrali obbligazioni garantite pari a 600 miliardi di Euro, che la metterebbero in condizione di ripagare all'occorrenza le banche e i risparmiatori che hanno depositato il loro denaro. Credo che non sia possibile chiedere il pagamento dei crediti Target in una sola volta, ma gli importi dovrebbero essere limitati come avviene negli USA e in prospettiva i saldi dovrebbero scendere, senza la necessità di intervenire con un'altra forma di protezione per il capitale come ad esempio gli Eurobond o simili. 

Mit freundlichem Gruss

Vostro, Hans-Werner Sinn

giovedì 26 aprile 2012

Sinn: i crediti Target 2 finanziano i deficit delle partite correnti dei GIIPS


Hans Werner Sinn sul blog di Handesblatt, risponde a questo intervento di Gruener e ci parla della natura dei crediti Target-2: hanno sostituito il capitale privato e stanno finanziando i deficit delle partite correnti dei GIIPS.
Caro Grüner,

nessuna obiezione di principio, solo un problema di comunicazione. Voglio inziare chiedendole perché sostiene di avere una visione diversa da quella di Joerg Kramer e dalla mia sul fatto che i deficit delle partite correnti anche prima della crisi fossero abbastanza grandi. ("Di fatto in Italia e negli altri paesi GIIPS dell'Eurozona già da molto tempo si accumulano  deficit delle partite correnti"). Mi vuole attribuire di aver scritto o detto che i deficit delle partite correnti dei GIIPS sono causati dai crediti Target? Questo sarebbe sicuramente falso, perchè la mia tesi centrale è che il credito facile e a buon mercato arrivato prima della crisi ha alimentato una bolla creando i deficit delle partite correnti. 

Su questo ho già scritto molto.  Adesso il capitale privato non fluisce più come in precedenza e i deficit devono essere finanziati con la stampa di denaro. Non è possibile che ci siano delle incomprensioni. E perché Kramer sarebbe in errore quando dice che i saldi Target finanziano i deficit delle partite correnti? In fondo lo dice anche lei. Forse non sto capendo e forse lei mi può aiutare. Sostituire il capitale privato che non arriva piu' come faceva fino all'inizio della crisi, equivale a finanziare i deficit delle partite correnti. La differenza è solo semantica, non nei fatti, in quanto parliamo di un vincolo di bilancio. La bilancia negativa delle partite correnti deve essere finanziata o con l'importazione di capitali o con i crediti Target. Quando l'importazione di capitali diminuisce, deve essere sostituita dai crediti Target, o i deficit delle partite correnti scendono anch'essi. Altre possibilità non esistono.

Per rispondere alla sua domanda, sulle alternative possibili: se fosse piu' difficile ottenere prestiti dalla BCE, i prezzi nel sud Europa si ridurrebbero, e la tanto necessaria svalutazione reale, che fino ad ora nei dati sul deflatore del PIL non abbiamo ancora visto, potrebbe finalmente iniziare. Lei crede che l'Eurozona può resistere se si continua a fornire credito di nascosto attraverso la BCE ad un tasso unitario che non considera i rischi? Non stiamo combattendo una crisi acuta, ma un problema duraturo. In alcuni casi siamo già al quinto anno di finanziamento dei deficit delle partite correnti da parte della BCE. Per quanto ancora intende sostituire l'afflusso di credito privato con del credito pubblico forzoso? Il passaggio ad un'economia centralizzata può avvenire anche gradualmente.

Mit freundlichem Gruß
Hans Werner Sinn

domenica 22 aprile 2012

Target 2, vielen Dank!


Su Handelsblatt, scopriamo che al di sopra delle Alpi ci sono anche voci fuori dal coro che ringraziano la BCE per il LTRO e per i saldi "Target II". Che cosa sarebbe successo all'Unione monetaria se la BCE fosse stata a guardare? Hans Peter Gruener, economista dell'Università di Mannheim, mette in guardia dalle facili conclusioni alla Werner Sinn.


Molti economisti tedeschi criticano i saldi Target 2  dell'Eurosistema, di solito definiti "crediti Target". Voglio iniziare con la tesi centrale sostenuta da Hans Werner Sinn:

"I crediti target hanno la stessa natura dei fondi di salvataggio europei, che spostano il risparmio tedesco dalla Germania verso l'estero, con la protezione della comunità internazionale, ma di fatto solo con la protezione del contribuente tedesco. Questo credito fa in modo che i posti di lavoro siano creati all'estero invece che nel nostro paese".

Jörg Krämer (capo economista di Commerzbank) arriva ad una simile valutazione negativa:

"La BCE finanzia la bilancia commerciale negativa dei paesi periferici facendo assumere ai paesi del nord Europa dei grossi rischi"

Entrambe le tesi sono almeno in parte vere, ma è solo un frammento del quadro completo, che potrebbe portare a delle conclusioni politiche sbagliate. 

Di fatto in Italia e negli altri paesi GIIPS dell'Eurozona già da molto tempo si accumulano  deficit delle partite correnti. Questi deficit delle partite correnti tendono a ridursi, anche se negli ultimi tempi in maniera non molto pronunciata.

Quello che è cambiato è il comportamento degli investitori. Gli investitori tedeschi non sono piu' disponibili a investire nei paesi GIIPS e i risparmiatori di questi paesi portano il loro denaro in Germania.

Assistiamo in questo momento ad una fuga di capitali e ad un allontanamento degli investitori internazionali. Di conseguenza, solo attraverso la garanzia fornita dalla BCE è possibile il rinnovo dei crediti alle banche GIIPS da parte degli altri paesi europei.

Come questo fatto possa essere giudicato, lo possiamo capire solo se riusciamo a figurarci l'alternativa. Se la BCE avesse assistito alla fuga di capitali senza battere ciglio, saremmo arrivati ad una liquidazione delle obbligazioni del sud Europa, in quanto le banche sarebbero state obbligate a ridurre pesantemente gli attivi nei loro bilanci.

Un credit crunch o perfino una insolvenza delle banche del Sud Europa sarebbero stati molto probabili. Nel corso di una crisi di queste dimensioni, gli investitori tedeschi avrebbero perso una parte del loro capitale investito in questi paesi e i lavoratori tedeschi molti posti di lavoro.

Se si deve confrontare l'immissione di liquidità della BCE - di cui i saldi target sono una conseguenza - con questo scenario di insolvenza generale, allora il giudizio è molto diverso da quella fornito dal mio collega Sinn.

I saldi Target si sviluppano perchè il capitale tedesco, grazie alla protezione degli stati europei, viene difeso da eventuali perdite dovute ad una insolvenza sulle obbligazioni delle banche del Sud Europa.

I rischi derivanti, secondo i trattati, devono essere sostenuti da tutti gli stati dell'Eurozona in quanto azionisti della BCE. Tuttavia questo per alcuni paesi resta poco credibile in quanto un paese insolvente non potrebbe in alcun modo partecipare ad un aumento di capitale della BCE.

La politica monetaria della banca centrale comporta per i contribuenti di alcuni paesi europei l'assunzione di grossi rischi. A causa del rischio inflazione, se gli sforzi di riforma in Italia e Spagna dovessero fallire, ci sarà anche il rischio di investire in titoli non indicizzati all'inflazione. Allo stesso tempo potrebbe diminuire la pressione sui paesi GIIPS per una riduzione duratura dei deficit delle partite correnti.

Quando valutiamo una politica, dobbiamo pensare alle soluzioni alternative. Il mondo perfetto è raramente disponibile come alternativa. Questo vale anche per la politica della BCE. Se l'alternativa era una ridotta offerta di liquidità attraverso il LTRO, gli esiti per l'Europa ma anche per la Germania sarebbero stati devastanti.

Il generoso LTRO e l'ampliamento delle garanzie accettate, non avevano certamente l'obiettivo di spostare posti di lavoro dal nord al sud Europa. Daranno invece al governo italiano e spagnolo il tempo necessario per portare a termine il consolidamento senza causare una recessione. Senza l'avvitamento in una crisi economica ancora piu' profonda, anche i posti di lavoro in Germania alla fine saranno piu' sicuri.

Dicendo questo non voglio certo sminuire i possibili effetti collaterali, che del resto sono evidenti. L'aggiustamento dei prezzi dei fattori produttivi nel sud Europa sarà probabilmente reso piu' difficile ed una non efficiente allocazione delle risorse sarà favorita dai criteri  poco convincenti per la concessione di credito. 

Il LTRO e la nazionalizzazione delle politiche di credito comportano per la Germania e per altri paesi dell'Eurozona dei grossi rischi, che si aggiungono a quelli dei pacchetti di salvataggio europei. E' stato invece sostituito il rischio di una bancarotta della banche italiane con quello di una lunga e duratura negazione delle necessarie riforme nel Sud Europa. 

Allora cari colleghi: a parte il tasso di interesse piu' alto, quale sarebbe stata l'alternativa?

venerdì 20 aprile 2012

La Bundesbank denunciata per i saldi "Target II"

Sempre la FAZ, ci racconta che le idee di Hans Werner Sinn fanno proseliti. Un professore di Monaco di Baviera vuole portare in tribunale la Bundesbank.
Da settimane ormai alcuni economisti ci mettono in guardia dai rischi nascosti nel bilancio della Bundesbank, all'interno del sistema di pagamento "Target II". Un giurista di Monaco ha denunciato il consiglio direttivo della Bundesbank accusandolo di malversazione.

L'esperto di diritto economico Bernd Schünemann ha denunciato il consiglio direttivo della Bundesbank accusandolo di malversazione. Il professore universitario fa riferimento alle accuse mosse dal famoso economista Hans Werner Sinn e dal precedente presidente della Bundesbank Helmut Schlesinger nei confronti del sistema di trasferimento di crediti fra le banche centrali  (Saldi target).

Schuenemann sarà sostenuto dalla Fondazione delle Imprese Familiari. "Le persone responsabili, di fronte alla dimensione dei rischi assunti, non possono continuare a guardare da un'altra parte" ha dichiarato il presidente della fondazione Brun-Hagen Hennerkes alla FAZ: "I vertici della Bundesbank e del governo federale non avrebbero dovuto permetterlo alla BCE. Avrebbero dovuto invece impedire ogni potenziale danno per la Repubblica Federale e per i suoi contribuenti"

"Target II" è il nome di un sistema per i pagamenti transfrontalieri in Europa, che fino a poco tempo fa era conosciuto solo nel ristretto circolo dei banchieri centrali. La Bundesbank all'interno di questo sistema di pagamento internazionale ha accumulato crediti nei confronti della BCE per oltre 600 miliardi di Euro.

Da settimane l'economista Hans-Werner Sinn avverte dei pericoli nascosti nei bilanci della Bundesbank. Se in futuro un paese dovesse uscire dall'Euro o se l'Euro dovesse dissolversi, la Germania perderebbe una buona parte di quella somma. Anche nella Bundesbank si discute dei saldi Target già da tempo: in una lettera indirizzata al presidente della BCE Mario Draghi, Weidmann si era mostrato molto preoccupato per la dimensione raggiunta da questi crediti. 

Crescono i saldi Target II della Bundesbank


La F.A.Z. ci racconta che i saldi Target II anche nel mese di marzo hanno continuato la loro corsa. I crediti della Bundesbank hanno assunto dimensioni gigantesche: tornerà mai indietro questo denaro?
I crediti della Bundesbank verso l'Eurosistema all'interno del sistema "Target II" sono cresciuti molto rapidamente nel mese di marzo. Secondo i dati della banca centrale, i crediti della Bundesbank verso la BCE al 31-03 raggiungevano la somma di 615,592 miliardi di Euro contro i 547,047 miliardi di Euro di fine febbraio. I crediti target sono così cresciuti del 12.5 %, dopo che nel mese di febbraio erano cresciuti del 9.8 %.

Il problema dei saldi "Target II"

I saldi "Target II" nei confronti della BCE rispecchiano prima di tutto la domanda crescente di denaro della banca centrale, da parte dei paesi del sud Europa. Le banche italiane, spagnole o greche, infatti, ricevono sempre meno credito dai paesi del nord Europa, credito di cui hanno bisogno per  finanziare i deficit delle partite correnti. Poiché appartengono alla zona Euro, hanno accesso al rifinanziamento della BCE, che sostituisce in questo modo il credito privato.

Le passività e i crediti fra i paesi in deficit e i paesi in avanzo sono saldati dalla BCE; per la Germania i saldi risultano in una crescita continua dei crediti verso l'Eurosistema. La Bundesbank considera i crediti Target II come un'espressione delle differenze nella competitività fra i paesi membri dell'Eurozona. Per questo ritiene necessario introdurre delle regole piu' severe per l'accesso al denaro della banca centrale. In questo modo la quantità di denaro concesso attraverso il sistema "Target II" verrebbe limitata.