martedì 20 marzo 2018

Vita di una madre Hartz IV: 5 euro al giorno per mangiare

Per chi in Italia sogna un reddito di cittadinanza vale la pena dare uno sguardo al dibattito tedesco su Hartz IV: Jens Spahn, politico CDU e neoministro alla sanità nel governo Merkel, nei giorni scorsi ha dichiarato che in fondo ai percettori di Hartz IV non manca nulla. Risponde Sandra S., una giovane madre destinataria di Hartz IV che dopo aver lanciato una petizione online contro Jens Spahn, spiega alla FAZ quanto sia difficile la vita di chi è costretto a sopravvivere con il sussidio di base, ovviamente in una costosa città dell'ovest. Dalla FAZ.net


Lo scorso fine settimana Jens Spahn, politico CDU, in un'intervista ha affermato che essere un Hartz IV non significa vivere in povertà e che con Hartz IV "tutti ricevono ciò di cui hanno bisogno". Sandra S., che è una madre single e da 5 anni dipende da Hartz IV, si è molto arrabbiata.

"Quando sui media ne ho sentito parlare ho provato tanta rabbia". Per la quarantenne certe affermazioni sono "ingiuste, irrispettose e lontane da qualsiasi realtà". Secondo lei Spahn sta spingendo la gente a pensare male dei percettori di Hartz IV. Un'amica le ha quindi consigliato di lanciare una petizione online: su change.org ha chiesto a Spahn di gestire per un mese la sua vita quotidiana secondo le regole e con il budget previsto da Hartz IV.

Il sussidio standard è di 416 € al mese ed è composto da diverse voci. Sandra stima quanto il Jobcenter calcola per le diverse uscite e quanto la somma prevista possa essere realistica: per gli alimenti ci sono 145,04 euro al mese, appena  5 euro al giorno. Sandra deve quindi gestire il budget. "Non è possibile farlo senza un piano", ci dice, e ci racconta che scandaglia le brochure dei supermercati alla ricerca di offerte speciali e fa la spesa la sera dopo le 18 perché la frutta e la verdura a volte sono piu' economiche. Si puo' anche sopravvivere con questa somma per il cibo e gli alimenti, ma "ci sono altri ambiti in cui ti fanno sentire davvero povero".

Un'altra voce sono lo svago e la cultura. "Ti tieni lontano dalle attività sociali perché la cultura semplicemente è costosa e qui io posso risparmiare quando i soldi scarseggiano per altre necessità", chiarisce Sandra. Non le capita quasi mai di andare a mangiare fuori con gli amici e quando le hanno chiesto se voleva andare ad un concerto rock ha dovuto rifiutare. Il biglietto costava 80 euro, la tariffa standard prevede 39.91 euro al mese.

Con il "Karlsruhe Pass", che dovrebbe permettere ai piu' bisognosi di partecipare alla vita sociale, lei e suo figlio possono entrare gratuitamente allo zoo e hanno uno sconto per il museo. "Sono grata di avere questa possibilità, ma le attività costano comunque dei soldi e non dobbiamo andare necessariamente ogni fine settimana allo zoo, non ne abbiamo bisogno".

Anche le spese per gli altri bisogni sono molto contenute. Per i vestiti e le scarpe ci sono 36,45 euro. Per questa ragione fa acquisti in maniera anticiclica: in inverno i sandali e in estate le scarpe invernali.  Rovista nei negozi di seconda mano - "eccetto la biancheria intima!". E questo per lei è molto importante. E' molto piu' difficile invece per suo figlio. "Certo che vuole le scarpe di marca da 80 euro, ma non è possibile," dice Sandra S., e subito percepisci una certa sofferenza nella sua voce. Che pero' nella frase successiva scompare immediatamente in un leggero orgoglio: "cosi' impara che è una buona cosa risparmiare per poi un giorno poterselo permettere ".


Nessun soldo per i viaggi

Nel sussidio standard ci sono anche 36.89 euro per l'alloggio, l'energia e la manutenzione. L'affitto viene pagato in gran parte dall'Arbeitsamt, l'elettricità pero' deve pagarla lei. "Peccato, perché la mia tariffa costa 10 euro in più" commenta Sandra.

Anche i 25,64 euro per gli elettrodomestici e gli articoli per la casa non bastano mai. Sandra S. prega ogni giorno che la sua lavatrice arrugginita continui a funzionare ancora un po' e che al forno, che ha comprato quattro anni fa usato, non si rompano le piastre. Per comprarli nuovi semplicemente non ci sono i soldi.

All'elenco mancano ancora 32.99 euro per "altri beni e servizi", comprese le visite dal parrucchiere. Riceve inoltre 34.66 euro per i mezzi di trasporto. Bastano per il "Karlsruhe Sozialticket" (abbonamento scontato), che costa 22 euro, ma appena ci sono dei viaggi extra fuori città -  come ad esempio per i colloqui di lavoro - la situazione si fa immediatamente complicata.

Per la voce "salute e cura", Sandra riceve 15,80 euro al mese con cui deve coprire una parte dei costi degli articoli per l'igiene, sia dal medico che in farmacia. Raramente bastano. Il sussidio standard è completato poi dai 37.20 euro per i media, dai 10.35 euro per il ristorante o la Kneipe e da 1.06 euro per l'istruzione. "Quanta istruzione posso permettermi con questa cifra è abbastanza chiaro", ride amaramente.

Contratti pessimi, lavoro autonomo, poi la bancarotta

Sandra S. riceve dal centro per l'impiego piu' di quanto previsto dal sussidio di base, in totale sono 950 euro piu' i 194 euro di Kindergeld per suo figlio. In questo importo sono tuttavia compresi il contributo per l'affitto e i benefici che suo figlio riceve dall'Arbeitsamt. Il Kindergeld viene in parte detratto dal suo sussidio standard, quindi non riceve il sussidio pieno di 416 €. "È così complicato che devi aver studiato per capirlo", scherza mentre piega la ricevuta del mese scorso. Di norma per lei e suo figlio restano fra i 350 e i 400 euro al mese. "Non moriremo di fame, ma è povertà finanziaria!"

Sandra S. percepisce Hartz IV dal 2013. In precedenza aveva lavorato per 19 anni con piccole interruzioni. Dopo un tirocinio come impiegata d'ufficio ha lavorato come receptionist in un hotel, agente di call-center per un fornitore di energia elettrica e per il supporto tecnico di una compagnia di telecomunicazioni. Si trattava principalmente di contratti precari seguiti poi da altri contratti di lavoro vessatori.

Cinque anni fà per la prima volta non è piu' riuscita a trovare un lavoro. "Da allora cerco di uscire da questa situazione disastrosa", ci racconta. Poiché nessuna candidatura sembrava avere successo ha deciso di mettersi in proprio. Ha creato un suo negozio online di articoli da regalo „kleinpreiszauber.de“ con il quale riusciva almeno a guadagnare un po' di denaro. E' diventata cosi' "Aufstockerin" (percettore di un'integrazione salariale)". Dopo 3 anni pero' l'attività stava andando cosi' male che Sandra ha dovuto scegliere fra il prendere un prestito oppure rinunciare al suo portale. Ai suoi occhi un dilemma: "Ho un figlio, non posso accollarmi dei debiti". E' scivolata di nuovo e completamente in Hartz IV.

Quando ha iniziato a dubitare di se stessa è arrivato Jens Spahn

A causa di una sua malattia Sandra non ha potuto accettare anche quei lavori che avrebbe fatto volentieri: "non sarebbe stato difficile trovare qualcosa da fare con i bambini oppure qualcosa come badante, ma avrei avuto troppo stress emotivo". Poiché non voleva "sentirsi di peso per nessuno", Sandra ha continuato a candidarsi e nel 2018 ha iniziato a sperare quando un installatore le ha offerto un lavoro d'ufficio. L'ultimo giorno del periodo di prova pero' è arrivato il licenziamento. Come madre sono troppo poco flessibile, c'era scritto, cercavano qualcuno per un lavoro a tempo pieno. 

"E' stata davvero una bella botta per me", ha detto, e per la prima volta ha perso la determinazione del passato e la sicurezza in se stessa. "Ho iniziato a chiedermi: ce la farai davvero?", oppure, "non è che alla fine hanno davvero ragione?".

E mentre la sua mente era invasa dai dubbi, lo scorso fine settimana è arrivato Jens Spahn.


26 commenti:

  1. Come dovevasi dimostrare. Ottimo articolo che dimostra a grandi linee il welfare tedesco e come ci siano cittadini che pretendono di essere mantenuti a spese della collettività. La premessa è: quale funzione deve avere un aiuto pubblico al cittadino in difficoltà? Deve garantirgli una vita 'dignitosa' (termine soggettivo) oppure - come sostengo io - evitargli sofferenza e privazioni di beni e servizi primari? Leggendo la risposta di questa cittadina si nota come sia già tanto per fannulloni come lei che riceva da anni un aiuto pubblico. Perché lei lamenta che 145 euro siano pochi (per una persona!) in generi alimentari. Chi fa la spesa regolarmemte sa che quella cifra se non si eccede in vizi e generi superflui sono più che sufficienti e in Germania la spesa al supermercato viene meno di almeno un 20% rispetto a qui, tenuto conto che vi è là una larga diffusione di discount. Lamenta di non poter andare a vedere ogni mese un concerto da 80 euro per il biglietto. Eh, scusa tanto se noi contribuenti non ti permettiamo di andare a vedere mensilmente i Rolling Stones, gli U2 o altri! Lamenta che non trova un lavoro...ora che c'è piena occupazione? In 5 anni? La risposta a tutto è verso la fine: le hanno offerto un lavoro ma lo ha rifiutato, perché? Perchè era a tempo pieno! Se lo tengano a mente coloro che blaterano che in Germania è tutto un minijob, lavori precari e mal pagati. Concludo rispondendo alla domanda che costei ha posto alla fine: "Ce la farò?" e la risposta è :"Dipende da te e dalla tua voglia di lavorare!"

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    1. Ecco il genio dell'economia domestica che ha letto solo quello che voleva leggere. Te lo farei provare cosa significa avere isoldi contati e non poter decidere come spenderli, imbecille

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  2. 5 euro al giono restano 5 euro al giorno anche da Aldi o Lidl, per non parlare della qualità del cibo sia nei discount che negli hard-discount. Le città tedesche dell'ovest, BW, Hessen, Baviera etc. non sono affatto economiche, prova a fare un giro e vedrai. Non si tratta di rinunciare ad un concerto da 80 euro, a cui probabilmente devono rinunciare anche i dipendenti di Aldi o Lidl, ma spesso sono vite ai margini della società, per non parlare del rischio sanzioni. La cosa buona è che Hartz iv ti permette di trattenere 100 euro al mese di guadagni dai lavoretti vari, tipo minijobs etc, una buona idea potrebbe essere quella di aumentare questa soglia. Il problema è che se si migliorano le condizioni degli hartz Iv bisogna dare contemporaneamente una spinta anche ai salari nella parte più bassa, sparirebbe ogni incentivo ad andare a lavorare, e già ora la differenza non è così grande.

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    1. Riporto testualmente questo passaggio dell'articolo: "Sandra S. riceve dal centro per l'impiego piu' di quanto previsto dal sussidio di base, in totale sono 950 euro piu' i 194 euro di Kindergeld per suo figlio. In questo importo sono tuttavia compresi il contributo per l'affitto e i benefici che suo figlio riceve dall'Arbeitsamt."
      950+194 = 1.144 euro mensili, qui ci sono cittadini che prendono quell'importo come retribuzione e mantegono una famiglia al completo certo, con numerosi sacrifici, e a loro semmai guarderei per aumentare la retribuzione, non a chi non fa nulla! L'importo complessivo a mio modo di vedere è sufficiente, non più che sufficiente ma nemmeno meno, ergo concordo pienamente con Jens Spahn.

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    2. Con 1144 al mese in italia si riesce a mantenere una famiglia???
      Manco l´aritmetica...:(
      Sul resto sorvoliamo che è meglio

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    3. Se ci sono 1.5 milioni di persone che si rivolgono alle Tafel, oltre a quelli che si rivolgono alle Caritas etc, che nemmeno sappiamo nemmeno quanti sono, è probabile che nelle città tedesche ci sia un oggettivo problema di povertà, al di là della signora Sandra S. di Karlsruhe. La storia della Tafel di Essen è un esempio chiaro. L'argomento "gli Hartz IV sono dei fannulloni e non meritano nulla" oltre ad essere il cavallo di battaglia della Bild Zeitung per vendere qualche copia in piu' è alquando discutibile perché come abbiamo già scritto in passato ci sono oggettivamente molti casi di vite condotte ai margini della società che spesso sono vessate dalla burocrazia dei jobcenter. Spahn sta cercando di profilarsi come il successore di Merkel, lui gli Hartz IV non li ha mai visti e nemmeno sa cosa siano.

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    4. Che i percettori di questo sussidio siano fannulloni non l'ho mai scritto, io ho affermato che il livello è adeguato includendo tutto il welfare. Che lo sia questa Sandra è palese se ciò che è scritto corrisponde a verità. Chi si rivolge alle associazioni come Tafeln andrebbero viste le ragioni della loro condizione. Il fatto che siano in gran parte stranieri è indicativo, se vongo domani in Germania da dopodomani non mi danno alcun sussidio.

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  3. Ma scusate se in Germania vi sono così tante persone che vivono in regime Hartz IV mi potete spiegare perchè si son presi così tanti immigrati dal Vicino Oriente? Anzi di più la Merkel disse nel 2016 (se ricordo Bene) che ne potevano assorbire anche un milione.
    Adesso tutta 'sta gente che fa? Lavora o é sussidiata come da noi in Italia?

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    1. Bella domanda...allora nel 2017 i percettori di questo assegno erano poco più di 4,2 milioni di cittadini tedeschi e poco meno di 2 milioni di stranieri tra i quali circa mezzo milioni di siriani (!). La ragione è che la Germania sta invecchiando e comunque crea almeno mezzo milione di posti di lavoro all'anno, i siriani sono stati scelti per ragioni umanitarie perché la situazione ad est stava esplodendo. Certo, se avessero optato per quelli provenienti dal nord Africa avrebbero risolto il nostro problema solo loro (i tedeschi) ma lasciato aperto quello dei siriani che davvero da una terribile guerra stanno scappando a differenza della maggior parte di quelli che giungono qui. In ogni caso la Germania è il Paese che più ha accolto migranti arrivati in Italia e ricollocati. La ragione per cui i siriani fanno fatica a trovare lavoro e quindi devono affidarsi al welfare tedesco è che devono imparare la lingua e avere anche una professionalità, altro che tutti laureati ed altamente specializzato come paventato più volte.

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    2. Perchè così tengono basso il costo del lavoro... Lo stesso motivo per cui si fanno entrare tanti stranieri in Italia.

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    3. Sì, tengono basso il costo del lavoro...appena adesso è andato in onda un servizio in cui un operaio alla catena di montaggio della Porsche guadagna 3 mila euro netti al mese. E comunque più delle statistische valgono le dichuarazioni dei redditi e in base a quelle guadagnano il 30% più degli italiani.

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    4. Purtroppo per i lavoratori tedeschi, non tutti sono dipendenti della porsche.

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    5. Non solo. Bisogna anche vedere la redditività del dipendente medio della Porsche. Se un operaio fa guadagnare un milione di euro l'anno, 3000 euro al mese resterebbero una miseria anche se fossero nel top 10% degli stipendi dei dipendenti più alti della Germania.

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    6. Signori, i pochi dipendenti della Porsche sono una aristocrazia operaia molto limitata, sarebbe come prendere i dipendenti Ferrari per rappresentare la classe operaia italiana. Francamente Formigli, i Report e tutti i parlatoi televisivi italiani con i loro invitati tronfi Piller e Gumpel hanno stancato. Dovrebbero venire dalle mie parti dove c'è il centro macellazioni carni di Edeka, tutti lavoratori interinali, 1300 euro al mese, 40 ore al giorno a 2 gradi centigradi, e all'umido, turnover altissimo perchè non reggono piu' di un anno a fare quel lavoro. Perchè non passano da queste parti, i pagliacci?

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    7. Per tutto il resto c'è, ad esempio: "Wirtschaftsrechnungen - Laufende Wirtschaftsrechnungen,Einkommen, Einnahmen und Ausgaben privater Haushalte" edizione 2016 pubblicato da Statistisches Bundesamt.

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  4. Purtroppo il reddito medio lordo dei tedeschi è di 3.964 euro per gli uomini e 3.330 per le donne...purtroppo. In Italia non arriva a 2.000...purtroppo!

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    1. Bisognerebbe evitare di dare informazioni fuorvianti, perchè ho assistito con i miei occhi a ragazzi freschi freschi arrivati dall'italia che pensavano di guadagnare da subito 2000 euro netti al mese nella gastronomia o nei ristoranti. Purtroppo non funziona cosi', piu' della media, pesantemente influenzata dagli stipendi dei super-manager, conviene considerare lo stipendio mediano netto, visto che la tassazione tedesca funziona in maniera molto diversa da quella italiana. Ad es. nel lordo tedesco c'è la krankenversicherung che in Italia non è prevista. Secondo la Hans Bockler Stiftung, il netto mensile MEDIANO per un singolo (einpersonhausalte) nel 2016 era di 1615 € al mese: https://www.boeckler.de/wsi_50933.htm

      oppure questo:

      https://www.finanzen100.de/finanznachrichten/wirtschaft/lohnunterschiede-mit-diesem-einkommen-gehoert-ihr-in-eurem-bundesland-zu-den-oberen-50-prozent_H54665573_476378/

      ma ci sono modi diversi per calcolarlo quindi tutto è opinabile.

      E comunque anche in Italia nel centro-nord ci sono molte aziende manifatturiere produttive i cui stipendi non sono molto lontani da quelli tedeschi.

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    2. d'altronde se i salari dei lavoratori tedeschi fossero tutti rose e fiori come piace raccontare a chi parla di fannulloni che percepiscono i sussidi l'economia tedesca non sarebbe così dipendente dall'export, segno evidente che il mercato interno è asfittico, cosa difficile in un paese dove tutti guadagnano almeno 3.000 euro al mese.

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    3. @amaryllide non sarebbe male se facessi un corso in macroeconomia di base e che poi andassi a leggere i dati ufficiali prima di scrivere commenti a vanvera. Lo dico per te. Sostenere che l'economia tedesca è basata sulle esportazioni è una fesseria in quanto non si deve guardare al solo dato delle esportazioni, bensì al saldo netto, ovvero export-import o anche X-M dell'equazione del reddito keynesiana che nella sua formulazione completa è quella che si dovrebbe avere a mente a memoria: Y=C+I+G+(X-M).
      La produzione interna quindi risulterà essere dal PIL complessivo a cui si sottrae il saldo del commercio estero (non le sole esportazioni!). Per la Germania nel 2017 questo saldo è ammontato a circa 248 mld di euro. Sembrano molti ( e lo sono) ma occorre rapportarli al PIL che l'anno scorso è stimato in 3.263 mld di euro (quasi il doppio di quello italiano). La somma quindi della domanda interna (consumi privati e pubblici e gli investimenti) rappresenta il 92% del PIL. Per l'Italia nel 2017 il PIL è stiamto da ISTAT in 1.716 mld e il saldo del commercio estero è di 53 mld, ne consegue che analogamente l'intera domanda interna (C+I+G) rappresenta il 97% del PIL. Insomma, non una grande differenza rispetto ai tedeschi. Comunque la domanda interna rappresentata dai consumi delle famiglie, quendi quella privata) è stata per l'anno scorso di 1.680 mld in Germania e di 1.039 mld in Italia, considerando le popolazioni di entrambi i Paesi, diciamo rispettivamente 82 mln e 60 mld arrotondando ne deriva una spesa pro capite (neonati inclusi) di 20.488 € in Germania e di 17.316 € in Italia (il 18% in più da loro). Se poi avessi letto i dati del 2017 sapresti che la componente del PIL che più ha contribuito alla crescita è stata proprio quella della domanda interna mentre il commercio estero ha contribuito solo marginalmente e questo perché si guarda alla variazione del saldo con l'estero, ergo alla variazione di X-M nei due periodi (2017 su 2016).

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    4. Grazie per lo spiegone, ma francamente nel 2018 dopo 10 anni di eurocrisi, tonnellate di post e di inchiostro versato per spiegare i meccanismi insostenibili della moneta unica che hanno come una fonte di aggiustamento il costo del lavoro, o almeno la principale fonte di aggiustamento nel costo del lavoro, NON abbiamo affatto bisogno di qualcuno che venga qui a difendere il mercantilismo tedesco. Grazie

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    5. Mercantilismo? Conosci imprese che non cercano in ogni modo di vendere il più possibile all'estero o che si limitano nel farlo? Se quelle tedesche vendono molto è perché dall'altra parte ci sono acquirenti ai quali i loro prodotti piacciono. In ogni caso l'export italiano registra record su record e l'anno scorso è crfesciuto in termini percentuali più della Germania, alla faccia della moneta unica.
      PS.Se i commenti che mettono in discussione le tue tesi ti dovessero dare fastidio puoi sempre moderarli, come fanno coloro che non hanno argomenti per controbattere.

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    6. Qui non si banna chi la pensa diversamente, qui si bannano i troll.

      Per quanto riguarda l'export italiano, gli effetti della lunga stagione di moederazione salariale (7 anni di stipendi bloccati per gli statali) e di austerità (crollo degli investimenti) il 4 marzo si sono visti nelle urne. Ma poi a cosa serve avere piu' di 3 punti di pil di avanzo commerciale e una disoccupazione al di sopra del 10% dovresti spiegarcelo, davvero.

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    7. Se capissi il senso della domanda potrei farlo. Le nostre aziende sono competitive sui mercati internazionali anche con l'euro e gli ostacoli sono di altro genere. Se fatturano di più all'estero e non ci fosse una questione di domanda aggeragta interna asfittica (e non per l'euro) ci sarebbe un maggior riscontro anche sul piano dell'occupazione. Dico maggiore perché in questi ultimji 3 anni sono stati occupati un milione di lavoratori in più. Per spiegare cosa ostacola una crescita della domanda interna servirebbe uno 'spiegone' e qui non sempre viene gradito, soprattutto se non è in linea con le tesi che si vogliono dare: l'euro(pa), quindi sintetizzo in produttività, pressione fiscale, burocrazia, aziende sottodimensionate e poca concorrenza, sefvizi pubblici e in particolare di comunicazione insufficienti.

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    8. "in questi ultimji 3 anni sono stati occupati un milione di lavoratori in più. "
      che complessivamente lavorano MENO ore di prima della crisi.
      E tutti gli altri alibi per spiegare ciò che ha una sola causa evidente ci sono sempre stati, non sono nati negli ultimi tempi

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  5. Quando si forniscono dati occorre però conoscerne il significato. Il livello di reddito, ovviamente medio, di una nazione si misura esaminando quello appunto MEDIO perché ciascuno, se dotato di adeguata preparazione, può essere dirigente e guadagnare molto oppure viceversa essere tra coloro meno retribuiti. Il reddito MEDIANO viene utilizzato per specifiche analisi tra cui il calcolo del livello sotto il quale si è a rischio povertà e c'è una ragione logica per cui si usa questo dato anzichè la media semplice. Affermare che io dia dati fuorvianti fornendo sia il valore di reddito mediano prima e quello netto per i soli lavoratori e lavoratrici single poi è davvero singolare. Ritengo poi che hai una visione alterata della realtà riguardante gli italiani se sei convinto che vadano in massa in Germania a fare i camerieri o le cassiere alla Lidl, dove non ho obizioni al ritenere che i compensi siano equiparabili a quelli in Italia, mentre sono molti che vanno e trovano lavoro come architetti, ingegneri, nelle aziende in ambito commerciale. L'Italia rimane uno dei principali partner commerciali della Germania, ne consegue che c'è necessità di personale che conosca la nostra lingua per mantenere i rapporti. In ogni caso do per scontato che chi legge una media faccia quel piccolo sforzo per capire che appunto di media si tratta e che in questo contesto ben poco se non nulla influirà su ciò che potrà guadagnare dato che dipenderà dalla sua preparazione e formazione oltre da quello che vorrà fare. In ogni caso stai malinterpretando il concetto da me voluto menzionando i dati forniti, quello che conta non è tanto il livello medio, per le ragioni appena citate nella mia precedente frase, ma il confronto, difatti se proprio vuoi considerare il reddito mediano alla luce di quello che intendo far notare, fai un confronto omogeneo tra livello di reddito mediano in Germania e quello in Italia. In ogni caso emergerà che dove risiedi tu (se non sbaglio) il livello di reddito medio tra occupazioni omologhe è almeno un terzo maggiore rispetto a quelle in Italia. Questo in termini statistici, per tutto il resto ci sono le dichiarazioni dei redditi a far testo che puoi trovare all'interno del sito del Ministero delle Finanze come anche in quelli di enti statistici (v.Statistisches Bundesamt).

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  6. Very interesting info !Perfect just what I was looking for!

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