Francia e Germania fanno sempre piu' fatica a comprendersi e non riescono a trovare la quadra su di una lunta lista di dossier molto importanti: difesa, energia, aiuti di stato. Parigi e Berlino sempre piu' distanti mentre il governo Scholz sta portanto il paese verso l'isolamento. Ne scrive il sembre ben informato German Foreign Policy
Amicizia franco-tedesca |
Scontro sui jet da combattimento
Uno dei conflitti ancora irrisolti tra Berlino e Parigi resta lo scontro sul progetto del Future Combat Air System (FCAS), vale a dire l'innovativo caccia di sesta generazione e i droni da combattimento che insieme agli sciami di droni lo accompagnano. Il costo del progetto sarà probabilmente di circa 100 miliardi di euro, forse anche di più, e dovrebbe essere pronto per l'impiego al più tardi nel 2040. Anche questo progetto però ora viene messo in discussione. Originariamente l'FCAS doveva essere costruito congiuntamente dalla società francese Dassault e dalla divisione militare tedesca di Airbus. Successivamente si è aggiunta anche la spagnola Indra Sistemas. L'allargamento del progetto, tuttavia, ha portato a un calo degli ordini per Dassault e per Airbus Defence and Space, causando un forte risentimento, soprattutto in Dassault. L'azienda francese, infatti, ritiene che l'industria della difesa francese sia in grado di costruire l'FCAS da sola, il fallimento dell'intero progetto tuttavia viene annunciato da mesi; i ritardi sono ormai considerevoli. [1] Simili controversie riguardano anche il Main Ground Combat System (MGCS) di nuova generazione, un altro progetto franco-tedesco, di cui non si sa se verrà effettivamente realizzato. Il fallimento di uno o di entrambi i progetti sarebbe un duro colpo per i piani di rafforzamento dell'industria della difesa dell'UE.
Disputa sulla difesa aerea
C'è anche un'altra disputa sui piani di espansione della difesa aerea e missilistica europea; il piano ha preso forma il 13 ottobre con la firma di un memorandum d'intesa per la European Sky Shield Initiative (ESSI). Nel progetto sono coinvolti quindici Stati europei, tra cui la Repubblica Federale Tedesca, che svolge un ruolo di primo piano. [2] L'intenzione è quella di acquistare congiuntamente tre sistemi. Per fornire protezione a distanza fino a 40 chilometri sarà utilizzato il sistema di difesa aerea IRIS-T SLM prodotto da Diehl Defence (Überlingen). Per le distanze maggiori è previsto l'utilizzo del sistema statunitense Patriot e, in aggiunta, del sistema israeliano Arrow 3, in grado di agganciare bersagli a circa 100 chilometri di altitudine e fino a 2.400 chilometri di distanza, considerato adatto anche per la difesa da attacchi nucleari. Il sistema di difesa italo-francese SAMP/T non sarà incluso nell'ESSI, il che significa che i produttori di armi francesi e italiani presumibilmente non parteciperanno al progetto, progetto che riceverà ingenti somme di denaro. In segno di protesta contro la decisione, sia Parigi che Roma finora non hanno preso parte all'ESSI. A Parigi, in particolare, si dice che è incomprensibile che i sistemi statunitensi e israeliani vengano acquistati per un progetto europeo, mentre quelli franco-italiani no.
Controversia sul gasdotto MidCat
Ci sono conflitti enormi anche sulle questioni energetiche. Una riguarda le valutazioni sulla ripresa dei lavori del gasdotto MidCat (Midi-Catalonia) dalla regione spagnola della Catalogna verso la Francia meridionale. Il MidCat è destinato a trasportare il gas naturale dalla Spagna e dal Portogallo, paesi ben riforniti dai gasdotti provenienti dall'Algeria e con un totale di sette terminal per il gas naturale liquefatto, verso ovest, alleviando così la carenza di gas, soprattutto in Germania. I lavori per la realizzazione del gasdotto sono stati interrotti alcuni anni fa, per motivi di costi e perché il gasdotto avrebbe attraversato e danneggiato delle aree naturali protette e delle zone vinicole, ad esempio nei Pirenei francesi. Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, Berlino però ha fatto ogni sforzo per rilanciare il piano, cercando di mettere Spagna e Portogallo contro la Francia; a Berlino, recentemente, si è parlato in maniera alquanto insolita di una "amicizia tedesco-spagnola". [3] Le manovre tattiche di Berlino hanno suscitato il risentimento di Parigi, come del resto la convinzione che la Germania stesse spingendo per la costruzione di costose infrastrutture per il gas naturale che non sarebbero state redditizie o avrebbero prolungato in modo significativo l'uso dei combustibili fossili. [4] Il presidente Emmanuel Macron non ha accettato la ripresa dei piani MidCat.
Disputa sul gas naturale
Giovedì scorso, invece, i capi di Stato e di governo di Francia, Spagna e Portogallo hanno concordato un progetto sostitutivo: un gasdotto che si snoderebbe da Barcellona attraverso il Mediterraneo fino a Marsiglia (BarMar) e che inizialmente potrebbe trasportare gas naturale, ma nel lungo termine soprattutto idrogeno verde. La costruzione del gasdotto richiederà molto più tempo di MidCat e probabilmente non sarà completato prima del 2030, se davvero si realizzerà. Molte cose non sono ancora chiare: non c'è un calendario concreto; il fondale marino tra Barcellona e Marsiglia è considerato ecologicamente molto sensibile; le modalità di produzione dell'idrogeno verde in Spagna sono lungi dall'essere chiarite in maniera definitiva. [5] Ciò che è certo, tuttavia, è che nel breve termine la Germania non può sperare di ricevere forniture di gas naturale dai terminali di GNL spagnoli.
Controversia sul "Doppelwumms"
L'annuncio del governo tedesco di uno scudo protettivo da 200 miliardi di euro contro le conseguenze del drammatico aumento dei prezzi dell'energia („Doppelwumms“) ha suscitato un forte disappunto anche in Francia. Berlino non solo si è affrettata a procedere senza alcun coordinamento con gli altri Stati dell'UE. Sta anche raccogliendo molti più fondi di quelli che la maggior parte degli altri paesi è in grado di stanziare, dando così all'economia tedesca un vantaggio rispetto ai suoi concorrenti intraeuropei [6]. Anche in Francia questa misura ha suscitato aspre critiche. "Aspettiamo di capire come saranno utilizzati i 200 miliardi di euro", afferma il ministro francese dell'Economia e delle Finanze Bruno Le Maire: "In ogni caso, questi piani devono essere conformi alle regole del mercato interno comune per evitare una concorrenza leale. " 7] Alcuni ambienti governativi parigini si sono detti "sorpresi dal metodo usato da Berlino per annunciare un piano del valore di miliardi" senza allo stesso tempo "spiegare a cosa sarebbero servite le ingenti somme"; sembra "che la Germania stia decidendo da sola e non si preoccupi nemmeno di rendere partecipi i suoi alleati più stretti dei suoi piani". 8] Il presidente Emmanuel Macron è stato addirittura citato per aver apertamente avvertito che non sarebbe "un bene né per la Germania né per l'Europa" se Berlino si "isolasse". 9]
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[1] S. dazu Streit um das Luftkampfsystem.
[2] Raketenschirm für Europa. Frankfurter Allgemeine Zeitung 14.10.2022.[3] Staatsbankett zu Ehren des spanischen Königspaares. bundespraesident.de 17.10.2022.
[4] Christian Geinitz, Hans-Christian Rößler, Michaela Wiegel: Pipeline in ferner Zukunft. Frankfurter Allgemeine Zeitung 22.10.2022.
[5] Davide Basso, Paul Messad: France trades MidCat pipeline for an already controversial new project. euractiv.com 21.10.2022.
[6] S. dazu „Doppelwumms” mit Folgen.
[7] Michaela Wiegel, Niklas Záboji: „Kritik an der französischen Atomkraft ist unangebracht“. Frankfurter Allgemeine Zeitung 21.10.2022.
[8], [9] Thomas Gutschker, Michaela Wiegel: Ist Scholz isoliert? Frankfurter Allgemeine Zeitung 21.10.2022.
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