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martedì 22 agosto 2017

10,78 miliardi di euro di sussidi sociali Hartz IV che somigliano tanto a sovvenzioni statali per le imprese

Lo stato sociale tedesco tramite Hartz IV garantisce sussidi sociali ai lavoratori che non raggiungono il minimo previsto dalle tabelle Hartz. A fine 2016 oltre 1.150.000 lavoratori percepivano una integrazione salariale dallo stato perché il loro stipendio era troppo basso, il salario minimo lordo per legge nel 2017 è di 8.84 € l'ora. L'introduzione di un minimo salariale nel 2015 ha invertito la tendenza degli ultimi anni, tuttavia sono in molti a considerare le integrazioni salariali un aiuto di stato indiretto alle imprese tedesche le quali possono continuare ad offrire salari al minimo di legge perché tanto sarà lo stato a dover integrare gli stipendi. Un'analisi della situazione da o-ton-arbeitsmarkt.de


Nel 2016 i percettori di un sussidio sociale Hartz IV con un'occupazione hanno ricevuto dallo stato tedesco prestazioni assistenziali per un valore di 10.78 miliardi di euro. I pagamenti agli Aufstocker (occupati che percepiscono un sussidio sociale Hartz IV) rispetto all'anno precedente sono cresciuti di circa 250 milioni di euro, come mostrano gli ultimi dati pubblicati dell'Agenza Federale per il lavoro. Dopo l'introduzione del salario minimo sono stati soprattutto i dipendenti provvisti di assicurazione sociale a dover integrare il loro reddito con un sussidio Hartz IV.

Nel corso del 2016 lo stato in totale ha pagato circa 10.78 miliardi di euro a famiglie di Aufstocker per poter mantenere il loro reddito al livello previsto da Hartz IV. Si tratta di circa 250 milioni di euro in piu' rispetto all'anno precedente - sebbene il numero di famiglie con almeno un Aufstocker sia diminuito. Nel primo anno di applicazione del salario minimo per legge, il 2015, i pagamenti agli Aufstocker, dopo diversi anni di crescita, per la prima volta erano scesi.

L'aumento dei pagamenti agli Aufstocker non puo' essere spiegato solo con l'aumento degli importi dei sussidi Hartz IV previsti dalla legge. Le famiglie degli Aufstocker in media nel 2016 hanno infatti ricevuto 831 euro al mese - 49 euro in piu' rispetto all'anno precedente. Dal 2015 l'importo mensile del sussidio mensile Hartz IV è stato aumentato di 5 euro all'anno. 

Meno Aufstocker con un minijob, piu' lavoratori con assicurazione sociale

Dall'introduzione del salario minimo ad inizio 2015 è diventato chiaro: fra gli Aufstocker ci sono sempre meno minijobber. Nel dicembre 2014 la metà degli Aufstocker erano minijobber. Da allora al gennaio 2017 il loro numero è sceso da 570.000 ad appena 383.000. Fra gli occupati che percepiscono un sussidio Hartz IV, la maggioranza è composta da lavoratori con un'assicurazione sociale. Sebbene nello stesso periodo di tempo il numero degli Aufstocker sia sceso, nel gennaio 2017 c'erano ancora 570.00 lavoratori con un'assicurazione sociale a dover integrare il loro salario con una prestazione Hartz IV.

Il salario minimo sembra aver determinato un cambiamento nella quantità di ore lavorate e nel reddito. In molti sono passati da un minijob ad un lavoro con assicurazione sociale, mentre molti lavoratori dipendenti con un lavoro provvisto di assicurazione sociale sono usciti dalla condizione di Aufstocker. E' possibile anche che molti lavori minori (minijob) siano stati completamente eliminati - e le persone precedentemente occupate siano tornate a dipendere completamente dalle prestazioni Hartz IV.




mercoledì 8 dicembre 2021

Da Hartz IV verso un nuovo reddito di cittadinanza: con la Ampelkoalition arriva il Buergergeld

Nelle città tedesche l'inflazione viaggia al 6% mentre i sussidi per i disoccupati di lungo periodo (ALG II) a partire da gennaio aumenteranno di appena 3 euro. Per questo i percettori di un sussidio Hartz sperano nella Ampelkoaltion e nella promessa fatta dai socialdemocratici in campagna elettorale di introdurre un Buergergeld, vale a dire un nuovo redditto di cittadinanza privo di sanzioni e con meno obblighi e meno burocrazia. Ne scrive T-Online


Un nuovo "Buergergeld" in futuro dovrà sostituire Hartz IV. T-online chiarisce che cosa nel dettaglio dovrà cambiare secondo il piano della Ampelkoalition e quali sono le principali differenze con il sistema attuale.

Nemmeno una parola, e questo la dice lunga. I leader della SPD, dei Verdi e della FDP mercoledì scorso alla presentazione dell'accordo di coalizione hanno parlato per circa 40 minuti - e non hanno nemmeno menzionato un argomento che invece non sarebbe mai potuto mancare in nessun dibattito da campagna elettorale: il cosiddetto reddito di cittadinanza o Buergergeld, il candidato alla successione dell'attuale Hartz IV.

Cosa era successo?

Prima delle elezioni, infatti, era stata soprattutto la SPD a preparare il terreno per superare Hartz IV. Per anni, infatti, il partito aveva lottato con se stesso. Durante la campagna elettorale, la leader della SPD Saskia Esken aveva annunciato in un'intervista alla "Taz" che il nuovo "Buergergeld" doveva essere "adeguato" e ricalcolato. I Verdi avevano anche fatto intendere di volere un aumento del sussidio previsto dall'Arbeitslosengeld II - e durante la campagna elettorale avevano anche indicato una cifra concreta: 50 euro in più.

Dopo le elezioni, tuttavia, sembrava ovvio che un aumento del sussidio per i disoccupati di lungo periodo sarebbe stato imminente. La domanda era piuttosto un'altra: a partire da quale importo le parti potranno rivendere un aumento come un successo?

Ma ora che l'accordo di coalizione è pronto, nessuno sembra esserne piu' cosi' convinto, come ad esempio sostiene Holger Schäfer, economista presso lo Institut der Deutschen Wirtschaft (IW), vicino ai datori di lavoro: "Prima di tutto, Burgergeld è solo il nuovo nome dato ad Hartz IV", ha dichiarato a t-online.

Wohlfartsverband sulle tariffe standard: "Eccezionalmente deluso".

Se date un'occhiata all'accordo di coalizione fra i tre partiti, noterete ciò che non viene affatto menzionato - vale a dire un aumento delle tariffe standard.

Anche Ulrich Schneider lo ha notato immediatamente. In un'intervista a t-online, l'amministratore delegato della Paritätischer Wohlfahrtverband ha detto: "Il Buergergeld non è ancora la soluzione promessa per il superamento di Hartz IV. La sua associazione, infatti, riunisce organizzazioni come il Kinderhilfswerk, il Sozialverband o le Tafeln locali, tra le altre. "Siamo estremamente delusi dal fatto che non ci sia stato alcun movimento verso l'alto delle tariffe standard", ha continuato Schneider.


Ma non è solo questo. In considerazione delle promesse fatte in campagna elettorale, molti disoccupati di lunga durata si auguravano un aumento dei sussidi. E le critiche, sempre piu' forti, ora arrivano anche dal mondo accademico. Martin Seeleib-Kaiser, professore di politica sociale all'Università di Tubinga, ad esempio, ha detto a t-online: "Il fatto che le tariffe standard non vengano aumentate dalla Ampelkoalition è alquanto deludente, perché a quanto pare non sarà possibile superare la soglia di povertà generalmente considerata - i beneficiari resteranno così in una situazione di povertà". E questa situazione sembrerebbe essere fatale alla luce del tasso di inflazione attuale, che si riflette anche sui prodotti alimentari di base, "e che quindi va a colpire in maniera massiccia proprio questi gruppi".

Attualmente i singoli beneficiari del sussidio sociale ricevono 446 euro al mese, nel gennaio 2022 l'importo sarà aumentato di tre euro secondo quanto previsto dalle tariffe. Il presidente dell'associazione delle Wohlfahrtsverband, Ulrich Schneider, chiede un "adeguamento delle tariffe standard, secondo le necessità, ad almeno 600 euro".

La SPD ha cercato di prendere le distanze dalle riforme Hartz

Tutte queste dichiarazioni probabilmente nei prossimi giorni faranno sentire la loro eco tra i partner della Ampelkoalition, soprattutto tra i socialdemocratici. Erano stati proprio loro, infatti, sotto l'allora cancelliere Gerhard Schröder, a introdurre le riforme Hartz.

Da allora Hartz IV è sempre stato collegato alla freddezza sociale e alla paura del declino sociale. Anche se i Verdi all'epoca erano al governo - e anche se la CDU/CSU ha sostenuto queste riforme - esse generalmente vengono attribuite solo alla SPD. E i risultati deludenti dei socialdemocratici ottenuti nel corso degli anni vengono spesso spiegati da questa politica. Ecco perché al partito sembrava così importante segnalare una vera e propria rottura con Hartz IV.

La riforma che ora viene presa in considerazione dalla SPD, dai Verdi e dalla FDP, tuttavia, sembra più che altro essere una ridenominazione - che, tuttavia, trova anche qualche approvazione. L'economista dello IW Holger Schäfer, ad esempio, trova la parola "Buergergeld", sulla quale i partner della coalizione si sono accordati sin dall'inizio, molto meglio del termine "Hartz IV", ormai carico di connotazioni negative.




Le opportunità per guadagnare un reddito aggiuntivo dovranno essere migliorate

Ci sono tuttavia dei cambiamenti positivi su piccola scala, come ci spiega lo scienziato sociale Seeleib-Kaiser. La Ampelkoalition ad esempio promette di migliorare le opportunità di reddito aggiuntive, anche se non è ancora chiaro in che modo ciò sarà possibile.

Anche il fatto che nei primi due anni la dimensione degli appartamenti dei destinatari di un sussidio non venga presa in esame (come era già avvenuto durante la pandemia) è positivo: "A seconda del Jobcenter, infatti, sembra che in passato ci sia stata una gestione molto rigida di questo aspetto - con conseguenze fatali per le persone colpite", dice Seeleib-Kaiser. Ad esempio, c'è stato chi dopo essere diventato disoccupato ha dovuto abbandonare il proprio appartamento perché misurava qualche metro quadrato in più del consentito.

Anche l'economista dello IW Schäfer elogia alcuni dei cambiamenti. Con le maggiori opportunità di poter guadagnare un reddito aggiuntivo e un miglioramento del sostegno, le richieste centrali della comunità imprenditoriale sembrano essere state soddisfatte. Considera anche ragionevole, inoltre, l'annunciata riduzione della burocrazia attraverso l'erogazione di prestazioni forfettarie - cioè il pagamento di somme forfettarie invece dei calcoli sui casi individuali.

Al contrario l'economista resta critico nei confronti di altri cambiamenti, come ad esempio l'abolizione della priorità nel collocamento. L'obiettivo primario deve rimanere quello di reintegrare le persone nel mercato del lavoro, ha detto Schäfer. Considera quindi opportuno mantenere l'obbligo di cooperare.

Se la logica del nuovo Buergerld sarà effettivamente diversa dal precedente Hartz IV resta tutto da vedere, dice Seeleib-Kaiser, professore di politica sociale. Questo perché si tratta di una riforma che dovrà coordinare le varie prestazioni sociali - compreso il Buergergeld - e deve essere ancora elaborata da una commissione. "Questo significa che ancora non sappiamo esattamente come sarà il nuovo Buergergeld", dice Seeleib-Kaiser.

Moratoria sulle sanzioni: "Un passo nella giusta direzione".

E questo sembra essere particolarmente vero per quanto riguarda le sanzioni: più volte, infatti, è stato criticato il fatto che le prestazioni, in determinate circostanze, possono essere ridotte. Dopo tutto, il sostegno al reddito di base è già per definizione il minimo sociale, quindi pagare ancora di meno non sembra appropriato. Anche la Corte costituzionale federale la vede allo stesso modo e ha stabilito che questa pratica sanzionatoria in parte è incostituzionale.

Questo è probabilmente uno dei motivi per cui la Ampelkoalition intende sospendere le sanzioni almeno per un anno. "La moratoria sulle sanzioni è un passo nella giusta direzione", dice Schneider. Dopo di che, ci sarà il cosiddetto obbligo di cooperazione.

Ci sono già oggi molti obblighi per i beneficiari di Hartz IV: devono essere disponibili per il centro per l'impiego, devono presenziare agli appuntamenti, devono rivelare la loro situazione finanziaria. L'accordo di coalizione non chiarisce esattamente cosa dovrebbe accadere se questi "doveri di cooperazione" non venissero rispettati. Alla fine forse saranno solo delle sanzioni con un nuovo nome.

A questo punto, però, è probabile che anche le associazioni giovanili della SPD e dei Verdi facciano pressione: la riforma del sistema Hartz IV era una tema molto importante per entrambi i gruppi, anche prima delle elezioni. Per la portavoce della Gioventù Verde, Sarah-Lee Heinrich, "Hartz IV resta un sistema disumano".

"Fino a quando le tariffe standard non saranno aumentate, una vita da Hartz IV resta una vita al di sotto del livello di sussistenza minimo e quindi non vi sarà nessuna sicurezza sociale", ha detto a t-online. Chi veramente intende contrastare la "crisi sociale" deve fare in modo che lo stato sociale riesca veramente ad aiutare le persone - e non è questo il caso. Si sta solo risparmiando deliberatamente "sui più poveri della società", dice Heinrich, lei stessa cresciuta in Hartz IV.




martedì 14 agosto 2012

10 anni di Hartz IV


La Süddeutsche Zeitung, il quotidiano progressista di Monaco, ci ricorda che le riforme Hartz IV compiono 10 anni: grande successo socialdemocratico oppure responsabili della grave precarizzazione sul mercato del lavoro? Un commento di Guido Bohsem




Il vincitore della crisi si chiama Gerhard Schröder. Dieci anni fa l'allora cancelliere ha dato avvio alla cura drastica per la nostra Repubblica un po' arrugginita. Oggi il numero degli occupati in Germania è il piu' alto di sempre. Le riforme di Schröder restano molto ammirate all'estero, ma odiate dai tedeschi.


Volendo, il vero vincitore della crisi è Gerhard Schröder. Piu' la crisi finanziaria mette in ginocchio le altre economie europee, ad eccezione di quella tedesca, piu' cresce il prestigio del precedente cancelliere. L'uomo della SPD viene richiesto in tutto il mondo per fare consigliere. Tutti vogliono sapere da Schröder come ha fatto a somministrare una cura da cavallo ad un paese un po' incrostato. I suoi interlocutori vogliono conoscere il segreto del successo che ha reso cosi' brillante la Germania, mentre agli altri le cose vanno decisamente male. 

Il nucleo del pacchetto di riforme di Schröder giovedi' festeggia i 10 anni. Dieci anni fa, l'allora direttore del personale di VW, Peter Hartz, per conto del governo Schröder, presentò il suo programma di riforme del mercato del lavoro. Con molto pathos e grande risonanza, Hartz illustrò l'essenza di quelle idee, che poi dal 2005 sarebbero entrate in vigore come "Hartz IV".

Mentre all'estero la riforma viene ammirata, i tedeschi continuano ad odiarla. Nel nostro paese le riforme Hartz, infatti, restano legate ad un'immagine di devastazione sociale organizzata dallo stato. A torto, perché nonostante molti errori ed equivoci le riforme hanno cambiato in meglio e in maniera duratura il mercato del lavoro tedesco.

Era un programma molto consistente, che ha introdotto un insieme di strumenti completamente nuovi e arricchito la lingua tedesca di nuovi concetti poco comprensibili: Minijob, Ich-AG, Ein-Euro Job, comunità di bisogno (Bedarfgemeinschaft), Aufstocker (integrazione salariale), Midjob, anche Hartz IV e la fusione fra sussidi per la disoccupazione e aiuti sociali.

Hartz-IV ha terrorizzato milioni di persone con il rischio di poter diventare destinatario degli aiuti sociali entro un anno dalla perdita di un lavoro regolare. Ha mobilitato le masse che il lunedi si riunivano per dimostrare contro i provvedimenti. Hartz IV ha reso possibile la riunificazione dei socialisti dell'est e dell'ovest nel nuovo partito della Linke, ha spinto al ritorno l'ex presidente della SPD Oskar Lafontaine, e ha causato una spaccatura fra socialdemocratici e sindacati, che ancora oggi non si è del tutto sanata.

Nessun'altra riforma nella storia della Repubblica federale ha causato un'ondata di ricorsi al tribunale sociale tedesco come Hartz IV. Anche dopo sette anni dalla sua introduzione, ogni giorno vengono pronunciate nuove sentenze.

E' anche vero: molti lavoratori guadagnano meno di prima, e molti lavoratori interinali si augurano di avere presto un posto fisso e lo stesso salario per lo stesso lavoro. I disoccupati di lungo periodo non ricevono il sostegno necessario per avere un accesso al mercato del lavoro. Ma Hartz IV ha anche sancito il principio che è decisamente meglio lavorare per poco denaro, che tirare avanti in un perenne stato di dipendenza dagli aiuti pubblici. Questo è un successo che anche i lavoratori coinvolti sarebbero pronti a confermare.

Resta la difficile questione, qual'è il ruolo giocato delle riforme Hartz IV nell'attuale situazione positiva del mercato del lavoro tedesco? La risposta è: sicuramente ha avuto un ruolo, ma non così grande, come si è creduto fino ad ora. Che la Germania sia di nuovo la locomotiva economica della congiuntura europea, ha molto piu' a che fare con altri due fatti. Economicamente piu' importante delle riforme, è stata la moderazione salariale dei lavoratori. Se confrontati con i vicini europei, i prodotti tedeschi sono tornati di nuovo competitivi.

Hartz IV è solo la controparte statale della moderazione salariale. E poi c'è la politica dei tassi della banca centrale. Dieci anni fa ha impostato alti tassi di interesse, che hanno limitato lo sviluppo dell'economia tedesca ad alta intensità di capitali. Mentre per gli altri stati europei i tassi erano troppo bassi ed hanno causato un boom. Oggi la situazione è inversa, e il pericolo nel nostro paese è l'inflazione, non la stagnazione.

No, il piu' grande successo della riforma Hartz, se si vuole, è la riforma stessa. La Germania era il malato d'Europa. Nessuno credeva che la Repubblica federale fosse capace di un tale sforzo. Oggi nel nostro paese il numero degli occupati è il piu' alto di sempre. La riforma soprattutto ci ha mostrato una cosa: è possibile. La Repubblica può cambiare, se deve e se lo vuole.

sabato 5 novembre 2016

Povertà per legge, Hartz IV

Le leggi Hartz IV recentemente sono state aggiornate e sono diventate ancora piu' severe e vessatorie nei confronti dei percettori di un sussidio. Le NachDenkSeiten.de pubblicano un'intervista alla giornalista e attivista sindacale Susan Bonath, da sempre molto critica verso Hartz IV: è un sistema nato per istituzionalizzare la povertà e dal carattere vessatorio. Dalle nachdenkseiten.de


Per alcuni Hartz IV è l'istituzionalizzazione della povertà per legge. E' vero, ma c'è molto di piu'. E' anche un programma per la moderazione salariale e per l'abbassamento degli standard dello stato sociale. Un'aggressione alle istituzioni dello stato sociale previste dalla Costituzione. Un insieme di leggi per l'impoverimento e la riduzione dei diritti. E non meno importante: uno strumento di "mobilitazione ideologica" che grazie all'ideologia Hartz trasforma le vittime in colpevoli. Persone che nella loro condizione di necessità non solo vengono lasciate da sole, ma che si fa di tutto per farle sentire in colpa. 

NDS: Frau Bonath, lei è un'avversaria del sistema Hartz-IV, da sempre è molto attiva sui media con le sue critiche alle leggi Hartz. Al momento sono in discussione alcune riforme, che cosa dobbiamo aspettarci?

Bonath: da diversi anni per „Junge Welt“ racconto gli eccessi del sistema Hartz-IV. Questo mi ha permesso di capire fino a che punto queste leggi siano ormai penetrate nella nostra società. Un esempio: sin dal 2005 i criteri di calcolo previsti dalle leggi Hartz erano stati applicati in maniera non corretta, come ammesso in seguito anche dai membri della Commissione Hartz. Già dal 2005 l'importo avrebbe dovuto essere di 500 € al mese per ogni adulto, ma invece è stato calcolato in 345 € nell'Ovest e in 331 € nell'Est.

Le persone che dipendono da questo sussidio minimo di sussistenza sono molte di piu' dei 4,4 milioni di adulti che da oltre un anno sono senza lavoro oppure di coloro che devono integrare il loro basso salario o Minijob (aufstocker). Con questi soldi vivono anche un milione di persone con un'invalidità, malati o disabili, o i pensionati la cui pensione è insufficiente per vivere. A questi si aggiungono 1.6 milioni di bambini. I miseri benefici previsti per circa un milione di richiedenti asilo sono del 10% inferiori rispetto alle tariffe Hartz IV.

NDS: Cosa prevedono esattamente le tariffe?

Bonath: Attualmente una persona celibe che vive da sola riceve 404 €, se c'è un partner 364 € - piu' il contributo per un affitto "ragionevole". Che cosa sia "ragionevole" lo decide il comune. Spesso i comuni sono in una difficile situazione finanziaria e possono offrire solo delle vecchie stamberghe, piccole e malsane. Chi opta per una casa più' costosa, deve pagare un extra dal sussidio. 

I giovani dai 18 ai 24 anni ricevono 324 €, dai 14 ai 17 anni solo 306 €, da 6 a 10 anni 270 € mentre i bambini piccoli 237 €. Tuttavia è necessario tenere conto che l'assegno per i figli viene sottratto da questa somma. Se un bambino riceve ancora un mantenimento da uno dei genitori separati e con il reddito supera i limiti previsti dalle leggi Hartz, il denaro in eccesso sarà sottratto dai sussidi percepiti dal genitore single.

NDS: e che cosa c'è di nuovo per i soggetti interessati?

Bonath: Dal primo di agosto sono entrate in vigore ulteriori leggi peggiorative per i percettori di Hartz IV. Non sono grandi cose, ma piccole cattiverie ben nascoste. Ad esempio il sistema di sanzioni è stato allargato e alle attuali vessazioni se ne sono aggiunte altre. Come se quelle attuali non fossero state già abbastanza dure.

Prendiamo ad esempio i ragazzi fra i 15 e i 24 anni: per loro le regole erano già state rese piu' difficili nel 2007, di fatto gli impiegati del Jobcenter possono obbligarli ad iniziare ogni tipo di tirocinio, ma anche i lavori ad 1 Euro (Ein-Euro-Job), ogni stage non retribuito oppure ogni lavoro interinale. Se ad esempio un diciassettenne che ha abbandonato la scuola non segue gli obblighi previsti dal jobcenter, l'impiegato puo' bloccargli per 3 mesi l'erogazione di ogni sussidio. Per non morire di fame il diciassettenne dovrà elemosinare qualche buono pasto. Per chi ha piu' di 25 anni è ancora peggio: il 30 % in meno per un anno dopo la prima infrazione, poi il 60% e alla fine non ricevono piu' nulla, restano anche senza affitto.

Una delle novità, ad esempio, è che l'impiegato puo' interpretare come "cattiva condotta sociale" ogni rifiuto di un lavoro, oppure la perdita di un lavoro se ritiene che il lavoratore sia in parte colpevole. Gli possono chiedere fino a 4 anni di risarcimento. Vale a dire: l'ufficio trattiene al disoccupato, oppure all'Aufstocker, per tutta la durata di questo periodo un reddito ipotetico che avrebbe potuto guadagnare, indipendentemente dal fatto che il sussidiato sia finanziariamente bisognoso oppure no. Si arriva al punto in cui alle madri single viene sottratto un importo fittizio nel caso in cui non vogliano (o magari non possano) rivelare il nome del padre del bambino. O almeno cosi' prescrive la Bundesagentur für Arbeit nelle indicazioni specialistiche.

NDS: Hartz IV e l'espansione dei bassi salari sono collegati fra loro?

Bonath: certo, Hartz IV è una spada di Damocle anche per gli occupati. Sull'argomento una piccola storia di cui sono venuta a conoscenza: un 56enne tecnico di Telekom mi ha raccontato di essere rimasto uno degli ultimi nella sua professione ad avere un "vecchio" contratto di lavoro. Vale a dire: è pagato secondo il contratto collettivo ed ha 30 giorni di ferie. Inoltre, ha la possibilità di andare in pensione con 58 o 60 anni. I giovani lavoratori, condizioni come queste, le  possono solo sognarle.

Oggi Telekom non assume piu' tecnici con le stesse condizioni, per ridurre i costi infatti vengono ingaggiate aziende esterne. Queste ovviamente pagano i loro dipendenti meno e non sono legate a contratti collettivi. Sicuramente i lavoratori di queste aziende non faranno sciopero per un salario piu' alto perché nei Jobcenter ci sono milioni di disoccupati che possono essere privati di ogni mezzo di sussistenza da parte degli impiegati dei Jobcenter, e quindi essere obbligati a lavorare anche a meno. E questo era esattamente l'obiettivo delle leggi Hartz IV

NDS: Voluto? Da chi e perché?

Bonath: Si trattava di creare un enorme settore a basso salario per attività che presumibilmente sono poco produttive, lo aveva già detto apertamente l'ex Cancelliere Gerhard Schröder prima dell'introduzione di Hartz IV. Per farlo si appoggiò al "dibattito sulla pigrizia" iniziato dopo la riunificazione e che ha portato ad incolpare i disoccupati del loro insuccesso sul mercato del lavoro.

C'era del metodo, perché la nuova Germania riunificata aveva ricevuto improvvisamente un'eredità di 6 milioni di disoccupati, che non riusciva a far scendere. In alcune città dell'Est, all'inizio degli anni '90, si arrivava a punte del 50% di disoccupazione. Alcune qualificazioni professionali da un giorno all'altro avevano perso completamente ogni valore. 

La Germania doveva trovare una soluzione e trasformare il paese nel campione dell'export europeo. Vale a dire, se ai disoccupati tolgo i sussidi di disoccupazione e allo stesso tempo lascio che milioni di persone lavorino con un salario minimo, faccio in modo che il potere d'acquisto nel paese diminuisca. Cosi' l'economia avrà bisogno di esportare e quindi dovrà espandersi verso altri mercati. Altrimenti i profitti sarebbero crollati. E ci sono riusciti.

Questa riforma ha avuto effetti anche in politica estera che non possono essere sottovalutati. La Germania si è affermata come una delle economie piu' forti a livello europeo a scapito di milioni di suoi cittadini e a vantaggio dell'export. Sull'altro lato, nei paesi importatori, sono stati tagliati posti di lavoro, ed è cresciuta la precarietà e la povertà.

E' stato alquanto onesto l'ex Cancelliere Schröder quando nel 2005 al World Economic Forum di Davos senza troppi giri di parole ha chiaramente detto che l'obiettivo principale dell'Agenda 2010, la realizzazione di un ampio settore a basso salario, è stato raggiunto grazie alle leggi Hartz IV. Ha dovuto pertanto riconoscere che anche la povertà di massa e i tagli allo stato sociale facevano parte di quel piano.


giovedì 29 marzo 2018

Perché in realtà nessuno si sogna di mettere in discussione Hartz IV

Qualcuno nella SPD ha provato a lanciare l'idea di un "reddito di base solidale" come alternativa ad Hartz IV. I vertici del partito socialdemocratico non hanno perso tempo nel far sapere che Hartz IV, con il suo carrozzone fatto di sanzioni, corsi di formazione obbligatori e impiegati zelanti non è affatto in discussione. Mark Schieritz su Die Zeit con un commento molto interessante ci spiega perchè il superamento di Hartz IV al momento è impensabile: si dovrebbe aumentare il salario minimo fissato dalla legge mettendo in pericolo interi settori fondati sul lavoro a basso costo. Ne parla Die Zeit.


In realtà dovremmo essere grati a Jens Spahn. Con le sue dichiarazioni controverse su Hartz IV ha involontariamente avviato un dibattito atteso da tempo, e cioè se il reddito minimo statale nella sua forma attuale possa essere ancora considerato adeguato ai tempi. La risposta è no.

Quando Hartz IV fu introdotto, la Germania era un paese con oltre cinque milioni di disoccupati e un debito pubblico in rapida crescita. Oggi, in alcune regioni c'è la piena occupazione e il debito pubblico sta diminuendo. Si può discutere a lungo su quanto l'introduzione di Hartz IV abbia contribuito a questa inversione di tendenza, ma una cosa è chiara: oggi rispetto ad allora dal punto di vista economico è molto piu' difficile giustificare il fatto che il governo deve risparmiare proprio su coloro che comunque hanno poco o nulla.

Perché è quello che accade: le tariffe standard non tengono conto, ad esempio, del fatto che l'elettricità è diventata sempre più cara, e che non sono previste spese per l'alcol o il tabacco. E chi non si presenta ad un appuntamento all'Arbeitsamt deve aspettarsi un ulteriore taglio al sussidio - solo tra ottobre 2016 e settembre 2017 ci sono stati 965.000 casi in cui sono state applicate sanzioni. Le stime lo mostrano chiaramente: se Hartz IV dovesse consentire una vita dignitosa con un minimo di partecipazione sociale, bisognerebbe aumentare le indennità di 50 o 100 euro al mese.

L'aumento dei sussidi tuttavia è solo uno fra gli elementi necessari di una riforma. Perché se lo stato decidesse di spendere di piu' per le persone bisognose, potrebbero esserci diversi effetti collaterali indesiderati. Probabilmente non varrebbe piu' la pena cercarsi un lavoro oppure passare da un lavoro part-time a basso reddito a uno a tempo pieno - perché di fatto il sostegno statale viene meno quando il reddito aumenta, mentre si iniziano a pagare le tasse e le imposte. Più lordo, in determinate circostanze, può significare anche meno netto. Chiunque cercasse di rendersi indipendente dai sussidi statali verrebbe punito finanziariamente.

Per inciso, questo è anche il motivo per cui Hartz IV, anche in una fase con entrate fiscali copiose come questa, non può essere aumentato a piacere. Almeno non senza paralizzare una parte significatica del mercato del lavoro tedesco. Ma ciò non significa che non si possa fare nulla. Il governo dovrebbe affrontare la questione in maniera sistemica: il salario minimo probabilmente dovrebbe essere aumentato, la tassazione sui redditi piu' bassi dovrebbe scendere e i diversi trasferimenti statali - indennità di alloggio, assegni familiari, sicurezza di base - dovrebbero essere  meglio coordinati. Nell'accordo di coalizione fra Unione e SPD ci sono alcune buone idee, ma non vanno abbastanza lontano. Anche perché un simile attacco al settore a basso salario costerebbe probabilmente miliardi.

E poi c'è la questione su cosa dovrebbe effettivamente accadere a coloro che non trovano un lavoro regolare - ad esempio, perché sono disoccupati da così tanto tempo che non hanno piu' alcuna possibilità di essere collocati sul mercato del lavoro regolare. Per queste persone la SPD vorrebbe introdurre un cosiddetto "reddito di base di solidarietà", una sorta di mercato del lavoro statale per i disoccupati di lunga durata. Cosa dovrebbe significare nel dettaglio non è ancora chiaro.  Ad esempio, le persone coinvolte potrebbero essere impiegate da aziende municipali per svolgere lavori socialmente utili retribuiti: pulizia dei parchi, mantenimento degli edifici pubblici in buone condizioni, allenamento delle squadre giovanili nelle associazioni sportive.

Per questa ragione, il "reddito di base di solidarietà" differisce in maniera fondamentale dal reddito di base incondizionato, che invece resta popolare in alcune aree della sinistra.  Nel concetto di reddito di base incondizionato il lavoro è inteso come un male da evitare, motivo per cui tutti dovrebbero avere il diritto di accedere ai sussidi statali, indipendentemente dal fatto che lavorino o meno. I sostenitori del reddito di base di solidarietà, invece, considerano il lavoro come un mezzo per la partecipazione sociale, quindi chiunque sia in condizione di farlo dovrebbe avere la possibilità di lavorare.

E' decisamente piu' probabile che la realtà della vita in un moderno stato industriale si avvicini a questo modello.

Sullo stesso argomento: La nuova frontiera di Hartz IV

domenica 8 dicembre 2019

La SPD volta pagina e si lascia alle spalle Hartz IV! Forse...

Nel 2001 Gerhard Schröder ci spiegava che "nella società tedesca non può esistere un diritto alla pigrizia". A distanza di 18 anni dalle parole dell'ultimo Cancelliere SPD, nel congresso di partito tenutosi questo fine settimana a Berlino i socialdemocratici hanno deciso di voltare pagina su Hartz IV e di lasciarsi alle spalle il sistema sanzionatorio che lo rende estremamente impopolare. In realtà era stata una recente sentenza della corte costituzionale tedesca a dichiarare incostituzionali le sanzioni superiori al 30% del sussidio minimo; la SPD a cose fatte e con un certo imbarazzo si allinea ad una decisione della corte di Karlsruhe. E' lecito dubitare, inoltre, che la Große Koalition sia disposta ad abolire il regime sanzionatorio e ad allungare la durata del sussidio di disoccupazione. Ne scrive Die Zeit


La SPD intende cambiare alcuni punti centrali di Hartz IV e quindi dell'Agenda 2010 introdotta dall'ex cancelliere Gerhard Schröder. A tal fine il congresso di partito della SPD tenutosi a Berlino ha votato all'unanimità il concetto per un "nuovo stato sociale". In particolare i socialdemocratici intendono cambiare il controverso regime sanzionatorio per i destinatari di Hartz IV. I circa 600 delegati hanno accolto la decisione con un lungo applauso.

Il nuovo concetto dovrà sostituire Hartz IV con un sussidio chiamato "Bürgergeld" il quale dovrebbe prevedere minori possibilità di incorrere in sanzioni. Il primo passo sarà l'attuazione della sentenza della Corte costituzionale tedesca di novembre. Secondo la sentenza, infatti, i centri per l'impiego possono ridurre le indennità mensili Hartz IV fino ad un massimo del 30 % del sussidio. La SPD intende quindi preservare il "minimo di sussistenza socio-economica e socio-culturale", abolire le sanzioni per i minori di 25 anni e tagliare i costi delle abitazioni.

"Vogliamo lasciarci Hartz IV alle spalle", ha dichiarato il primo ministro della Renania-Palatinato Malu Dreyer. Con il suo concetto il partito vuole allontanarsi ulteriormente dal suo passato. "Vogliamo riconoscere i contributi dati dalle persone nel corso della loro vita", ha detto Dreyer. "Non vogliamo che le persone si riducano a  mendicare".

Il ministro federale del lavoro Hubertus Heil (SPD) ha annunciato colloqui con l'Unione. "Discuteremo queste posizioni con i partner di coalizione, voglio conoscere la posizione dell'Unione su questo tema", ha detto Heil. Secondo la sentenza di Karlsruhe, infatti, le sanzioni del 60 % del sussidio previste da Hartz IV violano la Legge fondamentale. "Questa è un'opportunità per avvicinare l'intero sistema ai cittadini e per poterlo riformare all'interno di questa coalizione", ha detto Heil.

Le famiglie dovrebbero ricevere almeno 250 euro per ogni bambino

Con la proposta del cosiddetto sussidio di disoccupazione Q, la SPD riprende un'idea del 2017. L'allora candidato alla Cancelleria Martin Schulz, infatti, aveva lanciato l'idea durante la campagna elettorale: nel caso il disoccupato intraprenda una misura di formazione continua, l'indennità di disoccupazione verrebbe estesa; la SPD ora ne chiede l'estensione fino a 36 mesi. Al momento esiste il diritto ad un massimo di 24 mesi di indennità di disoccupazione ma solo a partire dall'età di 58 anni.

Oltre al Buergergeld, la SPD vorrebbe introdurre anche una sicurezza di base per i minori. In Germania, in futuro, lo stato dovrebbe pagare per ogni bambino almeno 250 euro al mese di Kindergeld. Il partito vuole raggruppare le diverse prestazioni familiari come il Kindergeld, le integrazioni per i bambini (Kinderzuschlag) e le prestazioni Hartz IV per i bambini collegandole alle assicurazioni sociali. Tutte le famiglie dovrebbero ricevere 250 euro al mese per ogni bambino.

Chi guadagna poco riceverà invece fino a 400 euro per i bambini di età inferiore ai 6 anni, 458 euro per i bambini dai 6 ai 13 anni e 478 euro per i figli di età superiore ai 14 anni. Dal nuovo assegno familiare mensile, 30 euro dovranno finire su di un conto finalizzato alla partecipazione sotto forma di una carta per i bambini. Questo importo sarà disponibile per i servizi a pagamento come quelli delle società sportive, piscine o scuole di musica. Nel suo nuovo concetto di welfare state, inoltre, il partito chiede di aumentare il salario minimo fino a 12 euro l'ora. La mozione approvata prevede inoltre agevolazioni fiscali nei contratti collettivi e un'assicurazione civile per la cura dei malati.
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lunedì 11 settembre 2017

Storia di una giovane Hartz IV

Dall'Huffington Post la testimonianza di una giovane ragazza che per diversi anni è stata destinataria di un sussidio Hartz IV e che grazie al tanto odiato sussidio pubblico è riuscita a studiare e ad uscire dalla spirale della povertà. Da huffingtonpost.de


Alcuni per il diciottesimo compleanno ricevono in regalo la loro prima auto. Io invece ho avuto solo uno frase molto stupida da parte di un impiegato del Bafög (ufficio per il sostegno economico agli studenti).

Ho 18 anni e mi trovo presso il Bafög di Düsseldorf davanti all'impiegato responsabile per l’assegnazione dei sussidi agli studenti. L'elaborazione della mia pratica dura da mesi. Di solito gli studenti ottengono una borsa di studio Bafög quando i genitori per qualche ragione non possono piu' occuparsi del figlio oppure non possono piu' sostenerlo finanziariamente. Se ad esempio sono finiti in prigione.

Mia madre non ha trovato particolarmente brillante la mia proposta di farsi carcerare in modo da velocizzare il disbrigo della mia pratica. Allora ho deciso di fare un'altra visita all'impiegato per accelerare le cose.

L'impiegato, un uomo simpatico sulla trentina, sfoglia i miei documenti – l’estratto conto dei miei genitori, i moduli di domanda, il mio certificato di nascita, le copie del mio passaporto polacco.

"Beh, se suo padre fosse morto un anno prima, ora lei riceverebbe piu' soldi"

La mia reazione è stata un'alzata di spalle e un sorriso storto. Considerando la mia giovane età mi ritengo abbastanza dinamica, visto che riesco a seguire tutta la burocrazia senza l'aiuto di mia madre. Confesso pero' che nella mia piu' tenera età adolescenziale non mi era mai capitato di arrivare a pensare alla scomparsa prematura di mio padre per riuscire a portare a casa magari 50 euro in piu' al mese qualche anno piu' tardi, a questo non ero davvero preparata. Alla fine resto una studentessa vicina alla maturità e ho altri progetti per la mente.

Se il Bafög ha bisogno di cosi’ tanto tempo per la pratica, allora che sia Hartz IV. Come per i miei genitori

Istruzione non riconosciuta in Germania

Dei destinatari di Hartz IV di solito abbiamo un'idea abbastanza chiara. Si tratta ad esempio degli alcolizzati asociali che si appostano fin dal primo mattino davanti al discount piu' economico e bevono birra tutto il giorno. Oppure si tratta delle madri single sui 20 anni che al supermercato vediamo correre e gridare dietro ai loro figli. Oppure della famiglia del ceto basso che dalla televisione ogni giorno ti ripete che tutte le vitamine buone si possono trovare solo in una certa salsiccia. 

Nella mia famiglia è andata diversamente. I miei genitori sono arrivati in Germania dalla Polonia negli anni 80. Entrambi avevano frequentato l’Università (sebbene mio padre non avesse completato gli studi). In Germania il suo diploma non è stato riconosciuto e quindi per molti anni è stato costretto a passare da un lavoro precario all'altro - distribuzione di giornali, consegna del cibo, vendita di panini, pulizie.

A volte dovevo accompagnare mia madre a fare le pulizie - trovavo i grandi spazi degli uffici cosi' emozionanti. Oppure la notte quando non riuscivo a dormire potevo restare nel sedile posteriore dell’auto mentre mia madre distribuiva giornali sotto la pioggia battente.

Il giorno successivo ero di nuovo sui banchi di un ginnasio a Düsseldorf a studiare vocaboli per la nostra lezione di storia in inglese.

Hartz IV e la sua interminabile burocrazia

A un certo punto i giri notturni in qualche modo sono finiti. Anche gli altri lavoretti. E quindi è arrivata l'indennità di disoccupazione e poi Hartz IV. Ignoravo i commenti fastidiosi dei miei compagni di classe sui destinatari di Hartz IV - e cio' aveva anche i suoi aspetti positivi: 

quando accompagnavo i miei genitori all'ufficio del lavoro (non so bene perché - forse come prova vivente del fatto che avevano un bambino?), potevo saltare la scuola.

Quando i miei genitori si sono dovuti trasferire ad Essen e poco dopo mio padre è venuto a mancare, si è deciso che io sarei dovuta restare da sola a Düsseldorf per terminare la scuola. 

Poiché mia madre con il suo stipendio da 900 € al mese difficilmente avrebbe potuto aiutarmi ed io con i miei lavoretti difficilmente sarei riuscita a mantenermi da sola a galla, mi sono messa alla ricerca di altre fonti di denaro. E cosi' una studentessa di scuola superiore di 18 anni è diventata una destinataria di Hartz IV.

In verità lo ero già stata in precedenza - ma ora me lo sentivo addosso, perché questa volta dovevo occuparmi da sola di tutta la burocrazia e perché nel frattempo mia madre era impegnata a consegnare pacchetti ad Essen.

Con Hartz IV sei considerato uno stupido

Mi sembra una grande cosa che in Germania ci sia un sistema che aiuta le persone in stato di necessità: ti pagano l'abitazione, offrono dei progetti di formazione e ti permettono di studiare. Ma ho sempre trovato assurdo che una studentessa che stava preparando l'esame di maturità e che aveva ottimi voti dovesse essere etichettata come una ragazza stupida e povera.

Trovavo assurdo che a causa di qualche errore burocratico mi venisse ritirato il sussidio e che per riaverlo ero costretta a spiegare ad un impiegato del Jobcenter alquanto annoiato che non avevo tempo per fermarmi e che non mi interessavano le sue Ausbildung, visto che dovevo tornare a scuola. 

Trovavo stupido che alcuni dei miei amici non mostrassero alcuna comprensione per le mie difficoltà economiche - e altrettanto stupido che altri amici invece condividessero le mie preoccupazioni e mi portassero qualche sacchetto di cibo.

Trovavo stupido dover spiegare al Jobcenter ogni volta: "Si' mio padre è veramente morto - sì questo è il certificato. No sicuramente non tornerà mai piu' in questo ufficio. Per favore cancellatelo dal vostro sistema".

Trovo ancora oggi alquanto stupido che una madre single sia etichettata come una cretina appartenente al ceto basso. Quando tutti si rivolgono a te come se tu fossi cretina, alla fine non imparerai mai nulla.

Sono stata senza dubbio una bambina povera - ma questo non era il problema principale. Sicuramente non è mai stato un granché. Tuttavia sono riuscita a fare la maturità, ho studiato, e ora lavoro. Tutto ok. Il mio unico punto di contatto con Hartz IV al momento è solo mia madre che occasionalmente mette a posto la merce negli scaffali del supermercato e spesso deve ancora ascoltare dei commenti offensivi.

Lo voglio dire a tutti: a noi che ci troviamo in una situazione precaria, per favore, non cuciteci addosso un'immagine negativa. Sicuramente fra gli Hartz IV ci sono degli scrocconi e degli asociali. Ma non state certo motivando tutti gli altri, che sono la grande maggioranza, ad andare avanti.


giovedì 31 gennaio 2013

Hartz IV per tutti?


Su Hartz IV, il sistema tedesco di sostegno al reddito, è in corso una battaglia legale e politica per la sua estensione a tutti i cittadini EU. Una battaglia decisiva per la creazione di un vero mercato del lavoro europeo. Da Der Spiegel
Hartz IV deve essere accessibile anche agli immigrati provenienti dall'Unione Europea? La coalizione nero-gialla si oppone. Ma ora un giudice potrebbe costringere il governo federale ad essere piu' generoso.

Lazarinka R. pensava che la Germania sarebbe stato il paese del suo futuro, credeva di poter trovare la felicità qui. Ora invece deve ricorrere contro le leggi di questo paese.

Lazarinka R., 24 anni, arrivata a Stoccarda dalla Bulgaria alla fine dell'estate 2008, lavorava come cameriera al nero. Dopo un anno e mezzo è rimasta incinta, ed è stata abbandonata dal suo ex fidanzato. Lazarinka non aveva il denaro nemmeno per andare dal medico. Verso la fine della gravidanza ha perso anche il lavoro. Ha deciso quindi di rivolgersi al Jobcenter di Stoccarda sperando che il governo tedesco potesse aiutarla. Ma li' i funzionari le hanno detto che in base alle leggi tedesche non le spettava niente, consigliandole di tornare in Bulgaria.

Lazarinka ha deciso invece di avviare un'azione legale contro la città di Stoccarda. La Bulgaria come la Romania dal 2007 è membro dell'Unione Europea. L'avvocato della ragazza bulgara sostiene che il diritto europeo obbliga lo stato tedesco a sostenere i migranti provenienti dagli stati membri dell'UE, come fa con i cittadini tedeschi. Del caso si  sta occupando la Corte Sociale Federale di Kassel (Bundessozialgericht).

Il fatto che Lazarinka R. abbia lavorato al nero non ha alcuna importanza. Hartz IV non è una prestazione assicurativa che richiede precedenti versamenti nelle casse sociali. E' rilevante solo la condizione di bisogno - che nel caso di Lazarinka è chiaramente presente.

Ma nel processo davanti alla Corte di Kassel che si tiene questa settimana, non va solo in scena una battaglia legale fra la città di Stoccarda e la giovane madre bulagara. Si tratta piuttosto di una decisione fondamentale: gli immigrati dai paesi EU hanno diritto alle stesse prestazioni sociali a cui possono accedere i tedeschi? Anche i rumeni e i bulgari hanno diritto ad Hartz IV?

E dietro a tutto questo c'è la grande questione del vero significato dell'Unione Europea: una comunità con gli stessi diritti per tutti i cittadini oppure un'unione economica con legami molto deboli?

Il governo nero-giallo si mette di traverso

La cancelliera Angela Merkel durante l'eurocrisi ha evocato in piu' occasioni la solidarietà europea. Si è pronunciata a favore di un'Europa con legami molto forti, frontiere aperte e un mercato comune. Ma se i cittadini di altri paesi europei arrivano in Germania e durante la ricerca di un lavoro chiedono sostegno finanziario, il governo nero-giallo non è disposto a concederlo. Si inizia subito a parlare di immigrazione incontrollata verso il nostro stato sociale.

Sulla stessa materia,  già nel 1953 diversi stati europei avevano firmato una Convenzione per l'assistenza sociale (Fürsorgevertrag). Secondo l'accordo tutti i cittadini legalmente presenti in uno dei 17 stati firmatari hanno diritto alle stesse prestazioni sociali. Nel 2006 il governo federale ha modificato il diritto tedesco: gli stranieri alla ricerca di un lavoro in Germania non possono richiedere il sostegno di Hartz IV. Nel 2010 la Corte  Sociale Federale ha deciso che i cittadini di tutti i paesi firmatari della Convenzione del 1953 hanno diritto alle stesse prestazioni sociali.

Il governo federale nel tentativo di aggirare la sentenza della corte di Kassel, nel dicembre 2011 ha aggiunto una riserva all'accordo del 1953: Hartz IV viene escluso. La scelta del governo dovrebbe scoraggiare anche gli immigrati in fuga dalla crisi economica in Spagna o in Grecia. Il ministro del lavoro  Ursula von der Leyen (CDU) aveva giustificato il provvedimento in maniera piuttosto curiosa: i cittadini provenienti da paesi come la Romania o la Bulgaria, membri EU ma non firmatari della Convenzione del 1953, non possono trarre vantaggio dal trattato; anche gli altri pertanto dovranno restarne esclusi.

Con questa logica, la coalizione di governo nero-gialla ha cercato di gestire la posizione svantaggiata di alcuni migranti, peggiorando le condizioni di tutti gli altri.

Per l'Europa sarebbe un segnale di politica sociale disastroso.

Le organizzazioni attive nel sociale e i politici di opposizione criticano l'accordo. Ulrich Schneider, direttore della Deutschen Paritätischen Wohlfahrtsverbands, parla di "un segnale pericoloso per le politiche sociali in Europa". Soprattutto la barriera all'ingresso in Hartz IV introdotta all'interno dell'accordo sull'assistenza sociale è giuridicamente discutibile. Georg Classen del Berliner Flüchtlingsrat è preoccupato del fatto che la Germania possa decidere di non applicare un trattato internazionale in maniera unilaterale. Di fatto i cittadini tedeschi all'estero continuano a ricevere prestazioni sociali. Il divieto "va contro il diritto internazionale".

L'ordine degli avvocati con le stesse argomentazioni ha chiesto al governo federale di ritirare la modifica del trattato. Gli stessi consulenti del governo federale dubitano della validità giuridica del provvedimento. Alcuni immigrati hanno perfino avuto successo con i ricorsi presentati ai tribunali regionali (Landessozialgericht). La Corte Sociale Federale potrebbe ora costringere Merkel ad un cambiamento di rotta.

L'avvocato Rolf Gutmann, difensore della bulgara Lazarinka R., vuole che la corte di Kassel riconosca il diritto all'eguale trattamento per tutti i cittadini europei. Ma non al ribasso come vorrebbe il governo federale, piuttosto al rialzo: Hartz IV per tutti.

Gutmann si riferisce al diritto europeo, il quale garantisce a tutti i cittadini europei gli stessi diritti. Da una sentenza della Corte Europea del 2002 si evince infatti che le prestazioni derivanti dalla Convenzione sull'assistenza sociale sono valide per ogni cittadino UE, anche se il suo paese non ha firmato la convenzione.

Se il primo argomento non dovesse convincere i giudici, Gutmann si rifarà alla direttiva EU sul "Coordimanento dei sistemi sociali di sicurezza". Anche da questa, infatti, si puo' dedurre un diritto degli immigrati EU alle prestazioni Hartz IV. Se i giudici di Kassel decideranno di dare ascolto ad almeno uno degli argomenti di Gutmann, tutti i cittadini EU avranno diritto alle stesse prestazioni sociali in Germania.

sabato 21 dicembre 2019

Heiner Flassbeck - La crisi attuale è figlia di Hartz IV (prima parte)

Dopo il congresso della SPD, Der Spiegel ha lodato le riforme Hartz definendole una "benedizione" per la Germania. Il grande economista Heiner Flassbeck capovolge questa narrazione filo-governativa della cosiddetta "stampa di qualità" e propone un'analisi molto interessante: la recessione attuale è figlia di Hartz IV, perché se riduci intenzionalmente i salari per pompare l'export allora devi anche prendere in considerazione il fatto che prima o poi questo comportamento scorretto ti si ritorcerà contro. Ne scrive Heiner Flassbeck su Flassbeck Economics


Hartz IV è stato una "benedizione", titolava Der Spiegel qualche giorno fa, intevistando un professore di economia dell'Università di Ratisbona che lavora anche per lo IAB di Norimberga (Institut für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung) (...).

Quando si tratta di fare una valutazione globale e politicamente rilevante degli effetti di Hartz IV, tramite la cosiddetta efficienza del matching fra domanda e offerta di lavoro, bisogna sapere che si tratta senza dubbio di una procedura problematica. Come tutte le analisi di questo tipo, infatti, si basa sul presupposto che sia sempre valida una clausola ceteris-paribus: semplicemente si presume che, a parte le riforme Hartz, nel periodo di indagine non sia accaduto nulla di importante. Ciò tuttavia trascura sin dall'inizio il fatto che le riforme Hartz hanno notevolmente rafforzato una tendenza che era già in atto sin dalla fine degli anni '90 e che in Germania ha comportato una crescita dei salari molto inferiore rispetto a quanto sarebbe stato richiesto dallo sviluppo della produttività. All'epoca anche i sindacati, che nel 1999 avevano sottoscritto questo corso nell'ambito di un'alleanza per il lavoro, volevano "utilizzare la produttività per aumentare l'occupazione" (qui una valutazione data all'epoca). Se si vuole investigare empiricamente una misura come Hartz IV, non si possono e non si devono separare gli effetti che derivano dalla riforma in quanto tale, dagli effetti che provengono dal quadro complessivo in cui era inquadrato Hartz IV.

Il motivo per cui la tesi di Hartz IV come "benedizione" è lontana dalla realtà, può essere facilmente illustrato se si fa ciò che gli economisti dovrebbero effettivamente fare: includere nell'analisi tutti gli effetti - a livello nazionale e internazionale - innescati o rafforzati da un tale cambiamento istituzionale della portata di Hartz IV. Gli economisti tedeschi, tuttavia, nei loro studi (o nelle interviste) non evidenziano mai alcun effetto internazionale. Ciò tuttavia in un'economia globale fortemente interconnessa non può essere mai giustificato, ma in un'unione monetaria come quella che abbiamo in Europa da vent'anni, è senza dubbio un elemento di negligenza.

Se qualcuno nel 1995 mi avesse chiesto come sarebbe andato il tentativo della Germania di ridurre i suoi salari nell'ambito dell'eurozona (o aumentarli meno della crescita della produttività), la risposta sarebbe stata molto semplice. Avrei detto che se gli altri paesi avessero accettato il dumping salariale tedesco senza contromisure o addirittura avessero aumentato i loro salari più di quanto fosse stato giustificato dalla loro rispettiva produttività, la Germania avrebbe senza senza dubbio sperimentato un boom delle esportazioni e uno sviluppo economico eccezionalmente buono. Ma avrei anche detto che una tale politica nel lungo periodo avrebbe portato alla distruzione dell'unione monetaria e avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per la Germania.

Per comprendere a fondo la portata di Hartz IV, bisogna inquadrarlo nella costellazione complessiva che nell'ambito della definizione dei salari era presente in Germania e in Europa all'epoca. Hartz IV è stato solo l'ultimo passaggio lungo il percorso di una politica economica volta a contenere i salari mantenendoli al di sotto di quella che chiamiamo la regola d'oro nella negoziazione dei salari: la crescita che deriva dall'andamento della produttività più il tasso di inflazione fissato politicamente. Hartz IV ha notevolmente indebolito il potere contrattuale dei sindacati in quanto la disponibilità dei lavoratori a battersi per ottenere salari più alti è diminuita a causa della minaccia di dover scendere rapidamente al livello della sicurezza sociale di base nel caso in cui fossero diventati disoccupati. Il singolo lavoratore, infatti, ritiene semplicemente che la sua lotta per avere un salario più alto gli si possa rapidamente ritorcere contro.

Le conseguenze dell'Agenda

Il problema principale nell'analisi scientifica delle riforme del mercato del lavoro attuate dai rosso-verdi dopo il 2000 risiede nell'orientamento unilaterale dell'approccio economico. Molti economisti in Germania, infatti, fanno ricorso ad una semplice argomentazione con la quale sin dall'inizio dell'unione monetaria difendono la politica tedesca: se, come è accaduto in Germania ai tempi dell'Agenda 2010 e con l'aiuto dell'Agenda 2010, è possibile imporre una riduzione (relativa) dei salari (rispetto all'estero) e quindi 20 anni di maggiore occupazione, meno disoccupazione e una forte posizione all'interno dell'UE, allora questa politica tedesca deve essere davvero giusta.

Questa semplice narrativa sembra giustificare l'Agenda 2010 e i media tedeschi continuano a farlo acriticamente. Anche se alcuni membri della SPD nella nuova leadership del partito sembrano aver capito che occorre correggere urgentemente i gravi errori dell'Agenda. Ma la crucialità della dimensione europea anche per loro è irrilevante. Con la CDU, che resta il più grande sostenitore dell'Agenda 2010, non ci si può certo aspettare che nel governo federale vi sia anche una sola voce in grado di rielaborare questa storia.

In un tale quadro molte analisi economiche risentono del fatto che partono dalle condizioni tipiche di un'economia relativamente chiusa e collegata al resto del mondo grazie ad un sistema di tassi di cambio flessibili. La Germania, però, sin dall'inizio dell'esperimento di riduzione dei salari, era un'economia relativamente aperta e nel corso degli anni e a causa della moderazione salariale è diventata una forma estrema di economia aperta. La Germania è anche membro di una grande unione monetaria, e quindi nel commercio estero ha operato in condizioni che sono diametralmente opposte rispetto al modello dei tassi di cambio flessibili. Le analisi che non mettono al primo posto questo aspetto non possono pertanto aggiungere alcuna  seria conoscenza.

Ma cosa è successo esattamente in realtà? Nonostante un aumento della produttività relativamente normale, l'aumento dei salari reali tedeschi nel primo decennio del secolo è stato vicino allo zero. A causa del deliberato contenimento dei salari orchestrato politicamente, le aziende tedesche hanno avuto sempre maggiori possibilità di sottrarre quote di mercato ai concorrenti esteri riducendo i prezzi (ma anche in mercati terzi, non solo all'interno dell'unione monetaria), oppure di conseguire profitti significativamente più alti con dei prezzi invariati rispetto alle aziende dei paesi dell'unione monetaria con andamenti salariali "normali".

In termini di export, la Germania ha quindi fatto molto meglio di tutti gli altri partner europei, come mostra la Figura 1 con l'esempio della Francia. Nel 2006 e nel 2007 e dopo la crisi finanziaria, le esportazioni tedesche sono letteralmente esplose. La Germania è stata in grado di mantenere la sua quota di mercato globale nonostante la concorrenza crescente della Cina, mentre Italia e Francia sono rimaste molto indietro. La quota delle esportazioni sul PIL in Germania è aumentata drammaticamente ed è ora a quasi il 50 %.


Come mostrato nella Figura 2, tuttavia il prezzo da pagare per la moderazione salariale è stata una debole domanda interna, perché, come prevedibile, le famiglie tedesche e i privati hanno reagito ad una prospettiva di reddito significativamente deteriorata limitando i loro consumi. I consumi privati ​​sono rimasti estremamente deboli per un lungo periodo e si sono adattati quasi perfettamente alla stagnazione dei salari reali orari.


E ciò ha comportato uno sviluppo economico separato raramente visto nella storia. Mentre le esportazioni sono decollate, la domanda interna è rimasta ferma e ha iniziato a riprendersi solo dopo il 2010. E' cresciuta all'incirca come in Francia, e ciò significa che il divario in termini di livello della domanda interna tra i due paesi resta ampio 



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Se si confronta la domanda interna ed esterna dal 1991 in poi (Figura 4), è facile vedere quanto sia grande il divario che è emerso fra la domanda estera tedesca e quella della Francia, in rapporto alla domanda interna tedesca.


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