Il governo tedesco continua a difendere con ogni mezzo gli avanzi commerciali con l'estero e su questo tema non intende mollare, ma è sempre piu' isolato, in Europa e nel mondo. Un'analisi molto interessante basata sui dati arriva da Querschusse.de
Anche nel 2017 è riemersa una discussione assurda: gli avanzi tedeschi con l'estero sono buoni oppure cattivi, e lo stato può' intervenire per gestirli e guidarli? Secondo il Ministro Schäuble, come al solito, è tutto molto chiaro: "Non ci sono misure ragionevoli che possano ridurre il surplus delle partite correnti tedesco e non abbiamo bisogno di adottare misure di politica economica per raggiungere questo obiettivo". I difensori degli avanzi commerciali esteri tedeschi che sulla scena internazionale continuano a difendere questa posizione sono alquanto isolati. Perché la realtà delle logiche economiche e i dati mostrano chiaramente il contrario!
Sviluppo del saldo delle partite correnti tedesche dal 1950. Nel 2016 il saldo ha raggiunto 261.309 miliardi di Euro, vale a dire l'8.3% del PIL nominale
Il saldo delle partite correnti, insieme al conto capitale, è una parte fondamentale della bilancia dei pagamenti. La bilancia delle partite correnti riflette il saldo commerciale, la bilancia dei servizi, il conto dei redditi e i trasferimenti correnti con l'estero.
Lo sviluppo del saldo cumulativo su base mensile delle partite correnti tedesche dal gennaio 1956. Fino a febbraio 2017 si è accumulato un avanzo di conto corrente cumulativo di 2.451 miliardi di Euro! La tabella mostra chiaramente come questo squilibrio sia rapidamente cresciuto dopo il 2002 (+ 2.336 miliardi di Euro).
L'aggeggiamento di Schäuble e del governo federale, dei loro consulenti e dei partiti di governo è sempre lo stesso: i prodotti tedeschi sono molto richiesti, è questa la causa dell'avanzo commerciale tedesco. Sicuramente non è del tutto sbagliato ma è troppo sbrigativo. Un aumento dei salari causerebbe infatti anche un innalzamento dei prezzi dei prodotti tedeschi e in questo modo finirebbe per ridurne la competitività.
Per lo sviluppo della domanda interna i salari sono naturalmente importanti e su questo tema, attraverso una riforma fiscale ed una riduzione della pressione fiscale, lo stato potrebbe dare un contributo alla crescita dei salari netti reali. Da tempo ormai non sono piu' collegati alla crescita del PIL reale:
Lo sviluppo del PIL reale (blu) e dei salari netti reali (aggiustati per i prezzi)
In questo caso è evidente che la politica, i sindacati e la contrattazione collettiva hanno agito nell'interesse degli esportatori e dei grandi gruppi industriali. La partecipazione dei lavoratori è troppo bassa, cio' indebolisce la domanda interna e quindi l'import, a causa di cio' il costo del lavoro per unità di prodotto e i conseguenti prezzi all'esportazione restano relativamente bassi. Il risultato: grazie ad un Euro che per la Germania resta estremamente sottovalutato, metà del mondo viene invaso dalle esportazioni tedesche.
Comunque si voglia approcciare il tema, il quadro resta invariato:
Sviluppo della produttività del lavoro (rosso) e dell'indice dei salari reali (blu).
Lo stesso vale per gli investimenti, che sicuramente crescono, ma se consideriamo le condizioni di migliaia di ponti, di molti chilometri di rotaie e strade, delle scuole pubbliche e degli edifici pubblici è evidente che gli ammortamenti sono superiori agli investimenti lordi. Per questo il contributo alla riduzione degli avanzi con l'estero è sempre troppo basso ed insufficiente per favorire una maggiore domanda interna.
Lo sviluppo degli investimenti netti dello stato in miliardi di Euro dal 1960 al 2016.
Situazione simile se si guarda agli investimenti netti totali (pubblico piu' privato), aggiustati per i fattori di prezzo:
Sviluppo degli investimenti netti nell'intera economia dal 1960 al 2016 in miliardi di Euro.
Considerando la produttività dell'economia tedesca, il livello dei salari e delle pensioni è in media ancora troppo basso, fatto che implicitamente comprime il patrimonio netto mediano delle famiglie, rispetto agli altri paesi. Considerando un livello di investimenti dello stato troppo basso (pareggio di bilancio) e i pochi investimenti privati, aggiungendo l'elevata produttività dell'industria ed un Euro troppo debole per l'economica tedesca, è chiaro che per la Germania si vengono a creare giganteschi avanzi commerciali. La Germania vince e mette in grande difficoltà i partner della zona Euro, perché gli squilibri pesano e insieme all'export netto si esportano anche la disoccupazione e la mancanza di futuro per milioni di sud-europei nell'Eurozona.
Esemplare il confronto fra lo sviluppo delle attività manifatturiere in Germania e in Italia:
I giganteschi avanzi commerciali tedeschi con l'estero e gli squilibri nel commercio estero mondiale non solo sono un pericolo per l'Eurozona, ma contribuiscono ad un crescente indebitamento di altre economie (prima di tutto UK e USA), e alla fine il flusso continuo di capitali genera gravi crisi finanziarie in cui una parte delle attività tedesche sull'estero, causate dalle eccedenze croniche, finiranno per essere bruciate. Si tratta di una politica economica e finanziaria sbagliata da cui in pochi (esportatori, gruppi industriali, banche, detentori di patrimoni) traggono vantaggi di breve periodo
I dati sul valore del patrimonio netto mediano delle famiglie tedesche nel 2014, dati BCE.
Importo delle pensioni, considerando i percettori di piu' pensioni, e il numero di percettori in milioni.
Confronto fra la quota di lavoratori che percepiscono un basso salario in alcuni paesi dell'Europa occidentale e dell'Eurozona nel 2014.
Saldo cumulativo delle partite correnti (blu), delle attività estere (rosso) e della differenza (verde).
Mentre gli avanzi delle partite correnti cumulativi nel quarto trimestre del 2016 raggiungevano i 2.410 miliardi di Euro, l'ammontare delle attività nette sull'estero di tutti i settori dell'economia tedesca ammontava a 1.705 miliardi. Si è quindi manifestato un gap di 705 miliardi di Euro, miliardi che probabilmente sono andati perduti nel casino' dei mercati finanziari. Il gap è in parte ancora nascosto, perché una parte significativa delle attività verso l'estero è composto dai crediti netti Target2, che probabilmente non saranno mai recuperati né recuperabili. Nel marzo 2017 si trattava di 829,7 miliardi di euro di credit Target 2.
Sviluppo dei saldi Target2 di Germania, Italia, e Spagna
Solo il massiccio ricorso al denaro della banca centrale tiene in vita l'Eurozona e nasconde tutti gli squilibri e le distorsioni.
Sviluppo della somma del bilancio della BCE in miliardi di Euro
Caro voci dal Estero.
RispondiEliminaSe hai voglia è tempo ti sarei grato se potresti tradurre anche questo articolo su Macron è sulla creazione del UE.
Emannuel Macron - der Bilderberg- und Rothschild-Kandidat
So che l'articolo è completamente fuori dal Mainstream ed ha certe tendenze complotiste. Fino a 10-15 anni fà su questo tipo di articoli ci ridevo sopra, ma dallo scoppio del Euro-crisi non rido più. Fai come vuoi puoi pubblicarlo o lasciar perdere.
Saluti dalla Svizzera.
Bell'articolo, grazie per la segnalazione, anche se oggettivamente un po' lungo da tradurre, magari se qualcuno in ascolto volesse dare una mano con la traduzione sarebbe molto piu' facile...
EliminaOttimo lavoro come sempre. Grazie per questo ennesimo post.
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