domenica 21 ottobre 2018

Evasione fiskale alla tedeska

Il mito della presunta superiorità morale dei germanici era già stato messo in crisi dai numerosi scandali degli ultimi anni, fra i quali Volkswagen, Deutsche Bank, Siemens e tanti altri, ora con la gigantesca truffa sui rimborsi fiscali, i cosiddetti "Cum-cum" e "Cum-ex", lo possiamo tranquillamente sotterrare. La truffa dei volenterosi evasori di Francoforte non riguardava solo il fisco tedesco, ma è arrivata a sottrarre anche 4.5 miliardi di euro al fisco italiano, almeno secondo le ricostruzioni di un gruppo di coraggiosi giornalisti europei. Il governo tedesco sapeva tutto sin dal 2002 ma non ha mai trovato il tempo di informare i paesi amici. Dalla ARD, la tv pubblica tedesca, un'ottima inchiesta sul piu' grande scandalo fiscale di tutti i tempi.


Sono almeno 55 miliardi di euro: l'aggressione organizzata alle casse pubbliche attraverso "operazioni in ambito fiscale" è molto più grande di quanto ipotizzato. Lo confermano le ricerche di un gruppo di testate giornalistiche europee a cui ha partecipato anche ARD.

Proprio in cima, dal 32 ° piano di una torre per uffici nel distretto finanziario di Francoforte, hai una vista impressionante. All'orizzonte si vede il Taunus, e se ti avvicini alle finestre e guardi in basso, vedi le persone giù nelle strade piccole come formiche. Forse è proprio per questo che è diventata la scena del crimine nel più grande scandalo fiscale di tutti i tempi.

Un insider vuota il sacco

"Abbiamo guardato fuori dalla finestra e abbiamo pensato: siamo i più intelligenti, siamo i geni e voi siete tutti stupidi". L'uomo che lo afferma oggi non siede piu' in cima al grattacielo, ma in un arido loft di Colonia. Indossa una maschera per non essere riconosciuto in TV.

Solo dopo aver ottenuto delle rassicurazioni sul suo anonimato ha accettato di concedere un'intervista, perché il top-insider della falange degli evasori è il principale testimone del procuratore di Colonia nella più grande inchiesta fiscale mai esistita. Da solo era riuscito a impossessarsi di almeno 50 milioni di euro di quel tesoro. L'inchiesta è ancora in corso, ma presto ci saranno i primi rinvii a giudizio e l'uomo con la maschera dovrà essere un testimone dell'accusa. Una persona del genere quando inizia a cantare non si fa certo molti amici - e ora si presenta per la prima volta davanti al pubblico.

Almeno 55,2 miliardi di euro di danni

L'intervista è parte di un'inchiesta giornalistica pubblicata in tutto il mondo sotto il titolo "Cum-Ex-Files". 19 testate giornalistiche di dodici diversi paesi si sono unite sotto la direzione del centro di ricerca CORRECTIV per indagare sull'aggressione organizzata alle finanze pubbliche mediante complicate operazioni sui titoli azionari, comprese quelle note come transazioni "cum-cum" e "cum-ex". La ricerca mostra che la portata di questi affari, noti nel settore come "operazioni in ambito tributario" è di gran lunga superiore a quanto si pensasse in precedenza. Oltre alla Germania, ad essere colpiti ci sono almeno altri dieci paesi europei.

Nel settore finanziario sono noti anche come "affari fiscali": blocchi di azioni in grandi volumi, spesso per miliardi di euro, movimentati avanti e indietro, a breve o a brevissimo termine, per ottenere indebitamente un rimborso delle tasse. Nel caso di transazioni ex-cum e delle loro varianti, una volta che una tassa è stata versata, viene persino rimborsata più volte.

Il danno fiscale ammonterebbe ad almeno 55,2 miliardi di euro. Il governo federale per anni ha omeso di mettere in guardia i partner europei, anche se era da tempo a conoscenza della ruberia. In Germania, ad essere coinvolte nella ricerca sono state la ARD Panorama, "Zeit", "Zeit Online" e NDR Info.

Per i "Cum-Ex-Files" sono state valutate oltre 180.000 pagine di file riservati nonché i documenti delle commissioni parlamentari di inchiesta, i rapporti interni di banche e studi legali, i file dei clienti, i libri contabili e le e-mail. Altre interviste con addetti ai lavori e ricerche segrete nel settore finanziario dimostrano che il business è andato avanti fino ad oggi.

"Crimine organizzato in gessato"

Nell'intervista, l'insider descrive le "operazioni fiscali sulle azioni" come un "crimine organizzato in gessato". "Tutti sapevano di cosa si trattava: ottenere un ritorno utilizzando le casse fiscali". Apparentemente ha deciso di parlare per evitare la prigione. Rischia infatti molti anni in galera. Dovrà rimborsare i soldi sottratti. Gli investigatori lo considerano credibile.

Nell'intervista racconta come funzionava l'aggressione ai contribuenti europei. La Germania, la più grande economia d'Europa, era anche il più grande mercato per le "operazioni fiscali sulle azioni". Il business in Germania funzionava nel periodo in cui le grandi società azionarie distribuivano i loro dividendi. "Avevamo creato una macchina infernale, ma funzionava sempre e solo in primavera. Così siamo arrivati all'idea di creare una macchina che funzionasse tutto l'anno. E per fare ciò erano disponibili le azioni di altri paesi. Paesi come  Francia, Spagna e Italia, ma anche paesi più piccoli come Austria, Belgio, e Danimarca". Possono esserci variazioni nella regolamentazione da paese a paese. Ma ci siamo adattati ad esse. "In sostanza, a pagare il conto è stato il contribuente del paese colpito".

La ricerca nell'ambito del "cum-ex-files" conferma le dichiarazioni e mostra chiaramente che tramite le operazioni fiscali sulle azioni realizzate nei giorni in cui veniva staccato il dividendo, oltre a quello tedesco sono stati danneggiati anche il fisco di Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio, Austria, Finlandia, Norvegia e Svizzera. Il danno di almeno 55,2 miliardi di euro lo si ottiene unendo le informazioni fornite dalle autorità fiscali e dalle analisi dei dati di mercato. Il professore di diritto tributario Christoph Spengel dell'Università di Mannheim l'anno scorso aveva già calcolato che alle autorità fiscali tedesche tra il 2001 e il 2016 erano stati sottratti almeno 31,8 miliardi di euro. Nell'ambito dei "Cum-Ex Files" si aggiungono ora altri 17 miliardi in Francia, 4,5 miliardi in Italia, 1,7 miliardi in Danimarca e 201 milioni in Belgio. Alcuni stati potrebbero richiedere una parte della somma. Per gli altri paesi interessati non ci sono dati ufficiali o altri dati di mercato affidabili.

Il ministero federale delle finanze ne era a conoscenza sin dal 2002

La Germania ha avvertito i suoi vicini europei in merito alle transazioni Cum-Ex solo nel 2015 tramite una banca dati OCSE, anche se il Ministero delle Finanze tedesco ne era a conoscenza almeno dal 2002. Il Ministero federale delle finanze, ad una richiesta, non smentisce di aver avvertito i vicini solo nel 2015, ma in generale afferma che "in passato, vari stati, anche su loro richiesta, erano stati informati delle procedure relative alle transazioni Cum-Ex".

Cum-Ex è stato classificato dal governo federale come illegale ed è oggetto di numerose indagini da parte di diversi pubblici ministeri. Il Cum-cum non è illegale di per sé, ma il governo federale presuppone un uso improprio della struttura nel caso in cui l'attività sia puramente motivata dai rimborsi fiscali. Secondo Spengel quasi tutti i modelli offerti sul mercato sono riconducibili a questa tipologia.

Quasi tutte le grandi banche sono coinvolte

Ad essere coinvolte nelle transazioni azionarie a spese del contribuente sono quasi tutte le principali banche. "Può tranquillamente sceglierne una, non ne conosco nemmeno una che non ne facesse parte", dice l'insider.

Una inchiesta in incognito mostra che il business a spese dei contribuenti europei continua ancora oggi. I giornalisti di Panorama e CORRECTIV si sono finti dei miliardari alla ricerca di opportunità di investimento e hanno contattato una banca di investimenti. Durante un incontro a Londra il trader ha mostrato una presentazione contenente le attuali offerte per "operazioni in ambito fiscale" in sette paesi europei, tra cui Francia, Italia e Spagna. Confermando che il profitto nelle transazioni azionarie offerte proviene dalle casse fiscali.

Gerhard Schick, esperto finanziario dei Verdi e promotore della commissione d'inchiesta "cum-ex" del Bundestag, in merito all'offerta ha detto: "La interpreto come un proseguimento diretto del Cum-Ex e Cum-cum. I ritorni arrivano sempre e comunque solo dai soldi delle tasse .."

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1 commento:

  1. Ennesima dimostrazione di come la Krande Cermania spari cazzate ed e' disonesta almeno quanto gli altri.
    Luca il PATRIOTA

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