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sabato 28 aprile 2018

Perché con Olaf Scholz alle finanze i tedeschi non potranno piu' dare le solite lezioncine sui salvataggi bancari

Il socialdemocratico Scholz è stato per molti anni il sindaco di Amburgo e quindi responsabile per gli oltre 20 miliardi di euro di denaro pubblico spesi per tenere a galla HSH Nordbank, la banca zombie di Amburgo al centro del piu' grande scandalo finanziario tedesco. Come faranno i tedeschi alla prossima crisi bancaria ad alzare il ditino nei confronti del sud-europei con un ministro delle finanze che dal 2011 copre gli errori e le collusioni della politica tedesca con una pioggia di miliardi pubblici? Ne parla Werner Marnette sulla Hamburger Abendblatt


Tra il 24 febbraio 2009 e il 28 febbraio 2018 grazie a HSH Nordbank sono stati bruciati oltre 13 miliardi di euro di denaro dei contribuenti tedeschi - oppure se preferite 4 milioni di euro al giorno. Cio' sarebbe stato evitabile se i politici avessero adempiuto ai loro doveri di controllo. Proprio Olaf Scholz, dal 2011 corresponsabile per i salvataggi HSH, il 28 febbario di quest'anno ha affermato: "Non vediamo alcun errore nella nostra condotta su questa vicenda".

L'autorità di vigilanza bancaria tedesca già nel febbraio 2009 aveva fissato una scadenza minacciando la chiusura di HSH. I capi di governo Carstensen e Beust avevano poi annunciato che HSH Bank doveva essere salvata con oltre 13 miliardi di euro. Il pacchetto di salvataggio era senza alternative, almeno cosi' dicevano.

Nove anni dopo siamo arrivati alla fine della storia. Già nel 2015 l'UE ne aveva ordinato la vendita oppure la liquidazione dopo che la banca nel corso dello stesso anno si era trovata di fronte alla bancarotta. Il 28 febbraio di quest'anno Daniel Günther e Olaf Scholz (presidenti delle regioni) si sono presentati davanti alla stampa a Kiel. "E' un grande passo verso la fine del viaggio della nostra regione nel mondo delle banche commerciali", ha detto in quell'occasione Günther. Sono seguiti discorsi impegnativi sul grande sforzo fatto per proteggere il patrimonio della regione e per evitare nuovi rischi causati dalla concessione di ulteriori garanzie. Affermazioni facilmente confutabili.

I presidenti delle regioni durante la conferenza stampa hanno spiegato che avrebbero venduto HSH come una singola banca e che avrebbero ottenuto "un prezzo di vendita inaspettatamente buono". "E' una linea di chiusura dopo gli sviluppi sbagliati negli anni fra il 2003 e il 2008", ha detto Scholz in quell'occasione. Il costo complessivo sostenuto dai cittadini tuttavia è stato tenuto nascosto. Oltre alla frase fatta "il fantasma è qui, ma è imprigionato", in quell'occasione Scholz non ha avuto altre parole per i cittadini.

In realtà la banca non è vendibile, e non è in alcun modo possibile ottenere un valore positivo dalla sua vendita. Il valore aziendale è negativo per diversi miliardi di euro. Il prezzo pagato, pari a un miliardo di euro, a causa del "meccanismo di aggiustamento del prezzo di acquisto" è puramente fittizio. Nei fatti le 2 regioni pagano ai "compratori" un importo pari alla somma delle garanzie di 10 miliardi di euro e gli lasciano una banca che è stata ripulita dai crediti inesigibili a spese dei cittadini. Olaf Scholz ha reagito in maniera alquanto irritata alle domande critiche della stampa sull'uso della garanzia da 10 miliardi di euro. "Avete fatto una ricerca non corretta", ha rimproverato a un rappresentante della stampa.

L'irritazione del Bürgermeister è comprensibile, si sente preso di mira. Olaf Scholz già da anni sapeva molto bene che il pacchetto di salvataggio sarebbe fallito e i 10 miliardi di euro di garanzia sarebbero stati interamente utilizzati. Anche durante la sua presidenza HSH ha potuto continuare a scaricare indisturbatamente il peso dei suoi crediti deteriorati sui cittadini e a mostrare profitti, laddove in realtà non ce n'erano. Al piu' tardi nel 2015 il perfido gioco della banca sarebbe dovuto finire, visto che le perdite accumulate dal 2009 ammontavano a oltre 5 miliardi di euro e il fallimento non era piu' evitabile.

Olaf Scholz e Torsten Albig (presidenti delle regioni) hanno salvato la banca ancora una volta: si sono fatti approvare dai parlamenti regionali una garanzia di 16.2 miliardi di euro, hanno condonato agli armatori oltre 800 milioni di debiti e hanno scaricato sui cittadini crediti navali inesigibili per oltre 6 miliardi euro. L'UE con la decisione di imporre la vendita della banca entro il 28 febbraio 2018, o in alternativa la risoluzione della banca, ha reagito correttamente, ma ormai era troppo tardi. E' lecito avere qualche dubbio sul fatto che quella di HSH si tratti effettivamente di una vendita. Si tratta piuttosto di un accordo con i fondi hedge Cerberus e JC Flowers, mediante il quale i compratori e il consiglio di HSH sono riusciti ad imporre i loro interessi e quelli di alcuni  particolari clienti bancari a scapito di quelli dei cittadini. La "vendita" sarebbe piuttosto una risoluzione privata realizzata insieme agli Hedge-Fund, con la quale è stato garantito un livello massimo di opacità rispetto a quanto sarebbe accaduto con una risoluzione gestita secondo le procedure pubbliche. Per Cerberus e J.C. Flowers sarà invece un affare miliardario, soprattutto se ci dovessero essere accordi paralleli con il consiglio di HSH e con gli armatori.

La stretta interdipendenza fra la politica, le imprese e HSH Norbank probabilmente è la vera la ragione dietro questo disastro di dimensioni miliardarie. Si è costituito un cartello del silenzio che non ha alcun interesse a fare un chiarimento. Il Prof. Martin Hellwig, esperto di banche, ha trovato parole molto chiare sull'argomento: "i responsabili della banca e dei governi sono riusciti ad evitare con successo una discussione pubblica grazie alla copertura, la minimizzazione dell'accaduto e alla mancanza di risposte. Le decisioni sui salvataggi del 2009, 2013, 2015/2016 si basavano su previsioni evidentemente sbagliate. (...) la responsabilità in democrazia è un'altra cosa".

Come altri prima di lui, Olaf Scholz puo' sentirsi sicuro davanti alla legge. Secondo l'ufficio del procuratore di Amburgo i membri del governo non "hanno la responsabilità delle decisioni prese, le hanno solo preparate". Il ruolo dei deputati viene invece considerato in maniera diversa. Se commettono errori a causa di informazioni mancanti, si rendono passibili di azioni giudiziarie, in quanto avrebbero avuto il diritto "di pretendere ulteriori informazioni dal Senato". Questo tuttavia è stato ripetutamente impedito sin dal 2009 dai governi regionali e dai vertici di HSH giustificando questa condotta con il segreto bancario.

Sarà ora interessante vedere come si comporteranno i due parlamenti regionali. Come nel 2009 i documenti relativi alle decisioni sono a disposizione dei deputati regionali. Documenti che non danno risposte ad alcune importanti domande e in cui si afferma senza una prova che una risoluzione ordinata della banca sarebbe stata la strada peggiore.

Il totale delle perdite causate da HSH Nordbank alla fine potrebbe essere di oltre 20 miliardi di euro, ma diventerà percepibile solo nel giro di qualche anno, grazie a politici come Olaf Scholz che sono riusciti a nascondere le perdite all'interno di altre società veicolo.


Puntate precedenti sullo stesso tema: Salvataggi alla tedeska: come è andata a finire?

Schäuble 2.0

Chi è il socialdemocratico Olaf Scholz, il nuovo ministro delle finanze tedesco? Nelle prime uscite pubbliche ha voluto mostrare una certa continuità con il suo predecessore tanto che la stampa tedesca lo ha ridefinito uno "Schäuble 2.0". Sullo sfondo i salvataggi greci, lo scenario perfetto dove mostrare la proverbiale rigidità del membro tedesco. Ne parla German Foreign Policy.


"Come Schäuble, solo un po' piu' carino"

Il nuovo ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz (SPD) sta cercando di portare avanti la dura linea di politica fiscale imposta dal suo predecessore Wolfgang Schäuble, nonostante la crescente pressione internazionale. L'ex sindaco di Amburgo, durante le sue prime apparizioni pubbliche nella sua nuova veste di ministro, si è visibilmente sforzato di sottolineare la continuità della politica fiscale tedesca. Cosi' ad esempio in un discorso tenuto presso il German Marshall Fund of the United States (GMFUS) ha voluto sottolineare di ritenere indispensabili politiche fiscali "solide"; in una tavola rotonda presso la sede del FMI a Washington ha poi ribadito di voler insistere sulle cosiddette "riforme strutturali", che in realtà altro non sono che i programmi di austerità, imposti da Berlino all'eurozona - con conseguenze socio-economiche devastanti. Sulle proposte di riforma avanzate dal presidente francese, come l'istituzione di un ministro delle finanze dell'eurozona, durante le sue uscite pubbliche Scholz non si è mai pronunciato. Una unione bancaria per lui sarebbe pensabile solo dopo aver ridotto i crediti a rischio nei paesi europei in crisi. Scholz sta cercando piuttosto di smorzare le aspettative di molti paesi europei in merito alla possibilità "che il nuovo governo tedesco possa aprire i cordoni della borsa". Il nuovo ministro delle finanze "su molti punti sta portando avanti il corso politico del suo predecessore", scrivevano gli osservatori in occasione della sua apparizione pubblica a margine del meeting di primavera del FMI a Washington. [1] La stampa economica ha scritto di lui: "Scholz è come Schäuble, solo un po' piu' carino".

Sempre in cerchio

Particolarmente controversa è la gestione del debito sovrano greco che venerdì scorso è stata all'ordine del giorno in occasione della riunione del "Gruppo di Washington" fra il FMI, la BCE, il MES ed i ministri delle finanze dei quattro paesi più grandi della zona euro. Il FMI insiste affinché la Grecia ottenga una sostanziale riduzione del debito, senza la quale Atene non è in grado di riportare sotto controllo le proprie finanze, è stato ripetuto piu' volte da Washington. Berlino tuttavia si ostina a bloccare questo accordo: da circa tre anni il dibattito fra il FMI e il ministro federale delle finanze "si muove in un cerchio", per il FMI la politica di austerità tedesca in Grecia sarebbe infatti troppo estrema, constata la stampa economica [3]. Il FMI si rifiuta di versare il suo contributo di 1.6 miliardi di euro nel programma di aiuti per la Grecia.

Berlino contro Parigi

Berlino preferirebbe l'abbinamento del taglio del debito - ad esempio il rimborso degli interessi sulle obbligazioni greche da girare ad Atene - con ulteriori "misure di privatizzazione". [5] In caso di buona condotta di Atene al governo greco verrebbero trasferiti 1.6 miliardi di euro, si dice. Collegando direttamente le misure sulla riduzione del debito con il controllo politico si potrebbe fare in modo "che il governo di Atene anche nei prossimi anni non si discosti troppo dal corso di riforme intrapreso fino ad ora". La tipica durezza tedesca contrasta pero' con la posizione francese, che vorrebbe invece andare incontro ad Atene e mira a concedere ad un paese  economicamente devastato uno sconto sul debito per almeno 18 miliardi di euro. [6] Il contesto: Atene è in trattative dirette con Parigi per l'acquisto di 4 fregate francesi da utilizzare nell'ambito di una partenariato strategico per la difesa aerea dell'Egeo - contro ogni attacco della Turchia. 

Durezza tedesca

ll ministro delle finanze tedesco durante i negoziati dovrà portare a termine "un difficile esercizio di funambolismo" [7], si dice. Ma la crescente pressione internazionale per allentare il regime di austerità si scontra con una forte ostruzione interna: i tagli al debito in Germania non "sono esattamente popolari". In particolare all'interno del gruppo parlamentare dell'Unione c'è resistenza nei confronti di ogni concessione ad un paese impoverito da 8 anni di diktat. Si teme che con l'uscita dal draconiano regime di austerità si possano rafforzare i partiti di destra come AfD oppure l'ala piu' estrema della FDP. La CSU, con le elezioni in Baviera alle porte, non ha nessun interesse ad avviare una discussione su questo tema e cerca di mantenere il silenzio sull'argomento. Il Bundestag tuttavia entro l'estate dovrà prendere una decisione in merito alle misure concrete da intraprendere per ridurre il debito di Atene. In Germania, una certa durezza nei confronti della Grecia viene considerata come un mezzo relativamente sicuro per accumulare capitale nella politica interna. Anche il capo dell'ufficio di Cancelleria Altmaier, ancora a febbraio, aveva voluto legare il pagamento di una ulteriore tranche di aiuti ad Atene con la richiesta di rendere piu' rapidi i pignoramenti delle case .[8]



[1] Roland Pichler: Der neue spricht wie der alte Finanzminister. stuttgarter-nachrichten.de 20.04.2018.

[2] Christian Ramthun: Scholz ist wie Schäuble, nur netter. wiwo.de 20.04.2018.

[3] Martin Greive, Jan Hildebrand, Ruth Berschens: IWF wartet auf Deutschland - Finanzminister Scholz soll Griechenlands Schuldenlast lindern. handelsblatt.com 17.04.2018.

[4] Jan Strupczewski: Euro zone to link debt relief to sound future Greek policies. reuters.com 21.04.2018.

[5] Martin Greive, Jan Hildebrand, Ruth Berschens: IWF wartet auf Deutschland - Finanzminister Scholz soll Griechenlands Schuldenlast lindern. handelsblatt.com 17.04.2018.

[6] Martin Greive, Jan Hildebrand: Hilfen für Griechenland könnten Finanzminister Scholz in Bedrängnis bringen. handelsblatt.com 03.04.2018.

[7] Martin Greive, Jan Hildebrand, Ruth Berschens: IWF wartet auf Deutschland - Finanzminister Scholz soll Griechenlands Schuldenlast lindern. handelsblatt.com 17.04.2018.

[8] Altmaier macht Druck auf Athen. n-tv.de 19.02.2018.