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venerdì 21 dicembre 2012

La Transferunion e i socialisti di Brüssel


La Transferunion agita il sonno della stampa conservatrice: il contribuente tedesco è sotto assedio, stiamo andando verso una nuova forma di socialismo. Da WirstschaftsWoche

Brüssel vuole estendere l'unione di trasferimento. Il piano è eclatante. Gli oneri per la Germania nei prossimi anni cresceranno ulteriormente.

E' difficile da capire. Dopo lunghe trattative il bilancio EU non è ancora operativo e già a Brüssel si lavora a un nuovo programma di redistribuzione. Questa volta pero' in ballo c'è molto di piu' e il presidente Van Rompuy ha già un piano per il contribuente tedesco.

La parola chiave è "capacità fiscale" (Fiskalkapazität). Sotto questo pseudonimo a Brüssel si discute sull'ampliamento della già ben avviata unione di trasferimento europea. E si procede alla svelta. Uno per tutti, tutti per uno. Ovviamente Brüssel non è ancora soddisfatta degli enormi effetti redistributivi di lungo periodo dell'unione di trasferimento. Un'altra parte del gettito fiscale tedesco dovrà essere redistribuito in Europa.

Secondo un documento preparato da Van Rompuy sulla trasformazione dell'unione monetaria, dal 2014 la cosiddetta "capacità fiscale" dovrà funzionare come ammortizzatore per gli shock economici. Le somme in discussione sono ancora modeste. Ma potrebbero crescere in futuro a seconda delle necessità. Per la capacità fiscale sono in discussione due modelli di base. In un modello i trasferimenti dipendono dalla rispettiva posizione nel ciclo economico. Uno stato in boom paga, uno in recessione riceve denaro.

I criteri di trasferimento sono decisi a Brüssel. Anche all'ultimo eurofilo dovrebbe essere chiaro come ragionano i burocrati di Brüssel. Gli unici capaci di trasformare l'europa in un parco giochi per la creazione di una società socialista. Gli imprenditori in questo modello diverrebbero una specie in via di estinzione.

Ma c'è ancora di piu'. Nel secondo modello i pagamenti in entrata e in uscita dipendono dal mercato del lavoro. La capacità fiscale funziona come integrazione alle assicurazioni nazionali contro la disoccupazione. In altre parole: chi si trova in crisi a causa di una politica economica sbagliata, riceve denaro. Chi invece applica politiche economiche di successo, dovrà pagare. Un sistema simile l'abbiamo visto all'opera una volta soltanto, fino ad ora.

Evidentemente a Brüssel nessuno ha intenzione di imparare dalla Eurocrisi. E perchè il contribuente tedesco dovrebbe essere arrabbiato e lamentarsi con Brussel?  E' Berlino stessa  ad essere responsabile. Anche se ora la Cancelliera impaurita cerca di fare marcia indietro. E' stata proprio lei ad aver sostenuto in ottobre il concetto di capacità fiscale, dopo la  presentazione della prima relazione. Il suo principio di "solidarietà europea e controllo" a Brüssel è stato solo reinterpretato in maniera nuova. 

Van Rompuy troverà sicuramente nel 2013 un numero sufficiente di sostenitori per i suoi piani. I vantaggi sono cosi' evidenti. La Germania pagherà per la solidarietà europea, mentre le decisioni sull'utilizzo del denaro saranno prese nella socialista Brüssel. Ebbene: Fröhliche Weihnachten und ein gutes neues Jahr!

sabato 15 dicembre 2012

Lo spettro dell'unione di trasferimento

La Transferunion sin dall'inizio della crisi agita il sonno dei tedeschi. Un commento di FAZ ci illustra il punto di vista della stampa conservatrice. Werner Mussler, da FAZ.net
Un nuovo termine si aggira per l'Europa: "capacità fiscale" (Fiskalkapazität). Già dalla scelta delle parole è chiara la volontà di essere poco chiari. Ma il presidente EU Herman Van Rompuy ha in programma qualcosa di ancora piu' grande.

Che cos'è la "capacità fiscale"? Da un po' di tempo il concetto aleggia sul processo di riforma dell'UE, e nessuno sa bene cosa si intenda. Una sola cosa è chiara: l'unione monetaria in futuro avrà a disposizione, in maniera ben definita, dei mezzi propri. Alle domande ovvie - perché, quanto, da chi, per chi, per quale scopo, quando - nessuno ha voluto ancora rispondere.

Con la relazione sulla riforma dell'unione monetaria del presidente del consiglio EU Van Rompuy, dei presidenti della commissione europea, della BCE e dell'Eurogruppo, la nebbia sembra essersi almeno un po' diradata. Il punto centrale del rapporto avrà certamente sorpreso il governo federale tedesco: a partire dal 2014 dovrà "essere istituita una determinata e limitata capacità fiscale", per "poter ammortizzare gli specifici shock economici nei diversi paesi". Fondo da realizzare con "un sistema di assicurazione a livello centrale". 

Il problema di Berlino, riferito prima di tutto all'idea di assicurazione, è comprensibile solo in parte. La cancelliera ha sempre sostenuto la "capacità fiscale": in futuro "solidarietà e controllo" in Europa dovranno andare mano nella mano, aveva detto Angela Merkel in ottobre, mentre i capi di governo discutevano sulla prima relazione di Van Rompuy. La cancelliera vorrebbe premiare con i fondi della "capacità fiscale" i paesi che si impegnano e lasciano che i loro sforzi siano controllati. Non ha ancora chiarito, tuttavia, secondo quali criteri valuterà la buona condotta degli stati e se lei si presenterà come il controllore degli stati. La sua strategia è davvero costruttiva come lei crede? Un piano e un controllo europeo sono davvero promettenti? E pensa veramente che tutti gli stati europei si lascino costringere a una "via tedesca"?  Già in ottobre e' emersa una nuova interpretazione maggioritaria: la "capacità" dovrà servire per assorbire gli shock economici.

Dietro c'è un pensiero corretto. Ammortizzare immediatamente gli shock nei singoli paesi prevenendo il contagio agli altri stati, se funzionasse, sarebbe molto piu' economico di ogni "savataggio definitivo" dell'Euro.

E' poco piu' di un pensiero corretto. A posteriori, le bolle immobiliari e le conseguenti crisi bancarie, come in Spagna o Irlanda, sono facilmente identificabili come uno schock. Appunto, a posteriori. Gli shock sono riconoscibili, quando ormai è troppo tardi per evitare il contagio.

Van Rompuy in verità ha in programma ancora di piu'. L'opzione da lui denominata "capacità fiscale" arriva fino ad una nuova macchina di redistribuzione europea.

L'approccio macroeconomico: guidare la congiuntura economica EU

In termini macroeconomici i flussi di pagamento in entrata e in uscita dalla "capacità" (Kapazität) dovranno dipendere dalla situazione economica del paese. Chiaramente e seriamente: uno stato in boom paga, uno in recessione riceve denaro.

La direzione a quanto pare dovrebbe essere assunta da Brussel. Poiché questa assurdità non puo' funzionare, la seconda opzione di Van Rompuy - l'approccio microeconomico - contiene molto piu' materiale esplosivo.

L'approccio microeconomico: integrazione delle assicurazioni nazionali contro la disoccupazione.

In questa variante i pagamenti in entrata e in uscita "dovrebbero dipendere direttamente dagli sviluppi del mercato del lavoro". La "capacità" dovrebbe servire come "integrazione parziale all'assicurazione nazionale contro la disoccupazione". Piu' avanti sarà chiaro che si tratta di una grande forma di redistribuzione. Quella che eufemisticamente viene definita "assicurazione", sarebbe l'ingresso in una grande unione sociale europea, in contrasto con ogni idea di sussidiarietà.

Ma l'assicurazione ci porta fuori strada anche per un altro motivo. Si basa sull'idea che una volta questo una volta quello stato Euro, senza colpa alcuna, venga colpito da difficoltà economiche e che i rischi corrispondenti siano assicurabili. Ma la premessa è falsa. Molto spesso le crisi economiche sono riconducibili ad una politica economica nazionale sbagliata. E sicuramente è sbagliata la conclusione. Un'assicurazione avrebbe senso, se i rischi ex ante fossero distribuiti equamente. Uno sguardo alla attuale Euro crisi ci dice che questo non era proprio il caso.  

Van Rompuy potrà comunque affermare di aver seguito il mandato ricevuto: piu' "solidarietà e controllo". L'insoddisfazione di Berlino sulla sua relazione sarà solo poco credibile. La creazione di una massiccia unione di trasferimento europea ipotizzata nel documento, dipenderà in ultima istanza dai fondi di cui disporrà la "capacità". In che modo il governo federale dovrà applicare la proposta, non è ancora chiaro. Van Rompuy sta aprendo cosi' tante porte che difficilmente la Cancelliera riuscirà a chiuderle tutte.