Wolfgang Schäuble annuncia il cambio di strategia: Atene resterà nella moneta unica, i tedeschi sono pronti a pagare. Mark Schieritz su Die Zeit spiega le ragioni del nuovo corso.
Il ministro delle finanze ha detto a Singapore quello che da molto tempo era già stato deciso: la Germania vuole tenere la Grecia nell'Euro - anche se per fare questo serviranno ancora aiuti.
Finalmente l'ha detto. Il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble ha detto pubblicamente, quello che dietro le quinte era già stato deciso da molto. La Germania manterrà la Grecia nella zona Euro. Una bancarotta dello stato, cosi' dice il ministro, non ci sarà.
Solo pochi giorni fa le sue dichiarazioni suonavano in maniera completamente diversa. Cosi' aveva detto Schäuble: se i greci non faranno gli sforzi necessari, non ci saranno neanche i soldi promessi.
Ma per il cambio di strategia ci sono 2 motivi. Primo, il governo greco ha convinto il governo federale: ad Atene fanno sul serio e intendono attuare le riforme finora non realizzate. Secondo, a Berlino si pensa che un'uscita della Grecia a questo punto sarebbe molto pericolosa.
I debiti greci resterebbero anche in caso di uscita dall'Euro.
Da un punto di vista economico l'uscita sarebbe molto pericolosa, gli sforzi fatti per la stabilizzazione dell'Eurozona sarebbero annullati. Il programma di acquisto della BCE e l'approvazione del fondo ESM da parte della Corte Costituzionale tedesca hanno portato gli investitori internazionali a credere di nuovo che l'Euro possa avere un futuro. Un'uscita potenzialmente caotica della Grecia distruggerebbe questa fiducia.
Politicamente sarebbe poi molto pericolosa, perchè il governo federale pochi mesi prima delle elezioni dovrebbe ammettere che la strategia di salvataggio è fallita - e che i molti miliardi spesi per salvare la Grecia sono stati buttati dalla finestra. Diverrebbe infatti chiaro che il paese non potrebbe ripagare i propri debiti, dopo aver reintrodotto la propria moneta. La nuova moneta si svaluterebbe fortemente, mentre i debiti resterebbero denominati in Euro.
I greci allora si terranno l'Euro. Adesso però la cancelliera deve chiarire ai tedeschi come intende finanziarli. E' evidente che la dotazione finanziaria accordata non è sufficiente. Da qualche parte il denaro aggiuntivo dovrà arrivare.
Sarebbe bello se questo punto fosse chiarito, presto.
"...La cancelliera deve chiarire ai tedeschi come intende finanziarli"?
RispondiEliminaNo problem, ci sono i soldi degli italiani che hanno già partecipato al salvataggio in proporzione al loro PIL e dunque in modo molto maggiore rispetto alla propria (quasi irrilevante) esposizione sul debito greco. Esattamente, come sempre, l'opposto di quella che fa la germania (ormai passata all'incasso stabile a spese degli altri partners UEm).
E te credo che non vogliono mettere in pericolo la "gallina dalle uova d'oro-euro"!
Ma potendo contare su monti e una classe politica italiana di leon degrelle post litteram (l'agenda monti! l'agenda monti!), stanno in una botte di ferro!
Ovviamente hanno fatto i conti senza gli USA e l'orgoglio francese (quello italiano non c'è mai stato; eppure, disprezzano fin troppo i loro migliori alleati...Oddio, questa storia l'ho già sentita!)
Vorrei poi anche capire per quale motivo uno stato sovrano con moneta propria come teoricamente potrebbe diventare la Grecia fuori dall'UEM dovrebbe mantenere i propri debiti denominati in Euro...a me pare una forzatura...
EliminaTrovo impressionante il fatto che l'opinione dei greci non sia presa minimamente in considerazione.
RispondiEliminaGuido Mastrobuono
Dopo la ristrutturazione del debito sovrano, i greci sono stati costretti a proporre buona parte dei nuovi titoli come strumenti finanziari sottoposti alla giursdizione britannica ed olandese. Per cui, anche uscendo dall'€, rimarrano denominati in €.
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Eliminagrazie Valerio per la puntualizzazione. Di fatto i greci non potranno in alcun modo onorare quel debito e un nuovo hair-cut si avvicina. Magari dopo le elezioni tedesche, è meglio per Merkel. Il fatto sconcertante è che il saldo primario, senza gli interessi è molto vicino al pareggio.
Di fatto la Grecia ha già fatto default: nella ristrutturazione del debito si sono tutelati gli interessi degli investitori istituzonali (=grandi banche centroeuropee) a sfavore degli altri (=risparmiatori).
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