venerdì 15 febbraio 2013

Imprenditori in povertà


Le statistiche tedesche mostrano un boom di imprese individuali: rinnovato spirito imprenditoriale, oppure lavoro  precario a basso costo in outsourcing? Da Der Spiegel.
Sempre piu' tedeschi decidono di mettersi in proprio, lavorando pero' come imprenditori singoli senza dipendenti - secondo uno studio negli ultimi 10 anni sono aumentati di circa il 40 %. Il numero riflette un nuovo spirito imprenditoriale in Germania? Oppure una politica anti-sociale?

Nessun capo, nessun orario di lavoro fisso, e un buon reddito - per un lungo periodo la vita dell'imprenditore è sembrata allettante. Il loro numero è cresciuto fra il 2000 e il 2011 di 800.000 unità raggiungendo i 2.6 milioni, come mostra uno studio appena pubblicato dal Deutsche Institut für Wirtschaftsforschung (DIW).

Secondo lo studio la crescita è da ricondurre principalmente al numero di ditte individuali, vale a dire lavoratori autonomi senza dipendenti. Il loro numero negli ultimi 10 anni è cresciuto del 40%. "Il motivo principale è stata la politica di promozione che i centri per l'impiego hanno fatto", ci dice Karl Brenke, esperto del mercato del lavoro presso DIW. Gli uffici del lavoro fra il 2003 e il 2006 con il programma "Ich-Ag" (finanziamenti ai disoccupati per la creazione di un'impresa) e con le altre sovvenzioni ai senza lavoro avrebbero contribuito alla crescita del numero di lavoratori indipendenti.

Oltre agli incentivi, secondo lo studio, hanno avuto un ruolo importante i cambiamenti nel mercato del lavoro - sono cresciuti infatti i lavori che le aziende hanno dato in outsourcing, trasferiti a lavoratori autonomi: "Non è certo una modernizzazione, piuttosto una segmentazione del mercato del lavoro che non ha solo caratteristiche positive", secondo Brenke. "Soprattutto se si considerano i redditi e gli sviluppi nel tempo".

I risultati dello studio DIW hanno suscitato reazioni molto diverse nel mondo politico - a seconda dell'area di appartenenza. "L'aumento dei lavoratori indipendenti osservato da DIW deve essere accolto positivamente. Se gli imprenditori intendono avviare un'attività imprenditoriale è un bene per la comunità e rafforza il nostro sistema di sicurezza sociale", ci dice Joachim Pfeiffer, portavoce economico del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag. "Molti fondatori di imprese in seguito riescono a creare  nuovi posti di lavoro".

In realtà solo una piccola parte dei nuovi imprenditori riesce a farlo: "Dopo 5 anni si puo' dire che solo il 10% dei lavoratori autonomi è riuscito ad assumere lavoratori", sostiene Brenke. Una percentuale maggiore lascia il lavoro autonomo per tornare ad essere dipendente - per Brenke un indizio del fatto che molti imprenditori individuali hanno scelto di fondare un'impresa individuale solo per questioni di necessità e non perchè avevano una buona idea.

"La forte crescita dei lavoratori indipendenti è una diretta conseguenza dell'agenda politica rosso-verde e della sua continuazione sotto il governo giallo-nero", dice Sarah Wagenknecht, vice presidente della Linke. Anche l'etichetta di lavoro indipendente non puo' nascondere che si tratta di lavoro precario con uno stipendio molto basso. "Queste persone vivono senza un'assicurazione sociale: povertà in vecchiaia e rovina finanziaria in caso di malattia sono inevitabili". 

Secondo i calcoli DIW la retribuzione oraria media di un imprenditore individuale è di 12.7 € lordi all'ora, inferiore a quella di un dipendente. Molti lavoratori autonomi non guadagnano a sufficienza per potersi garantire il sostentamento. Secondo uno studio dell'Instituts für Arbeitsmarkt - und Berufsforschung (IAB) dello scorso anno, il 12.5 % dei lavoratori autonomi resta sotto la soglia di povertà dei 925 € al mese lordi. E secondo i calcoli attuali del DIW, il 10% delle imprese individuali guadagna in media solo 800 € lordi al mese. 

La Bundesagentur für Arbeit (BA) sostiene finanziariamente il lavoro autonomo, attualmente 127.000 imprenditori percepiscono un'integrazione al reddito sotto forma di Hartz IV (Aufstocker). "Deve essere considerato positivamente il fatto che  sempre piu' persone abbiano il coraggio di diventare indipendenti", dichiara Frank-Jürgen Weise, direttore della BA. "Vedo invece in maniera molto critica l'aumento dei lavoratori autonomi che non possono vivere del loro reddito e per questo sono costretti a chiedere allo stato un sostegno al reddito". Bisognerebbe chiedersi se questo modello economico puo' essere sostenibile nel lungo periodo. 

4 commenti:

  1. ..- sono cresciuti infatti i lavori che le aziende hanno dato in outsourcing, trasferiti a lavoratori autonomi: "Non è certo una modernizzazione, piuttosto una segmentazione del mercato del lavoro che non ha solo caratteristiche positive", secondo Brenke. "Soprattutto se si considerano i redditi e gli sviluppi nel tempo".
    ......
    "Queste persone vivono senza un'assicurazione sociale: povertà in vecchiaia e rovina finanziaria in caso di malattia sono inevitabili".
    (vero)
    ......
    Bisognerebbe chiedersi se questo modello economico puo' essere sostenibile nel lungo periodo.


    La risposta è un secco NO.
    E' lo stesso percorso fatto dall'Italia a partire più o meno dal 2003.
    I risultati li conosciamo (rivolgersi al ministro Fornero per i dettagli).

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    1. E' lo stesso percorso fatto dall'Italia a partire più o meno dal 2003.

      esatto, la germania ci segue sulla via dell' inferno con un ritardo di circa 10 anni.
      La domanda quindi e' : la classe dirigente tedesca sta facendo un dumping sociale controllato per machivellismo politico o piu' semplicemente ... non ha capito un c.... ?

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    2. se non puoi svalutare la moneta, svaluta il salario. E l'€ si sta rivalutando....

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