giovedì 21 febbraio 2013

Miliardi tedeschi per l'Europa?


Un gruppo di economisti tedeschi lancia una nuova proposta di unione di trasferimento: senza il denaro dei tedeschi non riusciremo a salvare l'Europa. L'incubo della Transferunion torna a materializzarsi. Da Die Welt.
Basta con i miliardi per i salvataggi Euro? Niente affatto, dicono gli economisti. E lanciano una proposta per trasferire verso Bruessel diversi miliardi di Euro ogni anno. Forse l'ultima via di uscita dalla crisi.

Piu' trasferimenti in Europa attraverso un'imposta sul reddito e un'assicurazione comune contro la disoccupazione - con questa proposta la società di revisione PWC e l'Hamburger Weltwirtschaftsinsitut (HWWI) intendono risolvere i problemi strutturali dell'Eurozona.

"Se vogliamo mantenere l'Europa in vita, dobbiamo mettere mano al portafoglio", ha detto il direttore dell'HWWI Thomas Straubhaar. E' necessario redistribuire ricchezza dai paesi piu' ricchi a quelli piu' poveri, e nel caso di una crisi  dai paesi meno colpiti a quelli piu' colpiti, ha aggiunto il presidente di PWC Deutschland Norbert Winkeljohann.

Secondo le analisi dei ricercatori e dei revisori, le differenze strutturali fra i paesi Euro sono il motivo centrale per cui l'Unione monetaria non riesce a far fronte agli schock economici. Invece di provvedimenti ad-hoc per il salvataggio degli stati in crisi, sarebbe piu' ragionevole costruire un sistema di "redistribuzione graduale".

10 % del reddito imponibile per Bruessel

L'elemento centrale dovrebbe essere un sistema per il trasferimento di diversi miliardi di Euro di imposte sul reddito: ogni paese Euro dovrebbe concettualmente versare il 10% dei redditi imponibili in questo meccanismo. Il denaro ottenuto sarebbe poi redistribuito agli stati in base al numero di abitanti.

La Germania dovrebbe versare circa 200 miliardi di Euro nel sistema e riceverebbe indietro 170 milliardi di Euro, resterebbe un carico netto di 30 miliardi di Euro. La Spagna riceverebbe dal fondo comune 18 miliardi di Euro netti, l'Italia 17 miliardi.

Come trovare i mezzi per finanziare il contributo al meccanismo di trasferimento e come potranno essere utilizzati i fondi ricevuti, resterebbe una decisione dei singoli stati. 

2% per un'assicurazione sulla disoccupazione

Unica eccezione: se un paese viola le regole sul deficit fissate dal Fiskalpakt, dovrà lasciare che il suo bilancio venga approvato da un commissario europeo per gli affari monetari il quale avrà  su di esso un diritto di veto.

Inoltre, per ammortizzare le differenze congiunturali fra i diversi paesi, un'assicurazione europea contro la disoccupazione dovrebbe pagare a tutti i disoccupati dell'Eurozona per almeno un anno il 30 % del reddito medio nazionale.

L'assicurazione dovrebbe essere finanziata con un ulteriore contributo del 2 % del reddito imponibile di ciascun paese. In questo caso la Germania dovrebbe pagare 10 miliardi di Euro netti ogni anno.

Gli autori dello studio sono pienamente consapevoli che un tale sistema di trasferimenti sarebbe altamente impopolare. Ma le alternative alla stabilizzazione dell'Euro sarebbero decisamente peggiori, secondo Straubhaar. "Non bisogna paragonare il paradiso con la realtà, ma la realtà con la realtà".

18 commenti:

  1. non credevo che la Germania fosse un paese in crisi, tanto da avere bisogno di più trasferimenti fiscali rispetto alla Grecia.
    La cosa divertente (si fa per dire) è che si continuano a chiedere dei soldi agli Stati membri, i quali per poterli versare devono rivolgersi al mercato pagando gli interessi che, se sei in crisi, sono più alti per poi avere indietro solo una parte di quanto versato. Si insiste su di un meccanismo di impoverimento generale spacciandolo per trasferimenti ai paesi in crisi. Esiste già un meccanismo di trasferimento delle ricchezze, e funziona prelevando dai paesi in crisi e trasferendo soldi agli "idioti di Dusseldorf".

    Facciamo che ognuno se ne torna sulla sua strada e per un bel po' ci perdiamo di vista? (direi per un paio di secoli, almeno?)

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    1. Tra non molto sara' un bel 2-0 anche se ' siamo in piena crisi politica ed economica la Merkel perderà la sua terza guerra mondiale col un bel flop e' uno scandalo da capogiro finirà questa organizzazione economiche delle banche nordiche che' prestano soldi ai paesi del sud Europa facendo finta di essere democratici e' solidari ma' nel frattempo il ricavato e' con interessi salati e un grosso aumento del debito publico per tutti e lei paladina della giustizia incolpa gl altri come stati maiali bel viso e cattivo giuco in questa Europa non esiste democrazia wuella che c'è e finta anzi quando viene detta dai tedeschi mi tocco i coglioni (chiedo scusa per le virgole e i punti ma ho la tastiera rotta un abbraccio a tutti gl'italiani che sofgrono ma dio c'è e farà giustizia tra non molto ...,

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  2. La cosa "simpatica" di questo ragionamento è che, pur riconoscendo che l'eurozona può stare in piedi, dal punto di vista economico, solo con trasferimenti fiscali, si continua a proporre la disciplina del Fiscal Pact approvato come inderogabile. Questi geni ancora non si rendono conto che non è solo e soltanto un problema economico, ma è un problema politico. La costruzione della zona euro attuale è politicamente insostenibile, anche con trasferimenti, perché obbliga le popolazioni dei vari Stati a seguire il modello economico mercantilista (implicito nel Fiskal pact) che è destinato ad impoverirle.

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    1. Quanto da te sostenuto, è simmetricamente "isomorfo" al dire che l'euro è sostenibile solo se il perdurante mercantilismo sia compensato (com'è d'altra parte nella teoria OCA) da un VOLUME di trasferimenti che..neutralizzi i vantaggi del mercantilismo stesso. Cioè ponendo a carico della germania un onere per TRASFERIMENTI NETTI pari a circa 230 miliardi ALL'ANNO (8-9 punti del suo PIL)
      http://vocidallestero.blogspot.it/2012/11/il-costo-del-federalismo-nelleurozona.html
      E tenete conto che Sapir si è tenuto "basso", cioè ha limitato le "compensazioni" al minimo indispensabile per la sostenibilità conforme a AVO (ad es; negli USA i trasferimenti potenziali, in situazione corrispondente, sarebbero ancora maggiori, con buona pace della praticabilità poitica degli Stati uniti d'europa, propugnata da Piga)

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  4. as I commenti precedenti hanno detto già quasi tutto (Jorg t'ho visto : non era poi così male ...)

    Dalla fine del 2011 è iniziata un'opera di divulgazione dei dati tenici e delle opinioni sulla moneta unica che, fino a quel momento, in pochi avevano visto e sentito. Questa opera è proseguita a più mani con la partecipazione essenziale (versante tedesco) di questo blog. Mi risulta in modo esplicito che l'opera di informazione e acculturamento, sia iniziata al fine di scongiurare, se possibile, l'epilogo prefigurato da Jorg der Krampus 22 febbraio 2013 05:32 (a proposito di Giudizio statario, invece, mi preoccupa un pochino la costituzione di eurogendfor ...).
    A me pare che i risultati della divulgazione-acculturamento siano rilevanti.
    Vorrei usare la frase di chiusa dell'articolo per portare una pietruzza.

    "Non bisogna paragonare il paradiso con la realtà, ma la realtà con la realtà"

    E sia, ma quale? Quale realtà paragonare con la realtà?
    Nel campo delle macchine termiche il paragone lo si fa con una macchina di Carnot (che può essere configurata a partire da quello che serve testare : dal riscadamento dell'acqua sanitaria fino alla centrale termoelettrica). Si obietterà che la macchina di Carnot è sempre molto migliore della realtà (e in effetti lo scopo è andarci più vicino possibile ben sapendo di non potere mai ottenere risultati altrettanto buoni). Nei casi di interesse, quale sarà la realtà di confronto con la banca centrale "indipendente"? E per il lavoro pagato 450 euro al mese? E per il lavoro da co.co.qualcosa? E per le attività che riguardano i servizi essenziali (sanità, scuola, trasporti, altri servizi di pubblica utilità? E per le caratteristiche economiche generali di uno stato la realtà andrà sempre paragonata alla germania e alle sue caratteristiche economiche generali? (nonostante l'abbondante segatura che viene giù indichi che ormai il ramo sta per cedere).
    In molti mancano degli strumenti culturali necessari a fare paragoni (e infatti la maggioranza continua a stare dietro ai modelli strombazzati attraverso i media tradizionali). Ma, siccome (sempre secondo me s'intende) i risultati dell'opera iniziata si vedono, credo convenga continuare.

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  5. "Carico netto di 30 miliardi di euro per la Germania". E questo dovrebbe rimettere in equilibrio l'eurozona, che per metà (paesi con un PIL totale di 5.000 miliardi) ha un output gap oscillante tra:
    -notevole carenza di PIL rispetto al potenziale (Francia)
    -depressione cronica (Italia e penisola iberica)
    -catastrofe economico-sociale (Grecia).
    La situazione è tragica ma non è seria.

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    1. grazie Carlo per il commento. 30 miliardi sarebbero poco piu' di un punto di pil tedesco, una cifra decisamente insufficiente. Continuo a sostenere che anche di fronte a somme cosi' basse l'unione di trasferimento in Germania resti politicamente insostenibile. Ed infatti Angelina a 8 mesi dalle elezioni non ne vuole sapere...

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    2. "Angelina a 8 mesi dalle elezioni non ne vuole sapere..." questa va considerata una buona notizia...

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  6. in sostanza si propone, A PARITA DI MONETA, ,un trasferimento fiscale netto (dagli stati che " producono piu di quello che consumano " a quelli che invece " consumano piu di quello che producono " affinche i secondi "virtuosamente" poi rimedino al loro disavanzo. producendo di piu'.

    Insomma una " cassa del mediterraneo" ,,, ma allora sostituendo la parola " stati" con " regioni" , l' ho gia' sentita ( e purtroppo anche vista ) questa " panacea" ... e quindi posso anche immaginarmi come finira'.

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    1. mi sembrava chiaro che per me il problema sta in quel " a parita' di moneta" che alla fine fottera' sia chi " dona" che chi " riceve".

      Per quanto poi riguarda gli USA, non mi sembra che l' amministrazione federale faccia " fiscal transfert" con qualche " cassa". Semplicemente il governo centrale prelieva dal reddito di tutti in proporzione allo stesso ( e quindi molto di piu a carico degli stati " ricchi") la quota necessaria al proprio funzionamento... ( che e' quello che fa gia la " macchina" europea.)...Ma non ci sono " pasti gratis".

      Comunque mi pare che , stante l' attuale crisi , anche in USA stanno crescendo le tensioni tra " stati"

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    3. Non ci sono pasti gratis ...

      Abbuffate ben retribuite invece si (esclusivamente per i soliti noti)

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    4. ovviamente il " pasti gratis" si riferiva all' economia reale , quelli dei " soliti noti" sono gratis da sempre.. :-)

      Vorrei poi puntualizzare che ' uso della "leva fiscale" ( cioe un mancato introito dello stato ! ) rappresenta sostanzialmente una piu che lecita (anzi meritoria) forma di investimento dello stato, ma deve essere sempre seguita da una reale produzione di ricchezza , altrimenti abbiamo il " pasto gratis" e gli azionisti " involontarii" ( cioe' i contribuenti :-) ) hanno tutto il diritto di incavolarsi dello spreco dei loro soldi.

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  8. Scusate l'OT.
    Invece del fiscal transfer, le dame di carità organizzeranno il meat transfer:
    http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Carne-cavallo-Min-tedesco-darla-poveri/23-02-2013/1-A_005117037.shtml
    Chissà poi perché ci sono così tanti poveri in Germania...
    Supposto che la notizia non sia una burla, mi tornano in mente le famose brioches settecentesche...

    Turi

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