domenica 23 settembre 2012

Un po' piu' uguale degli altri?


László Andor, commissario europeo per gli affari sociali, intervistato da FAZ.net ha il coraggio di raccontare ai tedeschi una dura verità: le vostre politiche di dumping salariale hanno contribuito alla crisi Euro, non è tutta colpa dei latini. Riuscirà questa narrazione della crisi a scalfire i pregiudizi anti-PIIGS? 

La Germania deve fare la sua parte nel ribilanciamento degli squilibri europei, chiede László Andor, commissario EU per gli affari sociali. I salari devono crescere e dovrà essere introdotta una paga oraria minima per tutti i lavoratori. 

FAZ: Herr Andor, lunedi a Berlino ha tenuto un discorso su come la EU può aiutare la Germania a creare nuovi posti di lavoro. In questo momento la disoccupazione in Germania è piu' bassa che negli altri paesi europei. La Germania ha veramente bisogno di ripetizioni?

LA: E' vero, l'economia tedesca non solo si è ripresa velocemente dalla crisi, ma ha anche creato nuovi posti di lavoro. Ma il mercato del lavoro in Germania è sempre piu' segmentato. Un gran numero di occupati ha solo un Minijob. Se continua così, il divario fra lavori regolari e Minijobs crescerà rapidamente. I minijobber rischiano di restare in questa situazione e di cadere nella trappola della povertà.

FAZ: Detto in parolo chiare, la EU sta facendo pressione per l'introduzione di salari minimi in Germania? 

LA: La commissione EU nel documento di aprile sul mercato del lavoro si è pronunciata chiaramente per l'introduzione dei salari minimi (Mindestlöhne). Un'altra questione è quale dovrà essere il loro livello.

FAZ: E a suo parere quale dovrebbe essere il loro livello in Germania?

LA: Questo dovrà essere negoziato dalle parti sociali. Sarà decisivo qualcos'altro però: i salari in Germania dovranno tornare a seguire lo sviluppo della produttività. La Germania negli ultimi 10 anni ha esercitato una enorme moderazione salariale per poter diventare piu' competitivita - e questo ha avuto conseguenze per gli altri stati EU.

FAZ: Il vero problema non è stato invece il fatto che i paesi in crisi hanno vissuto per molti anni al di sopra delle proprie possibilità?

LA: Gli squilibri nell'Eurozona non sono solo il risultato di politiche sbagliate nei paesi in crisi. La Germania ha avuto un ruolo importante, con la sua politica mercantilista ha rafforzato gli squilibri in Europa e causato la crisi. In futuro dovremo seguire da vicino lo sviluppo dei salari a livello europeo e fare in modo che all'interno dell'area monetaria non divergano in maniera così forte, come è accaduto negli anni precedenti.

FAZ: In Germania l'idea di ridurre la propria competitività per aiutare i paesi in crisi, non incontrerebbe l'entusiasmo della maggioranza.

LA: In Germania non ha causato grande entusiasmo anche la decisione del Presidente della Banca Centrale di acquistare obbligazioni degli stati in crisi. E tuttavia, è necessario da una prospettiva europea.

FAZ: Considera giusto l'acquisto di titoli del debito pubblico da parte della BCE?

LA: E' solo una soluzione di ripiego. Ma fino a quando la politica non mette a disposizione i mezzi necessari per affrontare la crisi, abbiamo bisogno della BCE, per potercela cavare in qualche modo. 

FAZ: Se il fondo di salvataggio ESM resta in funzione...

LA: Con il fondo ESM, e quando avremo gli Eurobond, la situazione sarà completamente diversa.

FAZ: Tornando alle dinamiche salariali e alla riduzione negli squilibri nella bilancia delle partite correnti. Se la Germania non dovesse seguire le indicazioni della Commissione, intende sul serio costringere il paese?

LA: La commissione intende verificare la politica economica degli stati e per fare questo ha in mano i mezzi necessari per procedere contro gli stati che non fanno nulla contro gli squilibri nella zona Euro. La Germania tuttavia deve porre a se stessa la domanda, se nell'Unione Europea intende procedere secondo il motto : "in Europa non sono tutti uguali".

FAZ: Nessun stato ha davvero preso sul serio le raccomandazioni economiche della Commissione. Questo mostra almeno l'analisi delle cosiddette raccomandazioni specifiche per ogni paese dello scorso anno.

LA: Ma quello era anche il primo anno in cui abbiamo operato seriamente. Quest'anno andrà in maniera molto diversa, ne sono sicuro.

12 commenti:

  1. Beh, finalmente qualcuno che glielo dice con chiarezza.
    Complimenti per il sito.

    RispondiElimina
  2. Mi associo ai complimenti per l'opera informativa.
    La domanda è: perchè lo fanno solo ora, mentre si accingono (dal 2013)"anche" ad applicare le nuove sanzioni previste dal fiscal compact?
    In effetti, gli artt. 145-148 del Tr. sul funzionamento UE risultavano già violati dal complesso delle riforme Hartz.
    Le clausole palesemente ignorate, all'interno di tali previsioni, sono molteplici. C'è solo da scegliere.
    La commissione stessa è venuta meno ai criteri di monitoraggio, coordinamento e promozione dell'art.147, per cui doveva "tenere conto" dell'"obiettivo di un livello di occupazione elevato", cioè nel quadro dell'art.3 del Tr. sull'UE, che pone l'obiettivo della "Piena occupazione" ed è dunque strutturalmente incompatibile con politiche del lavoro nazionali il cui effetto si risolva nella "deflazione salariale" non necessitata (attenzione!) in base a congiunture internazionali, pacificamente ammessa dai tedeschi.
    Ciò, per di più, in un quadro non coordinato a livello UE di politiche del lavoro -art.146, comma 2,Tr.funzionamento UE- e che si è risolto in misure di effetto equivalente alla restrizione delle importazioni rispetto agli altri Stati membri (art.34 st.Tr.).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie ancora per la precisione nel commento.

      Ma se si legge questo:

      http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=169689

      e la risposta della Faz alle proposte di Andor:

      http://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/eurokrise-merkantiles-aus-bruessel-11898768.html

      si è certi che le proposte della commissione avranno un percorso molto difficile. Che è poi il titolo del post: siamo un po' piu' uguali degli altri.

      Elimina
    2. Ed è agevolmente immaginabile che le cose, rebus sic stantibus, andranno così.
      Ma allora corriamo verso il...conflitto: seccante ripetitività, no?
      "Potevano scegliere tra la guerra e il disonore: hanno scelto la guerra e avranno il disonore" (e mica solo "loro", tutti i fanatici dell'austerity generatrice di crescita che, in fondo, vedi dati ultimi che offre persino il bruegel group, si annidano specialmente in Italia: http://www.bruegel.org/, ivi,"Fiscal rules: Timing is everything. 17th September 2012 by Benedicta Marzinotto, André Sapir). Che folle ubriacatura!

      Elimina
  3. 48 non vorrei rompere ma noto che perfino donald ti legge
    attribuendo cosi' tanta importanza alla riforma Hartz...

    le politiche deflattive in pratica da quello che capisco ci
    sono sempre state in un modo o in un altro (basta vedere come
    si è regolata la Buba con l'inflazione ) pero' divetantano compulsive con il governo della SPD di Schröder
    quindi diamo ai piddini quel che è dei piddini ...in fondo
    Hartz è solo quello del ufficio human resorces di VWgroup
    Cazzo alla fine è colpa dei comunisti vedi che alla fine ha ragione il berlusca :) (!!!!)

    RispondiElimina
  4. Robert, non capisco il tuo argomento. Se le riforme Hartz le ha fatte Hartz e si chiamano riforme Hartz, come dobbiamo chiamarle per farti contento? Riforme Gambadilegno? Lo faremo. Le riforme Hartz hanno legalizzato il lavoro nero. Questo ha marcato un chiaro punto di svolta nei fondamentali macroeconomici tedeschi, i dati lo mostrano. Occorre altro?

    Bravo voci, ho citato il tuo meritorio lavoro nel mio prossimo libro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie professore per la citazione...ma non mi metta nei guai, sa io in Germania poi ci devo vivere davvero!
      ;-)

      Elimina
    2. ritorno su questa pagina dopo tanto tempo

      quasi non riconosco il mio messaggio ma riconosco
      l'ironnia un po' greve e semplice che mi esce

      @Alberto : non sono d'accordo! non è lavoro nero ! per farla
      breve hanno introdotto una forma di lavoro precario all'italiana (come è stato introdotto in italai ,credo dal centrosinistra?) ma a differenza del lavoro precario sottopagato all'italiana i sottolavoratori Hartz godono
      di un vari sussidi sociali (consistenti) paternalistici
      e sgradevoli quanto volete ma che li mettono in una condizione quasi di priviligiati rispetto ai ^giovani flessibili^ sottopagati italiani

      Elimina
    3. Caro Rº# , dovresti passare piu' spesso da questo umile blog di provincia, perché se hai la pazienza di leggerti questo aricoletto

      http://vocidallagermania.blogspot.de/2012/08/vielen-dank-herr-schroder.html

      capiarai che il ruolo di Hartz IV è stato quello di riportare sul mercato del lavoro un gran numero di persone che fino ad allora erano rimaste ai margini del mondo del lavoro. I dati dicono anche che trattandosi di profili professionali non particolarmente specializzati, sul mercato si è avuta una grande abbondanza di lavoratori disponibili ad accettare praticamente di tutto. Di qui il boom del cosiddetto niedriglohnsektor, il settore dei lavori a basso stipendio.

      Le retribuzioni sono di fatto cadute, lo dicono i dati: alle fasce retributive piu' basse è andata molto peggio di quanto non sia accaduto ai lavoratori tutelati dai contratti collettivi.

      Se poi hai la pazienza di leggerti anche questo:

      http://vocidallagermania.blogspot.de/2012/03/il-paese-dei-bassi-stipendi.html

      vedrai che ci sono 8 milioni di lavoratori che ricevono meno di 9.15 € lordi per ora.

      Sul confronto italia-germania non saprei dirti, diciamo che i tedeschi sono riusciti a fare molto bene quello che anche noi avremmo voluto tanto fare con i contratti a progetto usati a tappeto, l'interinale a vita, i contratti a tempo determinato a raffica etc etc.

      Sicuramente noi abbiamo la famiglia, il piu' grande ammortizzatore sociale della penisola, certo è che i famosi 1000 € del precario hanno un potere di acquisto molto diverso in Italia o Germania. Considera anche questo, please!

      Elimina
  5. Aho', ma donald da qualche parte dovrà trarre ragionamenti e dati che alimentino un discorso che, altrimenti, rischia di esaurirsi nella referenzialità USA-centrica (quando sarebbe stato molto più semplice avviare un dialogo senza attaccare preventivamente chi, autonomamente da lui, ha analizzato il problema in modo specifico, giungendo a conclusioni che potevano solo arricchirlo).

    Quanto alle Hartz, certo che la deflazione è l'ubi consistam storico del mercantilismo tedesco (ben prima del 1998), ma esse sono state la "mossa" decisiva e qualificano il comportamento tedesco proprio post-euro, cioè "quando" emerge la violazione giuridicamente rilevante delle clausole di un trattato implicante una "cooperazione" europea che, nota bene, diveniva ragion d'essere giustificativa dell'insieme del vincolo pattizio (geschaftsgrundlage...ho scritto bene, a parte i puntini?. http://mymemory.translated.net/it/German/Italian/gesch%C3%A4ftsgrundlage)

    RispondiElimina
  6. A giudicare dai commenti sul sito della FAZ no, non ci riesce a scalfire i pregiudizi. E oggi ho visto quest'altro:

    http://www.faz.net/aktuell/feuilleton/italienische-sumpfblueten-bunga-bunga-11909309.html?selectedTab=comments

    RispondiElimina
  7. Mr Schröder knows what it takes to claw back competitiveness. He lost his chancellorship on the Hartz IV labour reforms.

    This tale of political sacrifice can be exaggerated of course. The Hartz IV reforms are not the chief reason why Germany is super-competitive today within EMU. The country’s hiring and firing laws are among the least reformed in the OECD to this day.

    The Teutonic machine regained a labour edge by screwing down wages for year after year (as companies like VW threatened to relocate plant to Eastern Europe). It was an internal devaluation. Hartz IV was the icing on the cake.

    http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100021082/dont-cry-for-me-francois/

    uscito oggi , lo avevo pensato
    e scritto...

    RispondiElimina