giovedì 27 dicembre 2012

E' davvero un Jobwunder?

Krisenvorsorge.com e jjahnke.net ci ricordano le dimensioni della politica di moderazione salariale tedesca e i suoi effetti sociali. Dati certificati da Eurostat.


Secondo quanto comunicato da Eurostat il 20 dicembre 2012, la Germania con il 22.2 % ha la quota piu' alta di lavoratori con un basso salario di tutta l'Europa occidentale. In Francia sono solo il 6.1 %, nei paesi scandinavi fra il 2.5 % e il 7.7 % mentre la media dell'Eurozona è del 14.8 %. 


La precaria situazione dei lavoratori tedeschi è confermata anche dai dati sui lavoratori a basso salario con un'istruzione media. E' evidente che non si tratta solo di un fenomeno legato alla bassa istruzione.


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Il rifiuto da parte del governo di introdurre un salario minimo, presente in altri paesi occidentali, la crescita del settore del lavoro in affitto, caratterizzato da precarietà e bassi salari, lo sfruttamento del lavoro femminile, grazie alla piu' grande differenza in europa occidentale fra il salario femminile e maschile, la disponibilità del governo a sovvenzionare i bassi salari con i sussidi Hartz IV, sono tutte parti di uno sandalo sociale che non ha eguali in altri paesi europei. 

In questo scenario non c'è da meravigliarsi, se il costo del lavoro per unità di prodotto, decisivo per la competitività, ha avuto uno sviluppo decisamente migliore rispetto ai nostri vicini europei. La Germania non ha alcun motivo di esserne orgogliosa, come il governo vorrebbe dare ad intendere. 


La Germania si è allontanata da cio' che un tempo si definiva economia sociale di mercato. Insieme alla Cina è diventata il Pariah dell'economia mondiale: compete in maniera sleale con i suoi partner, rubando posti di lavoro fino a quando questi non saranno costretti a elemosinare gli aiuti finanziari tedeschi. Fino a 20 anni fa una simile situazione sarebbe stata impensabile. La divisione della Germania e la paura del comunismo costringevano il capitalismo tedesco ad avere un maggiore orientamento sociale.

29 commenti:

  1. Un chiaro esempio di notizia tendenziosa.

    La definizione di "Basso salario" e' quella di "salario che sia al di sotto dei 2/3 di quello che e' la mediana (che non e' nemmeno la media ma semplicemente il valore piu' diffuso nel paese in questione).

    Va da se' che se in un paese i salari sono particolarmente alti per mere questioni matematiche sara' piu' facile avere una quota piu' alta di salari che rientrano nella definizione di "Bassi salari".

    Un esempio calzante e' l'Irlanda. Ha una disoccupazione diciamo simile a quella italiana ma il salario minimo nell'isola verde sfiora i 1.200 euro (il livello dei prezzi e' del tutto simile a quello del Nord Italia).

    Se invece parliamo di Germania basta tenere conto del fatto che la disoccupazione tedesca e' intorno al 5% e quella giovanile all'8% (ovviamente i giovani tendono ad essere occupati per meno ore a salari base piu' bassi e spesso con contratti atipici). Da non dimenticare che molte citta' tedesche hanno un costo della vita anche inferiore a quello di citta' come Milano.

    Chiaramente, pero', come da articolo, in Italia stiamo meglio.
    Mah...la pagliuzza (che spesso nemmeno esiste) e la trave.

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    1. <>

      Non va da sè:
      1) la mediana è fatta sui salari nazionali e non vedo per quale motivo uno dovrebbe aspettarsi che se la mediana è alta debba essere alta anche la deviazione standard percentuale
      2) non è vero che la Germania ha i salari più alti d'europa, sono più alti in Belgio, Francia e Finlandia (vedi qui) che però hanno le quote più basse d'europa di "bassi salari".

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    2. caro anonimo, a me questi dati sembrano una chiara e incontrovertibile conferma di quanto già sapevamo: il mercato del lavoro tedesco è profondamente segmentato. Da un lato gli stipendi di chi lavora nell'industria manifatturiera legata all'export. Dall'altro diversi milioni di lavoratori occupati nei servizi con bassa produttività. Ad esempio, i quasi 8 milioni di contratti di minijob a 400€ al mese (450 € da gennaio). Di tutto si puo' discutere, ma sui numeri mi sembra abbastanza inutile....

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    3. Ma la mediana non è il valore del dato intermedio, nel senso che quelli inferiori sono tanti quanti quelli superiori? Il valore più diffuso non è la moda?

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    4. la mediana spacca in due parti l'integrale della distribuzione, cioè il valore mediano è quello per cui la probabilità di stare sopra o sotto è il 50%. La moda è il valore a cui la distribuzione ha il max. (coincide con media e mediana nel caso di distribuzioni simmetriche). Ciao!

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    5. Veramente la mediana corrisponde al valore posto esattamente alla metà della serie di valori presi in considerazione (es. 123456789, di questa serie la mediana e' 5). Il valore più frequente invece si definisce "moda"

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  2. Mi permetterei di aggiungere, al commento di Anomimo sopra, che in Italia, specie al sud le statistiche fanno ridere, almeno per tutta quella schiera di lavoratori formalemte assunti regolarmente ma che sottobanco restituiscono al datore di lavoro parte del loro salario netto, pena il licenziamento (per le donne mi risulta che il governo belrusconi riesumò la "possibilità" delle dimissioni in bianco: la data ce la metteva l'imprenditore a sua discrezione!!!).
    I motivi di queste restituzioni "volontarie" (l'altra faccia è il lavoro nero di mera sopravvivenza, diffusissimo specie tra i giovani, in mancaza di un sussidio di disoccupazione come in germania) sono legati ovviamente alle tipologie di lavoro (per es. se sei un camerire in un hotel discreto-di lusso il datore di lavoro
    vorrà essere garantito da un'assunzione in piena regola, scarcandone l'onere in buona parte sul lavoratore).
    Credo che in germania, ma potrei sempre sbagliarmi, le statistiche siano più accurate che nei pesi del sud europa.

    Sertin.

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    1. Sertin, quando siano affidabili i dati sul sud italia io non lo posso sapere. Mi limito a ripetere quando pubblicato da eurostat. Come già indicato in un post precedente, a fronte di circa 2.8 milioni di disoccupati ufficiali, ci sono in totale oltre 5 milioni di tedeschi che ricevono un'indennità di disoccupazione e che non vengono conteggiati come disoccupati. Come vedi ogni sistema statistico ha i suoi lati oscuri...

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    2. Infatti le statistiche spesso sono fuorvianti (mia opinione) e possono essere terrificanti quando si parla di problemi come la disoccupazione (i due polli di trilussa http://gandalf.it/htlws/trilussa.htm ).
      Rimane il fatto che in germania esite una rete di welfare che noi non abbiamo, lì non sarà perfetta ma esiste.
      Il che produce tutta una serie di conseguenze che in italia sono visibilissime: disoccupati che sono costretti a rimanere in familgia (scarsa mobilità sociale) perchè avventurarsi anche per pochi mesi lontano da casa a cercare lavoro costerebbe parecchio alla famiglia d'origine; minore libertà di "sperimentare" e avventurarsi in lavori nuovi (quindi di ripiego l'affollamento verso il classico posto fisso, magari pubblico), ecc.

      Sertin

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    3. Sertin, per mantenere quel welfare che tu strombazzi tanto, dopo il varo delle riforme Hartz la Germania ha violato il patto di stabilità.
      Poi abbaia contro gli altri impedendogli di farlo. Ecco la ragione per cui loro il welfare ce lo hanno e noi no.

      Laurus.

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    4. Laurus,
      io leggo qui:
      http://temi.repubblica.it/micromega-online/mini-job-welfare-tedesco-e-disinformazione-italiana/

      Voci che vive in germania può dirci forse di più.
      Loro cmq il welfare ce lo hanno. Il patto di stabilità è vero che lo violarono compresa la francia, ma forse fu anche colpa nostra non tuonare contro quella distorsione all'epoca. Monti lo ha fatto notare di recente:
      http://www.unita.it/italia/monti-rimprovera-berlino-e-parigi-1.356083

      Potremmo utilizzare il loro errore per crearci anche noi un welfare migliore? Tra l'altro, come fa notare l'articolo di Micromega, è la stessa unione europea che dal 1992 preme perche ci sia in tutti i paesi (solo Italia e grecia non ne hanno).

      Sertin.

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  3. Mi permetterei di aggiungere che l'articolo è stato scritto in Germania e non in Italia!C'è il link originale,come si può vedere anche confrontanto i dati tedeschi con la Francia e l'Austria per esempio,i tedeschi stanno messi peggio!Poi prendendo in considerazione la vostra esterofilia(provincialismo da poracci),sicuramente le statistiche in Francia ecc. mica sono come quelle italiane!!!!!!!!!
    Cmq se vi piace tanto andate a vivere in Germania come il buon Voci ha fatto da un pezzo!

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  4. Mi piacerebbe sapere che cosa dicono i testi in tedesco sui grafici :|

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  5. Dino977, sono l'anonimo di prima.
    Io all'estero ci ho vissuto e ci vivo tuttora e non ho fatto troppa fatica ad arrivare a prendere ben oltre i 2.000 euro netti al mese (soldi che mai e poi mai avrei preso in Italia siccome ho una certa avversione per culi e paraculi).
    Se invece sei convinto che l'Italia sia er mejo der mejo, a me va bene, ma non dare agli altri dei provinciali quando probabilmente hai passato le Alpi solo per andare in vacanza in Costa Brava.

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    1. Sei all'estero?Restaci,magari dedica un po' più di tempo ai problemi del paese in cui vivi,è più utile!
      Se tu sei convinto che io sia convinto che l'Italia sia er mejo,resta pure di questa convinzione.
      In costa brava non ci sono mai stato,ma probabilmente lo farò attraversando il Mediterraneo,di lavorare all'estero non ho mai avuto bisogno.
      Che poi il favoloso walfare tedesco sia pagato dai deficit della maggior parte dei paesi dell'euro,esplosi da quando questi vi sono entrati è una cosa da non tenere in considerazione....
      PS il pensare che qualsiasi cosa fatta fuori dall'Italia(dove esistono evidentemente solo culi e paraculi)sia mejo è proivincialismo da poracci anche se si guadagnassero 6000 mila euro al mese!

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  6. Vedo che la disinformazione continua.

    Il modo in cui viene calcolata la disoccupazione e' omogeneo all'interno della UE.
    Anche in Italia se una persona smette di cercare lavoro per 2 anni non viene piu' contata come facente parte della forza lavoro potenziale.

    La differenza con la Germania? In Italia non esiste un assegno di disoccupazione permanente paragonabile a quello tedesco, dunque, dopo due anni che non cerchi lavoro non solo non vieni piu' conteggiato per il tasso di occupazione, ma ti attacchi anche al primo tram che passa. O al secondo.

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    1. anonimo, me fai ride...a conferma della grande generosità dello stato sociale tedesco ti lascio questo articolino del corrierone...

      http://www.corriere.it/esteri/12_dicembre_28/germania-anziani-crisi-espatri_9919c522-50b8-11e2-9c70-def14518d4ca.shtml


      adesso mi dirai che sono i giornalisti di der spiegel non sanno fare i conti, e che è tutta colpa dei mediterranei,e dei latini che non fanno le riforme....

      ma non arriverai mai ad ammettere quello che tutti sanno, solo perchè odi il tuo paese e i tuoi connazionali...



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  7. Nen 10.000 pensionati tedeschi che vivono in case di riposo ungheresi, ceche e slovacche?
    Wow...non pensavo che in un paese di 90.000.000 di persone ci fossero cosi' tanti pensionati che vivono sul confine nazionale e che sanno fare 2 conti...

    Quanto alle proiezioni del 2030. Che dire...e' spaventoso, agghiacciante, pensare che tra 18 anni, se, forse, si dice, pero', che la situazione in Germania sara' tanto grama.

    Dovremmo invitarli tutti in Italia a far vedere come si fa a dare pensioni fantastiche agli anziani.
    Su su..organizza un po' di seminari in giro per l'Italia che se no va a finire che 'sti crucchi buttano via altri 18 anni di governo.

    Non odio gli italiani. Non tutti. Solo quelli in malafede e che fanno disinformazione su quanta disparita' di civilta' e di educazione ci sia tra la nostra nazione e un po' tutte le altre nazioni europee.

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    1. Anonimuccio, che mi dici di questo?

      http://vocidallagermania.blogspot.de/2012/03/45-anni-di-lavoro-140-di-pensione.html

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    2. qui non si fa disinformazione, si traduce in maniera fedele un ampio spettro di fonti informative...nei limiti del mio tempo disponibile, ovviamente...

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  8. Ah e per quanto riguarda le pensioni tedesche:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/29/pensioni-in-germania-aumento-medio-di-oltre-9-tra-2013-2016/429996/

    Aspettando la fine della Germania in salsa 2030. Con ottimismo.

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    1. ...e poi la gente per la strada
      li vedi tutti più educati
      sembrano anche un po' più buoni

      ed è più bella anche la scuola
      quando ci sono le elezioni!


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  9. Non trovate molto ironico il fatto che i nazisti per caso come fonte citano un giornale italiano mentre le fonti di questo post sono tedesche e l'autore del blog vive in Germania?

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  10. La situazione è ben peggiore di quella descritta nell'articolo. Infatti su buona parte dei giornali europei (ad esclusione di quelli italiani...probabilmente il nostro solito provincialismo esterofilo)è comparsa la notizia che i dati sopracitati sono stati edulcorati su pressione delle autorità tedesche per non allarmare troppo l'opinione pubblica. Infatti nel rapporto non edulcorato si parla anche di aumento vertiginoso delle disparità sociali e di un abbassamento della aspettativa media di vita dei tedeschi.

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  11. volevo solo aggiungere, che se venite su questo blog a negare che nei primi 10 anni di Euro in Germania ci sia stata una forte moderazione salariale e che parte dei successi nell'export siano da ricondurre a questa politica, state solo sprecando il vostro tempo. Ci sono N analisi fatte da N istituti di ricerca che confermano quanto è per altro possibile leggere su ogni quotidiano tedesco.

    Che i minijob possano essere una trappola, oppure una opportunità per rientrare nel mondo del lavoro dopo un periodo di disoccupazione, lo dicono rispettivamente i detrattori e i sostenitori di questa forma di lavoro. Una cosa è certa: il loro utilizzo è andato oltre ogni previsione e noi sappiamo che i posti di lavoro full time vengono smontati in piu' minijobs per risparmiare tasse e contributi, sappiamo anche che in molti preferiscono un secondo lavoro come minijob invece di fare gli straordinari visto che questi sarebbero tassati. E soprattutto sappiamo che chi resta intrappolato a lungo in questa forma di lavoro avrà dei seri problemi pensionistici, visto che i contributi sociali sono minimi. Non a caso in molti parlano di lavoro nero legalizzato.

    Mi pare che anche la commissione europea si sia fatta una propria opinione su questa forma di lavoro. Basta usare il tag mini job oppure deflazione salariale e si trovano molti articoli illuminanti.

    Qualcuno ha parlato di Hartz IV e delle indennità di disoccupazione come un ascensore sociale. E' vero, lo stato paga affitto e bollette per i disoccupati di lungo periodo, piu' un'indennità. Molti si accontentano di questi soldi e restano in questa situazione a lungo. Fortunatamente non ho esperienza diretta, ma per quanto ne so, la vita sotto Hartz IV non è proprio il massimo. certo in italia non abbiamo nulla di paragonabile, ma dire che Hartz IV è un ascensore sociale, onestamente non ha senso. In Italia abbiamo ancora la famiglia, che nel bene o nel male tiene insieme la società, qui invece il ruolo della famiglia è molto piu' blando. Inoltre, la proprietà immobiliare è molto meno diffusa, rispetto all'italia.

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    1. " In Italia abbiamo ancora la famiglia, che nel bene o nel male tiene insieme la società, qui invece il ruolo della famiglia è molto piu' blando. Inoltre, la proprietà immobiliare è molto meno diffusa, rispetto all'italia. "

      in italia lo stato pur di non pagare un sussidio di disoccupazione generalizzato legato ovviamnte a forme di reinserimento nel lavoro (violando tra l'altro la costituzione almeno nell'art 1 e 3) si è inventato l'obbligo alimentare:
      http://www.altalex.com/index.php?idnot=34923

      Un filgio debosciato può vivere da bamboccione sulle spalle dei genitori vital natural durante degli stessi se appaena questi sono mediamente benestanti, non certo ricchi.
      Quando l'economia del paese possa guadagnare da ciò.................
      Quanto lo stimolo alla mobilità sociale possa così essere incentivato....................

      Il fatto che la casa di propreità in italia sia molto diffusa non è detto che aiuti, in quanto spinge molti a cercare lavoro vicino casa e poi il patrimonio edilizio è piuttosto vetusto (molti edifici rislagono aagli anni del boom economico del ), anche perchè una casa di proprietà non è che non ha costi (manutenzione ordinaria e straordinaria), anzi spesso ne ha più di una casa in affitto (specie se trattasi di abitazione di dimesioni sproporzionate rispetto alle esigenze del proprietario: caso tipico la vedova che rimane sola quando i figli vanno via da una casa di tipo familiare-tipiche tre camere da letto più servizi).

      Sertin.

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  12. Ho vissuto 14 anni in Germania a Berlino, ho una laurea tedesca e dal 2009 circa le cose sono molto peggiorate. Di lavori dignitosi neanche l'ombra. Pochissimi miei conoscenti hanno un lavoro. Solo minijobs a 400 eu o Hartz IV. Aggiungeteci l'assicurazione sanitaria obbligatoria a un minimo di 200 euro mensili per chi non ha reddito, e vi rendete conto che tutti i soldi che la Germania succhia al resto d'Europa tramite vanno solo alle banche, ben poco viene redistribuito. E' agghiacciante.

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  14. Direi che o si crede ai dati statistici -e che Dio ce la mandi buona- oppure non ci si crede affatto, né a quelli italici né agli esteri. D'altra parte, proprio lo scandalo del "Rapporto sulla povertá in Germania", edulcorato su ordine del Partito Liberale al Governo, dovrebbe aprire gli occhi anche ai più Anonimi che la Germania non é Marte.
    Io ho lavorato come portiere NOTTURNOe in un albergo del Palatinato, e -senti, senti- avevo un contratto come receptionist DIURNO, quindi percepivo 960 euri al mese e il mio datore di lavoro (tedesco, non italiano) risparmiava tutte le maggiorazioni notturne che avrebbe dovuto riconoscermi, oltre a farmi lavorare anche al weekend e nei festivi salvo pagarmeli come fossero lu-ve.
    Mi pare che il Sud Italia non sia allora cosí tanto lontano da Berlino come qualcuno pensa e dice.
    Per quanto riguarda il Welfare, in Italia esiste un SSN (Servizio Sanitario Nazionale), che é gratuito -per chi le tasse non é in grado di pagarle; in Germania non esiste al suo posto ci sono le assicurazioni private o obbligatorie: se hai un lavoro o una professione hai diritto alla assistenza sanitaria, altrimenti ciccia (o Hartz IV).
    Le riforme Hartz non dovrebbero essere interpretate come un ammortizzatore sociale, per il semplice fatto che non sono state progettate per questo scopo: sono un po' come l'Universitá in Italia, servono per tenere fuori dal mercato del lavoro un bel po' di persone e sono misure prive di alcuna funzione di inserimento, come dovrebbe avere una forma propria di ammortizzatore di questo tipo. Manca infatti un criterio di temporaneità, contiene invece quello di permanenza che qualche Anonimo ha elogiato, che perpetra la situazione di povertá, di dipendenza e di assistenzialismo, di esternalitá rispetto al mondo del lavoro. Sicut erat in votis, e a spese dei contribuenti ovviamente. Ossequi dalla Germania

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