venerdì 31 agosto 2018

Disoccupazione made in Germany: perché la Germania esporta disoccupazione in tutta Europa

A scriverlo non è una cellula di sovversivi dell'est ma il programma di informazione della ARD "Kontraste", la tv pubblica tedesca, andato in onda giovedì scorso. La Germania con la sua moderazione salariale esporta disoccupazione in tutta Europa: mentre in Francia e in Italia si chiudono le fabbriche, i metalmeccanici tedeschi lavorano per 12 euro lordi l'ora con un contratto interinale. Olaf Scholz non ha dubbi: un ministro delle finanze tedesco, anche se della SPD, resta un ministro delle finanze tedesco! Da Kontraste


La Germania, non a torto, viene considerata il "professorone". Ci piace molto ricordare al resto del mondo che gli accordi devono essere rispettati. Eppure la Germania è il "campione del mondo" nella violazione delle regole. Invece di assicurare una crescita salariale stabile e in linea con gli sviluppi della produttività, come concordato al momento dell'introduzione dell'euro, la Germania risparmia e lesina laddove è possibile. Il risultato: i prodotti tedeschi sono buoni - e soprattutto a buon mercato. I produttori stranieri, come i fornitori automobilistici francesi, sono sempre piu' sotto pressione. Un salario minimo troppo basso e investimenti statali molto contenuti nel nostro paese, hanno causato in Francia una perdita di posti di lavoro. A pagarne le conseguenze sono stati i lavoratori tedeschi a basso stipendio e un esercito crescente di disoccupati negli altri paesi dell'UE.

"I tedeschi sono molto cattivi". Il presidente americano Trump da mesi continua ad arrabbiarsi perché la Germania esporta negli Stati Uniti molte piu' merci di quante non ne importi. La sua rabbia questa settimana potrebbe crescere ancora visto che si è appena saputo che la Germania nel 2018 sarà un'altra volta di gran lunga il campione mondiale dell'export.

Secondo le previsioni la Germania raggiungerà quest'anno un enorme surplus di 264 miliardi di euro, di gran lunga davanti al Giappone. Le partite correnti degli Stati Uniti al contrario mostreranno un enorme deficit di circa 371 miliardi di euro.

Non c'è solo Trump ad essere irritato, anche fra i nostri vicini di casa in Europa c'è molta rabbia. Ma le vittime della nostra politica dell'export sono anche nel nostro paese.

Daniel Grüneke, dalla Germania del Nord, meccanico industriale e lavoratore interinale. Per il suo lavoro riceve un basso stipendio - come accade ad un quinto di tutti i lavoratori dipendenti del nostro paese.

Grüneke: "io non voglio diventare ricco, voglio solo vivere bene e in maniera ragionevole, con un po' di sicurezza e una prospettiva per i miei figli".

Patrice Bertuzzi, invece è francese, anche lui è un meccanico industriale e senza lavoro. Come 2.5 milioni di francesi. Lui e i suoi colleghi  hanno suscitato scalpore quando un anno fa hanno minacciato di far saltare in aria la loro fabbrica - se questa fosse stata chiusa.

Patrice Bertuzzi davanti alla sua ex-fabbrica: "la battaglia ci ha uniti. Tornare qui dopo essere stato licenziato è molto difficile. Non succede quasi piu' nulla qui, prima i camion uscivano ed entravano uno dietro l'altro".

Il disoccupato francese Patrice Bertuzzi e il tedesco Daniel Grüneke con il suo basso salario sono entrambi vittime della politica economica tedesca: i bassi salari tedeschi hanno reso i nostri prodotti economici - anche per questo si vendono molto bene in tutto il mondo. E cosi' anno dopo anno siamo noi ad essere i campioni del mondo dell'export.

Il Tagesschau titola: "le merci tedesche all'estero richieste come non era mai accaduto prima", "eccedenza nella bilancia commerciale", oppure "la Germania da molti anni esporta piu' di quanto non importi".

Con i suoi giganteschi avanzi commerciali la Germania mette a repentaglio la stabilità dell'intera economia globale, critica duramente il direttore del FMI.

Il Prof. Horn, economista e direttore dell'Institut für Makroökonomie und Konjunkturforschung va oltre e aggiunge: la Germania sta distruggendo l'industria dei nostri vicini europei.

Per il prof. Horn "il vero prezzo dell'export tedesco, date le sue dimensioni, è stato il fallimento di molte industrie negli altri paesi oppure una produzione al di sotto della loro capacità. E in questo modo è cresciuta anche la disoccupazione. La strategia complessiva tedesca è stata realizzata a spese degli altri paesi".

Lo mostrano le cifre: dall'inizio del 2000 la Germania ha aumentato enormemente la sua produzione industriale - perché si esporta sempre di piu'.

Patrice Bertuzzi ha dovuto sperimentare questo processo doloroso in prima persona

Nonostante le proteste spettacolari, anche la sua fabbrica, un fornitore dell'industria automobilistica, è stata in gran parte chiusa. Lo stabilimento c'è ancora, ma due terzi degli occupati sono stati licenziati oppure cercano un nuovo lavoro.

Un altro operaio: "noi non siamo l'unica fabbrica ad aver chiuso. Ci sono molte chiusure di fabbriche. E lo stato sta a guardare".

"Sto ancora cercando lavoro, ma vedo nero per il futuro"

"In Germania le persone lavorano per niente. Credo che sia per questo motivo che la Germania sta espandendo la propria industria".

E la Francia resta a bocca asciutta: anche nei prodotti tradizionalmente francesi, come le scarpe o il formaggio, la Germania esporta ormai piu' dei francesi - perché i campioni mondiali dell'export, i tedeschi, da molti  anni  ormai giocano in maniera fallosa.

Ad iniziare il gioco scorretto è stato Gerhard Schröder con l'introduzione di Hartz IV, del lavoro interinale e dei contratti a tempo determinato.

Da allora per quasi la metà degli occupati i salari reali sono scesi. E il settore dei bassi salari è cresciuto piu' che in qualsiasi altro paese della zona euro raggiungendo circa il 20% di tutti i dipendenti.

In tal modo la Germania sta violando una regola che i paesi dell'eurozona si sono impegnati a rispettare al momento dell'introduzione dell'euro: ogni paese deve fare in modo che i salari aumentino in linea con la crescita della produttività. Ma la Germania ha ottenuto un vantaggio ingiusto: l'andamento salariale è rimasto al di sotto degli obiettivi dell'UE.

La Francia al contrario si è sempre attenuta alle regole della moneta unica e ha aumentato i salari in maniera corrispondente.

Una differenza salariale evidente fino ad oggi. E cio' rende le merci francesi piu' costose - e quelle tedesche relativamente piu' economiche. Cosi' da noi con l'aumento dell'export è cresciuta l'occupazione - in Francia è aumentata la disoccupazione. 

La stessa cosa è accaduta ad un altro nostro vicino europeo: l'Italia, il secondo paese manifatturiero d'Europa, anch'esso dalla parte dei perdenti.

Prof. Horn: "con lo sviluppo salariale che abbiamo avuto, la macchina tedesca era molto piu' economica rispetto a quella italiana o anche francese. Il risultato: gli americani ad esempio hanno acquistato macchine tedesche e non italiane. E questo naturalmente ha delle conseguenze su quello che viene prodotto nei singoli paesi. In Germania si producono le macchine, in Italia no".

Quanti posti di lavoro sono stati colpiti? Per la Francia, il direttore dell'istituto statale francese per la ricerca sul ciclo economico ha calcolato per la prima volta questo dato: solo in Francia circa 400.000 posti di lavoro!

Xavier Ragot, dell'Istituto francese per la ricerca sul ciclo economico: "prendiamo questa divergenza dei salari, si puo' calcolare che la moderazione salariale tedesca è costata alla Francia delle quote di mercato, nell'ordine di 400.000 posti di lavoro. Un tale surplus a lungo andare non è accettabile".

Ma le critiche da molti anni rimbalzano addosso alla Cancelliera: il presidente americano Obama piu' volte ha cercato di farglielo capire, anche l'italiano Renzi, il capo del FMI Lagarde - ora è Trump a minacciare la Germania - con i dazi, anche sulle auto tedesche.

Trump: "non è possibile avere un deficit della bilancia commerciale di 151 miliardi di dollari. Lo ridurremo, faremo in modo che la situazione torni ad essere giusta".

Perfino il presidente francese Macron, a ragione, ha puntato il dito verso Angela Merkel. Macron: "in Germania non puo' esserci un costante feticismo per il bilancio pubblico e le eccedenze commerciali - che sono realizzati sempre a scapito degli altri".

Il conto lo hanno già pagato Patrice Bertuzzi e i suoi colleghi. Ora stanno facendo un training su come scrivere le candidature per posti di lavoro che purtroppo non esistono piu'.

E il conto lo pagano anche i lavoratori tedeschi, come il meccanico industriale Daniel Grüneke - con i suoi 12.5 euro lordi all'ora per un contratto interinale.

Daniel Grüneke: "è davvero cinico che uno partecipi a questo boom delle esportazioni e poi non possa averne niente. Questa è la follia dell'intera storia".

La Commissione europea sta cercando delle soluzioni che garantiscano posti di lavoro in Germania e maggiore prosperità per tutti. Al Prof. Horn hanno commissionato uno studio sul tema.

Gustav Horn: "il risultato di fondo è che i nostri enormi avanzi commerciali possono essere ridotti solo con una strategia combinata. Si tratta di combinare insieme un deciso aumento dei salari e maggiori investimenti statali, che insieme faranno in modo che alla fine ci siano molte piu' importazioni e quindi un surplus commerciale notevolmente inferiore".

Perchè gli investimenti pubblici creano nuovi posti di lavoro e l'economia interna ne esce rafforzata. Tutti ne avrebbero vantaggi: le ferrovie sono obsolete, le città soffocano nel traffico, le scuole cadono a pezzi, mancano posti nelle scuole materne, insegnanti, educatori, etc.

Per anni il ministro delle finanze della CDU Schäuble è stato il maestro del risparmio nazionale e si è distinto per lo "Schwarze Null". Chi aveva fatto affidamento sul nuovo ministro delle finanze della SPD Olaf Scholz è rimasto deluso, anche lui infatti ha annunciato: lo Schwarze Null resta Schwarze Null.

Olaf Scholz (SPD), il Ministro delle Finanze, il 22 marzo di quest'anno ha detto: "l'ho detto ovunque in Europa: un ministro delle finanze tedesco resta un ministro delle finanze tedesco, non importa quale sia la sua tessera di partito e io credo che il messaggio sia arrivato correttamente".

E cosi' ogni giorno la Germania mette a rischio la coesione dell'UE.

Il video completo della trasmissione:

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10 commenti:

  1. Qui leggo sempre ottimi articoli. Per quanto riguarda l' "egoismo" della Germania, non credo di dire una gran novità, sta nel voler competere nel gioco della globalizzazione, con i cosiddetti paesi emergenti. L'esistenza della UE stessa sarebbe inspiegabile altrimenti. Quindi, vedrei meglio l'allargare la visuale al mondo intero, piuttosto che alla sola UE. La Germania risucchia a sè l'economia dei partner europei, non solo per egoismo, ma soprattutto per giungere ad uno scopo politico: gli USE. Ed è per lo stesso motivo che la maggior parte dei governi sostenitori della UE, fingono di nulla, oppure denunciano, ma poi non fanno niente di concreto. Perchè anch'essi tendono allo stesso obbiettivo, e la Germania è in Europa, la nazione guida. In ogni caso nemmeno la Germania è sulla cima della piramide. Lo si è visto benissimo dopo l'elezione di Trump quando una Merkel sconsolata implorava gli USA di non lasciarla sola.

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  2. non alzeranno mai i salari in germania.
    Semplicemente riversano in maggior supporto statale, avranno piu' servizi.
    Avranno bassi salari e lo stato ottimizzato con mille servizi

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  3. Uno non finisce di imprecare che arrivano i dati di Eurostat che sanciscono il contrario! :)

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    1. https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Proportion_of_low-wage_earners_in_EU_Member_States,_%25,_2014_V3.png

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    2. ??? Credo tu abbia sbagliato interlocutore, soggetto e complemento oggetto.

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    3. Dati eurostat (2014) certificano che la Germania è il paese tra i primi per lavoratori a basso reddito. Aspettiamo dati più recenti...

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    4. L'articolo parla della tesi che la Germania esporti disoccupazione (mentre i dati la smentiscono categoricamente) e tu tiri in ballo dati sul reddito, tra l'altro senza conoscerne il significato e come questa statistica viene redatta. Non serve che aspetti dati più recenti, te lo confermo che anche oggi la Germania occupa le prime posizioni in quella particolare statistica ma se non ne conosci il contesto ed il significato ritengo inutile discuterne.

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    5. Che sia inutile discutere con te lo so per certo. Del resto se neghi il rapporto tra disoccupazione e salari (wages) non credo che la questione possa essere affrontata in termini economici. Del resto se ritieni che per svalutare sia necessario avere le disponibilità finanziarie e che -altro nemorabile post- alla famiglia media itaiaiana sia sufficiente un reddito i 1100 mensili per vivere dignitosamente è chiaro quale possa essere il livello del dibattito. Ps non so se ti sei accorto ma son tre anni almeno che draghi va ripetendo di alzare i salari e certo il suo invito non si riferisce ai paesi che già hanno problemi di competitività

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  4. Hans Olaf Henkel ( ex Presidente Federazioni Industrie tedesche ) :" l'Italia era per noi un concorrente formidabile senza € perche' i vostri politici potevano svalutare la moneta e i prodotti italiani erano imbattibili. L'€ ha legato le mani alla vostra economia e vi ha fatto sprofondare nei debiti, l'Italia e' la vera bomba a orologeria per l'UE ". Queste le parole di chi ne capisce come anche del Premio Nobel Stieglitz altro che lo spara fregnacce-cazzaro Cocucci faccia da ebete !!!!! ;)
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. L'hai letto su Cronaca Vera? L'Italia non ha mai operato svalutazioni, non avevano le possibilità finanziarie. Semmai è stato il mercato a deprezzare o svalutare la lira rispetto al marco e altre valute in funzione del deficit delle partite correnti.

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