venerdì 21 settembre 2018

La svolta a destra e la risorsa più scarsa

Sembra una banalità eppure nel clima di conformismo che domina il dibattito tedesco sui migranti nessuno ne parla: nelle regioni rurali dell'est e della Germania centrale da molti anni e in quasi tutte le fasce di età c'è un forte squilibrio demografico caratterizzato da un eccesso di uomini rispetto al numero di donne. Se poi il governo di Berlino nel giro di un paio di anni fa entrare in Germania piu' di un milione e mezzo di profughi e migranti composti in larga parte da individui di sesso maschile il risultato finale non dovrebbe sorprendere piu' di tanto. Der Freitag, testata liberal e cosmopolita, propone una riflessione sul tema. Da Der Freitag


(...) Dal Mecklenburg-Vorpommern fino al sud della Sassonia c'è un forte eccesso di uomini e questa situazione dura da quasi 30 anni. Nessun'altra regione in Europa è cosi' dominata dagli uomini come accade alle zone rurali della Germania dell'est. Il fenomeno non è nuovo - eppure poco presente nel dibattito sulle ragioni del rafforzamento della destra.

Cosa è successo dopo il 1989

Subito dopo la caduta del muro i rapporti fra i generi erano ancora in equilibrio, tra il 1990 e il 1995 tuttavia si verifica un vero e proprio esodo di giovani donne dall'est verso l'ovest. Secondo uno studio del 2007 dell'Institut für Bevölkerung und Entwicklung di Berlino, dal 1991 in poi a lasciare i nuovi Laender dell'est sono per due terzi donne. Il risultato: nel 2004 nei Laender dell'est nella fascia di età tra i 22 ei 32 anni c'erano meno di 90 donne ogni 100 uomini. Alcune regioni sono più maschili di altre: a Parchim nel Mecklenburg-Vorpommern ogni quattro giovani uomini ci sono solo tre giovani donne. Nel comune di Weißkessel nel distretto di Görlitz ogni 100 uomini ci sono solo 56 donne. Il più grande deficit femminile nel 2009 lo registrava la comunità di Schönbeck nel Mecklenburg-Strelitz con 17 uomini e nemmeno una donna in età compresa tra 20 e 24 anni.

L'est è quindi maschile, ma non solo quello. Anche le regioni più rurali della Bassa Sassonia, del Baden-Württemberg e della Baviera mostrano un surplus maschile. Nella Bassa Baviera si parla addirittura di "condizioni cinesi". Dove sono tutte le donne? La mappa della distribuzione di genere in Germania lo mostra chiaramente: nelle grandi città. Ad Amburgo, Monaco, Colonia o Berlino, ogni 100 donne ci sono tra i 93 e i 96 uomini.

Sovrapponendo la mappa della distribuzione di genere alla mappa degli elettori di AfD, la copertura in gran parte coincide: maggiore è il rapporto fra il numero di uomini e donne in una determinata regione, maggiore sarà la percentuale di voti presi da AfD. Che forma assume questa relazione? Gli studi sull'eccesso di uomini forniscono alcune risposte, ad esempio in rapporto alla sensazione di ingiustizia. Mentre nelle regioni dell'est il 20,8% degli uomini senza una partner ritiene di essere vittima di ingiustizia sociale, fra gli uomini in una relazione solo il 15% dichiara di essere insoddisfatto nella stessa misura, secondo i dati dell'Institut für Bevölkerung und Entwicklung.

L'autrice di uno studio del 2016 sull'emigrazione delle donne realizzato presso l'Università di Scienze Applicate di Zittau/Görlitz, Julia Gabler, evidenzia gli effetti sulla società civile causati da una carenza di donne: "nelle aree con una evidente mancanza di donne viene meno l'impegno civico", secondo la Gabler. Gli studi evidenziano inoltre una relazione indiretta tra eccesso di uomini e criminalità": cresce laddove il tasso di disoccupazione degli uomini sotto i 30 anni è alto - e dove ci sono molti nuclei composti da una sola persona.

Anche gli sviluppi nel mondo del lavoro giocano un ruolo nell'emigrazione femminile e nella crisi maschile: mentre vengono eliminate o "alleggerite" dalla radicale deindustrializzazione di intere regioni o dalla digitalizzazione le occupazioni in cui la forza del corpo maschile svolge un ruolo importante, nel settore dei servizi si creano di continuo nuovi posti di lavoro in cui per lo piu' sono impiegate le donne - e che si trovano soprattutto nelle città. Le donne si spostano in altre regioni, gli uomini restano fermi in provincia e svalutati.

I diversi livelli di istruzione hanno poi l'effetto di un acceleratore. Secondo lo studio dell'Institut für Bevölkerung und Entwicklung di Berlino, le donne laureate in media hanno delle qualifiche scolastiche decisamente migliori. A Löbau-Zittau ad esempio le donne sono solo il 35% di tutti i diplomati nelle scuole professionali, ma sono invece il 61% fra i diplomati nei licei. Julia Gabler giunge alla stessa conclusione: la ricerca di un guadagno piu' alto, un livello di istruzione superiore e la ricerca di condizioni di vita adeguate sarebbero le motivazioni principali delll'emigrazione femminile verso le città.

La paura dello straniero

Osservando questo sviluppo dalla prospettiva degli uomini rimasti nelle regioni di origine, i riflessi patriarcali e anti-femministi non possono essere certo giustificati, ma almeno spiegati. Perché alcuni uomini nelle regioni dell'est temono che "lo straniero" possa portasi via "le loro donne" - anche se i migranti sono solo fra il 3 e il 6% della popolazione? Forse bisogna pensare "allo straniero" in modo diverso. Prima era l'occidente ad attrarre le donne, ora a farlo sono le città cosmopolite con le loro offerte educative, di lavoro e culturali. Lo straniero: il cosmopolita (...)

La mancanza di donne in provincia non puo' essere certo l'unica causa della crescita della destra. Non si puo' spiegare allora perché i neo-nazisti a Dortmund sono così forti. Inoltre, anche nella Germania dell'Est non tutti gli uomini senza una partner votano per AfD. Tuttavia non si può negare una relazione fra una certa mascolinità tossica, la cultura patriarcale e il voto a destra. Cosa potrebbe fare la politica per combattere le cause del voto a destra in provincia? Invece di mettere al centro le preoccupazioni degli uomini patriarcali, ad esempio, si potrebbe favorire un ambiente maggiormente orientato alle donne con una redistribuzione decentralizzata delle scienze umane e sociali, ad esempio: le città universitarie Greifswald, Jena, Potsdam, Lipsia e Erfurt hanno un forte surplus femminile. Le infrastrutture potrebbero essere ampliate e anche nelle piccole città si potrebbe promuovere un'adeguata offerta culturale per le donne. La cultura patriarcale tradizionale dello Stammtisch, tuttavia contribuisce a perpetuare l'emigrazione delle donne. E se non ci sono più donne, che ne sarà del coniglio - e che ne sarà di quell'uomo che cosi' volentieri va a caccia di conigli?


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5 commenti:

  1. Chi disse donna, disse danno, disse la rovina del lu monnu(mondo).


    basti pensare a elena di Troia.


    https://www.youtube.com/watch?v=YW376rLx6ps

    p.s.: mi andava di trollare un po =)


    Tizio Fittizio

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    1. Anche il trolleggio ha una sua dignità, è una forma di resistenza, per questo non viene bannato

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    2. hai ragione.

      e tutto sommato nel mio irridere non sono andato poi cosi tanto fuori tema.

      come dimostra l'articolo che hai tradotto,
      esiste una certa relazione tra estremismo di destra e le donne

      è recentissima la storia del ministro norvegese xenofobo Sandberg che si fidanza con un immigrata iraniana e viene costretto a dimettersi...

      o le piu banali vecchie polemiche di cecilia strada.
      http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2018/02/16/AC20KrKB-sacrifica_risposta_fascisti.shtml

      http://www.ilgiornale.it/news/cronache/macerata-cattivo-gusto-degli-antifascisti-1493418.html


      Tizio Fittizio

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    3. Diciamo che sarei sorpreso se la competizione per una risorsa scarsa in qualche modo non influenzasse il comportamento di voto in aree del paese che da un punto di vista puramente numerico sono già particolarmente svantaggiate, mi sembra addirittura banale, come ho scritto nel post. Non saprei dire se è la ragione principale del successo di AfD nell'est, tuttavia credo abbia un ruolo importante, basta vedere cosa è successo dopo la famosa notte di Capodanno a Colonia.

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  2. Ieri sera su La7 hanno fatto vedere il Somaliland regione poverissima della Somalia, servirebbe il ritorno a un sano imperialismo. Noi italiani potremmo per esempio ( in cambio dello status di colonia �� ) donargli migliaia di serre ultra-tecnologiche inventate a Napoli che senza suolo producono frutta e verdura come fanno certe serre idroponiche nippo-USA ma la serra napoletana produce in quantita' industriale al contrario di quelle nippo-USA ed e' gia' stata brevettata��da Luigi d'Aquino e la sua squadra. Bisogna ricordarsi poi che esiste gia' un imperialismo non ufficiale come quello cinese o francese ad esempio la Francia prende l'uranio dal Niger e lascia le briciole. Meglio un imperialismo ufficiale ma che aiuta-prende ma da' anche qualcosa in cambio rispetto a un imperialismo non ufficiale che toglie tutto senza dare nulla in cambio��!!!!!
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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