Il leader dei Verdi Rober Habeck e il presidente della potente confederazione sindacale tedesca DGB, Reiner Hoffmann, sulla FAZ ci spiegano perché nei prossimi anni la Germania non dovrà risparmiare, come ha fatto nello scorso decennio, ma dovrà invece spendere di piu' per rinnovare le infrastrutture e migliorare le condizioni dei lavoratori. Siamo all'inizio di una importante campagna elettorale, e data la difficoltà del periodo, la crisi economica e l'aumento della disoccupazione, non è da escludere una svolta elettorale a sinistra con la possibilità di formare, per la prima volta nella storia, una coalizione rosso-rosso-verde (SPD, Linke, Verdi). Dalla FAZ.net Rober Habeck e Reiner Hoffmann
Robert Habeck |
Se la Germania intende restare un buon paese, allora dovrà cambiare. Dovrà avere un'economia maggiormente orientata all'ecologia e redistribuire la sua ricchezza in modo più equo. Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, abbiamo bisogno di una politica diversa, una politica nuova: una politica che non solo reagisca alla crisi causata dal Coronavirus, ma che sappia tenere sotto lo stesso tetto, la lotta contro la crisi e la ristrutturazione sociale ed ecologica del Paese.
A tal fine dobbiamo prima di tutto superare la crisi causata dal Coronavirus, crisi che ci ha colpito in maniera molto dura sia socialmente che economicamente. In secondo luogo, la strada da seguire è quella della neutralità climatica, in modo che l'economia possa restare forte e continui ad offrire dei buoni posti di lavoro. Ciò richiederà degli investimenti importanti - nella produzione delle energie rinnovabili, nei trasporti, nella ristrutturazione dell'industria e dell'agricoltura, nella ricerca e nell'innovazione e nella competitività dell'Europa. In terzo luogo, la crisi causata dal Coronavirus nel nostro Paese ha aggravato le disuguaglianze sociali. E se queste già prima della pandemia erano un problema sociale molto importante, ora a maggior ragione sarà necessaria una risposta ancora piu' forte.
Questi importanti compiti riporteranno in Germania, proprio nell'anno elettorale 2021, un dibattito che per molto tempo non abbiamo più avuto: si tratta del giusto equilibrio tra austerità e investimenti, tra tasse e giustizia. Anche se questi temi sono fra loro intrecciati, sono necessarie delle risposte specifiche.
Il pareggio di bilancio è economicamente e politicamente sbagliato
Combattere la pandemia e le sue conseguenze è indubbiamente costoso. Ma la società nel suo complesso dovrà pagare un prezzo molto più alto se lo Stato non dovesse dare fondo alle sue riserve, nell'ordine di diversi miliardi di euro. È comprensibile che le persone restino perplesse quando sentono quale sarà la somma in gioco. Il rapporto debito/PIL dello Stato tedesco, infatti, in un anno passerà da meno del 60%, probabilmente a più del 70%. Ci si chiede quindi, chi sarà a pagare il conto per tutto questo debito? Per rassicurare gli elettori il governo tedesco a partire dal 2022 ha dichiarato di contare su di un rapido rimborso del debito e su di un rapido ritorno alla disciplina del pareggio di bilancio. Ma entrambi questi propositi sono economicamente e politicamente sbagliati.
Quando si risparmia nel mezzo di una crisi economica, la situazione peggiora. Se tutti risparmiano, in altre parole, se si spende troppo poco, cresce la disoccupazione e si formano nuove crisi economiche. Avremmo dovuto imparare la lezione dalla crisi finanziaria e dalla crisi dell'euro: a causa delle politiche di austerità applicate all'epoca, molte persone hanno perso il lavoro e i mezzi di sussistenza, si è data così una forte spinta al populismo, ma la responsabilità non è stata delle politiche di allentamento fiscale.
Per classificare l'attuale livello di indebitamento, non è l'importo assoluto dei prestiti ad essere significativo, ma il loro rapporto con la capacità di produrre ricchezza del Paese. La Germania è un paese economicamente molto, molto efficiente. Di conseguenza, la questione non è tanto quanto sarà alto il rapporto debito/PIL, piuttosto se saremo in grado di affrontare i grandi compiti di questo decennio.
Reiner Hoffmann |
Condizioni ottimali per gli investimenti
I tassi d'interesse, inoltre, sono rimasti estremamente bassi o addirittura negativi per molti anni e lo rimarranno anche nel prossimo futuro, il governo in pratica non sta spendendo nulla per prendere denaro in prestito. I titoli di Stato tedeschi sono molto richiesti in quanto rappresentano una garanzia. Dato che la Germania è la più grande economia dell'eurozona, le banche e le compagnie di assicurazione devono detenere obbligazioni tedesche come garanzia, mentre i paesi del mondo investono in esse le loro riserve valutarie in euro.
Le condizioni per fare investimenti sono ideali. Se si possono prendere soldi in prestito a tasso zero, è necessario utilizzare questi prestiti per investire, permettendo così all'economia di prosperare nel post-crisi, di creare nuovi posti di lavoro incamerando piu' tasse, in questo modo avremo una riduzione del debito. Cosi' sono andate le cose dopo la crisi finanziaria, dalla quale la Germania è uscita con un rapporto debito/PIL dell'82%. Nel 2012-2019 il rapporto debito/PIL (l'ammontare di debito misurato in rapporto al PIL) è sceso al di sotto del 60%. Gran parte di ciò è dovuto all'aumento del PIL, solo una piccola parte alla riduzione del debito.
Anche prima della crisi causata dal Coronavirus, la Germania non stava investendo abbastanza. Secondo un'indagine della KfW, l'arretrato degli investimenti nei comuni tedeschi - ponti non rinnovati, scuole, piscine all'aperto da ristrutturare - ammonta a 147 miliardi di euro. Servono anche importanti investimenti per la ristrutturazione in chiave ecologica dell'economia. Sì, senza dubbio dobbiamo risparmiare drasticamente, soprattutto in termini di CO2. Non tutti gli investimenti pertanto sono buoni, non abbiamo però necessariamente bisogno di ogni tipo di crescita. Con il programma europeo di investimenti Green New Deal e la tassonomia sviluppata in Europa, sono stati individuati dei criteri con i quali gestire la crescita in senso ecologico. Il motto sarà, "meno del vecchio, più del nuovo" .
Prorogare i termini di rimborso dei prestiti
Alla trasformazione dell'economia è legata la lotta per il ruolo dell'Europa nel nuovo ordine mondiale. L'Europa rischia di diventare tecnologicamente, industrialmente e quindi politicamente dipendente. Se vorrà essere un attore forte, avrà invece bisogno di una politica finanziaria comune e sostenibile.
Se si prende sul serio questa analisi, allora si devono trarre delle conclusioni diverse da quelle della Grande coalizione. In primo luogo i termini di rimborso dei prestiti contratti a causa del coronavirus dovranno essere notevolmente prolungati. In secondo luogo, dovremmo riformare il Patto di stabilità e crescita a livello europeo e il pareggio di bilancio in Germania. L'Unione Economica e Monetaria Europea richiede un coordinamento comune e regole comuni sui tetti massimi alla spesa pubblica. Ma se queste regole ci stanno troppo strette e non hanno alcun senso economico e impediscono ciò che sarebbe politicamente necessario, dovranno essere cambiate. Il pareggio di bilancio dovrà essere integrato da una regola in favore degli investimenti pubblici.
Il fatto che negli ultimi anni la Germania sia rimasta politicamente più stabile rispetto a molti dei paesi europei nostri vicini è dovuto anche al fatto che il governo tedesco ha speso molti soldi. In effetti, possiamo considerare un mito il fatto che la grande coalizione sia stata particolarmente frugale. La spesa federale, esclusi gli interessi, tra il 2012 e il 2019 è aumentata di quasi il 25%. In Italia, nello stesso periodo, la spesa pubblica è aumentata di appena il 10%. Il fatto che il debito pubblico tedesco sia comunque diminuito è dovuto al fatto che i tassi d'interesse sono diminuiti e il gettito fiscale e il gettito della previdenza sociale sono cresciuti più rapidamente della spesa per via della crescita economica. Se il governo tedesco negli ultimi mesi del suo mandato imponesse alla Germania un corso di austerità che non ha mai applicato a se stessa, sarebbe uno scherzo della storia.
Lotta alle frodi fiscali, tassare le grandi società
Quando si tratta di come affrontare il problema dei prestiti indotti dal coronavirus, tuttavia, anche la sinistra politica rischia di rimanere invischiata in una contraddizione. Quando suggerisce che i prestiti dovrebbero essere rimborsati tramite delle nuove tasse o dei prelievi - un nuovo Soli, o una nuova tassa patrimoniale - sostiene implicitamente che i prestiti siano un problema. Certamente la Germania ha bisogno di un sistema fiscale più equo. Ma non per finanziare gli investimenti o per superare il coronavirus, ma per affrontare il terzo grande compito descritto sopra: risolvere il problema dell'ingiustizia sociale in Germania. Questo è già una ragione di per sé.
Tassare le transazioni finanziarie e i profitti delle aziende digitali, combattere le frodi fiscali - questi sono gli obiettivi da mettere in cima all'agenda della giustizia sociale. Se ciò non dovesse avvenire, ogni tassa e ogni aumento delle tasse sarà un incentivo all'evasione fiscale. Non al culmine della crisi economica, ma non appena la ripresa economica sarà di nuovo stabile, i redditi piu' alti dovranno pagare imposte piu' alte e le grandi fortune dovranno essere nuovamente tassate. In cambio, si dovrà dare sollievo a chi ha un reddito basso e normale. Per ridurre l'area dei bassi salari, è necessario aumentare il salario minimo e i ampliare l'applicazione dei contratti collettivi, in questo modo anche la coesione sociale e la fiducia nella comunità potranno crescere. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno affinché gli importanti e necessari cambiamenti possano avere successo.