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mercoledì 6 marzo 2013

L'ultimo tango di Parigi


André Kühnlenz, ex redattore del Financial Times Deutschland, si chiede fino a quando i tedeschi potranno continuare a finanziare i  giganteschi disavanzi commerciali dei francesi. Siamo all'ultimo giro di tango? Da weitwinkelsubjektiv.com
Partite correnti tedesche verso la Francia e verso l'Eurozona.
E' davvero degno di nota. Quasi tutta l'Europa ha ridotto le importazioni dalla Germania - a causa della recessione e della mancanza di finanziamenti dall'estero. Ma c'è ancora un paese in Eurolandia dove i consumatori e le aziende non ne vogliono sapere della crisi: la Francia. I nostri resistenti vicini continuano a comprare a debito auto tedesche e macchinari come se nella zona Euro non ci fosse mai stata una crisi.

I francesi contribuiscono ancora alla mini crescita tedesca. Ma per quanto tempo potrà continuare? Nei giorni scorsi si sono fatte sempre piu' forti le voci dalla Germania che esortavano Parigi a raggiungere gli obiettivi di bilancio fissati per quest'anno. Apparentemente si tratta di rafforzare la credibilità delle severe regole di bilancio del patto di stabilità e crescita. Ma dietro non c'è forse un'altra strategia?

Se guardiamo alle partite correnti della Germania con il resto dei paesi Euro, si potrebbe immaginare che gli squilibri delle partite correnti dovranno scomparire completamente. Se il mercato non effettua piu' trasferimenti di risparmio fra i diversi paesi, scompare il pericolo che prima o poi debba intervenire il contribuente tedesco. Dopo tutto, l'Unione di trasferimento dopo l'Unione dell'inflazione è da sempre l'incubo peggiore dei tedeschi.

Sembra che nel nostro paese non si debbano temere le conseguenze di questo processo.  Lo mostra il modo in cui senza timore il resto del mondo - soprattutto gli USA - continuano ad acquistare i nostri prodotti a debito. Percio' i tedeschi, dopo un momento di difficoltà in inverno, potranno di nuovo ricominciare a pensare di essere un'isola di tranquillità risparmiata dalla recessione nell'Eurozona.

Manca solo la Francia come ultimo anello della catena - se anche i francesi cadono, potrebbero essere soddisfatte tutte le condizioni per una unione fiscale, si potrebbe pensare. Se anche loro finiranno in questa situazione, dipenderà dal credito che riceveranno dall'estero. Sarebbe molto efficace in questo senso un piccolo momento di panico sui mercati che allontani il nostro vicino dai creditori internazionali. Ma i partner tedeschi nel tango non saranno cosi' cinici - oppure no?

domenica 10 febbraio 2013

La Germania si emancipa dall'Eurozona


I dati sulla bilancia commerciale del 2012 mostrano un sostanziale pareggio con l'Eurozona, l'export verso l'unione monetaria scende al 37.4 % del totale. Forte crescita delle esportazioni verso i paesi non EU, resta intatto il gigantesco avanzo commerciale. Destatis.de 
Nel 2012 la Germania ha esportato merci per un valore di 1097,4 miliardi di Euro e importato merci per un valore di 909,2 miliardi di Euro. Secondo i dati  dell'ufficio statistico (Destatis) nel 2012, rispetto all'anno da record 2011, le esportazioni sono cresciute del 3.4% e le importazioni dello 0.7%.

Il saldo commerciale del 2012 è stato il secondo piu' alto di sempre dall'avvio delle rilevazioni statitistiche del 1950, pari a 188.1 miliardi di Euro. Nel 2011 il saldo commerciale estero era stato positivo per 158.7 miliardi di euro. L'avanzo piu' grande di sempre è stato raggiunto nel 2007 con un valore di 195.3 miliardi di Euro.

Insieme al saldo della bilancia dei servizi (-6.7 miliardi), dei redditi da capitale e da lavoro ( + 51.8 miliardi), dei trasferimenti correnti (37.1 miliardi di euro), e il completamento del commercio estero ( -29.2 miliardi di Euro) - secondo i calcoli preliminari della Bundesbank - le partite correnti nel 2012 sono state positive per 166.9 miliardi di Euro. Nel 2011 le partite correnti tedesche erano state positive per 147.2 miliardi di Euro.

Nel 2012 sono state esportate verso i paesi EU merci per un valore di 625.7 miliardi di Euro e acquistate merci per un valore di 577,1 milardi di Euro. Rispetto al 2011 le spedizioni verso i paesi EU sono scese dello 0.3 %, mentre le importazioni  da questi paesi sono cresciute dello 0.9 %. Nei paesi dell'Eurozona nel 2012 sono state esportate merci per un valore di 411.9 miliardi di Euro (-2.1%) e importate merci per 404.2 miliardi di Euro (+0.7%). Nei paesi EU che non appartengono alla zona Euro, sono state spedite merci per un valore di 213.8 miliardi di Euro (+3.3%) e importate merci per un valore di 172.9 miliardi di Euro (+1.4 %). Nei paesi non EU (paesi terzi) nel 2012 sono state esportate merci per 471.7 miliardi di Euro e importate merci per un valore di 332,1 miliardi di Euro.

Nel 2012, rispetto all'anno precedente, l'export verso i paesi terzi è cresciuto dell'8.8% e l'import dello 0.4%.