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mercoledì 20 giugno 2018

Cosa dicono le statistiche tedesche sulla criminalità fra i richiedenti asilo?

Trump accusa il governo tedesco di falsificare i dati sulla criminalità fra i migranti, è possibile, e non è certo il solo a pensarlo. Tuttavia vale la pena dare un'occhiata ai dati ufficiali presentati dal Ministero dell'Interno tedesco ad inizio maggio in merito alla criminalità fra i richiedenti asilo (Zuwanderer), vale a dire circa 1.6 milioni di persone in cerca di protezione, poco meno del 2% della popolazione complessiva. Anche i dati del ministero tuttavia evidenziano una forte crescita della criminalità, soprattutto rispetto al 2014, l'ultimo anno prima degli arrivi di massa. Il rapporto completo è disponibile qui. Ne parla Epoch Times



"La Germania sicura come non accadeva da 25 anni!", cosi' ripeteva con entusiasmo il coro mediatico quando ad inizio maggio il Ministro degli interni Horst Seehofer ha presentato le statistiche sulla criminalità (Polizeiliche Kriminalstatistik, PKS), lamentandosi allo stesso tempo del fatto che stranamente l'ingenuo cittadino tedesco si era fatto un'altra impressione.

Cio' di cui i summenzionati media a titolo precauzionale non hanno voluto parlare è stato invece pubblicato nel "Rapporto federale 2017 sulla criminalità nel contesto della migrazione". Il tentativo di non parlare dei contenuti del rapporto aveva naturalmente dei buoni motivi: la statistica mostra ancora una volta l'aumento della criminalità fra i richiedenti asilo a partire dal 2014 (attualmente in Germania ci sono 1.6 milioni di persone catalogate come richiedenti asilo, rifugiati riconosciuti o persone tollerate), vale a dire l'anno prima che il governo Merkel aprisse le frontiere per tutti.

Nel complesso, rispetto all'anno precedente, la proporzione dei reati commessi da questo gruppo è rimasta costante, ammonta tuttavia ad uno sbalorditivo 9.3% di tutti i reati risolti. Considerando una quota sulla popolazione complessiva inferiore al 2%, questo già di per sé solleva delle questioni (in particolar modo rispetto allo slogan ripetuto ad oltranza secondo il quale "i rifugiati non sarebbero piu' criminali dei residenti"). Piu' interessante tuttavia è il confronto con l'anno 2014, nei confronti del quale si registra un aumento del 252% ed una crescita da 115.000 a 290.00 dei reati commessi.


Ancora piu' drammatico è l'aumento nell'ambito della criminalità violenta, cioè i reati contro la vita, i reati sessuali e le cosiddette aggressioni violente (Roheitsdelikten). Per quanto riguarda i crimini contro la vita (omicidio, omicidio colposo, assassinio su commissione), rispetto all'anno precedente (2016), il numero dei casi con almeno un sospettato migrante è cresciuto di almeno il 16.1%, dal 2014 invece del 366 %, passando da 122 a 447 casi. Particolarmente sorprendente in questa area è l'elevata percentuale sul totale dei delitti commessi (15%). Meno del 2% della popolazione commette il 15% dei reati.


Le statistiche mostrano uno sviluppo simile anche fra i cosiddetti "delitti contro l'autodeterminazione sessuale". L'enorme aumento rispetto all'anno precedente è tuttavia dovuto principalmente ad un cambiamento delle leggi penali in materia di delitti sessuali. Ma anche ripulendo i dati secondo la vecchia legge, con 3.597 reati avremmo un nuovo record. Rispetto al 2014 l'aumento è stato del 379%, passando da 949 a 3.597 reati. Anche in questa area di criminalità meno del 2% della popolazione ha commesso l'11.9% di tutti i reati risolti.


Un po' meno drammatico rispetto all'anno precedente, ma solo ad un primo sguardo, è lo sviluppo nell'ambito delle cosiddette "aggressioni violente" (Roheitsdelikten). Queste comprendono principalmente le lesioni fisiche, le privazioni della libertà e le rapine. Rispetto all'anno precedente l'aumento è del 2.8%, mentre la quota di migranti sul numero totale dei reati commessi in questo ambito è del 10.3%. Ancora piu' drammatico è il confronto con il 2014, che registra un aumento del 383 %, passando da 18.512 a 71.000 casi. Questo numero cosi' alto ha sicuramente un ruolo nel determinare il senso di sicurezza percepito dai cittadini in quanto il pericolo di restare vittima di un reato commesso da questa parte della popolazione è aumentato significativamente.


Un altro dato sconcertante lo si trova a pagina 54 dell'opuscolo sotto la voce "costellazione di casi: sospettato migrante - vittime tedesche". Secondo questi dati nel 2017 è stato registrato un nuovo record con un + 23.7 % rispetto all'anno precedente (31.597). Nella costellazione inversa (sospettatto tedesco, vittima migrante) sono stati registrati 6.832 casi. Vale a dire un rapporto di 5.7 a uno.

Nella Germania piu' sicura dal 1992, o almeno cosi' ci dicono, ci sono state circa 40.000 vittime di reati presumibilmente commessi da persone in "cerca di protezione", vale a dire quasi sei volte in piu' che nella costellazione opposta.

Ciò significa che ogni singolo giorno dell'anno oltre 100 cittadini sono vittime di crimini con almeno un richiedente asilo come sospettato, e la tendenza è in aumento.