Sarà per timidezza, pavidità o complessi di inferiorità, ma durante questa crisi i leader europei ce l'hanno ripetuto piu' volte: sono i sud Europei a dover recuperare competitività. Un recente studio americano, rilanciato da Die Welt, ci dice che è in corso un riequilibrio fra i paesi in crisi. Studio davvero credibile
Un istituto di ricerca americano certifica che Spagna, Irlanda e perfino la Grecia hanno recuperato competitività. Grazie a questo processo la produttività in Europa potrebbe tornare in equilibrio.
La crisi mostra i suoi effetti - ma questa volta positivi. Fino ad ora agli stati indebitati si è rimproverato: i vostri sforzi di riforma non hanno avuto nessun effetto visibile. Ma non è piu' vero.
Paesi come Irlanda o Spagna dall'inizio della crisi sono diventati sensibilmente piu' competitivi. E ciò ha principalmente una ragione: "Il costo del lavoro per unità di prodotto (Lohnstückkosten) è chiaramente diminuito", chiariscono Bert Colijin e Bert Van Ark nel loro studio, realizzato per l'istituto di ricerca americano "The Conference Board".
Il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) viene considerato l'indicatore piu' importante per la competitività di un paese. Si tratta essenzialmente dei costi per il personale, relativi alla produzione di una merce. Nei paesi altamente sviluppati, nonostante l'alto costo del lavoro, il Clup resta alquanto basso: i lavoratori grazie ad una buona formazione e a macchinari ed attrezzature moderne producono in maniera efficiente.
Un segnale incoraggiante
"Il risultato di questo studio è un segnale incoraggiante per il futuro dei paesi in crisi", chiarisce l'autore dello studio Van Ark. Poichè Clup troppo elevati sono considerati il motivo principale della crisi. Soprattutto nel sud Europa, i salari nei primi anni del decennio sono cresciuti eccessivamente. In Spagna dal 1999 al 2010 sono cresciuti di oltre il 30%. A confronto: la media EU è stata del 21%, in Germania appena del 5%.
Ma ora questo trend sembra essersi invertito. Anche Nazioni come il Portogallo o la Grecia hanno migliorato la loro competitività. Il costo del lavoro in questi paesi è cresciuto fino al 2009. Ma sempre in questi paesi negli ultimi anni il costo del lavoro è sceso in maniera continuativa. Le grandi differenze nella competitività sono una delle principali cause della divisione economica dell'Europa, che ha condotto fino alla crisi del debito. "La frattura fra nord e sud Europa ha reso la crisi piu' acuta ed è la ragione principale, per cui la crisi ancora persiste", chiarisce l'economista Van Ark.
Il fatto che questa forbice tenda a ridursi, è determinato anche dalle grandi economie come Germania e Francia. Qui il costo del lavoro negli ultimi 3 anni è chiaramente cresciuto - nel nostro paese di quasi il 9%. Il conseguente peggioramento relativo della competitività ha dunque una ragione.
La Grecia deve restare nell'Euro
La nostra economia si è ripresa molto piu' rapidamente dalla crisi finanziaria di quanto non abbiano fatto le altre. Per questa ragione non abbiamo avuto grandi riduzioni salariali. Agli occhi degli autori dello studio, la Germania assume in questo processo un ruolo particolarmente importante. Con gli accordi salariali appena siglati e quelli ancora da firmare non si ribilancia solo la produttività. I salari in crescita dei "ricchi" tedeschi sono un importante fattore di domanda interna per l'intera Europa.
Gli economisti di "The Conference Board" si pronunciano chiaramente contro un'uscita della Grecia dall'Euro. "Nel breve periodo, la competitività crescerebbe nettamente grazie ad una svalutazione della moneta. Ma già dopo uno o due anni il costo del lavoro sarebbe di nuovo allo stesso livello, come prima dell'uscita", chiarisce l'esperto Van Ark. Dicendo questo, contraddice molti colleghi che sostengono da sempre: un'uscita di Atene renderebbe i prodotti greci molto piu' economici - fatto che a sua volta renderebbe le imprese locali molto piu' forti.
La tesi di Van Ark è sostenuta dal fatto che il costo del lavoro per unità di prodotto in Grecia negli ultimi 2 anni, anche con l'Euro, è chiaramente sceso. Non a causa di stipendi in diminuzione, ma bensì grazie ad una maggiore produttività. La pressione per le riforme da parte di EU, FMI e BCE sembra per una volta avere effetti chiari - finalmente positivi.