Jan Fleischhauer, commentatore di Der Spiegel, torna a parlare di Italia. Lo fa con il suo humour e con una critica precisa: liberatevi dal potere di veto dei sindacati e tornerete alla crescita. L'esempio è l'Agenda 2010 realizzata dai socialdemocratici tedeschi.
Il destino dell'Euro si decide in Italia. Purtroppo molti italiani si sono convinti che la cancelliera possa da sola salvare il loro paese. Per fare questo dovrebbero finalmente rompere il potere dei sindacati, e far tornare l'economia alla crescita.
Parliamo di cambiamento, ancora una volta degli italiani. Lo so, sto camminando sul ghiaccio sottile. L'ultima volta che da queste colonne mi sono occupato dei nostri vicini del sud, è seguita una tempesta di proteste sulla rete e poi una lettera dell'ambasciatore italiano a Berlino. Ho commesso l'errore, in occasione dell'incidente della Costa Concordia davanti all'Isola del Giglio a metà gennaio, di fare un paio di riflessioni sul significato dei caratteri nazionali ai tempi dell'eurocrisi. Nessun italiano, che abbia stima di se stesso, vorrebbe essere scambiato per un tedesco. Del resto, va tutto bene quando ci si distingue dai propri vicini di casa per degli aspetti positivi, si reagisce invece duramente quando accade il contrario.
Se vogliamo capire perché con il salvataggio dell'Euro non stiamo facendo progressi, dobbiamo guardare al di là delle Alpi. Tutti parlano dei problemi finanziari della Spagna, ma è sugli italiani che si deciderà il destino dell'Euro. Il paese è troppo grande per entrare sotto la protezione dei fondi di salvataggio. Se l'Italia da sola non ce la fa con le proprie forze, allora l'unione monetaria nella forma attuale è alla fine; su questo punto sono d'accordo tutti coloro che capiscono qualcosa dell'argomento. Purtroppo sembra che alla maggioranza degli italiani questa responsabilità sia sconosciuta.
L'Italia, come molti altri paesi del sud, soffre di una economia troppo rigida; conseguenza di una politica incapace di stimolare l'iniziativa privata, che anzi la punisce. Per anni l'apparato statale è cresciuto insieme all'economia sommersa. Data la produttività limitata, il paese ha bisogno di costanti programmi di stimolo per non scivolare in recessione.
Questa io la chiamo matematica superiore
Su "Handelsblatt" venerdi è comparso un annuncio che invitava "la signora Merkel e tutti i cittadini tedeschi" ad una "riflessione rapida e senza indugio". L'annuncio era un appello ai tedeschi a fare un esame di coscienza e a non ferire la sensibilità dei vicini, ed era firmato da due grandi quotidiani italiani, e da un gruppo di 10.000 imprenditori, manager ed economisti sempre italiani.
A parte il fatto che, oltre a chiedersi se l'economia vada così male da doversi affidare ai programmi di traduzione automatica di Google, ci si devono porre domande anche sulle capacità matematiche delle elite di quel paese. Gli autori dell'appello sottolineano infatti che l'indebitamento pubblico in Germania fra il 2000 e il 2007 è cresciuto di 5.2 punti percentuali, dal 59.7 al 64.9 %. In Italia invece sarebbe sceso di 5.6 punti percentuali, dal 109.2 al 103.6 %, come loro calcolano in maniera orgogliosa: al contrario della Germania, il paese "si sarebbe avvicinato al valore del 60% ad un ritmo sostenuto".
Io la chiamerei matematica superiore. Oppure come la si deve chiamare, quando si sostiene che 103.6 è piu' vicino a 60 di 64.9: algebra napoletana? Calcolo con Monti?
Ad Angela Merkel, con i suoi appelli al risparmio, da ogni parte si rimprovera di spingere i paesi del sud in una crisi sempre piu' profonda: secondo i suoi critici risparmio e crescita si escluderebbero a vicenda. Ma questa è un'equazione per stupidi. In realtà, la cancelliera richiede ai paesi ai quali dovrà fornire un aiuto finanziario, la fine della spesa pubblica facile. Esattamente ciò che li ha portati nelle condizioni in cui si trovano. Quello di cui i paesi del sud hanno bisogno è un'Agenda 2010. In queste misure c'è la chiave per il loro risanamento e per il salvataggio della moneta unica: non in nuovi programmi congiunturali, per i quali devono garantire gli altri paesi.
Perché l'economia tedesca oggi va bene
La causa e i custodi della sclerosi italiana sono i sindacati: attenti solo a fare in modo che nessuno tocchi i loro diritti acquisiti. Il simbolo del loro potere è il famigerato articolo 18, che di fatto impedisce ad ogni imprenditore oltre i 15 dipendenti di licenziare qualcuno dopo averlo assunto. L'economia si è talmente adattata alla situazione, che in alcune zone non esistono aziende con piu' di 15 dipendenti. Che in queste condizioni nessun paese industriale possa prosperare, lo sa anche il presidente Monti. Che oltre a nuove tasse, propone anche una liberalizzazione del mercato del lavoro. Nel fare questa riforma però non ha avuto molto successo e per questo motivo, e non per la crisi economica, l'Italia incontra sempre maggiori difficoltà nel convincere gli investitori internazionali.
Un motivo per cui alla Germania le cose oggi vanno molto meglio che agli altri paesi europei, è la relativa debolezza dei sindacati tedeschi. Il merito di aver sconfitto il loro potere di veto è del precedente cancelliere Schröder. Le riforme Hartz erano una prova di forza per decidere chi nel paese ha veramente il potere: i contestatori organizzati di Ver.di e i IG Metall o il governo legittimato democraticamente. Alla fine questo scontro è stato pagato dalla SPD con la perdita del governo, perché molti membri dei sindacati sono passati alla Linke. Ma i frutti delle riforme di Schröder li stiamo raccogliendo ancora oggi.
La domanda è quanto sia convinto della retorica dei pregiudizi che usa e quanto invece ne apprezzi (con miopia) solo il rendimento in termini di consenso (fra i lettori tedeschi)
RispondiElimina...Il sole24h non avrebbe più soldi per un traduttore tedesco "decente" affidandosi a google e questo è l'indicatore di quanto saremmo pezzenti e ...stupidi perchè suggeriremmo che 103,6 è meglio di 64,9....
Denota al contrario stu.pidità matematica (o strumentalità che non sembra solo appannaggio di noi levantini dunque) ignorare il fatto che l'entità assoluta di un risultato sia la differenza fra il punto di arrivo e quello di partenza e che in termini relativi sarebbe stato impossibile negli stessi anni il 60% partendo da 110 (ma i tedeschi che non ci volevano sostenevano profetizzavano che sarebbe salito e non sceso il rapporto debito/pil italiano).
Esperimenti condotti in psicologia hanno dimostrato che nelle scelte umane 2 parti Ae B di fronte ad un'opzione in cui:
A guadagna ma meno di B
e ad una seconda opzione in cui:
A perde ma meno di B
B preferisca in genere la situazione in cui perdono entrambe ma che aumenta il divario a suo favore...
Alcuni tedeschi pagherebbero volentieri pur di vedersi narcisisticamente confermata la loro superiorità....
Sono sempre più convinto che non ci sia soluzione, non è un problema finanziario e/o economico, è un problema culturale e politico con conseguenze economiche devastanti, come eurodeboli abbiamo molte responsabilità (nell'esserci fatti trovare deboli dalle crisi) ma la responsabilità più grave è l'esserci legati a corda doppia a partners che non ci considerano ne ci considereranno mai amici... Troviamo dunque un modo per tagliare consensualmente il legame con il minor danno possibile, un divorzio oggi sarebbe costosissimo ma un po' meno di quanto lo sarebbe domani...
MArioC
"...non è un problema finanziario e/o economico, è un problema culturale e politico con conseguenze economiche devastanti..."
EliminaSono d'accordo Mario, prima di tutto è un problema culturale, piu' o meno ti dicono: facciamo fatica a comprendere i vostri sistemi di governo, spreconi e inefficienti. E se di voi non ci fidiamo, abbiamo bisogno di avere il controllo totale prima di mettere in comune le nostre risorse. Il famoso commissariamento delle finanze del sud Europa. Sarà fattibile, ho dei dubbi...
che fra italia e germania ci sia un abisso culturale e' evidente e gli abissi appaiono in momenti di crisi.
Eliminanon sono d'accordo sulla questione dell'amicizia pero': i tedeschi considerano gli italiani amici, amicissimi, ma la storia dice loro che questo amore non e' mai stato ricambiato anzi e' sempre stato tradito. Quindi tedeschi considerano gli italiani amici, ma non li considerano partner affidabili, questo no e dubito che lo faranno mai in tempi brevi.
Da quando sono in germania mi sento ripetere la filastrocca: "i tedeschi amano gli italiani ma non li stimano, gli italiano stimano i tedeschi ma non li amano".
E' la storia della nostra relazione dalla caduta dell'impero romano in poi.
Affrontare qlk insieme implica una base di fiducia reciproca, se non c'è diventa estremamente pericoloso muoversi insieme e la fiducia (magari mal riposta) è la base dell'amicizia: ci può essere fiducia senza amicizia ma non amicizia senza fiducia, tanto è vero che il tradimento dell'amicizia è un tradimento di fiducia...
EliminaIl passato italo-tedesco relativo ai 2 conflitti mondiali però non spiega come mai i tedeschi nutrano sentimenti simili vs Portoghesi, Greci, Spagnoli, Francesi etc...
Poi tanto per mast.urbazi.one mentale ucronica:
Certo se Arminio avesse considerato l'intergazione e la romanizzazione positivamente e/o Tiberio avesse permesso a Germanico di terminare il suo lavoro magari... chessò ci saremmo risparmiato mezzo medioevo, una decina di guerre civili europee e qlk milione di morti? ;)
MArioC.
Ecco uno di quei tedeschi che mi fanno veramente diventare razzista. Altro che uscita dall'euro, guerriglia partigiana! Riprendo un minimo di calma e ragionevolezza quando leggo per es. il post precedente. Forse più che tedesco questo è proprio cretino.
RispondiEliminaEcco uno di quei tedeschi che mi fanno veramente diventare razzista. Altro che uscita dall'euro, guerriglia partigiana! Riprendo un minimo di calma e ragionevolezza quando leggo per es. il post precedente. Forse più che tedesco questo è proprio cretino.
RispondiEliminaIl sig. fleischhauer non e' un cretino e' solo uno messo li' a far incazzare la gente e gli viene bene con gli italiani. mi sembra il feltri tedesco.
RispondiEliminaGli italiani d'italia non sanno nulla del popolo tedesco e della germania in genere, e si vantano di questa ignoranza.
I tedeschi invece sanno parecchio dell'italia, per motivi di immigrazione e di storico amore verso il belpaese. I tedeschi sono parecchio informati riguardo l'italia. Purtroppo Jan Fleischhauer non e' uno di questi.
Se conoscesse l'italia saprebbe che gli italiani si incazzano quando gli fai notare le loro magagne perche' gli intralci
lo sport nazionale: la lamentela. Gli italiani si lamentano in continuazione, ma il mugugno lo puo' esercitare solo chi appartiene al clan.
Se lo fa uno straniero o uno come il sottoscritto che non si capisce piu' a quale clan appartenga allora sono strilli isterici e immancabilmente parte la minaccia "fatti i cazzi tuoi, nazista".
Inoltre il sig. fleischhauer toppa grossolanamente quando attribuisce ai sindacati la stasi economica italiana, applica
gli occhiali tedeschi all'italia: in germania i sindacati sono forti (altro che hartz IV), in germania i negozi stanno chiusi alla domenica per via dei sindacati, in germania i clienti vengono trattati come merde per via dei sindacati, in germania i sindacati riescono a bloccare il paese (altro che i ridicoli sciopericchi di 8 ore della CGIL), in germania i sindacati ingabbiano certe attivita', mica in italia.
In italia il problema non sono i sindacati o (assurdita'!) l'articolo 18, ma la corruzione dilagante che ha infettato ogni livello della societa', cosa che in germania non succede (per il momento).
In fondo a me piace il sig. fleischhauer perche' mi piacciono gli stereotipi: sono sempre falsi e sono sempre veri.
Bhè, Pilger (spero che questo non la faccia sentire sradicato), che gli piacciano gli stereotipi si capisce da quanto scrive. Ma forse frequenta solo italiani sbagliati. Ce n'è molti, perché sono bombardati dai nostri media, che sono quel che vediamo tutti i giorni.
EliminaUn altro stereotipo è quello sulla corruzione. E' vero che c'è (c'è anche in Cina, in India, e in un sacco di posti al mondo), e naturalmente fa schifo sotto tutti i punti di vista, ma non è neanche lei la causa dei nostri problemi. Essa infatti c'è stata praticamente sempre, nel dopoguerra, e questo non ha impedito all'Italia di conoscere periodi (dal punto di vista economico) assai migliori. L'economia italiana (anch'essa sia pure debolmente export-lead) andava benino fino a quando non siamo entrati nell'Euro. Da allora abbiamo un deficit delle partite correnti. Qualcuno dice: perché non potete fare le svalutazioni competitive! (Le svalutazioni competitive fanno inorridire anche gli italiani, perché anche loro amano gli stereotipi, e leggono i media italiani). Ma se una moneta si svaluta compensando il differenziale del livello dei prezzi, ovvero viene mantenuta la parità del potere d'acquisto, di competitivo non c'è nulla. Ce lo insegna anche Hans-Werner Sinn.
Se poi andiamo a vedere perché in molti paesi c'è una corruzione che è aumentata con l'euro, c'è una semplice spiegazione (ovviamente, da discutere e verificare). L'Europa e soprattutto l'euro hanno messo in un angolo la politica, ancor più di quanto non abbia fatto l'enorme espansione della finanza. Il mondo politico è diventato una specie di kinderheim dove degli impotenti giocano ad illudersi di contare qualcosa. Mi pare ovvio che intervenga una certa degenerazione, evidenziata tra l'altro dalla totale mancanza di dibattito politico. Chi volete che si metta in una carriera simile, così umiliante, se non un pescecane?
E quelli che non sono pescecani, sono degli (in)utili idioti.
A questo proposito i tedeschi devono stare attenti anche loro, dovrebbero studiare l'Italia come un laboratorio dove avvengono le prime avvisaglie. Ho trovato francamente molto inopportuno che Schroeder, un ex primo ministro, si sia messo a fare il superconsulente di Gazprom. State attenti, amici tedeschi, che si comincia così.
diamoci del tu, si usa cosi' sulla rete.
Eliminagli stereotipi sono preziosi per comprendere un popolo, non le persone, per questo mi piacciono tanto.
Recentemente in un intervista, monti (non der pilger) ha raccontato l'aneddoto dove il primo ministro, a colloquio con un emiro dell'oman, gli ha chiesto esplicitamente "ma perche' non investite in italia, il costo del lavoro e' basso e c'e' flessibilita'". L'emiro ha risposto laconico "troppa corruzione, troppa mafia. Io aggiungerei anche "giustizia troppo lenta".
Riguardo l'euro come origine delle disgrazie dell'italia...la cosa, vista da fuori i confini italici non convince per nulla. A parte questioni tecniche (una migliaiata di miliardi di riduzione dei tassi di interesse) non si capisce come mai l'italia si sia unita al club euro in prima istanza. errore di calcolo? truffa di quei furboni dei tedeschi? si sapeva fin dall'inizio che non si sarebbe potuto svalutare e che nel club c'erano i tedeschi che notoriamente spintonano, mica chiedono permesso.
Riguardo schroeder. Quasi tutti i miei interlocutori tedeschi hanno trovato inopportuno il riciclaggio di schroeder e per lui hanno pronosticato l'impossibilita' di tornare in politica.
nel mio piccolo rompo spesso le palle ai tedeschi riguardo l'italia come laboratorio politico, ma lo faccio sulle cose grosse: il populismo televisivo-berlusconiano che lentamente comincia ad attecchire anche qui e le infiltrazioni mafiose gia' in stato avanzato, contro cui i tedeschi non hanno gli anticorpi e nemmeno un apparato legislativo.
La cosa divertente è che lui ha parzialmente ragione, sul giudizio sulle "élite" italiane. Non si avvede però che lo stesso accade per quelle tedesche. Ma per accorgersi di quanto sbagliata sia stata la "riforma Schroeder" ci vorrà ancora un po'. La Germania è stata con quella riforma ridotta al rango di un paese in via di sviluppo, con un'economia export-lead. come la Cina.
RispondiEliminaMa i tedeschi accorti (come Munchau) sanno bene che tutto questo dipende dall'euro, dato che quasi tutto il surplus commerciale fatto in questi ultimi dieci anni lo hanno fatto nella UE.
Inoltre sfugge a molti (anche italiani) che l'idea di fondo sottostante alla riforma Schroeder è fasci-nazista: fine del conflitto sociale con il corporativismo. E fine del pluralismo politico. Allora con l'abolizione delle elezioni. Oggi con l'abolizione delle differenze politiche (la Grosse Koalition eletta a valore).
Tornando alla Germania export-lead, c'è oggi una dichiarazione di Prodi, rilasciata a Radio Città futura, e pubblicata nella "Strischia rossa" de l'Unità:
"La Germania ha accumulato in questi anni di moneta unica 1.300 miliardi di surplus. E credete che i tedeschi vogliano mandare all’aria tutto questo? Se salta l’Euro a chi vendono le auto?
Romano Prodi, Radio Città Futura, 21 giugno 2012"
Non è la prima volta che a Prodi gli fugge una voce dal seno:
http://leprechaun.altervista.org/europa.shtml
prodi puo' stare tranquillo: i tedeschi non amano l'improvvisazione e nemmeno le soluzioni fantasiose per cui stanno valutando lo scenario di morte dell'euro e stanno cercando acquirenti per le auto.
RispondiEliminaIn tutti questi anni i tedeschi hanno sviluppato relazioni extraeuropee e sognano di sganciarsi commercialmente dai partner europei per vendere i loro prodotti ad alto contenuto tecnologico ai paesi emergenti come india e cina. Questo e' il piano B dei tedeschi. Sul fatto che sia relistico e possa funzionare in una economia che si sta sfaldando possiamo discutere, ma se gli italiani pensano che i tedeschi cedano al ricatto "senza di noi e senza l'euro morite anche voi" beh, si illudono.
noi italiani dobbiamo uscire dall'Euro.
RispondiEliminaE' una leggenda metropolitana che nell'Euro saremmo stati meglio e i fatti attestano ciò.
Con l'Euro abbiamo distrutto la capacità delle nostre imprese di produrre e fare concorrenza con le nostre merci a quelle tedesche e giapponesi.
Che poi abbiamo sindacati sclerotizzati è vero, come è vero che questi partiti e questi politici sono corrotti e collusi con la mafia, ma questa è un'altra storia, come quella che la 'ndranghenta, la camorra e cosa nostra investono in Germania e i tedeschi, i dirigenti, lo sanno benissimo.
Quindi vogliamo ri-appropriarci della Sovranità Nazionale e Monetaria, siamo pienamente consapevoli che negli ultimi tempi le relazioni tra la Germania, la Russia e la Cina si sono consolidate.
Sono completamente d'accordo sulla totale vanità del "ricatto" come arma, a parte ogni considerazione di etica politica.
RispondiEliminaSo anche che negli ambienti "automobilistici" tedeschi c'è questa idea, di esportare in Cina. In effetti stanno aprendo stabilimenti in Cina. Non credo però sia un'idea realistica quella di "rimpiazzare" la UE con i paesi emergenti, i quali tendenzialmente, proprio in quanto tali, vogliono essere piuttosto loro a fare surplus commerciale, ed eticamente lo trovo anche giusto. Il surplus commerciale che la Germania faceva prima della crisi era dello stesso ordine di grandezza di quello della Cina. Dubito che i cinesi (o gli indiani) permetteranno alla Germania di fare qualcosa anche solo di comparabile con loro, perché sarebbe la loro rovina.
Francamente non auguro nemmeno alla Germania di continuare ad essere un'economia export-lead. La Germania è il secondo paese industriale del mondo, e può benissimo basarsi sulla domanda interna, tenendo i conti con l'estero in sostanziale equilibrio. Forse è ora, quando sarà passata questa buriana (chissà quando, con queste politiche) che i tedeschi (dico di loro, non il loro padronato) smettano di tirare la cinghia e comincino a godersi un po' la vita. Forse è il caso che sia il padronato tedesco a tirare la cinghia.
Senza arrivare a chieder alla Germania (e anche in parte a noi) di fare come gli USA: di sostenere l'export degli emergenti andando in deficit. Gli USA possono farlo, perché il dollaro (non l'€) è la moneta di riferimento mondiale per un lontano accordo internazionale, cosa che comporta certo onori (potersi indebitare ad libitum senza problemi, tanto il dollaro te lo comperano tutti), ma anche oneri (provvedere di liquidità tutto il mondo). Noi andremmo rovinati. Anche la Germania.
Detto questo, sia chiaro che verso la linea politica della CDU (e della Commissione) non nutro né simpatia né riguardo. E', oltretutto, stupida, proprio rispetto agli obiettivi che si propone: salvare l'euro.
Marx avrebbe potuto dire, in proposito: "ben scavato vecchia talpa!"
urca quanti commenti, quanta bella carne al fuoco.
Eliminauno dei tanti scopi dell'unione monetaria, oltre al principale cioe' far ingoiare a tutti il rospo della riunificazione tedesca era quella di "uniamoci e rompiamo il culo al mondo".
i presupposti c'erano e ci sono ancora, peccato che le cose siano andate diversamente e la germania si sia ritrovata da sola assieme a olanda, finlandia e un pezzo di francia a fare la guerra commerciale al mondo.
Giusto o sbagliato ma la germania ha il progetto di rimanere un paese orientato all'esportazione e non necessariamente di auto. no il progetto e' piu' ambizioso: vendere al resto del mondo prodotti ad altissimo contenuto tecnologico, roba che nessuno puo' fare e che i cinesi facciano occhiali e barattoli.
per fare questo alla fine degli anni '90 la germania ha cambiato le politiche simili a quelle dell'italia per quanto riguarda la ricerca, ha richiamato a suon di marchi i cervelli in fuga e ora sta invitando eccellenze da tutto il mondo.
Questo e' uno dei motivi per cui penso che l'uscita dall'euro dell'italia sia una follia: mettersi in competizione con cina e india su prodotti a basso livello tecnologico grazie alla svalutazione mi sembra un'assurdita'.
Ma scusa der pilger se un tedesco sentisse che un gruppo di italioti gli desse dello zuccone, tutto disciplina e zero capacità di arrangiarsi, tu che lo conosci bene, come reagirebbe? Anche io per tanti anni ho lavorato all'estero e ti assicuro che ho apprezzato molto di più il paese in cui vivo e sono nato non solo per una sorta di suscettibilità alle continue critiche (trite e ritrite) ma sopratutto perchè ho percepito, per differenza, quali siano le nostre specificità. Mica sono tutte da buttare, no? Come rivelano certi giudizi, paradossalmente ciò che abbiamo in comune oggi in Europa è solo la nostra comune appartenenza alla cultura americana. Agganciarci al dollaro avrebbe avuto gli stessi risultati economici nefasti ma alla fine, da tanti altri punti vista, la cosa era meno tirata per i capelli.
RispondiEliminami e' facile rispondere a questa domanda, perche' piu' di una volta ho fatto notare queste peculiarita' del carattere tedesco ai tedeschi.
EliminaLa risposta, in media, e' sempre sata laconica: si' e' vero, ma ce ne facciamo un vanto, visto che siamo i primi della classe.
No quello che fa incazzare i tedeschi e' sempre la solita storia, il fatto che per il solo scopo di ferirli si tiri fuori la carta nazi, qualcosa che trovano profondamente falso e ingiusto.
Ovviamente ci sono specificita' positive negli italiani, ma questo e' proprio quello che mi genera la piu' grande frustrazione e mi rende perennemente incazzato nei confronti dell'italia e degli italiani: sono in germania da tanti anni e i tedeschi non mi sembrano dei fulmini di guerra, ma sono riusciti a trovare un equilibrio tra economia galoppante e qualita' della vita.
La cosa mi fa schiumare di rabbia quando penso all'italia. E' come se la germania fosse una Polo che viaggia a 200 all'ora grazie a soluzioni tecniche e che sorpassa la Ferrari italiana che arranca a 80 all'ora perche' qualcuno si e' fregato un pistone e ha messo nel serbatoio miscela invece che benzina.
Non mi sembra che afferriate il punto decisivo. Ciò che questo servo del regime sta dicendo - badando bene di non esplicitare il retroterra del discorso - è che all'interno della globalizzazione vince chi fa arretrate più in fretta le condizioni di vita e di lavoro delle masse in direzione dei livelli cinesi, in quanto il capitale si sposta là dove può sfruttare meglio.
RispondiEliminaLa Germania l'ha fatto, spazzando via d'un colpo uno dei sistemi sociali più avanzati d'Europa (all'uopo fu incaricato il boia Scroeder alla testa di un governo rossoverde - socialdemocratici e verdi - a riprova che quando il capitale vuole dare il colpo della staffa sceglie sempre i suoi servi ex di sinistra) e passando in un colpo da uno dei Paesi più garantisti d'Europa ad unico stato europeo che non riconosce un limite minimo di salario, al punto da legittimare lavori da un euro all'ora e costringere i disoccupati ad accettarli se vogliono continuare a percepire il miserabile sussidio di disoccupazione previsto dall'Harz 4.
Ora ne coglie i frutti e ci invita a fare altrettanto: invito raccolto nel dettaglio da Monti, espressione della medesima dittatura globale della finanza delocalizzata.
Il retroterra inespresso è l'accettazione acritica del meccanismo escogitato dal capitale per distruggere i diritti dei popoli e del lavoro, cioè la globalizzazione. Fortunatamente le élites finanziarie che l'hanno creata sono talmente miopi ed incapaci di guardare oltre ai soldi arraffati nel prossimo bilancio trimestrale, che non solo l'economia, ma l'intera civiltà occidentale sta andando allo sfascio.
Bisogna incoraggiarne il rotolamento sul pendio sempre più inclinato che porta verso la guerra mondiale. Il sistema non non è riformabile né può essere distrutto per via insurrezionale, ma può essere accompagnato verso l'apocalisse.
Lorenzo, che certe cose le dica un conservatore non è strano, ho messo quell'immagine per un motivo: far capire da quale punto di vista arrivava la critica. L'autore è fiero di essere un conservatore e di destra, tema su cui ha scritto anche un paio di libri.
EliminaChe l'unione monetaria sia diventata una guerra commerciale combattuta a colpi di deflazioni salariali ormai è chiaro a tutti.
A parte al PD, ovviamente...
Ha gia' risposto "voci dalla germania", questo e' un conservatore e anche fra i piu' beceri. Certi discorsi non li sento fare nemmeno fra i contadini che votano CSU da una vita.
EliminaFortunatamente ci sono diverse posizioni in lizza e la maggioranza dei partiti non vuole smantellare
lo stato sociale, anzi si sta discutendo del salario minimo e altre cose.
Quello che si vuole penalizzare e' il lavoro poco specializzato.
La hartz IV e' stata sicuramente una mazzata, un sacrificio che gli italiani d'italia non vedono e pensano che il benessere tedesco sia cresciuto su una pianta, ma non capisco perche' definisci i sussidi 'miserabili'. Ancora permettono di non morire di fame e di mantere una pace sociale, che e' la cosa importante.
Non mi sembra che afferriate il punto decisivo. Ciò che questo servo del regime sta dicendo - badando bene di non esplicitare il retroterra del discorso - è che all'interno della globalizzazione vince chi fa arretrate più in fretta le condizioni di vita e di lavoro delle masse in direzione dei livelli cinesi, in quanto il capitale si sposta là dove può sfruttare meglio.
RispondiEliminaLa Germania l'ha fatto, spazzando via d'un colpo uno dei sistemi sociali più avanzati d'Europa (all'uopo fu incaricato il boia Scroeder alla testa di un governo rossoverde - socialdemocratici e verdi - a riprova che quando il capitale vuole dare il colpo della staffa sceglie sempre i suoi servi ex di sinistra) e passando in un colpo da uno dei Paesi più garantisti d'Europa ad unico stato europeo che non riconosce un limite minimo di salario, al punto da legittimare lavori da un euro all'ora e costringere i disoccupati ad accettarli se vogliono continuare a percepire il miserabile sussidio di disoccupazione previsto dall'Harz 4.
Ora ne coglie i frutti e ci invita a fare altrettanto: invito raccolto nel dettaglio da Monti, espressione della medesima dittatura globale della finanza delocalizzata.
Il retroterra inespresso è l'accettazione acritica del meccanismo escogitato dal capitale per distruggere i diritti dei popoli e del lavoro, cioè la globalizzazione. Fortunatamente le élites finanziarie che l'hanno creata sono talmente miopi ed incapaci di guardare oltre ai soldi arraffati nel prossimo bilancio trimestrale, che non solo l'economia, ma l'intera civiltà occidentale sta andando allo sfascio.
Bisogna incoraggiarne il rotolamento sul pendio sempre più inclinato che porta verso la guerra mondiale. Il sistema non non è riformabile né può essere distrutto per via insurrezionale, ma può essere accompagnato verso l'apocalisse.
Qui si parla dell'Italia, ma l'Italia e' due realta' differenti, fonti dello Spiegel dicono che il PIL del nord e' sulla media tedesca con la Lombardia leggermente piu' su, mentre il sud e' allo stesso livello di Grecia e Portogallo.
RispondiEliminaDopo 60 anni di finanziamenti, la questione meridionale e' ancora aperta e mi chiedo se questo stato di cose deve continuare all'infinito. I finanziamenti al sud hanno fatto piu' male che bene, perche' da una parte hanno dissanguato il nord di risorse preziose, e allo stesso tempo al sud hanno tolto l'incentivo a migliorarsi e si e' creata quella mentalita' di dipendenza dallo stato.
Discutere di politica, finanza o sindacati va bene, pero' per sopravivere bisogna rimboccarsi le maniche e fare sacrifici, non vedo alternative.
Dopo la guerra l'Europa e Giappone avevano la manodopera piu' bassa di quella USA, adesso sono i paesi emergenti ad essere piu' competitivi.
ll trend e' un certo livellamento delle condizioni di vita tra le varie nazioni, i piu' sviluppati si abbasseranno e i meno sviluppati cresceranno, questa dovrebbe essere la globalizzazione.
Che poi la globalizzazione sia il meglio del meglio e' tutto da vedere, perche' i popoli sono tanti, con tante differenze e proporre un modello economico valido per tutti e per tutte le stagioni potrebbe finire in un big bang.
Esattamente. Io sono italiano e per anni ho finanziato la cassa per mezzogiorno.
EliminaI tedeschi vedono il 4% di tasse destinate alla DDR allo stesso modo in cui io vedo la casa per il mezzogiorno, ma non hanno idea: si aspettavano altri risultati certo,
ma qualsiasi "Wessi" puo' andare all'est e vedere dove sono finiti i propri soldi, la stessa cosa non vale per il suditalia dove i soldi proprio non si vedono.
I tedeschi vogliono evitare proprio questo, una cassa del mezzogiorno d'europa.
Non mi sembra che sia una posizione cosi' assurda.
Mi spiace che il "rispondi" non funzioni più, a quanto pare.
RispondiEliminaPer Der Pilger:
Gli emiri vogliono che la corruzione ci sia solo a casa loro, evidentemente.
Scherzo, ma questa storiella ha tutta l'aria di una balla di Monti. Va a messa il Nostro Podestà forestiero tutte le mattine, ma si sa, a fin di bene le bugie si possono dire ...
Quanto ai "presupposti dell'unione monetaria", mi sembra tu li superfeti un pochino. Questa è stata la visione tedesca, forse. Ma in realtà l'idea era solo quella di proteggersi dalla globalizzazione. Alle origini, l'idea di De Gaulle era quella di tenere stretta la Germania per impedire che "sbandasse" ancora. Era da poco finita la guerra, e una posizione del genere (che oggi pare paternalistica e un tantino insultante) poteva essere comprensibile.
Di fatto, però, la Germania ha rotto il culo all'Europa. L'Olanda fa peggio, in termini relativi (i conti con il fuori Ue sono in un rosso spaventoso, e recupera nella Ue fino a fare percentualmente il doppio della Germania), ma dato che è piccola, conta poco.
Mi sembra però tu (o forse i tedeschi come tu li interpreti) continui a fare l'errore di molti: parli di export, ma il punto non è questo, il punto sono i saldi. Non è pensabile che l'Europa faccia dei saldi positivi, è eticamente inaccettabile e comunque non glielo farebbero fare. Perché in un mondo come il nostro, dove i marziani non sono ancora atterrati per comperare le nostre derrate, se qualcuno ha i saldi positivi, qualcun altro li deve avere per forza negativi. E' aritmetica, non economia. E la Ue li ha di fatto in pareggio (il che significa che come difesa dalla globalizzazione ha funzionato. Fino ad oggi ...).
Temo che queste considerazioni sfuggano ai tedeschi (non a Flassbeck: http://documentazione.altervista.org/le_monde_Flassbeck_Grecia_UME.htm) perché gli vengono tenute nascoste, o abilmente camuffate. E così non si sono resi conti che in un universo chiuso (l'Europa a 27 **è** un universo chiuso), se rompi il culo agli altri dello stesso recinto, alla fine lo rompi a te stesso.
Per gli stessi motivi, in un ipotesi del genere, l'Europa intera cioè con saldi positivi (che "rompe il culo al mondo"), chi dovrebbe averli in deficit?
E' veramente difficile immaginare chi possa essere.
La visione tedesca (ma non di tutti i tedeschi, a mio avviso) è ancora una volta velleitaria. Non è la prima volta nella storia.
PS: L'Italia ha sbagliato ad entrare nell'euro, e proprio perché l'euro l'ha fregata, come si vede dai dati. E per un motivo semplice: la Germania ha di fatto svalutato tenendosi con un tasso di inflazione al di sotto del 2%. Il differenziale del livello dei prezzi è arrivato ormai al 20% a sfavore dell'Italia. Ma l'Italia non può svalutare per riequilibrare (una cosa del genere non ha nulla di "competitivo", mentre ce l'ha quel che ha fatto la Germania) e quindi ha perso competitività. Risultato, ha perso in export (in Europa, che è l'unico che conti per i paesi Europei tutti, perché i saldi fuori Ue sono in pari) ed è andata in deficit delle partite correnti, da che le aveva in surplus. Inoltre un 20% di prezzi in meno gli avrebbe fatto bene anche fuori Ue.
Risultato: debito (pubblico, che è meglio che privato, come le vicende degli altri GIIPS dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno). Perché se spendi più di quel che guadagni, una volta dato fondo ai risparmi, non ti resta che indebitarti.
PPS: La storia dei tassi di interesse è una favola. Abbiamo sempre pagato in termini reali interessi dell'ordine di quelli odierni. E' prima del 1980 che pagavamo meno.
http://leprechaun.altervista.org/andreatta_ad_usum_delphini.php
http://leprechaun.altervista.org/debito_pubblico_italiano.shtml
Cari saluti. Non si usa su internet ma fa lo stesso.
se riesci a trovarlo ti consiglio il numero di Limes sulla Germania (http://temi.repubblica.it/limes/la-germania-tedesca-nella-crisi-delleuro/27080)
Eliminasono presentati numeri e fatti da gente piu' autorevole di me. io da residente in germania posso solo confermare alcune sensazioni descritte nella rivista.
Le ultime righe sono importantissime. In pratica, quest'uomo, conservatore, lodando la riforma Hartz, afferma che anche i socialisti in Germania sono passati a destra. Qualcosa che ricorda anche il nostrano partito democratico.
RispondiEliminama infatti, l'Agenda 2010 è costata il governo ai socialdemocratici. Si dice abbiano perso le elezioni per questa ragione.
EliminaFebbraio 1990, neo laureato, come premio mi sono concesso quaranta giorni, sono corso a visitare tutta la Germania dell’est, le condizioni rispetto alla Germania dell’ovest erano abissali; feci questo viaggio con una mia amica di Amburgo, anche lei studentessa, ogni tanto davanti a certe arretratezze come: strade, alberghi (andammo a dormire in ex caserme e/o presso famiglie che dietro pochi marchi, ci diedero da mangiare e da dormire), ristoranti/trattorie (la povertà del menu si estrinsecava in una o due voci di portata), trasporti e tante altre cose, vedevo che lei visibilmente si vergognava, però mi ripeteva sempre che in 8/10 anni tutto sarebbe cambiato. Tornai, ovviamente, tante altre volte e ho costatato i progressi e la metamorfosi radicale in tutta l’area dell’ex DDR. Sono un convinto ed entusiasta europeista, anche ora, probabilmente è nel mio DNA: sono di padre inglese, madre italiana (di Bolzano) con parentela e cultura in territorio germanico. Credo fermamente che l’Europa sia la nostra assicurazione e garanzia per le generazioni di oggi e del futuro
RispondiEliminaha ragione professor Bagnai (goofynomics.blogspot.it), oh se ha ragione! andate sul suo blog e leggete dal primo fino all'ultimo post..................un'analisi precisa e documentata su gli squilibri causati dal mercantilismo tedesco, in un'area valutaria non ottimale, ossia: l'origine di tutti i mali di quest'€uro(pa)............."Fin dagli anni ’50, e in modo assolutamente esplicito e dichiarato, la Germania ha praticato una strategia di “mercantilismo monetario”. Ricordo che il mercantilismo è l’atteggiamento di politica economica secondo il quale uno stato deve tendere ad arricchirsi sviluppando le proprie esportazioni e proteggendosi dalle importazioni. Questo atteggiamento:
RispondiElimina1) è intrinsecamente non cooperativo e quindi non confacente a un progetto di Unione Economica, perché se io devo esportare, occorre che qualcuno importi, ma se i miei partner vogliono esportare anche loro, evidentemente si va allo scontro
2) ed è anche, come tutti ormai sanno, globalmente incoerente, perché se tutti i paesi del mondo contassero sulle esportazioni per crescere, anziché, poniamo, sulla domanda interna, dovremmo esportare le nostre merci su un altro pianeta, come Krugman ci ricorda.
Ma questo è, da sempre, l’atteggiamento tedesco. Un atteggiamento imperialistico che ha radici storiche profonde: non a caso, la ricerca di mercati di sbocco ha provocato due guerre mondiali (e vi risparmio la storia del Drang nach Osten, o quella del conflitto in Jugoslavia). Una costante storica, che può essere ignorata solo da chi vuole ignorarla..."
"...E di questa situazione che ha creato, ora il capitalismo tedesco non vuole pagare le inevitabili conseguenze. Perché se vuoi essere in surplus per sempre, devi rassegnarti a finanziare i deficit di chi compra i tuoi beni. Questo è quanto fa la Cina con gli Stati Uniti. Ma la Germania non vuole più farlo con la Grecia. Perché? Ma è semplice: perché aggredendola sul mercato finanziario può causarne il crollo e comprarsela. La Grecia ora gli serve più come fabbrica cacciavite per competere con il resto del mondo, che come partner commerciale. E quindi: “privatizzate! Togliete diritti ai lavoratori! Tagliate i salari! Arriviamo noi...”
Il blog goofynomics resta un punto di riferimento, ma su questa interpretazione sono in disaccordo. I sondaggi dicono che una larga maggioranza di tedeschi non vuole piu' finanziare la Grecia, e che in molti la vorrebbero fuori dall'Euro. Non credo sia il frutto di una manipolazione dei politici, dei media o dei feroci capitalisti. Credo invece sia un sentimento molto diffuso in questo paese: chi sbaglia e truffa deve essere punito. E poi, molti germanici pensano: per ottenere questi risultati ci siamo beccati 15 anni di moderazione salariale, perché dovremmo pagare per chi vuole vivere a debito? A questo si aggiunge la famosa diffidenza culturale, quel non fidarsi dei mediterranei, il non voler mettere in comune le risorse con popoli considerati diversi, o volerlo fare solo avendo il totale controllo.
Eliminaa questo proposito ho sentito posizioni estreme dai greci residenti in germania. un collega greco ha usato espressioni violente che preferisco non riportare.
EliminaLi posso anche capire: lavori, paghi le tasse, tiri la carretta e poi per le ferie torni al paese dove il cugino operaio si e' fatto la villa con piscina e magari ti prende pure per il culo perche' in germania non si puo' sgarrare.
Purtroppo le posizioni della merkel sono dovute da questa maggioranza di tedeschi che non accetta di sentirsi presa per i fondelli, con buona pace delle teorie economiche.
ancora qualche perla di goofynomics.blogspot.it.......
RispondiElimina"Come risolvere gli squilibri?
Molto semplice: basterebbe lasciar agire la legge della domanda e dell'offerta. Visto che i beni tedeschi sono così domandati, i loro prezzi dovrebbero crescere più in fretta, non meno in fretta, di quelli degli altri. Nel tempo i saldi esterni si riequilibrerebbero. Questa rivalutazione reale farebbe stare meglio i salariati tedeschi, inclusi quelli del settore dei servizi (che guadagnerebbero di più), e quelli italiani (che non perderebbero il proprio lavoro). Ma naturalmente la coperta è sempre troppo corta: chi starebbe peggio? Ma è chiaro: i capitalisti tedeschi. Quindi non si può fare.
Ma si può fare un'altra cosa: tornare alle valute nazionali, e lasciar agire la legge della domanda e dell'offerta sul mercato valutario (visto che su quello dei beni la Germania ne impedisce il funzionamento). Non sarebbero i beni tedeschi a costare di più, ma la valuta tedesca. L'equilibrio verrebbe comunque ristabilito (come accadde nel 1992). Dal nostro punto di vista, la fisiologica rivalutazione tedesca corrisponderebbe a una moderata svalutazione difensiva del cambio nominale (ovvia reazione all'aggressiva deflazione competitiva tedesca). Perché poi la domanda è: se svalutare quando si è in deficit è tanto vergognoso, rivalutare quando si è in surplus sarà glorioso, no? E allora perché la Germania non vuole farlo? Alla fine dovremo costringerla.
Sintesi:
Il modello di mercantilismo monetario ha due limiti:
1) la non sostenibilità esterna, che è in primo luogo non sostenibilità finanziaria dei debiti dei partner commerciali, e poi non sostenibilità reale di un modello che, se generalizzato, ci impone di esportare su Marte;
2) la non sostenibilità interna, che è la non sostenibilità di un modello basato su un mercato del lavoro duale che esaspera le disuguaglianze e condanna il paese a vivere sempre di più sulla domanda esterna e sempre meno sulla propria, in un circolo vizioso di austerità autoimposta."
http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html
@Vocidallagermania
RispondiEliminacapisco il tuo (dei tedeschi) punto di vista ma credo dovremmo analizzare meglio la situazione dei piigs, in particolare di spagna e grecia, chiedendoci CHI e PERCHE' ha permesso e, anzi, fortemente voluto che si indebitassero fino al punto di non ritorno... se, come mostrano i dati del FMI, l'indebitamento ESTERO della grecia già dal 2000 superava abbondantemente il 7% del PIL, le banche tedesche SAPEVANO che da lì a poco la situazione sarebbe diventata INSOSTENIBILE... ciò nonostante, hanno continuato a erogare prestiti ai greci. allora le questioni sono due: o i cittadini greci sono degli emeriti mascalzoni brutti pigri sudici e pidocchiosi... o alla bundesbank gli conveniva. opto per la seconda! e perchè gli conveniva? per due ragioni: perchè, per via dei tassi d'interesse NON livellati prestare soldi a un cittadino greco era più conveniente che prestarli a un cittadino tedesco; perchè SAPEVA CHE SE I GRECI NON AVESSERO POTUTO RENDERE I SOLDI QUALCUN ALTRO L'AVREBBE FATTO AL POSTO LORO. per esempio l'italia, la spagna, la francia, la stessa germania. o no? conclusioni? questa è l'€(pa)della speculazione fra i popoli, non della cooperazione come dovrebbe essere una vera unione di stati. se competizione deve essere, allora ognuno torni alla sua SOVRANITA'. l'europa, ANCHE SENZA EUROVINCOLO c'era, c'è e ci sarà. SEMPRE.