Hans Werner Sinn, l'economista tedesco piu' conosciuto e rispettato, sulla FAZ (Frankfurter Allgemeine Zeitung) risponde a questo e propone una revisione del sistema Target secondo il modello americano.
Quanto sono pericolosi i 500 miliardi di crediti Target della Bundesbank? La BCE non vede alcun rischio. Il presidente dell'Istituto IFO, Hans Werner Sinn, che ha scoperto i saldi, risponde con forza e mostra possibili soluzioni
Ulrich Bindseil della BCE si accoda alle posizioni anglosassoni, le quali, invece di rispondere agli argomenti da me sostenuti, ricorrono a mistificazioni. Perché Ulrich Bindseil, responsabile delle operazioni di mercato della BCE, nel suo contributo per la FAZ abbia ripetuto questi stereotipi rimane un segreto. Come può avvenire in un discorso razionale? E' un'assurdità, ad esempio, accusarmi di aver sostenuto che avremmo avuto una stretta creditizia a causa dei saldi Target.
I fumogeni della BCE.
I saldi del sistema Target2 si sviluppano in quanto nel sud Europa, con l'approvazione del consiglio direttivo della BCE, si crea denaro elettronicamente a pieno regime. Il denaro arriva poi da noi, per acquistare le merci o pagare i debiti. Questa non è una stretta creditizia, ma un eccesso di credito. Naturalmente questo eccesso di credito ha indotto le banche tedesche a richiedere meno credito alla banca centrale oppure ad offrire la loro liquidità alla Bundesbank. In questo senso, i crediti del sistema Target misurano i prestiti internazionali fra le banche centrali della zona Euro. Non è concettualmente molto diverso dai crediti pubblici erogati attraverso il EFSF ed è essenzialmente di natura fiscale. Non c'è motivo di agitarsi, a parte il fatto che la BCE intende lanciare dei fumogeni su questi argomenti.
In sostanza la domanda riguarda se e quanto i crediti verso il sistema Target devono essere estinti o meno. Io non ho chiesto una loro eliminazione, piuttosto un rimborso dei saldi come nel sistema americano. Dopo tutto il sistema americano non è ancora crollato nonostante il rimborso dei crediti, come Ulriche Bindseil aveva temuto.
Negli Stati Uniti ci sono 12 distretti della banca centrale FED, e fra di loro esistono dei saldi molti simili a quelli Target (Saldi ISA). Questi saldi ogni mese di aprile devono essere estinti, in modo che il distretto FED che ha creato la quantità di denaro in eccesso, trasferisca titoli negoziabili di pari importo (gold backed securities). A questo scopo vengono spostati fra i vari distretti della FED quote di proprietà in un Clearing portfolio della FED contenente titoli federali.
Nel calcolo della capacità di rimborso, si procede in modo che l'aumento medio dei debiti Target del precedente anno deve essere pagato in base al valore nell'ultimo giorno del periodo considerato. Questo dettaglio implica che i saldi Target possono rimanere anche dopo la scadenza. Tuttavia l'aumento dei saldi viene smorzato considerevolmente.
Prendere in considerazione i saldi del sistema Target non è attraente.
La figura qui sopra mostra il confronto, nello stesso periodo di tempo, fra i saldi Target e ISA in relazione al PIL. Si riconosce abbastanza chiaramente che i saldi ISA durante la crisi finanziaria crescono molto piu' lentamente di quanto non avvenga nell'Eurozona. Questo è dovuto al fatto che non è una buona idea per gli stati approfittare del sistema Target. I distretti FED deficitari cercano di ridurre autonomamente i loro debiti prima di perdere una parte del loro portafoglio di titoli presso la FED. La chiara riduzione dei saldi nei mesi prima di aprile 2009 è da ricondurre a questo effetto. Inoltre, il rimborso forzato rappresenta un freno all'indebitamento, nel caso in cui questo non avvenisse in altro modo. Nell'aprile 2010 si sono verificati rimborsi ISA per un importo pari a circa 190 miliardi di dollari. Anche nell'aprile del 2011 c'è stato un rimborso ISA, ma per un ammontare ridotto, in quanto i saldi ISA nell'anno precedente si erano ridotti per poi crescere di nuovo nel periodo di inizio anno.
Alla fine del 2011 i saldi americani erano di 337 miliardi di dollari pari al 2.3% del PIL, mentre i crediti del sistema Target 2 nell'Eurosistema alla fine di novembre erano di 782 miliardi di Euro pari al 8,5% del Pil dell'Eurozona. In termini relativi i saldi europei sono quattro volte i saldi americani, e questo, nonostante la crisi finanziaria negli Stati Uniti fosse in corso e la FED abbia pompato molto piu' denaro di quanto non abbia fatto la BCE. Se la Bundesbank chiedesse un rimborso dei crediti Target (da maggio 2006 ad aprile 2012) secondo le regole americane, dovrebbe considerare circa 320 miliardi di Euro di titoli garanti.
Di male in peggio.
La domanda è come si può trasferire il sistema americano in Europa. Sicuramente non sarebbe una soluzione, permettere ai paesi in deficit il rimborso con normali titoli di loro stessa emissione. Andremmo allora di male in peggio.
Lo European Economic Advisory Group at CESifo, composto da 8 economisti da 7 paesi, nella sua undicesima relazione annuale, che è in corso di pubblicazione, ha proposto la realizzazione nell'Eurozona di un sistema di obbligazioni ipotecarie di breve durata (Euro standard bills), che sulla base dei criteri unitari sono garantiti con immobili o da un livello di priorità elevato sulle entrate fiscali future. Queste obbligazioni ipotecarie dovrebbero essere utilizzate per il rimborso annuale dei saldi Target.
Una soluzione semplice, minimale, che potrebbe anche essere efficace, è stata proposta dall'ex presidente della Bundesbank Helmut Schlesinger. Egli propone di caricare i saldi Target con interessi di mora crescenti nel tempo, che vengono poi trasferiti dai paesi in deficit ai paesi in surplus. In ogni caso l'Eurozona ha bisogno di un ammortizzatore, in grado di assorbire le oscillazioni dei saldi Target.
Sinn è letteralmente fuori di testa e gioca molto sporco. Bindseil, ha ragione nell'articolo che hai tradotto a febbraio e ti ringrazio perché Bindseil è uno che reputo attendibile, e devo dire che ha scritto testi decisamente informativi (almeno per me).
RispondiEliminaTornando a Sinn, il discorso che lui fa è astrattamente giusto ma è palesemente in malafede perché confronta due sistemi, quello europeo e quello statunitense, completamente differenti e questo lo sanno veramente ma veramente tutti. è facile chiedere trasferimenti annuali per sanare gli squilibri TARGET come in USA, dimenticandosi che non esiste a livello europeo un sistema di trasferimenti come quello posto in essere dal governo federale.
Gioca veramente sporco e a dirla tutta a me sembra che di fronte alle critiche che gli vengono mosse spesso ritratta e cambia un po'. Anche Karl Whelan qui:
http://www.voxeu.org/index.php?q=node/7416
anche se Whelan è un po' troppo ottimista forse.
l'interpretazione di Sinn è molto partigiana in quanto la BCE è prima di tutto la banca centrale europea, e non la banca centrale tedesca. Credo invece abbia ragione quando sostiene che una parte cospicua dei deficit delle partite correnti del sud europa sia stato finanziato con la creazione di denaro. Cosa che non ci sorprende. Di fatto la Bundesbank non sta vendendo titoli, ma accetta dei crediti nei confronti dell'Eurosistema, se non ho capito male, garantiti da titoli obbligazionari di dubbio valore. Credo questo sia il motivo del risentimento di Sinn verso la condotta della BCE.
RispondiEliminaContinueremo a seguire quest'economista ormai popolare coma una rock star ;)