sabato 15 dicembre 2012

Non lo stimano e non lo amano


Jan Fleischhauer, su Der Spiegel, torna a parlare di Italia e italiani. Lo fa attaccando il ritorno di B. e ricordando ai tedeschi che questa volta anche loro dovranno pagare  un prezzo. 
In generale ci rallegriamo per ogni artista dell'intrattenimento politico. Ma la minaccia di un ritorno di Silvio Berlusconi in politica, per noi tedeschi potrebbe avere sviluppi abbastanza tristi: il prezzo della buffoneria questa volta non dovranno pagarlo solo gli italiani.

Alla fine, le ragioni della crisi italiana sono state chiarite: noi tedeschi siamo i responsabili. Prima di tutto le banche tedesche per ordine del governo federale si sono liberate dei loro titoli pubblici e in questo modo hanno causato un'ondata  internazionale di vendite. Poi, per mezzo di Angela Merkel e Wolfgang Schäuble, abbiamo imposto al nostro vicino una rigida austerità. E ora che la crisi si è intensificata, oltre a Grecia e Spagna, stiamo spingendo anche l'Italia in recessione, fino a quando in Europa non resterà che una sola nazione: la Germania.

Sicuramente il signor Berlusconi è originale, non si puo' dire il contrario. Di solito queste eruzioni complottiste sono tipiche di qualche despota della giungla o paranoico iraniano e non certo di un uomo di stato che per 10 anni ha guidato le sorti di un paese, fra i piu' industrializzati al mondo. Di fatto ci manca solo l'accusa di nazismo e il riferimento al Quarto Reich, ma l'anno non è ancora finito. Al momento Berlusconi si sta solo scaldando per la gara.

Ammetto di avere un debole per gli eccentrici e soprattutto per tutti i politici artisti dell'intrattenimento. Per questo mi piacciono anche Helmut Schmidt e Peter Scholl-Latour. Il nostro uomo nel centro del capitalismo finanziario inglese, il columnist domiciliato a Londra, Wolfgang Munchau, mercoledi si è addirittura congratulato con il Cavaliere per la sua candidatura: in questo modo il dibattito sul "diktat di risparmio tedesco" avrebbe ricevuto una nuova spinta. Sull'isola hanno da sempre uno senso dell'humour un po' speciale. Purtroppo non tutti vedono gli annunci del buffone italiano in maniera così rilassata. Che cosa pensano coloro che dovranno prestare il denaro al nuovo presidente del consiglio per tenere il paese in piedi, lo si capisce dai mercati finanziari: l'annuncio del ritorno è costato all'Italia presumibilmente già almeno 7 miliardi di Euro.

La Germania paga il prezzo per i visionari politici italiani

La notizia triste per noi è: non saranno solo gli italiani a dover pagare il prezzo della buffoneria. I costi per questo numero di circo riguarderanno tutti, senza pero' avere la possibilità di influenzarlo con un voto. Non è molto democratico, ma le cose nell'Europa unita di oggi vanno cosi', e non sarà un premio Nobel ad aiutarci.

Quella che normalmente i leader politici potrebbero definire politica internazionale, in un'area monetaria unica diventa invece il pretesto per un ricatto. E un uomo del calibro di Berlusconi è cosi' intelligente, che l'ha capito. Il calcolo è semplice: se l'Euro collassa, le conseguenze per gli italiani sarebbero devastanti, ma per noi tedeschi ancora peggiori. Già il presidente Mario Monti al vertice di Brussel in estate ha minacciato la catastrofe, e viene considerato un uomo ragionevole e un amico dei tedeschi. Non ci si puo' nemmeno immaginare, che cosa succederebbe, se il magnate dei media di Milano o un satrapo da lui sostenuto dovesse prendere il timone. I commentatori cercano di rassicurarci scrivendo che una nuova vittoria elettorale di Berlusconi è improbabile. Ma si diceva cosi' anche l'ultima volta, prima che  diventasse nuovamente presidente del consiglio.

Ho avuto le mie esperienze personali con il berlusconismo, forse per questo vedo le cose in maniera pessimistica. Quando all'inizio dell'anno in occasione del naufragio davanti  all'Isola del Giglio ho fatto qualche battuta a spese dei nostri vicini, ho guadagnato la prima pagina sul quotidiano "Il Giornale" posseduto dal fratello di Berlusconi. Tuttavia al capo redattore non è bastato quello che io avevo scritto, e per semplicità ha aggiunto un paio di frasi, e ha completato il tutto con il titolo: "Noi abbiamo Schettino, voi Auschwitz". A confronto la Bild sembra un giornale parrocchiale.

Piu' pericolosi dei macchiavellici, sono i politici fantasisti che credono alla rappresentazione del mondo che essi stessi hanno creato. Il vero politico di potere è realista, e cio' lo rende responsabile delle sue azioni e prevedibile. Chi al contrario dispone di troppo potere o denaro, tende a crearsi una realtà nella quale tutto funziona come lui desidera. E a cio' appartiene anche concludere che l'economia è in salute perché i ristoranti sono pieni di gente, o dire che  gli spread fra titoli tedeschi e italiani sono "un imbroglio".

Non si puo' fare affidamento sul ritiro della spazzatura.

La popolarità di Berlusconi si è sempre fondata sulla volontà di assecondare negli elettori i loro desideri infantili e le loro passioni. "Molti italiani lo adorano per la sua illimitata avidità di denaro e potere, allo stesso modo in cui ammirano gli ultimi arrivati allo sportello che se ne fregano  delle persone in fila mettendosi davanti a tutti. Un americano, a cui un commerciante non emette nessuna ricevuta, pensa immediatamente: 'se non paga le tasse, lo stato per trovare il denaro dovrà aumentarle. Si sta danneggiando da solo'. Anche un lavoratore dipendente italiano che paga fino all'ultimo centesimo le sue tasse, trova un evasore fiscale in qualche modo ammirevole". Non è il mio giudizio, piuttosto quello dello psicoanalista e scrittore Sergio Benvenuto, nel suo articolo pubblicato 2 anni fa su "Lettre International". E allora non era ancora completamente chiaro in quale direzione il berlusconismo avrebbe guidato il paese.

Non è che agli italiani manchino i mezzi per risolvere i problemi senza un aiuto esterno. Le loro attività finanziarie sono maggiori di quelle dei tedeschi. Secondo il recente "Global Wealth Reports" di Allianz, ogni italiano possiede 42.800 € di patrimonio, 4.000 € in piu' di ogni tedesco. Il problema è che la maggior parte degli italiani non ritengono necessario pensare alla riduzione del debito del loro stato. Non gli si puo' certo dare torto: se anche da noi non si potesse fare affidamento sullo smaltimento dei rifiuti, non ci sentiremmo obbligati a pagare tutte le tasse.

Ma forse è arrivato il momento di portare al governo politici che mettano in discussione lo stato attuale delle cose, invece di aggravarlo. Non da ultimo, nella scelta dei suoi rappresentanti, si mostra la maturità di una nazione. 

18 commenti:

  1. Il bello è che questo umorista involontario (che crede di essere graffiante, confermando che il richiamo di Auschwitz, con "pensatori" del suo calibro è obbligato...se no, non capisce) è piuttosto simmetrico a B.
    E non a caso si serve di una fonte "italiana" che sconcerta per la sua banalità da luogo comune (anche piuttosto datato, visto che gli italiani oggi sono piuttosto "reattivi" a chi non fa la fila e esiste un'ondata di livore montante contro gli evasori).
    Qunato alla spiegazione economica della crisi data da B.: ebbene lo critica sull'unica tecnicamente giusta che, in 20 anni, è riuscito a dire (per la legge dei grandi numeri)

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    1. davvero un simpatico umorista, questo Jan...

      è una rappresentazione dell'Italia abbastanza comune, sulla stampa e nella cultura popolare, un popolo creativo, divertente, estroverso ma poco affidabile, a cui bisogna insegnare come vivere. Sforzo inutile, tanto il germanico sarà sempre convinto di essere un gradino piu' in alto dei suoi vicini, lo vedo ogni giorno.
      Pensa che su Der Spiegel l'articolo piu' letto negli ultimi giorni è stata la storia di una dipendente pubblica italiana condannata per assenteismo. Fino a quando la rappresentazione data sarà questa, temo che sarà difficile cooperare alla soluzione della crisi. Il ragionamento è sempre lo stesso: perchè dovremmo privarci della nostra sudata ricchezza per aiutare chi ha un'altra cultura e un'altra etica che io reputo un po' meno uguale della mia?

      dovremmo spendere qualche parola anche per i nostri politici nazionali che dopo aver parlato per oltre 20 anni di federalismo fiscale e riduzione dei trasferimenti dal nord al sud Italia, adesso invocano la solidarietà europea, che significa piu' o meno: monetizzazione dei debiti, piu' inflazione, unione di trasferimento. Forme di trasferimento di ricchezza dal nord e sud Europa. Dove è andata a finire la coerenza? forse non c'è mai stata...

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    2. I tedeschi pensano quello, non c'è che da prenderne atto e risolvere le inefficienze del sistema monetario europeo riformandolo in modo da ridare autonomia monetaria ai singoli paesi. Altrimenti detto: nessuna soluzione funzionerà se comporterà di chiedere qualcosa a loro. Non è un'accusa, è una constatazione. Niente eurobond, niente transfer union, niente unione politica - meglio, molto meglio così.

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  2. articolo vergognoso che suona come una conferma delle accuse antitedesche portate dal " buffone".
    Ma una cosa l'ha detta vera, si anche la germania paghera'...

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  3. "Prima di tutto le banche tedesche per ordine del governo federale si sono liberate dei loro titoli pubblici e in questo modo hanno causato un'ondata internazionale di vendite." No, no, non è vero. Sappiamo tutti che non è vero. :-D

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    1. Non TUTTI Brezzarossa, ma come minino TUTTI -1.
      E l'1 é il sig. Seminerio che nell' articolo apparso sul suo blog Phastidio da in merito una spiegazione diversa.

      Io non so chi dice il vero. Mi limito a correggere il tuo Sappiamo tutti.
      Quindi non prendetevela con me perchè ambasciator non porta pena.

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    2. caro Luigi, mi fa piacere sapere che torni a difendere la reputazione tedesca su questo blog. Devo dire che le tesi complottiste in generale mi lasciano perplesso e soprattutto il nemico esterno è un espediente retorico usato da qualsiasi politico o dittatore in un momento di difficoltà per cercare di coalizzare consensi intorno a se. Conosco abbastanza bene il mercato obbligazionario e dalla fine del 2010 sul debito dei periferici c'erano grandi tensioni, non credo siano stati i 7 o 10 miliardi di titoli venduti a fare la differenza. C'era e c'è una percezione di fragilità, insostenibilità dei debiti pubblici e soprattutto grossi dubbi sul futuro dell'Euro.

      Che la leadarship tedesca abbia dato prova di grande inadeguatezza nella gestione della crisi, non c'è bisogno che lo scriva io, basta leggere un qualsiasi quotidiano tedesco non filo governativo....

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    3. Che la leadarship tedesca abbia dato prova di grande inadeguatezza nella gestione della crisi,..

      Totalmente d'accordo. La Merkel si é rivelata un politico di scarsa o nulla lungimiranza al punto che amo definirla un semplice 'Utero su gambe'.
      In Strategia gli do voto 0 (ma solo perchè non è possibile dargliene uno negativo.

      Che ci siano grossi dubbi sul futuro dell'Euro é ormai palese,
      Anzi ti dirò di più. Il Bagnai, la cui fotografia della situazione in area Euro é la più lucida tra quelle che mi é capitato di leggere (la sua spiegazione INIZIALE della genesi no. Ma ultimamente ha corretto giustamente il tiro) ha 'cannato' il titolo del suo ultimo libro.
      L'Euro non é al tramonto. E' già morto ed é tenuto in vita con canna e bombola d'ossigeno.
      Fino a quando? Boh!
      Le illusioni sono dure a morire.

      E voglio sperare che solo di illusioni si tratti. ( ma non ne sono troppo sicuro).

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    4. Beh, però se si mettono a vendere 7 o 8 miliardi in titoli italiani secondo voi gli "investitori" che vedono quello che hanno venduto cosa fanno comprano?
      Non mi sembra che abbiano fatto una cosetta innocente, per carità cose già viste in europa, come certamente sapevano cosa sarebbe successo. Niente complottismo, hanno fatto tutto alla luce del sole.

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    5. @ lugiza
      Non c'era presunzione di esattezza nella mia risposta, quando trovi una cosa che ti suona buffa, fai la battuta (che può piacere o meno) e basta.

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    6. Brezzarossa non ce l'avevo mica con te, era solo per parlare a nuora perchè suocera intendesse. :-)

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  4. "Ma forse è arrivato il momento di portare al governo politici che mettano in discussione lo stato attuale delle cose, invece di aggravarlo. Non da ultimo, nella scelta dei suoi rappresentanti, si mostra la maturità di una nazione." Probabilmente la stessa cosa che pensavano gli ufficiali della Wehrmacht passeggiando per Parigi appena conquistata. E fu Petain.

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  5. Ragazzi questa europa ci ha veramente unito. Nel comune disprezzo.

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  6. Forse il Berlusca li ha punti sul vivo.
    Se fosse il solo a pensarla così sarei d'accordo con chi ha scitto l'articolo, purtroppo per lui, le parole di Berlusconi rispecchiano le idee di tanti economisti non solo di casa nostra.
    Si metta il cuore in pace, questo signore, avranno il Prof. Monticome prossimo Premier. Così è stato deciso !

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  7. che mare di caxxate, stereotipi e luoghi comuni....

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  8. Questo persoanggio è molto peggiore dei nazisti.
    L'arroganza tedesca di oggi è superiore a quella di Hitler degli anni 30. L'Italia è un paese migliore della Germania, innanzitutto nell'educazione

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  9. Io sto con Berlusconi, anche se non l'ho mai votato.
    Ma le critiche che ha fatto alla Germania sono sacrosante e hanno risvegliato l'orgoglio nazionale massacrato da personaggi come Monti e Napolitano

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    1. "Non siamo una Repubblica delle banane", Giovanni Agnelli in risposta alle critiche della stampa estera su Silvio Berlusconi prima delle elezioni, il 3 maggio 2001 "Repubblica delle banane? In Italia non ci sono banane, ma solo fichi d'India"

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