Hans Werner Sinn, dalle pagine della FAZ risponde alle accuse di Soros: la Germania non accetterà mai gli Eurobond, meglio la fine dell'Euro che la messa in comune del debito. E rilancia, l'Italia deve restare nella moneta unica. Da FAZ.net
La Germania non puo' accettare gli Eurobond. Di fatto Soros sta chiedendo la fine dell'Euro. Anche se la Germania uscisse, i paesi del sud continuerebbero ad avere un serio problema di competitività.
Il grande investitore George Soros mette la pistola alla tempia della Germania. Dovrebbe accettare gli Eurobond, oppure lasciare l'Euro. Solo in questo modo la moneta unica potrebbe funzionare. I paesi latini dovrebbero organizzare una resistenza contro la Germania.
La Germania non puo' accettare gli Eurobond. L'esclusione di ogni forma di socializzazione del debito era la condizione fondamentale per l'abbandono del D-mark durante i negoziati per il trattato di Maastricht (Artikel 125 AEUV). La Corte Costituzionale ha inoltre indicato che i tedeschi sull'argomento dovrebbero esprimersi con un referendum popolare. Il Bundestag non ha il diritto di prendere una decisione del genere, in quanto sarebbero modificate le fondamenta costituzionali della Repubblica Federale. Con il referendum poi non si avrebbe una una maggioranza di favorevoli, a meno che la messa in comune del debito non sia collegata alla fondazione di un nuovo stato federale europeo, che la Francia intende evitare con tutte le sue energie. Angela Merkel, che molto probabilmente a settempre sarà rieletta, ha dichiarato che gli Eurobond non ci saranno fino a quando lei sarà in vita. George Soros dovrebbe essere a conoscenza di tutto cio'. Quando chiede alla Germania di scegliere fra gli Eurobond e l'uscita dall'Euro, di fatto sta chiedendo la fine della moneta unica.
Anche se la Germania uscisse, i paesi del sud Europa continuerebbero ad avere un problema di competitività nei confronti degli altri paesi del nord restanti, e non sarebbero comunque risparmiati dal processo di svalutazione interno. La maggior parte dei paesi dell'Eurozona è ancora competitivo. Solo in alcuni paesi i salari e i prezzi sono andati troppo oltre l'equilibrio, e un riallineamento attraverso un contenimento dell'inflazione e una moderata riduzione dei salari non è piu possibile.
Ad un'uscita della Germania seguirebbe la divisione della zona Euro
Soros minimizza il problema della competitività e si concentra sulla soluzione della crisi finanziaria, che individua negli Eurobond. La stabilizzazione dei mercati finanziari attraverso gli Eurobond e le altre garanzie pubbliche per gli investitori non risolverebbero il problema della competitività, anzi, avrebbero l'effetto opposto. I paesi colpiti dalla crisi potrebbero rinunciare alla necessaria riduzione dei prezzi e dei salari, mentre il valore esterno dell'Euro salirebbe, con un aggravio dei problemi di competitività.
E' estremamente probabile che l'uscita della Germania causerebbe un'uscita degli altri paesi del vecchio blocco del D-Mark (Olanda, Austria, Finlandia e forse il Belgio). Quando la Francia nel 1993 propose che fosse la Germania ad uscire dallo SME, il precursore dell'Euro, Belgio e Olanda dissero immediatamente che anche loro intendevano uscire. La Francia ritiro' la sua proposta. Da cio' si puo' ipotizzare che un'uscita tedesca causerebbe una separazione fra Euro nord ed Euro sud. L'unico dubbio sarebbe a quale dei due Euro la Francia intenderebbe unirsi.
Tuttavia il suggerimento di Soros potrebbe essere interessante se un gruppo di paesi all'interno dell'unione monetaria volesse unirsi per l'emissione di propri Eurobond. Ogni paese dovrebbe sentirsi libero di formare una zona Euro a due velocità, se in questo vedesse dei vantaggi. Che ci possa essere un miglioramento del rating dei titoli, in caso di emissioni obbligazionarie comuni dei paesi latini, nutro dei dubbi. Senza la partecipazione tedesca sarebbero un fallimento.
Senza considerare le garanzie illimitate offerte dalla BCE per i titoli di stato del sud-Europa nell'ambito del programma OMT, garanzie offerte a spese dei contribuenti dei paesi europei ancora in salute. Se l'Euro dovesse disintegrarsi e i GIPSIC dichiarassero l'insolvenza, la Germania rischierebbe di peredere 545 miliardi di Euro. Quasi la metà di questa somma sarebbero pagamenti fatti dalla Bundesbank per conto dei paesi GIPSIC, misurati dai crediti Target. Fra tutti i paesi che partecipano ai salvataggi Euro, la Germania si accolla la quota di gran lunga maggiore, contribuendo a mitigare l'austerità richiesta dai mercati ai paesi del sud-Europa, molto di piu' di quanto non faccia ogni altro paese donatore.
Soros inoltre sottovaluta il rischio che una socializzazione dei debiti proterebbe con sé. Alexander Hamilton, il primo ministro delle finanze americano, nel 1791 socializzò i debiti degli stati americani, per rafforzare "con il cemento" la nuova confederazione. Tuttavia la socializzazione del debito incentivo' i singoli stati ad indebitarsi sempre di piu' ed emerse una bolla del credito, scoppiata nel 1837 e che fino al 1842 porto' la maggior parte degli stati alla bancarottoa. Seguirono solamente discordia e conflitti.
L'Euro è un fondamentale progetto di integrazione europea
La crisi Euro è nata perché gli investitori hanno sottovalutato i rischi di una esposizione in sud-Europa e per questa ragione hanno indirizzato verso quei paesi troppo capitale, fatto che ha portato ad una bolla creditizia che ne ha distrutto la competitività. Gli Eurobond non farebbero che istituzionalizzare questa sottovalutazione del rischio impedendo ai mercati di correggere i loro errori. Seguirebbe un allentamento dei vincoli di bilancio e un gigantesco azzardo morale, e la conseguente distruzione del modello europeo.
Soros dice anche che dopo l'introduzione degli Eurobond, i paesi che non riescono a portare a termine le riforme verrebbero a trovarsi in una situazione di povertà e dipendenza costante, come il mezzogiorno italiano. Sarebbe proprio cosi'. Grazie al denaro a buon mercato avremmo un buon numero di paesi di questo tipo. Si svilupperebbe una sorta di Mezzogiorno o Germania dell'est con un'elevata disoccupazione cronica, un livello di sviluppo economico molto limitato ma uno standard di vita accettabile, sia pure parzialmente finanziato dagli altri paesi.
Soros afferma che la Germania dopo un'uscita si troverebbe a soffrire per un apprezzamento della sua valuta. Non è vero. Da un lato la Germania ha un Euro sottovalutato e in termini di effetto "Terms of Trade" avrebbe solo vantaggi. Il vantaggio di poter importare a prezzi piu' economici sarebbe decisamente piu' importante rispetto al peggioramento dei prezzi dell'export. Inoltre la Bundesbank potrebbe evitare un apprezzamento eccessivo facendo come la banca centrale svizzera, e cioè comprando titoli esteri con la propria valuta. La Germania si troverebbe in una situazione migliore rispetto a quella attuale perchè invece di avere dei crediti Target di dubbia esigibilità, potrebbe accumulare titoli buoni e ben remunerati. Ma sottolineo ancora una volta: la Germania non deve uscire dall'Euro perché questo resta un progetto fondamentale di integrazione europea, che dopo la soluzione della crisi potrebbe avere degli effetti potenzialmente benefici per il commercio intra-europeo.
L'Italia non deve abbandonare l'Euro
Soros sostiene che l'uscita dei paesi del sud non farebbe altro che peggiorare i loro problemi di debito estero. E' vero il contrario. Naturalmente un'uscita con la conseguente svalutazione farebbe aumentare i debiti in relazione al PIL, di fatto una svalutazione reale ottenuta tramite una deflazione all'interno della zona Euro avrebbe esattamente lo stesso effetto. Se non si vuole inflazionare la zona Euro, i paesi del sud potranno recuperare competitività solo con l'uscita dall'Euro seguita da una svalutazione, oppure tramite una svalutazione interna fatta con una riduzione dei prezzi e dei salari, e questa è di nuovo la sola via per migliorare strutturalmente le partite correnti e rimborsare in maniera ordinata il debito. Messa in questo modo, un temporaneo aumento dei debiti in relazione al PIL non è evitabile, se un paese intende ripagare i debiti e riportarli ad un livello sostenibile.
A mio parere, per dare un contributo al miglioramento della competitività dei paesi del sud, dovremmo accettare un livello di inflazione piu' elevato nel nord dell'Eurozona. Se invece intendiamo spingere il risparmio del nord verso il sud attraverso gli Eurobond, dove di fatto i risparmi non vogliono andare, avremmo esattamente l'effetto opposto. Di fatto bloccheremmo il boom edilizio tedesco che grazie ad una riduzione della disoccupazione sta portando ad aumenti salariali piu' sostenuti, e quindi ad un'inflazione potenzialmente piu' alta in Germania.
Soros menziona l'Italia. Non vedo perchè l'Italia dovrebbe abbandonare l'Euro e perché si troverebbe in una situazione migliore se decidesse di uscire. L'Italia ha un livello di debito estero molto basso e una economia che nel nord del paese resta molto competitiva. Secondo uno studio di Goldman Sachs, rispetto alla media europea, avrebbe bisogno di una svalutazione interna di un 10% massimo. Si puo' fare. Se fosse vero che la Germania, a causa di una uscita dall'Euro, entrerebbe in crisi, allora anche l'Italia verrebbe a trovarsi in una situazione simile, visto che Germania e Italia sono fortemente collegate da catene di fornitura. I due paesi sono piu' complementari che sostitutivi.
Gli argomenti di Soros non convincono
Soros fa notare che il Giappone ha cercato di risolvere i suoi problemi tramite una politica di austerità secondo il modello tedesco, e mette in guardia dal cercare di ripetere l'esperimento giapponese. Ma dal crollo del sistema bancario nel 1987 il Giappone non ha mai praticato nessuna politica di austerità. La Banca del Giappone da allora ha sempre tenuto i tassi di interesse vicini allo zero. Il debito pubblico in relazione al PIL è cresciuto dal 99% del 1996 al 237 % del 2012, poiché si è ricorsi ad una eccessiva spesa a deficit di tipo Keynesiano. A parte questo, la mancanza di effetti di una politica di austerità in un paese con un cambio flessibile non puo' essere trasferita ad un paese all'interno di una unione monetaria. Mentre il cambio flessibile compenserebbe ogni tentativo di rafforzare la competitività attraverso una deflazione, una deflazione all'interno di una unione monetaria puo' funzionare meravigliosamente, come l'esempio irlandese ha mostrato. L'economia irlandese dal 2006 ad oggi ha ridotto il suo livello dei prezzi in relazione al resto dell'Eurozona del 15%, e in questo modo è riuscita a salvarsi.
Gli argomenti di Soros non sono convincenti. Se c'è qualcuno che deve lasciare l'Euro, sono i paesi che non riescono a far fronte alla moneta unica. Non avrebbe senso dividere l'asse franco-tedesco e rinunciare all'Euro, per rendere questi paesi nuovamente competitivi.