In Germania, nonostante i milioni di disoccupati e sottoccupati, mancano lavoratori qualificati e allora si cercano nei paesi in crisi. L'ostacolo resta la conoscenza della lingua: un mercato del lavoro europeo resta un miraggio. Da Welt.de
Alle imprese nazionali mancano nuove leve. I candidati del sud-Europa dovrebbero sopperire alle mancanze. Nelle agenzie federali per il lavoro (Arbeitsagentur) il numero di candidati si è quadruplicato - ma molti non sono adatti.
Francesca Lopez-Tomasety negli ultimi 5 anni ha lavorato solo la metà del tempo. A volte una settimana, a volte per tre mesi. "Ho lavorato in molte cliniche", ci racconta l'infermiera. La maggior parte del tempo è stata però disoccupata. Da poco Francesca ha un nuovo datore di lavoro - non in Spagna, ma in Germania.
Lopez-Tomasety è una delle 27 infermiere spagnole, che in queste settimane hanno iniziato presso la clinica universitaria di Erlangen, in Franconia. La clinica universitaria all'inizio dell'anno ha pubblicato un annuncio in Spagna - in meno di 4 settimane sono arrivate piu' di 1000 candidature. "Questo è il numero di candidature che normalmente riceviamo in un anno", ci dice il direttore Reiner Schrüfer. E in Spagna si trovano dei profili molto specializzati, che nel nostro paese sono difficili da trovare.
"La Germania è molto attrattiva per i paesi del sud Europa", ci conferma Raimund Becker, responsabile per i lavoratori specializzati dell'agenzia federale per il lavoro (Bundesagentur für Arbeit). L'agenzia federale sta sempre piu' cercando forza lavoro qualificata in Portogallo, Spagna, Italia e Grecia.
Il numero dei candidati esteri è quadruplicato
Nei primi 5 mesi si è quadruplicato il numero dei candidati provenienti dai paesi in crisi. Si cercano soprattutto ingegneri, medici, infermieri ma anche lavoratori per gli alberghi e i ristoranti e nel settore metalmeccanico ed elettronico. La Zentralstelle für Arbeitsvermittlung (ZAV) a Bonn ha raddoppiato il numero dei suoi dipendenti per il recruiting di personale qualificato dall'estero, da 50 a 100.
Di un cambio di paradigma nella gestione del lavoro ci parla anche Becker. "Prima si proponevano i disoccupati tedeschi per posizioni all'estero, oggi invece reclutiamo professionisti per portarli in Germania". L'agenzia sta reclutando nei paesi con un surplus di manodopera qualificata. Nelle fiere specializzate e nei recruiting day, le Arbeitsagenturen insieme ai datori di lavoro reclutano all'estero i tanto ricercati lavoratori specializzati.
L'ostacolo principale è la scarsa conoscenza del tedesco
L'agenzia per il lavoro di Stuttgart è riuscita a trovare in Spagna per le medie imprese del Baden-Württemberg 33 ingegneri. "L'interesse per la Germania è grande", ci dice Becker. Ma di 300 interessati restano solo dai 20 ai 30 candidati qualificati. L'ostacolo principale è la mancanza di conoscenza della lingua tedesca. Il numero degli occupati dai 4 stati sud Europei in crisi è cresciuto fino ad aprile 2012, in rapporto all'anno precedente, di circa 26.500 unità, o del 6.3 %. "E' evidente", dice Becker.
Invece il numero degli occupati dall'Europa dell'est è cresciuto di 103.700 unità, il 45.7% in piu'. Gli est europei dal primo di maggio 2011 hanno la totale libertà di movimento nella EU. L'aumento è stato in linea con quanto la Bundesagentur si aspettava prima dell'apertura dei confini ad est. Altre istituzioni avevano previsto l'arrivo di un milione di lavoratori.
Dall'Europa dell'est sono arrivati soprattutto lavoratori non qualificati.
Becker sottolinea che dall'Europa dell'est non "sono arrivati i lavoratori piu' qualificati", piuttosto lavoratori non specializzati impiegati nel lavoro temporaneo, nelle costruzioni, nell'agricoltura e nell'industria. Da oggi al 2025 sarà necessario reclutare all'estero fino a 800.000 lavoratori qualificati, calcola la Bundesagentur, per poter sopperire alla mancanza di personale specializzato.
Fra i target delle agenzie per il lavoro ci sono gli studenti stranieri nelle università tedesche. Ogni 100 studenti, solo il 25% dopo la loro formazione decide di tornare nel proprio paese, il 25% resta in Germania, la metà decide invece di trasferirsi in un altro paese. E sono questi studenti che dovranno essere sempre piu' l'obiettivo per la Germania.