venerdì 25 maggio 2018

Jan Fleischhauer: gli scrocconi di Roma

Jan Fleischhauer su Der Spiegel torna ad occuparsi di Italia e si unisce alla "spedizione punitiva" dei cosiddetti "media di qualità" tedeschi. Per il brillante giornalista di Amburgo gli italiani sarebbero degli scrocconi desiderosi di finanziare il "dolce far niente" a spese dei laboriosi nord-europei mentre l'atteggiamento del paese sarebbe piu' o meno quello di un mendicante ingrato. Da Der Spiegel

Jan Fleischhauer der Spiegel gli scrocconi di Roma

In una recente intervista fatta dal favoloso Sven Michaelsen a Rem Koolhaas, l'architetto ha parlato della devastazione che ormai regna anche sulle montagne svizzere. Gli chalet dei ricchi designer milanesi sarebbero ormai ovunque. E' difficile vedere gente del posto. Non ci sarebbe piu' il tipico odore di sterco di vacca perché non ci sono piu' le mucche.

Quando lunedì a Roma è stato presentato il primo ministro entrante, non ho potuto fare a meno di pensare a questa frase sulla ricchezza italiana. Il nuovo governo ha promesso agli italiani il paradiso sulla terra: meno tasse, pensionamenti anticipati e un reddito di base per tutti. Secondo le prime stime, la spesa per queste opere buone dovrebbe essere fra i 100 e i 125 miliardi di euro all'anno.

Non è un paese povero

Poiché le forze della coalizione non sono riuscite a mettersi d'accordo su quali voci di spesa risparmiare, hanno deciso di inviare il conto ai vicini di casa. I partner europei dovrebbero condonare agli italiani 250 miliardi di euro di debito, cosi' almeno è scritto nel testo originale dell'accordo di coalizione negoziato fra i vertici della Lega e dei Cinque Stelle.

Nel frattempo il condono sul debito si è spostato nella parte invisibile del contratto. Il presidente della Repubblica italiana, che deve ancora approvare la faccenda, non è un amico degli affari fatti a spese degli altri, dicono. Ma l'idea non è affatto scomparsa dal tavolo. Bisogna solo aspettare che l'inchiostro sul documento di nomina sia asciutto per farlo riapparire di nuovo .

L'Italia non è un paese povero. Il nord del paese è una fra le regioni piu' ricche del mondo. Uno sguardo alla distribuzione della ricchezza mostra che gli italiani sono anche significativamente piu' ricchi dei tedeschi. Secondo la London School of Economics una famiglia italiana possiede in media 275.205 euro - 80.035 euro in piu' della controparte tedesca. Di fatto l'Italia, se il governo decidesse di coinvolgere seriamente i propri cittadini nel risanamento del bilancio dello stato, potrebbe ripagare i propri debiti da sola. Si farebbe davvero un grosso passo in avanti se gli italiani si sforzassero di abbandonare la loro etica fiscale lassista.

Almeno il mendicante ti dice grazie

Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione che prima tende la mano per farsi finanziare da qualcun'altro il proverbiale dolce far niente - e poi minaccia di prenderti a bastonate quando si tratta di rimborsare il debito? Accattonaggio sarebbe il termine sbagliato. Il mendicante almeno ti dice grazie se gli riempi il borsello. Scrocco aggressivo, in questo caso sarebbe una descrizione piu' adeguata.

In realtà la cosa equivale a un ricatto. O le nostre richieste vengono soddisfatte, oppure facciamo saltare per aria l'intero negozio: è la minaccia inespressa dietro la decisione di porre fine a tutte le regole sul debito per l'Italia. A confronto con l'Italia, la Grecia era una sciocchezza. L'Italia è la terza economia dell'area euro, quasi un quarto del debito complessivo dei paesi della zona euro è debito italiano. Se gli italiani decidono di non voler piu' rispettare i loro obblighi di pagamento, l'euro è finito e i tedeschi perderanno tutti i soldi spesi fino ad ora per il suo salvataggio.

L'uomo che ha messo l'arma nelle mani del fronte trasversale di Roma, arma con la quale ora sta prendendo di mira i vicini, siede a Francoforte. Quando i tedeschi si renderanno conto che con i loro titoli di debito non possono comprare nulla, dovranno ricordarsi di Mario Draghi, l'uomo che li ha ridicolizzati facendoli passare per dei fifoni, mentre egli svalutava le loro assicurazioni sulla vita e i loro risparmi.

Esperimento di politica post-nazionale

Faremo tutto il necessario per salvare l'euro, aveva promesso Draghi al culmine della crisi dell'euro: "Whatever it takes". La promessa a Roma se la sono annotata. E' di 390 miliardi infatti il valore dei titoli di stato italiani che sui tortuosi percorsi del sistema monetario hanno trovato l'ingresso delle cantine della banca centrale europea. Ora la BCE non ha altra scelta che continuare con la propria politica, perché qualsiasi aumento significativo dei tassi di interesse porterebbe il governo italiano all'insolvenza. 

Non sono contrario al fatto che le persone possano vivere al di sopra dei propri mezzi. Per quanto mi riguarda in Italia possono tranquillamente continuare a praticare lo sport piu' popolare del paese, cioè l'evasione fiscale. Trovo tuttavia indecente che il costo delle decisioni politiche venga scaricato su altri, su chi ha un'idea molto diversa della politica e quando viene chiamato a votare, vota anche corrispondentemente. E questo è difficile da conciliare con il mio concetto di democrazia.

Ma forse l'avventura italiana deve essere considerata un esperimento di politica post-nazionale. Nessun paese, che abbia anche a cuore la propria reputazione pretenderebbe di essere aiutato dagli altri se puo' farlo da solo. Chi vuole essere considerato uno scroccone? Gli italiani, a quanto pare, sono già oltre questa forma di orgoglio nazionale.

39 commenti:

  1. La memoria fa difetto a questo stizzito e maleducato signore..si informi e verra a sapere che noi italiani, tramite esm o simile pasticcio, in passato abbiamo contribuito con oltre 125 miliardi al salvataggio delle banche francesi e tedesche, non del popolo greco! Una di quelle cosette strane che avvngono lassu.. e vede noi quei 125 miliardi, ce li siamo sudati, lavorati per generazioni, perchè noi non abbiamo mai avuto il welfare che voi avete concesso alla vostra gente.. ci siamo arrotolati le maniche.. Evasione Studi europei ci dicono che la Germania ha una evasione annua di oltre trecento miliardi di euro.. Supera la nostra... calmarsi per capire che è disdicevole pretendere di addossare al vicino responsabilità che non ha...possiamo se volete farvi vedere come e quanto lavra una famiglia media italiana. che orari e che tasse subisce..ma temo lo sappiate benissimo..e capisco anche perchè di queste uscite strampalate.. vviamo in tempi duri..peccato che anoi italiani ci abbiano trascinato in questa avventura senza interpellarci ne spiegarci niente ..erano stregati dal vostro karisma..chi sa se vedessero che delusione

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    1. 125 mliliardi? Ma dove l'hai letto, su Cronaca Vera? Stai menzionando la quota di nostra competenza del fondo ESM, di versato sono 14,32 mld. E comunque finiamola con la favola del salvataggio delle banche francesi e tedesche, abbiamo salvato tutto il sistema greco perché se il sistema bancario di una nazione va a pezzi non è che qualcuno ti ripristina quello che avevi sul conto, che tu sia un privato o una azienda.

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    2. Si informi.
      http://vocidallestero.it/2015/01/09/grecia-dove-sono-finiti-tutti-i-soldi/

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    3. http://goofynomics.blogspot.it/2015/01/cosa-sapete-della-grecia-fact-checking.html

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    4. Non ho capito cosa dovrei leggere, se lo ha fatto lei e ha capito il contenuto lo esponga e citi semmai la fonte dei dati che menziona, sarà mia premura poi verificare se corrispondono a realtà o fandonie. La Grecia ha ricevuto oltre 300 mld di aiuti da FMI, BCE e UE (la famigerata Troika) e pensare che questi soldi siano andati altrove anziché ai greci, sebbene per ripagare dei debiti, è da ingenui (per usare un eufemismo). Se io sono all'orlo della bancarotta per un debito e mi prestano i soldi per non soccombere, chi si aiuta, il sottoscritto o il creditore? Tempo fa mi divertivo a leggere i vostri commenti strampalati ai post di Bagnai e mi sembrava il festival degli ingenui. Ma davvero siete (o eravate) convinti che le banche greche potevano dire ai creditori stranieri (tra cui italiani): "Sapete che c'è?! Non abbiano denaro sufficiente per ripagare i debiti con voi quindi ci spiace ma dobbiamo salvaguardare i conti dei nostri connazionali". E lei, che se non erro insegna, crede che in quel caso l'economia greca non sarebbe andata "a remengo" come si dice in quel di Venezia? Davvero crede che i risparmi dei cittadini greci e delle aziende non sarebbe stati azzerati? Spero di no. Oppure lo pensa però sarebbe stato soddisfatto nel vedere le ripercussioni sui creditori (anche italiani), soprattutto i tanto odiati tedeschi? Crede davvero che il governo tedesco dopo aver messo in gioco oltre 250 mld per il salvataggio diretto sarebbe saltato per 20 o 30 mld in più?
      Buon weekend!

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    5. Ha proprio ragione: l'economia greca e stata salvata, anzi la Grecia è il più grande successo dell'euro.

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  2. Solo fino al 2016 noi italiani abbiamo versato alla europa come contribuenti netti ben 75 miliardi di euro!!!! E costui si permette di dire che siamo mendicanti..

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  3. L'unica imprecisione è riferita al fatto che 'scrocconi' sono metà, ovvero quelli che hanno votato l'attuale coalizione. Da un lato chi auspica un reddito per lo status di fannullone (una misura seria è l'indennità di disoccupazione, ovvero per chi ha perso un lavoro!, dall'altro chi auspica un sistema fiscale che fa comodo a chi ha di più e se manca qualcosa che paghi qualcun altro (a deficit con più debito o monetizzandolo).
    Per il resto ineccepibile.

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    1. Ineccepibile un corno.
      http://www.linkiesta.it/it/article/2013/01/10/ecco-la-poverta-dei-tedeschi-che-la-merkel-vuole-nascondere/11179/

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    2. http://goofynomics.blogspot.it/2012/03/cosa-sapete-della-slealta.html

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    3. http://goofynomics.blogspot.it/2015/06/il-reddito-della-gleba.html

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    4. http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/mr-full-monty-ovvero-i-salvataggi-che.html

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    5. Capisco che è l'addetto marketing di Bagnai ma io non discuto con i portaborse, se lui vuole farlo direttamente bene (ma non lo ha mai fatto) e se lei vuole farlo direttamente porti la sua opinione, non quella di altri.
      Per tutto il resto creda pure alle sue favole.

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    6. In che punto di preciso Bagnai dice favole?
      (potrebbe anche darsi, ma lo argomenti in modo puntuale).

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    7. Una è tanto per fare un esempio il suo 'cavallo di battaglia' che riguarda le riforme Hartz che avrebbero generato una cosiddetta 'deflazione salariale' ed è talmente una gaffe che non si è reso conto di smentirsi da solo citando a suo favore una pubblicazione di un noto economista tedesco: Peter Bofinger. Se chi lo segue, tra cui lei, aveste una adeguata preparazione in economia e soprattutto di dati che riguardano la Germania ve ne sareste accorti da soli, ma voi bevete ogni cosa che scrive in quanto avete studiato altro, solo non venite a fare le lezioncine a chi invece la materia l'ha studiata e a fondo.

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    8. Brevemente, non conosco l'articolo di cui parlate ma ci sono fior fior di studiosi tedeschi che non hanno alcun problema ad ammettere il ruolo svolto dalle riforme Hartz nella lunga fase di moderazione salariale tedesca, fra questi c'è anche il sig. Hans Werner Sinn che in numerose interviste ha sottolineato il ruolo avuto da Hartz IV nel contribuire a tenere bassi i salari, basta cercare su google e si trova. La stessa SPD, cioè chi quelle riforme le ha scritte, per anni ha ripetuto che il loro errore principale era stato proprio quello di aver introdotto Hartz IV senza un salario minimo adeguato, che poi a partire dal 2009 è diventato il cavallo di battaglia delle loro campagne elettorali. Nel 2012-2013 su questo blog sono stati tradotti molti articoli sul tema, basta usare il tag Hartz IV e andare a cercare. Ormai è chiaro qual'é stato il ruolo delle riforme Hartz sui salari piu' bassi.

      Puoi tranquillamente partire da questo articolo, vengono citati molti studiosi sull'argomento:

      http://vocidallagermania.blogspot.de/2017/03/il-trauma-dellagenda-2010.html

      e anche questo molto interessante:

      http://vocidallagermania.blogspot.de/2013/09/le-leggi-hartz-la-svalutazione-interna.html

      ma ce ne sono davvero tanti, basta avere tempo

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    9. E comunque per quanto io ricordi non ho mai letto di un'associazione di industriali inferocita contro Hartz IV che lancia una campagna stampa per abolire le leggi Hartz, davvero non ho mai letto niente del genere, probabilmente anche tu

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    10. Passaggio estremamente significativo, da:

      http://vocidallagermania.blogspot.de/2017/03/il-trauma-dellagenda-2010-seconda-parte.html


      Che cosa ha fatto l'Agenda 2010 per la competitività?

      La disputa è antica quanto l'Agenda 2010. E ruota attorno ad una domanda apparentemente semplice: le riforme hanno migliorato la competitività delle imprese tedesche? Una risposta chiara non c'è - come spesso accade, quando sono gli economisti a discutere.

      Hans Werner Sinn ha una posizione chiara sul tema. L'ex presidente dell'IFO di Monaco, uno degli economisti piu' influenti del paese, già da diversi anni criticava lo stallo delle riforme in Germania, prima che il governo di Gerhard Schröder riformasse in maniera radicale il mercato del lavoro. Il suo libro "La Germania puo' essere ancora salvata?" è uscito nel 2003 - esattamente nell'anno in cui Schröder ha annunciato il suo piano di riforme. Lo si puo' considerare un modello.

      All'epoca l'economia tedesca non aveva ancora digerito la riunificazione e dopo lo scoppio della bolla delle "dot.com" e gli attentati dell'11 settembre soffriva le conseguenze di una crisi economica globale. Nell'Europa dell'est i salari erano piu' bassi, i lavoratori pero' ugualmente qualificati - molte imprese industriali avevano deciso di trasferire i loro impianti in quei paesi. Le barrriere commerciali erano cadute, e la concorrenza si era fatta piu' difficile.

      Per tenere il passo, in Germania i salari dovevano crescere piu' lentamente, cosi' chiedeva Sinn. Le differenze salariali dovevano accentuarsi e il mercato del lavoro aveva bisogno di piu' flessibilità. "La scelta migliore (...) sarebbe quella di lasciare le forze di mercato libere di determinare il livello dei salari". La sua proposta corrispondeva allo spirito del tempo. "Per i lavori piu' semplici, il salario in molti casi sarà piu' basso di quanto possiamo ritenere accettabile dal punto di vista sociale", scriveva Sinn. Per compensare queste differenze lo stato dovrà pagare delle integrazioni salariali.

      Da molti anni Sinn loda l'Agenda 2010. Avrebbe aumentato la competitività tedesca creando un settore a basso salario e garantendo una crescita moderata dei salari, anche nel ceto medio. Soprattutto per le persone poco qualificate è stato piu' facile trovare un impiego. "La disoccupazione di massa, che all'epoca era dilagante, è scomparsa".

      La moderazione salariale dei sindacati ha sostenuto il trend. Nel complesso i costi per le aziende tedesche sono cresciuti piu' lentamente rispetto ad altri paesei - anche grazie all'Euro, che già prima della sua introduzione, sin dagli anni '90, aveva fatto scendere i tassi in Italia, Spagna e Portogallo sostenendo aumenti salariali molto al di sopra della crescita della produttività, soprattutto nel settore pubblico e nelle costruzioni.

      Peter Bofinger, professore di economia a Würzburg e da molti anni membro nel Consiglio dei Saggi economici ritiene invece che le valutazioni di Sinn sulla crisi di quegli anni fossero una "diagnosi chiaramente errata". L'economia tedesca all'epoca non era gravemente malata, scriveva nel 2013 sulla Taz. "Percio' non c'era fondamentalmente nulla da cui guarire". La Germania è competitiva grazie alle sua forte industria, alla leadership nella meccanica, alla indipendenza finanziaria delle aziende dal mercato dei capitali - oggi come allora.

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    11. (prosegue) I salari tuttavia non sarebbero cosi' importanti per avere successo nell'esportazione delle auto di lusso, dice Bofinger "Sono solo una piccola parte dei costi di produzione". E anche se non fosse cosi': il trend verso un abbassamento dei salari in verità è iniziato verso la fine degli anni '90, chiaramente prima dell'Agenda 2010. "Era una strategia dei sindacati per difendere i posti di lavoro". Oggi Bofinger nel suo giudizio è chiaro come Sinn, solo che arriva alla conclusione opposta: "dell'Agenda 2010 non ho mai avuto una grande opinione".

      La domanda chiave nella disputa sull'Agenda 2010: le riforme hanno davvero avuto un ruolo importante nell'abbassare il costo del lavoro per le imprese? Oppure la pressione sui salari è aumentata molto tempo prima? La verità probabilmente sta nel mezzo. "La fase di moderazione salariale è iniziata prima dell'Agenda 2010", dice Stefan Kooths, capo del centro per le previsioni economiche dell'Institut für Weltwirtschaft di Kiel. "Tuttavia l'Agenda aveva elementi che hanno spinto verso il basso soprattutto i salari delle persone meno qualificate".

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    12. Grazie Voci dalla Germania. Il sig. Cocucci è già da molto tempo noto perché perde tempo a fare commenti ridicoli. Accusa gli altri di dire imprecisioni senza fornire sufficienti dettagli che possano confermare (anche perché se lo facesse sarebbe, al contrario, smentibile con facilità). Ho già interloquito con lui in passato e la tecnica è sempre la stessa: se si chiede di entrare nel merito rimane generico e/o passa agli attacchi personali. Da questo punto di vista si dimostra ancor più ridicolo perché critica i dati (cioe non le opinioni, i dati) di un docente universitario, collezionando figure mitiche. Da apprezzare il coraggio (qualcuno lo chiamerebbe diversamente) di farlo col proprio nome e cognome, al contrario di altri figuri.

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    13. L'articolo di Peter Bofinger questo: https://voxeu.org/article/german-wage-moderation-and-ez-crisis
      Come si può leggere non è mai menxionato il termine "deflazione salariale" (cosa che più volte ha fatto Bagnai) bensì "moderazione salariale" e i due non sono sinonimi quindi confonderli è un errore grossolano soprattutto da parte di un docente di economia. Ma c'è un'altra curiosità curiosità che segnalo e che potete verificare facilmente: una volta aperta la pagina usate la funzione 'cetca' del browser e digitate la parola "Hartz" e vedrete che essa non compare perché tali riforme non hanno inciso sull'andamento dei salari. Ma basta sapete di cosa si compongono tali riforme per capire che non avrebbero potuto. L'Hartz IV il cui termine formale è Arbeitslosengeld II, non è altro che l'unificazione di 2 precedenti misure: Arbeitshilfe e Sozialgeld che erano più generose, ecco perché i tedeschi protestarono. E se riduci l'indennità come può questa implicare una riduzione dei salari? Mistero. Se poi ci sono categorie di lavoratori che hanno visto perdere potere di acquisto questo riguarda quelle inferiori meno qualificate, ma noi stiamo parlando in generale, nel complesso, non della cassiera del discount o del cameriere in pizzeria. In particolare tornando a Bagnai si guarda al settore manifatturiero, quello che realizza i prodotti poi scambiati a livello internazionale, e in questo ambito i salari sono cresciuti in termini reali sebbene meno della produttività come da accordi intrapresi dalle parti sociali su proposta del sindacato stesso ad inizio degli anni 2000 prima delle riforme Hartz, questo per salvaguardare l'occupazione.
      Che i salari non siano cresciuti meno dei prezzi lo dicono i dati, quelli ufficiali, da quelli dell'istituto di statistica federale a quelli del ministero delle finanze che si basa sulle dichiarazioni dei redditi. Sostenere tesi come quella di Bagnai nell'articolo "Cosa sapete della slealtà" (vado a memoria) e altri del genere denota scarsa conoscenza della materia. Altro è quello esposto da Bofinger il quale invece guarda il contesto da un divetso quanto corretto punto di vista.

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    14. Rispondo brevemente copiando alcuni passaggi dall'articolo linkato sopra, scritto dal Sig. Bosch, direttore dell'IAQ, che sicuramente è vicino ai sindacati, ma non mi pare scriva stupidaggini:

      "La lista di coloro che hanno abbracciato questa visione comprende anche il primo governo rosso-verde. Le leggi Hartz del 2004 avevano infatti l'obiettivo di introdurre in Germania un settore a basso salario. Riducendo i sussidi di disoccupazione per i disoccupati di lungo periodo e ridefinendone i criteri di accesso, le leggi Hartz di fatto hanno aumentato la pressione sui disoccupati spingendoli ad accettare lavori con un salario inferiore del 30% rispetto alla media della zona. La deregolamentazione delle agenzie temporanee e i cosiddetti mini-job hanno permesso di sostituire i lavoratori dipendenti a tempo pieno mediante nuove assunzioni precarie. Nel caso delle agenzie interinali, ai contratti sono stati eliminati i vincoli temporali, e grazie ai nuovi accordi contrattuali i datori di lavoro hanno potuto eludere il principio dell'eguaglianza di trattamento economico fra interinali e dipendenti. Quanto ai mini-job, la soglia minima di reddito è stata aumentata, e ora i mini-job possono essere considerati un secondo lavoro, inoltre, il limite massimo di ore settimanali è stato aumentato, consentendo una riduzione del costo del lavoro. L'accettabilità politica di questi provvedimenti si basava sull'assunto secondo cui i lavoratori poco qualificati e a bassa produttività si sarebbero avvantaggiati dall'ampliamento del settore a basso salario.

      Il settore a basso salario in Germania

      Sin dalla fine degli anni '90 i salari tedeschi sono cresciuti piu' lentamente rispetto al resto dell'unione monetaria. La ragione principale è stata la rapida espansione del settore a basso salario, già in corso prima delle riforme Hartz. La quota di lavoratori con un basso salario (meno di 2/3 del salario mediano orario) è passata dal 17.7% nel 1995 al 23.1% nel 2010, passando dai 5.6 milioni del 1995 ai 7.9 milioni del 2010. Una particolarità del settore a basso salario tedesco è la sua dispersione verso il basso, dato che non sono previsti minimi salariali. Nel 2010, 6.8 milioni di tedeschi erano pagati meno di 8.5 € lordi, vale a dire il minimo salariale richiesto dalla federazione dei sindacati tedeschi, mentre 2.5 milioni guadagnavano meno di 6.00 € lordi l'ora."

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    15. Concordo peraltro con quanto scritto prima, se invece di metterci il nome e cognome tu usassi un nick ti potresti permettere di non prendere ogni commento come un attacco personale e lasciare da parte l'orgoglio e lo spirito revanchista che invece appare sempre piu' spesso...IMHO

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    16. Non capisco a cosa ti riferisci. Mi è stato chiesto di produrre elementi a sostegno di ciò che ho affermato e l'ho fatto.
      A proposito dell'effetto delle modifiche ai cobtratti atipici ti consiglio io una ricerca ben fatta contenente dati attendibili ed utili alla comprensione: "Geringfügige Beschäftigung: Situation und Gestaltungsoptionen" della fondazione Bertelsmann. È un documento in Pdf che puoi scaricare e leggete accuratamente e che rappresenta luci (tante) e ombre (poche) sui famigetati (in Italia) minijob. Cito solo il dato che l'incremento del numero di vontratti nel 2004 ha riguardato lavoretti da abinare a quello principale (Nebenjob) e questo è logico se sinpensa che la modifica del 2003 (i minijob esistono dal 1977) ha visto portare la soglia da 320 euro a 400 mensili. Ma segnalo anche il dato del numero di minijob bel settore manifatturiero, poco più di 600 mila, che rende quindi evidente come un così basso numero rispetto al totale degli occupati del settore non possa aver influito sul costo del lavoro (abbassandolo) e rendendo in tal caso le merci più competitive (come sostiene Bagnai). Poi per carità, si può sempre sostenere che la terra è piatta, che gli extraterrestri esistono e che qualcuno è stato persino rapito, basta cercare e si trovano parecchi documenti. Tutto regolare? No, sicuramente episodi di sfruttamento e di bassi quanto inaccettabili livelli di compenso orario ce ne sono (stati) ma non facciamo di tutto un fascio.
      Poi a memoria ricordo una analisi effettuata da Der Spiegel sui redditi dei tedeschi e tra i grafici ci dovrebbe essere quello che mostra per fasce di reddito chi ha perso potere di acquisto nel tempo (dalle fatidiche riforme) e chi no, anche quello suggerisco uno sguardo.

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  4. Poveretto, cosa fa per sopravvivere al di sopra dei suoi pochi neuroni!

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  5. Ahahahaha! ahahahaah! aahahaha! ahahahaa! Glup ahahahahah! ihihihihi!! ih uh ah gasp... ah, non respiro, ah glub uhp! ahahahahahaha!
    SARA' una RISATA CHE VI SEPPELLIRA'!
    Ma c'è ancora qualcuno che dà retta a 'sti pagliacci? quelli del buco co' la banca intorno???? quelli della Siemens, della Volksvagen e delle centoerotte banche salvate con aiuti di stato perché tenute fuori dagli accordi UE? uhuhuhuh! ihihihih! que.. que... quei dei debiti di guerra mai pagati?? ih! ah, la pancia, non reggo più! ah, ah ah... ihihihiihhh! ah! basta per pietà, troppo ridicoli, salviamoli da loro stessi, impediamo a un ex grand giornale di coprirsi così di ridicolo, facciamolo per il bene della categoria... e poi arriva pure il trollino della giungla a dar manforte... ihuhoh iiiii... muoro.
    benebravibis!!!

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    1. @Anonimo25 maggio 2018 12:00

      Ahahahaha! ahahahaah! aahahaha! ahahahaa! Glup ahahahahah! ihihihihi!! ih uh ah gasp... ah, non respiro, ah glub uhp! ahahahahahaha!
      Hai ragione son pagliacci e per dimostrarlo comincerei da qui:

      Deutsche Bank taglia più di 7mila posti lavoro in tutto il mondo

      Le riduzioni di personale, che riguardano circa un dipendente su dieci, toccheranno tutte le regioni del mondo e tutte le attività

      E' una bamca che scoppia di salute la cara Deutsche.
      E siamo solo all'inizio.

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  6. http://icebergfinanza.finanza.com/2018/05/25/deutsche-bank-e-commerzbank-mine-vaganti-deuropa/?_ga=2.220152730.2082801594.1527252820-1817226064.1527252820

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  7. @Maurizio Cocucci25 maggio 2018 12:27
    .... e pensare che questi soldi siano andati altrove anziché ai greci, sebbene per ripagare dei debiti, è da ingenui (per usare un eufemismo).

    No sig. Cocucci qui é lei ad essere in errore. Quei soldi ricevuti dai greci sono stati utilizzati da questi non per ripagare i debiti come scrive lei, ma per pagare gli interessi sui debiti contratti dai cittadini greci con le banche francesi e tedesche.
    Credo capisca la logica furbesca messa in atto dal duo Francia e Germania per recuperare, anche a spese dei partner come l'Italia che nulla c'entravano, delle 'leggerezze' commesse dalle loro banche.
    Ammetterà che dopo aver contribuito a sanare le loro fesserie, sentirsi dare degli scrocconi ingrati é alquanto seccante.

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    1. @luigiza non dica scemenze e usi la testa, le pare che 200 mld erano per interessi? Che interessi erano, del milione pet cento? Lo sa leggere un bilancio di uno Stato? Vuole i dati dell'esposizione del settore bancario greco nel 2007? Possibile che credete a tutte le fesserie che leggete basta che siano di critica all'euro e UE?!

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    2. Inutile che parlate con Maurizio Cocucci.. scrive su diversi blog (la Voce) contro chiunque si opponga contro il pensiero unico.. E' evidentemente un Troll probabilmente un soggetto dei servizi che deve monitorare siti a rischio.. oppure è quel personaggio di Crozza che vive a 50 anni ancora con la madre e connesso ad internet.. in entrambi un poveraccio..

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  8. Verissimo Italia gran paese di scrocconi e pezzenti, per decenni il meridione Italico ha scroccato dalla Lombardia, adesso sperano che l'Italia possa scroccare in egual misura dall'Europa intera per i prossimi decenni.

    L'Italia è bene che esca dall'Euro, necessita di una moneta debole in continua svalutazione tipo Lira Turca, che ben si addice ad un contesto da terzo mondo come quello Italico.

    In Italia non c'è e non ci sarà mai un futuro per i vostri figli, con o senza l'Euro, vi sarà solo un continuo inesorabile declino generato principalmente dall'ignoranza dell'Italico medio dilagante che porterà il paese in condizioni fi sottosviluppo ancora peggiori di quelle odierne. Prima uno lo capisce e se ne va alla svelta, e molto meglio è per lui e per la sua famiglia.

    Italia popolo tra i più ignoranti d'Europa come dice bene Forchielli:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/10/forchielli-litalia-e-il-paese-piu-ignorante-deuropa-basti-vedere-i-social-e-promesse-elettorali-dei-partiti/4283898/

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    1. per fortuna in Italia abbiamo geni come te, al livello supremo dell'autore dell'articolo.. su che con un po di impegno vai oltre ed arrivi al livello dei primati.. non è poco

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    2. @Anonimo per fortuna mia in Italia non mi avete affatto, visto che me ne sono andato in Spagna con la mia famiglia da anni.
      Vi lascio volentieri ai vostri geni come Giggino e Salvino, è giusto che diventiate più straccioni falliti di quanto non lo siate già. In bocca al lupo!

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    3. Te ne sei andato nella geniale Spagna, che dopo aver registrato crescita per anni aumentando a dismisura il debito pubblico (ora anche il loro è al 100%) stanno ripresentando il tipico problema della loro debole economia: riconquistata cioè una certa capacità di spesa hanno ricominciato ad acquistare in eccesso dalla Germania, e infatti la bilancia dei pagamenti spagnola è in rosso netto, contrariamente a quella italiana...
      Goditi la Spagna, fino alla prossima crisi e al prossimo taglio dei salari spagnoli... Buona fortuna.

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    4. Ad essere pignoli l'interscambio commerciale della Spagna con la Germania ha visto il Paese iberico ridurre il deficit di un miliardo nel 2017 (mentre il nostro saldo è rimasto pressoché costante - a deficit).
      La bilancia dei pagamenti non può essere in rosso perché..."La bilancia dei pagamenti si basa sul principio della partita doppia. Ogni operazione dà luogo a due registrazioni, una a debito e l'altra a credito, in modo tale che il totale a pareggio (il cosiddetto "saldo contabile") sia sempre nullo." (da Goofynomics di Alberto Bagnai).
      Ma sicuramente sarà stato un "lapis", intendevi le partite correnti. Penso di sì, perché nei primi 2 mesi del 2018 si è registrato un pauroso passivo pari a...a...450 milioni di euro mensili!
      Fortuna che poi nel resto dell'anno la Spagna registra surplus in media di circa 3 miliardi al mese! E questo si ripete di anno in anno...chissà come mai?! Ciclo di Frenkel? :)

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    5. Hai ragione, mi riferivo al saldo commerciale spagnolo, che come vedi non gode di salute particolarmente buona...
      https://www.milanofinanza.it/news/spagna-nel-2017-il-deficit-commerciale-aumenta-di-oltre-il-30-201802201345597179

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    6. Dove abbiano preso quei dati farlocchi non so...el Banco de España ne dà del tutto diversi:
      https://www.bde.es/f/webbde/GAP/Secciones/SalaPrensa/NotasInformativas/18/presbe2018_09.pdf

      - Cuenta corriente (current account o partite correnti)
      - Bienes y servicios (beni e servizi) da cui puoi vedere che nel 2017 c'è un avanza pari a 31,1 mld.

      PS.Cambia spacciatore...di dati.

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  9. @Balboni, già, Franza o Spagna, purché se magna...

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