giovedì 19 luglio 2018

H.W. Sinn sui saldi Target (parte prima)

Il prof. Hans Werner Sinn dalle pagine della Frankfurter Allgemeine Zeitung torna ad alimentare il dibattito tutto tedesco sulla natura dei saldi Target e rilancia la sua versione dei fatti: la Germania sarebbe ormai un self-service dove gli europei si riforniscono di merci senza saldare il conto mentre i sud-europei grazie alla liquidità illimitata garantita dalla banca centrale hanno potuto vivere al di sopra dei propri mezzi. A pagare il conto alla fine saranno i tedeschi, amen. Dalla FAZ.net, H.W. Sinn.



Il saldo Target tedesco è un credito di natura contabile della Bundesbank nei confronti dell'Eurosistema. Questo credito è cresciuto in quanto la Bundesbank per conto di altre banche centrali ha creato denaro e coerentemente con le richieste dei committenti stranieri lo ha messo a disposizione per l'acquisto di merci o attività, per il rimborso dei debiti oppure per la creazione e lo sviluppo di riserve di liquidità, allo stesso tempo  le altre banche centrali hanno ottenuto denaro per un importo corrispondente. Si tratta di una linea di credito pubblica fra le banche centrali che ha garantito alle altre economie della zona euro un afflusso netto di beni, servizi e asset tedeschi senza che queste dovessero ricorrere al credito privato. I crediti Target concessi dalla Bundesbank (Decisione BCE 2007 NP10) vengono remunerati delle banche centrali debitrici al tasso di rifinanziamento principale della BCE, tasso che attualmente è pari a zero.

I saldi Target nelle statistiche della bilancia dei pagamenti tedesca sono registrati come una componenti degli attivi esteri, cresciuti sulla base delle precedenti eccedenze di conto corrente. Con un valore di 1.929 miliardi di euro a fine 2017, le attività nette sull'estero tedesche sono le più grandi al mondo dopo quelle del Giappone. I Crediti Target della Bundesbank a metà 2018 rappresentavano il 51% dell'attivo estero netto.

I trasferimenti fra i paesi, come mostrato dal sistema di clearing di Londra, non devono necessariamente passare attraverso le banche centrali. Anche le banche private possono scambiarsi ordini di pagamento transfrontalieri e in questo modo stabilire rapporti di credito rendendo quindi possibile lo scambio di merci e il movimento dei capitali. In nessun paese pertanto a tale scopo viene raccolto o immesso nuovo denaro in circolazione da parte della banca centrale e anche i saldi Target non si modificano. I trasferimenti al di fuori del sistema Target implicano crediti privati fra i sistemi bancari, mentre i trasferimenti all'interno del sistema Target sono crediti di natura pubblica. Le due forme di credito sono diverse in quanto il rischio default in un caso è presso il contribuente e nell'altro resta presso gli azionisti delle banche, ma entrambi contribuiscono all'indebitamento netto o accreditamento netto di ogni paese. Insieme agli altri flussi di capitale pubblici e privati si riflettono nei saldi delle partite correnti.

Uno sguardo al sistema di Bretton Woods

Anche nel sistema di Bretton Woods, il sistema internazionale dei cambi fissi del dopoguerra, a causa dei trasferimenti che arrivavano alla Bundesbank dall'estero, esisteva già qualcosa di simile ai saldi Target. Le banche centrali americane e dei paesi europei vicini fornivano alle rispettive economie un eccesso di liquidità che permetteva ai cittadini, come accade oggi con i saldi Target, di fare acquisti in Germania. Con la moneta auto-stampata acquistavano merci, aziende, azioni e immobili e molte altre cose, alla Bundesbank spettava poi il compito cambiare la valuta estera in D-Mark. In un secondo momento tuttavia la Bundesbank poteva pretendere che la valuta non-americana venisse convertita in dollari o oro e poiché il prezzo di mercato dell'oro era inferiore rispetto alla parità fissata, riceveva in cambio per lo piu' oro. Fino al 1968 la Bundesbank aveva accumulato oltre 4.000 tonnellate di oro, che all'epoca equivalevano al 3,4% del prodotto interno lordo tedesco. Allo stesso tempo, aveva riserve in dollari pari all'1,6 % del PIL.

A confronto i crediti Target della Bundesbank a metà 2018 erano pari al 30% del PIL tedesco del 2017. Se la Bundesbank dovesse convertirle in oro, al prezzo corrente riceverebbe 28.277 tonnellate di oro.

Self-service nell'eurosistema

Nell'ambito del sistema di pagamento di Bretton Woods, la necessità di rimborsare il debito in valuta estera con degli attivi che non potevano essere creati dal nulla, manteneva i saldi entro limiti ristretti. Nell'eurosistema invece non è previsto alcun rimborso. Questo spiega l'enorme aumento dei saldi Target. In effetti la Germania è diventato un enorme negozio self-service nel quale puoi far segnare sul conto a tuo piacimento, senza che il proprietario del negozio possa chiedere il pagamento dei suoi crediti.

Ci sono essenzialmente cinque accordi istituzionali che hanno consentito la creazione asimmetrica di credito all'interno dell'eurosistema nei primi anni della crisi finanziaria, diciamo fino al 2012 circa. Il primo è il sistema Target stesso. Il Trattato di Maastricht non dice nulla a proposito. Questo sistema è stato creato dalle banche centrali stesse, senza chiedere nulla ai parlamenti. L'eurosistema avrebbe potuto essere basato anche su trasferimenti privati. La seconda regola consiste nella politica della liquidità illimitata per il rifinanziamento dei crediti. In base a questa politica le banche commerciali di qualsiasi paese possono ottenere prestiti illimitati dalla propria banca centrale e in questo modo effettuare trasferimenti illimitati verso gli altri paesi. Devono ovviamente depositare una quantità sufficiente di titoli in pegno. La qualità minima di queste garanzie, e questa è la terza regola, in seguito è stata abbassata fino al rating BBB-, vale a dire fino al livello spazzatura. Di titoli spazzatura in giro ce n'erano tuttavia a sufficienza per far funzionare la macchina stampa denaro locale.

Il quarto elemento consiste nei cosiddetti prestiti d'emergenza ELA, che consentono a ciascuna banca centrale di creare a piacimento tutto il denaro di cui ha bisogno a meno che i due terzi del consiglio BCE non voti contro. Dal momento che i paesi in crisi del sud più l'Irlanda negli anni decisivi avevano in seno al consiglio BCE un voto in piu' del terzo necessario, nessuno ha potuto impedire che questi paesi si concedessero crediti ELA per centinaia di miliardi. Il quinto punto consiste nel cosiddetto accordo segreto Anfa, alla cui pubblicazione la BCE è stata costretta da un dottorando di Berlino. Secondo l'accordo una banca centrale puo' acquistare titoli stampandosi il denaro in proprio. Cosi' Banca d'Italia neò qiadrp dell'accordo Anfa ha potuto acquistare titoli di stato per 105 miliardi di euro. Tutti questi crediti creati con la macchina stampa denaro sono andati a ruba fra le banche commerciali in quanto sono stati offerti a condizioni molto piu' economiche rispetto ai crediti disponibili sul mercato dei capitali.

L'eccessiva creazione di credito nei paesi in crisi, che ha consentito trasferimenti netti verso i paesi dell'europa settentrionale, è stata compensata da un corrispondente declino nella creazione di credito in Germania in quanto il trasferimento di denaro dalle altre banche centrali ha reso superfluo l'indebitamento nei confronti della propria banca centrale. Negli anni 2012 e 2013 in Germania non vi è stato alcun ricorso al credito della Bundesbank. In Germania circolava solo il denaro delle rimesse che le altre banche centrali avevano commissionato.

Le due ondate Target

Il saldo Target tedesco durante la crisi è aumentato in due ondate. La prima ha raggiunto il picco nell'agosto 2012 con un massimo di 751 miliardi di euro. Dopo il crollo di Lehman il mercato dei capitali si rifiutava di continuare a finanziare i disavanzi delle partite correnti dei paesi dell'Europa meridionale e dell'Irlanda. Gli investitori stranieri volevano avere indietro il prima possibile i soldi prestati e si rifiutavano di fornire prestiti aggiuntivi. Fra i residenti dei paesi in crisi, inoltre, chi aveva dei beni tentava di venderli e di portare i soldi all'estero. L'auto-aiuto con la macchina stampa soldi sopra descritto ha permesso alle diverse economie di ricorrere allo scoperto di conto corrente misurato dai saldi Target.

Negli ultimi 4 anni abbiamo invece assistito alla seconda ondata. E' stata innescata dall'aspettativa e dall'attuazione del programma di acquisto titoli della BCE con il quale fra il marzo 2015 e il giugno 2018 sono stati acquistati titoli per un valore di 2.4 trilioni di euro, di questi 2 trilioni di euro erano titoli governativi. Sebbene ciascuna banca centrale abbia riacquistato solo i titoli di stato del proprio paese, i saldi Target sono tornati a crescere. Cio' è dovuto da un lato al fatto che i venditori volevano mettere in sicurezza in Germania la liquidità ottenuta con la vendita. Si tratta di un aspetto che alla luce del grande ritorno in Italia dell'eurocrisi è diventato sempre piu' importante. La fuga di capitali dall'Italia ma anche dal sistema bancario francese è stata significativa.

Dall'altro lato è dovuto ad un aspetto tecnico: i titoli dei paesi euro del sud in precedenza erano stati venduti in tutto il mondo per finanziare gli enormi disavanzi di conto corrente, ora per riacquistare questi titoli erano comunque necessari dei trasferimenti verso l'estero. In entrambi i casi la Bundesbank è stata obbligata ad accreditare i riacquisti e quindi anche i vecchi disavanzi delle partite correnti dei paesi del sud tramite una gigantesca azione di ristrutturazione del debito retroattiva.  

(continua...parte seconda)

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