mercoledì 29 agosto 2018

Chemnitz e l'odio verso il popolo

Vera Lengsfeld è una giornalista con un lungo passato nella politica tedesca, nata e cresciuta nella DDR, profondamente anti-merkel e attualmente vicina ad AfD. Dalle pagine del suo interessantissimo blog prova a fare luce sui recenti accadimenti di Chemnitz e avanza un'ipotesi sulle reali intenzioni dei cosiddetti "media di qualità": la presunta caccia allo straniero nelle strade di Chemnitz è solo un'arma di distrazione di massa. Vera Lengsfeld propone una narrazione alternativa dei recenti fatti di Chemnitz.


Gli eventi di Chemnitz sono certamente sconcertanti. Ma per ragioni diverse da quelle con le quali i politici e i media ci stanno martellando. Tre tedeschi sono stati aggrediti da "persone in cerca di protezione" e sono rimasti gravemente feriti oppure hanno perso la vita. La persona deceduta sul corpo ha oltre venti ferite da coltello. Dei circa 10 aggressori nessuno sembrerebbe essere ferito.

Due degli autori sono stati catturati. Uno era effettivamente un siriano, come ipotizzato in rete, l'altro iracheno. Questo dettaglio non era stato reso noto fino a quando non sono stati emessi i mandati di cattura nei confronti dei 2 uomini. Fino a quel momento si era parlato di una lite fra "persone di diversa nazionalità". Piu' di venti ferite da coltello sul corpo di una persona farebbero pensare piuttosto ad una violenza sfrenata.

Il pubblico ministero ha reso noto che dopo uno scontro verbale, il 35enne tedesco "senza una ragione" è stato ripetutamente accoltellato. Mi chiedo: puo' esistere una "ragione che giustifica" un atto del genere?

Distrazione di massa sui manifestanti "di destra".

La politica e i media parlano solo marginalmente dell'atto violento. Pochi giorni dopo l'accoltellamento mortale di un medico da parte di una "persona in cerca di protezione" del quale il Tagesschau (telegiornale della tv pubblica) non voleva parlare, si ha come l'impressione che sia stato dato l'ordine di distrarre le masse dall'assassinio di Chemnitz.

Tutto è iniziato con un articolo della Bild-Zeitung che viola tutte le regole del giornalismo professionale. "Le destre sfilano attraversando Chemnitz" titolava il quotidiano, il quale poi sfoderava le sue armi: 1.000 persone, fra le quali molte di destra, si sono radunate domenica pomeriggio. Hanno scandito in coro: "Wir sind das Volk". Il motto piu' famoso della rivoluzione pacifica del 1989, en passant, è stato dichiarato uno slogan di "destra".

Fra questi anche il tweet di un video di un certo „Zeckenbiss“ il cui nome fa pensare ad un attivista antifascista, piu' che a una fonte seria, e che dovrebbe mostrare le fasi in cui i fascisti danno la caccia ai migranti. Nel video si vede uno scontro a mani nude fra giovani, preceduto probabilmente da uno scambio di offese verbali, che pero' nel video non viene mostrato. La "caccia" pero' termina dopo dieci metri.

Non sembrano esserci altre prove dei presunti attacchi contro i migranti. Sotto c'è un'altra foto il cui titolo sensazionale è: "circa 1000 persone hanno preso d'assalto la Chemnitzer Wall". Anche con tutto lo sforzo possibile non si vedono "aggressori", ma al massimo dei passeggiatori.

Poi è arrivata la dichiarazione del governo federale: "non possiamo accettare tali assembramenti, o la caccia all'uomo di diverso colore o diversa origine oppure il tentativo di seminare l'odio nelle strade. Nelle nostre città non hanno alcuno posto, e posso dirlo a nome del governo federale, li condanniamo con fermezza".

Il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, riprende pari pari il linguaggio della sinistra radicale, peraltro senza aver preso atto della conferenza stampa del sindaco e della polizia di Chemnitz. Li' la portavoce della polizia ha detto che durante i "tumulti" del pomeriggio non ci sono stati né arresti né denunce. Ha parlato, senza scendere nei dettagli, di un lancio di bottiglie verso la polizia. Ma questo è un tratto distintivo anche degli antifascisti, i quali erano presenti sul luogo per la "contro-manifestazione", come menzionato dalla FAZ.

Caccia all'uomo? Pogrom?

Durante la conferenza stampa una giornalista ha chiesto se c'è stata una escalation da parte di uno degli "ambienti". I colleghi avevano parlato di un "pogrom", c'è stata una caccia allo straniero?

A questa domanda non ha risposto la polizia ma lo ha fatto in maniera alquanto confusa il sindaco Ludwig. Lo sviluppo delle ultime ore c'è andato vicino, ha detto, è "molto negativo che vi sia stato un omicidio". Senza nemmeno esprimere il suo dolore per la morte di un cittadino di Chemnitz, si è rivolta ai social media che apparentemente stanno gettando la città nel panico: "ne ho preso atto anche io", è necessario "proteggere la popolazione". Dai social media, beninteso, non dai coltelli. E poi è arrivata la frase citata ovunque:

"Quando penso a quello che è successo qui domenica, sono inorridita. Il fatto che la gente possa incontrarsi, radunarsi e interrompere una festa cittadina, correre attraverso la città e minacciare le persone - è davvero terribile".

Ad essere terribile non sarebbe stato l'accoltellamento mortale, che di fatto non era stato considerato un motivo sufficiente per fermare la festa in città. Il festival è stato interrotto solo quando gli abitanti di Chemnitz sono scesi in piazza in reazione a questo atto crudele, con una giustificazione palesemente falsa: la decisione sarebbe stata presa per "pietà" nei confronti del defunto e della sua famiglia.

La famiglia ora non solo deve soffrire il dolore per la scomparsa del proprio caro, ma deve sopportare anche il fatto che l'omicidio sia stato strumentalizzato dagli organizzatori. Il nome della persona uccisa doveva essere già noto al sindaco. Durante la conferenza stampa tuttavia non è stato nominato. E' stata l'azienda in cui lavorava a dare un nome e un volto al falegname e padre di famiglia. Si tratta di Daniel, un cubano-tedesco. La totale mancanza di empatia nei confronti della vittima non poteva risultare piu' cinica.

Antifa: "noi siamo il muro, il popolo se ne deve andare"

Dopo la Bild quasi tutti i "media di qualità" hanno poi continuato ad alimentare l'odio. Nel frattempo viene definito "nazi" chi si dichiara contro il crimine e il terrore. Le normali aspettative della popolazione nei confronti dello stato di diritto, e cioè il ricorso al monopolio della violenza per la sua difesa, vengono ormai considerate "di destra". Gli antifa sono già un passo avanti. Il 27 agosto hanno dimostrato a Chemnitz sotto lo slogan: "Noi siamo il muro, il popolo se ne deve andare". Se vogliamo considerare gli antifascisti come gli ispiratori della politica, allora sta per iniziare la guerra civile (nella prima fase almeno solo spirituale).

Quanto l'escalation sia stata rapida lo si puo' osservare nelle strade di Chemnitz. Altri 2 esempi: Spiegel Online ieri ha pubblicato un video dal titolo marziale "le destre marciano su Chemnitz", che in teoria avrebbe dovuto documentare le scorribande degli estremisti di destra. Dopo la morte di un uomo di 35 anni, centinaia di estremisti di destra avrebbero sfilato per le strade di Chemnitz, ci sarebbero state anche delle aggressioni nei confronti dei migranti.

Se guardi il video, però, le prove sono piu' che esili: invece dei presunti estremisti di destra si vedono soprattutto poliziotti che intervengono dopo gli incidenti, peraltro non mostrati, e che agiscono energicamente contro dei giovani. Se fossero stati degli antifascisti allora i media e la politica si sarebbero lamentati di quanto sproporzionata era stata la condotta della polizia o avrebbero addirittura parlato di un'orgia di violenza. Il tutto è stato filmato da un agente di polizia.

A un certo punto nel video arriva il messaggio secondo il quale gli attivisti di sinistra avrebbero riferito di attacchi ai migranti. Le prove tuttavia non ci sono. Alla fine viene mostrata un'allegra scena di danza popolare e viene riportata la morte di un tedesco durante una rissa. Si vuole probabilmente produrre nel pubblico l'associazione fra danza popolare e omicidio, altrimenti è difficile spiegare questa scena che in quanto a cattivo gusto è imbattibile. Infine apprendiamo che per questo video è stato utilizzato il materiale di un certo Johannes Grunert.

Questo Grunert si auto-definisce giornalista freelance specializzato nell'osservare la scena dell'estremismo di destra. E' l'unica fonte identificabile per poter affermare che ci sarebbe stata una "caccia al migrante". Mancano tuttavia prove consistenti. Nella visione complessiva dei resoconti dei media, sembra proprio che siano state le accuse velenose e non provate di quest'uomo a scatenare la spaventosa caccia all'odio dei media e dei politici.

Il presidente della regione Michael Kretschmer, ha poi parlato di quanto è "disgustoso" il modo in cui gli estremisti di destra in rete fanno propaganda facendo appello alla violenza. Gli appelli alla violenza degli antifascisti, amici e aiutanti, oppure scudo e spada della politica e dei media non sono stati però menzionati. Se c'è stato un messaggio di condoglianze da parte di Kretschmer per la famiglia del defunto, devo essermelo perso.

Sawson Chebli: "non siamo abbastanza radicali"

La famigerata Sawsan Chebli da Berlino ha twittato: "le destre sono sempre piu' forti, sempre piu' rumorose, piu' aggressive, piu' sicure di sé, sono sempre di piu'. Noi siamo (ancora) piu' numerosi, ma troppo tranquilli, troppo comodi, troppo divisi, troppo disorganizzati, troppo timidi. Non siamo abbastanza radicali".

Si tratta di un vero e proprio appello alla violenza che non corre il rischio di scandalizzare, come ha fatto invece il tweet del deputato di AfD che apparentemente avrebbe chiesto di ricorrere alla giustizia fai da te. Chebli tuttavia non è un semplice deputato, ma il plenipotenziario della città di Berlino presso il governo, nonché segretaria di stato per la cittadinanza e gli affari internazionali.

Last but not least, vorrei citare la FAZ, un tempo un giornale borghese di solida tradizione, che ora invece sembra stia facendo ogni sforzo per colmare il vuoto lasciato dalla fine dell'edizione stampata dalla TAZ. La FAZ titola: "la rabbia della massa di destra" e non offre altro che rumor o "segnalazioni non confermate da parte di testimoni oculari" che domenica pomeriggio avrebbero visto Chemnitz trasformarsi in un "campo di battaglia". La polizia al contrario durante la conferenza stampa ha parlato di una manifestazione spontanea, "isolata" dopo un'ora e che durante la quale, fino alla conferenza stampa, non vi erano state denunce. Si fa riferimento a presunti "attacchi ai migranti", le prove tuttavia mancano, anche su questo giornale di qualità.

Cio' a cui abbiamo assistito nei media e nella politica in merito al caso Chemnitz è una campagna di odio non basata sui fatti, ma su presunte testimonianze oculari provenienti dagli ambienti della sinistra estrema. Gli estremisti di sinistra vogliono la guerra civile per poter rovesciare finalmente il tanto odiato sistema.


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3 commenti:

  1. cosa sappiamo di chemnitz? basta vedere la cartina.
    in quella regione da sempre ci sono nazisti, non c'è 1 immigrato.

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    1. A guardare i video disponibili in rete non mi pare proprio si trattasse di nazisti, come scrivi tu, mi pare ci sia stata una forte partecipazione popolare alle manifestazioni.

      Gli immigrati e i richiedenti asilo ci sono e a quanto pare diversi hanno anche il coltello facile, visto che ne hanno ammazzato uno e ne hanno gravemente feriti altri 2. Ne vogliamo parlare?

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    2. Vogliamo parlare forse di quello che succede in Svezia? o meglio di come lo stato stia legittimando gli abusi sessuali(un record che fa accapponare la pelle), e i furti? Anche in Italia si tace fin troppo, un esempio, il caso delle stupro in spiaggia di una quindicenne. I media italiani avevano paura di nominare "un nero", infatti per chi ha seguito lo sviluppo giornalistico si sarà accorto dei diversi sinonimi usati dai giornalisti: prima era uno straniero, poi è diventato un clandestino, un sudanese, un nordafricano e infine era un immigrato già noto alle autorità, perché non solo era nel giro della droga, ma non aveva nemmeno un permesso regolare. Vogliamo parlare di come la propaganda di sinistra con il giornalismo abbia taciuto sotto Gentiloni (e che tutt'ora continua a tacere sulle questioni veramente importanti, e si occupa di immigrazione fino alla nausea) quando una ragazza è stata brutalmente assassinata, smembrata e rinchiusa in una valigia? Da che parte veniva il nazismo? Eppure nessuno ha avuto pietà per la ragazza, si è dato la colpa solo a lei, perché non doveva fuggire dal centro di riabilitazione per correre da uno spacciatore-macellaio di colore. Hanno preferito stendere un velo pietoso su questa tragedia difendendo un assassino e cercando di scoprire, se il macellaio nero prima di smembrarla le avrebbe fatto sniffare la coca per renderla consenziente al suo stesso stupro e smembramento. E ancora il giornalismo servilista con la sua retorica da "opinione pubblica" parla di nazismo, e fascismo, sempre pronti a tirarli fuori in qualsiasi occasione, ma soprattuto quando fa comodo per difendere la politica di immigrazione da lobby e tutte le linee pacifiste sulla guerra.
      Riguardo a Chemnitz vorrei aggiungere, che nonostante quella parte di Germania sia stata sotto la DDR, i tedeschi dell'est hanno conservato un sentimento della patria, di difesa della propria gente contro le ingiustizie. Loro non sono stati indeboliti come l'altra Germania, dove per anni gli americani vi hanno inculcato il sentimento di vergogna, di colpa, facendola diventare il capro espiatorio di tutto il male dell'Europa, gli unici criminali di questo mondo. Gli Yankees invece hanno sempre derubato, distrutto interi paesi, acceso falò di guerra ovunque, alimentato e sostenuto tutte le guerre possibili, importato persone da altri continenti, venduto armi, eppure? o la Francia, non è stata la più innocente, con la guerra dell'Algeria e la decolonizzazione è stata condannata e schiacciata dai sensi di colpa, però tutt'oggi continua ad avere interessi in Africa, gettando fumo negli occhi al popolo francese, e melma sugli altri paesi. Anche la Russia non scherza in fatto di guerre, e annientamenti di massa, ma il problema della Russia è stato e sempre sarà il problema del genocidio del proprio popolo, grazie alla sfrenata corruzione interna.
      In Germania ad ogni occasione viene continuamente ripetuta la litania del nazismo fino svilire il popolo tedesco, rendendolo un totale eunuco, che ha perfino paura di aprire bocca per dire di amare la propria patria, perché teme che ogni sua parola possa essere connotata in chiave nazista, specialmente il nazionalismo, che pure la Merkel ripugna, e rifiuta persino la propria bandiera.
      Vogliamo ancora parlare dei quartieri parigini off limits e della mafia turca a Berlino?
      Un saluto ad Aizen,uno dei tanti analfabeti funzionali sparsi per l'Europa, i quali grazie alle loro opinioni aberranti contribuiscono a promuovere l'importazione lobbistica dell'immigrazione illegale fuori controllo di assassini (nella maggioranza dei casi) e di droga, l'odio razziale al contrario, e soprattutto con i soldi dei cittadini europei favoriscono la nascita di un nuovo continente pro-profughi, pronto ad accoltellarci in una guerra civile.

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