Le Tafel sono associazioni di volontariato che distribuiscono ai bisognosi i generi alimentari ricevuti in dono dai supermercati o dalle aziende. Nei giorni scorsi la Tafel di Essen ha deciso di dare la precedenza ai tedeschi nella distribuzione degli alimenti. Ne è nato un dibattito politico che sembra fatto apposta per portare acqua al mulino di AfD. Sahra Wagenknecht, leader della Linke, con un'intervista coraggiosa a DLF dice quello che anche a sinistra sono in molti a pensare: "aiutiamoli a casa loro!". Da deutschlandfunk.de
DLF: Lei ha detto che non bisogna consentire le strumentalizzazioni.Tuttavia lei stessa viene accusata nel suo partito, nella Linke, di voler favorire la gente del posto o che almeno si è espressa in questa direzione. Non è stata anche lei in passato a favorire proprio questo conflitto?
Wagenknecht: non si tratta solo di favorire, si tratta piuttosto di fare in modo che non siano proprio coloro a cui già ora le cose vanno male ad essere ulteriormente gravati dal peso dell'immigrazione. E queste sono le conseguenze della politica del governo federale. La responsabilità non è dei rifugiati ma della politica che ha creato le condizioni affinché potessero arrivare in massa e che ora non si preoccupa affatto del modo in cui i problemi connessi devono essere risolti. Le Tafel sono solo una parte della storia, ma ce ne sono certamente altre, ci sono le scuole sovraffollate e i problemi abitativi. Ci sono molti problemi che si sono aggravati a causa della crisi dei migranti. E il governo federale continua come se non fosse successo niente, lascia i comuni da soli, lascia le Tafel da sole. E ora fanno finta di arrabbiarsi quando da qualche parte si accende un conflitto come questo, io lo trovo ipocrita.
DLF: il governo federale la vede in maniera diversa. Nel vostro stesso partito i vertici dicono chiaramente che stanno perseguendo un corso politico favorevole ai profughi, vogliono le frontiere aperte, vogliono proteggere le persone in difficoltà, anche se poi ci saranno sempre piu' persone che arrivano in Germania. E questo significa anche che le Tafel saranno frequentate sempre piu' da una maggioranza di stranieri che hanno bisogno di aiuto. Qual'è allora la posizione della Linke?
Wagenknecht: riteniamo che le persone perseguitate politicamente abbiano diritto all'asilo. Ma riteniamo che né per la Germania né per i paesi di origine sia opportuno promuovere e favorire la migrazione di manodopera. Da un lato nei paesi di origine è soprattutto la classe media istruita a migrare, e questo avviene a spese dei piu' poveri, che non vengono perché non possono. E non abbiamo interesse a creare ulteriore concorrenza in Germania nel settore a basso salario dando alle imprese ancora di piu' la possibilità di giocare mettendo l'uno contro l'altro, perché tanto avranno sempre qualcuno che a causa della situazione personale è disposto a lavorare per un salario peggiore. Tutto cio' non ha senso e noi non lo appoggiamo.
DLF: chi sono allora gli elettori della Linke? La gente del posto oppure gli immigrati bisognosi?
Wagenknecht: ci impegniamo per le persone a cui le cose non vanno bene, che sono anche i perdenti delle politiche degli ultimi anni. E vorremmo anche un ordine economico globale che impedisca alle persone di essere cacciate dalle loro case. Ad esempio quando parliamo di rifugiati vediamo che solo il 10% di tutti i rifugiati ce la fa ad arrivare nei paesi sviluppati, il 90% vive vicino alla propria terra di origine, la maggior parte di loro viene lasciata da sola e senza aiuto. Dobbiamo aiutarli in quei paesi, a casa loro.
DLF: è una tipica posizione della CDU quella da lei rappresentata.
Wagenknecht: quella che le ho appena descritto non è una posizione della CDU ma è la realtà. Il 90% delle persone vive in quei paesi. E se anche questa fosse la posizione della CDU allora mi chiedo perché la signora Merkel ha tagliato i trasferimenti tedeschi all'UNHCR, ad esempio, durante la grande ondata di rifugiati. Questo è stato uno dei motivi per cui così tante persone sono arrivate in Europa dai paesi confinanti con la Siria. Perché in quei paesi hanno condizioni miserabili. E ora assistiamo ad una escalation nella guerra in Siria a causa dell'intervento della Turchia. La Turchia è un nostro alleato, i carri armati tedeschi vengono usati per uccidere e, naturalmente, causano la fuga delle persone, creano rifugiati e i flussi di rifugiati. E penso che se vuoi davvero fare qualcosa affinché non ci sia cosi' tanta gente che fugge in Europa, dovresti finalmente smettere di vendere armi in tali conflitti e anche impegnarti chiaramente nei confronti dei nostri alleati in modo da fermare la guerra.
DLF: Bernd Riexinger, il vostro collega di partito, ha detto che i rifugiati di oggi sono gli operai di domani. La sinistra può davvero permettersi di perdere la futura clientela di migranti?
Wagenknecht: questa è una posizione troppo semplice. Prima di tutto, ci auguriamo che tutti coloro che vivono in Germania abbiano anche la possibilità di trovare un lavoro, cosa che attualmente resta un grosso problema. Dopo tutto, la maggior parte delle persone arrivate in Germania nell'ultima ondata migratoria non ha ancora un lavoro, e hanno grandi difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro. E non è nemmeno la nostra posizione, quella di portare più gente possibile in Germania, questo deve essere molto chiaro, non può essere una posizione di sinistra. Puoi aiutare solo le persone che le tue infrastrutture e le tue capacità ti permettono di aiutare.
DLF: ma questo non faceva parte del vostro programma di partito
Wagenknecht: beh, questo è solo normale e ragionevole buon senso, vale a dire che non si possono aiutare le persone quando le risorse non sono disponibili, non serve a nessuno in verità...
DLF: quindi è il resto del suo partito a comportarsi in maniera irragionevole?
Wagenknecht: non serve a nessuno un'integrazione che non funziona. Dobbiamo evitare che emergano mondi paralleli, dobbiamo prevenire, anche nell'interesse di coloro che vengono in Germania, che la xenofobia si intensifichi. Ed è altrettanto vero che se parli oggi con persone immigrate in passato, ti accorgi che non sono affatto d'accordo sul fatto che ci sia bisogno di più' immigrazione. Perché in molti casi anche loro lavorano nel settore a basso salario e anche loro sono colpiti quando la pressione salariale aumenta, e sono proprio loro a vivere in quelle zone residenziali e vogliono che gli affitti non continuino a salire. Non è difficile capire che si tratta di una posizione che viene sostenuta proprio nelle zone ad elevata immigrazione.